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Quotidiano /
V. ' ' ? ■ -5 ' ; > r ■.' r- _■
A' Domenica 14 dicoifibro 1980 / L 400
ì V
ORGANO DEL PARTITO COMUNIS A ITALIANO
/ .„
Fiorentihà-Romà
clou in serie « A »
v'> :)■
Ancora 11 calcio tiene banco nella domenica sportiva. Il ,
campionato toma in scena con una partita di grande -
richiamo: floìentina-Roma.* Di fropte la prima e la terza ;.j
della classifica. Una sfida senza pronostico, che dovrebbe
offrire nello stesso tempo uno spettacolo degno dell’avve- ,
nimentb. Toma il .calcio anche a Napoli, dopo lo spaven-
tóso terremoto di tre settimane fa..-Al S. Paolo è in
programiha Napoli-Torino. In B Milan é Lazio sono impe¬
gnate in casa. Nella foto: Paulo Hoberto Falcao
^ NELLO SPORT
♦. ‘..‘c •/,“ . r ‘ •*’ :
. i ^
INTERVISTA CON ANDREA GEREMICCA
IL DOPO TERREMOTO
errori
quando sì
sempre dalFalto
Dalla nostra redazione
NAPOLI — Le decisioni e
gli interventi governativi
per le zone terremotate par¬
tono da Napoli: da qui ogni
giorno Zamberletti fa il
punto sulla situatone e illu¬
stra le iniziative prese. Per
avere un giudizio su quan¬
to si è fatto é si incende
fare, a tre settimane dal
terremoto e a più di due
eétUmane dall’insediamento
dèi commissariato straordi¬
nario di governò, abbiamo
intervistato il compagno An¬
drea Gerémicca, che rappre¬
senta il PCI nel Comitato di
coordinamento politico-ope¬
rativo presso lo stesso com¬
missariato straordinario.
A oltre due settimane daU
Vinsediamento, quale è U
tuo giudizio sul rapporto tra
Vonorevole Zamberletti ed il
comitato politico operativo?
E’ francamente critico. No¬
nostante le nòstre ìnsisten-
ae, il comitato viene convo¬
cato sporadicamente, mentre
l’onorevòle Zamberletti assù¬
me decisioni importanti, e
spesso sbagliate, senza sen¬
tire neppure il bisogno di
una consultazione. Per non
parlare > dell’ostinato rifiuto
commissariale ■ alla costitu¬
zione di centri provinciali di
coordinamento operativo, po¬
litico e istituzionale.
Puoi fwe qualche esempio
di decisioni assunte senza
consultare il comitato?
H «fitto forzoso», owem
la requisizione delle secon¬
de case e dei villaggi turisti¬
ci: il commissario lo ha lan¬
ciato come un nuovo piano,
un piano-bis rispetto a quel¬
lo degli albergò o poi ha
annunciato il piano-ter de¬
gli ‘ alloggi lACP. Questo
mentre dovunque, e specie
nelle zone interne, l’ineffi¬
cienza e la confusione sono
grandissime.
Al di là del metodo, che.
come dici tu è decisiop, qua¬
le è il tuo parere nel merito
di queste decisioni del com-,
missario?
• Si tratta di decisioni che
non possono, essere gestite
attraverso una doccia scoz¬
zese di piani inventati a ta¬
volino € alternativi l’uno al¬
l’altro. Posti-albergo, ; case
mobili, seconde case, ' case
sfitte, alloggi lACP (non
tutti, ma solo quelli vuoti e
non ancora assetati) edi¬
fici abusivi disabitati, gran¬
di complessi e strutture pub¬
bliche adibibili ad apparta¬
menti-pareheggio: queste ' e
: altre disponibilità devono fa¬
re parte di un piano che sia
un processo unico, da verifi¬
care e realizzare in un co¬
stante rapporto con i diretti
interessati, le istituzioni e le
forze politiche. Altrimenti
all’esasperazione di massa
pw-la inefficacia dei prowe-
dimenti può aggiungersi la
reazione violenta di gruppi
sociali e di zone territoriidi
contro misure dolorose, che
tuttavia sono necessarie e
vanno prese, ma che si devo-.
m. • cl.
(Segue in. penultima)
ALTRE NOTIZIE A PAG. 4
Primo messaggio dei
'■.■t
D’Urso
Il nuovo ricatto delle Br
iChìudeiè il tàitére deH'Asìnara>
Tre telefonate, poi un documento fatto ritrovare a Róma assie^me alla foto del magistrato scattata nel covo dove e
tenuto prigioniero - Annunciato un « processo » all’ostaggio - Il ^udice (incaricato di decidere i trasferimenti
dalle supercarceri) era senza scorta - n suo nome trovato in un archivio br a maggio - Intervista della moglie alla radio
ROMA foto dot magtstroto Ofovónni O'Ufso, scottata dai brigalMI
soquostro
ROMA — Siamo ripiombati
nella cupa atmosfera dèi se¬
questrò Moro. Con il sòlito ma¬
cabro rituale le Brigate ros¬
se. a ventiquattro ore dal ra-
pimoito di Giovanni D’Urso,
il c ma^trato delle carceri »,
hanno fatto trovare tma foto
dell’ostàggio e uh primo co¬
municato. nel quale annuncia¬
no che il giudice sarà <pro-
cessàtb ». n magistrato è sta¬
to ritratto con un cartello tra
le mànl in cui è scritto, tra
l'altro: € Chiudere immediata¬
mente V Asinara». Sullo sfon¬
do. un drappo con la stella
a cinque punte d^e Br. E’
un’immagine che richiama il
còpkxie già usato, dai terróri-
sti p& i kro piéc^lenti se¬
quèstri «politici»: quello dd
giudice Mario Sossi, nel '74.
quello del - giudice Giuseppe
Di Gennaro, nd *75. e quello
dd presidente deBa DC. Ora
le Br tornano a perseguire la
tattica del ricatto. ;
' Già con le prime telefona¬
te di rivendicaziane. i toiga-
Usti avevano commdato a far
capire il kro disegno, facen¬
do esplicito riferintento alla
richiesta di chiusura ' del su-
percaroCTe sardo. E anche nel
documento fatto trovare • as¬
sieme alla foto viene ripetuto
lo slogan « chiudere immedia¬
tamente VAsinara », indicato
come uno degli « obiettivi prin¬
cipali dei P.P. » (nella buro¬
cratica terminologia terrori¬
sta vuol dire t proletari pri¬
gionieri »). ■‘ t -
Intanto le indagini e le ri¬
cerche cominciate in modo
massiccio l’altra notte a Ro¬
ma- non hanno dato alctin ri¬
sultato. C’è appena ima rico-
struziiMie sommaria dd rapi¬
mento, mentre invece ha avu¬
to piena conferma un aspdto
grave - e sconcertante della
drammatica vicenda: Giovan¬
ni D’Urso; dmgente del più
delicato ufficio 'del ministero
della Giustizia (qiielk che si
occupa delle carceri è dd tra¬
sferimenti dei detenuti), suc-
Bruno Miserendino
(Segue In penultima)
ALTRE NOTIZIE A PAG. 5
Questione morale, incapacità di governare^^^ M
*41 - ^ ;:*■ ' r.* -4.
-V. . i
il
■ ">- . i-
Si chiedòno
Iniquo il blocco IRPEF
Chìaromonte a Catania: decisioni superficiali e ingìaste
mentre non esiste ^ una ^ strategia per il Sud e il paese
governò senza I
La clamorosa propcsta segnala una completa sfiducia
nel rinnovamento deOà DC - D attacca ^dreatta
« Improvrisate, superficiali,
socialmente ingiuste » — così
il compagno Gerardo Chiaro-
m.onle. ■ parlando ieri • a - Cata¬
nia, ha definito le misnre fi¬
nanziarie decise nell’nltima
rìiinione del consiglio dei mi¬
nistri.-^
« Non ri tratta — ha aggiun¬
to Chìaromonte — di rifiutare
ogni provvedimento che impli¬
chi rinance o sacrifici a fa¬
vore della assistenza, della ri-
CMtmzione e dello sviluppo |
ndle- zone : terremotate del
Mezzogiorno. Anzi — e noi
comunisti Io abbiamo sottoli¬
neato fin dal primo giorno —
c'ò bisogno di nn ingentissi¬
mo sforzo 'finanziario, di on
grandioso spostamento di
risorse, di nn cambiamento
profondo di politica economi-
cS; è non c*è nessuno che pos¬
sa illndersi che tutto questo
avvenga senza il contrìbnto di
tutti e quindi anche degli ope¬
rài e dei lavoratori. D'altra
parte, lo slanrio di solidarietà
che ri è verificato e tuttora si
vcrifìea io tatto il paese, a
favore delle popolazioni col¬
pite . da una sciagura tremen¬
da della natura e da colossali
imprevidenze ed errori dei go-
venunti, è là a testimoniare
i lavoratori (e i comnm-
sti che Btmo stati in prima'fi¬
la, in tolte le sedi, neiropera
di- soccorso) .non rifìntino' di -
fare sacrifici, di accettare li-
mitarioni dei : loro consnmi
ecc., quando ritengono che
qnnto sia giiuto. Ma le mi-
snrè del governo sono un'altra
cosa. Si imbocca la via più
facile e banale,, con .nn prov¬
vedimento (ranmento del prez¬
zo della benzina) che colpisce '
tatti, in modo indiscriminato.
Ma soprattutto si rinvia qnel-'
la ' revisione v delle aliquote
IRPEF, snila qnale vi era sta¬
ta nna Innghissima trattativa
con 1 sindacati e il parlamen¬
to, e che è invece necessàrio
mantenere per sanare nna in¬
giustizia clamorosa (quella del
peso fiscale, crescente eoo la
inflazinne, sui redditi piò. bas¬
si).' 0o«*lo delle aliquote
IRPEF ci sembra in verità
l'aspetto piò grave e per cer¬
ti versi assurdo delle decisioni
governative; ri tratta di una
misnra che noi proporremo al
Parlamento di non accettare
nella forma che è stala annnn-
ciala. . V. ^
Ma tutto questo è stato de¬
finito prima che fossero chiarì
i criteri con i qnali il governo
(Segue in penultima)
- ■ Anche ieri Von. Piccoli è tomaio a ripetere la sua con¬
vinzione che contro la DC sìa in corso una « cooghira
massonica internazionale » con lo scopo di liquidare dalla
scena ■ de! paese una forza (Tispiraziotie cristiana atte-
rondo le regole del gioco democratico: Alla dómanda:
^« Ma quali sono queste logge massòniche? ». . il segretario
della DC risponde: «Di più non dico».,'. >
Ora è la t^za volta che Pìccoli evoca massoni^fe e
progetti eversivi. Nessuno .è riuscito a capùrè a du'si
riferisca in concreto. Ma se irisiste. qualcosa deve pur
• sapere. E allora la smetta di invocare ignoti, e oomiucì
a parlar un po’ più chiaro, d indicare ombieiiti e nond.
Non è stato proprio lui a denuhcktre l’immoralìià di
anonime allusioni colpevólizzanU? . . ^ '
Che'vi sia 'in parte delle classi dhrigenti, dei 0iippi
econòmici dominanti un bramoso-desideno di oonmda
y repubiblica, tutti lo hanno capito. Che la DC sia-l’oggetto
esclurino di questi desideri eversivi è da ^Bmùstrare. Di
certo vi è che « massonerie » del ger^e san cresciute
e si son pasciute —md mondo fitianzictrìo, tiri parastato
, economico, negli apparati pubblici — proprio jjro^. a
quella < democrazia' imperfetta », a quel, monopolio del
. potere, a quel sistema di comando -e commistione tra
pubblico e privato, tra Stato e cosche dinteresm che
recano il segno trentennale deUk DC. •
. Piccoli, dunque, non ha che da guardare attomoi e
anche dentro, U sistema,, ora in evidente crisi. e| ■edlT'
centro si colloca U suo partito. È" da tèmpo che amBàmo
denunciando la degenerazione dtììa latta politieo, ìm guer¬
ra per bande entro le dossi dì r ì gè nU - F queào U
■ reno su aù i sorta la questione monde. Ma Psecrii^di
questo non parìa. Perciò la sua è una den s aseìa,^a da
poco, ingenua. Non si può evocare U èhaoaìo dtTinferua,
come non si può evocare Sindonà a Pkam dd Gesà
se fossero forze misteriose. ; ,
ROMA -!> Scòssa dà vktonte
priémkdie interne, qpuisi pa¬
ralizzata di fnmte all’emer-
gere impetuoso della «que-
stkme morale ». incerta ed
éritante sxà p roge tti ' di- rko-
struzkne deU’enorme area
sconvolta dal teimpoto. la
maggioranza di governo esoe-
vacillante, pericoksamente,
da una settimana politica
riie -avrebbe dovuto segnar¬
ne la risibona. Rtvèbe. ootne
ha notato il liberale Bìgiiar^
dL . « gli scricdùolii del go-
vamo..'cre:teooo.di Ireqiienza
e di Intensità ». • ‘ ■ ■ •
Dopò ràttaboo del minirito
socialdemocratico Nkolàzzi
alTesecntivo per: ^ aggravi
sulla benzma e- il boUo-aato.
rintuzzato ieri dal reptd)bii-
canO La Malfa, una nuòva
stxlita del segretario del
PSDL Longò. minaccia dac¬
capo baniOa nel quatkìpar-
tito. Longo mette in patìscn
sotto accasa i ver tici de e la
‘ dekgazkDe d e m o cri stiana nel
govemo. a! qpa£ chiede di
«noe rip ropor ci .'un•;litfcuMi.
dedsioudle e di potére logo¬
rate dd tempo e dagU even¬
ti. Urna tde ri p ropo dz kme
' jnevHùbf mente . condurrébbe
a àaoof acóofrf e trite TOtim-
ra ddréOumau»:
€ nessun partito può trovarsi
diffrante risoluzioni presen¬
tate all’nltìmo momento o a
criteri personàlistìci e catte-
■ dratici di esercizio del po¬
tetesi ----
; Si tratta di riferimenti dr-
postanziatL Anzitutto agli ina¬
spriménti fiscalL. N^i ani-
..bienti del FSDI si. sostiene
die i mìDìstri sodaldemocrà-
tici ^ sono viste prnentaie
•per la prima vòlta le misme
«nd Coùi^io dri''miniatri te¬
nutosi subito dopo 0 vertice
di gkvedL e le hanno ap¬
provate poorinti che i aegre-
tarf portiti le àvéaOerii
esaminate e approvate. Inve¬
ce.: orila rnmione dri « diret¬
torio» non erano nemmeno
state accemiate. n se condo
punto tocca le nomine nelle
bandie. E qm si sa che Lon¬
go vuote ostmatamente impe¬
dire il tentativo £ Anfteat-
ta di liberarle in qoaldié mi¬
sura dall’ipoteca drila apar-
tìzkne.
A pcescbidere daOe questte-
ni tfi merito, nn ponto è chia¬
ro: la crisi drila « centrali¬
tà». democristiana, e quùkB
£ nn metodo «fi finuoo fon-
(Segue in penuitrma)'
Il servizio sanitario c' è/ aia «taie
Si costituiscono le 665 Unità sanitarie locali > n PCI impegnato, a dare corpo ai nnoTÌ stmmenti A base - La relaiione
di 6. Berlinguer all’assemblea nazionale sulla salute - Bassolino denuncia la drammatica situazioaè ione teiremolate
887 mila
comunisti con
la tessera ’81
rsi-
r lu .
«va» 01 tmmmmmn» m m ...
■ iiniias al Kl »OT M Itti.
Muu eift «oetTS. su rt ncti i i
1 i iisas H m menu m “
Is ora
A laBmo'u II TeHu» a
ROMA — Vinta stri piane
culturale e legislativo la bat¬
taglia per la riforma sani¬
taria — die ha portato dopo
dieci anni alla legge dri di¬
cembre 1979 . istitutiva dri
Servizio sanitario nazionale
in sosUtuzkoe dri vecchio e
fallimentare sistema motoali-
stko —; predi^tosto. o in via
di attuazione, fl nuovo fandon-
to giorkSco e funzkoate dri
Servido bas a to strile (11^ (u-
nità sanitarie locali) che rias¬
sumono in sé tutti i compiti
prima' suddivisi tra mutue,
ospedali o altri enti, o che
team cape ai Cobmmì
tre alle Regioni compete la
programmazione sanitaria).
^ interrogativi che ora si af¬
facciano. meglio che assflla-
no, i lavoratori, i cittadini,
le famiglie sono questi: co¬
me funuooa il nuovo servizio
sanitario? Quah vantaggi ne
vengono in con creto per la
difesa della propria sahrie?
Le risposte non aono onl-
vodbe e com un q u e non tutte
derisamente positive. Sono
andate dduae. .è vero, le pre-
viskai catastnfidie di ooioco
che vedevano, con la fine del¬
le mutue, il croOo dei aervi-
ri aanitarL Non è
di, saibotag^ gli oepediK
~ ora tfinrifi'daBe Begkei —
àmbuiséori, ecc.. a nche,
per fl c u m p or tm neoto te ge¬
nerale respo nsò bO e . dei. me-,
did e dri personale setrils-
rio, hanno retto. Ma fl Hadrio
di
Là
data oWriifata p et iA é dò eer-
védg a è tpedke dri 31
bre pniaiimn. B
nwdMo è dunq
'dare corpo o o p er ril v Ri «
questi stram wd!.
: Come fare? Di qoerio ri
sta dberismte da bài a Jte-
(Sdgud in pdnultim*);
' A piò riprese, nelle vUme settimane, Flaminio Picco¬
li se l’è presa con la massoneria, colpevole ai suoi occhi,
insieme od PCI, di prendere a bersaglio la DC. Lasciamo
stare la massoneria, deUa quale sappiamo poco o niente.
n fatto indiscutibile é che negli ultimi tempi, in settori
ddle forze dontinantì, si manifesta una accentuata ten-.
danza a prence le distanze dalla DC; all’origine c’è
la preoccupazione che. p^ la frantumàzkmè feuddé in
cofTenfi, :per,la m^hinità del personale pditico, per,
la carenza progettuale, per la difficóttà congenita o
contrastare tàteresri corporativi o di clan onuH conna¬
turati ndhs struttura del partito e nello stesso biacco
dettonde, la DC non sia pià in grado di garantire nn
governo ùcedtdbUe per Vltalìa. I ' ] '
Milano i là città nèUa quale è farse pià agevole regi¬
strare e seguire i mafamenti neU’orientamento di questi
gr»^ di/potere; )'- s< ^ ;
^ Sona uùdtì, qd, Lsegndj che melano la «presa di
iBstanza » dalla DC. Lo stile è certamente diverso, thoer-
si gli argomenti, la sensibilità: ma non e’è dubbio dte,
sotto questo punto di visto, Vorientamento dd magiare
organo di m/onaazbme e di opinione. U Corriere della
Sera, eoa è meno critico di quanto fosse cinque, sei anni
fa, quando fu accusato dtti dirigenti democristiani di es¬
sere — con un’altra buona parte dèOa stampa italiana —
respomsatde ddle traversie poUtìche ed dettordi dello
eeudqcrociato.
■ Cosa e’è èSetro questo orientamento dd Carriere? Al¬
cuni partano di movimenti di oapifali, di manovre intor-
ao d coutrdio defla testata o dd gruppo e&oride. Nem
sappiamo se ci sia qualcosa di vero. Ma anche scio «
.osservare di umori e le preoccupazioni di hu po r tantì set¬
tori ddTesUMishment mSauese, esso appare tmtteitiu
che arWfrarte e mspiegdde. Moki sono i gruppi di bn-
• oomtnctere dotte leaderdtìp ddTAssdom-
iqusU. mrr uaturdmeuu portatori dei vàUiri deOr
a dèOm sua aafoaomte, non approdano a aa liao-
e iuconsapevclla, ma ow ert o a v e
te neoessifd di aa gooerm ddl'ccoaoaite che
te va progetto coerede, m obiettivi chiari e te
timeart V insofferenza per te easuPtitìL ri
e Tìneffìrienza dedi interventi è motto for¬
te. A dò d agg i u n g a aa risveglio manageriale che. anche
guunuo aumentato da pretese tecnocratiche, d scontra
M ri sktema di potere ttadizkmde. con te sèsia dd va- '
lari e di fuapanadnUtà (o di irrespoasobiltfd) che lo ac-
compemaì è un risveg lio che si riscontro arile ariende
M sopraffatto te queOe pdtbtiche. dovè si coh-
pte — per ri contatte tfirefto con rteferio-
—~ di izznaMi - voiìfirt
Vmt deve truttard di fenomeni limitati sÌTurau mttm-
naaa e lombarda, visti i malumori a le critiche verso te
agaote.yiriidfiiia * democristiana » detta Coa/tedeifrin,
^ Ori Tètto,^pnprio fl qmotidiam) con fìn d us t r ide Sole-
Si Ore. te poifbiulait dopo fl rioa mb to detto staff dìri-
geafe, si fa p orl av oce. senza timnìesse ni emutde dpla- .
mdkhè, di severe c emnie verso, nn esodò di gover-,
acre che di mollo maggior spazte aOc adgenae corren- '
ttete che ai b fcsg ni e aOe attése di vaa saeicii te
tniimteo par la arid che ìm acuate a par le a fu r m di
uacirae.
- Nen stiamo pariaade dal eaammarau» m dd .rign er.
di ic ag M s n ad^mdZ d aam.mtfi-
DC a asm ttdti frm i
> (Sd^iG io pan u ttinM)
Dojpo le
sconfitte
ritentano
una
«
»
ROMA Di nuovo nn rapi¬
mento, il qùàrto nella storia
del terrorismo: dopo i giudici
Sossi e Di Crennaro, e dopo
il calvario fdì. Aldo Moro," il
c partito armato 9 torna a gio¬
care questa sfida alle ìstitu-
sioni demoeratkbe. ./
: Un sequestrò di persona pre¬
suppone necessariamente un
ricatto, e ^ sarà cura : dei ter¬
roristi precisarne i termini an¬
che ae già i riferimenti alla
« chiusura del lager dell*Asi¬
nara» fanno ri»nete che le
rìchieate vertetinho proprio
snllé eoliddetio carceri
spo-
ÀUeaa lo^Brìgate jnm-
ós'rìéabMA. im èopioòé già
qierìmeiilalò? Oggi reversió¬
ne organista, si muove - m
una situarne molto diversa,
aia rispetto agli anni *74 e '75
(Sossi e Di'Gennaro),.sìa ri¬
spetto alla primavera del *79
(vicènda ‘ Moro). Non si i
modificato soltanto il quadro
politico e sociale del Paese, è
soprattutto cambiata la realtà
interna del « partito; armato ». •
Esso ha ora l'esigénsa di ten¬
tare di guadagnare « spazi ».
che ha perso grazie, alla ee-
atante ripulsa ^móentiea po¬
polare, e deve soprattutto fare
i conti eon la sua profónda
erìri politica, che ha prodotto .
la recente valanga di confe»-
siom dei c pentiti > » te eon-
aegnentl cseoufitfo ariRtazà»
(pesantissime) in
ne d'Italia. Inwmma, In
sto moinento i' vertici del ter¬
rorismo-baàmq bisogno il
«tutto ' di (tecmilrtiiió-
« credibilità » al Jorò -
Pndiàbilmente . è • quésta la
n.cioiie.: principale che . ha
spinto te Brigate rosse a ri?
percoriere nna strate che neL
la-primavera del *79, eoa Tas-
sassinio di Moro, portò ad mi
sostanziate fallimento politico
di qneiroperazione criminale.
In quel caso, infatti, non solo
te Br non ottennero fl rico¬
noscimento politico che cerea-
vano, ma nel c dopo-Moro »
si trovarono dinanzi a dissen¬
si e spaccature che in questi
due anni si sono approfondi¬
ti. E* dei giorni scorsi Talta-
lena di rivendicazioni e sni e o -
tile che hanno seguito gli as¬
sassini dei dirìgenti industria¬
li di Milano, Renalo Briano
e Manfredo Mazzanti: la c co¬
lonna Walter Alasia » firmò
quei delitti, ma poi fu s c a n
tessala dalla cDìrezìaae stra¬
tegica», che bollò come cev-
rentarzsti» i killer dette «co¬
lonna Walter Alàsia » e — per
dare maggior peso afla at o m o
niea — fece ritrovare mm co¬
pia della «RìsolnzHMio della
Dimdone Strategica » falla
nscire (si dice) dal snpercar-
cere deirAsinara neiroitohre
scorsa. Allora gli carrentn-
rùtià replicarono conferman¬
do la rìvendkarioDe dei dne
omicidi e facendo sapere che ;
loro si rkonoscévano soltanto .
nella .«Risriesioae Stiategi-
lo*-
po il « caso Moro ».
Tra i dne docnmcnli
sembrano esserci -dìffe
sostanziali. Si pnò s«ln no-
Ure che nella risolnawne dd-
l'ottobre seorsn si sortotinen
rbe i crmtennti cd! rihzrnste-
oe e dism titdnxiàne » devò-
ae passare altravcran « num ti-
nen di messe che dmtettàai
i programmi «nmediati » eoa
gli obiettivi piò genenH.
A qnale fazione delle Brl-
ple fosse, dnnqoe, * bisogna
far risalire fl rapimeato dèi
magirtralo Gìòvaaai D*ITf«or
Brnbnbflmeate a qaella defh
«Dho a te n o Strategica», la-
dei *7ov qnella ascila d^
. Strgio Crhcuoti
(S«gu« in pqhuIHma)
’’-Y. ■
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PAG. 2 runitÀ
VITA italiana
.-f
^ V 1 l’f *
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Domenica 14 dicembre 1980
Campagna di tesseramento per l'81
~ ^ •
A Napoli già oltre
500 nuovi iscritti
, 1
Forte r impegno
in tutto il partito
\
ROMA — Risultati che confermano l'Impegno e la mobilita¬
zione del Partito per 11 tesseramento ed 11 proselitismo sono
stati conseguiti nelle ultime settimane. Una rilevazione sla
pure ancora parziale Informa che gli iscritti per il nuovo anno
hanno raggiunto la cifra di 886.973 con 24.351 reclutati. Par¬
ticolarmente significativi i risultati di Napoli e Potenza le
due città colpite dal terremotò. A Napoli gli Iscritti con la
tessera del 1981 sono 14.702, oltre il 31% dell’anno scorso,
con 548 reclutati. A Potenza 2710 (30,48% dell'anno scorso)
con 200 reclutati. . • . ft .j
Nelle grandi città, Torino e Milano hanno superato 11
70% con migliaia di reclutati: Milano 60.445 iscritti (72%)
2.448 reclutati; Torino 31.070 iscritti (71%) 1.412 reclutati. E
poi Genova con 22 901 iscritti (53%) e 485 reclutati; Firenze
con 40.700 iscritti (58%) e 350 reclutati; Bologna con 58661
(627o) e 810 reclutati; Palermo con 6.621 (46%) e 371 reclu¬
tati; Cagliari con 4.898 (40%) e 396 reclutati, '
Tra le federazioni minori citiamo: Imola 10579 iscritti
(73%) e 217 reclutati; Vercelli 3 999 iscritti (63%) e 101 re¬
clutati; La Spezia 12 578 Iscritti (71%) e 324 re<'lutatl; Trle.s*^e
4.030 Iscritti (62%) e 99 reclutati; Viareggio 3.772 (70%) e 120
reclutati.
Il compagno Giorgio Napolitano ha cosi commentato: « Ri¬
spetto alla precedente rilevazione del 27 novembre la cam¬
pagna di tesseramento e reclutamento ha segnato un note¬
vole progresso, valutabile all’lnclrca — anche se 1 dati sono
ancora parziali — in 230mila iscritti in più. Ciò significa che
nonostante l’impegno straordinario che l’opera di solidarietà
con le popolazioni terremotate ha comportato per molte no¬
stre organizzazioni, e non solo per quelle della Campania e
della Basilicata, 11 laVoro del Partito attorno agli obiettivi
fondamentali del ritesseramento e del ‘ proselitismo si sta
Intensiflcanùo. Esso va ulteriormente accelerato per recupe¬
rare il ritardo delle prime settimane».
Domani sarà consegnata a Fanfanì la relazione
' ' ' . "> *■ -,
Caso Bisaglia: il giurì
prepara il suo verdetto
Per i socialdemocratici le dimissioni sono definitive - Anderlini: «Nominare
subito il nuovo mìnistt'o » - Gli ultimi interrogatori a Palazzo della Sapienza
ROMA — Mentre II giuri
d'onore sul caso Bisaglia si
appresta a concludere i suoi
lavori, la posizione del di-
missionario ministro dell'In¬
dustria continua a provocare
ostili reazioni fin - dentro la
maggioranza. Il v-segretario
del PSDl, Longo ‘ ha aspra¬
mente dichiarato: * Bisaglia
non può venirci a raccontare
una cosa per un'altra. Care-
nini ha confermato resisten¬
za di certi rapporti con Pe-
corellì». E. con evidente ri¬
ferimento alle voci su un pos¬
sibile ritiro delle dimissioni,'
ha aggiunto: < Bisaglia ha
fatto un gesto apprezzabile,
ma le dimissioni una volta
date, specie se ‘ irrevocabili,
non si ritirano più >. .
Da parte sua il presidente
dei senatori della Sinistra In¬
dipendente. Anderlini ha chie¬
sto a Forlani « di sostituire
immediatamente il ministro
dell'Industria » perché si è
ormai creata «una situazio¬
ne costituzionalmente scorret¬
ta. politicamente deprecabile».
' In quanto ai lavori de] giu¬
ri. c‘è da dire che il con¬
fronto delle rispettive tesi
è terminato soltanto a tar¬
da notte. Da oggi i senatori
Ferralasco, Venanzi, De Ca¬
rolis, Malagodi e Filetti da¬
ranno il via alla stesura del
verdetto che l'assemblea del
Senato '^dovrebbe conoscere
già nella giornata di martedì.
