! CONTORNI
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20 cent
PIANTA DI LIVORNO E SUOI CONTORNI
Indicazioni
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Stab.“ Fot: e Lil". R. MARZOCCHINI Livorno
GUIDA MANUALE
DI
LIVORNO
GUIDA MANUALE
DI
LIVORNO
E DE’ SUOI CONTORNI
CON VEDUTE
E
PIANTA TOPOGRAFICA
LIVORNO
A SPESE DELL’AUTORE
1875
U editore dichiara di aver adempito a quanto prescri-
vono le vigenti leggi sulla proprietà letteraria , sotto la
protezione delle quali pone la presente edizione ed ogni
diritto di traduzione .
AVVERTENZA
Ad ogni buon fine ed effetto l’autore di questa breve Guida di-
chiara aver ricavato moltissime notizie istoriche dalla Guida di Livorno
del Volpi edita nel 1846 e da quella amplissima del Sacerdote Piom-
banti alla quale rimanda il Forestiero che desiderasse più minuti
dettagli sulla Città.
Milano — Tip. Guigoni.
3 1 1, 555
r
Prefettura, uffici, ecc.
Prefettura. Piazza d'Arme.
Palazzo Comunale. Piazza d'Arme.
Questura (R.) Via Vittorio Emanuele N. 70.
Capitaneria del Porto. Palazzo omonimo alla Bocca
del Porto .
Ospedale Civico. Piazza d'Arme.
Comando superiore del Presidio. Via Vittorio Ema-
nuele 51 al Picchetto.
Genio Militare, Sezione di Livorno. Via S. Marco 1.
Uffizio Postale. Piazza Carlo Alberto 1.
Intendenza di Finanza. Via della Venezia 1 P. 2°.
Tesoreria. Via degli scali del Pesce 3.
Amministrazione demaniale. Piazza Carlo Alberto 1
p. p.
Biblioteca Labronica. Via della Pace 33.
Banca Nazionale nel R. d’Italia (Sede di Livorno).
Via Buontalenti N. 2.
Banca Nazionale Toscana (Sede di Livorno). Via
dei Fulgidi.
Camera di Commercio e Arti. Via della Banca.
Borsa di Commercio. Piazza d’Armi.
Xi Ss Tribunale. Via della Madonna N. 10 e 11 p. p.
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6
INDICAZIONI
Telegrafo. Via del Telegrafo, 2.
Circolo Filologico. Piazza Cavour 9 Palazzo rosso ,
1 p.°.
Casino di Commercio. Piazza d'Armi, 3 p. p .
Casino dei Nobili. Via S. Marco presso il Teatro
dei Floridi .
Stanze Civiche. Via dei Fulgidi , 3.
Teatri.
Degli Avvalorati. Via degli Avvalorati .
Dei Floridi. Via S. Marco , 2.
Rossini. Via Rossini .
Goldoni. Piazza Goldoni.
Gherardi del Testa. Via Strozzi.
Arena Labronica. Via degli Asili.
Arena Alfieri. Via dei Condotti.
Consoli e Wice-Consoli esteri
Residenti in Livorno.
Alemagna (Impero). Appellius Comm. Cristiano,
Via S. Marco, 3 p. p.
America (Stati Uniti). Borcherdt Frederic. Via del
Ponte nuovo, 7.
Austria Ungheria. Bulizza C. A. , Via della Fio-
renza, 1.
Belgio. Maurogordato M. , Via degli Scali delle
Farine , 1.
Brasile. Pierai G. (V. C.), Via Vittorio Eman ., 61.
Bolivia (Repubblica). Cubbe De Cantuz Cav. M. Vit-
torio (V. C.), Piazza Carlo Alberto , 1.
Chili (Repubblica). Rodoeanacclii Cav. Pandely ,
Via degli Scali delle Farine , 1.
INDICAZIONI 7
Colombia (Repubblica degli Stati Uniti). Pieruz-
zini Giov., Via della Venezia , 8.
Danimarca. Dalgas Fed.°, Via degli Scali del Ponte
di marmo , 2.
Equatore (Repubblica). Rodocanacchi Cav. Pan-
dely, Via degli Scali delle Farine, 1.
Francia. De Vaux Barone Gay. A., Via degli Scali
degli Olandesi, 2 .
Gran Brettagna. Macbean A., Via della Madon-
na, 12.
Grecia. Skouffos cav. Pietro, Via del Fante, 11.
Guatemala. Felice G., Via Borra, 3.
Liberia (Repubblica). Orvieto Carlo, Corso Um-
berto, 63.
Monaco. Traxler A., Via delle Ville, 31.
Nicaragua. Pieruzzini P., Via della Venezia, 8.
Paesi-Bassi. Heukensfeldt Siaglieli comm. L., Via
del Monte Vecchio, 4.
Paraguay (Repubblica). Ayò cav. P. (V. C.), Via
del Salcio, 2 ( Piazza del Soccorso ).
Portogallo. Ott Cesare (V. C.), Via Magenta, 1.
Russia. Testi Cav. Fulvio, Via Maggi, 12.
Spagna. De Monserrat M., Piazza Cavour, 4.
Svezia e Norvegia. Stub Cav. A., Piazza dei Do-
menicani, 3.
Svizzera. Fehr Sellinole P. N., Via del Pallone, 1.
Tunis. Bargellini F., Via della Posta, 30.
Turchia. Smith cav. W. J. , Via della Rondi-
nella, 5.
Uraguay. Pachi E. A. , Via degli Scali del Ponte
di Marmo, 3.
Venezuela (Stati Uniti). Pieruzzini G., Via della
Venezia, 8.
8
INDICAZIONI
TARIFFA DELLE VETTURE PUBBLICHE
a ore o a corsa, nel raggio di tre Chilometri
equivalenti a due miglia antiche circa.
Vettore
Per ciascuna corsa
Per una corsa dalla Giltà alla Fer-
rovia e viceversa
Dalla Ferrovia a qualunque luogo
di campagna entro il raggio di
tre Chilom. e viceversa . . .
Dalla Città in campagna fino ai
bagni Meyer e Ferrari, lungo
la via dei Passeggio . . . .
Da fuori la porta a Alare fino ai
bagni Ferrari e Meyer . . .
Per la prima ora in Città . . .
idem in campagna .
Per ciascuna mezz’ora successiva
in Città
Per ciascuna mezz’ora successiva
in campagna
Smagagli
Sacche e cappelliere
Bauli, Casse, Val. per pezzo . .
Di Giorno
Di Notte
In
Città
Fuori
di Città
In
Città
Fuori
di Città
L. C.
L. C.
L. C.
L. C.
0 80
4 60
4 —
2 -
1 —
—
4 50
—
—
2 -
—
2 80
—
4 20
—
i 50
1 50
0 60
1 70
2 —
0 70
2 50
0 75
—
1 —
—
— —
0 85
—
4 25
0 40
0 40
0 40
0 40-
0 40
0 40
0 40
0 40
4. La vetlura presa per corsa non può deviare nè intrattenersi
per via che per brevi momenti.
2. Il servizio ad ore dopo la prima ora, che si paga sempre per
lo intero, si divide a mezz’ore, che anche queste si pagano an-
corché non compiute.
INDICAZIONI
9
3. L'ora intermedia del servizio cominciato di giorno e finito di
notte, si regola con la tariffa diurna, per le ore successive con la
tariffa notturna e viceversa.
4. I cocchieri richiesti dalla stazione al domicilio se rinviati,
hanno diritto alla metà della corsa: se trattenuti oltre un quarto
d’ora esigeranno la tariffa a ore e non a corsa.
5. I cocchieri possono farsi pagare anticipatamente trasportando
a Teatri, Balli, Concerti ed altri pubblici divertimenti.
6. I cocchieri non possono ammettere altre persone in carrozza
o cassetta senza il consenso di chi se ne serve, nè rifiutare l’ac-
cesso a un numero di persone uguale ai posti di cui è capace la
Vettura compreso quello di cassetta.
7. Nel caso di ricorso è necessario indicare alle Autorità il Nu-
mero della vettura, il giorno, l’ora ed il luogo ov’ è accaduto
l’inconveniente.
8. Nè cocchieri nè inservienti possono chiedere mancic a qua-
lunque titolo.
9. I cocchieri della Ferrovia presi alla stazione non sono obbli-
gati a servire ad ore.
10. Le corse diurne incominciano alle ore 5 antim. dal 1 Aprile
a tutto Settembre, e alle ore 6 dal 1 Ottobre a tutto Marzo. Le ore
notturne incominciano dalla prima ora di notte indistintamente.
Omnibus.
Un servizio d’ Omnibus è stabilito dalla Piazza
Cavour e Piazza d’Armi alla Ferrovia e viceversa.
II prezzo di ogni corsa è di 20 centesimi. Nella
stagione estiva un servizio regolare d’Omnibus è
stabilito dalla Piazza d’ Armi a S. Jacopo, all’Ar-
denza, a Montenero, ad Antignano e viceversa :
§ g ( Partenza da Livorno (Piazza d’ Arme)
1 1 per S. Jacopo, ogni ora
§ " J dalle ore 6 3/t ant. fino alle ore 5 pom.
0 §>} Partenza da S. Jacopo per Livorno
I I I ogni mezz’ ora
§,£,1 dalle ore 8 {/2 ant. fino alle ore 7 l/2 pom.
INDICAZIONI
Partenza da Livorno ( Piazza d’Arme)
per Ardenza
alle ore 6 3/4 ant.
» » 2 pom.
» » 5 pom.
Partenza da Livorno ( Piazza d’Arme)
per Antignano
alle ore 6 3/4 ant.
» » 2 pom.
» » 5 pom.
Partenza da Antignano per Livorno
alle ore 8 ant.
» » 3 3/4 pom.
» » 7 */* pom.
NB. L’ ufficio degli Omnibus è posto in Piazza
d’Arme, sotto le Logge.
Guardie «Il città.
Per informazioni o reclami di qualunque genere
il viaggiatore deve rivolgersi alle Guardie di Città,
che s’incontrano ad ogni passo.
Alberghi.
Della Vittoria e Washington. Via del Ponte nuovo, 8,
Palazzo Squilloni.
Del Word. Piazza del Cantiere , 2.
La Wew York, antica Vittoria. Via Vittorio Ema-
nuele, 19, P. P.
Il Giappone. Via Vittorio Emanuele N. 59.
La Gran Brettagna (Pensione Svizzera). Via Vit-
torio Emanuele , N . 17.
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INDICAZIONI
11
La Luna. Via Vittorio Emanuele N. 42.
La Pergola. Via Vittorio Emanuele , 1 e 2 pp.
Il Falcone. Via Vittorio Emanuele , 62.
Hotel Anglo Americain. Via del Passeggio.
Locanda la Città di Roma. Via Vitt. Emanuele , 49.
Hotel la Ville de Marseille. Via S. Sebastiano , 2.
Ifcistoratori.
Stabilimento la Vittoria. Piazza d’Arme , 18 e 19.
Il Giappone. Via Vittorio Emanuele , 59.
Il Falcone. Via Vittorio Emanuele , 62.
Il Nuovo Mondo. Via delle Galere , 33.
La Pergola. Ym Vittorio Emanuele , 1 e 2 p.
I Cavalleggieri. Via del Passeggio.
Antica Casina delPOstriche. Via del Passeggio.
L’antica Pera. Via degli Avvalorati.
La Luna. Via Vittorio Emanuele, 1 e 2 p.
La Città di Roma. Via Vittorio Emanuele, 49.
L’ antico Mondo. Via delle Galere, 7.
Pensione Inglese diretta dal Sig. G. Robertson
Villa Franco Via Nazionale .
Calle.
Stabilimento la Vittoria. Piazza d’ Arme, 18 e 19.
Ronzi. Piazza d’ Arme, 4.
II Folletto. Piazza Cavour.
La Pesta. Via Vittorio Emanuele , di faccia alla
posta.
Guerrazzi. Via Vittorio Emanuele , 4.
La Minerva. Via Vittorio Emanuele 7 5.
Rossini. Piazza df Arme, 5.
12
INDICAZIONI
Il Diacciajo. Piazza d’Arme, 33.
L’Italia. Via Vittorio Emanuele , 50.
Sale di Biliardi.
Via Vittorio Emanuele, 38. PP. ( Simoncini ).
Via Vittorio Emanuele, 4. ( Caffè Guerrazzi ).
Via Vittorio Emanuele, 5. ( Caffè la Minerva).
Via Maggi, 2. ( Caffè Cavour).
Via Rossini. ( Birreria Giuclat).
Via Ricasoli, 6. ( Birreria Mayer).
Stabilimento balneario dei Sigg. Ferrari e Mayer,
fuori la Porta a Mare.
Birrerie*
KiefìPer Guglielmo. Via De Larderei, 27.
Mayer Cristiano e F. Via Ricasoli.
Mayer C. e F. Via del Passeggio.
Giudat Giuseppe. Piazza Mazzini, 31.
Giudat G. Via Rossini.
Fabbriche d’ acque gazosc minerali.
Lessa G. Presso la Porta a Mare.
Dell’Agnello G. Via delle Spianate, 11.
Cenemi Emilio. Via delle Ville, 15, presso lo sta-
bilimento dei Bagni Idroterapci.
Fabbriche di Cedri e Fruii i canditi.
Contessini, Cerini e C, Via Eugenia, 7. Premiato
con medaglia di merito all’Esposizione di Vienna.
INDICAZIONI
13
Conti e Mattei. Via Pellettiere 23.
Fabbri 0. Via Garibaldi , 18. Distinto con meda-
glia all’Esposizione del 1861.
Fehr Walser e F. Via Solferino , 30.
Pistelli e C. Via deir Industria e Via S. Fran-
cesco y 2.
Torelli E. Piazza del Luogo Pio , 4. Distinto con
medaglia all’Esposizione del 1861.
Confetturieri, liquoristi e droghieri.
Narolde Camenisch. Stabilimento la Vittoria. Piazza
d’Arme, 18 e 19.
Massngher FF. Via del Fante, 11.
Antico negozio Ginezy. Via del Giardino, 49.
Corradini FF. Via Garibaldi , 126. Piazza Ca-
vour, 1, e Via Vittorio Emanuele, 20.
Vila. Via del Giardino, 19.
Gallei e C. Via Vittorio Emanuele , 54.
Hemmy e C. Via del Casone, 14.
Menli e Lorez. Via del Casone , 7.
Passaponti FF. Via Vittorio Emanuele, di faccia
alla Posta.
Pieruccetti. Via Vittorio Emanuele, 31.
Ronzi. Piazza d’Arme, 4.
Tipografi.
Vigo Cav. Francesco. Via della Pace , 31. Unico
dei Tipografi Italiani premiato con Medaglia di
Progresso alla Esposizione universale di Vienna.
Meucci G. Nel Ricovero di Mendicità.
Vannini P. Nella Pia Casa del Re f ligio.
14
INDICAZIONI
Ortalli B. Via Strozzi , 9.
Sardi 0. Via della Tazza , 15.
Zecchini A. B. Via dell’ Indipendenza.
Librai.
Giusti Raffaello. Piazza Guerrazzi , 1, Via Vit-
torio Emanuele , 53. — Tiene un bellissimo assor-
timento di libri Italiani, Francesi, Inglesi ad uso
premio. Collezioni complete : Tauchnitz , Levy, Dan-
ti!, Garnier, Hachette ecc. Libri italiani scola-
stici ecc.
Acconci e Giacomelli. Via Vittorio Emanuele.
Marini G. Via delle Galere , 35.
Cordano (Libreria Evangelica). Via S. France-
sco, 8.
Librerie circolanti.
Libreria circolante delle novità Inglesi, Francesi,
Italiane, Via dei Fanciulli, presso il Telegrafo.
Tron FF. Via Vittorio Emanuele , 46.
Moscato. Via del Casone.
Ottici.
Mentechini G. Via Vittorio Emanuele, 27.
Turi A. Via Vittorio Emanuele y 1.
Cartolerie.
Meucci G. Via Vittorio Emanuele, 65.
Lucchetti e Calafati. Via Vittorio Emanuele, 61.
INDICAZIONI 15
Ratto G. Via della Madonna .
Lucherini. Via Vittorio Emanuele, 22 .
Pertici G. Via del Fiore, 1.
D’ Ottone. V. Via del Casone , 8.
Negozianti di oggetti di Belle Arti
in Alabastro.
Cotremann Ulisse. Via del Cupido , 1.
Bocci Ulisse e Luca. Via Vittorio Emanuele, 33.
Baroni Marco. Piazza del Cantiere , 1.
Fotografi.
Bartolena FF. (Successori di A. Bernoud). Via
Vittorio Emanuele, 7.
Marzocchini R. Via Vittorio Emanuele, 66.
Befctini U. Via Picasoli, 18.
Cioletti. Piazza Mazzini , 9.
Pittori.
Della Valle Cav. Prof. Pietro. Via Magenta , 15.
Lemmi Cav. Marco. Via della Costanza, 26.
Bartolena Cesare. Via degli Scali degli Olandesi, 1.
Baldini G. Via S. Anna , 1.
Provenzal F. Via degli Scali d* Azeglio, 10.
Chelli C. Piazza d’ Arme, 29.
Scultori.
Guerrazzi T. Via S. Stefano , 24.
Puntoni G. Via Pompilia, 4.
16
INDICAZIONI
Maestri di Piano-Forte.
Bianchi Emilio. Via della Barr . Maremmana , 42.
Del Corona R. Via Maggi, 12.
Carlini Cav. Prof. 0. Via De Larderei , 24.
Griannelli U. Via Serr istori, 14.
Pitto A. Piazza Mazzini, 22.
Pratesi GL Via degli Inglesi , 2.
Banchieri.
Soria R. e B. Via Vittorio Emanuele , 31.
Salmon S. Ffa Vittorio Emanuele, 31.
Arbib E. Via S. Francesco , 39.
Modena Pel. di GL N. e C. Via Vittorio Eman ., 29.
XJzielli P. Via S. Francesco, 18.
Uzielli A. Via Vittorio Emanuele, 32.
Spedizionieri.
Bonenfant P. e C. FYa degli Avvalorati presso la
Piazza d’Armi.
Costella N. e C. Via dell’Arena, lettera C.
Curry GL Spediz.e della R. Casa. Via della Posta, 34.
Sale da Toelette.
Chelucci A. Via Del Fante , 2.
Franchini. Piazza Carlo Alberto , 1.
Pedi P. Fm Vittorio Emanuele, 25.
Raggianti A. Via della Tazza, 4.
Rovai A. Via Vittorio Emanuele, 45.
INDICAZIONI
17
Profumerie.
Biasini P. Via S. Francesco , 32.
Bracci A. Via S. Francesco , 23.
Chelucci A. Via Bel Fante , 2.
Benigni G-. Via della Tazza .
Duranti. Piazza d* Arme , 30.
HegozIaisSe hi canape
e generi «li marina ; fabbricante di Cordami ,
di Corde Metalliche e di Tele da Vele.
Coccoluto Ferrigni G. Via della Darsena , 14. —
Unico fabbricante in Italia di Corde metalliche;
premiato all’Esposizione di Vienna del 1873 con
medaglia del Merito. Premiato pei cordami alle
esposiz. di Londra, Parigi, Firenze e a quella in-
ternazionale di Londra.
Hazzclial.
Cardini Annibaie. Via della Vecchia Dogana, 1.
Gigliucci Pietro. Via degli Scali dei Fascetti .
Catalizzi A. Piazza del Nettuno .
Capi Maestri d’&scia*
Garfagnoli Michele. Via degli Scali S. Rocco .
Pastori Ottavio. Piazza del Cantiere , 1.
negozianti In genere di Marina.
Luxardo A. Via del Ponte nuovo , 2 p. p.
Luxardo FF. Via degli Scali dei Fascetti.
Guida di Livorno . 2
18
INDICAZIONI
Fablirìcante di Strumenti nautici.
Lamberti Luigi. Borgo dei Cappuccini , 2. — Egli
tiene un deposito di libri di navigazione, carte ,
cronometri ecc.
Armatori di fi astimeli fi
Anselird e Marassi, Piazza d’Arme , 13.
Berti F. Via Strozzi , 10 p. p.
Mazzajoli G. Via Solferino , 30.
Mimbelli FF. Via degli Scali del Ponte di Mar-
mo, 3.
Pastori L. Via degli Scali df Azeglio, 11.
Pàté T. e C. Via Borra , 3 p. p.
Patron FF. Via di Porta Murata , 2.
Pieruzzlni G. Via della Venezia, 8 p. p.
Ingegneri Costruttori lavali.
(tori C. Via degli Scali Manzoni .
Orlando Cav. Luigi
Orlando Paolo
Orlando Giuseppe J
Pastori Francesco. Piazza del Cantiere , 1.