Venerdì, per esempio, è sta¬
to ascoltato l'ex ufficiale del
SIFAR Nicola Falde (coUa-
boratore della agenzia OP fi¬
no agli inizi del 1974), già
interrogato anche dal magi¬
strato Domenico Sica che
da venti mesi ormai conduce
l'indagine sull’oscuro assas¬
sinio di Mino Pecorelli. I
risultati del colloquio ovvia¬
mente non si conoscono. SI
sa però '"che Falde è stato
chiamato per chiarire la vi¬
cenda deH’ispezione che subì
alla fine del '74 dalla Guar¬
dia di Finanza su indicazio¬
ne del generale del SID Ma¬
letti. A metà del *75 U SID
preparò poi una nota con la
quale il generale della ' Fi¬
nanza Raffaele Giudice —
arrestato per lo scandalo pe¬
trolio — viene accusato di
aver avvertito Falde dell'ispe¬
zione. Ma in casa dell'ufficia¬
le'sarebbe statò egualmente
rinvenuto « un '■ appunto ri¬
guardante la somma di 30 mi¬
lioni passata, da Bisaglia a
Pecorelli ».
' Gira e rigira, come si ve¬
de, il petrolio torna sempre
alla ribalta e, in questo ca¬
so. anche U nome di Bisa¬
glia, S. ^ ’ r ,
Il nome del^capo doroteo
vien fatto anche dal «gruppo
di onesti' funzionari * dell’am¬
ministrazione finanziaria che
nel '76 scrivono al comando
generale della Guardia di Fi¬
nanza (dove sedevano il Giu¬
dice ed il latitante Loprele)
per ribellarsi alle indagini del
colonnello Aldo Vitali. Agli
anonimi appare « doveroso se¬
gnalare cte il Vitali va insi¬
nuando che noti uomini poli¬
tici (quali rOn. Mmto. l'On.
Bisa^a e altri della zona ve-
Riunioni
in Snrdegnn
per In nuovn
Giunta
regionnie
CAGLIARI — E’ all’esame
dei partiti la situazione po¬
litica sarda, dopo il rinvio a
mercole<ll della seduta del
consìglio regionale per la pre¬
sentazione della giunta e del¬
le-dichiarazioni programma¬
tiche. * -
segretario ^eaionale del¬
la Mario Puddu. ha con¬
vocato iier domani pomerig¬
gio il comitato regionale del
suo jmrtlto per una defini¬
tiva presa di posizione sul¬
la giunta di imità autonomi¬
stica dopo le polemiche dei
giorni scorsi con il PCL Al¬
lo scopo di trovare una ba¬
se comune di accordo, il pre¬
sidente della Regione, il so¬
cialista Rais, infatti, aveva
rinviato il consiglio.
Secondo 11 comitato regio¬
nale del PSI. che si è riunito
assieme al gruppo consilia¬
re e alla delegazione per le
trattative sulla composizione
della nuova giunta regionale,
« esistono margini sufficien¬
ti per arrivare a costituire
la giunta di unità autonomi¬
stica. Risulta sempre valida,
al di là di contingenti diffi¬
coltà. la base politico-pro¬
grammatica di tale giunta».
Sinistra PSI
in Emilin
per il
processo
n Gioin
BOLCXJNA — Più di cento
militanti della sinistra socia¬
lista hanno sottoscrìtto una
lettera indirizzata agli orga¬
nismi dirigenti del PSI a li¬
vello di serionl. federazioni e
regionale ' den’Khiiltà - It^na-
gna per chiedere, che I parla¬
mentari del parato .sociali,
sta firmino' «la ptnpóeta' ra¬
dicale perché l'ex-ministro de¬
mocristiano Gioia venga pro¬
cessato ».
Nel documento si chiede
pure « che tutti gli organi
del partito discutano in ogni
sede la cosiddetta questione
morale e s’impegnino, in con¬
creto, per dare al paese una
classe dirigente politica se¬
ria, efficiente e non ladra ».
' I firmatari « chiedono, an¬
cora. che gli organi dirigen¬
ti delle sezioni e delle fede¬
razioni emiliano-romagnole
vengano convocati per discu¬
tere ed approntare gli stru¬
menti idonei per avviare la
opera di pulizia morale» ne¬
cessaria per battere 11 qua¬
lunquismo. -
I^ISGUSTATO rilevo
^ silenzio gruppo Fiat
, et famiglia Agnelli prò
terremotati • Buonomo
Portici ».
Caro Buonomo (non so
se sei un compagno, ma
ti darò del a tu» ugual-
mente: consuieralo tn ogni
caso come un segno di
cordialità), mi pare di
aver letto che gli Agnelli
a proposito dei terremotati
qualàisa abbiano fatto.
■ Sarò lieto di dame atto.
Afa questo tuo telegram¬
ma mt offre una occasio¬
ne. che non voglio lasciar¬
mi sfuggire, di offrire ai
lettoli un ritrattino veri¬
tiero della società in cui
viviamo, e la Fiat vi fa
da sfondo essenziale, eli
Messaggero n ha pubblica¬
to giorni or sono la noti¬
zia che i primi uomini
E ibblici a denunciare i
ro redditi sono stati i
deputati repubblicani, ini¬
ziatica lodevole dello quale
non c’è ragione di non
dar loro atto. Ecco, te¬
stualmente riportata, la
parte che riguarda la si¬
gnora Susanna Agnelli,
una persona seria, che me¬
rita fiducia e rispetto.
< Ha dichiarato un red¬
dito oomplessivo (annuo,
naturalmente) di 417 mi¬
lioni, 373 mila lire; un im-
ponibile di 411 milioni 713
nula hre e paga un’impo¬
sta di 222 milioni 426 mila
lire. Le sue entrate deri¬
vano soprattutto da divi¬
dendi azionari (403 milio¬
ni 426 mila): ha dichia¬
rato infatti di possedere
1.549.430 azioni iFI ordi¬
narie; 1.170.715 IPI privi¬
legiate; 66.487 IPI Interna¬
tional OTRI è la finanzia¬
ria della famiglia Agnel¬
li). Il reddito da fabbrica¬
ti (una casa a Monte Ar¬
gentario, Comune di cui
Susanna Agnelli è sinda¬
co, e un appartamento di
nove stanze a Roma) è
di 2 milioni S2S mila lire.
Quello da "lavoro dipen¬
dente " 6 milioni 60S mila;
da "lavoro autonomo" •
questo è il mondo
in cui viviamo
milioni 61 mila (collabo¬
razione al ’’ Corriere della
Sera”. RAI "Espresso”).
Ha inoltre due piccoli ter¬
reni a Monte Argentario
e a Fregene. un'auto e sei
domestici ».
Ecco come è fatto que¬
sto mondo; e noi siamo
lieti che ci sia possibile
mostrarlo sull’esempio, ri¬
petiamo di una persona
rispettabile. Essa guada¬
gna. lavorando con serie¬
tà. suppergiù 13 milioni
all’anno, che non possono
neppure lontanamente ba¬
stare per pagare i sei do¬
mestici che la servono. E
poi incassa, pagate le tas¬
se di 222 milioni, circa
ISO milioni (vale a dire,
se abbiamo fatto bene il
conto, quattordici volte
tanto) sul lavoro di altri,
in fabbriche e imprese che
forse non ha mai visto e
che probabilmente, con
esattezza, non sa neanche
dove siano. Bddate bene
che questi milioni, o ci¬
fre corrispondenti, li ha
ricevuti da quando è na¬
ta. unicamente perché si
chiamava con un certo
nome, e li seguita a per¬
cepire oggi (Ut dichiara¬
zione ' sopra riportata è
deU’anno scarso) e forse
la signora andava a in¬
cassare i suoi redditi men¬
tre nelle fabbriche da lei
serenamente ignorate si
stava decidendo di butta¬
re sulla strada gli operai
che con i milioni a lei
caduti dal cielo in un an¬
no ne vivrebbero ancor
meglio pii di venti Chi
sono, dove sono gli assen¬
teisti?
Gentile signora^ 1 me¬
talmeccanici deUa Fiat, i
suoi benefattori, sono con¬
tenti di lei. che è cortese,
intelligente e. tutto som¬
mato. modesta. E hanno
una fortuna, che lei non
è i suoi fratelli, le pare
poco? Se pensano che
avrebbe potuto essere Um¬
berto o Basetta, la trova¬
no persino a buon mercato.
^ /
Il Tesoro non reimpiega i frutti della stangata fiscale
Banca d'Italia: misure
monetarie espansive
Eccesso di denaro nelle banche già prima che venissero
aumentate le imposte - Tassi d’interesse in ribasso
ROMA — n ministero ha mo¬
dificato, in conseguenza dei
provvedimenti fiscali, la ri¬
chiesta di finanziamento per
coprire il proprio indebita¬
mento. nel mese di dicembre.
Poiché -g^ in novembre il
Tesoro era venuto a trovarsi
con uh avanzo di cassa ~
anche’'gfìàzie al rinvio di uh '
finanziamento di 'mlUè mi-'
Hard! destinato agli Investi¬
menti delle imprese pubbli¬
che — si calcola che la mi¬
nore richiesta di denaro del
Tesoro per il solo mese in
corso sarà di 2500 miliatdL
CIÒ conferma ' quanto di¬
ciamo in sede di commento
al provvedimenti fiscali: lo
scopo della stangata non è
la ' ricostruzione delle zone
terremotate (che del resto
richiederà molto denaro sol¬
tanto fra molti mesi) e nem¬
meno l’aumento degli inve-
stimentL Lo scopo è ridurre
Il potere d’acquisto. • r 'I ,
Ieri U Governatore della
Banca d’Italia Carlo Azeglio
Ciampi è stato ricevuto dal
presidente del Consiglio For¬
lani proprio per esaminare i
le conseguenze da tirare dal
diminuito potere d'acquisto.
La minore richiesta di de¬
naro del Tesoro crea vm im¬
barazzo per le ' banche, le
quali': dlfipo^ono . di.,molto,
denaro e lo hanno-finora' in-
vestlt^p, la^mente, ad ^la-,
simo interesse, nel buoni dèi
Tesoro. Le banche e altre
istituzioni pubbliche posseg¬
gono buoni del Tesoro per
quasi settantamlla mUlardL
I depositi bancari, diminuiti
nella prima parte dell’anno
(ed ancora In agosto) hanno
ripreso ad aumentare in ot¬
tobre e novembre. Inoltre so¬
no affluiti in Italia, nell’ul¬
timo mese, consistenti cre¬
diti esteri, .i, ^ _
Come impiegheranno le
banche questo denaro? La ri-
I Saputati CMiaBistl aeno tmnti
»S MMT* prwcDti SENZA ECCE¬
ZIONE a partirà «alla aaSuta SI
martaSI 16 Sicaakra fi» Sai ani-
tino.
Proposte di Psichiatria
I manicomi cessano i ricoveri
Diventano aree di assistenza?
ROMA — Per il 31 dicembre
sono previste due importanti
scandenze nel campo dell'aa-
sistenza psichiatrica: con la
fine deU’anno, cessa anche
— a termine di legge — la
possibilità di ammettere pa¬
renti negli ospedaU psichia¬
trici e non potraimo più es¬
sere rinnovate le convenzioni
con le case di cura private.
Che cosa significa, in realtà?
Con U primo punto si affer¬
ma che in manicomio non si
potrà ricoverile più nessuno,
neanche coloro che in passa¬
to vi erano entrati e che suc¬
cessivamente erano stati di-
messL Dunque, non potran¬
no più essere accettati nem¬
meno i ricoverati vokmtaiL
Si pone subito una domanda:
quale sarà il destino degU at-
tuaU degenti nei manicomi
italiani? Avranno la possi-
' Mlità, In un prossimo futuro,
di rientrare spontaneamente
in ospedale psichiatrico, dopo
esserne eventualmente usciti?
E quale assistenza sarà loro
gaimntità?
Con una scelta dei tempi
molto utile, hi questa delica¬
ta fase di passaggio deU’or-
ganizzazione sanitaria del
pzieae. il coordinamento na-
rionale di Psichiatria demo¬
cratica ha fornito una serie
di risposte a questi interro-
gatlvL L’ha fatto nel corso’
di utm oonfereiua stampa,
ieri mattina, a Roma, affron¬
tando con làbltuale franchez¬
za 1 temi chiave dU tutta la
«questione psichiatrica». E
soprattutto quelli lepitl alle
prossime scadense.
VI sono vod insistènti se¬
condo le quali il governo ri
^onesterebbe a « risolvere»
le inadempiense in campo
sanitario, facendo ricorso ad
un decreto che consentirebbe
lo slittamento Indiscriminato
di tutta la scadérne e ebe ri
sovrapporrebbe al potere del¬
le Bièìaoni, principalmente
quelle che hanno lavoreto «
rispettato 1 tempL E* un at-
teggjamento di dilazione che
Psichiatria democratica non
solo denuncia, ma che dichia¬
ra di non poter accettare; e
la proposta che i venuta da
alcuni suol esponenti (Agosti¬
no Pirella. Antonio Slarich.
Franco Rotrib, Sergio Pira
Vieri Marzi, Paolo Crepet,
Pierluigi Adamo) è che con
il primo gennaio prosrimo l
manicomi cessino la loro fun¬
zione ospedàlierà. per traSfor-
marsi in aree socloàssisten-
riall. in cui si faccia assisten-
aa ripaxativa, senza tlc c rrere
a dimissioni selvagge.
Queste aree, gestite dalle
unità sanitarie locali, si ca¬
ratterizzerebbero cosi come
strutture « progressive e aper¬
te», dentro le quali le perso¬
ne in condlrione di ospedar
lizzarione potrebbero restare
in una situazione di ospitali¬
tà (dunque, non « cmigekte >
per tutta la vita) e di civile
assistenza. Per far questo, ai
tratterebbe di superare la na¬
tura giuridica dell’ospedaie
psichiatrico e la sua attuale
gerarchia; e oooonerebbe che
lé Reglotii si impegnassero a
presentare de! pèanl concreti
lier il rlutlllaso del raanlcoal.
E* questa l’unica strada, a
parere di Psichiatria '
Manifesiazioiii
del PCI
É V
la T»m.
eretica, per ix» riudere a
snaturare la riforma sanita¬
ria e per uscire dalla fortilce
del controllo manicomiale. L*
altro aspetto, strettamente
connesso al primo, riguarda
le convenzioni con le case di
cura private. Qui. rachiatria
deraocretica afferma: siamo
per il liriTetto delia legge, ma
è chiaro che dove le situaziO'
ni ri sono lasciate marcire,
non si potrà pretendere di
osservare le scadense. Le con-
vensfonl, poò. dovranno es¬
sere limitate nri tempo e ga-
rentlre un oontroUo pubblico
delle unità sanitarie locali e
delle RegkmL Con questo se-
E k) di pcogresrività, ri dovrà
vorare in direzione della
riforma, tendendo alla dimi¬
nuzione dei peaU letto oon-
venzionatL
Intanto, Prichiatria demo¬
cratica riiaocia TiniziaUva,
eone tnov tt ne n lD. per sup s i»
re le mende a le grosse dtftl-
coltà che la l e g g e suirasri-
stenaa psichiatrica incontra.
Annuncia per Ipreariml giar-
ni un’assemblea nazionale a
Trieste e un convegno pro¬
mosso insieme alla COIL. Al¬
tre iniziative verreimo pre¬
se per i manicomi gtndisifurl.
come un seminarlo a Peru¬
gia. in coBaborazione con il
CNR, sul tema della pe rizia
psichiatrtea. Ancha rorgano
di stampa dri movimento. Fo¬
gli di informazione, sarà pre¬
sto rinnovato e amptlato. Ma
la notiria più mteieresiiU. 4
fone questa: donunica pres-
di Bona, Pe-
a vWtara
del Santà Mbria
dando inirio cori
di tnlriatlre eul-
U
troariU,
1 padigUoQi
dwanetlC i
ad una su
turali sdì
ri r e cher à
. ^ <■'
neta) si Celino dietro ad'ope¬
ratori economici e manovrino-
per propri fini anche noi fun¬
zionari dell'Amministrazione
doganale ». . v v.,}
In realtà, ntìU'ormai famo¬
so rapporto dell’ottobre '76,
Vitali non citava nomi Idi uo¬
mini ' politici: indicava come
« veri » proprietari della Co¬
stieri Alto Adriatico Bruno
Musselli, latitante in Svizzera,
Mario Milani attualmente in
carcere ed un « noto esponen¬
te politico (o suo parente) ».
Aldo Vitali, in questi quattro
anni, non ha mai detto a chi
volesse riferirsi. E’ singolare,
quindi, che questi funzionari
colpiti dalie indagini dell’uffi¬
ciale (ma gli ispettori Spac-
càmonti e Pistella sospetta¬
vano che la lettera anonima
potesse essere stata scritta ‘
dagli stessi contrabbandieri
forse in combutta con 1 do¬
ganieri corrotti) facessero fin
dal febbraio del '76 i mani
dei due importanti esponenti ■
democristiani.
g. f. m.
sposta implica decisioni
espansive della politica mo¬
netaria. Nelle scorse setti¬
mane sono state sottoposte
al Tesoro ed allq Banca
d’Italia, da parte delle orga*
nizztoqnl^Jtella pl eéola -lny
presa,” due'ripi di richieste:
-I) aumentare il voiunre 'dt
credito a cQspoeizlonè "delie
imprese almeno per quelle il
cui indebitamento è più mo¬
desto (piccole imprese), fra
i 130 ed i 500 miUorn .(sotto .
1 130 milioni non vi sono
limiti amministrativi al ere-’
dito);-2) portar^ da cento a
iniUe miH arrii, lo sconto di
cambiali per 1 produttori
agricoli o per altre categorie
di imprese che ut lW n ano ri¬
sorse Interne .e vedono la
loro produzione limitata dal¬
la mancanza di crefUto.
Va. osservato, tuttavia, che
le pósslMUtà di una ma¬
novra espansiva del credito a
sostegno della produzione
era possibile anche senza
che venissero adottate le
misure fiscalL
chiatrias.
Gigncirio AngglonI
Illegittime
per lo Corte
dei Conti
le nomine
allo RAI?
àOMA — Anche la Cor¬
ta dei Conti ti sarebbe
pronunciata contro i*eu>
' monto dolio carleho di vi*
codirottoro Rei, l’etto più
ccandahMO dolio lottizza¬
zione eelvaggla voluta dal¬
li maggioranre «preàm-
bollata» in ceno al Con-
, sigilo di amminlatraziono '
del Ponte radkrtelaviriva
'Là Corte avrebbe' e-
s pr c cao il suo peroro no-
gatlvo .giudicando Illegit¬
tima quell’operazione de-
cin n maggioranza, tra
faroci polemicfia a dacl-
eèmanta eatagglata dal
: ra ppree antantt dal PCI In
seno alla Rai.
Dopo quatto autorovolo
pronunciamonto quelle no¬
mine potrebbero oaooro
Moocato o annullato: in
questo modo potrobbo tor¬
nar# in discussione ancha
tutto fi chiacchlorato or¬
ganigramma radiotalevicl-
.vo approvato a colpi di
maggioranza In uh dima
roventa a s e c ondo I prin¬
cipi della lottizzazioiM più
afacciata. La delibera in
discusaione ora dovrebba
tornare airaaamo dal Par*
lamanto.
L'aumanto del numero
doi vicodirottori Rai fu
decice dal (tonaiglio di
amminiatrazlona nella tur¬
bolenta aeduta del S e 2f
eettembre neH’ambito di
una grande abbuffata di
lettlstazionl. Wonoat a nta
la legga di riforma dal¬
la Rai pravada re p racc a
manto la praaanza di tra
vicadirattarL II Conciglie
ritanna di potarne aumon-
tara a aue pladmanto II
numére fino a dnque. L'
eparBzfaaa non ora gluati-
ficata da alcuna aa lg c n -
za né f iornaliotlca né toe-
nlca. né di aarvizio, In*
aomma neeauno fino a
qual momento aveva ao-
riamonta avvertito la no-
casafté di un ampllamon-
te dallo carfcho di vico*
direttore. Ma la m a gglo-
ranza dol Conaigtio Rai
-aro pracaata da aa lg a n aa
di doaaggle a sellacitata
da bramo
Corano da gluMlaro
Cmlllo RoaaL damoc ristia-
no dI r oWaro dal TOI o
Hat a, dalla n^aARre to¬
rà hirono htvantata lo
di
, Tutto questo In
Ilo dalla appesizierw net¬
ta dei conriglieil designa¬
ti dal PCI (a cui al ag-
gl u na a II rep u bbl i c a no
Luigi Pirpo) o M
c cl ln lp del alndaet che
afrunanimità al
spreaao oa nb o
ne. Al momento dotta vo-
I
con e lil l erl del PCI
don a r o no la sala dal Con-
Patta che ai
c o m p i er e In cagu t ta i
sigllarl dal PCI hanno de¬
nunciato alla m a g latiat u
ra R C e na l g lla di ammlnl-
dl
UnERE
uftu tuftvti» juvurc «dei**
[. Vogliamoperò far soffre quat-
> che succede nella fabbrica dove
Tante volte alla fìne
del turno, torniamo a casa x
piangendo di rabbia
•c , r-
Cara Unità,
si parla tanto in questi giorni dei successi
riportati dalle forze delFordine sui terrori- .
sti. ma a ru>l sembra che ci si stia dimenti¬
cando che sono tutti successi di repressione \
del terrorismo e che troppo poco si parli di j
come prevenirlo. Noi no)t vogliamo certo, ,
unirci a quelli che vedono il terrorismo solo
come Conseguenza di questo nostro sistema
di società capitalista e non scriviamo nem¬
meno per spezzare una lancia in favore del¬
la violenza. " “
cosa di ciò
lavoriamo noi.
E‘ questo un setifìcio situato nel Crema-
sco. una zona dove la maggior parte degli
altri lavoratori sono costretti a fare t pen- '
dolori e dove quindi t nostri padroni, consci
di quanto sia oggi prezioso un posto di la¬
voro poco distante da casa, spadroneggiano
e credono di essere in diritto dt farlo come
se tutte le lotte e le conquiste dei lavoratori
in questi anni per loro non ci fossero state.
Qui, in questa fabbrica (siamo in 33 o
poco più, quasi tutte donne) si ignorano i
diritti sindacali (a volte non si concedono
neanche i permessi alle delegate), e si cal¬
pestano i diritti civili e politici, con violente
sfuriate (guarda caso) contro i comunisti, e
si offendono le operaie con parolacce e vol¬
garità. ‘ ,
Ora. anche perché in questa fabbrica, le
assunzioni vengono da sempre effettuate
aggirando tutte le leggi esistenti sul collo¬
camento, su 35 dipendenti siamo solo in 5 o
6 ad avere la forza e la volontà di reagire a
questo stato di cose ed a partecipare attiva¬
mente alle iniziative del sindacato.
Cosa ci costi in una situazione del genere
mantenere la nostra lotta sul plano del con¬
fronto civile, lo sappiamo solo noi. e quanto
ci costi resistere alle tentazioni di gesti
sconsiderati, quando tante volte, alla fine
del turno, torniamo a casa piangendo dt
ràbbia.
Io credo che se veramente si vuole toglie¬
re spazio a quelli che predicano la violenza,
se veramente si vuote evitare dt trovarsi
sempre a chiedersi, dopo, perché tanti gio¬
vani si lascino coinvolgere nella spirale del
terrorismo, tutti (amministrazioni locali e
poteri costituiti compresi) debbono impe¬
gnarsi seriamente come lo siamo noi comu¬
nisti e come io è il sindacata per porre fine
a queste vere e proprie barbarie.
LETTERA REMATA
ds due operaie di Trescore Cremasco (Cremona)
«cAzznrri» del no^e
con •^gganci)?^ neri : - t i i ^
e «maniglie» «Toro
Cari compagni. \
ve l’immaginate una squadra nazionale
di calcio cosìformata: Caltagirone /*; Cal-
tagirone 2*. Cattaprone 3^; Ursint, (^cia¬
ni, Sdndona; Lefebvre i* Cianeimtno, To¬
nassi, Rovelli, Lefebvre 2*. ^ '
Non et posso mettere il commendator
Giuffri ed Arcaini perché sono deceduti.
Ho messo Caltagirone /* in porta perché lui
di porte ne apriva tante; i/rateifi Lefebvre
f e 2* li ho messi all’ala destra e sinistra
perché, parlando di ali, il ricordo andrà
agli •Hercules». Sindona l’ho messo cen¬
trocampista di spinta, perché di spinte a
diverse banche, nazionali ed intemazionali,
ne ha date tante. -
Questa squadra, io penso, vincerebbe di
sicuro il •Mundiaiito» peY la sua poteraa,
per I suoi magganci», per le sue •maniglie»,
L'INO PALA
(Ciiiaravalic * Ajkom)
La tentazione
di marinare la scuola
Cora Unità,
al prefetto (e al questore) delta mia città,
Reggio Calabria, ho inviato in questi pomi
la seguente lettera: •Stiamo attraversando
un periodo veramente triste delta nostra
storia. Le nuove generazioni sono abbando¬
nate a se stesse ed esposte alla visione di
una straordinaria fioritura dt attività iile-
galL
•Anziché circoli di cultura, palestre
sportive, centri di perfezionamento e dt ag¬
giornamento, prosperano indisturbati i
ni^t-club, le discoteche, i cosiddetti circoli
ricreativi e i ritrovi ciandestini. dove trova-
HO fatile esca lo spaccio incontrollato di
' alcooliti e di ogni altro tipo dt sostanze
voluttuarie, droga compresa.
•Aleuti di questi locali iniziano la loro
attività nelle ore antimeridiàne, la qual co¬
sa provoca nei giovati la tentazione di ma¬
rinare la scuola.
•Alle autorità competenti resta il dove¬
roso compito di reprimere gli abusi che pa¬
lesemente commettono i surriferiti esercizi
non osservando i limiti delVorario».
NELLO CAPITINI
(Reggio Calabria)
Arrivati a cinquant’anni
ci vengono a dire
che abhhuBO sbagliato tatto
GuvUnìti,
Per molti che, come me, net1945avevano
vent’anti o quasi, i primi anni del dopo¬
guerra sono paragonaMt ad un corso di
recupero culturale SKcelerato. Scopriamo,
• tmche con Vtinto di Vìnoriti, Imkt tenumm
americana. Attraverso le compagnie di pro¬
sa, stednU e no, ti acc ost am m o sd Tesoro
europeo. Per ìa prima volta sentimmo par¬
lare di espressiotismoL. E poi il cinema e il
neorealismo, h^ne Gramsci e tanti altri.
Oggi, arrivsat a tinquam'anti o ^ di R,
ti vengono a dire die abbiamo sbaglimto
tuttsK Non Melville o Fltxgerald snmem m o
dovuto leggere ma I gisuli di Raymond
Chandler e di DashMgfammet, Macché i
film di Rosseltiti o di Long o sk Dreyer,
quelli di Totò dovevamo vedereì
ìrotia a parte, credo sia ora ^ qusdeu-
no risp onda a queste operasiom difunam-
botisnto culturale Mvicbte sdie montature
skl nuovi filosofi fianeesi che std una seria
rtvtsUaslone entioL Certame nt e mm
estranee, a queste operazioni, ragioni squi¬
sitamente commerciali: si sa: il riciclaggio
dei fondi di magazzino, se oculatamente
gestito, può dare una resa impensata. Però
certe sfrontatezze potrebbero essere almeno
contestate. . , ' < »
Non voglio qui calarmi nel merito delta
rivalutazione del •gialli». Invece due paro¬
le su Totò, eletto a nume dello spettacolo
nazional-popolare (il), le voglio dire sotto¬
lineando un semplice dato di fatto: il perio- •
do più infelice del cinema italiano, dopo
l'offensiva democristiana post aprile 1948,
ha come segno distintivo soprattutto ifilm '
di Totò. con la sua corte di Silvane Pampa-
nini, Franche Marzi e via dicendo.
Ma è davvero possibile ignorare che, sal¬
vo rarissime eccezioni, i film in questione si
reggono su situazioni e doppi sensi tipiche
del più becero avanspettacolo? Ritenendo
di no debbo dedurne che qualcosa non qua¬
dra.
Tuttavia sarebbe bene che quqiehe voce
più •autore'.'ole» chiarisse sulle pagine del
giornale quello che per me risulta pur sem¬
pre un artifizio -letterario». Anche perchè
non vorrei che fra un po’ di tempo qualche
spericolato intellettuale (magari non tanto
aisinteressato) rivelasse che a .noi poveri
cristi è sfuggita la grandezza di Macario.
AUSANO LORENZETTI
(Milano)
Gramsci aveva detto
Ora possiamo dire...
Cara Unità. \ .
’ è'tiunta Fora che II PCI assuma respon¬
sabilità di governo dello Stato, senza ten¬
tennamenti e timori di qualsiasi natura.
Qui si tratta di salvare la Patria. \
Gramsci aveva detto: voi fascisti portere¬
te alla rovina l'Italia, spetterà a noi comu¬
nisti salvarla. Ora possiamo dire: voi de¬
mocristiani avete rovinato la Repubblica i-
taliana. nata dalla Resistenza, spetta a noi
comunisti salvarla.
ARTURO DATTOLA
(Moncalieri - Torino)
L’enigmistica è fatta
anche così
Caro direttore,
la •perla» che il lettore Sergio Save dt
Ronco Biellese (/'Unità del 7 dicembre u.s.)
ha creduto dt trovare nella definizione di un
cruciverba di «Parole Incrociate», edito dal¬
la Tedeschi dt Firenze e delta quale faccio
parte (l’estrema sinistra “ MORTE), ' una
perla veramente è ma in senso positivo per¬
chè sifratta, in tentiti enigmistici, di W|d
cntto^iralia-mnemonica assai bella (autdrd
•Lucignolo») e nòh di una batttifddal duh^
- bio.gustq.^Iifatti •estrema» sta per.nultf-
~7na» Mòrdine di (empà, còme ultimo evento
delta vita, e •sinistra», sta per raccaprìe-
tiahte, che incute paura perchè (brutta co¬
meta morte, si dice), da culla soluzione cka
è MORTE.
Per consolare il lettore e indurlo a perse-
’ verare nella sua passione enigmistica ècco
, qui sotto altri simpatici esempi tratti dalia
[ «Raccolta di Crittografie» di FrofteercoGo^
merci (Medameò): .
CREMATI - I partiti alle urae (rertm,
che se ne sono andati per sempre, cioè mor¬
ti); - *
SPOGLIARELLO l^ovimento di Ube-
razìoue della donna (liberazione... dagli in¬
dumenti);
COMUNISTA >■ Manco per idea! (man-'
cino, cioè di sinistra);
REGNO DEI MORTI La maggioraA-
za silenziosa (non necessita commento, in
tutti i sensi!);
OPERAZIONE AL CUORE • Apertu¬
ra a sinistra;
MANCE B BUSTARELLE « Armi del
brigante (colui che briga, che si dà da fare,
ma sempre brigante èX
• E perfinire, se si sentisse un deputato de,
dichiarare solennemente che è deciso a
•battere i rossi», non ti sarà da preoccupar¬
si perchè, tutt’al più, se ne andrà a casa a
farsi..: una frittata! / •rossi» sono quelli
delle uova. L’enigmistica è fatta anche casi
Grazie per l’ospitalità.
GIUUO BRUNNER
Cspo redattore di
«PSrole lacrodate» (Fireaze)
l '
Tuttavia l’afiissjitore.
con un po’ di fantasia...
CkiniUnità,
da circa tre mesi mi sono assunto il com¬
pito di affiggere ogni giorno fXJnità alla
vetrina della sezione in sostituzione del
compagno che dopo averlo fatto per ben
sette anni ora non se Ìa sentiva mù (ma
pienamente giustificato: classe ISWi).
X} alle due •lettere» dei com-
Mi riferisco
pagti Serri (II/II)eFilitti (27/11) per con¬
cordare appetto con i loro rilievi, aggiun¬
gendo di mio che anche nelle pagine interne
capita spesso che un foglio sia utile in en¬
trambe te facciate ma che una resti inmtiHs-
zeta.
Tuttavia r«tffissatore. con un po' dt fan¬
tasia, può sopperire a talune manehevotex-
se. La nostra vetrina può contenere un mas¬
simo di sei pagine, ma quando la pubblicità
viene sistemata in senso verticale, con s e nte
un utilizzo per sovrapposizione di otto pa¬
gine e anche nove. Un altro espediente può
essere quella di ritagUare il •pezzo» utile
di ieri appon e ndolo sulla pubMitità odier-
' IM mediante graffiztura 'e con to scotch in
quanto tutti gli articoli dè/rUnità sono
senqne attutii e non pettegolexxL
Un’altra buona aorma è quella di evidem-
siare gA articoli più stgtiflcativi contor¬
nandoti con pennarello (ma sema esagerare
per non cadere nel superfluo e qtindi a tut¬
to donno per Vattemione del lettore) specie
quando si tratti di polemica eoa i giornali
padronali, oppure in fatto di questtine mo¬
rale. politica, ere.
Jqfine non è male aggiungere dt proprio
, un piccolo ritaglio (battuto a moctidna o
sempre su fondo pubblicitario) che ricordi.
In cogreìazione ad artìcolo interessonte, I
ritardi per certi amiti, gli annosi praMemi
i eat progetti dt hgge dormono nei cassetti
ndtisteriali. come le riforme satitarim,
penstotistica, la protetione civile a ria m-
spettando... ...
CARLO SARTORia
•VamBi)
■l.-A.
•» ’ì fe.
Us ri.'.’.’'.
ì
.j^A
r. AVt/W^'tS^f.' ^-.M V^Lig*^
:A 5
Domenica 14 dicembre 1980
>1 iutieri meesl In gabUa
dietro cancelli e muretti.
Lo stradone di sampietrini
a quattro corsie che parte .
dritto dal Colosseo. Le mac>
chine e i pullman dei turi¬
sti in colonna che prendo¬
no la rincorsa tra un se¬
maforo e l’altro fino a per-
dersi nel nodo inestricabi¬
le di piazza Venezia. Mo¬
numenti più automobili; lo
accostamento cinquant’anni
fa a qualcuno sembrò per¬
fino ardito e moderno, al¬
la maniera di Marinetti. Le
Corbusier venne a Roma
giusto nel '30 per un ciclo
di conferenze e volle fare e
rifai'e in macchina quella
via dei Fori Imperlali ap¬
pena inaugurata. Tornò a
Parigi entusiasta. ,
• Mezzo secolo dopo le au¬
tomobili stanno ancora in
mezzo ai Fori in fila in un
€ ingorgo veloce » che co-
. mincia la mattina alle 8 e
finisce dodici ore più tardi.
Intanto i monumenti stan¬
no agonizzando, il gas di
scarico fa saltare il marmo
come fosse gesso, gli archi
e le colonne jmrdono pezzi
giorno dopo giorno, un na¬
so, una faccia che ieri c’era
e oggi non si legge più. In¬
tanto il centro storico di Ho-
ma è diventato una spe¬
cie di informe city di ne¬
gozi, banche, uffici, mini¬
steri e il torrente di mac¬
chine che proprio questa
vecchia strada sputa tra i
vicoli e le vie dei rioni si
a\'via ad una paralisi pro¬
gressiva.
n processo cominciato
cinquant’anni fa si è com¬
pletato e la città è ad un
punto di non ritorno. Quan- '
to ci metterà l’arco di Set¬
timio Severo (o quello di
Costantino) a perdere le
sculture? Poco, pochissi¬
mo. Si deve intervenire ur- ^
gentemente. A giorni verrà
tolta di mezzo via della
Consolazione, una stradina
costruita nell’SOO a spezza¬
re in due i Fori dal colle
capitolino con la massiccia¬
ta e ì sampietrini messi a.
coprire un pezzo di tempio
e il tracciato in salita del¬
la via Sacra. Ma è un’altra .
Roma quella che si vuole
far nascere, ima città mes¬
sa nelle condizioni di ritro¬
vare il suo centro storico..
Un’idea affascinante, un
programma audace é previ-
dente che contrasta con la
passività, il fatalismo e l’i¬
nefficienza di tanta pàite
dello stato.- i i■ :-<i- - -
Il piano prevede un par¬
eo archeol(^ico che. paten¬
do dal centro giunga fiho al- :
l’Appia Antica.^.E’/previ¬
sta la . chiusura' di ' via ''
dei ■ For^, Imperiali. : in
un lungo ' tratti). Al/'pò-',
sto dell’asfalto M riporte¬
ranno fuori parti intere del
tessuto della città antica, il
foro di Nerva, ' quello dì
Cesare, templi, colonne, fon
damenta che durante il fa
seismo furono riportate al¬
la luce (a prezzo della di- •
strozione di un intero quar¬
tiere medievale e della ^ de
portatone di 5.000 persone
verso le borgate di perife
ria) e frettolosamente ri
sepolte. Certo,- i problemi
non mancano; -certo, sarà
da risolvere • la questione
traffico, ma l’operazione si
deve fare.. r • ■
; « Via dei Fari Imperialt
— dice Giulio Carlo Ar-
gan— dal punto ài vista
urbanistico è stata un erro¬
re gravissimo, tanto quan¬
to corso Rinascimento e via
della Conciliazione. Qui, a
ridosso dei Fori, &era un
quartiere, un tessuto socia- =
■ le vivo, vitale ed è stato
amputato ' per sostituirlo
con - un rettifilo d’asfalto.
Era la stessa U^ica con cui
\ si era costruito V "altare
della Patria^' (costato al-
■ tri sventramenti), con cui
' si era realizzata una assur¬
da piazza Venezia, che di¬
ventava un innaturale cen¬
tro della città».
Una scelta urbanistica
Colloquio
con
Ritrovare
il centro
storico
. ■ - - . / , . -■ <
per una
nuova
idea della
La zona delimitata dal '
tratteggio, da piazza
Venezia al Colosseo
. (sullo sfondo)..
comprendente i Fori ;
Imperiali, diverrà ~
parco archeologico.
La Via del Fori Imperlali
scomparirà
Scavare k radia
Via dei Fori imperiali è un grave errore ur^nistico - L’allarme per i danni provocati dal
traffico ai monumenti - Un patrimònio di storia sotto l’asfalto - Il parco archeologico
/ «v ':-.
AÌK.ATA
4 ■
I-li 5 i
^ J»* •••VLI
A R X ^
..... r -SI. •
COMITIVM
La cartina mostra i monumenti deirantica Roma, fra Faftuala piazza Vanezia a il Caiqssao. La rana In ipigia. indica
quelli ancora ricoperti : che dovranno assera - portati alla - iuca^ ricostruendo l'originalo assetto ■ •
die apriva la strada a pro¬
fonde trasformazioni soda¬
li e urbane, che prefigura¬
va una funzione nuova per
i vecchi rionL Un tempo
sidenziali ‘ e popolari, di¬
ventavano una specie di
centro direzionale. «E’ da
anni — dice Aigan — che
abbiamo cosciènza della
gravità di questo "errori'
urbanistico. Ma oggi c’è un
elemento di allarme in più,
che impone di agire subito:
lo stato dei monumenti è
gravissimo. E questo è il
segnale del gradò 'di in-
compatibilità che c’è fra
centro storico e centro Se¬
zionale ». • -
■E allora si capisce che ;
l’operazione su via- dei Fo- -
ri Imperiali non è solo una ^
«luestione di : monumenti. ;
< Chiudere questa' strada :
— aggiunge Argan — non
serve solo a recuperare una ^
striscia archeologica. Certo
anche questo conta: è im- .
parure restituire una uni- ;
tà spezzata ai Fori, è im-.
portante arrivare ad una
lettura migliore, ad una co- :
noseenza più' profonda del
fedito urbano della città ■
antica. Ma con questa ape- >
razione si purità più in alto, ■
si costruiscono tè condizio¬
ni per un mutamento di
qualità di Roma, per una
rìqualifKazione del suo ceri-,
tro storico ». •
'E’ questa aBorà la chiave
per leggere anche-'ll pro¬
getto dei parchi ardieolo^
gici delFAppia Antica e di
Vejo, due cunei di verde
die penetrano da sud e da
nord fino ai centro della
dttàr < £’ la rottura — dice
game impari, tra una dttà.
gonfiata p& decenni. dalTe-
sterno e che ora sta «espor¬
tando» nel suo hinterland
(nella zona dei Castelli)
problmni e contraddizioni '
enormi e drammatiebe.
- - * Mezzo secolo fa — con¬
tinua Afgan dietro al
grande sventramento di via'
Aigan — delVaneUo di con- y dei Fori Imperiali non c'era
_- *1. a' _1**_lÌaA _ta^.^_».•
tenzione ' m cui è chiusa
Roma. XJn cerchio grigio dt
periferia che stringe ed af¬
foga U centro e al tempo
stesso fa da barriera al rap-
p&ilo tra la capitale ed il
suo territorio»: Ed è an¬
che qui uno dei mdi ur¬
bani di Róma, in questo le-
; ■ ; . : ■ : . j I, : '-i
solo mediocrità culturale,
non solo la retorica trotir,
fia della romanità ma an¬
che e s opr a tt u tto una po-
litim di apertura alla spe¬
culazione. Questa ' stnida
tión aveva fràinone ni ,di-
gnità. Non erano ' pi*
Champt Elisées, era aa tu
' ho per .automobili..la cui
funzione di : massimo pre¬
stigio eranò, figurarsi, le
riviste militarL Ma riusci-■
va al contrario a mettere'
in moto un processo di trà-
sf orinazione, tutto negativo,
della capitale segnato pro¬
fondamente dalla logicò del¬
la rendita paròssittàia e da
. quella dei palazzinari. Chiù¬
dere i Fori imperiali si¬
gnifica inverUrè ima ten¬
denza ed anehé; affrontare
per la prima volta su scala
cosi vasta e in modo nuovo
U rapporto tra città antica
.e . moderna, r L'operaziqne
•, che ’òrtt'Iowd •coraggiósa*
mente U sindaco PetroseUi
! pud ngrwè ; roboio - di mia
■ rebisione^ or fzitto 'il pro¬
grammò urbanisUeo della
■ capitale *. v !
Un mutamento ^e inve¬
ste assieme centrò e peri¬
feria, Dia che certo tocca
innandttttto i vecchi. rionL
TrasformatL imbrnttitì^: in-'
golfati di macdiine, di mi¬
nisteri con migliaia di di¬
pendenti che spendono ore
' dellapTopria vita chiusi in
'macchina in mezzo a^i.in¬
gorghi-Ma die significa
cambiare questa funzione
direzionale dèi centro? Un
esempio viene; proprio dal
VCainpidoglio: c’è un pro¬
getto pò- fratferire la gram
de maggioransa degli uffici
amministrativi da^ antidii.
edifici che wrgono in d-
'ma ài colle. £ questo da¬
rebbe uno sp^o nuovo ai
. museiL òlle istìtozioiii cuF
turali, saerificaté, malcmi-
ce, funzionanti a m^zzo sér-
vizio e.magari om le can-
tipe piene di opere d’arte
. lasdate B, in fiìgorifero. :
« Io crédo •— adGfeiina Af¬
gan — che sia questa l’oc-
eàsione auche pré cercare .
; strade nuove di intèrvento-
pubblico nelle questioni nr-
banùtichei Per una riqua,
j Zificomme in senso potitieo
e culturale, penso ed esem¬
pio allo stamùmento di
-fondi da parte dello Stato
(quello 1 stesso . Stato che
questi ^oblemi ha contri¬
buito sino ad oggi ad in -,
gigantire) per andare rapi¬
damente alVesproprio, per
fini di ^pubblica utilità, di
alcuni nuclei direzionali
^ pàriicoiqrmènte dannosi. -
' Ho già fatto altre volte un '
esempio illuminante. _ Tre
anni fa Palazzo Poli, prò-
'. prio"dÌetrò Fontana di Tre-
■ vi, stava per essere trasfor--
moto nella sede centrale di
una grande banca. La giun¬
ta capitolina impose Vdequi-
sto-d^ parie dello Stato «
ora li al-postò' di impie-
.'goti è "uf^i (ovvero: di
tiuoop.. traffico,, di nuova,
asfissia) c'è là Calcografia
■ nazionale. Vn altro esem¬
pio: di fronte < o Palazzo
■] Chigi oggi c’è il grande-
edificio ; della Rinascente.
:Che -sewo ha' un grande
magazzino in una zona chiù- >
sa al traffico, dove penino
trasportare la merce diven¬
ta un, ' problema? Questo ■
mentre non c’è spazio per
: una adeguata sède della
stampa liazUmale e interna-
; zionale, che oggi è costretta
' in una specie di soffitta ».
E stiamo parlando della
trasformazione di un cen¬
tro storico dove già sono
avviati cambiamenti = seri,
dove già il Cmnune punta
a restituire isolati e palaz¬
zi fatiscenti ai vecchi abi¬
tanti, invertendo anche per
questa vìa la logica dello
spopolaniento e della spe¬
culazione.
' Mutamenti ^profcmdL di ’
sostanza, die si misurano
sui tèmpi medi e lunghL
Intanto, qualcosa sta cam¬
biando ràpidamente. E si
attende che si possa toglie¬
re la prima pietra in qudla
via dei Fòri ImperiaH, re¬
gno del traffico, della Ro¬
me bg night e dello « zoo »-
archeologico, r.'
; Roberto Roscani
Paolo Bufalìni ricorda i fatti di Celano del 1950
30 aprile 1950: sotto i col¬
pi dei carabinieri di Sceiba
e dei cecchini del principe
Torlonia cadono, davanti al
Afunicìpio di Celano, in pro¬
vincia deUTAquila. due brac¬
cianti ■ poveri: Antonio Be-
rardicurti. 35 anni, e An¬
tonio Paris. 45 anni. Altri
dodici restano feriti e . tra
questi tre donne.
Quella data segnò un nuo¬
vo anello della tragica ca¬
tena degli eccidi di lavora¬
tori perpetrati nel dopoguer¬
ra, Ma non si trattò di una
provocazione scatenata con¬
tro braccianti e contadini
senza terra. Fu. se possi¬
bile. ancora peggio: una ven¬
detta del padrone, U prin¬
cipe Torlonia. contro una im¬
portante vittoria dei lavora¬
tori per rimponibile di ma¬
nodopera e per la terra.
' Ecco come rUnità raccòn-
tava i fatti: e Sulla piazza
erano raccolti i gruppi di
contadini: nella casa comu¬
nale si svolgevano i lavori
della commissione per U col¬
locamento e i braccianti at¬
tendevano i risultati. Si sta¬
vano definendo i nomi di
coloro che avrebbero dovuto
lavorare, per turni, in segui¬
Quando; Torlonia
sparare sui trac
to, olla conquista di 350 mila
giornate lavorative a carico
di Tòrloma....l carabinieri
aprivano. Q fuoco. J contadi¬
ni si gettavano a terra. Ed
ecco che dal lato opposto
deHà piazza altri colpi 0
arma - da ' fuoco venivano
esplosi da alcuni fùsdsti. La
sparatoria si p^mngava per
alcuni mìnatL Antonio Pa¬
ris cadeua in una pozza di
sangue; così Berardicurti;
’ così i 12 feriti. Non c’era
\ scampo quella ' doménica
sera».
€Sì, i vero — ricordò
Paolo Bufalìni, aSTepoca gio¬
vane segretario dèi nostro
Panno in Abram i cec¬
chini di Torìmda eparmrem
dalle finente. L'òbietthfo ora
in ntiiè OiatteuHo Cauàrt -
mi, oggi deputato, aOora za-
gretario della sezione comu¬
nista di Cetano. Accanto a
' lui erona i due braccianti
' che furono colpiti dalle pal¬
lottole >.
' L’obiettivo era quindi un
' comunista (ed erano comu-
x. 'nuli anche i due compagni
' caduti) perché furono t co-
mùnistL i socialisti, i compa-
- gni della CGIL in un clima di
grande unità a dirigere le lot¬
te per là terra (Pàolo BufaJi-
ni. Luigi Sandirocco per la
CGIL, Domenico Tarantini,
' i socialisti Gentile, Paladini
è ancora Bruno Corbi, Giulio
Spallone, Nando Amiconi,
Umberto Scidia e mòtti aUri).
Nel Fucino - feudu m
Terioahi — si MIè pur. dm
■ * mesi; da f f wnai a a fttdfrmh
da '59. Là pafide #«iippé
erano: «Via Torioato»;
c L’impmUnle <8 ' manodo¬
pera ». ■
I braccianti iniziarono lo
sciopero a rovescio sui li
mila ettari di terra da prìn¬
cipe, proprietario dei pode¬
ri, p a dr one ddlo xuedteri-
fich che lavorava le barba¬
bietole. Sua era auche la
Banca del Fucino. QueOà
forma di lotta si rwOò ef¬
ficace coinvagenào i conta¬
dini e poi tutta la popola¬
zione della zona: dogli stu¬
denti ai commerciawti, dagti
artigiani al clero. Ne restò
fuori soltanto la DC. Cad¬
dero nel ridicolo anche le
provocazioni di Scefba; di
f n du ddm «Mi mOè popo¬
lar* kdurm ai - Iroic tanfi
senza MsM. i ra m ar ti ddla
Celere é o uettero li lw a rs i fra
gH ag pl ani i c le borio Mia
tPormilr i moai dèOa tal-
fa — (fice Bufalini non
volò un sasso. La' nostra
grande forza fu qutita di
non isolarei moL Trascor¬
remmo nottate infere a con¬
vincere gruppi di laoormtori
cw cfiìconMO oinctu
rustiche per impedire che la
gion getaè rt* ?Te tòt-,
re dose si scioperala». -
Dopo tre settimane si de¬
cise £ lanciare Vnttimatmm:
o entro tre giorni racc o r do
per rimponi^ di manodo¬
pera ó si presùBavanu le
aziende di Torionta. L’ntti-
motum s oadeo B nn s a bota
aOe 12. Ntila nette inm te¬
lefonata dei prefetto dèi-
VAqmta: aveva Veedme di
fare VimpsnSbde e di far
p agare a Tortanta le gior¬
nata looorofe con gli scà»’
pari si raw a rf a. Ero lo sM-
taria. Era: té grinta g rande
la stràlcio della .^riforma
agraria fé espropriato. ■ -
. I lavoratori eàaqtiètarono
coti 250 mUa giomate lavo-
rotive e ad essi n on n ero pa¬
gati 14 stilanti (di m ansti
fa) per ar rètta ti. Fa a que¬
sto jmnto die interven n e la
- -«-• -- - - -J
mruiDw* cvit nuuvui omo*
re a lavorare?
La notte di do m e ni c a 90
aprile in una sala dd Co¬
mune si sfocona decidendo
appunto gli elenchi dogli av¬
viali al ìmomr Non c’era
accordò anche perdhi tre
consiglieri dei PSl erano, nel
frattempo, passati ai soctal-
demoeratìcL La piazza era
affollata di br o cc i o n t i che
attendevano di leggere le li¬
ste. G fu qnri^ tafferu¬
glio e i earedrìnìeri spararo¬
no. pare in aria. Ma dalle
finestre gii nomini di Tor-
lonta sp ararono ad olfezza
duomo, colpendo a morte i
due compagni.
Tutto VAbruzzo reagì su¬
bito con lo oc tap ora genera¬
le. Poi gii i n d im en ìi cab gi
funerali ai quali p or t o c ipò
Gtaòeppe Di VWorfo cita do
Roma..por tnW qnri mesi.
ooeM seg uil o 0 m aoim fntu
di lotta. '
/Lo cerim on ia ^tiìgém aa-.
^ J s i 4 • «V * ‘ ’ » > f t t
S però, avanti per le lun-
rghe.e suBa piazza ^ Celano
U sole batteva forte. Di Vit¬
torio sbottò e ricòtto a Bu-
p- fatiti: < Ragazzo mio. non si
3 fò coti. Questa p over a gen¬
te è off amala, stanca, ad¬
dolorata. Le hanm> uccisa i
figìL Non si può agg iu ng e -
re altra sofferènza ».
/ Dopo il rito funebre, nella
manifestazione in piazza,
paria Cantehni e si rivolge
. direttamente ai due lavorato¬
ri uccisi: «Oro ocefe final-
merOe tu pie^ le scarpe nuo¬
ve che non avete mot acuto e
die vi siete comprati con
rtmponibge». A queste pa¬
rale — i ricordo dì Bufoli'
. ni è netta e commosso —
dòlio, grande fòlla ti leva
come un muggito di tempe¬
sta che sale e brenta sem¬
pre pià potente. sDi Vittorio
mi afferra: "fallo finire,
follo finire. Qui non sai co¬
sa può snecedere!”. La ràb-
. bia e n dolore collettivo era¬
no visibiti. Feci smettere la
orazione. Fot parlò Di Vit¬
torio. Sm tutti i botasti dd
paese la gente aveva messo
. Unxutia bianche con, non
: ”r* nero: Torlonia come
simbeta di lotta».
G. F. MémiiiRa
Sull’I/ni(è delI’S dicembre,
: rarlicolo di Marino Livolsi
(« Quelle immagini che non
possiamo dimenticare >) per
l’esattezza della sua analisi e
degli allarmi che vi sono con¬
nessi mi sembra, tra l'altro,
un tacito invito a una discus¬
sione proficua. Le preuccupa-
zioni espresse da Livolsi sono
più che legittime. Riflettendo
sui comportamenti dei mass-
media nelle lunghe settimane
seguite alla tragedia del 23 di
novembre, Livolsi mette l’ac¬
centò sull’a enorme ' consumo
di produzione » (radio, tele-
' visione, giornali) che ha pro¬
vocalo reazioni opposte e con¬
trarie: da una parte una c sor¬
ta : d’impietrimento », consi¬
stente neh fatto che non sia¬
mo riusciti a staccarci dalle
immagini televisive e dalla
lettura nevrotica dei giorna¬
li; dall’altra, « un rifinto im¬
motivato, non resistendo all'
angoscia di questo dolore che
invadeva la nostra sfera più
. intima, con il senso di un’im¬
potenza quasi colpevole ». - - '
- Livolsi ha piena - ragione
quando scrive che la comuni-
. cazione è diventala, ' come è
sua . natura, presto e - spesso
spettacolo ' e « non solo ne!
senso di alternare particolari
agghiaccianti a momenti di
assurda ufficialità. Verità e
immediatezza alternate a
chiacchiere e retorica... forse
abbiamo vissuto riniziò di
. nna fase nnova anche nel cam¬
pò della comunicazione: dif¬
ficilmente un evento si è im¬
posto con pari'violenza ed ef¬
ficacia. Purché non si finisca
come quim sempre nell’^sne-
fazioàe, nella rimozioné. Ma
^ perchè questo non accada, non
bisogna dimenticare o rìfiu-
t'iisi di riflelterè a fondo:
r • altriménti. gli'stessi mass-nié-
ÌÀ diaTchè oggi, ci 'sovraccarica¬
no d'informazioni, ben presto
si metteranno in moto per di-
stiàrcr, ^vèriirei, riempire, la
' ■ n'pètra qòòÙdlahiUi; di -gioco e
mòdè .»V 'R'nò' àD’evàsione 'tò-
tale e. allo sprofondamento, ag-
ginngèrei, : in quei còdici che
: fanno . di noi creature total-
. raéntè.-étérod^té.; dà'quelli
• vche' detengono il potete dei
grandi ■ mezii.''di eomunieàsiò-
-■ rie. Per'\a3èie''iii tali Irigòr-
. gU,' òòn è neeessario essere'
pèrsone del Pitto spregevòli.
Basta èssere normali coma-
, malori delle «idee correnti»
: proposte e codificate dai mass-
méÀa^ ' ; '
' Stèpan' Arkaderie, il fratel¬
lo di Anna .Kaienina, non era
affatto, nn uomo spregevole.
E cionondimeno Tolstoj ce ne
ha dato im tìtraito. allar-
■ màhté.
Stepari Azàadevie è abboria-
to .a un' giornale liberale e
' non. legge che quello. Stepan
' non appartiene dunque all'e-
' atrèma, è aòltànio uno della
maggioimiza. Scienza, arte è
: politica non l’inieceasano sid
’ serio. Le idee che egli pro¬
fessa aono.qiiélle indotte dal
ano. gìohialg.'Stepan le modi-
' fìèà ae è il suo giornale a
- modificarle: insomma ' non è
- Ini che cambia le proprie
idée, tono le idee ebe insen-
aibilmerite ai trufoimano in
Ini. Quindi egli non sceglie
' né le sue tendenze nè le sue
opinioni, tono qnesle ebe si
impongono a IttL Nella st^
sa misura. Stépari non sceglie
il modello dei suoi cappelli e |
il taglie dei suoi vestiti, gli
basu eonfomarsi alla moda
; corrente. Se preferisce le idee
liberali a quellé conservatri¬
ci, non è peicbè le trevi pìn-
rasioqali ma pnriiè sì avvici¬
nano di più al suo modo di
’ vivere. Il suo giornale sostie¬
ne che in Russia le cose van¬
no male, e vanno male anche
per Stepan che è carico di
debiti. 11 suo giornale procla¬
ma che il matrimonio è una
istituzione - superata, i e :lo à
i anche per Siepan che annaspa
' in piena crisi coniugale. E co-
' sì ' il liberalismo è diventato
per lui un’abitudine, un cap-
. pello, un vestilo; : quanto al
suo giornale, questo gli pro¬
cura lo stesso piacere che gli
dà ' il suo sigaro dopo pran¬
zo, per la nebbia leggera che
gli diffonde ' nel cervello. E’,
quindi un iiomo ideologica¬
mente tranquillo, un gregario
a ima informazione, un asca¬
ro della maggioranza dal cer¬
vello piacevolmente annebbia¬
to dal fumo del suo sigaro e
dalla lettura del suo giornale.
Ora, noi corriamo il rìschio
dì ritrovarci un giorno le co¬
pie conformi di Stepan Arka-
devìc. Un rischio aggravato u
distorto - però dal sovraccari¬
co d’informazioni emotive e
contraddittorie, in grado di.
darci oggi un'angoscia e do¬
mani una ' distrazione, > oggi
uno choc e domani nn sedà-
livo. Da urta parte i'e iinpie-
.trimento » a cui accenna Li¬
volsi, dall’altra il c rifiutò »
ossia la fuga o l’evastone; da
una parte l’inlensìficarsi'dell*
agitazione nevrotica, dàll’al-
tra quel senso di c impoten¬
za quasi colpévole .
' Se fosse un personaggio del
nostri giorni, Stepan Àikade-
vic sarebbe costietto a concen¬
trare - mila la sna attenzione
snl rapido apparire e sparire
delle immagini e sqll’accamn-
ló enòrmè^ delie notizie atam-
pale: di conseguenza sarebbe .
forse portalo a reprimere nel¬
l’inconscio ogni,reasione del¬
la ptira e semplice. assimila¬
zione. Cosi noi. Anche se sia¬
mo portati a. riflettere, non
sempre siamo in grado di va-
.gliare le informazioni che ri-
eevimo dalle immagbiì o dal
^idòmali. Cosi, dalla riftessio- ,
ne critica andiamo a cadere
: nel. éalderoné:' dei nrnnéfi .• '
della quantità, ossia neU’enq>
me-'-consóirtó 'iii produxiotiè ....
discriminala. Un esempio di >-
' ulé" fratniiimiialòne, ee le :dà
Hans Magni» Erizensberger kì- -' '
lorché ci trascrive rallocinan-
te sommarie di questo noti- ;
riarìo tedesco: a A Wolfsburg,
milioni di persone ut festat.
Apertura del festivti'manétta-\
le della gioventù; Il congres- .
so- eucaristico; - Impressionan¬
te manifestazione di massa m ;
Rio de Jattéiro; Esercitaziani'
di lancio di quattromila para¬
cadutisti statunitensi; ! Manò¬
vre atomiche della Forza Ae¬
rea della Nato sulla Germatùa;
Tokio: sfilano in centomila; ,
Ottantaànquémila spettatori ’
assistono ad un finale che moa- ;
za il fiato nello stadio di Dorò- :
manda.
Come si réde, in va etida- ;.
rone di questo genere c’è di i
tutte.. Vi sono, in modo spe- f
ciale, . i genrii per creare dòn- ■
tro di noi, e intorno à-noÌ, nn
vuoto tolalusànte e assolato.
Poi, in quésto gran vnolo. non .
è impossibile inventare nUtt^
logie, regressive èome qneUe ’
della prc^ommanza del priv»-
io sol pubblico, dell’aeoriale ;
snl sociale, del liflnaao e della .