Patron Lorenzo. Via di Porta Murata , 2 .
Penco Ersilio. Via Calafati, 4.
Navigazione a Wapore.
Compagnia delle Messagerie Marittime di Francia. —
Agente in Livorno Giorgio Recherini. Via Borra , 1.
INDICAZIONI
19
Compagnia Francese dei FF. Valéry e figli. — Ser-
vizio Postale fra Livorno, la Corsica, la Francia e
Pltalia. Partenze regolari settimanali fra Marsiglia,
Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli e l’Algeria.
— Agenzia Via S. Sebastiano , 2.
Società R. Rubattino e C. di Genova. — Palali S.
agente. Via degli Scali del Pesce , 2.
Società Fiorio I. V. e C. di Palermo. — Palau S..
Agente.
Società Peirano, Danovaro e C. — Tesei S. e C. Rac-
comandatari, Via degli Scali degli Isolotti, 2.
Compagnia Marsiliese FF. Fraissinet e C. — Par-
tenze da Livorno : per Civitavecchia e Napoli, tutti
i Martedì e Venerdì d’ogni settimana a ore 4 pom.;
per Genova, Marsilia e Cette, tutti i Lunedì e Ve-
nerdì a ore 8 pom. Servizio postale della Corsica,
partenze da Livorno :
Per Bastia, Marsilia e Cette, tutti i Mercoledì a
ore 8 ant.
Per Bastia , Nizza , Marsilia e Cette , tutti i Ve-
nerdì a ore 9 pom.
Agente in Livorno, Lazzereschi S. Via Vittorio
Emanuele , 33.
Compagnia di Navigaz. a Vapore fra la Gran Bret-
tagna, P America e l’Italia. — Partenze ogni setti-
mana per Londra , Liverpool e Glasgow ; ogni
15 giorni per l’America. — Agente in Livorno,
Miller G. Via degli Scali delle Parine, 3.
Compagnia di N.e a V.e Liverpool e Mediterraneo. —
Partenze da Liverpool ogni 8 giorni, per Napoli,
Gibilterra e Liverpool. » Agente in Livorno ,
Moro S. Via dei Fulgidi , 2.
Linea di pacchetti a Vapore fra Liverpool e ritolta.
INDICAZIONI
20
— Agenti in Livorno , Lloyd T. e C. Piazza dei
Legnami , 1.
Compagnia R. Olandese per la Nav. a Vap. per Na-
poli, Sicilia, Spagna, Rotterdam, Amburgo ecc. fino
a Pietroburgo. — Agente: P. Capanna. Piazza d’ Ar-
me, 16.
Società anonima di Navig. a V.e La Trinacria. Ser-
vizio postale Settimanale tra il Levante ed il Me-
diterraneo. Rappresentante in Livorno, P. Capanna.
Piazza d'Arme, 16.
Impresa di Navig. a Vap. e lavori del Tevere. —
Viaggi settimanali per Genova , Civitavecchia e
Roma. — Agente P. Capanna. Piazza d'Arme , 16.
Compagnia Pickernell fra Londra e l’Italia. — Par-
tenze fisse 2 volte il mese. — Agente raccomand.0
C. Malenchini. Via degli Scali del Pesce , 1.
Compagnia universale del Canale Marittimo di Suez.
— Transito fra i due Mari , da Porto Said a Suez
e viceversa. — Agente in Livorno, C. Malenchini.
Linea di Vapori Germanici fra Amburgo ed il Medi-
terraneo. — Servizio regolare ogni 15 giorni. —
Agente: Trumpy E. Via Traversa, 3.
Linea di Vapori Inglesi fra Anversa ed il Mediter-
raneo. — Servizio regolare ogni mese. — Agente:
Trumpy E. Via Traversa , 3.
Ilagaai dolci.
Mazza FF. Vìa della Pace presso la piazza Ca-
vour.
Amidei G. Piazza S. Benedetto, 15.
Cappellini (Eredi). Via dello Spalto, 2.
INDICAZIONI
21
Bagni minerali.
Dell’Acqua Minerale sulfurea detta la Puzzolente,
situati nella tenuta di Limone, distanti circa due
chilometri e mezzo dalla Città.
Bagni Idroterapici.
Via delle Ville, 15.
Bagni di Mare.
Squarci D. C., a poca distanza dalla porta a Mare.
Pancaldi V., nella cala dei Gayalleggieri.
Ferrari e Mayer., a S. Jacopo.
Consani E. di R., ad Antignano.
Rombolini. Spianata dei Cavalleggieri.
Garbini , in prossimità del Marzocco.
Elvira., al Fanale.
Farmacie principali.
Ancona. Via del Casone , 11.
Angelini. Via Vittorio Emanuele, 66.
Castelli. Via del Casone, 7.
Gasperini. Via Vittorio Emanuele, 15.
Panerai. Via Vittorio Emanuele, 50.
Calvi. Via S. Francesco, 44.
Castelli. Via del Casone, 7.
Crecchi (Farmacia Reale) Piazza Cavour , 1.
Galligo. Via della Madonna, 1, e Piazza Cavour, 5.
Mirandoli. Corso Amedeo, 121.
Iacchia. Piazza Cavour .
Socini. Via Ricaso li.
INDICAZIONI
22
Marini. Fuori della porta a Mare, Via del Pa$+
seggio.
Milani. All’Ardenza.
Medici e Chirurghi.
Ancona D. Cav. Giacomo. Via Magenta , 6.
Berti Prof. Enrico. Corso Umberto, 83.
Bonamici Cav. D.r Diomede. Via Ricasoli , 9.
Galli D. Giov, Via Del Fante, 3.
Grilli D. Fabio. Via Magenta , 9.
Marlin cav. dott. Augusto. Via del Porticciolo , 1.
Mirandoli D.r Ernesto. Corso Amedeo , 119.
Orlandini Dott. Leopoldo. Via degli Elisi, 7.
Poggi Cav. Dott. Angiolo. Via del Porticciolo, 2.
Marchettini Dott. Paolo. Via Maggi , 17.
Dentisti.
Adler D.r Alfredo. Corso Umberto, 92.
Carreras Dott. Pietro e figli. Via De Larderei , 21.
Fring Dott. E. Via dell’ Indipendenza, 8.
Rossi D.r Antonio. Via Maggi, 5.
Dispensario d’ oculistica.
{Via De Larderei N. 39 P. P.)
Santarnecchi Dott. Virginio Direttore.
(Nei giorni di Lunedì, Mercoledì, e Venerdì, con-
sultazioni gratuite: Martedì, Giovedì e Sabato con-
sultazioni a pagamento. I mesi di Giugno, Luglio
ed Agosto dalle 8 alle 10 ant.; gli altri mesi dalle
11 ant. alla 1 pom.).
INDICAZIONI
23
Gabinetto
per la Medicatura delle Malattie deir Ut era.
( Corso Amedeo , 119).
Mirandoli Dott, Ernesto. Medico- Chirurgo-Ope-
ratore.
(Nei giorni di Lunedì Mercoledì e Venerdì, con-
sultazioni gratuite dalle ore 2 alle 3 pom.; Mar-
tedì, Giovedì e Sabato a pagamento).
Scuole di Scherma e GaBanasìiea.
Pini Giuseppe e Figlio. Via S. Francesco.
Del Vivo Lorenzo. Via delle Galere , 33 p. p.
Sartorie.
Banti. Via Vittorio Emanuele, 7.
Bordoni. Via Vittorio Emanuele. 28.
Marchetti e G. Via Vittorio Emanuele, 8.
Palma M. e F. Via Vittorio Emanuele , 30, 2° p.
Stocchi L. Via Vittorio Emanuele, 36.
Sweeney D. e C. (Sartoria Inglese). Via degli Scali
d’ Azeglio, 10; Succursale, Via del Ponte nuovo, 8.
Agenzia Commerciale
di A. Chelucci e C. Via Del Fonte 2.
Gran deposito di specialità in Profumeria, Me-
dicinali, Tinture per capelli, ecc.
Calzolerie.
Brunacci L. Via Vittorio Emanuele, 41.
Carrara G. Via Vittorio Emanuele, 28.
24
INDICAZIONI
Belìi Paolo. Piazza d’ Arme , 2.
Lucchesi A. e G. Via Vittorio Emanuele , 52.
Nenci FF. Via dell’ Indipendenza, 5.
Trinci C. Via Vittorio Emanuele , 38.
Cappellai.
Dani Raffaello. Via del Giardino, 47.
Mancini Augusto. Via Vittorio Emanuele, 67.
Peona Geraldo. Via Vittorio Emanuele, 32.
Orefici © Cìaojellieri.
Carlesi Sebastiano e Figlio. Via Viti. Emanuele,
facendo cantonata nella via della Tazza .
Turretta FF. Via del Porto Nuovo, 6.
Niccodemi Dario. Via del Fiore, 5.
Pini R. 0. Via Vittorio Emanuele, 50,
Orologiari,
Brugger FF. Via Vittorio Emanuele, 23.
Carlesi S. e F. Via Vittorio Emanuele .
Kiener FF. Via Vittorio Emanuele, 56.
Paci Francesco. Via Vittorio Emanuele, 16.
Zaichian Mechitar. Via della Banca, 2.
Marcucci D. Via del Giardino, 40 p. p.
Lalìoraìori di Cos^allo.
Bruni Federigo. Via Borra, 11.
Chayes J. G. Via Bicasoli, 27.
Faj ani FF. Via Sproni, 7.
Gasparri E. Via del Littorale (Ardenza).
Lanfranchi C. Via degli Elisi , 39.
INDICAZIONI
25
Mirandola A. Via degli Scali Manzoni , 1.
Santoponte Carlo. Via degli Elisi , 2, con labora-
torio nella Casa Pia e al Ricovero di Mendicità.
Brevettato da S. M. il Re d’Italia, distinto con Me-
daglia all’Esposizione Italiana del 1861 e con quella
del Merito all’Esposizione di Vienna del 1873.
Tedesco FF. Via Ricasoli, 28.
Turretta FF. Via del Ponte Nuovo , 6.
Giornali.
La Gazzetta Livornese. Giornale Politico, Commer-
ciale e letterario, quotidiano, ufficiale per gli atti
amministrativi e giudiziari della Provincia. — Il
prezzo di ogni foglio è di Cent. 10.
Nella stagione estiva P Amministrazione della
Gazzetta Livornese apre i seguenti abbonamenti:
In Livorno, per quattro mesi . . . L. 11
Per due mesi » 5 50
Per un mese » 2 80
La direzione è in Via della Pace N. 1 p. terr.
L’ Eco del Tirreno. Giornale indipendente. Si pub-
blica tutti i giorni meno il Lunedì. Il prezzo di
ogni foglio è di Cent. 5. Abbon. trimestrale L. 3, 50;
semestrale L. 7 — La direzione è in Via della
Tazza , 28, pp.
La Rondine. Giornale popolare politico-lettera-
rio-artistico. Si pubblica la Domenica e il Giovedì
d’ogni settimana. Il prezzo d’ ogni foglio è di
Cent. 10. Abbon. trimestrali L. 2 50; semestre ed
anno in proporzione.
La direzione è in Via S. Francesco , 35 pp.
CENNI STORICI
Lasciando agli eruditi il disputare se la nostra
Livorno avesse origine da Ligure figlio di Fetonte
o da Tirreno conduttore dei Lidi, o dagli antichi
abitatori della Croazia i Liburni, diremo che Li-
vorno (Castello) comincia per la storia a dar segno
di vita quando nel 1103 la celebre contessa Ma-
tilde, lo donò all’opera della Primaziale di Pisa e
quando pochi anni dopo (1114) per le armi dei ge-
novesi fu quasi totalmente distrutto. Celebri sono
le due battaglie che nel 1241 e nel 1284 furono date
nei pressi della Meloria a danno gravissimo dei
Genovesi la prima, a totale rovina della flotta pi-
sana l’altra.
Carlo d’Angiò creato dal Papa capo invitto dei
Guelfi, dopo aver preso Firenze, volse i suoi passi
ai danni di Pisa che aveva parteggiato con Man-
fredi, incendiando e distruggendo il Porto Pisano
e Livorno. Da questa rovina e per opera degli
stessi abitanti, Livorno sorse più grande e più
bello, ma nuovamente, anzi per due volte fu dai
Genovesi quasi interamente distrutto. Riparato dai
moltissimi danni fu abbattuto dai Fiorentini e
nel 1369 crudelmente posto a ferro e fuoco dal
Doge pisano Giovanni Dell’ Agnello che scacciato
CENNI STORICI
27
dalla Repubblica tentava rientrarvi e sfogarvi la
sua tirannica crudeltà. Per queste infami guerre,
i nostri padri videro distrutto il loro luogo natio
non meno di dodici volte, e sempre con ammirabile
pazienza lo riedificarono ingrandendolo ; nel 1392
fu fortificato e circondato da solide mura.
Cadendo Pisa prima in mano dei Visconti di Mi-
lano e poi dei Fiorentini , anche Livorno ebbe la
medesima sorte; ceduto dopo ai Genovesi, fu ai
Fiorentini venduto per 100,000 fiorini d’oro. Inco-
minciò allora la Repubblica a favorire Livorno con
molti privilegi; restaurò le vecchie torri e fra
queste il Faro già sussistente nel 1303, ed innalzò
quella magnifica fasciata di bianco marmo detta
del Marzocco , dal leone fiorentino che a guisa di
banderuola eravi stato inalberato in vetta.
Carlo Vili calato in Italia per la conquista del
Regno di Napoli trovando avversi a sè i Fioren-
tini tolse a questi per forza Fivizzano e Sarzana;
i Fiorentini spaventati di quello che si scaricava
loro addosso , per stornar la procella cederono a
Carlo, Livorno, Pisa ed altre città, promettendo il
re di restituirle appena compiuta P impresa di Na-
poli. Questi patti però non furono mantenuti, poiché
Carlo Vili avute in mano le principali fortezze dei
Fiorentini, salito in superbia, entrò in Firenze, e
conquistato il regno di Napoli, solo Livorno restituì
ai Fiorentini, cedendo ai Pisani stessi la fortezza
di Pisa. Non rimase a Firenze altra via per ricu-
perare i suoi diritti su Pisa che dar di piglio alle
armi mentre questa città dal canto suo si appres-
tava a gagliarda difesa , aiutata dai Veneziani ,
dal Duca di Milano e dall’ Imperatore Massimi-
28 CENNI STORICI
liano I. I Fiorentini perduto P appoggio di Carlo
che a tutta fretta ripassava le Alpi, avevano a
nemici non solo la Lega ma Genovesi, Senesi, Luc-
chesi, mentre Fimperatore di Germania già appa-
recchiavasi a recarsi con tutte le sue forze ai danni
di quella città ; ma non si sbigottì Firenze e si
mise coraggiosamente all’impresa rivolgendo ogni
sua cura verso Livorno, da Massimiliano capo della
lega minacciato. Yi accrebbero le fortificazioni, ne
rafforzarono il presidio, ne guarnirono di nume-
rosa artiglieria le mura e vi posero a comando i
più riputati cittadini di Firenze, scegliendo a Com-
missario Generale Andrea di messer Piero de’Pazzi.
Ma il pericolo per Livorno sempre cresceva per-
chè mentre i Pisani venivano straordinariamente
rafforzati da uomini e vettovaglie che loro man-
davano quei della lega, una carestia terribile di
vettovaglie e dì danaro rendeva ancor più difficile
la difficile posizione dei Fiorentini. Calato intanto
Massimiliano dalla Germania in Italia, giunse con
tutto P esercito della Lega presso Livorno con la
risoluzione di assaltarlo per terra e per mare; ma
il dì 28 ottobre 1496 mentre l’avanguardia dell’e-
sercito Tedesco-Italiano catturava inutilmente sei
navi cariche di grano in soccorso dei Livornesi,
questi assalirono animosamente il campo degli
assedianti respingendoli con perdita fino al Ponte
di Stagno. Non per questo Fimperatore desisteva
dallabrama di conquistare per forza Livorno avanti
a cui erano schierate forze imponenti; montato sulle
galere dava il segnale di assalire Livorno, ma per
via delle pioggie e del vento che da varii giorni
infuriava , e sia per il grande valore degli asse-
CENNI STOKICl
§9
diati, furono più volte a rischio di perdere le ar-
tiglierie lasciando molti feriti e prigionieri; lo
stesso Imperatore rischiò la vita. Levatasi più ga-
gliarda la tempesta, fu in tal modo agitata e di-
spersa la flotta degli alleati , che molte galere e
la stessa capitana Genovese naufragarono con le
artiglierie e gli equipaggi. Per questa eroica re-
sistenza fu deliberato levare l’assedio da Livorno,
e Firenze per rimeritare la fedeltà dei Livornesi
concedeva loro per impresa il fortilizio con la pa-
rola Fides e per rammentare il coraggio dai vil-
lici Livornesi dimostrato, erigeva una statua rap-
presentante un Villano con ai piedi un cane come
simbolo di fedeltà.
Non per questo la calma fu restituita alla nostra
Livorno poiché la pestilenza la flagellò per parec-
chi anni decimando la sua popolazione, e nel 1528
si sviluppò con si spaventevole furore che non ri-
masero che pochi dei suoi miseri abitanti.
Il vero incremento di Livorno non ebbe luogo
che sotto i Medici : Cosimo ne fortificò le mura con
tre bastioni a terrapieno e concesse a tutti i nuovi
abitatori più larghi privilegi , immunità e libero
accesso anche ai malfattori purché vi si stabilis-
sero; fece inalzare l’arsenale della Darsena, deli-
neare il nuovo porto, erigere la nuova torre del
fanale, incominciare la fabbrica del molo, scavare
il canale che a Pisa lo unisce e lo dichiarava porto
franco. Ferdinando 1(1574) largì beneficenze siffatte
alla nostra città che può dirsene il fondatore; munì
il littorale di nuove torri , fece costruire il laz-
zeretto di S. Rocco; impiegò 6,200 uomini ai Fossi
nuovi ed alla Fortezza Nuova; aprì la Piazza e
CENNI STORICI
30
fece erigere il Duomo; cinse di mura la darsena;
cambiò la doganetta in Palazzo Reale , fece edifi-
care il Pretorio; costruire un bagno per gli schiavi
e forzati, e trasferì da Pisa a Livorno la sede dqi
consoli. Inoltre non solo confermò i privilegi e le
immunità accordate da Cosimo I ai nuovi abitatori
ma promulgò ancora un indulto col quale invita-
vasi i mercatanti di tutte le nazioni e d’ogni reli-
gione, Greci, Armeni, Turchi, Ebrei, di venire a
stabilirsi in Livorno senza tema di essere moles-
tati pel loro culto e con piena sicurezza per le
loro persone e sostanze. Nel 1601 la decorò col ti-
tolo di città. Cosimo II continuò a favorire Livorno;
dotolla di statuti municipali, costrusse nuovi legni
da guerra ed innalzò la statua del genitore Fer-
dinando la quale fu poi circondata dai quattro Mori
di bronzo. Ferdinando II (1621) accrebbe di nuovi
quartieri la popolatissima città tra i quali quelli
della Venezia nuova; ordinò la costruzione del laz-
zeretto di S. Jacopo, e concedeva a Livorno una
nuova e bella dogana in Piazza d’Arme. Cosimo III
(1670) fece nuovi e importanti lavori, corresse le
leggi della pubblica amministrazione, fe’ costruire
l’ospedale 4el Bagno, l’edifìzio dei Bottini dell’Olio.
Giovanni Gastone (1723) per essere principe di per-
duti costumi e dedito alle lascivie più che alle cose
di stato, nulla operò per il bene di Livorno; per
essere inerte e dappoco, il nostro bel paese du-
rante il suo regno mutava perdue volte padrone:
lo Spagnolo prima e il Tedesco dopo (1737). Con
Giovan Gastone si estinse la famiglia Medici. Nei
principi di questa casa si avvicendarono virtù e
vizi, e forse più vizi che virtù, ma è un fatto evi-
CENNI STORICI 31
dente che alla nostra città in particolare può dirsi
aver essi fatto più bene che male.
In virtù dei trattati vennero chiamati a salire
il vacante trono di Toscana i Duchi di Lorena. È
a Pietro Leopoldo principe filosofo e riformatore
che la Toscana doveva le sue leggi improntate di
uno spirito giusto e liberale; abolì la pena di morte
e la tortura e riformò intieramente il sistema di
disciplina monacale impedendo così certe scanda-
lose pratiche tenute in alcuni monasteri di mo-
nache in connivenza coi frati Domenicani loro
direttori spirituali; anche in Livorno furono sop-
presse per suo ordine molte chiese e compagnie.