BtagnazifHie stri moti deità sio- '
ria: ossìa quell’insieme d* ide é-
logie e favole nere aventi co¬
me obiettivo finale la più ini- ;
qua delle operazioni, e eìoè la
scissione delinqaòiziale tra
questione morale o qnestìooo :
politica. . .
; Luigi Compagnone
Eugenio Montale
L’opera iiì versi
. , Edìziooe crìtica
a cura £ Rosanna Bettarìw e Gianfranco Codiìq!
Tutte le poesie, ^ite e inedite,
con le varianti e note critiche.
• - ^ . s . , , - .
'. .. V . .«lùflienma» . -à '
^ ’ V - Einaudi «
>• V|»«i4 '««c -wnji-ii* \ 9i^»mrjTnt ri w^i«^*** -
. !. •« W* ^ 'Jp*j t i t» ^
PAG. 4 l’Unità
VITA ITALIANA
Domenica 14 dicembre 1980
Presentato ieri a Napoli il dossier della FGCI
- — ,.,, •• ' " • ^— ^-——-.q—■—^..
Non ci sarà silenzio sui ritardi
L'appello di Nilde JofH si concretizza
Da domani le scuole
«
» con 1
.} / f
^ i Dal nostro Inviato r;^*.
NAPOLI — Avevano promesso un dossier
sul terremoto ed hanno mantenuto la parola.
Ieri mattina, a Napoli, il segretario nazio¬
nale della Fgci, Marco Fumagalli, ha ^e-
sentalo alla stampa un primo t libro bian¬
co sul terremoto », una raccolta di t testi¬
monianze, fatti, episodi raccontati dai gio¬
vani volontari, dai giornalisti e dagli abi-.
tanti delle zone terremotate », Si tratta di
una raccolta ancora < aperta », che presto
sarà trasformata in un libro, perché nel¬
le fabbriche e nelle scuole di tutto il pae¬
se si possano confrontare le due Italie:
quella della solidarietà e quella delVinef- '
ficienza, della corruzione, dei soccorsi ar¬
rivati con un ritardo criminale. Cerano
con lui alcuni dei ragazzi protagonisti in
queste settimane dello straordinario movi¬
mento di solidarietà che c’è stato con le
popolazioni colpite e c’erano anche t com¬
pagni Pio La Torre, della segreteria na¬
zionale del partito, Antonio Napoli (coordi¬
natore del lavoro volontario degli oltre
5.000 giovani accorsi in Campania e in Ba¬
silicata), Andrea Geremicca e Fausto Tar-
sitano.
Una presenza particolarmente significa¬
tiva, quest’ultima, dato che il Partito e la
Fgci hanno deciso di non fermarsi alla
denuncia politica delle responsabilità che
hanno accresciuto l’entità del disastro, ma
di costituire nazionalmente un collegio di
avvocati che ~ sulla base delle varie te-
. stimonianze — chieda alla magistratura di
procedere per tutti i reati commessi prima
e dopo il terremoto,
«Alcuni aonisi di reato — ha detto l’av¬
vocato Tarsitano — sono già partiti. An¬
che alcune condamie ci sono già state. Ora
, si tratta di vagliare con attenzione un
materiale probatorio rilevante. Si possono,
comunque, già ipotizzare tutta ma serie
di reati che vanno dall’omissione di atti di
.. ufficio, all’omissione di soccorso, al disa¬
stro colposo. E chiederemo alle procure
della repubblica competenti di aprire vàri
procedimenti penali ».
PCI e FGCI costituiranno un collegio nazionale
di avvocati - La magistratura
deve intervenire per tutti i reati
Interventi di Fumagalli, La Torre e Tarsitano '
In alcune situazioni — lo ha annunciato
Fumagalli — la Fgci pensa anche di co¬
stituirsi parte civile, laddove — ad esem¬
pio — giovani militanti comunisti sono peri¬
ti sotto le macerie dei palazzi della specula¬
zione. « Il nostro dossier — ha aggiunto Fu¬
magalli — vuole anche essere un contribu¬
to perché non cada il silenzio sul ritardi,
sulle responsabilità e perché la solidarietà
civile da parte di tanti giovani, anche di di¬
verso orientamento, si trasformi in iniziati¬
va politica meridionalista ». E* possibile.
Anche perché la € questione meridionale»
è apparsa — in questa occasione — per la
prima volta in tutta la sua crudezza a mi¬
gliaia di giovani di Milano, di Bologna, di
Roma per l guali te condizioni del Mezzo-,
giorno interno, dell’Alto Seie, dell’lrpinia,
della Basilicata erano completamente sco¬
nosciute e che invece sono accorsi sponta¬
neamente, superando anche la lacerazione
che il compòrtamento delle autorità di go¬
verno aveva ancora di più ap^o tra.le nuo¬
ve generazioni e la democrazia. Invece oggi
la questione meridionale ha un senso più
profondo, diverso grazie a questa nuova uni¬
tà tra Nord e Sud, tra giovani e popolazioni,
nata a partire dalle cose. Ma a quali con¬
dizioni?
In primo luogo a condizione che non si
attacchino i giovani, che si organizzino co¬
mitati di lotta per il lavoro, la ricostruzione,
la rinascita.
n sindaco de: « Via giovani e volontari »
E’ già accaduto — ci informa la compa¬
gna Daniela tastri, di Firenze, che da tre
settimane lavora in Irpinia — che si chia¬
mino addirittura i carabinieri per far scio¬
gliere le assemblee che si stanno tenendo
in tanti centri. L’episodio più recente si è
verificato a Guardia dei Lombardi, dove
il sindaco de ha deciso che giovani e vo-
‘ lontari sono una vera rovina per i suoi gio¬
chi di sempre. A Lioni, qui c’è'una giunta
comunale di sinistra, si è stabilito un rap¬
porto positivo tra amministrazione e volon¬
tari e si potrebbero riaprire le scuote su¬
periori. Si tratta di un istituto tecnico agra¬
rio e di un istituto per geometri: tutte e
due scuole utilissime per la ricostruzione.
ma U provveditorato di Avellino, benché
sollecitato, ancora non dà segni di vita. E
c’è da aggiungere — lo testimonia un altro
compagno — quanto accade a Sant’Angelo
dei Lombardi.'sempre in Irpinia, dove si po¬
trebbero tranquillamente assumere decine
di giovani per reintegrare i servizi comuna¬
li. Ma* rum lo si fa, forse per poter distilla¬
re meglio — in tempi più opportuni — le
assunzioni con i soliti metodi clientelari. - •
' Sbaglia chi si illude che i giovani comu¬
nisti molleranno la presa. Fumagalli e i
compagni della FGCI, infatti, dopo aver de¬
nunciato dettagliatamente le responsabiVtà
preesistenti al tèrremoto, t ritardi gravissi¬
mi nei soccorsi, l’impreparazione e l’impac¬
cio dimostrato anche dopo il loro arrivo
— da molti dei soccorritori, la oomiziOne « ;
il clientelismo di quanti cercano di mettere '
le mani anche su questo * dopoterremo-
to», il boicottaggio e il vuoto di direzione
di fronte a cui si sono trovati i volontari,
hanno ribadito che continueranno a lottare
non solo perché < non òi sia un nuovo Beli-
ce, ma anche perché tutto non ritorni, in
queste zone, come era prima ». Si tratta di
un impegno politico quanto mai pressante
come ha sottolineato il compagno Pio La
Torre. ' . ^
« Purtroppo — ha aggiunto — la denunìda
dei ritardi nella prima fase, non è separa¬
ta da quanto sta avvenendo ancora oggi.
Le cose continuano ad andare male. Si par¬
la di plani mirabolanti da parte del commis¬
sario di governo, anziché accostarsi alla
realtà con la serietà e la documentazione
necessaria. Intanto vi sono vecchi, bambi¬
ni. la parte più debole della popolazione si¬
stemati in condizioni di fortuna in centri di
alta collina o di montagna, dove certo non
possono passare indenni l’inverno ». , .
E dopo aver illustrato le proposte, precise
e concrete dei comunisti perché il governo
e il commissario siano capaci, almeno ora,..
di intervenire con un minimo di tempesti¬
vità. La Torre si è soffermato sul compito
dei comunisti e dei giovani in questa fase.
«Si tratta — ha detto — di organizzare
la gente, di impedire la disgregazione delle
popolazioni, di rinnovare le istituzioni de¬
mocratiche, di far sorgere — anzi — stru¬
menti nuovi di organizzazione e di democra¬
zia, perché la volontà del popolo dei terre¬
motati possa esprimersi pienamente. E’ òe- ;-
ro. infatti, che niente potrà restare come
prima, ma che cosa cambierà dipende dal¬
la capacità di battersi contro chi vuole, in¬
vece. che nulla cambi. Per questo dobbiamo
far sì che in ogni comune, in ogni tendopo¬
li, in ogni baraccopoli si costituiscano orga¬
nismi capaci di rappresentare la volontà e
le esigenze del popolo dei terremotati ».
Rocco Di alasi
Riunione del Comitato Istituito dal presidente della Camera - Lo
Regioni impegnate - «Un libro come messaggio di speranza»
ROMA -- Scatta da domani
nelle scuole deirobbligo del
Centro-Nord Toperazione ge¬
mellaggio eoo le scola*escbe
delle zone terremotate del
Mezzogiorno. B' questo U
primo, importante risultato
> dell'appello lanciato dal pre¬
sidente della Camera, Nilde
Jotti, per assicurare libri,
giocattoli, materiale didattico
td bambini dell'area sinistra¬
ta, come segno di solidarietà
e di fiducia necessario so¬
prattutto perchè la vita sco¬
lastica e l’educazione deU'ia-
fanzia non subiscano ulteriori
interruzioni.
All'appello della dotti erano
giunte subito importanti ade¬
sioni delle Regioni, del mi¬
nistero della Pubblica Istru¬
zione, delle maggiori case e-
ditrici, di associazioni indu¬
stri^ e cooperative, di ban¬
che e di privati cittadini. In
relazione al consenso ampio
raccolto dall'iniziativa, il pre¬
sidènte della Camera ha co-'
; stituito un • Comitato per i
problemi della scuola. deH’e-
• ducazione e deH'infanzia delle
zone terremotate.
' Al Comitato — che ha già
tenuto a Montecitorio una
prima riunione — partecipano
1 presiedenti delle giunte re-
'giona1i( d» T^ombardia. Li«ni-
■ ria. Emilia-Romagna e To-
" scena (anche in rappresen¬
tanza delle altre regioni), il
presidente della RAI-TV, . il
ministero deUà Pubblica I-
struzlone. le organizzazioni
femminili. e . le , associazioni
dei genitori i
Pàrticoiarmente pronta era
stata l’adesione dell’Emilia-
Romagna e . della Toscana, i
' cui presidenti 'Turci e Leone
hanno immediatamente mes¬
so a disposizione deU'iniziati-
va le reti di intervento che
operano nelle zone sinistrate
di ■ rispettiva competenza, e
promosso la mobilitazione
dei loro. enti, locali.
«Sappiamo che quello dei
bambini —. ha rilevato Turci
in un messaggio — costitui¬
sce uno degli aspetti più de¬
licati. della situazione creata
dal sisma. Ad esso dunque
bisogna prestare una grande
attenzione. Cosi è stato anche
in passato, nell'immediato
dopoguerra, quando di fronte
ad altre esigenze ■ l’Emi-
lia-Romagna. accolse migliaia
di bambini meridionali dèlie
zòne più ’ diiramènte colpite
dalla'guerra e dalla miseria.
In auesta drammatica situa¬
zione, uguale deve essere il
nostro impegno. I Comuni e
le Province della nostra re¬
gione ■ già stanno ' predispo¬
nendo nelle zone sinistrate
strutture provvisorie '• per
raccoglimento di bambini, ed
adeguati interventi di animar
zione>. ‘■
-• «E*.giusto, oltre che dove-'
roso — ha concluso Turci —
che i ■ bambini del Sud rice¬
vano da tutti noi un messag¬
gio di speranza, perchè sap¬
piamo che sono loro, tutti I
giovani del Sud, un capitale ^
umano prezioso su cui fare
affidamento ' per costruire
quella ripresa di cui tutti avr
vertiamo la necessità ma an¬
che la grande, terribile diffi¬
coltà*. ■ ; ' ■ .
. Come funzioneranno, dun¬
que. i gemellaggi scolastici?
A partire da domani, in tutte ’
le scuole (i provveditori e i
distretti - sono già all'opera
per sostenere l’iniziativa), i
ragazzi potranno scrivere let¬
tere di solidarietà e di amici¬
zia ai loro coetanei del Sud.
Le lettere dovranno essere
consegnate alle Regioni cui
ciascuna ■ scuola appartiene
per essere unite ai pacchi
confezionati nei centri regio¬
nali che appunto cerano nel
quadro del gemellaggio già in
atto tra regioni e province
sinistrate o gruppi di comuni
sinistrati. A questi centri già
comineianb ad affluire i
contributi in libri, materìalè
didattico, giocattoli, dolciumi
messi a • disposizione da or¬
ganismi e società pubbliche e
private. : ,
La manifestazione indetta dai sindacati e dal Comune '
" — ..Il , - . -.
Di nuovo in piazzo a Pagani
contro 1 delitti della camorra V
Giovani, lavoratori, cittadini in corteo - c Chiediamo chiarezza sa ruberie, ri¬
catti, posizioni di poterei» - B sindaco inviò ài giudice una lettera-dànuucia?
Potenza:
i sindaci
contro
la giunta
regionale
Dal nostro inviato
POTENZA — Lhuilco che
va via furioso, non senza
aver prima urlato « Ba¬
stai -Voi non siete neppu¬
re democristiani, non so
cosa sietel ». è un consi¬
gliere provinciale de di
Modena, coordinatóre de¬
gli . aiuti dell’Bmilia Ro-
^ magna al comune di Bel-
- la. Restano invece tutti
. i sindaci e gli ammini-
. stratori della Basilicata, '
a fronteggiare, dopo il si¬
sma, anche ; T arroganza
della giunta e de^ as¬
sessori regionali
E* cosi che si è aperta'
ieri mattina ' la seduta
straordinaria - del consi¬
glio regionale della Basi¬
licata, convocata nell’au-
ditorlum deil’cepedaie ci¬
vile. Un fonogramma del
presidente del consiglio,.
n de Guarino, su propo¬
sta del grup^ comuni¬
sta, aveva invitato sinda-
el e amministratori dei
comunL Ma la cosa non
è stata gradita dalla
giunta ’ regionale. H pre¬
sidente Guarino è stato
cosi costretto a un disin¬
volto voltafaccia: non vie¬
ne dichiarato aperto il
consiglio ma si Inventa
su due piedi una a au¬
dizione » pubblica delle
commissioni consUiarL n
presidente delia giunta,
il de Vincenzo Verrastro.
abbandona la seduta e.
con lui se ne vanno di¬
versi assessori. Quello al
Bilancio, il de Carmelo
Azzarà, dice «per me ve
ne potete pure andare»
rivolto agli amministra¬
tori locali venuti qui dal_
centri più colpiti creden¬
do dì trovare un governo
regionale che fosse, al¬
meno in questa occasio¬
ne, un interlocutore re¬
sponsabile.
I sindaci e amministra¬
tori locali prendono tutti
la parola e si rivolgono
polemicamente — anche
quelli democristiani — al
consiglio regionale e non
alle commissioni come
pretendeva la maggioran¬
za. Tutti accusano impla¬
cabilmente la giunta al
completo. Lamentano- la
confusione, -1’Intervento
clientelare. «Se si vole¬
va un’ ennesima prova
deirincapecltà e del fal¬
limento di questa giunta
— dice il capogruppo del
PCI alla regione Giaco¬
mo Schettini — stamane
ne è stata fornita una
che è persino offensiva e
umiliante per decine e
decine di amministratori
kjcall ».
G. Manfredi
pai nostro Inviato
PAGANI — « Continueremo
nella nostra battaglia». La
voce che pronuncia : queste
parole dal palco in piazza
S. Alfonso a Pagani è quel¬
la di un giovane. « Questo
vuole essere un invito a tut¬
te le forze giovanili, sinda- .|
cali e politiche, per rimanere
insieme^ e poter battere la
camorra, perché Tassassinio
di Marcello Torre sìa final¬
mente rultìmo dì questa trop¬
po lunga serie». L'appello è
stato pronunciato a nome del
collettivi - studenteschi e dei
disoccupati di Pagani. E U
sindacato Vha accolto subito.
< La nòanlfestazione di sta¬
mani -> ha risposto SQvaoo
Ridi, segretario regionale del¬
la Federazione unitària, ad
una grande folla dì riovanì.
lavoratori, cittadini di Paga¬
ni -j testimonia questo im-
p^o. Noi chiediamo che le
indagini affondino in quell’ln-
treccio di ruberie, di affari
loschi, di posizioni dì potere
che stanno dietro alla camor¬
ra». ;
' «Per la rinascita dell'Agro
Nocerino-Sarnese. basta alla
camorra >: diceva così h) stri¬
scione della Federariooe uni¬
taria sindacale che apriva il
corteo partito da piazza S. Al¬
fonso. Un corteo fuori prò-,
gramma. improvvisato dialla
gente, dal lavoratori, quasi a
volere dare una testimonian¬
za _dipià della combattività
dèlia classe operaia e dei gio¬
vani. Molti ^ slogans contro
D'Arezzo. Bisaglia. contro il
sistema di potere della DC
che impera in queste zone. E
a un certo punto la delega¬
zione ufficiale della Democra¬
zia cristiana si è ritirata.
Al ccHteo era presente la
parte più impegnata dì una
città «Èfficile. C’era lo stri¬
scione della Fatme, oltre a
quello del giovani dì « Nuovo
impegno», del liceo sdentifl-
co. dei lavoratori della FLC
e dì diversi consigli di fab¬
brica, scendendo in piazza
contro gli assassini dei sin¬
daco, àncora una volta ì com¬
pagni di Antonio Ferraioli E-
sposito, il sindacalista della
CGIL ucciso a colpi £ lupara
nell'agosto del '78. hanno riaf¬
fermato die ì delitti della ca¬
morra non possono rimanere
impuniti.
Antonio Ferraioli Esposito
aveva contrastato dii giocava
pesante nella Fatme tentan¬
do di truffare i lavoratori. Sì
era ribellato anche agli oscu¬
ri traffici organizzati intorno
alla mensa della fabbrica. Ma
lo stesso Marcello Torre, po¬
co prima di morire, aveva
chiesto un accertamento dei
carabinieri su come andavano
le cose nella mensa preparata
per i terremotati, gestita, co¬
me quella della fabbrica, da
Giuseppe De Vivo e dalla fa¬
miglia Mancino (Aldo Mandno
è tra Tattro .oggi -oooai^aere ’
de al comune di Pagani; per
l'omicidio Ferraioli À lui che
Giuseppe De Vivo sono, stati
prosdolii)- ‘ ‘ •
Sul fronte delle indagini per
l'cMnicidio ^ Marcello Torre,
sono state interrogate òumero-
ae persone. Gli investigaUvi
stanno cercando di ricostruire
le ultime giornate di lavoro
dell’aw. Torre, con partico¬
lare ‘ riferimento ai suol < in¬
contri con persona^ che «-
vrebbe respinto sde^iasà-
mente ' perché ddedevàno
Tavallo per grosse specula-
ricHii ai danni dei terremotati
Marcello : Torre avrebbe
consegnato, qualdie giorno
prima ddl’agguato. una let¬
tera al fdùdìce i s truttòr e dd
trilnmale di Salerno. Un do¬
cumento che potrebbe rìv^ :
larsì la diiavé di volte p«
la scoperte degli assas^^.
In queste' lettera àfarceDò
Torre potreUie aver nsessó
per iscritto anche quanto poi
chi giorni fa aveva riferito
all'aw. Giovami Sofia, pre-,
sideate ddl’ordine degH' av¬
vocati e p roc u r a tori iffi Vallo
della Lurània. « AI municipio
di Pagani — avrebbe detto
Torre ~ ho scoperto cose
grosse, ma io avrò n corag¬
gio di denunciarle. Una cosa
è fare fl penaltete. una cosa
è fare 0 pubblico ammini'
stratte».
Fabrizio Feo
PAGANI — Uiio scorcio dolio manifoitazlowe centra rvccisioiie
d«l sindaco Marcello Torre
E' noto Ucio nei bu^pednle
NAPOLI — Una donna delle aohe terremotate,' Marte Ola-
seppa Lamdolfi di 24 anni, ha dato alla luce poco prima di
mezzanotte deU’altro ieri ima bambina alla quale è stato dato
11 nome di Lucia.
Marte Giuseppa Landolfl e il marito Vito fàndolfl, di S
anni, sono ospitati sotto una tenda'e assistiti dai soldati è
dai sanitari dell'ospedale da campo della R eglmi e Marche
diretto dal tenente medico Tizteiio OosslgnanL 1 eooingi
hanno un altro figlio, Michele,'di un anno e meimo. Ad aiu¬
tare nel parto la donna, in un autobus dell’asiakia trasporti
delle Marche attrezzato a sala parto, sono stati Tostetrioo
Ponzonetti di Recanatt e un’assistente di Fermo.
I provvedimenti passano al vaglio della Camera
Senato: decreti approvati
con profonde modifiche
Interventi per 1.500 miliardi - Aitri mille destinati alla
Cassa .'deporitiie pre8titi^?I>er;.la-Teonte|8iofi^dS muM
?R0MA -r Con fl voto favo¬
revole di pressoché tutti i
gruppi (unkn oootrari i mia-
sini) il Senato ba approvato
ieri i decreti legge per le ra¬
ne. terremotate.-I testi, che
passano ora all’esame della
Carom’a, risultano profonda¬
mente modifìcaU, anche per
fl cootributo determinante dei
senatori cmnunisd (come ha
ricordato il compagno (teli-
oe esprimendo il voto favo¬
revole del ^ppo comuniste)
per il [Huficuo lavoro della
commissione speciale ebe ha
ésaminato F provvedimenti.
. La battaglia per fl ml^io-
ramentb dei decreti è conti¬
nuata anche in anla: smo sta¬
ti approvati altri , emenda¬
menti proposti dal PCL tra
i quali uno, illustrato dal emn-
pagno Zìocazdi. ebe prevede
una indennità «una tenbim»
di 300 nula lire (e 100 mite
per .ogni convìvente a cari¬
co) per i braccianti agrico¬
li e gli edili ddle zone tener
motete rimaatt privi di lavoro
per il sisma.
La cifra conqUessiva d^
in te rvent i urgeteì è passata
dà IJOO a 1.500 miliaidi; al¬
tri mille sono destinati alla
Cassa depositi e prestiti per
la oonoessioiie di mutui, attra-
verw l’istituxìODe di una sua
siedale aerione. per il flnan-
ztemento dei piani di rioostru-
ztone o per la riparaziooe del¬
le opera pobUiebe di perti¬
nenza d^ enti locali per la
relativin'hssistenza' tecnica,,,
E* state, ioòltrèi respinte
una nUmovra del governo té¬
sa a precostituìre i soggetti
che dovrebbero ■ impiegare i
mutui . ottenuti attraverso. te
Banca europea di investimen¬
ti (mille miliardi) tra cui la so¬
lita Cassa per fl Meoogìor-
Do e non meglio definiti en¬
ti «che operano nei servizi
dell’energia, delle telecomuni-
caziooL e delle'' comunica¬
zioni ».
n compagno C!oIaJannÌ, te
cui proposta di stqiprimere
quésto comma è stata accol¬
te, ba ricordato che per te ri-
partiziaoe dei mutui è suffi¬
ciente fl potere affidato al
governo <Ùlo stesso decreto.
I missini, presentendo un
cnsendamento ebe pre ve dev a
di stanziare tremila miliardi
per Napoli, hanno tentato una
manovra demagogica, rintuz¬
zata dal ' compagno Ferma-
rieflo. il quale te ricordato
che occorre evitare per Napo¬
li soluriooi assistenziali e
élientelari che possono acate-
naie guerra fra i poveri. La
assenriUea te accolto un ordi¬
ne del giorno del compagno
Valenza che impegna il go¬
verno ad indudere nella leg¬
ge di rico atruz ionc un . capi'
t(Uo specifico per N&poli. per
il quale . i comunisti hanno
pronte precìse proposte.
Sufl’indìrizra della ricostru¬
zione e sulla gestione degli
ingenti fiossi finanriari neces¬
sari ci mteureremo. te rfta^
dito il compagno Calice, diao^
tendete legge già annuncia¬
ta; per l’emergenza possiamo
affermare di aver, preparato
uno strumento di intervento
che può funzimure ed essere
efficace anche per ravvio,
o^ possibile, drila vite pro¬
duttiva. uno strumrato vali¬
do che va però gestito bene,
produttìvamoite e perciò de¬
mocraticamente, coinvolgendo
ih im rapporto stretto, per le
direttive e le procedure di
intervento,, gli enti localL
Abbiamo evitato — te det¬
to àncora Calice e dobbia-
nw evitare per te rioostni-
ziooe — le aecdie A un me¬
ridionalismo strapaesano ché
pòi è l’altra faccia di Un me-
ridkMialismo reazionario dove
c’é. spazio' per h> strapoteu
dc^ clientele, per lo scate¬
namento ddte « guerra dei po¬
veri».’ - -.
Bisogna ormai porsi fl pro¬
blema di andare oltre l’emer-
génza te condoso Calice
— per' affroòtare te questio¬
ni sodali, dvfli e politiche
stòricamente aperte nel Hez-
zpgiatno e ebe il sismà ha tra-
gicamentè riportato all’atten¬
zione dd paese. Bisogna far¬
lo con una forte tendone mo^
rale e nd quadro di una po¬
litica nazionate che ''final-
mente affranti te questione
roeridicMiale.
- n. c.'
Contraddittorie decisioni del commissario
Zamberletti cambia idea e rinvia
Fora X delle temute requisizioni
Dalla nostra radaziona
NAPOLI — Ventunesimo gior¬
no dal terremoto; nessuno ha
ancora una oaao. Le centi-
lutia di migUsia di persone
che, per quel «maledetto»
minuto in coi la terra ha tre¬
mato. hanno perso il loro
tetto, sono ancora li ad aspet¬
tare che ano solo dei decreti
del commissario straordkiar
rio diventi realtà.
Per ora le « rlvoluzloiMUle »
inisiaUve pensate da Giusep-
pe Zamberletti non sono che
pezzi di carta io cui si parla
di requisizione, di censimen¬
to degli alloggi sfitti, di mi¬
gliaia di vani disponibili. So¬
lo parole, nesaon fatto. Nel¬
le case non è finora entrato
nessun terremotato, neanche
in quelle, com'è il caso di
ben 500 appartamenti, messe
spontaneamente a disposizio¬
ne dai proprietari sul lito¬
rale domlzio. Eppire il Co¬
mune di Napoli ha fornito
ieri l’elenoo dei primi nove-
mila terremotetl te col oasa
alle verifiche si è dimostrata
Inabitabile. Oli elenchi (ooro-
pleti <U stato di lamigUa)
sono eoo tr oflrmatl. cosi co¬
me prevedeva U decreto del
oommiaserìo. del sindaco di
Napoli che è quindi garante
della loro veridicità. Ma a
Zamberletti questo non ba¬
sta. Perde tempa Sostiene
che ora bisognerà rifare tut¬
te le verifiche (non a cam¬
pione. come affermato fino
a ieri) e per questo saranno
impegnati reparti speciali di
tecnici militari comandati
dal genende OlaonuUo.
Insomma la tanto temute
ora « X > che scadeva ieri se¬
ra e contro cui si erano
schierati infuriati migliaia di
proprietari di seconde caee
che vedevano « minacciate »
le loro proprietà dall’arrivo
del terremotati, si è rivelata
anch'essa, come tante sca¬
denze di questi giomi. una
bolla di sapone ebe al è dl-
sdolta nel nulla. H oommls-
sarto in realtà non eembra
seriamente Intensionato a
compiere tutta ropcraMooe,
alisi tenta di fària dlmentt-
care. «Oggi non parto di Ma-
poli — ha aeofdlto ieri al¬
trimenti la gente penserà che
io stia divAtaodo il ooznmte-
sarto del mali storlei di que¬
sta città».
Per diversivo alT opinione
pubblica, ba ^erto la pos¬
sibilità di tipariare delle ra¬
ne interne. Ma in ebe ter¬
mini? Frali accennate, nea-
suna cifra, nessun dato cer¬
to a tre settimane dal sisma.
«Abbiamo cominristo a ri¬
contare tutto ~ ba dovuto
dire ad un certo punto Zam-
berletU — 1 morti, i disper¬
si. I acàdi finora spraL Qual¬
che rifra si potrà avere tra
un paio di giomi. di qcsDe
passate non poeriamo fi¬
darci ».
Intanto la gente continua
a dormire sotto le tende. Ari¬
le roulottes, nel vogonl fer-
rovteri. D’altra parta, se aves¬
se scelto di andare al villag¬
gio «Ippocampo» nrite baia
di àlsnfredonla cosa avreb¬
be trovato? B es ld e a ca tenaa
fogno « senà’aeqna, Inablte-
biU. dove le nqutsiskml so¬
no state fatte salvando rin-
teresse di qmlcunok A «mac¬
chia A leoparte », per
re te terannoiogla
Zamberletti.
Marculla CianMlli
Dornenica 14 dicanjibra. 1980 .
: ■ ■ ' ; Tri i:t i -.i •■«'*,' ) .■ . j ■ ' I ; ' ■ !. i ■ ■' 1
\l.
ATTUALITÀ
runitA; PAG. 5
Le reazioni al sequestro di Giovanni D’Urso
■' ■ u ■=
■'-! ■-•’
Popo la richiesta deirergastolp per Vanarchicp
bìs<^na difenilere la[ democrazia è còniinto ma nònlià le prove
, •• S* t, y ■ V'.I •f.-'t.-: ■- •’ ■,■ ' ■ ■... ■:- >1 ■ ■■-• . - ... j\*.; <
Sdegno e grande emozione nel mondo polìtico e nella magistratura - Pec-
chiolì: «Fare il possibile per liberare il giudice, restando dentro la legalità»
ROMA — Grande Impressione e sdegno
profondo nel mondo politico e fra i ma¬
gistrati, non appena si è diffusa : la
notizia del rapimento di Giovanni D’Urso.
I conunenti sono -unanimi nel sottoli¬
neare la gravità dell'attacco alle isU-
ttizioni dello Stato, la necessità di un
impegno forte e solidale che confermi
la volontà di mantenere e difendere la
vita democratica. , .
Risalta, nelle dichiarazioni, la certez¬
za che l’assalto e il ricatto del terro-
ri-smo sì fanno più forti propiio in un
momento, come questo che l’Italia at¬
traversa. di grande crisi polìtica e so¬
ciale. e di difficile ripresa dopo la tra¬
gedia del terremoto che ha colpito il
Mezzogiorno. , '
Tra le prime dichiarazioni quella del
senatore Ugo Pecchioli. membro della
Direzione del Pei e responsabile della
sezione «Problemi dello Stato»: «Non
si conoscono per ora le richieste dei
rapitori ». ha detto. « noi vogliamo che
tutto il possibile sia fatto per liberare
il giudice^ catturato. Nell’ipotesi •' die
giungano richieste lesive della legalità,
è chiaro che, per parte nastra, non
saranno accolte». -■ • • •
Una netta presa di posizione è venuta
anche dai repu’uuiicani riuniti in Con¬
siglio nazionale. Nel documento conclu¬
sivo si afferma «la necessità dì prose¬
guire la lotta contro il terrorismo con
assoluta fermezza e senza alcun cedi¬
mento ».
Per il sen. Francesco Spinelli, sotto-
segretario socialista alla Giustizia. « d
sono chiari segni ed avvisaglie che
reversione terroristica si riorganizza
nonostante i duri colpi inferii dalla ma-
gi.stratura e dalle forze deH’ordine. Que¬
sto ennesimo atto contro im giudice »,
ha. aggiunto SpinelU, « deve far riflet¬
tere tutti, e in particolare £l Parlamento,
sull’attuale difficile condizióne dei ma¬
gistrati, specialmente di quelli impe¬
gnati nella lotta alla criminalità orga¬
nizzata ».
Il presidente della Camera,. Nilde JotU,
Giovanni D'Urso
_ ... .. , f ^.-
esprimendo i sentimenti di sdegno del-
TAssemblea, ha ricordato che « il terro-
• rismo è un mostro che non vuole morire. ■
guai ad illudersi die contro di esso la
lotta si possa attenuare. Anche in que- ’
sto momento occorre, : dunque, un ipi-
pegno forte e solidale che confermi la
volontà di tenere forte e viva la vita
^ democratica del nostro paese dìnan^
' ad attacchi che da tanti anni -vengono
ad essa apportati e che diventano più '
duri e selvaggi in momenti di crisi
politica e sociale ». Il presidente della
Camera ha espresso la più viva solida¬
rietà alla magistratura. '
Una dichiarazione, che è anche. una
preoccupata testimonianza, quella rila¬
sciata da Libero Riccardelli, della Si¬
nistra Indipendente, che è un magistra¬
to: « Vorrei sbagliarmi ». ha detto. « ma
credo che questo rapimento diverrà un
■ problema di enorme difficoltà soprat- •
•.i'-rj:.--
1 * - *>:t
«una
MILANO -r C’è fermento fra:'
gli'mquirenti. magìs^ati è ca¬
rabinieri, dòpo la clamOTosa
operazione di giovai sera a'
Alflano, nel corso dèlia'quale ■
le « Brigate rosse » sono state
private di uno dei più perico¬
losi elementi, Hoba^ Serafi¬
ni. ucciso in una sparatoria
dai CC con l'altro terrorista .
Walter /Pezzoli. Un fermento
caratteristico. d(^e . «grandi
occasioni », che gli osservatori
più attènti ritengono, sia da
attribuirsi .soprattutto ai ri-
trovamèntb . c del . documento
scoperto dopo la sparatwia
di ria Varesina. .
Su questo argomento i ma¬
gistrati noli parlano, i cara- -
binieri rispondono immancabil- :
mente i no .«imment », Ma'j
qualcosa — sitante vóci—
emerso. Vota che, ad Ogni .itìò-
do. vale la pena di registra¬
re perché, in caso di cóof«Tna
d. si troverebbe di fronte ad -'
un « casoi > dì eccezionale ira- '
portanza. Pare che Serafini a-
vesse con sé (latore o desti¬
natario?) una sorta di comu¬
nicazione interna alle BR nel- ■
la quale il cosiddetto «comi¬
tato esecutivo» si rivolgereb¬
be in termini molto duri ai
componiti ^Ua colonna Wal¬
ter .Alasìa.
n documento (un «origina¬
le»?) sembra contenere una
serie di indicazioni strategi¬
che generali riferite all’ul-
tima « risoluzione » datata
« ottóbre 1960 », fatta' trovare
daUe «Brigate rosse> circa .
tre settimane fa a'IÓlano.
subito dopo Vassassinìo del
dirigente della Fah^, Uanfre-
do Màzzanti, Pare che il do¬
cumento . contenga ' critiche
all’operato della «Walter
.\lasia » in riferimento soprat¬
tutto agli omicidi compiuti dai
terroristi a Milano. Il «Co¬
mitato esecutivo» delle BR
avrebbe addirittura minaccia¬
to di eliminazione fisica i :
componenti della « colonna >
milanese od caso che i «se¬
cessionisti » continuino lungo
la sanguinosa strada defi’as-
sassink) ad oltranza, al di
fuori delle direttive della di¬
rezione strategica nazionale.
Onne si vede, il caso te¬
stimonierebbe di una spac¬
catura all’interno dell’orga¬
nizzazione terroristica. Po¬
trebbe non essere solo una
coincidenza U sequestro del
giudice D’Urso, avvenuto a
Roma ad appena tre gi^l
dall'uccisione di Serafini e
Pezzoli. In tal caso la direzio¬
ne strategica delle BR avreb¬
be dato un esempio pratico
di « corretta applicazione *
della tattica
•. S.
Verbale Peci:
resa nòta la :
parte mancante
su Donai Cattin
ROMA — L’Espresso ' di
.questa settimana pubblica
il famoso « f<^o > man¬
cante fra quelli che il vice- '
capo del Sisde, Silvano
Russomanno; conse^iò al ;
giornalista Fabio Istqan.
E’ la parte della depusi- ;
zione di Patrizio Peci, - il
. br..« pentito », nella quale
-pv via- prima vcdta ''5i fa
‘ B nóme di - Marco Donat '
Cattim Peci ^^acooata di
aver saputo da un « piel—
lino » di una spaccatura
all’interno di Prima Linea :
verificatasi-a Torino, Mi¬
lano. Bologna e Brescia.
Tra ì fuoriusciti dì Torino
c’«a il figlio ddl’èr-vice-
segretarìo de Dopai Cattin,
die era un mutante di ri¬
lievo. -i -! -
■' Peci spi^a. poi che tra
PL c Brigate Rosse non
c’è : mai stata-- strategìa
comune (gli unici contatti,
elusivamente polìtici, li
teneva Micaletto), anche
se, la spaccatura, la
«parte rimasta in PL ha
manifestato atteggiamenti
o mègiiò orientamenti cne
per noi delle Br fidavano
bene, cosi da detominare
un awicinam^to politìoo».
n settimanale pubblica
inoltre stralci dai verbali
d’ìnteiTogatorio dei più im¬
portanti fra i brigatisti co¬
siddetti «pentiti»: Fioro¬
ni. Casiratì. Borromeo,
Sandalo, Zedda, Giai e Vì-
scardi, .Alcune ddle cose
che i terroristi avrèbbwo
detto ai giudid sono ine¬
dite. Bornxneó. ad esem¬
pio. confemùi, ; parlando
della rapina dì .Ai^Uito,
‘ la prana deposizione di
’Koi^ e precisa: «Mi òc-
. capai io deil'espatno de¬
gli •-autori'della rapina.
L'orfne mè lo diede Toni
Negli*.-r',
Vìscar* i conferma die.
molte ddle anni dd gin^
clandestinTirrivavane dal -1
rOIp e Zedda precisa che'
i rapporti con ì palestinesi
erano tenuti dall’autono¬
mia romana. Sandalo, ol¬
tre a parlare di Donai
Cattin come personaggio di
rilievo, essendo stato il
progettatore e resecutore
ddl’omicidio Alessandrini,
si sofferma a lungo sulle
scissioni avvenute aH’inter-
no ddl’organizzaziane.
della lòtta
ROMA —^ « SI è avvertita una certa' ripresa deÙ’attlvltA atti
piaino strategico in forme più apparlsoentl di lòtta armata, '
con visibile — seppur relativo — splègamento di forze ». Cosi
sta scritto ad un certo punto della'relazlorie sém^trale che.
il governo ha presentato al parlamentò stilla' politica infor¬
mativa e la sicurezza. E coincidenza ha voluto che la comu¬
nicazione cadesse pressoché In contemporanea con gU ultimi
avvenimenti legati al terrorismoi non ultimo. U sequestro
del giudice D’Ursò, . -
La relazione riferisce suU’attirttà svolta dal servizi se¬
greti nel semestre 22 maggio-22 novembre e sottolinea l’at-
tegglàmento messo ih atto dal governo in riferimento alle
cognizioni acquisite. Il docomento,.^ affetti, pur. non sotto-.
valutando la ^vità è-la'eotmAewRà dd fenooMnò eversiva
- sembra ottlnfl^ttcamente indulgere vy» coochistool-poslttw,.
Non si dice, certo, chp fl térxerlsllw^ da;'sUto pratkUuàente
sconfitto (il rapfiziento del gludicè TfMnano Jò dtmoii^) ma
si tiene a-far TUé«ure che « idi oegàntonri Mli Btotànssa si
sono sftHzati di ricercale le linee di sviluppo del tezvòrishio
e i risultati già' òòosegùiti costitulscatto dati oohfoitahtl»
e «si confida che altri dèctatvl rtsulUti SBiànno laggiuntt».
' il dòc u rnento del govenio si c^irfaòe di quanto dn que¬
sti ultimi .mesi è stato po^lbllé cOiiseguire grazie al «pen¬
timento» di numerósi teriwlstl c’si pone come « probien» »
rim'pediire al terrorismo di'fare nuovi proseliti apode In se¬
guito ai suol legami con la crlmlnàllià eomatie. 8 ai:tàpp 0 ftl
tre fenomeno eversivo italiano e quello di paed esteti a dò-
cumento fa riferimento ad. alcuni risultati poeitivl. Si rende
noto, tra Tattro. che grazie alle Informazioni imccoltè dal
Sismi è stato pcésiblle indlviduara un agente straniero nella
persona ., di un diplomatico d’ambaseiàta che è stato già
espulso. E, micma. si affertna die non si-è t ralàsclst o di
segoìrè «la situaztone deCe oarDèrl». ottra. ad altre maólfe-
stazioni che hanno a ttìh e n nì cen;..n fenameDa
' Li’SÒoeiino Zll’istitnsione carcerarla, dopò fl tapbnenfto
DTTrsò e il'ricattò delie Br che, per fi rOaidei pretendono
reliminazkmeL delTAsinars, androne'.-aeei^io'spieflata Che
notizie hà potuto ra cc og ll ère -R^ go v em o? Coea-l nostri
servizi son venuti esattamente a eapereT
1 Ha ucciSQ:^àldi]^^
a^ Pari^^Pi^ è^o
«Ho ucciso la nda ragUBa a nriM a fi corpo è aaoorm
nel suo ai^iaitaniento in roe da Pa e eage de Genié^. Cosi
si sono sentiti dire ieri sera due ageuU deg u gldo stmniert
da un ragazzo. Aanoeae fennato per caeoi, per un normale
controllo alia stazione TeradnL n glovana, RiQftipe Brodi-
koff. J7 anni.' accompagnato ne g l i vfdd ddla ' pofizia. ha
successivamente conferinsto la confessione'
Una telefonata ella Oendarmerie ed è arrivata poto dopo
la conferma deiromlcidia Pascal Mlraaz, cori al cMamava
la rittima, di vent’anni. è stata trovata nel mio apparta¬
mento messo a sooquadro con un profondo sqaarèlo fei gola,
Philippe Bnxhkoff ha leccontato di aver uedw randea la
sera del suo compleanno, giovetf storaa hnhan con on
amico.
Subito dopo avrebbe preso Q treno per Roani dóveaarcbbd
giunto venenfi. Qui ha preso allofglo aJThotd « PJieiiie »,
nel preed della stazione Termini dove gH zfisuU Thum»
fermato. .
4 industriali di Torino
TORINO — Quattro oomuni-
cazioni giudiziarie hanno rag¬
giunto i titolari di alcune dit¬
te torinesi ebe operano nel
campo ddla distribuzioae dd
gasolio da rìscaldameotoi;.. De¬
vono rispondere ddle acidse.
di falso e contraMbnia
spe^ nd kro ooifraill
emèrsi ndl’ambiiè/deìm
gini sui trarfI<Ì.iÉr<ìliV diÌ!Ìdrz*«:
li attuati in numierz fraudò'
lenta dalla ohnai nota «fra-
mar > di S. Ambraffo. r* li
azienda propr i e t à d! Pie¬
tro c Cesare ChIabottL en¬
trambi laUtantL
I Boini ddis. forsiaé colpf-
ìa dnBe.> rnmiiiiìre ilarii sono
jilttMlò'noU iì ’ftdno. .Si
iildtr di Fraòii Cboapidaini-
^ ■fuqéPernd.^Adka Sarto-
Iri • Drobìeito Chiesa. ‘
Pronunciandosi a favore della condanna la pubblica accusa non è in grado dì documentare il
collegamento tra gli anarchici e il gruppo fascista — Aria da comìzio e accuse alla stampa
tutto nel momento in cui l’onda degli
scandali e gli effètti del terremoto dan¬
no un'immagine cosi deteriorata dello
Stato », . Riccardelli si domanda se esi¬
ste una persona - o tm organo a cui
Topinione pubblica possa . riconoscere
rautorevolezza della scelta di una ri¬
sposta ai terroristi. -
• Anche la federazione romana del Pd
ha diffuso un comunicato in cui espri¬
me sdegno verso !’« atroce sfida del ter¬
rorismo », e chiama le organizzazioni
di partito alla mobilitazione e alla vi¬
gilanza. • •
Intanto si fanno più forti le polemiche
‘ sulla mancata proiezione del magistra¬
to rapito e. più in generale, sulle con¬
dizioni nelle quali i giudici si trovano
ad operare. Alcuni senatori del Pai han¬
no chiesto, in un’interrogazióne ai mi-
• nistri dell’Interno e della Giustizia, se
• sia vero e come sia stato possibile che
«nonostante la delicata mansione alla
quale era preposto, il magistrato fosse
prito della scorta».
Magistratura • Democratica ‘ sottolinea
che « il giudice Giovanni D'Urso è stato
rapito senza che godesse di alcuna pro¬
tezione. nonostante svolgesse funzioni
delicate e nonostante il sequestro o
• romicidio dei magittrati Di Gennaro.
Palma. Tartaglione e Minervini che
' ricoprivano incarichi analoghi ». Ancora
I una volta, secondo. gli esponenti del- .
Tas-sociazione. viene la tragica confer¬
ma che il potere politico non tutela 1
magistrati più espósti :
Anche Mario Sossi, il giudice rapito
per primo dalle Brigate Rosse (fu se¬
questrato la sera del 18 aprile 1974 e
rilasciato dopo -35 giorni), ha voluto
fare ima dichiararione: « O Io Stato
— ha detto —, in- cmidiziom di emer-
goiza,- ha il coraggio di assumere po¬
sizioni di fctiA, trovando gli strumenti
adeguati e deliberando, se necessario, ,
-lo stato di guerra, oppure bisogna fare
tutto il possibile per salvare la vita,
baie supremo, deUa -persona in balia
dei -criminail »..
' Dal nostro Inviato !
. CATANZARO — Dunque l’er-
gastolo anche per Valpreda-
e Merlino, oltre che per Fre^
da. Ventura e Giannettìni.
Solo Marco Pozzan — chis¬
sà perché — è il grande Ja-
vorito. Tutti colpevoli? Per
carità! Per gli « ambienti
politici » non ci sono le pro¬
ve. Il PG Domenico Porcel-
' li si rammarica, come giudi-
■ ce e come cittadino, ma che
[ può fare? I massimi espo¬
nenti dello Stato maggiore
della Difesa e del SlD delV ■>
epoca sono usciti dalla scena
' processuale di Catanzaro
senza, conseguenze penali.
Ma il PG, che è un ferreo
osservatore delle garanzie
processuali, che cosa può
farci se le prove non sono
state raggiunte? Anche per
Stefano Delle Ghiaie, indica¬
to dal PG come uno dei tver-
tici della organizzazione », la.
giustizia è evidentemente im-
potente, visto che questo per¬
sonaggio, sicuramente fasci¬
sta, nel processo di Catan¬
zaro non ha mai avuto aìcu- ■
, na veste, • i
« Questo — ha tenuto a di- ]
re nel suo « preambolo », ini- '
' ziafo cinque giorni fa, il PG '
— non è un processo poli¬
tico ». Peccato che poi larga
parte della sua argomenta¬
zione non attenga minima- ; j.'
mente alle carte processuali '
e abbia, invece, il sapore del - ‘
comizio. Nella udienza di ie¬
ri, ad esempio, il PG ha «o- ,
luto ricordare le campagne '
della stampa che, a suo di¬
re. avrebbero esercitato una
pressione indebita siti magi¬
strati e perfino sul parla¬
mento. Ma ora, sempre se¬
condo ■ il ‘ suo giudizio, non
sarebbe più tempo di sven¬
tolare la « bandiera Valpre¬
da ». Ora questa bandiera
dovrebbe essere « ammaina¬
ta» perché t (empi ' sono
cambiati e la democrazia
italiana ha di fronte ben al¬
tri e più drammatici proble¬
mi. Il'che è vero, natural¬
mente. Ma non si capisce
che cosa c'entri questa af¬
fermazione
« Sbatti
il mostro... »
■ Uavevamo già detto che
l’aula di Catanzaro non è
la sede di un dibattito poli¬
tico o di una tavola rotonda.
Qui ciò che conta è portare
le prove per dimostrare la
responsabilità penale degli
imputati. Ora va da sé che
per il PG queste prove ci
sarebbero anche nei ' con¬
fronti di Pietro Valpreda. Ma
quali? Alcuni giomali, • cri¬
ticati ieri dal PG. hanno os¬
servato che a undici anni di
distanza dalla strage di
piazza Fontana si è tornati
all’epoca del « mostro » sbat¬
tuto in prima pagina.
E così il PG. e non poteva
essere altrimenti, tomo a
parlare ■ del riconoscimento
del taxista Cornelio Rolandi,
dell’alibi € fragile» di Vai-
preda per la giornata del 12
dicembre, dell’Ambra Jovi-
nelli e vìa dicendo. Tutte
cose che avevamo già senti¬
to, per l’appunto, undici ori¬
ni fa, quando' l’inchiesta per
DopoTuccisioite di Serafini e Pezzoli Presentata uno relazione al Parlamento
Nel dossier segróto E il gove^
MILANO — Si lagHena I
ce w I z wznH le n iv rtliie ^
Morfino per 80 Miliardi
nascosta in un CMnion
MILANO — Il sortituto pracu-
nAoca DeB’Otoo ha dato no-
tizìB «fi ta edambrozo se¬
questro di un’cooniie < par¬
tita» <fi morfina.
Si tratta di ben 70 chili
della «materia prima» dalla
quale si sarebbero potuti ri¬
cavare ben 30 chììogramnli
di eroina pura per il valore
di TOfiO mìEardi. Un dato, tale
da r eo d ere evidente «lo spa¬
ventoso potenziale di- mor¬
te» die sarebbe stato libera-
to ae la sostanza fosse sitata
laròcata e reroina koniessa
ad «enmto. Un qoaotitzÉivo
dia si rksOega a qioefia da¬
gli altri 05 chiH della stessa
materia prima, più '15 daH
dB eroina pura già.ottcnala a
aM pradotti per la lavora-
ztaae, rin v enu ti il 6 giugno
aooria,' icsapra dalla « tribu¬
taria» mBanese nel castdio
di Cenaeto Monferrato..
.E’ a quella aperaziane eba
parte andw alla scopata a
Milawn in vìb Cardinioi Mez-
réfa n ti , «fi una dd piè Mffder-
ni lalieialarl pier la laviNi.io-
na ddla inaHlHii (oltra aà due
MMlaU Milycr dèli ;■ aitato)
cite. ^ iMfAillò il:fi|àgi^*nÉa
— può farsi risalirà anche la
scoperta e il sequeitro dei-
rattuala «partita». Ai prind
riam i essa zi è già riveiata
di provanieiga anakiR. va¬
ia, a dire dalla a de¬
stinata, prctebOmente, afia
lavorazione in Italia. Fmsfiii-
lità forte interrotta dafia opa-
r aikne ddlo ' scorso’ giupio
a Ceeascto e Sfilano.
I settanta saochettì di od-
lophMe, In perfetto stato di
ua Barv aiiu oe, som stali ri¬
pescò daUe acqae dd ftam
ItevK In an tratto fra il co-
naaie di Borgo Val di Tàra
a la tocafatà Rocca .Ifimla,
in proviDCi^<fi«AfiómMU
capoluogo. I sa o d ie tti tram
odati aB’iatorno di dae inte¬
se rneto di pdl ni a n coaiMlè to
iiy oerridoot a'camere d’aria'
e Clipei (od, affondati, nel letto
del IliaBa.
H «deposito nuriale» dd
70 chili di morfina era stato
localizzato ' dai finanzieri già
potaa dopo roperaitooe fh O-
naolo. Si trattava cridento-
màÉm di far si, ìitiiÉralu la '
èoìéiiL » à,aao pMtoy dm i
.dnUnatari d' deCUesàMO-^a'
;pKlevarla ^ .^xORdlqri'
trasferimenti. ^ ^ ' 1
la strage venne tolta al giu¬
dice naturale che aveva mo- ■
strato la volontà di esami¬
nare con un po’ più di rigo¬
re i fatti, non accontentando¬
si dì mutuare acriticamente
le versioni delVallora questo- ■
re Marcella Guida o del pre¬
fetto ^ Libero Mazza. Il PG
d’altronde ha riconosciuto-
che tutti gU elementi porta¬
vano alla cellula eversiva '
neofascista di Padova. Ha
atnito espressioni durissime
■ per gli inquinamenti e le
scandalose omissioni che
hanno giovato « tutte all’e¬
versione di destra ».
E dunque? L’argomenta¬
zione del PG è sì suggesti¬
va. ma è fuori dal quadro
delle risultanze processuali.
Per lui, uno dei fini dell’or-
: ganìzzazioni eversive fasci- :
ste era quello di agire in
modo da far ricadere la re- ■'
sponsabilità su gruppi di op¬
posto segno. Verissimo. Alio
scopo gli eversori fascisti s{ ■
servivano di infiltrati in que¬
sti gruppi. Può essere vero,
, Anche la polizìa, del resto, '
aveva infiltrato propri ele¬
menti' nel - circolo '* XXIT ' ’
marzo ” di Roma. Anche il
questore ài-Roma è un man¬
dante della strage? Il vero
infiltrato (e questo si che
risulta dagli atti del proces¬
so) era ' un tale Giovanni
Ventura ,. il quale, : però, ; i fi
collegamenti li aveva coti ts'.
esponenti dei servizi segreti.
Ma veniamo pure al nodo
centrale della argomentazio¬
ne del PG. Da una parte,
secondo luì, c’era Stefano .
Dèlie Ghiaie che si serviva '
di Merlino; dall’altra Guido -
Le indàgini su P.L.
Gìannettini che si valeva di
Ventura e Freda. Delle
Chtaie era un eversore neo¬
fascista? Si capisce che lo
era, e nessuno oserebbe met¬
tere in dubbio questa palma¬
re verità. Ma, intanto, con
chi teneva I contatti? Chi c’
era alle sue spalle? Cerò
soltanto il « principe nero »
Valerio Borghese o c’erano,
come è stato detto da più
parti, anche funzionari del
disciolto Ufficio affari riser¬
vati del Ministero degli In¬
terni?
Opposte
matrici
Non vogliamo qui ripropor¬
re interrogativi noti, voglia¬
mo dire però che, per chie¬
dere la modifica della sen¬
tenza di primo grado nei
confronti degli anarchici, bi¬
sogna portare la prova del
còllegamento fra i due grup¬
pi di opposta matrice. Ora
questo collegamento è stato
nettamente negato da tutti i
giudici che prima del PG
Porcelli si sono interessati
di questo-processo. Perfino la
Corte di Cassazione, con la
nota ordinanza per la riuni¬
ficazióne dei ' due procèssi,
ha parlato dì alternanza o.
per dirla m parole più sem-
:-plìcì, i guidici della suprema
Corte hanno affermato che
colpevoli erano o gli uni o
gli altrL ='• . > • -- ■ / • ^
n PG Porcelli invece è
di avviso contrario ed è na¬
turalmente liberissimo di es¬
serlo e di avere proprie per¬
sonali opinioni. Ma U giudice
deve recare la prova del col-
legamento e, per farlo, non
bastano^ richiami strumenta¬
li alla terribile attualità
E queste prove non ci sono.
Nessuno, pur cercandole, le
ha trovate. Non le hanno tro¬
vate i giudici di Treviso, Ca¬
logero e Stiz. non le hanno
trovate ali inquirenti dì Mi¬
lano, . D'Ambrosio, Alessan¬
drini e Fiasconaro. non le
hanno trovate i giudici di Ca¬
tanzaro. Migliaccio e Lom¬
bardi. Non le hanno trovate,
infine, i giudici della Corte
d’assise di primo grado. Il
solo PG Porcelli, a undici
anni di distanza, le avrebbe
trovate, pescando però nel
trito repertorio di quei fun¬
zionari che, anche a suo giu¬
dizio, operarono per inquina¬
re e depistare le indagini.
Disinvolto e apparentemen¬
te sicuro di sé, può così pun¬
tare il dito accusatore con¬
tro quella stampa che si ac¬
canisce a ritenere valide le
; risultanze di tanti altri ma¬
gistrati. e contro i legali del
; collegio di difesa degli anar-
' chici. e può. « con serena
coscienza ». chiedere l’erga-
■ stola, oltre Che per ' Freda.'
Ventura e Gìannettini. anche
: per Merlino e Valpreda. Per
i due ufficiali del SJD. Ma¬
letti e Là Bruna, chiede in¬
vece la conferma del ver¬
detto dì primo grado. E per
i ceri responsabili, indicati
come alti'personaggi che fa¬
cevano parìe di ambienti po¬
litici e militari, c’è soltanto H
€ rammarico».
; Ibio Paolucd
Valpreda dichiara
Arrestata
Fattrice
< fV-.-f '
Bonino
BASSARI L’attrice Elisabetta Bonino. 85
anni, che si trovava in Sardegna per la
rappresentazione a Macomer (NUcnx» dd
lavoro teatrale «n divorzio» di ' Vittorio
Alfieri, è stata jurestata in esecuzione' di
im provvedimento della magistratura emes¬
so neirambito delFinchlestà sulla colonna
romana di «Prima linea». L’attrice subito
dopò rarresto, effettuato da^ uoihinl della
Uclgos di Sassari, è stata trasferita a Roma
a disposizione del magistrato inquirente. Eli¬
sabetta Bonino, - della compagnia « Coope¬
rativa dell’Atto »,-è legata senttmentalmento
ad Adalberta Rcòsetti, l’attore rotUatiò ozie-
Statò a Genova la Hcmsà /net tiineTt^ t • y -"-
' L’ipòtesi di reato oontostotà al due a.ttò-'
ri, insieme . ad altre ;tre - penoné,' è quella'
di ptwtrolpazlone a .bandai ormata. La-Coo¬
perativa dell^Atto ha-praientato-a Porto
Toires ed in altri tentziyirolaai il'lavóro:
nell'ambito del «Clròtiito-teatrale-regiOEiate ^
sardo ». Elisabetta Bohihó , ha lavorato m'T
oltTè dieci anni presso il; tootoo àtabae di
Trieste.
Intanto, à Napoli, un presunto térroriata
di .« Prima linea ». Salvatore Granata, di
27 anni, noUva pòlizià e carabinieri sin dal
1977, è stato arrestato dai caiaUniert
.Contro-Granata,- infermiere al primo po-
llcli n ico, nòtt’iatituto di Semeiotica medl^
; era.stato emesso.ordine di cattura dalia pro-
. cura della. ftopabUka per costituziooe e
partoeipasiòne a banda armata, insanéstone
annata contro 1 potori ddlo Stato e gaerirm
civile. • ■ . • ^ .
Ad Assisi proseguono le indagini tei covo
di.'PJL,- base di'appogglo ò smistanieBto: a
questo, secondo esperti, potev»- iarvlra
rappartamento.
«La richiesìa.
c di condanna - i
del PG è
una oscenità » ^
colano — Conferenza stampa di Pietro
V®lpr®da nella sede dd circolo anarchico
« Ponte della Ghìsolfa », dopo la immotivata
richlKta della sua condanna all’ergastolo.
Valjnreda non è stato molto loquace; « Venire
qui di fronte a voi a dire che la -rir^esta
del procuratore generde di Catanzaro è
im’oscenìtà mi pare , ovvio e scontato.. Non
avrebbe essere la stampa a chiedere dl-
chiarazaoni -a me, ma dovrebbero .essere 1
giornali a prendere decisa posizione contro
. que sta. richiesta. Se oggi c’è un procuratore
generale — ha aggiunto-Valpreda — che può
avanzare una . richiesta oed immotìvata- è
pei^é in questi undici anni è cambiato 11
phhia. ci sono i sequestrati del 31 dleem-
' 1 nostri compagni anare hiei in
.teioere.fla anni, si è demomzàato». L’ha
anche il PG. Questa tesi Tha ribadita
: ri^Kmdei^ alla domanda di uh pnlfrgja ae
ateettato una richiesta di questo
gener e: «Rrtevo aspettarmi di tutto, visto
come vanno le cose oggi In Italia», in so¬
stante Valpreda compie lo stesso arbitmlo
ooU^amento fra redgenzà della lotta al ter¬
rorismo e la richiesta della sua condanna
semirfloeniente. appare Im-
izmtivata-in base alle risoltanae prooeaoualL
pesato, allora, in qneat!