I Duchi di Lorena governarono la Toscana fino al
27 Aprile 1859, nel qual giorno P abbandonarono
per non secondarne le aspirazioni. Ora come ognun
sa, la Toscana fa parte della Monarchia Costitu-
zionale del Re Vittorio Emanuele e Roma ne è la
capitale.
CENNI TOPOGRAFICI
A
Livorno siede all’estremità meridionale di una
bassa pianura die stendesi dalla riva sinistra del-
l’Arno sino ai poggi di Montenero, i quali sono
una diramazione della Catena che passa a Volterra
e divide il bacino dell’Arno da quello delPOmbrone
o Maremma Sanese. I monti livornesi spingono
sino al mare le loro pendici a 5 chil. e */2 a(t Ostro
della città e sono sparsi di villaggi amenissimi
come Castel S. Angelo, Colognole, Gabbro, Par-
rana, Castelnuovo della Misericordia, Rosignano,
Montenero; quest’ultimo, che è da considerarsi come
il colle Fiesolano di Livorno forse più incantevole di
quel di Firenze per le varie e magnifiche vedute di
terra e di mare, è sparso di ville e giardini ame-
nissimi. Livorno che trovasi sotto il 43°, 33' di la-
titudine Nord, e sotto il 7, 56' di longitudine Est ,
distà da Firenze a greco chil. 77, e da Pisa a sett.
chil. 19. È città marittima di prim’ordine con circa
100,000 abitanti ed una delle più belle d’Italia quan-
tunque quasi tutta di costruzione moderna. Ha di-
ritte, spaziose e pulite le vie, belle e grandi piaz-
ze, ed è attraversata in mille sensi dai fossi varcati
da ben 16 ponti.
La parte di Livorno che sta sul mare è propria-
LIBRARY
OF THE
UNIVERSITY OF ILLINOIS
PORTE E BARRIERE
33
mente deliziosa; i villaggi ridenti di Àntignano,
Ardenza e S. Jacopo, coi loro vaghissimi giardini,
colla veramente magnifica via del Passeggio, for-
mano il più dolce ritrovo estivo che sia nella no-
stra bella Italia.
PORTE E BARRIERE
Porta S. Marco. È la più bella della città giac-
ché la precede una gran volta con grandi archi
e colonne di ferro fuso ed altre comodità e orna-
menti del medesimo metallo ; sostiene un colossale
marmoreo leone fatto a Carrara dal Nencini fio-
rentino. Ai lati della porta vi sono due mezze torri
basate a gran bozze con sopra scolpiti a basso ri-
lievo vari trofei militari ed emblemi commerciali
e industriali.
Porta alle Colline. È ornata di un fregio a inta-
glio nel grand’ arco. Non manca di solidità e di
eleganza.
Porta a Mare. Questa bella porta è stata abbat-
tuta per dar luogo ad una grande barriera.
Barriera Fiorentina. Questa Barriera è preceduta
da una gran piazza ove sorge un obelisco di tra-
vertino con sedili alla base, alto metri 23, 36 in
cui si leggono due iscrizioni latine che riguardano
Pingrandimento della città.
Barriera Maremmana. Fu aperta al pubblico nel-
l’Agosto del 1839.
Guida di Livorno.
3
PIAZZE
34
Barriera Vitt. Emanuele, Sorge sopra lo stradone
dei condotti nuovi.
Barriera del Porto Mediceo. Questa elegantissima
Barriera fu finita ed aperta al pubblico nel Giugno
del 1874.
STRADE
L’ impiantito delle strade è formato di grandi
pietre quadre ; esse sono fiancheggiate da comodi
marciapiedi, e sono spaziose e pulite. Si annove-
rano fra le principali: la Via Vittorio Emanuele,
la Via Larderei, la Via dei Condotti, la Via Rica-
soli, la Via degli Scali d' Azeglio, la Via degli Scali
Manzoni, la Via del Ponte nuovo e moltissime altre.
La magnifica Via del Passeggio che si estende fino
all’Ardenza, fiancheggiata da una fila di case nuove
linde, eleganti, e dall’altro lato dal mare e dagli
stabilimenti balneari, forma la più deliziosa pas-
seggiata della città.
PIAZZE
Piazza dorine In antico, prima dell’ingrandi-
mento della Venezia Nuova (1630) questa piazza
che ora è una delle più vaste e regolari d’Italia,
si estendeva soltanto fino al termine del loggiato
che in parte la circonda. Sotto questo loggiato at-
PIAZZE
35
tribuito all’Architetto Pieroni portavano in certi
giorni dell’anno i forzati del Bagno per vendere i
loro manuali lavori. In questa piazza sono: il
Duomo, il Palazzo ex-reale, il Palazzo Comunale,
la Borsa, la Prefettura e la R. Questura. Il vastis-
simo palazzo che chiude la piazza di faccia al
Duomo e che ora appartiene al sig. Giacomo De-
witt, è conosciuto col nome di tre -palazzi perchè
di tre separate case composto; fu fatto nel 1704
col disegno di Giovanni Battista Foggini. Al primo
piano della casa di mezzo di questo palazzo or-
nato di marmo bianco e sormontato da una vasta
terrazza, si trova l’elegante Casino di Commercio;
nella sala maggiore del Casino si conserva uno dei
primi lavori del prof. E. Pollastrini livornese.
Piazza Carlo Alberto Questa bella e grande piaz-
za, forse unica nel suo genere, viene comunemente
chiamata del Yoltone perchè è attraversata in tutta
la sua lunghezza di 220 metri, da una solida volta
per la quale passa l’acqua del fosso. Ne fu archi-
tetto Luigi Bettarini . È di forma ovale , guarnita
nell’interno con sedili di marmo, e colonnette e
candelabri di ferro fuso di grazioso lavoro ; nel 1847
venne abbellita (a spese del Comune) delle statue
colossali di Ferdinando III del prof. F . Pozzi e di
Leopoldo II del livornese Emilio Demi; quest’ ul-
tima nel 1849 venne remossa perchè mutilata dal
popolo, e nel 1855 vi fu posta quella che ora ve-
diamo e che è opera di Emilio Santarelli. Nel pie-
destallo della statua rappresentante Ferdinando III
è un bassorilievo di Temistocle Guerrazzi in cui
quel principe sollecita la grande opera dell’Acque-
PIAZZE
36
dotto ; quello della parte opposta è di Ulisse Canili
e ci rappresenta lo stesso principe che incoraggia
le arti, l’industria ed il commercio; negli altri due
lati si leggono due iscrizioni. Nel piedestallo del-
l’altra statua sono due bassirilievi; nel primo è
scolpito Leopoldo che assiste al getto della prima
pietra del nuovo molo , ed è opera di Giovanni
Puntoni ; l’altro è lavoro pregevolissimo del Demi.
Le due iscrizioni in lode di quel principe furono
saggiamente sostituite dal resultato del Plebiscito
Toscano convocato nei comizi i giorni 11 e 12 Marzo
1860 e dalla seguente:
L’ Assemblea dichiara che la dinastia Austro-Lo-
renese si è resa assolutamente incompatibile con
V ordine e la felicità della Toscana.
I ricchi ornati delle due basi sono di Luigi e
Francesco Giovano zzi. In questa piazza si trovano
1’ Ufficio postale , quello del Registro , del Bollo ,
delle Imposte eco.
Piazza Mazzi ai. Prima che prendesse il nome
dal grande italiano , si chiamava Piazza di Marte
perchè destinata agli esercizi militari. Anticamente
in questa vastissima e bella piazza si costruivano e
si riparavano i bastimenti pescherecci; è solo da
pochi anni che è stata resa libera dal deposito di
legnami da costruzione navale che conteneva. È
adorna di una doppia fila di grossi alberi, e in
tutta la sua lunghezza fiancheggiata da un gra-
zioso giardino. In questa piazza fino dal 1871 e
per opera di una società di commercianti , sta il
vasto recinto ad uso Fiera, aperta al pubblico sol-
tanto nella stagione estiva; questa elegante fiera,
PIAZZE
37
circondata da molte e svariate botteghe, ornata
di un bel teatrino ove si rappresentano graziose
operette in musica, è la sera affollatissima di li-
vornesi e forestieri ; ha giardini , getti d* acqua,
musica ed ogni sorta di divertimenti. 11 prezzo
d’ingresso è assai mite.
Piazza Cavour. Col mezzo dell’allargamento del
ponte detto del Casone nel 1842 questa bella piazza
fu ingrandita come ora si vede ; è circondata da
ampie e pulite abitazioni e ornata del bel monu-
mento a Cavour. Questa statua colossale (solenne-
mente inaugurata il 4 Giugno 1871) eretta per ini-
ziativa di vari egregi cittadini, i quali raccolsero
da’ privati e da tredici tombole danaro bastante
per provvedere alla ingente spesa, rappresenta il
grande Statista in atto di meditare sulla unità d’I-
talia. Da taluno fu rimproverato al valente artista
Vincenzo Cerri che la scolpì, l’averlo presentato
al pubblico colle mani in tasca; ma non è qui luogo
per giudicare chi abbia ragione se lo scultore o il
pubblico. La Commissione donò la statua al Muni-
cipio, il quale a sue spese ne fece fare lo svelto
imbasamento col disegno dell’ Ing. Cav . Arturo
Conti; gli ornati e le quattro aquile furono dal si-
gnor Giovanni Puntoni , scolpite. È da considerarsi
in questa piazza , il palazzo di tre piani con co-
lonne di tre differenti ordini e che dal suo colore
è detto popolarmente Palazzo Rosso. Al primo piano
di questo palazzo è posto il Circolo Filologico Li-
vornese.
Piazza §. lìeaedelto. Questa grande e regolare
piazza ò circondata di platani e di sedili e colon-
38 PIAZZE
nette di marmo. Nell’estremità è la Chiesa a S. Be-
nedetto dedicata.
Piazza Càwerrazzi. È divisa per metà dalla via
Vittorio Emanuele; si chiamò prima Piazza del
Picchetto, della Porta a Pisa, di S. Barbara e dello
Spedale, per esserci stato l’ospedale delle donne ;
ora invece c’ è 1’ ospedale militare. Sopra le porte
della caserma sono due pelli di tigre , scolpite in
marmo da Andrea Yaccà . Su questa piazza verrà
eretto all’ illustre scrittore livornese F. D. Guer-
razzi un marmoreo monumento.
Piazza Cappellini* Anche questa piazza è da de-
siderarsi che presto venga abbellita della statua
rappresentante colui che nel 1866 salvò 1’ onore
italiano nella disgraziata battaglia di Lissa.
Piazza del Cantiere. Ebbe tal nome perchè ac-
canto al Monumento dei quattro Mori di P. Tacca e
dove è ora il bacino di carenaggio ed il fosso, si co-
struivanobastimenti mercantili ed anche da guerra.
Spiazza Marnisi ( Via degli Scali Manzoni) e Piazza
Poerio ( Via degli Scali degli Olandesi) Sono oc-
cupate ciascuna da un grazioso giardino, vera de-
lizia dei bambini.
Piazza del Villano. Sulla fonte che si vede in
questa Piazza, fu posta V antica statua del Villano
eretta dalla Repubblica Fiorentina per dare un at-
testato di riconoscenza ai contadini che così bene
prestarono Popera loro nella celebre difesa di Li-
vorno nel 1496.
Questa statua stata in piedi per quasi due secoli
CHIESE
39
è andata disgraziatamente perduta; era di macigno
ed assai pregevole ; rappresentava un villano ap-
poggiato al bastone con ai piedi un cane simbolo
di fedeltà.
CHIESE
*
Duomo. (S. Francesco d’ Assisi). Questo tempio
a croce latina fu cominciato nel 1594 col disegno
delFArcbitetto Alessandro Pieroni e consacrato so-
lennemente nell’anno 1606. In principio era molto
più piccolo, ed il bel campanile alto metri 50 fu
soltanto finito nel 1817. Il Peristilio a colonne bi-
nate d’ ordine dorico si è creduta opera di Inigo
Jones allievo di Giovan Bologna ; è invece del Pie-
roni medesimo. La facciata fu rinnuovata nel 1856
e nel Maggio del 1872 fu posto il bell’ orologio che
con ingegnoso meccanismo muove le lancette delle
due mostre di cristallo nelle opposte parti del
Duomo.
Entrando in Chiesa è da osservarsi innanzi tutto
il ricco soffitto ad intaglio dorato, nella cui am-
piezza pochi ve ne ha che lo uguaglino; lo inta-
gliava Vincenzo dell’ Imperatore e terminava di
dorare nel 1617 Calisto Fasconi . Questo soffitto ò
corredato di tre grandi e buoni quadri: il trionfo
di S. Giulia di Jacopo Ligozzi veronese; l’assun-
zione di Maria opera lodatissima di Domenico Presti
da Passignano , e S. Francesco d’Assisi di Jacopo
Chimenti . I quattro piccoli quadri che circondano
CHIESE
40
quello di mezzo sono lavori di Giovanni Battista
Brazzè detto il Bigio discepolo del Chimenti. A
dritta è il monumento del Marchese Marco Ales-
sandro Del Borro, governatore di Livorno fatto da
G. B. Foggini . Sull’altare che segue era un eccel-
lente quadro del cav. Lodovico Cardi da Cigoli an-
dato disgraziatamente perduto. Segue il busto al
marchese Carlo Ginori ; il bel quadro rappresen-
tante l’Assunzione di Maria Vergine che è posto
sull’altro altare è opera del Passignano. Si trovano
poi varie iscrizioni e busti di poco pregio.
Nella cappella dedicata alla Concezione di Maria
il bel quadro dell’altare esprimente l’Immacolata
è opera di Giuseppe Bottani da Pontremoli; la ca-
lotta fu frescata da Luigi Ademollo ; i dipinti sui
confessionari sono di Tommaso Gaz zarini. Il quadro
che è posto nella contigua cappelletta dedicata al
Battista , è pregevole lavoro di Gesualdo Ferri
discepolo di Tommaso Gherardini ; rappresenta il
battesimo di Cristo. La vasca battesimale fu dono
del Cav. Biagio Pignacca.
L’altare maggiore ricco di pregevoli marmi la-
vorati nella Galleria di Firenze porta due teste
d’angioli del celebre Fiammingo Quesnoy. La bella
tela a destra : un miracolo di S. Francesco, è di
Giuseppe Bezzuoli di Firenze; quella a sinistra è
opera del livornese Tommaso Gaz zarini od esprime
la traslazione del corpo di S. Giulia a Brescia.
Nella tribuna , Tommaso Gherardini colorì con
molta lode la trasfigurazione.
L’altare, le statue, gli ornati e il balaustro della
cappella detta del Santissimo, sono lavori del Conte
Giovanni Baratta di Carrara; i dipinti della ca-
CHIESE
41
lotta, dei peducci, eie quattro tele sui confessio-
nari, sono del livornese Giuseppe Maria Terreni.
Yien dopo la statua in marmo del Vescovo Giro-
lamo Gavi, scolpita da Vincenzo Cerri. Quindi il
busto di F. Barbolani governator di Livorno ; l’al-
tare del Crocifìsso, opera del Cav. Curradi] il busto
del livornese Sardi ; V altro altare portante il bel
quadro del Cav. Passignano la Madonna con alcuni
santi (uno dei quadri meglio conservati di questo
artista); e il monumento a Ippolita degli Ippoliti.
I dipinti in alto cbe girano la chiesa sono di Giu-
seppe Gricci.
S. Giulia. (Via S. Giulia) La confraternita del
Sacramento e S. Giulia , secondo il Vivoli ed il
Santelli venne fondata nel 1270. Certo è che nel 1602
fu gettata la prima pietra di questa chiesa. La fac-
ciata ha le due statue di nessun pregio, dei Santi
Pietro e Paolo. Il bel quadro rappresentante Santa
Anna e che è posto nella cappellina alla quale si
accede dall’atrio, è lodato lavoro di Matteo Ros-
selli. Entrando in chiesa è da osservarsi in primo
luogo 1’ antica immagine di S. Giulia sul rame,
d’autore ignoto ; il ricco soffitto intagliato e do-
rato, ha tre buoni quadri : il Battista di G. M. Mer-
cati, 1’ adorazione dell’ Eucarestia di Braccio Bel
Bianco e S. Giulia di F. Curradi. Il quadro del-
l’altare è buon lavoro della scuola fiorentina. Sotto
il medesimo altare si conserva un reliquiario tutto
di argento e rame dorato a similitudine dell’arme
civica, vale a dire una fortezza sormontata dalla
statuetta di S. Giulia. In sagrestia son due quadri
creduti di G. B . Mercati , e nella sala dell’Archivio
42 CHIESA
una tavola ov*è colorita S. Giulia, giudicato la-
voro di Giotto .
S. Antonio. (Piazza dello stesso nome). È una delle
più antiche chiese di Livorno, e nell’anno 1525 di-
venne Pieve del Castello di Livorno, ossia chiesa
principale; nel 1580 fu ingrandita col disegno di
Alessandro Pieroni .
In questa Chiesa che trovasi ora in uno stato poco
decente, vi sono alcuni quadri privi affatto d’ogni
interesse.
S. Giovanni. (Via dello stesso nome). È di forma
quadrata a volta, sostenuta da pilastri e cornicione
d’ ordine composito. Secondo alcuni cronisti, P o-
ratorio di S. Giovanni venne edificato nell’ anno 320
dell’era cristiana ; nel 1256 fu ingrandito, nel 1425
vi si trasferirono gli Agostiniani che stavano a
S. Jacopo e nel 1624 l’architetto Cantagallina in-
grandì P antichissimo oratorio o lo ridusse quale
ora si vede.
L’altare maggiore col tabernacolo, di fini marmi
e pietre dure adorno, è opera di Ferdinando figlio
di Pietro Tacca.
Il pregevole quadro situato sopra la porta di fianco
rappresentante S. Cecilia fu per molti anni creduto
di Giovanni da S. Giovanni ; è opera invece di
Felice Ficherelli.
Le pitture nella volta che rappresentano alcuni
fatti della vita di S. Agostino sono di Tommaso
Tommasi ; i quadri degli altari non hanno nessuna
importanza artistica, solo i due rappresentanti il
Martirio di S. Bartolomeo di Francesco Bianchi , e
S. Gaetano attribuito a Matteo Roselli .
CHIESE
43
S. Sebastiano. ( Via di questo nome ). Edificata
nel 1633 col disegno di Giovanni Gantagallina . Essa
è di semplicissimo aspetto e la sua facciata è or-
nata delle statue dei SS. Stefano e Lorenzo. L’in-
terno è ornato di pilastri e cornicione d’ordine com-
posito con ricche dorature; i fratelli Battista e Gi-
rolamo Grandi nel 1673 dipinsero nella volta la-
vori molto lodati in prospettiva. L’altare maggiore
ornato di belle colonne d’ ordine corintio di fini
marmi adorno , ha un buon quadro di Francesco
Briglia romano. La bella tela esprimente S. Fi-
lippo Neri è opera lodata del Buggeri ; la S. Mar-
gherita fu dipinta da Paolo Bone . La cappella di
S. Giuseppe ha sull’altare un bel quadro rappre-
sentante il transito del medesimo santo , lavoro
della scuola del Maratta ; la volta fu frescata dai
FF. Grandi. La cappella della Madonna di Loreto
simile in tutto a quella che si trova appunto a
Loreto, ha sull’ altare dinanzi a quello della Ma-
donna, un Angiolo Custode di Paolo Réne un Cuor
di Maria ed altri quadri.
Chiesa della SS. Annunziata dei Greci uniti. ( Via dei
Greci). Questo ricco tempio fu edificato nel 1601 col
disegno di Alessandro Pieroni e restaurato nel 1608.
Esso è ornato di ricca ed elegante facciata tutta
di marmo con colonne e pilastri d’ ordine dorico
sostenenti le statue dell’Innocenza e della Mansue-
tudine ; v’ è l’arme medicea ed un bassorilievo, es-
primente l’Annunziata. La Chiesa ha forma di un
rettangolo il cui altare è nascosto da un alto as-
sito (detto iconostasio) a intagli, dorature e vaga-
mente ornato di molte immagini di Santi tanto in
44 CHIESE
pittura che in rilievo d’ argento. Il soffitto e gli
stalli della chiesa li disegnò il Giambelliy e il bel
quadro del soffitto è del Prof. Giovanni Ferretti
fiorentino. L’ iconostasio ha tre porte; sulle due
laterali, Niccolò Wauderbrach , dipinse maestre-
volmente la natività di Cristo e l’adorazione dei
Magi con otto figure d’apostoli; uno schiavo del
Bagno di Livorno colorì alla maniera bisantina
nel 1641 quei dodici quadretti in linea orizzontale
che rappresentano diversi fatti della vita di Cri-
sto; degli altri dipinti s’ignora l’autore. Dietro
Ticonostasio è il santuario con l’altar maggiore e
due minori ai lati. La cappella fabbricata nella
chiostra , fu fatta per comodo del popolo , atteso
che la liturgia greca permette una sola Messa al-
l’altare della chiesa ; in questa cappelletta l’anno
1764 Giovanni Papi , frescò il Giudizio universale
e colorì S. Anastasio. Nella sacrestia sono dipinti
in tavola all’ incausto un Redentore ed un San
t’ Elia.