*°**T®' proprio, ammette un diri¬
gente dei clreolo anarchico Àmte della Ohi-
solfa secondo n quale la . battaglia per la .ve¬
rità sulla strage di Piazaa Pontana qualebe
aegno lo ha lasciato, ma «oggi c’è il tenta¬
tivo di tonume indietro e d ammette In
mezaa v«ttà per dire òna colossale oalon-
nia».
U
À
PAG. 6 runità
ECONOMIA E LAVORO
r^n^;' r
Domenica 14 dicembre 1980
i Sob 1 rèdditi i^ììì bassi era
: ma si tollérano veatimila miliardi di evasioni
■ ' ■ ■ .. . :,■■ r ^ ■ ' , •''^: '' s , r ■ - ' ; ■'•' ‘ ^ m-.;^ ì.' ' ■
La tassa sul chìlovattora: dopo quella sul gas si torna ad un prelievo ancora più antisociale della vecchia imposta di
famìglia - Rilancio deirìnflazione e quasi certo aumento dei disoccupati - Inevitabile aumento delle richieste salariali
y
Ih Calabria
U mafioso ora fa
ROMA — La Federazione la¬
voratori elettrici aderente al¬
la CGIL ha definito < sba¬
gliata. contraddittoria e so¬
stanzialmente impraticabile >
rimposta di dieci lire per chi-
lovattora consumato dalle fa¬
miglie. Ad essa, rileva il sin¬
dacato. si aggiungerebbe nel-
rai. l'aumento della tarif¬
fa derivante dai rincari del
petrolio (il 65 per cento del-
relettrlcità si produce ancora
a petrolio).
I comuni chiedono, da anni,
di riscuotere imposte proprie,
da utilizzare per migliorare
investimenti e servizi locali.
Non hanno mai chiesto, però,
di tornare aìVimposta di ]a-
miglia soppressa nel 1£^3.
FVa l’altro l’imposta di fami¬
glia era più giusta perchè
consentiva di esentare tutte
le famiglie a reddito basso,
n governo si è mosso, fin
dair’anno scorso, per ripristi¬
nare l’imposta sulle famiglie
in modo occulto, tassando la
fornitura di servizi: il gas,
relettricltà, l’automobile, que¬
sta volta però prelevando la
maggior parte dell’imposta
dalle famiglie a reddito bas¬
so. per le quali le 20 o 30
mila lire al mese c contano >
(anziani, disoccupati, famiglie
numerose). •
I Comuni hanno chiesto di
prelevare una imposta sui
redditi patrimoniali, derivanti
cioè, dall’uso commerciale di
terreni ed immobili, 11. cui
valore cresce del 25 per cen¬
to all’anno. Il governo ri¬
sponde loro invitandoli a col¬
pire in basso, sui consumi,
II prelievo sarebbe di 350
miliardi all’anno (ben poco,
per le finanze dei Comuni)
ma l’effetto di politica fisca¬
le è enorme. Si afferma il
principio che a pagare deb¬
bano essere solo i più deboli
economicamente: La stessa
valutazione emerge dal dre¬
naggio di 2800 miliardi dalle
buste paga. Sono 2800 mi¬
liardi in più a quello che de¬
riva ' dall’applicazione delle
imposte esistenti che già au¬
mentano per loro conto al
crescere del reddito. Quindi,,
una imposta suH’lmposta. La
sfHssa per i terremotati non
c’entra perchè due settima¬
ne fa il governo ha accolto, in
Parlamento, una vecchia rl-
, chiesta degli ambienti finan¬
ziari di eliminare ogni impo¬
sta sugli interessi riscossi da
chi acnuista titoli obbligazio¬
nari. Il governo, cioè, ha ri¬
tenuto di poter diminuire l'en-
irata. di quattromila miliar¬
di a favore di poche decine di
migliaia di persone; vuole re¬
cuperarla calcando ancora la
mano au tutti gli altri. . .
Dopo due anni di clamore
dei ministro delle Finanze ci
viene detto diiaro e tondo che
sui recupero dell’evasione fi¬
scale non c’ò da contarci. Le
imposte da recuperare sono
stimate , in circa 20 mila mi¬
liardi. Le imposte non paga¬
te su c autorizzazione » per ef¬
fetto di sgravi, esenzioni e
rimborsi, ammonta, forse al
doppio (il governo non forni¬
sce alcuna documentazione di
questa spesa occulta). Il pre¬
lievo si concentra sui < soli¬
ti >. Gli effetti prevedibili so¬
no gravissimi. ■
In primo luogo, riducendo il
potere d’acquisto si creano
nuovi disoccupati. La capacità
di consumo interno non può ri¬
solvere tutti i problemi del¬
l’economia italiana ma è ri-
meista, in questi mesi, uno del
pochi punti di appoggio della
produzione. In secondo luogo
le . imposte concentrate sulla
capacità di acquisto fanno au¬
mentare.! prezzi. Se gli ac¬
quisti di automobili, televi¬
sori. lavatrici o altri diminui¬
ranno ancora le industrie non
ridurranno i prezzi ma chiu¬
deranno le fabbriche. La ben¬
zina a 850 lire — che arrive¬
rebbe a 1000 lire entro l’Sl,
secondo certe previsioni di
rincari del petrolio all’origine
— fa rincarare 1 trasporti e
quindi le merci trasportate. II
maggior prelievo IRPEF, sul¬
le buste paga promuove, alla
fine, nuovi e validi motivi per
la richiesta di maggiori sala¬
ri. La scala mobile stessa
«lavorerà» appieno nel pros-^
simi mesi. ' ’ ■ . ■ • '
Ma soprattutto ' costitidsce
un calcolo sbagliato quello di
chi punta sulla rassegnazio¬
ne e l'abbandono da parte
della classe sociale chiamata
a pagare per tutti e per tutto,
dai salvataggi » dei padroni
al terremoto, dallo arricchi¬
mento dei redditieri all’arric-
chimento degli evasori protet¬
ti da politici corrotti. La ri¬
sposta verrà, già nei prossi¬
mi giorni, in Parlamento. La
risposta sarà comunque una
rinnovata ed estesa lotta eco¬
nomica sui luoghi di lavoro e
sul piano sociale. Per il bene
di tutti: guai a lasciare in pa¬
ce 1 fuorilegge del fisco ed 1
loro protettori.
■ ^ ■ ■ ■ ' ' r. 1 . ■
Liquidazioni:
il referendum
non serve
MILANO Assemblea na¬
zionale, ' ieri a - Milano, di.
Democrazia ' proletaria per
lanciare la campagna di rac¬
colta delle firme a sostegno
di due referendum: quello
per abrogare le norme legi¬
slative che bloccano la con¬
tingenza ai valori raggiunti
nel ’77 per 11 calcolo della
liquidazione e quello per
cancellare quegli articoli
dello statuto dei diritti del
lavoratori che escludono dal¬
la tutela sindacale il pub¬
blico impiego e le aziende
al di sotto dei quindici di¬
pendenti.
H'blocco della contingen¬
za sulla liquidazione, a par¬
tire dal n, ha effetti sem¬
pre più «peirversl», per cui
l termini dell’accordo confe¬
derale di quell’anno (e la
successiva legislazione). de¬
vono essere rivisti. La Fe¬
derazione unitaria CQIL-
CISL-IIIL ha elaborato ire
<Lo 0,50? E' una proposta bruc|ata>
Una conversazione insieme ai delegati di due fabbriche milanesi sulla consultatone .in corso
MELANO — < Sarà un bel pro¬
blema per le tre confederazio¬
ni riproporre Io 0,50». Per¬
ché? « Perché qui lo bocciano
tutti. Dicono di no e basta ».
La rtostra conversazione con
alcuni delegati sull’avvio del¬
la consultazione nel sindaca¬
to non poteva in effetti che
partire da qui, da questo fa¬
moso 0,50 che già a luglio
accese le assemblee e che
già allora fu ampiamente re¬
spinto. E Vittorio Piemo, na¬
poletano, ■ operaio e delegato
da tanti.anni alla Innocenti
di Lambrate, non si sottrae
alla nostra richiesta di un
« linguaggio di verità ».
Su questo punto, del resto,
e'è unanimità di giudizio in
tutto il gruppetto di delegati
comunisti con cui parliamo,
sìa alla Innocenti, sia alla
Carlo Erba. Concorda con la
previsione di un secco rifiu¬
to anche chi, come Enzo Tar¬
sia, (anch’egli delegato limo-
centi) esprime il rammarico
che una tale proposta sia sta¬
ta tanto malamente * brucia¬
ta politicamente », a causa
<del metodo con il quale fu
presentata a giugno, quello
della solidarietà per decreto,
dopo Un accordo nella notte
e sema consultare nessuno ».
Ed è d’accordo anche chi,
come Mario Pucci, della Car¬
lo E.'ba, esprime U dubbio che
una bocciatura nelle fabbri¬
che del nord del fondo di so¬
lidarietà finanziato con la
trattenuta dello 0,50 sulle bu¬
ste paga sarebbe e molto im¬
popolare nel'Sud ». Enzo Tar¬
sia annota ancora che «ci si
ritrova in troppi in questo nò
allo zero e cinquanta: quel¬
li che non vogliono che U sin¬
dacato perda o • stempii le
proprie earàtteristiche di clas¬
se, accanto a quelli che te¬
mono la cogestione, accanto
ancora a quelli che sempli¬
cemente sono contrari a tira¬
re fuori ancora ì soldi». -
- Ma tant'è. Ormai, a giudi¬
zio dei compagni che inter¬
pelliamo, la propaga è t brur
data ». E tutto per •. il meto¬
do, (z pazzesco», lo defini¬
sce Giampaolo Vigo, deU’In-
nocenti) di proporre la solida¬
rietà per decreto la scorsa
estate. Ormai, recuperare un
discorso sereno su questo
p\into sarà molto difficile, e E
non bastano le autocritiche
per queste cose — aqgiunge
ancora Vigo, che contìnua la
sua (dtivUà di denegato, an¬
che Se da,anni ormai è fuori,
della fabbrica, in cassa hite-'
graziane ' quegli errori di
metodo ■ U&cidno U segno,' è
poi si pagano». ' '
Quello che venne alla luce
in modo tanto clamoroso a giu¬
gno, in fondo, era essemial-
mente un pnblema di de-
mocràzìa all'interno del sin¬
dacato, un problema che re¬
sta apèrto. Nelle fabbriche in
questa fase dì avvio delle
consultazioni, si discute ■ so¬
prattutto dì questa democra¬
zia, del modo in cui si forma
la volontà del sindacato. Se li
làsci poi parlare e ti limiti a
stare a sentire, i discorsi dei
delegati finiscono immanca-.
burnente col tornare a batte¬
re sullo stesso tasto.
€ Il problema — spiega Wal¬
ter De Luca, della Carlo Er¬
ba — è di fare fumionare i
canali delta formazione delle
deèisUmi, di discutere di più
e .meglio, di non mettere in
votazione un argomento che ri
risolve con un é o con un
no. Un esempio: quando pochi
-pi^l fa abbiamo chiuso la
vertenza ' aziendale, abbiamo
fatto le assemblee. Mólti han¬
no approvata, qualcuno ha di¬
chiarato di astenersi, pochis¬
simi hanno votato contro, ma
tanti lavoratori, che pure era¬
no venuti alle riunioni, non
hanno mai aliato la mano, né
per approvare, né per respin¬
gere, né per astenersi. Il pro¬
blèma é come recuperarli a
una partecipazione più attioa.
non di dargli in mano una
scheda e farli votare su uu
referendum ». .
Ecco un altro puntò sul
quale c’è accordo pieno. Di
mega-assemblee bisogna «far¬
ne a meno posribile ». « Quel¬
lo che conta — dice Pucci —
è a rapporto del delegato' col
gruppo omogeneo. Noi nel
corso della vertenza abbiamo
sperimentato ■ piccole assem¬
blee introdotte con VausUio di
un breve audiovisivo, hanno
avuto successo. Questi stru¬
menti U.mqftQ tuHUMjuaJq
puJtfNdcUàr-^ehd, n^SrdÌàvr«f
' ■« A^io”fiudlrio -dice
Vigo — la partecipazione vie¬
ne meno anche a causa di un
certo tipo ài unità siùdacaJe.
Questa mediazione eontiiuia,
questo os^ssiva calibrarè gli
equilibri, questo lavoro di li¬
matura fatto sui documenti,
che diventano tali che ognuna
li può tirare dalla sua parte,
e dare Vbitnpretazlone èhè
pfà pii aggrada. Tutto questo
tòglie interesse àUa vita rin*
docóle. Torse la via giusta i
queifa di votare pià spesso.
proposte, ohe sono riassun¬
te nel documehto ora in di¬
scussione fra 1 lavoratori.
Anche il POI sia studiando
un progetto di legge.
Altro problema reale: la
difésa del diritti sindacali
nella piccola Impresa, so¬
prattutto net momento in
cui il decentramento pro¬
duttivo si allarga, diventa
sempre più consistente. Ed
anche su questo terreno 11
sindacato sta. studiando la
possibilità di arrivare ad
una legge di Iniziativa po¬
polare che, proprio per que¬
sto è una risposta giusta a
giuste esigenze (senza pe¬
raltro scatenare 1 «falchi»
contro lo statuto dei lavo¬
ratori). Perché, dunque. De¬
mocrazia proletaria ha scel¬
to, invece, la via pretestuo¬
sa e fuorvlante del referen¬
dum? Bisogna dire che,, sce¬
sa su un terreno che è più
familiare al radicali, dlmen.
ticate le promesse di qual¬
che anno fa che davano
per spacciato in pochi mesi
lo Stato borghese. DP mo¬
stra ora un qualche imba¬
razzo
E cosi, in un teatro senri-
vuoto — tanto diverso dal
Lirico ribollente della con¬
testazione antlstndàcale di
qualche anno fa — di fron-
ma su una proposta politica,
non per schieramenti ». '
« In questi anni — dice Pier-
no — abbiamo cercato di co¬
struire l’unità sindacale dal¬
l’alto, e non a siamo riusci¬
ti. Non c‘è niente da fare,
dobbiamo provarci dal bas¬
so, riprendendo' lo strumento
delle riunioni di reparto, di
ufficio, tornando a • rendere
potere reale al delegato. Per¬
chè se no, tra l’altro, va a
finire che nessuno vuol più
fare il delegato. Ma come!
Quello si affanna a discute¬
re, a convincere, i lavorato^,
ri, ■ poi esce l’intervista di
questo 0 di quello e lai si tro¬
va spiazzato. _ Una, due, cen¬
to vcite- éOa finè.qù^ il
stanca,-e> nei-facciamo-fa^
en a . rinnovare: il _ consiglio;
'awhe-, i.^q(hnpqa7!t eapot
ci spòso ri tkuiio'iódieiro ».
, eC’é anche un próbtema di
preparazione, di formazione
culturale-dai. nostri dtdegati.
caricati s — : - Domòiko
Bertelli, dtdta Carlo ' Erba V
m. questi anni di responsabi¬
lità crescenti». ,
' « n sindacato — dice anco¬
ra Vigo —^ sconta, queste dif¬
ficoltà. Si è dato, e non po¬
teva. essere diversamente,
obiettivi ambiziosi, ma la
sua struttura di base non è
stata sufficientemente aUita-
tq ad una platea di tren¬
tenni un po’ distratti. Ca-
lamida. con un cèrto affan¬
no. si è prodigato a dimo¬
strare nella sua relazione
introduttiva come anche 1
referendum possono essere
considerati una . Iniziativa
«contro».
E’, toccato ' al compagno
Antonio Pizzlnato, segreta¬
rio della Camera del lavo¬
ro. Intervenuto a titolo per¬
sonale, ricordare come an¬
che la riforma di un isti¬
tuto come la liquidazione fa
parte di una politica rlven-
dicatlva che vuole privile¬
giare il salario diretto, le
pensioni, la difesa della con¬
tingenza, In un mondo del
lavoro che cambia. Il ritor¬
no puro e semplice « al pas¬
sato». cosi come propongo¬
no 1 referendum, è la sola
risposta?, si è chiesto Piz¬
zinato. 11 sindacato deve ri¬
nunciare ad essere protago¬
nista. consegnando ad altri
— anche a coloro che vo-
gliono rimettere In discus¬
sione contingenza e statu¬
to rammirllstrazlone di
questi problemi? . .
L’assemblea, di ieri al Li-
rico non sembrava avere di
. queste . pre^up^lonl:
- b. m.
ta a crescere, ad essere all’
altézza dì quegli - obiettivi.
C'è forse troppa distanza tra
gli uffici studi e i delegati,
che si - trovano a sostenere
vertenze ^complessive", a
contatto con una controparte
' agguerritissima. Non so bene
come se ne esce. Comunque
la via dTuspita non può esse¬
re un passo .indietro, un ri¬
torno aita commissione’inter-
.na».
Nella crisi di.sfiducia, di dif¬
fidenza. crescente, che sem¬
bra investire tutte le istitu¬
zioni .della Repubblica è
il parere dei compagni — an¬
che U sindacato viene in
qualche modo toccato, eli
grosso delta discussione, tra
i^^lapeeater h sutta ■■ sòttòscrir
zìone delle.4:ore per- il-'svd
dice Bertelli ~ è se S sinda¬
cato ■ dà - suffléiénti garanzie,
posto '■ come assunto éHe lo
i Stato certamente non ne dà.
Ma anche qui c’è tt riflesso
. di un problema più genera¬
le: se guardi bene, il rifiuto
della sottoscrizione cresce in
misura dirèttamente propor¬
zionale alla crescita dei red¬
diti. dei livelli: quelli che ci
voltano le spalle, anche in
questo caso, sono gli hnpìe-
pafi. i tecnici, i quadri». .
Dario VenogonI
Dalla nostri redazione
CATANZARO — Spesso non sanno neppure dove andranno a
lavorare. Imbarcate su vecchi camion, vanno da un capo
all'altro della regione, da una piana all’altra, da un’azienda
agricola a un'ritra. paga reale per otto ore di lavoro è
8 mila (Ire, un terzo rispetto a quella fissata dai contratti
sindacali, n solo volto che conoscono è quello- del caporale, con
il padrone delTiùlenda non hanno nessun contatto, non ne
conoscono né il nome né la faccia. B guai a fare domande. La
punizione è la perdita del lavoro, poi ci sono le intimidazioni
e le minacce, n caporalato non è solo, dunque, un fenomeno
pugliese. EIsso è presente anche in CJalabrla, dove assume
aspetti particolari. Succube sono migliaia di donne. '
Ad alzare il coperchio dì questa pentola ribollente sotw state
la commissione femminile e la commissione economica del
PCI calabrese. Per tre giorni, da venerdì scorso, una delega¬
zione parlamentare composta dai compagni on. Giglia Tedesco,
Franco Politano, Saverio Monteleone, Renato Talassi, Maria
Cocco e Anna CasteUi, è stata in Calabria per raccogliere una
prima mappa del fenomeno e per prendere iniziative idonee per
fronteggiarlo. Assemblee ed incontri hanno punteggiato l’inl-
ziativa del PCI. A discutere del caporalato, allo stesso tavolo
con 1 comunisti, ci sono stati 1 responsabili dell’Ufficio' del
Lavoro e degli ispettorati. 1 sindScatl, le organizzazioni profes¬
sionali e contadine, l’assessore all’Agricoltura della Regione.
- I momenti più significativi ,dl questi Incontri, sono stati .una
riunione di lavoro, venerdì a Catanzaro, una conferenza staroph
svoltasi ieri sempre a .Catanzaro, e poi tutta una - serie di
assemblee, concentrate in quelle zone dove il caporalato A or¬
mai l’unico vero ufficio di collocamento della manodopera;
dalle piane reggine alla zona di Vìbo. a Sibari, fino all'Alto
Jonio cosentino... . - .
La tratta della manodopera fehùnlnlle.' collegata alle grandi
raccolte stagionali (uva, olive, arance, cipolle, eoe.) e anche
ad una sòrta di impiego stabile, ha aspetti ancora più inquie¬
tanti. n fenomeno del caporalato ha strettissimi legami eoo
l’organizzazione mafiosa, nè mutua 1 sistemi, ha zoné di in¬
fluenza beh delimitate, I cui confini negli ultimi tempi sono
stati segnati daUe stesse cosche a cólpi di lupara e^ con 1
morti lasciati sul terreno. Epicentro e, in un certo senso,
luogo di smistamento della manodopera, la zona di Gioia Tauro.
Si calcola che in questa zona il.mercato nero del caporalato
interessi, nella sola provincia, ben 4300 donne. SI tratta di
.cifre provvisorie, indicate da una inchiesta sindacale che è
appena agli inizi. Altre cifre parlano di centinaia di donne a
Romblolo (nel Vibonese) di parecchie migliaia nella Piana di
Sibari e nell’Alto Jonio. *. - '
Tuttavia il raggio di azione del caporalato ha dimensioni più
vaste, segnate dagli interscambi tra regione e regione, fra
la Calabria e la Campania e la Basilicata, tanto da far pensare
ad una sempre più stretta alleanza, anche in questo campo, tra
mafia e camorra. D’altra parte, ci vuole poco per capire che
il caporalato calabrese-non si nutre-trio delle-tangenti che fa
gravare già sul misero salario dèlie donne. L’altro fiume sotter¬
raneo è costituito dal denaro delle integrazioni della CEE, fl
prezzo dell’olio, per esempio. E’ il vecchio « gabellotto » <*«
diventa., caporale, che imp«)e all’agrario Taffitto dèlie pi a n t a
per la racoi^ è la trasfonnarione del proMto^ per inUuieii^
i /sbldì; *dàl’Ìrfégfariorie, -e ora^ anche il',rad^ ,*Ba
mànqdopera. Quali, i primi, .rimèdi ad .un fènqmenò cÓal;d:tf-
fusó, cosi'radicato nelle coofraddtà^ lU una Caìèbria dhHst
tra agricritura ricca, qnrila deHe piiiM/e àgricritura póranC
quella della montagna, che al cai^ialato dà il più gròsso cóà^
trilmto di braccia femmii Hli ao ttopagate e sfruttate? La dele¬
gazione pàrianiórtiare del PCI ché et propone di redigne un
libro' bianco e di prèndere ima inillativa legirietiva a ;
nazionale sul fenomeno del caporalato, ha chiamato' in campo
la giunta regionale,- le sue reeponsabilità gravissime per là
mancanza di programmazione, il fatto che per. Tagricoltura*
prépriq DCT l'assenza di. piani, abbia da anni nd cassetti là
somma di mille miUàrÀ non speri. C’A poi & problema della
mancanza di un piano. regionale di trasporti che in qùaki»
modo potrebbe limitare il fenomeno dd caporalato. ^ •
Nuccio Marutio
f.i. \
pulito
come un grande
il
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J . ' ' j t ’T*- " ' ’ ■ *-5 , * ,
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Domenica I 4 dicembre 19^0
ir
/ y,(' >i> .r*-'i »(. •\s • i *
E IJWORO
1 Unità PAG. 7
Nomine in alto mare: anche
le <rose^ iMtrehbero saltare
Le indicazìolii della Banca d’Italia in mezzo alle lotte tra
la riunione del Cicr - Inaccettabile attacco^di.Longo ali
correnti -j Martedì
profe^sbr j. Ippolito
ROMA >— Andreatta ha af-
fernìato nei giorni «corsi che
martedì avrebbe riunito il
Comitato per il credito e il
risparmio perché esprimesse
un parere sulle nomine dei
61 presidenti « 67 vice pre¬
sidenti delle Casse di rispar¬
mio, attualmente in regime
di « prorogalio a. Questo en¬
nesimo rinvio è , il segnale
della assoluta incapacità
del governo ^ a proceilere a
un suo compito istituzionale,
un altro pezzo di (|uella acpie-
stione morale » che sta lo¬
gorando ormai rapidamente
« pericolosamente le istitu-
aioni.
Le nomine nelle Casse di
risparmio e in altri enti pub¬
blici non si riescono a fare
perché, come al solito, par¬
titi e correnti di governo non
riescono a mettersi d’accor¬
do: la Banca d’Italia ha pre¬
sentato ormai da molti mesi
le «rosea di. eleggibili ai
vertici di casse e i, enti. E*
passato ' tanto tempo, nono¬
stante- impegni ufficiali dei
vàri governi, ancora hon si
é fatto nulla; c II rinvio del¬
la riunione del-comitato per
il credito e gli ostacoli che
si desumono dalle dichiara¬
zioni del ministro Andreat¬
ta, fanno temere che anche
questa volta alle parole non
seguano i fatti s, commenta¬
va giovedì, scorso, dopo la
\! ,r- •- ‘ 'y,, ■ .
riunione con Andreatta >. del-
la commissione Tesoro • del
Senato. ' il compagno Bonaz-
zi, riferendosi appunto a
queirennesimo rinvio.
Sulla strada della vicenda
delle nomine si è inserito,
in ultimo, Pietro Longo. «E*
necessario tenere conto delle
designazioni dei parliti —
ha affennato ■ — per scon-
, giurare il pericolo di finire
nei sistemi dei cinhs o peg¬
gio in quelli ■ di stampo ma¬
fioso o delle amicizie parli-
I colaci ». Tener conto ‘ delle
designazioni dei parliti, - che
- vuol dire? Si tratta di un se-
• ' gnale? Che, j cioè, il PSDI
si sente discriminato • nella
spartizione e v quindi è prón¬
to a dare battaglia? Questa
è Pimpres.siòne: ciò eviden-
teinente complica^* ulterior¬
mente le cose con il rischio
reale che martedì il Cicr non
si riunisca e che il lutto slit-
. ti ancora una volta. Ma il
pericolo vero è che alla fine
saltino del tutto le stesse
« rose » della Banca d’Italia
e, senza questo punto di ri-
ferimento, si scaleni l’arrem¬
baggio di gruppi e correnti
;-<per la conquista dei vertici
,ì‘di casse e enti pubblici.- ‘ >•
ìv C’è, in questo, quadro de-
'Solante, . da . segnalare npa
per Io meno ineludibile sor¬
tita dèi segretario del PSDI:
costui accusa. il PCI dì vo-
. Felice Ippolito
■ ler fare entrare nel consiglio
' di amministrazione ' dell’
ENEL « un uomo condanna-
. lo due volte per peculato ». ■
Quest'uomo è il professor Fe¬
lice Ippolito. Premesso che
il PCI non ha assolutamente
' indicalo nessuno, in quanto
. non"ha partecipato a incon- c
tri o riunioni per decidere ..
: di nomine, né ,ha avanzato
■candidature di alcun genere
per nessun ente, va osserva-.
; to che il giudizio di Longo .'
_.; sul professor Ippolito, elet¬
to nelle liste . comuniste al
Parlamento europeo, è inde¬
gno e inaccettabile. II pro¬
fessor Ippolito, come è noto
(e la sua vicenda fa ormai ;
. Nino Andreatta .<> ;
1
parte della storia recente del
Paese), fu vittima all’epoca
della sua presidenza del
CNEN. di una oscura mano¬
vra di multinazionali USA
e di gruppi di petrolieri ita¬
liani che vollero ostacolare,
anche con il linciaggio mo¬
rale del suo artefice, la scel¬
ta di sviluppare in Italia utia
industria . nucleare avanzata
e adeguala alle esigenze del
paese. E* così che l’on. Lon¬
go .vuole sollevare la c que¬
stione morale » o intende cob-
tinnare la guerra di quelle
forze alle quali il PSDI è
stato legato per tanto tempo?
m. V.
iali occiipàiiò il Comune
■«
> arriva a
Clamorosa iniziativa di imprenditori aderenti alla Coòfìndustrià, còintro le ver¬
tènze aziendali - La Confaci si è dissociata: già firmato ii contratto coi sindacato
[ ■ Nostro servizio
SIENA — , Ci sona. voluti ,i
^iii urbani per « liberare »
il '. lìalazzo comunale di. PÓg-!
gilKKtsi quando —. meroolèdìi
scorso — eira stato occupato
perequasi un’ora.da un grup¬
po di una quarantina di' im¬
prenditori, capeggiati dal di-
.rettoré. deila Confindustria se¬
nese. l’organ^azione a cui
gli occupanti, aderiscono.
: I siedaci dei Comuni dell’as¬
sociazione intercomunale della
Val d’Elsa senese erano stati
costretti ad uscire per evitare
ulterióri spiacévoli conseguen¬
ze dopo essere stati provocati
e insultati dal manipolo dì in¬
dustriali scesi sul piede di
guerra- contro gli Enti locali
perché irritati dalle agitazioni
che sono in corso per il rinno¬
vo degli integrativi aziendali
nel settore del legno.
Questo gesto ■ clamoroso è
una delle punte «nergenti di
un iceberg fatto di. iniziative
antislndacali che. mirano ad
eludere i diritti dei "lavora¬
tori conquistati .ili tanti anni
di lotte; ihsorama. l’offensiva
padronale, che riguai^a pera
solo gli.imiffeditori che ade^.
riscono alla' Confindustria. è
il traslato senese del dopo-
Fiat. \ ■ ■ ' • ■ --'.i
Una. classe operaia e con¬
tadina si è fatta imprenditore
neU’immediato dopoguerrà. ha
dato alla Val d’Elsa una « sa¬
lute economica » che ha re^
per anni. Cosi, da una parté,.'-
si ritrovano i piccoli impren^
ditori che si fanno rappresen¬
tare dalla Confapi che è pron¬
ta a misurarsi con le realtà
locali che vanno dai sindacati,
ai Comuni, alle forze politi¬
che: non è détto che non esi¬
sta 'confUttua|ità, ma un ac-
■coTOÒ, _^aQa\fine, lo , sì trova
sempre, nelì’interesse di tutti,
operài e imprenditori < con le
maniche tirate.su». ;
DaU’altra parte, invece, c’è
una classe imprenditoriale-ar¬
ricchita e accidiosa die si cre¬
de. in possesso della ricetta
magica deH’economia solo per¬
ché ha delle conoscenze in alto
e si lascia facilménte strumen¬
talizzare da personaggi conile
il direttore della Confindustria
senese, dr. Centini. E’’stato
quest’ultimo, infatti, ad orga¬
nizzare una settimana prima
la « marcia > sul Comune di
Poggibonsi e successivamente
r occupazione di mercoledì
scorso delle stanze dov^e i sin-
dacì attendevano una delega¬
zione per ascoltare quello che
avevano da dire gli industria-:
li valdelsani. Sono, invece, ar¬
rivati in una quarantina pes¬
tandosi a rimorchiò utia tv-pri¬
vata che ha inimediatatnente
trovato-:^ ^sponsor .per .una
tìrasnìissionevelie hanno ihti-
tolàto. come ahiiundàvano le
locandine^ affisse nei locali
pubblici. « Gli industriali della
Val d'Elsa occupano il Comu¬
ne di Poggibonsi ».
- € L’offensiva' padronale, por¬
tata -acanti in,' q^to periodar,
nella próninda di.Siéna -y
ferma Elio Cii^uinì, segretà¬
rio .della CGIL tfi . Poggibonsi
— si è manifestcdà 'a jiià ripre-^
se. Prima degli avvenimenti
di mercoledì scorso, veramen¬
te inconcepìbili e compieta¬
mente fuori dagli schemi del¬
la dialettica democratica del
nostro paese, l’offenswa' pa¬
dronale si era~mànifestata in
una fabbrica di 'ctieinè tèm¬
pre qui in Val d’Elsa. dove tt
direttore senese della Confin¬
dustria si era presentato cer¬
cando di intavolare, stillo stUe
dei ■ tondinari ■ bresciani, una
trattativa diretta con gli ope¬
rai cercando quindi di scaval¬
care il consiglio di fabbrica, e
U sindacato; In Val d’Elsa, pe¬
rò, la cpsciehza.dei lavoratori
è saldò e U tentativo della
Confindustria è stato immedia¬
tamente sconfitto:e respinto».
-'.Seimila addetti circa per un
settore, quello del mobile, che
rappresenta un .po’ la bandie¬
ra . dell’industria valdelsanà.
Ducila -sono dipendenti di-a-
ziende affiliate alla Connbdù-
stria: rii’rimanentei in-veoel lé-
vora in aziéndé artigiane o;cl)e
aderiscono alla ~C0nfa|rile''che
da tempo hanno siglato un' ac-
coido integrativo ' aziendale
con- i rappresentanti-dei làvo-
ratOTi di cui, invece, la Còn-
findustria non vtKH sentir par¬
lare. . ■ • 'V •
< fn qualche azienda — nt-
fermano alla Confapi di Pog¬
gibonsi — non c’è stata nem¬
meno un’ora di sciopero. L’ac¬
cordo è staio trovato subito'».
Una prova in più per dimo-
strare che l’attàcco del mani¬
polo confindustriale, è chiara¬
mente di ordine politico.
kttssi
Al diretta
rodesioiie dettaVtiòMa
ROMA — La volontà della FLM di
Intarnazionala è stato oggetto di dtt_- t-t
tato direttivo della CGIL; Con una
tallo è stata approvata la questione' datWMflW laaoql
intemazionali ad anche alcuni problemi di pofRica aalarp.
Là CGIL, difatti, riconfarmando la aua poaiziafio di
; autonomia nei confronti delle, centrali alndacair^fo^-
' nazionali (a la dimoatraziona di ciò è stata l’uacfta dalla
FSM) sottolinea coma anche la CISL intamsrionala
non-aia lontana da una logica dai blocchi che è.
tuttavia, sconfitta a . massa in discusaiona dai
fatti polacchi.
Il .Comitato direttive, quindi, pur aaprimando- .
'prsoeeupazioni prenda atto dali’orientamanto dalli .PLM
riconoac an do sia gli slamanti di spacifleiti dalia -mefitica
internazionale finora evolta dalla Fadaraziorta mat al me c
Cinica , eia la pre s e n za nella FISM dai settori più .pro-
graasisti dal aindacalismo amaricàrM sia, infine, rimpa-
gno riconfermato dalla FLM di. contrastare ogni logica ,
dai blocchi « aprendo » ai sindacati dal Terzo Monde^
Da Venezia iìHa
del «capo»: il
vs;- - Vi , - r
V ' -l- • ' ^y
Dàl nóstrò inviato V
VE^^EZIA ' — Impiegali. - tec¬
nici, capi: ■ ecco l'esperienza
in corso nd.Veneto. Si fa in
questa Tègione come cdtrove;
un gran discutere sul- ruolo
della parte « alta » del mon¬
do del lavoro, sulla sua cri¬
si, sulle possibili evoluzióni
di una ricerca dì identità av¬
viata. Si discute, ci si scon¬
tra. an<^, si confrontano po¬
sizioni: tatto, insomma, tran¬
ne che una placida plumbea
laguna ' di - insensibilità al
€ nuovo» che ci circonda. ■
AlVinterno '-'■ del sindacato
chimici CGIL' — la FILCEA
— opera' per l’appunto il Co-
ordinamento regionale impie¬
gati e tecnici. Questo gruppo
di lavoro ha redatto quattro
tesi su altrettanti argomenti
cruciali: t) molo, organizza¬
zione del lavora, professiona¬
lità; 2) infltìióne. salario e
reddito: 3) paniche industria¬
li occupazione, produttività:
4) democrazìa sindacale, rap¬
presentatività. Le tesi, ripro¬
dotte in più di trentamila co¬
pie dal sindacato sono state
distribuite ai lavoratori dei
complessi chimici, in tutto S
Veneto, e- sopraitafto. ovvia¬
mente, ■ allo .Montedison ‘ tfi
porto Marghera. Poi. conden-
saté in 'una relazione di no¬
ve cartelle, sono'Siate pre¬
sentate ieri ad un convegno
qui a Mestre, concluso da A*é-
no ColdageRi. della FILCEA
nazionale.
L'ispirazione politica è un
pel questa: che cosa deve fa¬
re U - sindacato per rappre¬
sentare i € quadri», i tecni¬
ci. gli impiegati. - riporre i
consigli di fabbrica tra i ri¬
cordi? No, semmai deve ri¬
costituire condizioni di demo¬
crazia interna (la cosa vale
anche per gli operai), edìar-
gando ì consipli olla noce e
al contributo di queste cate¬
gorie. La € novità » dei con¬
sigli non fu. tra rolfro. imo
storico spostamento di potere
verso il basso? E’ una strada
giusta: anche oggi, infatti oc¬
corre conquistare nuovi spazi
di potere per i lavoratori: an¬
che per tecnici e quadri. In
pratica è il contrario di ciò
che. implicitamente propone il
Sinquadrt,
Ma vediamp. più nel detta: i
gito, le tesi deli Coon Cn qniqé- ‘
io.- Si miote; iimanzitstto. co^^
legare' Tintervento sutforga¬
nizzazione del lavoro al tema
della strategia delTazienda.
Una delle più diffuse ragioni
di demotivazione dei tecnici
viene infatti individuata nel¬
l’incertezza sulle destinazioni
prodxdtive, riassumibile in u-
na demanda del genere: che
senso ha « razionalizzare » i
processi, se poi magari U tuo
impianto viene chiuso per
motivi che tu non sei chiama¬
to a discutere? L’altro' moti¬
vo per cui ri collega rinter-
vento . sulVorganizzazione del
lavoro alla strategia di grup¬
po è che il modo di lavorare <
che un’azienda tnsfoura è di¬
rettamente correlato alla sua
collocazione nel mercato.
Da qui le proposte: utilizza¬
re l’elaboratore, la sua gam¬
ma smisurata di possibilità, i
sistemi dell’informatica: Per
quaUficare la gente àrricchen-
dane le HMnsùni:.
' Ecco U punto, U pM/ete: et
sono due tipi di pmféssionaU-
tà raggiungUfiU in un’azienda
ì; i K'.-’
■cppse,la,,y^fitedi^n: uno di
i sfccja^sflcVi;- che ' non
consente'grmi^èKursioni dò
cdriiera, '~e uh'mro che deri¬
va dal contrailo su pezzi esi¬
stenti del cielo produttivo,
cui sono in genere associate
mansioni di comanda. La Mon-
tedison non incoraggia questo
secondo tipo di ^ofessiouali-
tà .e .cori faceudó contribuisce
a creare msoddtsfazkme tra
i tecnicL Occorre dunque ri-
céndicare una distriburione (B
maggior potére nelle fabbri¬
che. che faccia crescere i li-
vella complesrivo.d^ professio¬
nalità. - ; > ■ ■ ’ ■ '
. Prpfessionàlità, ma pagata
come? La busta-paga, si dice,
dev’essere formata da un «sa¬
lario sociale », cioè dalla con¬
tingenza e da'UH € salario pny
fessùmale», con nna forte ri¬
parametrazione, per remune¬
rare la professkmalità. Per la
contingema, si propone che il
punto resti unica e uguale per
tutti, ma che uguale per tut¬
ti diventi anche la tassazione,
che oggi com’è noto non lo
è e penalizza i redditi inter¬
medi; si propone inoltre che
Da, domani
' a’-'
in
• ‘ \ '
perrm
- •• ‘ * .• !
le isole
ROMA —Difficoltà nel- coi-
legamenti nutritUml con le
isole ai potranno avere do¬
mani e martedì In. seguito
allo sclopeiro . di .48 ore del
marittimi aderenti alla auto¬
noma Federmar-CMsal imbar¬
cati su tutte le uiìità della
flotta Pinmare, ' compresi i
teasSiettl della Tirrenia e
quelli Caremar, Torèmar e
Sldemar - In servizio; fra, Il
continènte e le isole minori.
Il pretesto per l’agitazione ò
la mancata esecuzióne di sen¬
tente della magistratura su
questioni relative al lavoro
straordinario!. > • • j.
• Sempre nel settore marit¬
timo. prenderà 11 via-nuirte-
dl 11 programma di scioperi
articolati per complessive : 48
fn-e che si concluderà 11 10
gennaio, deciso dàlia Pedera-
zSone marinara Qgll. ClsL
UH per protestare contro 11
rifiuto degli ■ armatóri pùb¬
blici e privati a discutere
quello che è considerato il
punto principale della piat¬
taforma contrattuale. della
categoria : un. nuovo. rappor¬
to di lavoro del marittimi ta¬
le da realizzare un legame
diretto con la società armato¬
riale; la valorizzazione della
profeaslonalità. L’atteggia¬
mento nativo ^ deU’àzma-
mento ha ' dètermlnato ' una
rottura deile trattative
Qll scioperi sulicolati por¬
teranno al fermo, in fasi suc¬
cessivi^ di tutte le navi bat¬
tenti bandièra italiana, com¬
prese ■ quelle . impàgnàte nel-
le..erocleTei sla nei péitl-ha-
rionali che in quelli esteri
per la durata di 48 ore. La
Federazione marinara -ha .cò-
rounqùe ' voluto evitare che
Tarione-di -lotta si,ripercuo¬
tesse liegativamenté sul col¬
legamenti con' le isole so¬
prattutto .nel periodo delle
feste di fine d'anno. .Per
questo il fermo del traghetti
sarà attuato dopo lé festi¬
vità -e -in-tm’tmioa fase, il
7 e 8 gennaio.
Serie preoccupazioni con¬
tinuano a gravare anche sul
trasporto aerèo.' Cisl é auto¬
nomi non hanno infatti an¬
córa decìso 'se sospèndere ó
meno gli scioperi del control¬
lori di volo programmati a
partire da martedì fino .al
20 dicembre. Deddetanno
hanno détto — d<^ Tiiicohi
tro di donuml con 1 mintotri
Dartda (Fonzlane pubblica)
e Formica (Tri^sportl). n mi¬
nistro dd’TnspdrtL'In-ùw
Intervista die esce" oggi su
!> Avanti!-» Tiochfenaa Tlit-
tenalmie, pdr evitare, per càu¬
sa di pochL la disattivazione
dèi servizio’iteieò, -dì' impor-
fe a eoìmp che ebannó pro-
claniato lo sciopèro 'di’ zeétà^
n in sèrvtìan». . ; ,
' si steC.' iiitahto. .tercando
di stringere I tèinpi per ar¬
rivare ad una, soluzione, sia
pure temporsnéa, déllà vicen¬
da Itavlal Stamane U mini¬
stro Formica avrà un'incon¬
tro con 1 dirigenti delI’Alita-
Ifa e deR’Alisarda per esami¬
nare e possibOraente mette¬
re-a.punto II'piano .di emer¬
genza per la ripresa imme¬
diata dei collegamenti alme¬
no sulle principali linee fl-
norr gestite dallTtavia-.e an¬
che le possibili-setusIad faT
ture in vista dèi fltlzo. ddle
concessioni, o di altri 'prov¬
vedimenti. a carico della com¬
pagnia di. DavanialL: All’It^-
vla -A -stato - posto Taiit-atit; |
dopo che è'statò'Téspbita:
la richiesta dÌ -DavuiMli di
- finanziameTiti a fondò per¬
duto a rlpianameiiio; del dè-r
fictt p rese nte è di quelli fur:
turi: o'entro domani saran¬
no ripresi l voli, o scatteran-'
no te’ zazizloni previste-dal¬
la lègge, fra «ti fi'ritirò dèl¬
ie concèarionL .
Sempre entrò ' domanLfl
gov^no —- ha .ecritto .Futinlr.
cs ‘ a Foriàid sollecitando
« urgenti prow^iinenti to'
ordine »Be ' conèessiòni » —
dovrebbe Improcrastlnabfl*
mente pretwlérò le decisiòol
del caso. ; : . ' ' .
•à-
là -eontìngema 'sia seer p p ivd m
dal computo dèi restantè im-
■ pondriie* Cosa varre b be di-
' re? Vorrèbbe dhre che. fermò
if. vabire.dél psmto.a.SIÓ lire,.
per esempio. duemOe .eamto,
al lavoratore 'e 3S9 ài fbÒK :
- pqpqA^.però Vlr^ ver-’
Tcbbe caìcolàta sullo stipenèBo
del ìavoraiore esclusa Ut con¬
tingenza, e su questo sT pò-
gherebbero le tasse. ,
Insommo, una diseussione
siimalante . e argomentata;:
Ma quòte sbocco troverà, uu
dSxdtìtO del ge^é. se i si¬
stema dei consìgii tk fabbri-,
ea nott si disporrà ad ecéo-
gherU) dentro di sé in tutta
la sua compìessUàT Ecco la
risposta del ' ceoriMnamènle:
* Dobbiamo troeare i
tfi aprire spati di
uSbWmm^ cpranro ■% cms^pìid»
t a certe figure dì quadr i , pen¬
siamo s opr à t tu Oo ai -ospìre-
parto, ^ p r opri o per la fsh-'
rióne cte s volgàno éfiffieSmeà-
te possono en t r ar vi carne .de-
legati ' dei pr o prio reparto. |
(Quindi eMediamo al stùdeca- ‘
to una seéba coraggiosa; che :
seeoqdó noi min snaturerebbe
affatto i consìgli cori óome
si sono sterieamenle afferma¬
ti; la sc^ta di ìa dki ì d a ar e mo¬
menti specchi di ste s fa g t -per
queste figure.' meguri -rag-
Jf9T CdCn
Edoardb mjiint i b i
■ i. -:r.
vii Vi'
rj-^'***A'/** Ti,!.'' r » *::V?-!*i ■K-V' ■^',1%*^
.ir^\ jFu''*;. /-•*< ’>' v-; -• /_
PAG. 8 runitA _
La mova serie dì ^Portobello»
Sotto il segno
del pappagalld
Dicono che Portobello sia
ona trasmissione «popolare».
E te lo dicono come se quei*
. l'aggettivo (il cui uso ricat*
tatorio incide pesantemente
■olle scelte e le non-scelte
di chi produce e organiiaa
la cultura di massa) dovesse '
tagliare la testa al toro; e
come se la critica del c po«
polare » rischiasse sempre di
{ lottare acqua al mulino del>
'« impopolare ». Sarà bene,
allora, aprire queste brevi
note sulla prima puntata del¬
la nuova serie di Portobello
(andata in onda l’altra sera '
sulla Rete due) ricordando
che l’etichetta di . « popola¬
re » è stata via via applicata
alle più disparate confezioni
televisive: Camonissima ma
anche l’Odissea di Franco
Rossi, Rhchiatutto ma an¬
che l’ispettore Maigret, Por- -
tobello ma anche le comme¬
die di Ediiardo; a conferma
che la « popolarità » è una
categoria quantitativa arbi¬
trariamente appiicata alla
qualità dei programmi. Non
esistono trasmissioni « popo¬
lari »; esistono . trasmissioni
molto seguite. Qualunque al¬
tra applicaaione deU'aggettl*
vo in questione rappresenta
un’appropriasione indebita,
un’illecita trasformaaione di
unità di grandesaa in unità
di giudizio.
Toltoci dallo stomaco il
peso della non-popolarità,
vedian.o su quali càrdini
Enzo Tortora ha impostato, '
ancora una volta, la pro¬
pria « popolarità ». Il primo
ospite delia quarta serie di.
Portobello era una canuta -
signora di Trento che, in at¬
tesa di ' più cospicue folgo¬
razioni, ha inventato una
spazzola ad acqua per ’ ba¬
gnare i vestiti prima di sti- ‘
rarli. La signora Nostra (si
chiama proprio cosi) ha di¬
mostrato come, dopo elabo¬
rati preparativi e prolungate
esercitazioni, la spazzola-con-
acqua-incorporata : possa fare
brillantemente le ,veoÌ della
vecchia, nidinientale spaszo-
la-eon-acqua-senaratat insi¬
nuando nel telespettatori 1*
Ingiustò sospetto che. a Tren¬
to abbiano molto tempo da
perdere'e non siano stati in¬
formati deH’eaistenza del fer¬
ro a vapore.
E’ stato ‘ successivamente
introdotto In studio un sim¬
patico frate francescano, il
quale ha sostenuto di essere
di Arenzano, di avere an> cu¬
gino di 102 anni e' di' amare
moltissimo i canarini t prero¬
gative certamente encomiabi¬
li, - ma insufficienti, a nostro
modesto avviso, a giustifica¬
re la sua presenza davanti a
venti milioni di italiani.
Dopo una breve parentesi
dedicata a un tale che colle¬
ziona giocattoli automatici d’
epoca (bellissimi oggetti, e
come tali poco intonati alla
trasmissione), si è arrivati al
elou della serata: un certo
algnor Fazio ha sostonuto di
•saere in grado di dlstraggera
• dlstanaa qualunque tipo di
motorei basta premerà un
. bottoiw • treni, aerei, navi
e carri armali esplodono co-
me pop-corn, lasciando il si¬
gnor Fazio padrone delle ser-
' li del mondo. Si trattava,.
- come 4 parso subito chiaro,
di un geniale mentecatto, una
.'sorta di Ligabue dell’elettro-
bica nei cui meandri men-
’ ' tali il male del mondo si
' stempera in infinite serie di
cortocircuiti ed esplosioni
purificatricit ma Tortora, un
uomo che nel suo salotto leg¬
ge .la letteratura della crisi
ma a Portobello dice paVo-
laccé, non ha dato segno di
cogliere la poetica demenza
' del I algnor Fazio, e ' lo ..ha
trattato come i pasai delle
barzellette: curiose fratta¬
glie di umanità il cui unico
compito 4 farei ridere.
Congedato il c passo », ec¬
co sbucare il signor Vemola,
. un araiilo settantenne che
per tenersi in forma parte¬
cipa alle maratoiM. Il signor
Vernola ha spiegato di aver
cominciato a correre dopo
essere scampato al naufragio
di capo Matapan: una moti¬
vazione quantomeno inaspet¬
tata, ma tale, comunque, da
destare solidale apprensione
nel pubblico, perchà dopo
. essere sopravvissuto a una si¬
mile disfatta bellica, l’inte¬
merato podista ha rischiato
di schiattare ingloriosamen¬
te proprio a Portobello: lo
hanno costretto a salire •
spntÀcòu
' acendece ' eeuttMli di velie
debuti enorme gradine per
poterlo sottoporre a elettro*
cardiogramma aalte aforae. Il
poveretto, aianoUeo, ha pie*
! ferito correre il rischio di
I slramaaàare piuttosto che de*
. ludere le attese deiritalia
tutta. '
Ed eccoci-al gran finale.y
’ (Proceduto dall’angolino del
! cuori solitari: per usare le t
‘ parole di Tortora. « fornaret-
> to cerca fomaretta »; temia*
mo resti scapolo).' Si abbai-
; sano le luci cd entra un uo-
. mo. E* di Sant’Angelo dei
; Lonibartlit : il terremoto gli
ha ucciso sette parenti. Ma, i
; dice a chiare lettere, prima
i che dal terremoto la sua cit-
! tà è stata uccisa dalle clien¬
tele e dalia speculazione e-
dilizia (case di gesso) ; e do-.
po il terremoto ò minacciata
dallo sciacallaggio politico
di chi vuole amministrare i
fondi di ricostruzione per ot¬
tenere in cambio voti. Per
questo lui ha fondato un’
associazione per raccogliere
fondi.
Ma ì nomi dei responsabi¬
li di tanto scempio? I nomi
li sappiamo, tutti: Sant’An*.
gelo i nei cuore delPIrpinia, >
infeudata ai < De Mita e ai
, Bianco. Ma a Portobello quei •
. nomi non sono stati fatti: ;
viene considerato « popola¬
re » organizzare ■ collette:
non « popolare > dare del ma-
scalaone a chi ha ridotto on .
paese all’elemosina.
Michel* Serre
Domtnice 14 cilcembre 1910
Mostri ed eroi alla rassegna cinematografica di Porretta
Sì, vivere è Lino sport brutale
Da «Aria per un atleta» a «Lezione di lìngua morta » sì nota un interesse per la rievocazione in
costume dal sapore letterario - «Golem» rinverdisce Frankenstein in una chiave fantascientifica
ìimsSi
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PROGRAMMI TV
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5 , s -'y
Un^nquadretura di a Aria per un atleta una dei film preientatl ■ Pamtta Terme
Nostro servizio
PORRETTA TERME — Un
bambino cavalca una donna,
entrambi sono nudi e sema
testa: un sesso filiforme,
braccia sema mani che si
prolungano • Tuno nell’altro,
pezzi architettonici in minia¬
tura, simbólt metafisici, caba¬
listici o scientifici, un cielo
oscuroà completano Vambigui-
tà del poeìer disegnato da
Franciszek Starowteyski, che
ha vinto la medaglia d'oro
l’anno scorso a Chicago e
. che tà Mostra di Porretta
riproduce netta copertina del
suo catàlogo sul cinema po¬
lacco contemporaneo. / po
lacchi sono dà decenni i pri¬
mi del; mondò nel manifesto
cinematògrafico. Questo si ri¬
ferisce, ovviamente, al film
Incubi ài Wojdech Marczeto-
ski; ma anche il poster per
Lezione di lingua morta di
Janusz Mafewski « gioca »
sulla cancellazione del viso
nelVimpettito ufficiale degli
ulani che ne t il protagoni¬
sta.
Sullo schermo, costui ha 0
volto di Olgierd Lukaszewiez,
ruttore che in Bosoo di be¬
tulle di Wafda impersonava
il fratello giovane e moribon¬
do. Anche nel film di Mafew¬
ski a tenente i tubercoloso,
ma si direbbe che è già mor¬
to vrima di morire. Come T
impero austroungarico che ti
sta disfacendo in un angolo
di Galizia (un microcosmo di
lingue, razze e culture diver¬
se). come la guerra mondiate
entrata ftegtt ultimi mesi d*
agonia e la montagna semi¬
nata di.'catinveri insepolti 11
destino ; dell’ufficiale austria¬
co. estenuato dall’amore dette
cose bette e vecchie che col¬
leziona con avidità, e dal gu¬
sto sadico per Fucetsione che
non pub reprimere, questo
destino tuttavia sicuro gli i
preannunciato da una zinoa-
ra, in un’incomprensibtle lin¬
gua morta.
Egualmente raffinato netta
forma, egualmente ambienta¬
to nella Galizia austriaca al-
rinizU> del secolo, egualmen¬
te tratto da un romanzo è
Incubi, storia delTeducazione
di un ragazzo polacco lascia¬
to solo dai genitori divisi ad
affrontare la rigida discipli¬
na oscurantista di un colle¬
gio imperiale, tra preti fana¬
tici e professori ottusi e vol¬
gali, a iniziarsi atta-scoperta
del sesso nella maniera più
morbosa, e finalmente, giun¬
to atta maturità scolastica, a
operare una scelta di vita che
gli si presenta ancora una
volta scissa, ira politica e
poesia. Quest’uUimn parie del
film è la più affrettata e
confusa, non mantiene la coe¬
renza che II più esoerto Ma¬
fewski assicurava a Lezione
di lingua morta.
Forse Vopera più fantasiosa
e libera, in ' questo primo
gruppo di rievocazioni in co¬
stume. è Alia pef un atleta
di Filip Bafon, che già si
fece notare alla Mostra del
cinema ' d'autore di Snn Pe¬
rno. C^trlnsnme.v*- k in me.,
no letteraria, sebbene fauto¬
re stesso provenga dalla let¬
teratura. Ciò perché U regi-
. sta, già interessato à racconti
di tematica sportiva, trova
per il suo campione mondiale
di lotta (un polacco che vin¬
se il titolo a Parigi nel 1906,
poi a New York nel 1921 e
nel 1922} i dite contrappunti
del circo e dell’opera lirica.
Nel circo si compie, tra fe¬
nomeni da baraccone, la sua
educazione atta ■ lotta leale:
nel confronto con le arie che
un cèlebre tenore italiano gli
dèdica (salvo portargli via,
più tardi, la betta moglie
'francese) si enuclea invece la
finezza di spirito, la romanti¬
ca malinconia di questo gi-,
gante buono, di questa ma»-
sa ài mùscoli illuminata dotta
gèrierosità e dalTeleganza. Lo
indubbio e anche .divertente
esotismo del film risulta tem¬
perato dalla dimensione mo¬
rale che fa detta leggenda
di un atleta la storia di un
uomo. Intervistato nd 1932
tra t suoi trofei (una còBe-
zfone di sculture di Atlante
che solleva U mondo) R po¬
polare campione è appena sul-
la cinquantina ma sembra
già un vegliardo: in effetti
gli pesa ancora Vaver dovu¬
to vincere il suo più irridu¬
cibile avversario, che lo sta¬
va massacrando, avvalendo¬
si degli stessi mezzi brutali
che quello praticava tra le
. corde del ring.
Questa brutalità, questa
rriancanza di regole sportive
dilagano infatti nei tempi no¬
stri. quelli di 'cut ci parlano
i registi giovani nei toro film
puntati suirattùàlità. Cosi
Clinch di Piotr Andrefew,
che racconta il « corpo a cor¬
po » cui è costretto (non tan¬
to eon gli avversari, quanto
con la disonestà deWambien-
te) un forte operaio avviato
atta carriera pugilistica. Co¬
sì. su un piano sociale più
omp/o. Kung-fu di Janusz
Kifowski, dove ritorte mar¬
ziale n viene metaforicamen¬
te impiegata da un gruppo
di amici per soccorrere uno .
d* ìnm ehe. p^ In ma inte-
arttà netta professione, si
trova émaroinato dalTazien-
da in cui valgono i metodi
del carrierismo. Senonché la
autodifesa diventa a sua vol¬
ta agaressione. facendo pèr¬
dere olla lotta il suo carat¬
tere di competizione e viso
averto. Come dice uno deàli
àttnri. il nof'- Daniel Oh
brgchski del fOm di Wafda,
inori et può «Ureveriaie le
vite: agitando elegantemen¬
te le ». Bisogna anche
menar pugni.
Queste cose succedono an¬
che in Soazzar via. titolo
ifaliano, alovnpfn mftferinfo
di «n, film di Krzgswtof Ro-
pulskt. basato su 'un biologo
che tra mille diffieóltà ricer¬
ca ^'ini prodotto anticancro.,
fino a essere coloito egH stes¬
so dal morbo ' (il che sposta
evidentemente a dato inizia¬
le della nolemtea): e sopmt-
' tutto nel secondo lungeèàè-
tmonlo d* Felikn Folk. 11 di*
Tvtfore del hallo, moffo df-
arvsso- in Polonia ■ perehA i
una specie di impietoso • do¬
ve corri Sammg » ets «H in¬
trattenitore e animàtore di
feste, che si agita ininterrot¬
tamente, . calpestando ogni
principio di correttezza, per
ottenere un ingaggio impor¬
tante ed eliminare gli altri
concorrenti L’attore pràtss-
gonista Jerzy Stuhr, che ri-
trooeremò nel ClneamaUùe «
che ha partecipato col reglatà
atta stesura dei dialoghi ha
qui il ruolo ingrato di un
«eroe» negativo, che viene
punito netta sera del Irton-
fo dal pugno giuetMere di
un amico,
Gkìlem, di Piotr Szulkin,
molto Uberamente ispirato al
romanzo di Oustàv Meurinck,
era invece runico titolo pro¬
iettato netravoenirè Ma gasi-
le avoentrel Come la creatu¬
ra àrtìficiale detta leggenda
ebraica, e poi del. cinema
espressionista tedesco che an-
tieipava- tra VaUro il Fran¬
kenstein detto schermo àmè-
Ticano (lo si vedeva dal fatto
che sia nel fOm' del 030, sia
in quello del 1932, era sem¬
pre una bambina a-frater¬
nizzare col mostro), anche il
protagonista del /Rat pofoeco
è un èssere sp os i esmt à detta
pro pri a personaUlà. Qtd però
è un prodotto siàentifico del-
rena atomfoo, ùn^manichino,
un tranquitto automa dai
sembianti ■ umanissimi La
suggestione che il film eser¬
cita sta nel rigore détte sue
scelte scenografiche (una ca¬
sa sbrecciata, un vicolo ma¬
landato e pièno di cartacce,
un negozio di bambole senza
porte e finestre, te finestre
di un casamento squallido
che si aprono e si chiudono
da sole) e anche nel volto
défrattore Marek Valczesoski,
a quale rinuncia al trueeo
che aveva sostenuto te fsiter-
pretoskmi di Paul Wègener o
di Boris Rarìoff. Ciò eeoen-
tua. netta vicenda fantascien¬
tifica, respetto di. normoMtà
quotUttana. Vn’emoskme no¬
tevole là si ha nel finale,
quando U disgraziato ètmbat-
te nel suo facsimile in cre¬
ta. gli mette in bocca H ear-
tettino segnalètico tìi’egU si
era portotó appresso come
una maledizione, .^e quètta
bocca di creta subito si riani¬
ma. ■
OH etto fàm cui sbbtamio
accennato eostituieano il pri¬
mo Moeeo deOa riwMfde por-
rettana. Aleum ddm ap e re
più attcrn faggsal'parU del
secando, ehe si essMrtsce sta-.
sera, inslemg eed-là menlfe-
stazione. , Tré te n éla ff ee
cottatereM ve tntamte segna-
tata ene mostra .fotoqmnea-
di Praneeseó MeselH. erdthe-
ta de OhtmpféfO B er an e u
Oardtn e prpwf n t é l a' «nene
de MMtMaugsdo 'A nt ò nk m l
Sono foto e eetori seattate
dotta Pet a rold del repmsi
oggi cinquantenne, con tem¬
pi di pese lunghissimi anche
di pereeehie ore.' tmmeqtnl
di oeeetti. .«f enOnenti. di.
riunioni, ma s opr ut t uti o •«-
t u r tt è am (àna serie è' addt-
n*tm m Mttcfnra, pta- tngin
sliminte.! s ffateltei). .