Madonna. (Via della Madonna). Questa chiesa la
cui facciata è priva di ogni ornamento , fu edifi-
cata nel 1607 con disegno di Alessandro Pier oni. Il
secondo altare a destra ha un piccolo quadro ese-
guito dal Folcili; l’altare che vien dopo fu eretto
dalla nazione francese ed ha un S. Luigi di Matteo
Rosselli e un S. Giovanni del Cav. Curradi. La cap-
pella del Sacramento è ornata di stucchi , dorature
e colonne d’ordine corintio. L’altare maggiore ha
un bel tabernacolo di buoni marmi con colonnette
di granito; in coro è dipinta la Immacolata e nella
sacrestia sono altri quadri ma di nessun pregio.
CHIESE
45
Il quadro rappresentante S. Andrea è d'ignoto autore
fiammingo ; il S. Francesco è una buona copia ese-
guita dal Balestra veronese, e la Pietà è di Baldas-
sare Franceschi . Nelle lunette del chiostro sono
dipinti vari fatti da Antonio Tempestimi Giuseppe
Bartolo zzi e Matteo Rosselli .
Armeni. (Via degli Armeni ). È a croce latina e
fu eretta nel 1701 col disegno di Giovanni Bel Fan-
tasia ed a spese della nazione armena. Questo
tempio non molto grande, è messo a marmi ed a
scagliola ed ha una bella e svelta cupola ; la sua
marmorea facciata munita di portico con colonne
d' ordine dorico ha le statue della Carità e delle
Fede , le quali vanno poste tra le migliori opere
che abbia fatto Andrea Vacca ; in un ovale è posta
l'immagine in rilievo di S. Gregorio. Internamente
sulla porta , è il busto dello stesso S. Gregorio,
quindi due grandi e buoni quadri di Giuseppe BoU
tani ; quello a dritta rappresenta i quattro princi-
pali dottori della Chiesa Armena, l'altro a sinistra
S. Bartolomeo. Nelle cappelle sono due simili al-
tari ricchi di marmi, guarniti di statue credute di
G. Baratta ; essi hanno due quadri: l'Assunzione
di Alessandro Gherardini e S. Gregorio di Fran-
cesco Riviera . L'altare maggiore fatto nel 1778,
ha due gradinate laterali secondo la costumanza
antica; la tribuna ha un antico crocifisso dipinto
sul muro, ai lati il S. Giovanni Battista e S. Maria
Maddalena statue di Emilio Demi . Nella parte su-
periore della Tribuna', Giuseppe Baldini colorì il
Padre eterno, e nei peducci delia cupola i quattro
evangelisti ; la cupola stessa e le volte sono pit-
46 CHIESE
turate a cassettoni con molta naturalezza dai Fra-
telli Medici di Milano.
Domenicani. (S. Caterina) ( Piazza dei Domeni-
cani). Edificata nel 1711 quindi rinnovata ed in-
grandita secondo il disegno di Giovanni Del Fan-
tasia, ed aperta al culto nel 1753. È di forma ot-
tagonale sormontata da maestosa cupola la quale
è sostenuta da otto grandi pilastri d'ordine com-
posito. Di fuori è rozza e non finita; la lanterna
fu fatta nel 1869. Sulla porta principale si ammira
la Incoronazione di Maria , dipinta in tavola da
Giorgio Yasari . La prima cappella a destra ha una
statua di S. Vincenzo Ferrerò, ed in alto è dipinto
il trionfo di S. Tommaso d'Aquino. Nella seconda
è una statua di 'Cristo coronato di spine ; la terza
dedicata a S. Giuseppe, dipinta dai FF . Terreni ,
ha un quadro della scuola del Passignano. L' af-
fresco in alto sopra l'altare maggiore è del Tra-
òalles . Ai lati dell'altare maggiore sono: S. Ca-
terina e la processione fatta in Siena con la testa
della medesima Santa di Lorenzo Grottarelli . In
coro si conserva una tela, in cui sono dipinti la
Madonna e due Santi. Presentemente Cesare Maffei
dopo di aver ritoccato le pitture e gli ornati che
sono nel coro, dipinge gli otto scompartimenti della
cupola.
Crocetta. (S. Ferdinando) ( Piazza della Crocetta).
Eretta nel 1708 col disegno di G. B. Foggini , e
restaurata nel 1824. È a croce latina a volta con
alta calotta, adorna di molti stucchi, sostenuta da
pilastri d'ordine composito, e può dirsi una delle
migliori chiese della città. Il gruppo in marmo
CHIESE
47
sulFaltare maggiore è di Giovanni Baratta ; nella
stessa crociata si vedono in quattro bassirilievi
ovali le Virtù cardinali. Fra i pilastri sono le sta-
tue di alcuni santi Re delle quali quattro in marmo.
Le tavole in marmo ad alto rilievo degli altari
hanno pochissimo pregio artistico.
S. Giuseppe. ( Piazza S. Giuseppe). Eretta nel 1839
col disegno di G . Puini e consacrata nel 1842. È
a croce latina ed a volta. Sul primo altare a de-
stra è un'Addolorata con Santi di Giovanni Bilvert
scolare del Cigoli ; il secondo ha la Deposizione
della croce di Giovanni Bartolena\ i tre altari di-
rimpetto hanno S. Gaetano, S. Luigi Gonzaga, e
S. Pietro colorito da Giovanni Baldini; ai lati del-
l'altar maggiore il Martirio di S. Crespino e Cres-
piniano del Baldini e nella cappella del Sacra-
mento si ammira il transito di S. Giuseppe del
Prof . Pollastrini.
S. Maria del Soccorso. ( Piazza dello stesso nome).
Nel 1836 e precisamente il 28 Agosto posero la
prima pietra di questa grande chiesa a croce la-
tina. Il bellissimo quadro del primo altare a destra
rappresentante S. Lorenzo, si deve al pennello del
livornese Pollastrini. Il secondo altare ha un San
Francesco d'Assisi colorito da Ferdinando Folcili.
Il quadro posto sull'altare che segue è del Baldini.
La cappella che viene dopo ha un S. Francesco
della scuola del Cigoli ; a destra è il Salvatore del
Pollastrini. La mediocre tela che si vede in Sa-
crestia rappresentante la benedizione della prima
pietra della Chiesa è di Giovanni Bar tolena ; nella
cappella che segue l' altare maggiore è da notarsi
48 CHIESE
la bella immagine del Cristo attribuita a Giotto;
V altro quadro è deir Ulacacci. 1/ altare che vien
dopo a quello del Sacramento ha un S. Luigi Gon-
zaga di Angiolo Visconti. Il S. Raffaello e la Ma-
donna della Consolazione sono del Bartolena . In
fondo alla Chiesa si trova il busto del Bali Mar-
tellini.
S. Andrea. ( Piazza S. Andrea). Fu edilìcatanel 1850
sopra una parte dell" area del vecchio cimitero; non
ha neppure trentanni di vita e già minaccia ro-
vina ! Sia lode all' ingegnere Gherardi. Il campa-
nile [per la sua pessima costruzione essendo im-
potente a sostener le campane, sopporta con no-
bile sforzo e coraggio, la grandiosa macchina del-
Lorologio a quattro mostre. Sia lode alPingegnere
Gherardi !
S. Benedetto. (Piazzo S. Benedetto). Eretta nel 1819
dall' Architetto Pampaioni; è a croce greca sor-
montata da una calotta a cassettoni; la terrazza è
sostenuta da un intercolunnio ionico di otto co-
lonne. Questa chiesa di bella architettura non ha
di notevole se non che un quadro esprimente San
Carlo Borromeo opera molto lodata del livornese
Tommaso Gazzarrini . I quattro angioli che si ve-
dono nei peducci della calotta sono di Emilio Demi.
S. Pietro e Paolo. ( Piazza dello stesso nome). La
prima pietra di questo Tempio a croce latina fu
posta nel Giugno del 1829; ha una sola navata e
portico di tre archi. L’adorazione dei Magi del
primo altare a destra è opera lodata di I. Zotti ;
la pesca degli Apostoli è del Bartolena. Sotto il
CHIESE
49
grand’arco dietro 1’ altare maggiore, si vede lina
Madonna con Santi colorita a guazzo da Angiolo
Sarri; i due dipinti a olio che vi sono ai lati, rap-
presentano il martirio di cinque Santi e quello di
S. Giulia : sono di Giov. Bartolena. L’ Immacolata
è uno dei più bei quadri del Pollastrini. Il pre-
gevolissimo a fresco : S. Guglielmo in atto di pre-
sentarsi ai monaci di Gellona è di Antonio Marini.
Cappuccini. (SS. Trinità) ( Piazza Gavi). Questa
chiesa in forma di rettangolo a volta con quattro
cappelle venne fabbricata nel 1582, ingrandita col
disegno del Cantagallina nel 1606 ed arricchita
delle quattro cappellette nel 1738. Cominciando a
destra osserveremo il quadro di G. Bottani , la Ma-
donna con alcuni Santi; poi il S. Fedele e la Ma-
donna di Montenero di Natale Bianchino. L’altare
maggiore porta un bel quadro del Pillori fioren-
tino; l’altra cappella ha una tela d’autore ignoto
e un S. Giovacchino di Fedele Acciai . Nel coro ve-
donsi due dipinti di poco valore. Altri quadri aveva
la Chiesa e il convento alcuni dei quali pregevo-
lissimi come una Carità di G. Gimignani , e un sa-
crifizio di Abramo creduto di Guido Reni ; dicono
che si disperdessero nell’ultima soppressione degli
ordini religiosi. (?)
Misericordia. ( Via Viti. Emanuele). Questa chiesa
è solo dal 1780 che è posseduta dall’ Archiconfra-
ternità della Misericordia. La sua facciata rifatta
nel 1871 col disegno di Arturo Conti , ha due bas-
sirilievi. È da osservarsi una testa di S. Giovanni
Battista del Prof . Gazzarini , una Madonna del
Cav. Passignano (sull’altare maggiore) e la decol-
Quida di Livorno. 4
CHIESE ETERODOSSE
50
lazione di S. Giovanni e Tobia del Bottari ; nella
sacrestia si conserva un crocifisso del Passignano.
Purificazione di M. V. ( Via della Banca). Sull’al-
tare maggiore di questa chiesa priva del resto d’o-
gni interesse , si può vedere la bella tela della
scuola di G. Terreni rappresentante la Purifica-
zione di Maria. La confraternita della Purificazione
ha un bel cimitero pei propri fratelli sulla via di
Montenero.
CHIESE ETERODOSSE
SS. Trinità. (Greci scismatici). (Via del Giardino
N. 52) Eretta nel 1757. Per la sua forma è uguale
a quella dei greci uniti ma è molto più piccola ed
ha di più un pulpito di marmo con un bassorilievo
di Lorenzo Bartolini . È ricca molto di stucchi e
dorature; sono da osservare i bei dipinti in tela
della volta esprimenti i quattro evangelisti e la
Trinità. L’ inconostasio ricchissimo di dorature e
intagli graziosissimi, ha varie immagini di Santi
in stile bisantino. Yi sono molti altri quadri ma
di poco pregio artistico.
Anglicana. (S. Giorgio) (Via degli Elisi). Eretta
nel 1839 col disegno di Angelo Bella Valle. L’in-
gresso è preceduto da un elegante e ben inteso in-
tercolunnio d’ordine dorico a quattro colonne, le
quali sostengono il bellissimo frontone. È in forma
di rotonda con calotta tutta ornata di graziosi bas-
sirilievi di stucco ; la tribuna che si vede in fondo
PALAZZI PUBBLICI
51
ha una bella immagine del Cristo. Sulla porta vi
si trova una cantoria e un organo. Di faccia alla
Chiesa vedesi 1’ antico cimitero inglese che come
ben dice il Yalery sembra lo studio di uno scul-
tore tanto è ricco di monumenti alcuni dei quali
di grande valore.
Nel 1839 cessarono di adoperarlo e ne aprirono
un nuovo in Via Erbosa accanto a quello dei Greci
scismatici.
Presbiteriana Scozzese. ( Via degli Elisi). Ha forma
di casa in stile gotico fabbricata nel 1849. È una
semplice sala con cinque cristalli lavorati e colo-
riti da BoÀlantine d’ Edimburgo; ha una cattedra e
banchi con bibbie.
Protestaste Unita di Luterani riformati e Calvi-
nisti ( sotto il titolo di Congregazione Olandese-
Alemanna) (Via degli Scali degli Olandesi) L’in-
terno di questa elegantissima chiesa eretta nel 1862
col disegno gotico-alemanno dell’inglese Dario Gia-
comelli, è una vasta sala col pulpito di faccia alla
porta; da questo il ministro spiega la Bibbia, una
domenica in tedesco, l'altra in francese.
PALAZZI PUBBLICI
Comunale. (Piazza d’Arme). Fu fabbricato nel 1720
col disegno di Giovanni del Fantasia , ma poi dan-
neggiato pel terremoto del 1742 fu restaurato e
quasi riedificato da Bernardino Ciurrini che vi ag-
giuse esternamente la scala di marmo, È sormon-
52 PALAZZI PUBBLICI
tato da una torre che sostiene una grossa cam-
pana, la quale suonava quando dovevasi adunare
il consiglio generale o quando doveva uscire il
Magistrato in forma pubblica. Sulla facciata, in
una grande tavola di marmo è il voto dei Toscani
per l’unione alla monarchia costituzionale di Vit-
torio Emanuele.
Palazzo ex Reale (Piazza d’ Armi). Edificato nel
1605 col disegno di Antonio Gantagallina , ingran-
dito, e abbellito della facciata e del portico nel 1625.
Oggi è interamente occupato dagli Istituti Tecnici
e Nautico, dalla Scuola dei Mozzi e da quella degli
Ingegneri meccanici. Solo è da notarsi : il quadro
rappresentante le due sorelle Maria Amalia e Ma-
ria Carolina granduchesse di Sassonia, della livor-
nese Matilde Malenchini ; Ferdinando III col figlio,
in abito di gran maestro dei Cavalieri di S. Ste-
fano, e Maria Antonia, buoni lavori del livornese
Tommaso Gazzarini; Lodovico I d’Etruria, Maria
Luisa e Carlo, bellissimo dipinto di Pietro Benve-
nuti; Ferdinando II in atto di ricevere gli omaggi
di vari mercanti portoghesi, uno dei due soli grandi
quadri del celebre G. Sustermans ; Napoleone I in
abito imperiale, della celebre Benoist\ i volontari
livornesi che partono per la guerra (1860) di C.
Bartolena ; un episodio della battaglia di S. Mar-
tino, lodato lavoro di G . Fattori ; e i ritratti dei
livornesi :
Ernesto Rossi di Luigi Scafai \ Tommaso Gaz-
zarini di Augusto Volpini; Carlo Michon e Carlo
Bini di Carlo Chelli ; Giuseppe Terreni e Alfredo
Cappellini di C . Bartolena ; Cosimo Del Fante di
PALAZZI PUBBLICI
53
G. Costa . Sperasi che in breve questa collezione
venga arricchita di nuovi ritratti ; fra gli altri
è lino da ora promesso quello della celebre attrice
Carolina Internari.
Nel 1874, sotto il portico di questo palazzo fu-
rono poste due tavole marmoree dove sono scol-
piti i nomi di quei livornesi morti combattendo per
la Indipendenza d’Italia,
Nella tavola a sinistra, :
Anno 1848 — Campagna di Lombardia:
Amedei Giuseppe
Arrighini Giov. B,
Bernini Riccardo
Boccaletti Egidio
Chiesi Giuseppe
Cialdi Giuseppe
Marchetti Giovanni
Menabuoni Roberto
Nusiglia Lorenzo
Anno 1849 —
Albano Natale
Bartelloni Enrico
Benni Giuseppe
Bertucelli Francesco
Carpena Giuseppe
Casottoli Cristoforo
Cei Fortunato
Cipriani Francesco
Cocchi Francesco
Corsi Paolo
Pelagatti Lorenzo
Petrini Pietro
Piantini Giacomo
Pietrini Enrico
Salvarelli Demetrio
Storsi Temistocle
Storsi Aristide
Zocchi Gaetano
Difesa di Livorno,
Diodati Giovanni
Frediani Angiolo
Guiducci Gustavo
Magnani Ferdinando
Montagnani Valentino
Parenti Cesare
Ronchi Natale
Solari Andrea
Vincenti Giovanni
Porri Augusto
54
PALAZZI PUBBLICI
Anno 1859 — Campagna di Lombardia*
Antonelli Stanislao
Bussetti Egisto
Camici Guerrino
Fedi Carlo
Giannardi Agostino
Gonelli Emilio
Modiano Giuseppe
Seteri Giovanni
Tavoloni Oreste
Nella tavola a destra :
Anno 1860 — Campagna delle due Sicilie.
Baldocci Andrea
Bianchi Vincenzo
Cozzi David
Fanucchi Alfredo
Gabbrielii Giorgio
Gattai Cesare
Ghellini Scipione
Lami Giuseppe
Marchesini Enrico
Marnili Giovanni
Palagi Carlo
Falciani Fortunato
Terreni Michele
Anno 1866 — Campagna di Lombardia
Battaglia di Lissa
Ageno Antonio
Bacherini Cesare
Bettini Riccardo
Bianchi Vincenzo
Bogazzi Angiolo
Cappellini Alfredo
Carpena Eugenio
Chiappini Olinto
Colombini Gaspero
Emanuelli Giuseppe
Giuntini Ernesto
Launaro Giov.
Lucchesi Leopoldo
Mazzei Agostino
Muratori Luigi
Petricone Francesco
Pucciarelli Elia
Sanguinetti Giovanni
Savi Giovanni
PALAZZI PUBBLICI
55
Anno 1867 — Combattimento di Mentana.
Bertagni Vincenzo
Boni Egidio
Caillon Gustavo
Capaccioli Natale
Cipriani Ubaldo
Costa Pietro
Fantozzi Alessandro
Franceschi Francesco
Grotta Giovanni
Giuliani Francesco
Binari Bellini Alcide
Neri Giovanni
Paci Silvestro
Rossini Eugenio
Palazzo della Sanità. ( Presso la bocca del Porto),
L’ufficio di Sanità marittima fu posto in Livorno
nel 1598 il cui edilìzio fu totalmente rifatto nel 1823
dall’ Architetto Giovanni Pacini e nel 1863 venne
alzato e provvisto di una terrazza di osservazione.
Questo palazzo che specialmente dalla parte del
mare fa bellissima mostra di se coi suoi bei por-
ticati e ornamenti di marmo bianco, oltre l’ufficio
di Sanità marittima, contiene la Delegazione di
Sicurezza pubblica del Porto , la Capitaneria del
porto medesimo, e la sede della Cassa invalidi della
Marina Mercantile.
R. Liceo Niccolini. ( Via della Pace N. 23). Questo
stabilimento fabbricato in principio ad uso di os-
pedale israelitico , contiene al piano terreno la
Scuola Tecnica (ove vedesi il modello in creta di
Dante fatto da E, Demi) al primo piano, il Regio
Liceo, ed al secondo la Biblioteca Labronica. Edi-
ficato particolarmente ad uso di Liceo è tra i più
belli e grandiosi d’Italia e a sufficienza fornito di
quanto occorre per farvi con intelligenza il corso
degli studi assegnati. Nella maggior sala di questo
PALAZZI PRIVATI
56
Liceo , si vede un bel quadro di G. Fattori rappre-
sentante un episodio della battaglia di Solferino,
e un busto in marmo del Re, di Giov. Puntoni ♦
PALAZZI PRIVATI
Palazzo Larderei. (Via Le Larderei N. 21). Ne fu
architetto Ferdinando Mag agnini \ la sua facciata
corintia è sormontata da un frontespizio in cui
sono scolpiti dal Prof . Magi strumenti di agricol-
tura, di commercio e di meccanica con in mezzo
lo stemma gentilizio dei Larderei.
Nel cortile sono diciotto modelli d’ altrettante
statue erette à grandi italiani sotto gli Uffizi a
Firenze ; a tergo si vede un elegante giardino; al
primo piano è una ricchissima galleria di quadri
antichi e moderni , della quale parleremo a suo
tempo.
Le precise parole che su questo palazzo (allora
di meschina architettura) scriveva il Volpi nel 1846,
cadono a capello anche oggi e a me piace di ri-
portarle : « Fra tanti appartamenti di lusso ben ac-
» comodati che abbia Livorno certamente nessuno
» uguaglia quello che con somma spesa, studio e
» ricercatezza ha montato in questo palazzo la fa-
» miglia De Larderei, e lo crediamo degno di es-
» sere veduto ed ammirato dal forestiero. »
Tre palazzi. (Piazza d’ Arme). Si dà il nome di
Tre Palazzi (perchè di tre separate case composto)
PALAZZI PRIVATI
57
a quel vasto fabbricato che chiude la Piazza rim-
petto alla Cattedrale; lo fece fare Gaspero Vincenti
nel 1704 col disegno di Giovanni B. Foggini.
Palazzo Corridi ( Via della Madonna) . Appartenne
prima alla antica casa Grant. Il nuovo proprietario
signor Corridi vi ha fatto importanti restauri e
l’ha ornato di graziosi disegni.
Palazzo Squilloni. ( Via del ponte Nuovo N. 8) In
questo elegante fabbricato è oggi il grande Albergo
della Vittoria e Washington.
Palazzo Rodocanacchi. ( Via del Casone ). È un bello
ed elegante palazzo occupato interamente dalla fa-
miglia Rodocanacchi.
Palazzo Castelli. Posto di faccia al precedente. È
molto vasto e di bella architettura.
Palazzo Maurogordato. (Via degli Scali d’ Azeglio
N. 9) Ricchissimo palazzo di bella architettura; ha
una larga tettoia a intaglio, due graziose terrazze
sul dietro ed un vago giardino.
Palazzo Orvieto. (Palazzo Rosso) (Piazza Cavour)
Fu fatto da Innocenzo Gragnani ; è di tre piani
con colonne di tre differenti ordini architettonici.
Al primo piano di questo bel palazzo è posto il
Circolo Filologico livornese.
Palazzo e Villa Scaramanga. (Villa Attias). Questa
magnifica villa è stata quasi interamente rico-
struita e ornata dall’ Architetto Antonio Cipolla . Ci
sono vari buoni affreschi di Antonio Bruschi .
58
CASE NOTEVOLI
CASE NOTEVOLI
Casa ove nacque Carlo Bini. ( Via delle Galere N. 10)
Yi si legge la seguente iscrizione dettata da F. D.
Guerrazzi : « Onoranza a Carlo Bini livornese, di
popolo nacque, coi popolo visse, popolano morì;
educò se stesso ed ebbe fama di valoroso nel dire
nello scrivere; amò la patria e si affannò per lei,
sofferse il carcere; per colpa di ferita proditoria
visse infermo; morì immaturo, lasciando eredità
di affetti, esempio di rettitudine, insegnamento di
vita consacrati dal lavoro. — La fratellanza arti-
giana livornese iniziatrice pose questa pietra il 27
Agosto 1871. »
Casa ove nacque il General Cosimo Del Fante. (Via
Vittorio Emanuele N. 33). Visi legge questa iscri-
zione :
« A ricordare — cbe in questa casa — nacque il
Generale Cosimo del Fante — soldato intrepido nelle
guerre napoleoniche — morto fra le nevi di Kra-
snoie — il 16 novrembe 1812 — anno trentesimo
primo dell’età sua — la guardia nazionale di Li-
vorno — nel 1866 — questa memoria poneva. »
Casa ove nacque Alfredo Cappellini. (Via Vittorio
Emanuele N. 64) Yi si legge questa iscrizione det-
tata da F. D. Guerrazzi :
« Alfredo Cappellini — qui nacque nel giorno 29
di dicembre 1828 — nella battaglia di Lissa — ca-
pitano della Palestro — sdegnoso sopravvivere alla
mancata vittoria , sò e gli annuenti compagni —
BIBLIOTECHE
59
sprofondò nel mare — insegnando come la fortuna
ai magnanimi può tórre il trionfo — non la morte
dei prodi. — La patria deliberante il suo muni-
cipio — questa memoria gli ha posto — reverente
e dolente — anno 1866. »
Casa ove nacque F. D. Guerrazzi. (Via del Mulino
a Vento N. 12). Il Municipio vi fece apporre questa
iscrizione:
Francesco Domenico Guerrazzi
tacque
in questa casa
il giorno 12 Agosto 1804.
Il Municipio di Livorno
Poneva.
BIBLIOTECHE
Biblioteca Labronica. ( Via della Pace N. 33 ). È
solo dal 1865 che la Biblioteca Labronica ha cosi
onorata stanza nel 2° piano del R. Liceo Niccolini.
Ebbe vita dall’ Accademia Labronica i cui soci
nel 1817 statuirono di mettere insieme parte dei
loro libri per formare una biblioteca comune. Nel
1840 contava già 7000 volumi, e tre anni dopo, ac-
cresciuta ancora fu aperta al pubblico. Aumentata
sempre più per doni di generosi cittadini ed essendo
troppo grave per P accademia , la spesa del suo
BIBLIOTECHE
60
mantenimento, nel 1852 fu donata al Municipio che
Faccettava con animo grato assumendosi l’obbligo
di mantenerla. Aumentata ancora per nuovi doni
di benemeriti cittadini e per la riunione delle li-
brerie dei soppressi ordini religiosi di Livorno, oggi
essa conta ben 45*000 volumi tra i quali non pochi
pregievolissimi e rari per la materia e l’edizione;
possiede inoltre circa 600 manoscritti1 (non te-
nendo conto di moltissime lettere originali di chiari
personaggi) e circa 700 tra medaglie e monete di
scarso pregio ma che pur sono un utile avviamento
alla formazione di un medagliere. La Biblioteca
Labronica che per la sua eleganza e il buon ordine
con cui è tenuta è uno dei più belli ornamenti
della nostra Livorno , deve in gran parte la sua
vita prosperosa alle amorevoli cure del suo Diret-
tore sig. Cav. Eugenio Janer, nel quale non sai se
più spicchi l’eletta dottrina o il tratto nobile e
gentile.
Sta aperta al pubblico tutti i giorni feriali meno
il mese d’ottobre:
Dal 3 Novembre a tutto Marzo dalle 9 alle 2 la
mattina e dalle 6 alle 9 la sera.
Dal 1 Aprile a tutto Settembre solo la mattina
dalle 9 alle 3.
Sulla scala che alla Biblioteca conduce fu posta
nel 1874 la statua di Giuseppe Micali scolpita dal
Paganucci.
La sala di studio contiene: un genio della musica
di G. Paganucci , un busto del Re, di Giov . Pun-
toni, uno a F. D. Guerrazzi di Temistocle Guer-
i Molti di Ugo Foscolo.
BIBLIOTECHE 6Ì
razzi , uno al Foscolo e a F. S. Orlandini di En-
rico Pazzi , uno al Yivoli ed al Bini, di Temisto-
cle Guerrazzi . Il Municipio ha poi deliberato di
porvi anche i busti dell’ illustre archivista Fran-
cesco Bonaini, e della illustre donna Angelica Bar-
tolomei -Palli.
Biblioteca del Seminario. {Nel seminario Gavi)
Fondata nel 1856 per lasciti delle sorelle Michon ;
è assai numerosa e pregevole per molte opere fi-
losofiche, di diritto civile , criminale e canonico.
Può essere consultata ogni giovedì dalle 8 di mat-
tina alle tre pom.
Biblioteche Popolari. {Una in via della Posta N. 11
V altra alV Ardenza). Fondate per cura della So-
cietà delle Biblioteche popolari e per doni di cit-
tadini, allo scopo di promuovere l’istruzione e la
educazione del popolo coll’agevolare ad esso la let-
tura di buoni libri.
Stanno aperte tutti i giorni festivi dalle 9 alle
12 della mattina.
Librerie private. La più notevole tra le librerie
private era certamente quella del Gav. M. D’ An-
giolo, ricca di 16000 volumi circa. Disgraziatamente
è stata messa in vendita a piccoli lotti e presto
sarà tutta dispersa ! Le più notevoli che riman-
gono sono: quella del Cav. Aless. Balzano di circa
7000 volumi notevole specialmente per una scelta
collezione di classici latini e italiani stampati nel
XVI secolo, e per alcuni manoscritti antichi in
pergamena; del Prof. A. Provenzal; del Cavalier
Giovanni Papanti notevolissima per la straordi-
naria raccolta di Novellieri Italiani ? in prosa
GALLERIE PRIVATE
62
e per un numero considerevole di esemplari di-
stinti, quasi sempre unici, col nome del proprie-
tario e per 170 esemplari in pergamena; del dot-
tor Diomede Buonamici interamente formata di
opere bibliografiche e di Biografìe; del Sig. G. Bo-
lafìo di circa 4000 volumi , notevolissima per la
collezione di poeti Italiani e stranieri; del Sig. Giu-
seppe Faiani per la bella collezione di pubblica-
zioni livornesi , incisioni pregevoli tra le quali
quelle pregevolissime del Longhi e del Morghen.
Questo egregio signore possiede inoltre una sva-
riatissima raccolta di monete e medaglie , molte
d’oro e d’argento, non poche rare come quelle delle
repubbliche italiane del medio evo, dei tempi me-
dicei; e tra quest’ ultime distinguesi la serie del
Duca Alessandro coniate da Benvenuto Cellini.
GALLERIE PRIVATE
Galleria De Larderei. (Palazzo De Larderei).
Sala dei ritratti di famiglia. Lavori del Gordigiani
Rapisardi ; Kassner e Chelli ornati di bellissime
cornici, riccamente intagliate e dorate, in special
modo quella del fu Conte Francesco, squisito la-
voro del Cav. Barbetti.
Lasciando questa sala si entra in una lunga.
Galleria, graziosamente ornata di trofei, armi an-
tiche, statue e busti marmorei, lavori di cesello,
smalti, terre delle Robbia, bronzi, vasellami, mi-
GALLERIE PRIVATE
63
nerali, mummie ecc., e da ben settanta quadri an-
tichi e moderni, tutti bellissimi e chiusi in ele-
ganti cornici. Nella
Sala grande oltre a vari busti e statue marmoree
alcune delle quali di molto pregio, è collocata la
superba collezione di 160 quadri quasi tutti antichi,
pregevolissimi e di grande valore. In special modo
sono da notarsi la Lena di Annibaie Caracci ; un
miracolo di S. Antonio del Tiziano ; S. Giovanni
nel deserto del Murillo ; la Sacra Famiglia del Si-
gnor elli; tre teste di A. Caracci ; un bozzetto di
Paolo Veronese ; la Sacra Famiglia di Alessandro
Boticelli; e molti altri delle scuole di Raffaello,
G. Reni , S. Rosa, Guercino , Snyders , Spagnoletto,
Fiamminga , veneziana ecc. Il Prof . Morelli trescò
le due lunette della sala.
Sala da ballo. Nel soffitto di questa elegantis-
sima sala tutta messa a bassirilievi, specchi e do-
rature, vi dipinse con molta grazia il Barilli. Nel
Salotto turchino si trovano nove quadri di deco-
razione e nel Salotto giallo undici tavole in campo
d’ oro , tra le quali il Presepio del Ghirlandaio e
il giudizio universale dell’ Orgagna. Nel salotto
rosso sono ventidue bei quadri; in quello celeste
parecchi altri di qualche pregio e nel salotto ter-
reno altri ventidue di diverse scuole. La ricca
Cappella ha trentanove quadri, tutti antichi quasi
tutti di grandissimo pregio ; ve ne ha del Ghir-
landaio, di Andrea Bel Castagno , del Boticelli , del
Lippi , di T. Gaddi , di Benozzo Gozzoli , di Star -
nina , di Giotto , dell’ Orgagna e d’altri. Nel cortile
a terreno sono posti in bell’ordine diciotto modelli
64 MUSEI PRIVATI
di altrettante statue erette ai grandi Italiani in
Firenze sotto le Gallerie degli Uffizi.
Avendo parlato a pag. 5 2 dei pochi quadri che
si trovano nel Palazzo ex-reale , destinati, come
sembra, a dare avviamento alla formazione di una
Galleria Comunale, non ci resta che far avvisato
il lettore della bella collezione di quadri alcuni dei
quali di egregi artisti, posseduta dai Signori fra-
telli Marubini nella lor casa posta in via S. Giulia
Numero 2 .
MUSEI PRIVATI
Il bellissimo Museo di Stora Naturale del Signor
Cav. Federico Castelli (Via del Casone N. 9) visi-
tato e giustamente encomiato da alcuni illustri na-
turalisti italiani e stranieri, è il meglio ordinato
e il più numeroso di tutti. Le collezioni più note-
voli sono: I. Quella numerosissima e ricchissima
dei Fossili che comprende: mammiferi, conchiglie,
pesci del Libano e del Monte Balca , Ammoniti
italiani e stranieri, Echimidi, Polipari, Foramini-
feri , (con un esemplare dell’ eozoon canadense ).
Piante , tra le quali molte rarissime e Legni di
vari paesi. IL Delle Conchiglie viventi di ogni spe-
cie; in questa collezione tutte le specie ed i ge-
neri sono rappresentati. III. Dei Marmi , con 300
esemplari lustrati, alcuni dei quali bellissimi e rari.
IV. Delle Rocce. Y. Dei Minerali, (bella collezione
di saggi mineralogici di vari paesi). VI. Dei Rettili;
assai numerosa contenente esemplari non pochi di
molto pregio. VII. Degli Uccelli, formata in gran
LIBRARY
OF THE
UNIVERSITY OF ILLINOIS
MUSEI PRIVATI 65
parte delle rare specie d’uccelli prese nei contorni
di Livorno. Vili. Dei Corallari.
Anche i Signori Giovanni Jago, Federigo Appel-
lili e Vittorio Uzielli posseggono belle collezioni
di conchiglie viventi, fossili e corallari. Quella spe-
cialmente del Signor. G. Jago, composta quasiin-
teramente di conghiglie viventi, può dirsi che sia
la più ricca e magnifica che sia in Livorno.
Circolo Filologico. ( Piazza Cavour) (Palazzo Rosso
N. 2 p. 2). È una istituzione che ha per scopo di
diffonder lo studio delle lingue viventi e di rac-
cogliere tutti i soci ad utili e dilettevoli convegni.
I soci si distinguono : I. In soci effettivi , i quali sono
impegnati per tre anni, pagano una tassa di en-
tratura di L. 10 e una mensile di L. 3. 50; godono
di tutti i vantaggi sociali. IL Soci frequentatori ,
che pagano L. 5 per tassa d’ entratura e L. 5 al
mese; non hanno diritto a cariche ecc. III. Soci
onorari . Il Circolo Filologico tiene aperta in que-
st’anno sette corsi di lingue straniere cioè : due di
lingua francese, tre di lingua inglese, e due di lin-
gua tedesca. Le sale di lettura oltre delle nuove
e più interessanti pubblicazioni, sono provviste di
N. 49 periodici così repartiti:
8. Riviste Italiane.
15. Giornali Italiani.
10. Riviste Francesi.
4. Giornali Francesi.
6. Riviste Inglesi.
2. Giornali Inglesi
3. Riviste Tedesche.
2. Giornali Tedeschi.
Guida di Livorno,
5
66
STABILIMENTI DI .BENEFICENZA
STABILIMENTI DI BENEFICENZA
Spedale di Livorno. (Piazza d’ Arme). Ebbe ori-
gine fino dal 1380 e poi ampliato fino allo stato
attuale. È assai vasto e tenuto col massimo buon
ordine e pulizia; è amministrato da una Commise
sione gratuita composta di otto Consiglieri ed un
Presidente. In questo spedale sono ammessi alla
cura gratuita gli infermi miserabili d’ambo i sessi
secondo il numero dei letti gratuiti di cui può di-
sporre. I malati esterni ricorrendo al Pio Istituto
o per consulti o per medicature , hanno nei modi
e nell’ore determinate quanto attendono dalla pub-
blica carità ; anche le medicherie sono gratuita-
mente accessibili in qualunque ora del giorno e
della notte a qualunque persona che vi accorra
per curarsi ferite o altre riportate lesioni. Man-
tiene in media 300 infermi fra uomini e donne.
L’altare della capella ha una bella Pietà di Giu-
seppe Bottani.
Spedale Militare. ( Piazza Guerrazzi). Fondato
nel 1600 circa a spese dell’Archiconfraternita della
Misericordia; nel 1638 fu ingrandito col disegno
di Francesco Cantagallina , e finalmente nel 1723 fu
ridotto all’ampiezza presente. È assai grande e te-
nuto con decenza e pulizia sorprendente.
Spedale israelitico. (Piazza Nuova). Mantiene in
media dodici infermi al giorno.
Ricovero di Mendicità. ( Via dei Biseccoli). Questo
grandioso e Pio Istituto fu aperto nel 1861 ed ac-
STABILIMENTI DI BENEFICENZA 67
coglie i poveri d’ ambo i sessi inabili al lavoro,
siano essi nati nel Comune o quivi da sette anni
domiciliati; i giovani privi affatto di sussistenza
vi sono pure ricevuti purché non abbiano più di
dodici anni o meno di sette e sono licenziati dopo
i venti anni se femmine, dopo i diciotto se maschi;
a benefìzio dei giovani sono le seguenti scuole:
elementare di leggere e scrivere, aritmetica, geo-
grafìa, disegno, musica strumentale e ginnastica.
In generale poi tutti i ricoverati (che sono più di
500) ricevono oltre il vitto, educazione e istruzione,
e sono divisi in quattro sezioni a seconda dell’età
applicandosi ognuno ad un arte o ad un mestiere
esistenti nel pio istituto medesimo come : cappel-
laio, sarto, calzolaio, falegname, fabbro, tipografo,
litografo, cartolaro , ebanista, marmista, scalpel-
lino, ortolano, giardiniere; per le donne: cucito e
maglia, tessitrici ecorallaie. La piazzetta che pre-
cede questo grande , pulito, e benissimo ammini-
strato stabilimento, è graziosamente tutta messa a
giardino. È presieduto da una Congregazione Am-
ministrativa gratuita composta di un presidente e
di otto consiglieri. Al Ricovero è unito lo
Asilo Infantile Grabau, dal nome del benemerito
Carlo Grabau, che nel 1863 affinchè con maggior
sollecitudine si compisse questo asilo , generosa-
mente donava la bella somma di 25,000 lire. Ne fu
architetto Angiolo Della Valle . Quest" Asilo, prefe-
rendo gli orfani, riceve le bambine e i bambini po-
veri livornesi dai tre ai cinque anni e li tiene fino
agli otto; il Ricovero passa loro una minestra ed
una porzione di pane. La bella corte ricoperta di
68 STABILIMENTI DI BENEFICENZA
cristalli, ha un gruppo di Emilio Demi rappresen-
tante la Madre Educatrice. Questo gruppo quan-
tunque non finito del tutto pure è considerato per
molto pregevole. Yi si trova anche il busto in
marmo di Carlo Grabau, inaugurato il primo Mag-
gio 1875 ; 1’ ha scolpito Temistocle Guerrazzi . Si
leggono intorno quattro iscrizioni. Tanto il Rico-
vero di Mendicità che V Asilo Grabau si manten-
gono : colle rendite proprie, cogli annui assegna-
menti del Municipio e del Monte di Pietà , colle
offerte private e col terzo del guadagno dei ri-
coverati.
Casa pia delle povere mendicanti. (Via degli Scali
dei Bottini dell’Olio, N. 6) Istituita fino dal 1682
ma è solo dal 1717 che occupa P edifìzio presente ;
in essa sono ricoverate le fanciulle mendicanti nate
nel comune e le orfane di uno o di tutti e due i
genitori ; sono circa 150 e imparano sotto la dire-
zione delle suore di Carità, leggere, scrivere, arit-
metica , grammatica italiana ed anche francese,
storia, geografìa. Si applicano ai mestieri di cu-
citrici in lavori ordinari e finissimi, sarte, fioriste
ricamatrici in seta ed anche in oro e eorallaie ;
ricevono vitto e vestito e vengono licenziate dopo
i venti anni. In una stanza vicino all’ ingresso è
un marmo in cui sono scolpiti i nomi dei più in-
signi benefattori di quella casa. Nell’unita chiesetta
chiamata del luogo pio che ha appunto l’ingresso
pel pubblico nella Piazza di questo nome , v’ è in
alto una galleria munita di grate che la mette in
comunicazione colla pia casa.
Kefugio. (Via degli Scali del Refugio N* 2) Il
STABILIMENTI DI BENEFICENZA 69
Marchese Carlo Ginori e i primi negozianti di Li-
vorno desiderando che anche i ragazzi poveri, ab-
bandonati ed orfani avessero un ricovero, nel 1757
fondarono il presente Refugio, affidandone la cura
all" amministrazione della Pia Casa delle femmine.
Per comodo dei ricoverati nel 1871 vi furono aperte
varie officine che presero il nome di Istituto pro-
fessionale Aristide Castelli dal nome del beneme-
rito signore che generosamente donava L. 60,000 ;
quivi i 60 fanciulli ricoverati vengono instruiti in
varie arti secondo la loro scelta. Possiede anche
una scuola elementare , una di disegno e una di
musica corale e strumentale. Le due Case Pie riu-
nite delle Povere Mendicanti e del Refugio , sono
presiedute da una Congregazione gratuita composta
di dodici governatori. Questi due belli e grandi
stabilimenti che meritano di essere visitati dal fo-
restiero , da principio furono mantenuti dalla ca-
rità dei cittadini, oggi si mantengono colle rendite
proprie , colle elemosine , lasciati , e col prodotto
del lavoro dei ricoverati.
Pie scuole israelitiche (Via dei Fanciulli). Questo
grandioso istituto, mantenuto dai correligionari e
destinato alPeducazione e istruzione dei poveri fan-
ciulli israeliti di ambo i sessi , risale al 1835, giac-
ché prima di quell’ epoca non avevano che una
semplice scuola elementare ; esso contiene ven-
tuna scuole, ed è diviso in due parti : la prima in
Asili Infantili e scuole di mutuo insegnamento, la
seconda in scuole superiori ove si ammettono quei
giovani che bramano continuare gli studi, con l’in-
tento di avviarsi alle professioni più utilmente eser
70 STABILIMENTI DI BENEFICENZA
citate. Gli alunni di questo pio istituto sono circa
400; quelli degli Asili ricevono anche una zuppa.
È amministrato e retto da una Deputazione com-
posta di quattro membri : Presidente, Provveditore
Cassiere e Segretario.
Asili infantili di Carità. Ve ne sono sette situati
in vari centri della città con circa 1250 alunni in
tutti. In questi asili sussidiati in parte dal Go-
verno, dal Municipio e dalla carità dei cittadini,
sono ricevuti i bambini a tre anni e tenuti fino
agli otto ; vi ricevono Distruzione rudimentale ci-
vile e religiosa ed il vitto.
Seminario Gavi. Questo bello stabilimento venne
eretto nel 1851 ed a spese del fu Girolamo Gavi
vescovo di Livorno.
Archiconfraternita della Misericordia. ( Via Vittorio
Emanuele ). Questa caritatevole società fu fondata
ed aggregata a quella di S. Maria di Firenze Panno
1595. Ha per istituto di trasportare allo spedale i
feriti per improvviso infortunio, i malati che non
possono restare nelle loro case, e i morti. Assiste
anche i malati in casa e si adopera insomma a
tutte le opere di carità. Servigi inapprezzabili ha
reso nelle invasioni coleriche del 1835 e del 1837
col trasporto dei malati e dei morti, e col sussi-
diare i poveri; altre prove d'abnegazione e zelo
mostrò in tutte le altre sventure che afflissero la
nostra città, operando sempre per solo spirito di
paterna carità verso gli sventurati.
Istituto di S. Maria Maddalena. Questo educandato
femminile che è unito alla Chiesa di SS. Pietro e
STABILIMENTI DI BENEFICENZA 71
Paolo, fu istituito nel 1836 e contiene circa qua-
ranta convittrici!; vi sono scuole per le povere cui
vien dato anche il vitto e scuole per le signorine
che pagano ; in tutto circa 500 alunne. È da no-
tarsi il modello del gruppo la Carità di Lorenzo
B artolini.
Asili Rurali per l’infanzia. Sono retti da un Comi-
tato locale affigliato a quello centrale di Firenze
per V associazione nazionale della fondazione di
Asili Rurali per V Infanzia. Il 12 Luglio 1868 si
apriva |un primo Asilo nel sobborgo fuori della
Porta alle Colline, e fu intitolato Asilo Infantile
Matteucci in memoria dello Illustre scienziato ,
morto in quel tempo a Livorno, e già Presidente
del Comitato Centrale di questa benemerita asso-
ciazione.
Società di soccorso agli asfittici. A cura del Dot-
tor Cav. Giacomo Ancona si fondò nel 1871 questa
società la quale ha già aperto due asili corredati
di quanto occorre a fine di richiamare alla vita
gli asfìttici per annegazione o per qualunque altra
causa. Uno di questi benefìci asili è nel Lazzeretto
S. Jacopo, F altro alPUfficio della Sanità.
Cassa di risparmi. ( Via del Fante N. 9 stabile pro-
prio) Istituita nel 1835 per cura di cento venti be-
nemeriti cittadini allo scopo di ricevere e render
fruttiferi i risparmi delle classi meno agiate della
popolazione ; è affigliata alla Cassa centrale di Fi-
renze e riceve come minor deposito centesimi dieci
come maggiore L. 1400 (che formano quanto può
contenere un libretto di credito) corrispondendo
ai depositanti il 4 1/2 per cento libero da ogni tassa.
TEATRI
72
A fme d'anno il frutto non riscosso si capitalizza
e diviene anch' esso fruttifero.
Questa cassa è aperta a ricevere i depositi tutte
le Domeniche dalle 9 alle 2 di mattina e per le re-
stituzioni tutti i Sabati dalle 10 ant. alla 1 pom.
È diretta da un Consiglio Amministrativo compo-
sto di otto membri oltre il Presidente ed il Segreta-
rio; vi sono inoltre 24 Deputati pel turno d’ispezione
delle Domeniche. Le loro funzioni sono gratuite.
Monte di Pietà. (Via Borra N. 4). Questo uffizio
di prestito a pegno stabilito in Livorno nell'anno
1625 è amministrato in ordine al Decreto Reale
del 23 Ottobre 1864 da una commissione Collegiale
gratuita composta di un Presidente e due Consi-
glieri da nominarsi dal Consiglio Comunale. L'in-
teresse è del 6 O/o ed ogni prestito non può esser
maggiore di L. 299.
Scuola gratuita di strumenti a corda. ( Nel R. Teatro
Goldoni). È mantenuta interamente dal Signor Ca-
valier Rodolfo Schwartz; il Prof. Favilli ne è di-
rettore, e circa 20 giovani ne profittano.
Congregazione di Carità. (Via Bel Fante). Mante-
nuta quasi interamente dal Comune che vi spende
circa 60,000 lire l'anno tra sussidi mensili e stra-
ordinari alle famiglie indigenti e baliatici. È di-
retta da un Consiglio Amministrativo composto di
un Presidente e sei Deputati.
TEATRI
Dei Floridi. (Via S. Marco N. 2) Edificato nel 1803
col disegno di S. Piccioli. Appartiene all' Accade-
TEATRI
73
mia dei Floridi. Questo teatro lia un portico sos-
stenuto da pilastri e colonne d' ordine ionico che
mette nel vestibolo principale per il quale si va
alla platea. Le pitture del soffitto del sipario e
dell'esterno dei palchi sono di Luigi Ademollo ar-
tista di grande immaginazione e prontezza. Ha 136
palchi distribuiti in cinque ordini, ed è tra i più
belli e armoniosi d’Italia. Le pitture che sono nella
maggior sala delT unito Casino dei Floridi, sono
egualmente dell’ Ademollo .
Degli Avvalorati {Via degli Avvalorati ). Aperto il
1 aprile 1782 ed appartiene all’ Accademia degli
Avvalorati. Ha 126 palchi distribuiti in 5 ordini;
graziosi fregi in cartapesta lo adornano; nel sof-
fitto sono dipinti i principali maestri di musica e
compositori drammatici; il sipario fu colorito da
G. Buonsignori.
Goldoni {Piazza Goldoni ). Questo teatro tutto co-
perto di cristalli per servire di giorno e di notte
a somiglianza di quelli di Venezia e di Trieste, è
uno dei più belli e grandiosi d’Italia. Ne fu ar-
chitetto G. Cappellini. Per due ampi vestiboli pre-
ceduti da un magnifico portico di sette archi si va
alla platea grande quanto quella del teatro la Scala
di Milano. Sonvi 115 palchi distribuiti in 4 ordini,
e sopra una comoda loggia. Gli ornati del para-
petto sono dei FF. Medici di Milano. Ha bisogno di
un generale restauro.
Rossini {Via Rossini). Eretto nel 1842 col disegno
di Innocenzo Gragnani ; non è vasto ma molto
grazioso ed elegante. Magnifica è la sala d’aspetto
ornata di quattro statuette di Giovanni Dupré ;
74 COSE NOTEVOLI DIVERSE
l’interno è tutto messo a scagliola lucida con bas-
sirilievi e dorature ; ha 130 palchi in cinque or-
dini distribuiti, dietro i quali sono altrettante stan-
zette ; il sipario fu colorito da G. Piatti , le altre
pitture sono di C. Caiani e gli ornati di L . Bale-
stra. Appartiene all’accademia dei Fulgidi.
Teatro Gherardi Del Testa. (Via Strozzi ). Questo
piccolo ma elegante teatro serve di residenza al-
l’Accademia Filodrammatica dei Nascenti.
Arene e teatri particolari. Oltre le due Arene : Al-
fieri e Labronica, vi sono in Livorno vari teatrini
particolari dove, una volta al mese , danno degli
esperimenti varie società Filodrammatiche.
COSE NOTEVOLI DIVERSE
Monumento a Ferdinando I. detto dei quattro
Mori. ( Piazza del Cantiere). Questo belissimo mo-
numento fu eretto sotto Cosimo II; il 29 maggio
1617 fu posta sul suo piedestallo la statua, e sei
anni dopo misero ai piedi della medesima i trofei
militari ; il 10 maggio 1623 posero le prime due e
più eccellenti statue davanti e nel 1625 le altre
due. La statua colossale rappresentante Ferdi-
nando I è opera mediocre di Giovanni Bandini di
Firenze e le quattro pregevolissime dei quattro co-
lossi schiavi, esprimenti quattro differenti età della
vita, furono fuse da Pietro Tacca allievo di Gio-
van Bologna ; i trofei militari ai piedi della statua
(andati disgraziatamente perduii), furono fusi da
COSE NOTEVOLI DIVERSE 75
Taddeo di Michele scolare di Pietro Tacca . Questo
stupendo gruppo dei quattro mori, studiato da molti
artisti ed assai danneggiato dal tempo, trovasi al
presente in un luogo impraticabile e indecentis-
simo, da far veramente vergogna alla città nostra.
Per esser così danneggiato ha bisogno di un ge-
nerale restauro , e occorrerebbe che il Municipio
nostro si risolvesse a porlo in altra più degna lo-
calità, o a render più decente quella nella quale
ora si trova.
Cisternone. (Piazza del Cisternone). Questo gran-
dioso edilìzio, forse unico nel suo genere, fu eretto
nel 1842 col disegno delPArchitetto Pasquale Poc -
danti allo scopo di dotare Livorno di perenni
acque potabili, le quali guidate da cento condotti
e traversate da filtri purificatori, di là si diffondono
per la città. La superba- facciata è adorna di un
peristilio di otto colonne d’ordine dorico vero mo-
dello di architettura; sovrasta una grande nicchia
ornata a cassette, ai lati della quale dovevano es-
ser poste due statue di marmo. Varcato l’ingresso
s’entra in un atrio semicircolare ove sono alcuni
modelli di gesso di alcune divinità pagane, i quali
pure dovevano esser fatti in marmo. A sinistra è una
stanza ove sbocca con impeto P acqua che per il
Cisternino di Pian di Rota viene da Colognole ; di-
nanzi alla porta centrale dell’atrio si estende il gi-
gantesco salone diviso in quadruplice fila di pila-
stri sorreggenti la volta, e tutto pieno di limpi-
dissima acqua. Questa grande cisterna che contiene
1066 metri cubi d’acqua la quale ci si può alzare
metri sei, è opera (dice un illustre scrittore) degna
76 COSE NOTEVOLI DIVERSE
di star a fronte di quelle (n’ erano maestri i Ro-
mani) che dopo il volger di venti, di trenta secoli
colpiscono di stupore il postero in riva al Tevere
od appiè del Vesuvio. Nel fondo della Cisterna e
sopra le tre porte si leggono altrettante iscrizioni
latine che accennano la storia della costruzione
degli Acquedotti e la erezione di questa vasta ci-
sterna. Sotto 1’ atrio sono i canali che conducono
l’acqua al
Cisternino, ( Via Viti. Emanuele) il quale non è
altro che una minor conserva d’ acqua per esser
spinta con più forza alle fonti della città. Lo eresse
egualmente il Poccianti ma non fu del tutto finito.
Tempio israelitico. ( Via del Tempio ). È dopo quello
di Amsterdam il più bello e il più grande d'Eu-
ropa. Sussiste fino dal 1581 e solo dal 1603 ingran-
dito e abbellito come oggi si osserva; la sua forma
interna è quadrilatera e da tre parti è ornata di
porticati a tre ordini sostenuti da colonne d’ordine
dorico e pilastri di marmo ; le due gallerie supe-
riori munite di grate servono per le donne. Quasi
nel centro v’è eretto un palco a guisa di coretto,
guarnito di finissimi marmi con graziosa balau-
strata di marmo e doppia scaletta; la tribuna di
faccia circondata da 14 lampade d’argento e ricca
di marmi e colonne con balaustro attorno, è una
specie di Santuario giacché in questa e nei due la-
terali armadi si conservano molti esemplari anche
antichissimi, del Vecchio Testamento, alcuni dei
quali in pergamena, ricoperti di drappi superba-
mente ricamati in oro, ed avvolti in cerchi o co-
rone di metalli preziosi, ricchi di squisiti lavori.
COSE NOTEVOLI DIVERSE 77
Nelle solennità di feste israelitiche questo Tempio
viene così sfarzosamente illuminato a cera e così
riccamente addobbato da farne una meraviglia.
Bottini dell’Olio. (Via degli Scali del Bottino del-
l’Olio), Questo vasto edilìzio unico nel suo genere
coperto a volta reale sostenuto datrentadue grossi
pilastri, fu edificato nel 1705, ampliato nel 1713
col disegno dell’ Architetto Antonio Foggini. Ha
304 bottini o conserve fasciate di lavagna che con-
tengono oltre 24000 barili d’ olio (più di 8000 et-
tolitri) ; ogni conserva indica il numero dei barili
di cui è capace; ce ne sono per le varie qualità e
vi ha pure un laboratorio per depurarlo. Fu fatto
per comodità dei mercanti d’olio, i quali possono
ivi depositare colla maggior sicurezza e fiducia
tale ricca derrata e ritenervela quanto loro piace
mercè la tenue retribuzione di cinquanta cente-
simi il quintale ogni tre mesi.
Cantiere Navale, e dei lavori marittimi. È com-
preso in una parte dell’antico lazzeretto S. Rocco
e posseduto dai signori Fratelli Orlando. Il bacino
di carenaggio è lungo metri 104, largo metri 22 e
si vuota con quattro pompe a vapore in meno di
sei ore ; i due scali d’ alaggio a rotaie in ferro,
servono a tirare a terra con quattro presse idrau-
liche ciascuno , bastimenti di 1500 tonnellate in
tre ore. Lo scalo murato per le grandi costruzioni
nel quale si fece la fregata Conte Verde e ultima-
mente il magnifico bastimento in ferro nominato
Enna della Società la Trinacria, ha 1’ ingresso in
Piazza Mazzini. Questo grande cantiere che è il
primo in Italia per le costruzioni navali in ferro
COSE NOTEVOLI DIVERSE
78
e per le grandi riparazioni è fornito di tutte le
necessarie officine ; sonovi 1000 metri di ferrovia
per facilitare il trasporto dei materiali ; la sua to-
tale superficie compresa la darsena di metri qua-
drati 41,238 è di metri qu. 103,408.
Fanale. Dista dal Molo Mediceo 300 metri circa.
Fu edificato dai Pisani nel 1303 dopo P abbattimento
di quello della Meloria perchè servisse al Porto
Pisano ed a Livorno. Questo monumento insigne
della pisana potenza che sfida da circa sei secoli
le ire e le tempeste del mare, è alto metri 52, nove
dei quali sono occupate della grande lanterna il-
luminata a eclissi lenticolari secondo il sistema di
Fresnel. È formato di due torri merlate una so-
vrapposte all’ altra con base a cono tronco, ed è
stato celebrato come una delle più belle torri del
mondo. All’intorno della sua base sono vari ma-
gazzini che formano come una piattaforma all’in-
torno perchè al disopra sono praticabili come una
terrazza ; da due lati è munito di due bracci di
grosso muro sporgenti in mare, difesi da scogliera.
Ai piedi del Fanale, nella stagione estiva, viene
eretto uno stabilimento bàlneario abbastanza co-
modo ed elegante chiamato Bagni Elvira. Con soli
cinquanta centesimi si ha una baracca che può
contenere anche cinque persone.
Marzocco. ( Fuori della Torta S. Marco presso
l’antico Porto Pisano ). Questa superba torre fa-
sciata di marmo bianco fu edificata nel 1423 dalla
Fiorentina Repubblica; la sua forma è ottagona e
le sue faccie son volte agli otto principali venti
dei quali , in alto , porta scritto i nomi ; è alta
COSE NOTEVOLI DIVERSE 79
metri 53,7 e porta scolpite quattro armi relative
a Firenze: il Giglio della città; la Croce del po-
polo , il Leone della Repubblica , e V Acquila del
partito Guelfo. È formata di sei ripiani ed un bal-
latoio di figura ottagona ; nella sua sommità è
munita di un bellissimo fregio e cornicione di
marmo, ed in cima al cuspide nella sua fondazione
vi esisteva un Leone di bronzo a guisa di bande-
ruola, dal quale prese nome di Marzocco. Dalla
parte di mare nel 1534 fu costruito quel bastione
che anche ora si vede e che conteneva un arma-
mento di Artiglieria. In questa torre si osservano
riunite solidità e bellezza, poiché quantunque conti
oltre quattro secoli e mezzo, sembra come se da
poco fosse fabbricata; è infine una delle più grandi
opere che siensi innalzate sul mare dalla Fiorentina
Repubblica. I resti delle torri prossime al Marzocco,
appartengono a quelle dell’antico porto pisano.
Fortezza vecchia. Prima che Livorno venisse cir-
condato di mura, i Pisani fabbricarono, accanto ad
una vecchia torre attribuita alla Contessa Matilde,
un solido fortilizio e lo chiamarono Rócca Nuova ;
nel 1512 i fiorentini ordinarono che questa Rócca
fosse ingrandita e ridotta ad ampia fortezza. Ne
fece il disegno l’Architetto Antonio da S. Gallo;
il duca Alessandro la condusse a termine e Co-
simo I vi edificò il propio palazzo ora ridotto a
caserma. In una vasta sala rotonda della torre, si
possono ancora vedere le armi di alcuni castel-
lani. Intorno alla Fortezza furon posti parecchi
mascheroni con campanelle, fusi dal celebre Pietro
Taccaf, i quali sono stati in gran parte rubati.
80
COSE NOTEVOLI DIVERSE
Fortezza nuova. Così chiamata per distinguerla
dalla vecchia. Se ne attribuisce il disegno a D. Gio-
vanni Medici fratello di Ferdinando I assistito da
V. Buonanni e B. Buontalenti ; fu eretta nel 1590
in soli cinque mesi quantunque fosse il doppio più
vasta di quella esistente. Dopo che rimase inclusa
nella cinta finanziaria, venne affatto disarmata e
serve solamente agli alloggi ed esercizi dei mi-
litari.
Le due darsene. La Darsena che è più vicina alla
fortezza fu l’antico porto di Livorno antico, l’altra
fu scavata sotto Ferdinando I nel 1591, e nel breve
spazio di soli cinque giorni.
Dogana dell’Acqua. Questa fabbrica grandiosa di
macigno è basata sopra un ponte a tre archi per
l’entrata e Fuscita delle barche, in mezzo ad una
vasta darsena che si divide in interna ed esterna;
questa darsena serve di stazione ai navicelli e bar-
che, le quali mediante il fosso dei navicelli face-
vano un attivo commercio con Pisa e Firenze prima
che esistessero le strade ferrate ed anche avanti
che Livorno cessasse di esser Porto- franco. Fu eretta
nel 1841 col disegno dell’ Architetto Carlo Reis-
Jiammer.
Giardino Pubblico. ( Via degli Acquedotti ). Questo
grande e grazioso giardino fu fatto nel 1854 ed è
tenuto parte a bosco , parte a giardino con vari
disegni ed ornamenti graziosissimi ; ha vasca e
grotta con acqua potabile del vicino Cisternone ;
chiusi per quadrupedi e volatili, sedili e statue. È
molto frequentato, e vi si gode abbastanza quiete
aria pura e salubre. Nell’estate, la domenica vi
COSE NOTEVOLI DIVERSE 8l
suona la musica Militare. In questa medesima Via
dei Condotti è posta l’Arena Alfieri e il
Panificio Militare. In questo grande e recentis-
simo fabbricato sono costruiti quattro grandi forni
a volta, di mattoni; spaziosi magazzini che possono
contenere alcune migliaia di Ettolitri di grano e
i quartieri per gli impiegati.
Piaggione dei Grani. ( Via degli Scali del Piaggione)
Cosimo III lo fece costruire per scavarvi molte
buche atte alla custodia del grano; ne fu archi-
tetto Luigi Bettarini il quale edificò pure il ponte
a tre archi detto del Piaggione. Nel secolo scorso
si contavano in Livorno più di 500 buche, capaci
di contenere circa 220,000 ettolitri di grano.
Borsa di Commercio. ( Piazza d’ Armi). Posta pre-
cisamente ove fu l’antica dogana e dopo la Teso-
reria provinciale. Questa bella fabbrica venne eretta
nel 1646 col disegno di Annibaie Cecchin la sua
facciata è ornata di un bel portico a tre archi sor-
retto da pilastri a bozze di pietra serena , chiuso
da bella cancellata di ferro fuso e guarnita ester-
namente di una ringhiera con colonnini ben lavo-
rati pure di ferro fuso.
Gazometro. ( Via del Gazometro). Edificato nel 1846
dall’ ingegnere Eugenio Du Plessis per conto di
una società francese colla quale il Comune aveva
stretto contratto per la illuminazione a Gaz della
Città. Oggi è del signor Giovanni Stears Burnet.
Guida di Livorno .
e
PASSEGGIATE E CONTORNI
GITA MOGI DELLA BARRIERA MAREMMANA.
Passata appena la Barriera a sinistra trovasi la
grandiosa
Villa Fabbricotti ampliata ed abbellita col disegno
dell’ Architetto Micheli . Questa villa che può dirsi
principesca, fabbricata ed ora abbellita con gusto
squisito, è ricca di marmi e di pitture. Passato di
poco il sobborgo, incontrasi a dritta l’oratorio de-
dicato a
S. Michele. Eretto nel 1703, ha una cupoletta a
scaglie con sopra la statua dell’ Arcangiolo. Poco
innanzi a sinistra si trova il
Cimitero della Purificazione e quello della Miseri-
cordia. Il primo appartiene alla Compagnia dei Ca-
tecumeni; fu finito nel 1859 ed ha poco di rimar-
chevole. L’altro appartiene alla Archiconfraternita
della Misericordia e fu finito nel 1843 ; lo stemma
e i due scheletri umani sopra il cancello sono opera
lodata dei fonditori Benini e Michelangiolo di Fi-
renze: sei elevate celle mortuarie decorano gli an-
goli del loggiato a pilastri; sotto questo e spe-
cialmente nelle celle sono le sepolture distinte con
PASSEGGIATE E CONTORNI 83
statue, busti e bassirilievi alcuni dei quali assai
pregevoli. Andando oltre, trovasi il grosso villaggio
Ardenza posto a due miglia da Livorno. Ha preso
il nome dal fìumicello Ardenza che gli scorre ac-
canto. Non lungi di qui era la Pieve di S. Paolo
di Villa Magna , della quale si trovano memorie
néll’823 e nel 914; a questa Pieve succedette quella
di S. Felice d’Ardenza col suo villaggio in cui eb-
bero signoria i conti della Gherardesca, i Marchesi
di Massa e di Livorno. Oggi è un ameno luogo di
diporto popolato di graziosissime ville. In una
oscura casetta di questo ridente villaggio dimorò
per molto tempo il grande repubblicano Giuseppe
Mazzini. La chiesa a croce latina fu eretta nel 1837.
Passato di poco il ponte sull’Ardenza, si vede, sem-
pre a dritta una cappelletta chiamata dal popolo la
Maddonina di mezza via, perchè posta quasi nel
mezzo tra Livorno e Montenero; fu eretta nel 1603.
Finalmente dopo aver passato la piazza ove sos-
tano le vetture, e ascesa la breve ed agevole salita
si trova il bellissimo
Montenero. Questo monte incantevole dove vi si
respira un aere balsamico, pieno di ville, di giar-
dini, di fiori, che ha sorprendenti vedute di terra
e di mare, anticamante era ricoperto da folta, nera,
ed inaccesibil boscaglia. Oggi che è dilettevole di-
porto pei Livornesi e forestieri, nel 1167 era monte
tenebroso e terribile fatto asilo sicuro dei malan-
drini e di bestie selvagge. Alcuni romiti abitarono
i primi questo luogo selvaggio, e vi presero a cu-
stodire un immagine della Madonna chiamata poi
di Montenero, e colle elemosine vi fabbricarono un,
84 PASSEGGIATE E CONTORNÌ
oratorio. Poco a poco il monte si spogliò della sua
naturale orridezza, vi sorsero non poche abitazioni
e nel 1455 fu edificata la Chiesa che nel 1719 col
disegno di Bel Fantasia venne ingrandita quale
ora si vede. Questo ricco santuario che ha il sof-
fitto di legno dorato, intagliato da [Pietro Giam -
bellini di Pisa è adorno di molti quadri quasi tutti
di Filippo Galletti teatino. Nella tribuna coperta
da calotta, sostenuta da otto colonne di marmo mi-
schio di Seravezza , si ammira il paradiso e i
quattro evangelisti opera molto lodata di Giuliano
Traballesi : gli ornati sono di Giuseppe Terreni .
Nelle quattro nicchie della croce dovevano esser
collocate le statue di quattro santi, ma due sola-
mente ne furono scolpite da Temistocle Guerrazzi .
L’altare maggiore tutto di marmo bianco, impial-
laciato di verde antico , di giallo di Siena e di
diaspro, ha il ciborio adorno di pietre dure, di la-
pislazzuli ed altre pietre dure di gran valore. Ricco
ed elegante è il Tabernacolo di preziosi marmi e
pietre dure con colonne di verde antico in cui è
collocata l’antica immagine. Il quadro è dipinto
sul gesso, steso sopra la tela incollata alla tavola ;
se ne crede autore Margheritone d’ Arezzo e ri-
toccato e corretto da Luca Signorelli. La corona è
di pietre dure e lapislazzuli tempestata. In sa-
grestia si conserva una tavola marmorea dove fra
gli altri ornamenti e simboli sono scolpiti vari
Santi, giudicato buon lavoro del secolo XY enco-
miato da insigni artisti non escluso il Canova.
Sotto il loggiato di faccia alla Chiesa è sepolto
l’illustre livornese Fran. Dom. Guerrazzi. Monte-
nero è distante da Livorno Chilometri 8 circa; ha
PASSEGGIATE E CONTORNI 85
scuole comunali , banda musicale ed un piccolo
teatro. Ai piedi della salita di Montenero si trova
una strada, la quale in mezzo a casini, giardini e
ville conduce ad
Antignano, villaggio amenissimo situato sul mare.
Il fortilizio fu fatto fabbricare da Cosimo I col di-
segno di Raffaello Guerrazzi per proteggerlo dai
ladri di mare; in seguito fuvvi costruito un for-
tino dalla parte di mare per collocarvi i cannoni.
La chiesa parrocchiale eretta nel 1370 sta dentro
la fortificazione ora venduta ai particolari e piena
di umili case. In questo grande e bel villaggio
nell’estate accorrono in gran numero i forestieri,
sia per l’ amenità del luogo sia pel comodo stabi-
limento balneario. Nel Cimitero di Antignano volle
esser sepolto il fondatore dell’Istituto di Marina
Mercantile di Livorno, A. Ronna. Sul mare, alla
distanza di un chilometro circa s’incontra la son-
tuosa villa detta il Giardino eretta dai duchi Me-
dicei.
Castiglioncello e Vada. Seguitando la piacevole o
pittoresca via del littorale s’incontrano a poca di-
stanza tra loro le torri del Boccale, di Calafuria,
del Romito, di Castiglioncello, di Vada. Castiglion-
cello che distà venti chilometri da Livorno, sulla
estremità di un promontorio ha un piccolo scalo
donde abbiamo incantevoli vedute; nei suoi con-
torni era la villa del Senatore Romano Albino Ce-
cina. Vada, fu porto antichissimo e del quale parlano
Cicerone, Plinio e Rutilio Numaziano. La sua chiesa
a croce latina di buona architettura ha un quadro
di Vincenzo Lami .
86 PASSEGGIATE E CONTORNI
Questo villaggio che ha un antico fortilizio e fa-
nale, è lontano da Livorno 29 chilometri ed ap-
partiene al Comune di Rosignano.
Rosignano. Questo grosso ed antico villaggio con
sovrastante castello, è situato sul più meridionale
dei poggi livornesi a 22 Chilometri da Livorno; del
suo castello, rovesciato dai fiorentini nel 1433 eri-
costruito mezzo secolo dopo, esistono ora due torri
ed un arco. Yi si godono incantevoli vedute di terra
e di mare. Alla distanza di quattro chilometri da
Rosignano si trova:
Castel nuovo della Misericordia. Sorge nel fianco
occidentale dei poggi livornesi sull’ antichissimo
distrutto Castello di Camaiano ; la parte più ele-
vata e circondata di mura chiamasi Castel vecchio
1’ altra Castelnuovo ; sono state trovate nei suoi
contorni 'antichità romane ed esistono sempre gli
avanzi dell’antica chiesa di Camaiano. Presso Ca-
stelnuovo, vicino al mare trovasi Nibbiaia ove esi-
stono due vecchi fortilizi, uno dei quali in rovina.
Gabbro. È lontano chilometri cinque e mezzo da
Castelnuovo della Misericordia ed è villaggio an-
tichissimo. Proseguendo verso tramontana incon-
trasi a due chilometri il villaggio di
Colognole, dove alla distanza di un chilometro si
trovano le diverse sorgenti che forniscono Livorno
di acqua potabile. Le due principali sorgenti dette
della Morra e della Camorra, vengono riunite con
molta arte in piccoli tempietti, gallerie e conserve
costruite con la maggior solidità ove son vasche
e purgatoi; le acque dell’ una vanno all’altra pas-
sando e ripassando per molti purgatoi , finche
PASSEGGIATE E CONTORNI
87
non convengono in una comun vasca donde pas-
sano nel sottostante acquedotto per il quale alle
piscine di Pian di Rota e di Livorno e alle fon-
tane della città. Questa magnifica e grandiosa opera
che uguaglia per solidità quelle di simil genere
itegli antichi romani , ha parecchie conserve, 28
trafori nell’interno dei poggi, 15 serie d’archi con
oltre 150 luci delle quali parecchie a doppio or-
dine alte 24 metri.
Parrana e Gastei S. Anselmo. Questi due antichis-
simi villaggi stanno a 15 chilometri da Livorno e
sono distanti tra loro due chilometri circa.
Nugola. Sta a tre chilometri e mezzo da 'Colle-
salvetti e su due collinétte chiamate Nugola nuova
e Nugola vecchia; le memorie di un castello in
quest’ultima risalgono al sec. XI. Appartiene alla
Comunità di Colle Salvetti ed ha circa 1000 abi-
tanti.
Guasticce. Il nome stesso Guasticce indica come
questo luogo fosse anticamente e per lungo tempo
occupato e guasto dalle acque palustri e saline
prima che fossero raccolte nei vicini fossi. Le Gua-
sticce hanno circa 700 abitanti appartengono al Co-
mune di Collesalvetti e sono gli ultimi casolari dei
poggi livornesi tra Nugola e la Torà.
GITA FUORI DELLA CARRIERA VITTORIO EMANUELE.
Passata tale Barriera, a poca distanza si trova la
Piazza delle Armi, la quale serve agli esercizi mili-
tari ed alle corse dei cavalli ; in prossimità della
piazza sono le due sorgenti d’acqua purgativa del
PASSEGGIATE E CONTORNI
88
Corallo e della salute. Giunti ai primi archi dei con-
dotti, voltando a dritta lungo il bel viale alberato
si perverrà in una piccola ed amena valle ove
sorge il bello e grande stabilimento dei
Bagni minerali e sulfurei (a tre chilometri e mezzo
dalla Barriera) fatto nel 1843 dairArchitetto Pa-
squale Poccianti . Questa sorgente d’ acqua mi-
nerale chiamata la Puzzolente pel cattivo odore
che manda, ha salutifere proprietà e da molti il-
lustri medici è stato dichiarato potersi paragonare
alle più accreditate d’Italia e di fuori specialmente
per la cura delle^ malattie cutanee. La facciata di
quest’edifìzio è ornata con un intercolunnio di quat-
tro colonne di travertino, con frontespizio e gra-
dinata. La sua forma è oblunga essendovi nelle sue
parti laterali semirotonde , i comodi ed eleganti
bagnetti; le polle sono riunite in una vicina ro-
tonda ed un apparato a vapore comunica all’a-
cqua il calore conveniente. Tornando indietro e
riprendendo la via dei condotti chiamata via degli
Archi , a quattro chilometri e mezzo dalla città
trovasi il
Purgatoio di Pian di Rota eretto dal Poccianti ,
non solo a purgamento delle acque , ma per con-
serva delle medesime in caso di qualche guasto
nell’acquedotto. È molto più piccolo del Cisternone
e vien chiamato Cisternino, ma non la cede a que-
sto in solidità e magnificenza. La sua facciata è
adorna d’ intercolunnio dorico. Seguitando questa
piacevole e pittoresca via lungo il condotto a do-
dici miglia di Livorno si troverebbe Colognole del
quale abbiamo già parlato.
PASSEGGIATE E CONTORNI
89
CITA FUORI DI PORTA ALLE COLLINE.
Passato di poco il sobborgo e traversato il Rio Mag-
giore trovasi Pantichissimo villaggio di
Salviano (a due chilometri e mezzo della città)
del quale abbiamo memorie che risalgono al 1182.
L’antica chiesa aveva l’altare ove sta ora il cam-
panile in cui sono gli avanzi d’antichi freschi. Il
Cimitero ebbe principio nel 1781 e venne accre-
sciuto nel 1854; vi si notano diversi pregevoli mo-
numenti i quali pur si trovano nella Chiesa e nelle
stanze annesse ; vi son sepolti fra gli altri il Demi
ed il Bini; a quest’ultimo i concittadini fecero il
busto in marmo, e Giuseppe Mazzini 1’ iscrizione.
Passata la tenuta di Limone elevasi un colle chia-
mato la Poggia, quindi giunti a Collinaia si tro-
vano i mulini a vapore e le fabbriche di spiriti
del Sig. Corridi, e volgendo a sinistra le fattorie
di Popagna ov’ era un villaggio con castello baro-
nale e ove ha origine il pieeoi fiume Ardenza.
Valle Benedetta. Si chiama così una sinuosità di
monti livornesi alla distanza di Chilometri 11 dalla
città dove si godono bellissime e variate vedute di
terra e di mare. Nel secolo XVII questo luogo pit-
toresco era ancor alpestre e selvaggio quando al-
cuni religiosi vi eressero la Chiesa ed il Mona-
stero ora guasto e sformato. La Chiesa, che è a
croce latina, sull’altare maggiore ha un gruppo in
legno assai stimato dagli artisti. Dalia piazza della
Chiesa vedesi a destra una molto bassa e solitaria
90 PASSEGGIATE E CONTORNI
valle nel cui fondo esiste ancora una chiesa ed un
convento ; quella valle a cagione dell’ eremo si
chiamò Santa Buca o Sambuca.
GITA FUORI DELLA BARRIERA FIORENTINA.
Passata di poco la Barriera trovasi a sinistra la
parrocchiale
Chiesa di S. Matteo di forma semplice ma ele-
gante, e ricca di depositi in marmo a varie foggie.
Accanto trovasi un cimitero con molti bei monu-
menti, alcuni dei quali di non poco pregio. Poco
più avanti incontrasi, dopo il sobborgo, il Cimitero
Armeno fatto nel 1784, e poi nel luogo chiamato
I lupi (perchè posseduto anticamente da una fami-
glia di questo nome) la antichissima chiesina di
S. Stefano ; vicino a questo luogo è situato il cam-
posanto della città formato nel 1804. Alla distanza
di cinque chilometri e mezzo troveremo i sette
Ponti di stagno (prima vi era uno stagno) sotto
i quali corrono le acque del piano meridionale di
Pisa che vanno a cadere nel mare per il Calam-
brone. In questo luogo i Medici vi fabbricarono
un palazzo con l’aspetto di fortilizio e serviva loro
d’abitazione quando andavano a caccia nei con-
torni ; esiste sempre il palazzo ma è ora ridotto
ad abitazione pei contadini.
GITA FUORI DELLA PORTA S. MARCO.
La porta S. Marco è la più bella della città ; è
ornata di due eleganti fabbricati ricchi di colonne
PASSEGGIATE E CONTORNI 91
scannellate ed altri lavori in ferro fuso, come pure
di ferro fuso è la gran volta sotto cui si passa; è or-
nata al disopra di un colossale marmoreo leone alato
che sorregge con la destra zampa un libro, opera del
Nencini. Ai lati della porta esternamente vi sono al-
tri graziosi lavori di qualche pregio. Quasi di faccia
alla porta è situata la stazione della strada ferrata.
A destra s'aprono due strade: Via Erbosa e via del
Camposanto nuovo; in via Erbosa si trovano i due
cimiteri dei Luterani e Calvinisti Olandesi-Ale-
manni e dei Greci scismatici , chiusi dallo stesso
muro e divisi tra loro da una cancellata di ferro
fuso ; il primo è tenuto a giardino, il secondo ha
la cappella con pitture moderne e contiene molti
grandiosi monumenti vari dei quali pregevolis-
simi. Sul principio dell’ altra via che conduce al
Cimitero della Città, sta il Cimitero dei protestanti
Anglicani e Scozzesi con atrio e frontespizio retti
da colonne ioniche. Dalla porta voltando a sinistra
s’incontra la parte esterna della Dogana dell’Acqua,
quindi il borgo chiamato la Torretta da dove si
vedono sul mare la torre magnifica del Marzocco
e gli avanzi d’ altre due più vicine ; queste due
torri con altre cinque non più esistenti , furono
poste dalla Repubblica Pisana a difesa del suo fa-
moso Porto che ivi esisteva e che si estendeva dentro
terra fino alla Bastia ove era eretto altro forte per
il tratto di circa due terzi di miglio. L’anno 415 il
console Rutilio Numaziano che da Roma andava in
Gallia, approdò al Porto pisano, descrivendolo e lo-
dandolo nel suo itinerario, quantunque fosse allora
sprovvisto di torri e di altri ripari, ma aperto e do-
minato dai venti. La sua floridezza fu dal secolo VII
92 - PASSEGGIATE E CONTORNI
al XIY. Oltre le due torri delle quali esistono sem-
pre gli avanzi ed altre ancora di forme colossali
non più esistenti, i Pisani ne alzarono una alla
Meloria detta la lanterna perchè doveva servire
anco di faro. La superba torre del Marzocco della
quale abbiam già parlato a pag. 78 fu edificata dai
fiorentini nel 1423 sulle rovine di un altra torre
chiamata la Rossa.
GITA FUORI DELLA STAZIONE MARITTIMA.
Nella Venezia nuova, dietro la Chiesa di S. Ferdi-
nando è posta questa stazione inaugurata nel 1858.
Serve a facilitare le comunicazioni fra il mare e la
terra, tra i bastimenti e la strada ferrata. Nella casa
a bozze di marmo risiede l’ufficio doganale; l’altra
più piccola in mezzo all’acqua ha i quartieri per le
guardie di finanza. La via ferrata, prima di giun-
gere alla stazione S. Marco, volge a destra e tra-
versa il fosso dei navicelli sopra un ponte girante
per venire a passar intorno alla darsena quadrila-
tera scavata per comodo delle barche.
GITA FUORI DEILA BARRIERA A MARE.
Questa veramente magnifica e rara passeggiata
col suo vario, ameno ed alberato giardino, sedili,
fontane, grotte e boschetti; colle sue palazzine,
graziose villette, vasti edifìzi, colle sue incante-
voli vedute di terra e di mare, col suo aere bal-
samico, forma la parte più deliziosa e più fre-
quentata della nostra città. Andando sulla riva ,
PASSEGGIATE E CONTORNI 93
di faccia alla Barriera, s’apre dinanzi allo spet-
tatore la vista dell’amplissimo mare, il quale o
sia che ne miriamo il piano immenso colpito da
silenziosa immobilità, o leggermente increspando
le onde venga dolcemente a baciare le sponde; ossia
che ne miriamo le onde gonfiarsi da lontano, cor-
rere incalzandosi, accostarsi torreggianti alla riva
e là disciogliersi sopra se stesse precipitando furio-
samente, offre sempre uno spettacolo imponente.
Si vedono poi: il già Lazzeretto S. Rocco ridotto
in parte a Cantiere Navale; i graziosi bagni pei
poveri; il vecchio ed il nuovo molo coi loro basti-
menti; la superba torre del Fanale, e quella lon-
tana della Meloria; la Gorgona , la Capraia e le
altre isole più lontane. Incamminandosi per questa
bellissima via del Passeggio troveremo il
Giardino al Mare. Fu aperto nel 1864. Ha una ter-
razza sul mare, ristoratore, caffè, giardini, statue,
musica, fuochi arteficiali, divertimenti infiniti ed
un grazioso teatro. Non si venga in Livorno senza
passare almeno una serata al Giardino al Mare
poiché niente può dare un’ idea di questo stabili-
mento incantevole. Nell’ estate in cui il Giardino
è maggiormente frequentato , la direzione riceve
abbuonamenti per le famiglie, assai mite. Prezzo
d’ ingresso L. 1. Quasi in faccia al Giardino vi
sono i
Bagni Squarci principiati nel 1846 e non ancora
interamente finiti. Occupano un’isolotto unito alla
terra da ponte carrozzabile ; v’ha una bella piazza
alberata per comodo dei bagnanti , e le stanzine
pei bagni sono in massima parte murate. Per que-
94 PASSEGGIATE E CONTORNI
st’ ultimo requisito i bagni Squarci si raccoman-
dano in special modo al forestiero che desidera
prendere un bagno in quiete , sicuro di non esser
preso di mira da qualche occhio indiscreto. 11
prezzo di ogni bagno è di L. 1 biancheria com-
compresa; l’appalto
per 10 Bagni è di L. 9 i
per 15 Bagni è di L. 13 f biancheria
per 20 Bagni è di L. 16 / compresa
per 30 Bagni è di L. 24 \
In questo stabilimento è ancora un elegante caffè
e una rivendita di Sale e Tabacchi.
Sulla gran piazza sul mare, ove prima del 1872
era una Torre eretta dai Medici a difesa della costa
ed il fortilizio ove risiedeva un distaccamento di
cavalleria, è da sperarsi che venga presto posto
in opera l’ardito progetto di Giovanni Glyn, di for-
marvi cioè un grandioso stabilimento balneario.
Nella stagione estiva, sulla estrema punta di que-
sta gran piazza , sorgono come per incanto due
graziosi e comodi stabilimenti balneari vera prov-
videnza delle piccole borse, poiché con soli cin-
quanta centesimi si ha una baracca che può con-
tenere fino cinque persone.
RR. Bagni Pancaldi. Questo stabilimento balneario
fabbricato propriamente nella cala dei Cavalleg-
gieri, è una Venezia in miniatura con piazze, cale,
zattere, ponti, approdi; gremito di bagnanti quale
in acqua e quale in secco, uno che nuota, 1’ altro
che passeggia, questo ch’esce colla persona gron-
dante in assetto adamitico (dopo il peccato) quello
che si lancia e fa il tonfo da tritone agguerrito a
PASSEGGIATE E CONTORNI
95
battagliare con 1’ onde. In questo luogo in cui si
trovano fino dal 1867 bagni caldi e freddi, dolci e
marini, a corrente continua, per semicupi, per ir-
rigazioni, per docciature a diversi gradi, c’è pure
una stanza per la respirazione dell’ acqua polve-
rizzata , utilissima ai lenti morbi polmonari. Yi
hanno isolotti e terrazza e piazze pel respiro del-
l’aria marina, sala d’aspetto, trattoria, caffè, bir-
reria, libreria ecc.; la sera concerti, balli e mille
divertimenti. Questi bagni, a seconda di quel che
ne disse un caro e spiritoso scrittore, formano la
più grata la più fresca, la più romantica di tutte
le stazioni ove si fermi nel suo viaggio omnibus
il treno a gran velocità che ha l’amore per mac-
chinista.
Il Direttore sanitario dei RR. Bagni Pancaldi è
il chiariss. Dott. Diomede Buonamici.
Il prèzzo di ogni bagno
per una persona, è di L. 1 senza bianch.
per due persone è di » 2 con »
per tre » è di » 2 60 » »
per quattro » è di » 3 20 » »
L’ appalto per 4 persone è
Passato di poco i Bagni Pancaldi, prima di ar-
rivare alla Chiesa di S. Jacopo si trovano i limpi-
dissimi
96 PASSEGGIATE E CONTORNI
Bagni Ferrari e Mayer fatti su quella scogliera
ottimamente scelta da G. S. Palmieri fino dal 1840,
dopo ingranditi e forniti al presente di tutte le co-
modità desiderabili ; terrazze , sale di riposo e di
biliardi, trattoria, caffè, ed un’ ampia rotonda per
la perfetta respirazione dell’aria marina. Chi non
vede nelle ore piu calde gli stabilimenti balneari
cbe sono lungo la via del Passeggio e specialmente
questo dei sigg. Ferrari e Mayer, perde uno dei più
graziosi, dei più variati dei più bizzarri spettacoli
che il grande impresario dell’universo abbia mai
messo in iscena sul teatro dell’ umanità per suo
divertimento particolare. Il miglior mezzo di go-
dere comodamente questo spettacolo è di starsene
seduti sulla magnifica rotonda difesa dal calore del
sole da una gran tenda di tela, in mezzo a quella
moltitudine di donne eleganti, dagli occhietti pieni
di vita, dai sorrisi divini, dalle artistiche movenze;
e di là osservare il continuo viavai di gente me-
scolata in tutti i colori e in tutte le sfumature so-
ciali. Chi ride, chi chiacchiera, chi passeggia gra-
vemente fumando , chi nuota con lena affannata,
chi fa all’ amore; quà si parla dipolitica e tanto
seriamente da far nascere il fermo proposito di
una scappata nella luna nel caso di una guerra
mondiale, mentre là un drappello di fanciulle s’in-
seguono con rapido moto, montano sulle scogliere
muscose disegnando contro il cielo forme divine, si
slanciano nelPacqua, spariscono e ritornano a galla
tutte ridenti. Dalle baracche poi escono continua-
mente allegri scoppietti, risate giovanili, suoni fe-
stanti di voci argentine e cicalecci infiniti che fanno
tutt’ intorno un frastuono che si confonde in un
LIBRARY
OF THE
UNIVERSITY OF ILLINOIS
PASSEGGIATE E CONTORNI
97
unica nota leggiera e briosa, piacevole all’orecchio
quant’altra mai. Infine, il luogo di questi bagni è
veramente incantevole, l’acqua purissima.
Il prezzo di ogni bagno
per 1 persona è di L. 1 con biancheria
per 2 persone di
» 1 60
»
»
per 3 » di
» 2 20
»
»
. per 4 » di
» 2 80
»
»
e l’appalto per 4 persone
è di
L. 12 per 10 bagni i
» 17 » 15
» (
senza
» 21 » 20
»
biancheria
» 30 » 30
» \
Di faccia a questi bagni è la magnifica Villa Pal-
mieri ove dimorò Vittor Ugo, Alessandro Dumas,
Alfonso La Martine e Federigo Ozanam.
S. Jacopo in Acquaviva. Questo che è ora amenis-
simo villaggio, anticamente era solitaria e boschiva
spiaggia ove nei primi secoli del cristianesimo si
ritirarono alcuni cristiani per menarci vita riti-
rata e penitente. Nel secolo IV vi fabbricarono un
oratorio visitato, dicesi, da alcuni santi personaggi ;
eressero poi una Chiesa ed un Monastero il quale
abbattuto dalle armi di Carlo d’Angiò nel 1357 ri-
sorse dalle sue rovine. L’attuale chiesa di S. Jacopo
fu eretta nel 1606 sopra l’antichissima e nel 1759
venne ingrandita quale ora si vede ; è da osser-
varsi il suo sotterraneo che serviva di chiesa e di
luogo di rifugio per gli eremiti quando Saraceni ,
Genovesi ecc, scendevano sulle nostre spiagge. La
chiesa a croce latina ha un antico crocifisso di -
Guida di Livorno .
7
98 PASSEGGIATE E CONTORNI
pinto in tavola, un quadro con S. Jacopo del Bac -
chini e un S. Giuseppe dipinto sul cristallo. Ac-
canto alla Chiesa è un piccolo Cimitero privato
ov’è sepolto Antonio Benci livornese. Il villaggio
di S. Jacopo conta più di 4000 anime. Presso la
chiesa sorge il
Lazzeretto di S. Jacopo costruito nel 1648, ampliato
nel 1721 e circondato da fosso, muro, ed altre molte
comodità per le merci e per gli impiegati. V’ è
pure un’ospedale, una cappella, e ora l’asilo della
Società di Soccorso agli Asfìttici. Poco distante si
trova il
Lazzeretto di S. Leopoldo eretto nel 1773 secondo
il disegno di Ignazio Fazzi . Questi due lazzeretti
così prossimi l’uno dall’altro sono due celebrità nel
loro genere; specialmente questo di S. Leopoldo
è forse il più vasto e meglio disposto d’Europa. È
cinto di alte mura e di un fossato che poteva es-
sere inondato dal mare. Prima esisteva alla sua
estremità destra come un altro lazzeretto, isolato
e serviva per la quarantina rigorosa ; ora questo
luogo è stato ridotto a prigione e vi hanno co-
struito un fortino di vigilanza. Vi sono due vastis-
sime tettoie e magazzini per lo sciorinamento delle
merci, di una estenzione sorprendente, ed una
gran piazza in fronte della quale in un’ ornata
nicchia è la statua di Pietro Leopoldo scolpita da
A. Pelliccia . Vi è una torre sul mare detta il Ca-
stello ed altre quattro torri sugli angoli della mu-
raglia di circuito; ha comode abitazioni, spedale,
due cappelle e due cimiteri. In quello di quaran-
tina esistono due monumenti marmorei con bas-
PASSEGGIATE E CONTORNI 99
sirilievi di qualche pregio. Questo lazzeretto fu
adoperato fino al 1846.
Casini dell’Ardenza. Dove il passeggio lungo mare
finisce allargandosi in ampi viali e deliziosi bo-
schetti, passato di poco il Lazzaretto S. Leopoldo
si trovano i Casini dell’Ardenza, posti a tre chi-
lometri dalla città. La fabbrica dei Casini che fu
fatta da una società di signori livornesi ed eretta
col disegno dell’Architetto Giuseppe Cappellini , è
un vastissimo ed elegante fabbricato che nel centro
forma un semicerchio; è composto di 13 palazzine
e di circa 3 22 stanze. Le sue due facciate laterali
al semicerchio sono ornate da bellissima terrazza
balaustrata sostenuta da intercolunnio di sei co-
lonne d’ordine dorico; la graziosa palazzina del
centro è munita di portico di cinque eleganti ar-
cate sostenute da pilastri e sopra di esse una gal-
leria con colonne e pilastri d’ordine ionico soste-
nenti il frontespizio. Questo amenissimo luogo è
tutto sparso di eleganti palazzine, ville incantevoli.
Presso l’antica torre del littorale, dove termina
la passeggiata , si accalca ogni sera una folla di
eleganti carrozze, di cavalieri, di pedoni; andare
all’Ardenza è una tradizione alla quale tanto i si-
gnori paesani che i forestieri si guarderebbero di
mancare, non foss’altro per l’eccellente ragione di
mostrare i propri cavalli sè uomo, di far pompa di
ricchissime toilletes sé donne. Il miglior mezzo di
godere senza fatica dello spettacolo dell’ Ardenza,
è di scegliersi un sedile posto all’ombra lieta di
qualche fronzuto boschetto e di là guardare, ep-
poi guardare, guardare sempre.
100
PASSEGGIATE E CONTORNI
GITA IN MARE.
Piacendo al forestiero di fare una gita in mare
fissi una barca (se ne trovano ad ogni scalo ed an-
che agli stabilimenti balneari) e ammesso che la
barca sia a vela ed il mare tranquillo, si lasci con-
durre alla
Meloria, memorabile per le due sanguinose bat-
taglie navali fra i Genovesi e i Pisani accadute
nel 1241 e 1284; la prima con la sconfitta dei Geno-
vesi e la seconda con la totale disfatta della flotta
Pisana dalla qual’ epoca quella repubblica segnò la
sua decadenza. Distà da Livorno chilometri 6, 50 e
non è altro che una secca di circa 9 chilometri
di estenzione ; nel 1154 i Pisani vi eressero un
fortilizio ed una torre che servir doveva anche
di fanale, ma i Genovesi nel 1286 ne abbatteron
la torre. Quelia che al presente vediamo mezza
diroccata, fu inalzata nel 1789 e perchè non aveva
fanale, nel 1867 sulla estremità della secca fu po-
sto un forte tripede di ferro reggente la gabbia
che chiude la lanterna.
Se invece la barca fissata dal forestiero non è a
vela, si faccia condurre al
Molo nuovo. Fino dal 1852 il porto di Livorno fu
trovato troppo angusto pei bisogni della città quindi
fu decretata la erezione della grandissima mura-
glia curvilinea formante il porto nuovo , finita
nel 1863. Questa muraglia che è lunga metri 1130,
ha alle estremità due torrette munite di fanale, e
serve di magnifica passeggiata. Dalla piatta-forma
PASSEGGIATE E CONTORNI 101
si ascende mediante pochi gradini sul parapetto
che corona la grandiosa costruzione (sorprendente
passeggio pensile che giace a quaranta metri dal
pelo dell’acqua) da dove si presentano da ogni
parte mirabili vedute.
Dalla parte del Marzocco, in prossimità della sta-
zione marittima, nell’estate, sorgono nel mezzo del-
l’acqua tre stabilimenti balneari, abbastanza ele-
ganti, e muniti di una quantità di baracche.
Ad occidente della città, alla distanza di 37 chi-
lometri sorge l’isola di
Gorgona, ove anticamente vivevano alcuni romiti.
Nel 1869 in quest’ Isola il governo ci stabilì una
Colonia Agricola penale dipendente dalla Pianosa
e dal 1 Agosto 1871 venne da questa separata. Ebbe
dapprima 50 condannati, oggi ne ha più di 300 i
quali risarciscono le fabbriche antiche e coltivano
la terra. L’isola di Gorgona ha il perimetro di circa
11 chil. ed è tutta monti e valli che formano a le-
vante tre naturali cale, nella principale delle quali
stanno alcune case di pescatori.
FINE.
. '
.
INDICE
Indicazioni utili al viaggiatore Pag. 5
Consoli e Vice-Consoli » 6
Bagni >20
Cenni storici » 26
Cenni Topografici » 32
Porte e Barriere » 33
Strade » 34
PIAZZE
Piazza d’Arme . ... > . ...» ivi
» Carlo Alberto » 35
> Mazzini » 36
» Cavour » 37
• S. Benedetto » ivi
» Guerrazzi >38
» Cappellini > ivi
* del Cantiere > ivi
> Manin > ivi
> del Villano ...» ivi
CHIESE
Duomo >39
S. Giulia >41
S. Antonio >42
S. Giovanni . . . . . - * ♦ » ivi
INDICE
104
S. Sebastiano
.
Pag.
»
43
Greci uniti
ivi
Madonna
»
44
Armeni
»
45
Domenicani
»
46
Crocetta . .
9
ivi
S. Giuseppe
9
47
S. Maria del Soccorso
9
ivi
S. Andrea
»
48
S. Benedetto
»
ivi
S. Pietro e Paolo
»
ivi
Cappuccini .
9
49
Misericordia
9
ivi
Purificazione
9
50
SS. Trinità,
9
ivi
Anglicana
9
ivi
Scozzese
‘ >
51
Olandese Alemanna
1
ivi
PALAZZI PUBBLICI
Palazzo Comunale » ivi
» ex-Reale » 52
> della Sanità, ^ 55
» R. Liceo Niccolini » ivi
PALAZZI PRIVATI
Palazzo Larderei » 56
Tre Palazzi * ivi
Palazzo Corridi » 57
> Squilloni » ivi
» Rodocanacchi . » ivi
» Maurogordato » ivi
• Rosso » ivi
CASE NOTEVOLI
Casa ove nacque Carlo Bini >58
» » il Generale Cosimo Del Fante . » ivi
» > Alfredo Cappellini » ivi
» » F. D. Guerrazzi >59
INDICE
105
BIBLIOTECHE
Biblioteca Labronica
» del Seminario
Biblioteche popolari
» private
Gallerie private
Musei privati
Circolo Filologico
STABILIMÉNTI DI BENEFICENZA.
Spedale di Livorno
» Militare ’ . .
» Israelitico ....
Ricovero di Mendicità
Asilo Grabau .
Case Pie delle Povere Mendicanti e del
Pie Scuole Israelitiche
Asili infantili di Ca/ità
Seminario Gavi ....
Archiconfraternità della Misericordia
Istituto di S. Maria Maddalena
Asili Rurali per l’infanzia
Società di soccorso agli asfitici
Cassa di Risparmi ....
Monte di Pietà ....
Scuola gratuita di strumenti a corda
Congregazione di Carità
Refugio
TEATRI.
Teatro dei Floridi
» degli Avvalorati ....
» Goldoni
» Rossini
» Gherardi Del Testa ....
Arene
COSE NOTEVOLI DIVERSE
Pag. 59
» 61
» ivi
» ivi
» 62
» 64
• 65
» 66
» ivi
» ivi
» ivi
» 67
» 68
» 69
» 70
» ivi
• ivi
» ivi
• 71
» ivi
» ivi
» 72
» ivi
» ivi
» ivi
> 73
» ivi
» ivi
• 74
» ivi
Monumento detto dei quattro Mori
Cisternone ....
ivi
75
INDICE
106
Cisternino .
Tempio Israelitico
Bottini dell’Olio
Cantiere Navale
Fanale
Marzocco .
Fortezza vecchia
» nuova
Le due Darsene
Dogana dell’Acqua
Giardino Pubblico
Panificio Militare
Piaggione dei grani
Borsa di Commercio
Gazometro
PASSEGGIATE E CONTORNI
Gita fuori della Barriera Maremmana
S. Michele
Cimitero della Purificazione
» della Misericordia
Ardenza ....
Madonnina di mezza via
Montenero
Anti guano
Castiglioncello o Vada
Rosignano
Castelnuovo della Misericordia
Gabbro ,
Colognole ....
Parrana, Castel S. Anselmo
Nugola, Guasticce
Gita fuori della Barriera Vittorio Emanuele
Bagni Minerali sulfurei .
Purgatoio di Pian di Rota
Gita fuori della Porta alle Colline
Salviano ....
Valle Benedetta
Gita fuori della Barriera Fiorentina
Chiesa di S. Matteo, Lupi, Stagno
Gita fuori della Porta S. Marco
Pag. 76
» ivi
» 77
» ivi
» 78
« ivi
» 79
» 80
» ivi
» ivi
» ivi
» 81
» ivi
» ivi
» ivi
* 82
» ivi
» ivi
» ivi
» 83
» ivi
» ivi
» 85
» ivi
» 86
» ivi
» ivi
» ivi
> 87
» ivi
» ivi
» 88
» ivi
» 89
» ivi
» ivi
» 90
* ivi
» ivi
INDICE 107
Gita fuori della stazione Marittima ..... Pag. 92
Gita fuori della Barriera a Mare » ivi
Giardino al mare » 93
Bagni Squarci » ivi
RR. Bagni Pancaldi » 94
Bagni Ferrari e Mayer * 98
S. Jacopo in Acquaviva » 97
Lazzeretti di S. Jacopo e S Leopoldo . ...» 98
Casini dell’Ardenza . » 99
Gita in mare , » 100
Meloria * ivi
Molo nuovo . ...» ivi
Gorgona » 101
1
per te Arti e per te industrie
PASQUALE CIANFANELLI
( Livorno - Toscana )
proprietario dell'
Albergo e Ristoratore il Giappone
NEGOZIANTE DI VINI TOSCANI
Premiato con due medaglie d’argento all’Esposizione enologica
di Torino del 1875
Fornitore della R. Casa della Dtichessa di Genova .
STABILIMENTO LA VITTORIA
( Caffè Corradini )
„ Piazza d’Armi N. 18 e 19.
RISTORATORE E CAFFÈ
di primo ordine
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LIVORNO.
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DI TUTTE LE QUALITÀ’
DI
RAFFAELLO DANI
Via del Giardino, 47.
Livorno.
La presente Guida si vende in Livorno
alla Libreria di Raffaello (ri usti, e
dai principali librai è Italia
GUIDE B AEDEKER’S
: f/m*.
stiano
GUIDE Di FIRENZE e
GUIDE LGESCHER
GUIDE SACCHI ( GUI
PIANTE TOPOGRAFICHE
FIRENZE- e ROMA
CARTE GEOGRAFICHE
MANUALI Di CONVERSATONE
iella .città
SMAMMATI