L'OCCHIO CHE UCCI DB - Picoole foUie con Marty
Feldman. Regia di John Roblns
V^ENEZIA, PALAZZO LABIA: UN CONCENTO PER
DOMANI • di Luigi Pali. Musiche di Debussy» Oukaa,
Buzza
MESSA
SEGNI DEL TEMPO - a cura di Liliana Ghiaie
SPORT INVERNALI: EUROVISIONE • Val Oardena:
Coppa dèi Mondo di sci • Discesa Ubera. Tnaiw»h<i»
TO L'UNA-* <U Alfredo Femiaa.
TO 1 T NOTIZIE
bAhLO Irt’UOIO • DI RÓMA. Pl'PPb'liAUDO PRB*
SINTA’TXSMENIOA IN-'^ • regiA (If Uno ProoaeeL
NOTIZIE SPORTIVE
DISCORINO SETTIMANALE Di MUSICA « DISCHI
NOTIZIE SPORTIVE
«MIKE Anoros» * «L'intoocabile di Park Àvenue»
M. MINUTO
FUORI DUE • Meato da A. Pedani
TBLEOIORNALE
MOSE* di O. De Bealo (replica della 3. pi), con Burt Lan-
caater, Anthony Quayie, In^d Thulin .
LA DOMENICA SPORTIVA.
PROSSIMAMENTE * a cura di Fla Jacotuocl
TELEGIORNALE >
□ TV 2
IMS ANTOLOGIA DI SUPEROULP • fVmett! In TV
1«aS CINECLUB • di L. Mlchetti Rlecl fll. p.) .
.11A5 OLI INDIANI DELL’AMERICA DEL NORD • di Do¬
ni^ Oubols: «Sul sentiero di guerra»
.11JS D’ERA UNA VOLTA UNO ZOO • Telefilm
11JS PROSSIMAMENTE - a cura di Fla Jaooltiocl-
.11A8 TO t • ATLANTE • di Tito Cortése
IBIS QUI CARTONI ANIMATI * AttenU a .J:.uni
13A0 TO t - ORE. TREDICI
IMO POLOARK • con Robin Bilia • J111 Townsend (10. p.)
is,« TO t • diretta SPORT • Oabicce: clcloerosa: Euro¬
visione - Val Gardena - Spcnt invernali; Coppa del
Mondo di sci - Discesa Ubera maschile (Sinteel);
Roma; Ippica • Premio Australta
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ItjOS CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO * Cronaca re-
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BJI TO t • STANOTTE
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1M> TO > • OmCTTA aPORTIVA • TtlemM* <U mm
manlfestasione di pallacanestro e di pallamano.
IMS PROBSIMAMENTS • Programmi per sette sere
IMS TO S '
19.« AIUTO BUPERNONNA • «OH spiriti del casteUo»
mS CONCERTONE: CHARLIE DANIELS BAND
IMS TO S • LO SPORT • a cara di Aido Biscanii '
tf.1S TO S * SPORT REOIONE _
tlAB CULTURA: OSTERIE E CAPPE* NEL VENETO * re¬
gia di Ghueppe MaffloU (3. p.)
SEIStTOS __ .
BJS L’ESTATE IN OIRO. FESTIVAL
PROGRAMMI RADIO
□ Radio 1
OIORIIAU RADIO: S, laiO.
13.17. IS, ai circa, S: S: Ri-
svegUo arasloale; «SO: Il topo
In discoteca; 7-S,40: Musica
per un glomo di fesUi; S»0:
Meraa; KUS:^ Calabila - In¬
contri alle sH fiorai di Vlbo;
11: Rally; La mia voce
per la tua domenica; 11.3»
IMÓ-iSJO: Carta Uanoa; IS4S
B le stelle non stanno a guar¬
dare; 14: Radkatno Jasi at-
tuaUtà *30; li»: TuOq U
calcio mtamto per minuto;
18J0: ORI Bport; Tuttoba-
sket; ttJS: Ida ù ion hnak;
JAIS: eOtofanna d’Aico» di
OlasÉppo VeedL direttore:
James Ledlne;^tSS: Faeile
•oeuNo; aAlS: .In diretta da
Radiou n o . La tallonata. ,
Q Rodio 2
OIOIIMAU RADIO: «SS.
SA T JA SJO, SJS, 11.1A OSA
njA lAlA ISA ISA ISA
IMS. 0, CA SA 7A 7A
A dirótta da via Aslàfo M.
OMòol juimnla «Bakalu e
OoOMnlea»; Ali: ùm A «o-
iMnleai r 9M: ▼ufibÀuNi,
prtnamM Q. Qòuirtào 0 CH»
■sBpnSays: SA*. Q SsisieB
SWSNNMmO-asuftnooOl»
r*». MBpnSays: SA*. Q WisieB
reno»). nm; im|A; BMiegrafmi;
CaalvaflkS ' Antéprfrtih Kwri;
'^'****^*o*** ia,lS: Le mlite cansonL iA4Ì:
Hit Farade; 1A41: Bound
Track; 14; Trasmissioni te-
gionall; 14A-1A3(): Dooacntca
sport; 1A20-Ì74MA33: Dome-,
nloa con noi; ISA: Il peeoa-
tore di perle; 2M0: La chitar¬
ra in salocto e ancora móiloa,
curiosità, rubriche; 30A: n
villino di & OrappelU; 3US;
Nottetempo; 22A: Buonànot-
te Europa. ..
□ Radio 3 ; ;
OKmMàLl RADIO : AA
7A AA ILA AA MA
IMA AA SAA S; Qnotldta-
no Radletiu: SA SA ISA:
Il oenccite oN mattine; 7A:
Ftima pagina; A4S: Ooombi-
ca tre; lASS: Cooeerto del
coro da cumera della HAI;
13: n tempo a l gloral: rNi-
flonc a donna a>; 13: Dlm»
noviA; 14: Le Saliate deh
FAntloiate; UA: Bnene l'a-
cusUoo e l’ el e tU cinloe in mu¬
sica; MA: n pamsto da ml-
vare; 17: « IVReae et Mettasn-
de». di Dfoosqr. dfrettece
P.'Bouiei; AA: Un nuwen-
to di A. Fletti e Là verna,
A: «Pranee alle ette»; 31:
BtagAne ttnfenloa piMiNa
.deOa ttOa del ConderratoHo
di ifUatwi AA:
PMiìis dt «IMI vita m UMa-
passant; S: D Jsm,
ILTUO
TU INGRECIA.
IGGOZIANTE IN STOGNA
ILSOLE.®
Una splendida vacanza piena di sole, nel tnesé di agosto, per te
è un'altra persona: sette giorni al Club Mediterranée.
Vincerla è facile, come prèndere il sole: ^
• ritaglia dalle confezioni dei prodotti Soie
on bollino^ontfoilo o un marchietto Sole; ^
e incollato sul retro del tagliando ;; ^
o su una cartolina postale; . ^
una settimana a Marbella, In Spagna, sulla
(losta dei Sol.
L'estrazione avverrà il 30 maggio 1981.
\mmì
iiiinninmtfi:
emuanu
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lldfcts
infarr»
I
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SOLE
I
y ' • u80/10 • I
PERCHTliNAGIORNÀIA^C^^ ENERGIA.
Questo concorso è limitato al prodotti Yoyo» Bl*bt£ Pìirm* da cucina^ fanfié da monUfA
. t.;')*.-' -’-’i :•
-. ** .• ’S ; I - 4 - »
Gukb PatteiTMEio
delPastronave
con suoni'^:^'-
elettronici.
Wpp Bop è un vero flipper no nostan t e le sue «ffmen*
#eni comerwA F^pp Bop fiirsions a pile, quindi puoi
gocNeonmquetuvofÀ
t suoni sono prppawmgt i «fai micropro ceM cra.
Aatorwido M puBsntL la bìflii verrà bndtta
^ fUggrt co ntro 1 bumpérs. che hmno pi^
CM vofm che àoMzzcru11000 pumi
npp CRVCmCfA Wl fCMiCIPBniCniD
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Pkl anenare rastroneve
«a I mae suoni di mpp Bop.
VEpo Hip Spese • per
leiMiwSr
OMSiONE
ELETTRONICA
Doménica T4 dlcembrè ' 1980
SPETTACOLI
> •• :i
rutiitd PAG. 9
A Nizza, aspéttaridd (invano^)
là divina Sofia, abbiamo .
visto Vultimo Alien e, i ;
nella rassegna,
un certo «Panni sporchi»i..
^ -J .4
lAlJ# ' ^*^+^
K"i{<
V •. ' V > "" "
C—ìlls _ -i. ,
NELLE FOTO: due Inquadrature ' di t Stardust Memories b
Il nuovo film di Woody Alien presto sugli schermi Italiani
L’incubo di Woody Alien
si chiama «Otto e mezzo
Dal nostro inviato
NIZZA — Pare che Fellini
10 volesse denunciare per pla¬
gio. Mah, se 'si dovessero
portare in tribunale tutti gli
imitatori dì Otto e mezzo il
cinema chiuderebbe definiti¬
vamente bottega.
Però, la spudorata ingenui¬
tà nel ricàlco del nuovo film
di Woody Alien Stardust me¬
mories ha in effetti del cla¬
moroso. Se ne sono accorti
perfino i francesi, che dopo
aver manganellato ■ La città
delle donne, non hanno potu¬
to salvare l’ancor più racco¬
mandato, piccolo Woody. pre¬
so ‘con le dita nella marmel¬
lata. Ma sò i giornali si man¬
tengono SU' un cortese scetti¬
cismo. con titoli tipo < L'om¬
belico del genio ». il pubblico
come al solito ci va più pe-,
sante assai. Eravamo -ben
quattro, in sala, a vedere
Stardust memories. Per una
strenna natalizia, anche in
Francia è quasi un record.
Dove sono finiti, dunque, i fa¬
mosi € frustrati » che Claire
Br^técher dipingeva in stato
di ..grazia aU’uscita da Ma¬
nhattan, come tanti umanoidi
fieri di appartenere al movi¬
mento‘per la nevrosi poetica
di massa?
In questo film più che mai.
si tratta di Woody Alien che
dirige Woody Alien • che fa
Woody Alien, e vi facciamo
grazia del numero periodico.
Stardust (Polvere di stelle)
è il nome di uno strano lo¬
cale. che - sta fra l’albergo.
11 cinema e l'ospizio, dove si
proietta una acclamata retro¬
spettiva di film del grande
comico Sandy Baez. in arte
Woody Alien. Mentre fervono
'i preparativi, ‘ il ptotagonista
si ■ interroga - amleticamente
sui significati della vita, del¬
l'opera e della morte, tartas¬
sato da telefonate; importune,
da coIlatoraf'oH ' pasticcioni,
ma soprattutto da folgoranti
allucinazioni sulla sua.infan¬
zia di bambino prodigio. Nel¬
l’alluvione psichica che sicu¬
ramente, secondo Woody,
inonda l’ànticamera dell'etCT-
nità. l’alter ego Sandy sguaz¬
za drammaticamente pieno di
sè. In questo narcisistico ab-
bandonoi ' sfilano bergmanià-
namente le immagini .delle
sue tre donne: l'aguzza é pèr-
versd Charlotte Ramplihg. la
morbida e matronale. Marie-
Ciiristine Barrault con i suoi
marmocchi pestiferi. la fragi¬
le e indifesa Jessica Harper.
L'artista se ne sta perplesso
sotto la tenda di questo cir¬
co. circondato da una pazza
fólla di gente che l'adora,
rimplora, gli vemita addosso
adulazioni e scemenze, in un
girotondo su se stesso inva¬
riabile. anzi spietato.
' La vanità logora chi ' co
l'ha. I film di Woody Allén
dnn'ai non sono più film, sem-
turano spécial sui film che.
Woódy Alien • vorrebbe fare
.se potesse. Capita cosi che
un - autentico special, come
. quello ■ dedicato dal ' regi-sta
belga André Delvaux ad Al-
- len presentato giórni fa ' al
Festival dei Popoli di Firen¬
ze. finisca per re'tóuirci una
immagine più intrigante del-
.rincasinatisslmo Woody. '
facilmente qualche bruttezza
che li riscatta, che dà loro
uno sfjessore umano, una per¬
fida credibilità di sentimenti.
Guarda la pancia di Marion
Brando, il ghigno di Robert
Mitchum, la morte stupida
di James Dean.
Còme un iéntato suicìdio
Stardust memories i, inve¬
ce. soltanto un teniamo -suici¬
dio. Agiscono come barbitu¬
rici le soggettività distorte
della macchina da presa, le
mostruose smorfie in primo
piano con gli obiettivi gran¬
dangolari. le fumate oniriche,
le giostre- infernali;; le* -musi-'
chette insinuanti alla .Nino
Rota, tutto un bagaglio <ii
sogni d'occasione che Woody
Alien ha rubato a Fellini.con
'una ingenuità cosi disartfian-'
te da far sospettare la pura
pazzia. - - .•>■
Chi'ci segue sa che abbia- i
mo polemizzato con il Woody
Alien di Interiors e di Ma¬
nhattan, ma prioprio per que¬
sto. non possiamo rallegrarci
di una resa tanto incondizio¬
nata. Rialzati Woody, f<Kse
il match non è finito. Al pros¬
almo round tiferemo per -te.
Soltanto ora che sei scopi^a-
to. purtroppo, ti riscopriamo
umano. Le tue battute, come
quella sul voler somigliare a
Dio, s^pre fa stessa, rim-
“bòmbano "nel vuoto dèU’àn-
goscia. Sei finito, al tappeto
'schiacciato dalla .micidiale re¬
torica del farsi e disfarsi con
le proprie mani.- E* morto fl
.Woody Alien < Uomo Vogue ».
lui il più brutto, il più nevro¬
tico. il più vero, che sgomi¬
nava i .più belli .ormai pas^-
, ti di ^oda. I brutti 'perdono
sempre. Woody. questa è fa
loro bellezza, perchè farsene
Ir un -cruccio? • I belli trovano
Questo monumento dispera¬
to che è Stardust memories
.finisce con un colpo di pisto¬
la, come quello, che ha am¬
mazzato veramente John Len-
non. Ma ' è ' Alien stesso a
sparare (non si farebbe mai
rubare la parte) dal momen¬
to che scopre con terrore di
essere diventato un uomo or-
- mai * senza ■ inconscio. Altri¬
menti, non sarebbe riuscito
a fare della sua memoria
un album cosi sciocco, ordi¬
nato e rilegato. Ha fatto col-
fino à ieri» Woody, met¬
tendo le didascalie ‘ ai suoi
stati d’animo» fino al punto
di non possederne più. In
quella geometria . non c'era
ormai posto per ' un - -ge¬
sto : istintivo, inatteso, - In¬
sperato. - che. tradisse qual¬
cos'altro. . E’ l'ideologia del
personaggio che ha disìruttìb
la poesia dell'uomo. i
Che cosa Tarai domani,
Woody? O getti la s'ptTgnà.
o ricominci da capo, come
Cassius Clay. Dici che non
vuoi più far ridere perchè-
un tuo comoagno di banco
che da bambino era sano co¬
me un pesce l’altro giorno
imorowi'smente è morto di
cancro. Ecco, ' ricomincia da
qo». ' .
' Ma fa.ccia perdere' Dio. E'
•un pessimo modpbo. '
.David Grieco
Dai nostro Inviato
NIZZ.A — Sofia Loren? Mac¬
ché. non esiste.-Sì. beati voi,
si fa presto a àtrio. Invéce,
eccola qui a Nizza in viag¬
gio-lampo-al Festival del ci¬
nema -italiano. ■ vanamente
'braccata da ' giornalisti, fo¬
tografi, 'uomini ■ d’affari e
donne di servìzio. Insamma,
è lecito ritenere che si possa
ancora perdere la bussola
per lei. nonostante la clas-,
sificazione anagrafica ^-tar¬
dona. la pacchianeria d’àni^
mo, i ritocchi al bell’aspetto
in puro stile Frankeristein
(H creatore, non U mostro,,
non continuate a fare con¬
fusione). Sofia è sempre So¬
fia, cioè una principessa che
sembra una servetta o vice¬
versa, fatto sta che l’acqua
va sempre al suo mulino, so¬
prattutto in tempi tanto avari
di favole edificanti e prodi -.
ghi di realtà raccapricciatiti.
Che ci volete fare?
Non serve a niente neppu¬
re lanciare anatemi contro
le subdole statistiche che la
collocano ancora oggi,' prò-.,
pria oggi; al centro delle tur¬
be sessuali degli ' ifoltani
Embè? Semmai.-cóminciamo .
ad imparare • che c’è una
« media Italia » che-non mol¬
la. che Irà Scàliori c Monta¬
nelli. tra BmUio Fede e Mar¬
co Pannéllà, tra Nanni- Mo- ‘
retti e Giorgio Strehler. tra
mille e' uno dibaitìti politici,
sociologici, metodologici con¬
tinua a preferire la scolla¬
tura di &/to.
A possi corti, allora,' Nizza
sgambeita dietro Sofia come-
un qualsiasi Cibi o Dodo. E
lei. crudde.: non si fa vede¬
re. non vitóle parlare con
nessuno, sbnnd’iera il <no
comment ». Come fa bene, co¬
me ha capito, svelta svelta!
Tanto, vnn finestra sul ma¬
re. un bàl''one in mezzo agli
Chnmps Elvsées. un posto a
tavola acconto ad un vecchio
bahhtone decorata non plieli
foalie nessuno. Proprio ades¬
so può conrpàstare la aioria
eterna, - purché sorrida e
tarda.
La - cercano ì carabinieri,
la maledicono i terremotati,
la invocano le patrie galere?
Quisquilie. Bada mostrarsi
Soifià; Loren
■ 1 i
Oggetto
del desiderio
. nei sogni di costoro, salutare,
' e bmnanotte ai suonatori.
€ Quanto è buona* escla¬
meranno quei robusti iutm-
. ditori, e la mattina dopo
' neppure ricorderanno la nòe
questkme di certi soldi che
essa e U marUo.., cobbd Io-
' sciamo perdere.
D’accordo, parliamo di ci¬
nema. Qaest’anno a Nizza
- d'era sm premio, e mica sma
^ patacca. Una giuria assegna¬
va ad un firn italiano ine-
• dito in Francia una settimana
C éS-tacanza-in an cinema pò-
rigmo, incassi magri ma
. pubblicità e recensioni assi-
' curate. L’iniziativa era pa¬
trocinata da ^la nota fab¬
brica di sig{àette che iton
staremo qui a meazionore
perché sospettiamo già-da
tempo di avere U cancro ai
, polrnonL!:H'^>%rjs^:.m\z^.'
A cavai donato non si guar¬
da in bocca, però 'sta botta
di celebrità, che sia capitela
al ligabue di Salvatore No-
; cito, A curioso. Ma come, an
'' fBm già abbondantemente
passato sotto t ponti, per
giunta premiato due Festival
fa’ in quel di Montreal, Co-,
nodo? Del resto, qssesto non
era che rsdtimo purodosso
della lunga serie eoU ezs s m
ta daUVattegra e snsenòuta
rassegna nizzarda, i-
Eppure, nella sezione sNuo-
,,00 sguardo sai ciaema iUUia-
' ho» aOeàHtè per la gita a
'^Fàrigi, film decenti e Wso-
- gnosi non mancavano. Pen¬
siamo a Educatore autorizza¬
to di Luciano Odorisio, fórse
la più interessante opera
-prima deUa RAI-quest’anno.
Fot. c’era Nella città perdu-
.«rta-'di.Sonam di Lsdgt^Fne-
■ , ~ « - *
-. cini, -funi anUfàseista ' ;in- -
' € chiave'' vestém * ' nìenVaf- \
■. fatto badale.. In/ine, ooglta-
mó ricordàre la ^esenta di,.^
Panni '^spoòclù. cÙ. Giuseppe
• Bertolucci, - per- fortuna^ri-l
sarcito dal rècenfe - riconpf
. scimento al Festival'dei Po^ .-
poli di Firenze. Presenza in- -
quietante, quella di Ifanni -
sporchi che strappa U cupo
sipario di conformismo dei '■
cinema italiano. Sapete che
*si tratta di un film girato a’
rimestato nella verità - san.-
guÌTiante dì quella fóssà co-'
mune deU’emargìnazionp che
- è la stazione di MUath.- vi
^sarà giunta notiàa rhé a
produrlo è stata VUnittìe- '
fSm. ma proprio per ciò che
sapete non potete mmaqina-
re come e quanto Panni
sporchi sovverta cerH dogmi
dd. documeniarìsmo.'- ^--a --
■ Questo film é poesia, dun¬
que cinema, a parità dì re-
■ gista è di argomento, molto
- pià (fi. Oggetti smamtì an
’ mgmar jflm che non ci con-
. vinse affatto. Giuseppe Ber-
toiucci ha ~ capito; stavotta,
■ ciò che nessuno dei nostri '
(a parte rìtridmcRnle Zavat-
tmL e U BàHhcdtio di Mat-
^ ti da slegare) sembra capace-
; (fi intendere.'V(de a <Bre che
quando la realtà bolle, il ci¬
nema è già bdTe cotto, basta
cucinare in casa. Ci abbia¬
mo messo tanti anni, ma chi
sa che non si riesca a ritor¬
nare al punto di partenza,
per veder davvero risorgere
U cinema italiano magari
proprio dalle ceneri del noe- -
realismo che fu, dopo esser¬
ci liberati ddTipoteca idfn-
-. iapka:-'' '
Intanto, però, oi-'fioooni.
registi dd eìnenia italiano
^ ritardale é puetilatota, qael-' <
' li deOa generasisae di Odo-
risto, : Faccini, Fe i t etocci ,
Amelio, Dd Monte, gli dogi
formo crescere la .barbo.
X Cen leeo zi rUe 'v si piemia; ;
- ci si p rende in giro, si con¬
tano i denti rimasti e si mef- :
. 'itono le dIUt ’nd-nata,'gnor-
dando -fi mora sedo i tem- ^
pioni deBa Promenade dee
ÀngUds, carne i viteìUmL
U f.
. ‘. ( •. f . j.
.Vi... .-V-’i-f.' I
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Qualcuno ha ^^oàrorìuna tetta dilhnettone Maina.
fypurenKuicano ancora dcun giorni a Natale.
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PAG. 10 r Unità
VITA
Domenica 14 dicembre 1980
Dopo il voto che ha messo in minoranza il governo
Patti agrari:
davvero
Ciò che è accaduto vener¬
dì alla Camera dei dc|iulali
è nolo. L'asscmhlea, col voto
delcrininante dei comunisti,
ha respinto l’art, 9’del lèsto
della maggioranza sui patti
agrari: una norma che in¬
tendeva stabilire i canoni di
affitto in misura eccessiva ed
iniqua, *. '''\1 '
Il nostro voto risulta coe¬
rente a' tutta una lungA bat¬
taglia, combattuta per difen¬
dere il lavoro e l’iinprcudi-
torialttà in agricoltura. - Sin
dàU’ihizio del dibàttito, al
donato, avevamo denunciato
come la proposta della mag¬
gioranza privilegiasse la ren¬
dita fondiaria, a danno , di
valori assai più alti, per il
loro rilievo costituzionale è
per la loro positiva incidenza
sullo sviluppo economico.
Da un lato infatti è pro¬
prio la Costituzione, secondo
l’interpretazione che anche
la Corte Costituzionale ne dà.
ad imporre che l’affittuario
‘ coltivatore diretiò sia messo
in grado di ricavare dal la¬
voro ^ una .. retribuzione tale
da a assicurare a lui ed alia
. sua famiglia un’esistenza li¬
bera e ilignitosa a.
D'altro lato occorre fissare
regole di convenienza econo¬
mica |ier tutti gli imprendi¬
tori agricoli, anche ' per gli
affittuari non coltivatori di¬
retti. sì da dare incentivo ad
un processo generale di tra¬
sformazione * e di razionate
sfruttamento della terra, dì
• aumento della produzione:
in una situazione nella qua¬
le invece le Iniziative di col-
- tivazione troppo spesso ri-
manentio arretratissime, li
' continua ad assistere all’ab-
! bandono delle campagne,
. quella che resta la più gran¬
de fabbrica d’Italia rischia
di fallire. R nella bilancia
commerciale il deficit agrico-
lo-alìmentare è secondo solo
a quello petrolifero.
La nostra quindi è assai
più che una-pretesa di-clpit.'
/ le^si muove in direzioni utili
all'intero paese. L’abbiàrqó
sorretta, in positivo.' con |iro-
poste dì'' modifica; d«l ' teglo
? aclla. maggioraniaVv Queste
- propóste sono ; sfate : accolte
solo in piccola parie: le li-
Mièe foridamentali'sono rima¬
ste quelle che erano. Rd al¬
lora la maggioranza non po¬
teva chiedere, né potrà mai
attendersi. II' èonsenso dei
comunisti su scelte sbilan¬
ciate a favore della proprietà,
volte a mortificare il lavoro
e la produzione: su riforme
che non sono tali, che non
spingono al camhiamenlo.
che scivolano invece verso la
mistificazione.
Difenda da sé questa mag¬
gioranza, le sue logiche, se
ne è capace. Solo che non
t ne à capare. Così la vicenda
■ deirari. 9 del testo sui patti
agrari ' ■ acquista • significato
; esemplare, al di là della que-
, \ stione specifica, che pure non
secondaria. Non è un caso
se la maggioranza si rnmrte.
■e viene battuto un governo
che pure nominalmente pos-
gia SII estesi settori ; parla-
. ; mentari. T.e nurnerose assen¬
ze in qiiesfi settori e i franchi
tiratori stessi sono «intorni di
lina crisi pnlitica profonda.
Le forze di maecioranza non
possono non avvertire le do-
' mande sociali che nerrorronn
il paesf": ma non riescono ad
assegnare ad ’ esse shocchi
.. adeguati. La crisi sta in qiie-
...
». > *•> ' -. 1 » . _
stìf -divaricazione: tra gtapdi
V : insopprimibili bisogni ed’ as-
'. setto di governo; in questa
..'v reale •assenza di una co'ali-
; alone ' rappresentativa, capa-
ce dì' prendere posizione i.^el
'‘ conflitto di interessi in cor-
. so: capace di mediazione e
di egehionia. Capace, nel éa-
. ‘ SO concreto, di dettare ima
V. disciplina dei patti agrari
'■ che trovi das-vero consenso
'. nel paese e In ■ Parlamento.
-Sicché il problema dei con-
V temiti, delle scelte concrete,
; della soddisfazione dei gran*
' i di bisogni, si intrecria Ìn*cin-
dihiimenle con quello d’iina
rnàlizinne di ■ governo rorrl-
spnnilente. di coerenti al¬
leanze soriati. Se questa mag¬
gioranza non sa « non può
difendere le «ne logiche, or-
corre cambiare logiche e
m.sagioranza: per la salute
collettiva, perehé 11 paese non
rimanga senza guida.- ,
Nel ristagno, nella disgre¬
gazione. il partito dello sfa¬
scio naturalmente si rafforza.
Dà segni di vita (ed è esem-
phirc) anche adesso, dopo la
radula delPari. 9; asserendo,
per bocca di rappresentanti
delia destra de e del MSI,
■ ai quali ai era unito si spera
: provvisoriamente un sottose¬
gretario mi erano «aitati i
nervi, che con i patti agrari
. si è chiuso.. •:'< i/ ì ; ’ -
n discorso invece resta
'■ aperto più di • prima: il li¬
scilo dello scontro è più avan¬
zato. La. forza dei contadini,
dei lavoratori, di tutti i pro¬
duttori agricoli cresce , per il
‘ successo della nostra opposi-
' alone: it .cùi senso tion per-
’ in,etièremó venga frainteso.
La Camera dei deputati ha
detto di no ai coefficienti di
aumento ' dei ' canotti agrari
proposti ' dalla maggioranza,
/non ad altro: restano in vi¬
gore' i criteri di delermina-
. 5 alone di questi canonL sla-
hlliti dalle leggi pre*‘-*ilcnli:
' . restano in vigore le norme
che dei canoni dispniignno
una tiqiiiilazinne provvisoria.
Fid esiste im debito costltii-
rion.ale del Parlamento, die
dovrà stabilire, nell’nmhilo
dei erileri vigenti, mal abro¬
gali. rneffirienli di àimientn
diver.si da quelli ehe sono
«tali .prnpocii dalla maggio¬
ranza : eoeffideniì ehe len-
. gano ronto dèlie ragioni che
noi abbiamo difeso e difen¬
diamo. E’ nn debito ehe va
pagalo ^ al ' più presto, senza
rinvìi: se non si vuole che
le derisioni delia Rorle Co-
- slittizlonale rimangano lette¬
ra morta, con grave danno
per lo Stato: se non si vuole
ehe il nrovvlsorio si risolva,
come non deve, in defini¬
tivo. --y-
'Su qiM***®- ®uche su que¬
sto. le forze politiche adèsso
si qtialifichèranno. e verranno
giudicale
: Salvatore Mannuzzu
Legge di iniziotivo popolare del SUNIA e.degll altri; sindocoti dégli inquilini
Sfratti focili 9 fitti tioiipo alti:
' ■ • • • ' » • ’i ■ ' • . . '
GC|iio canone
ROMA — La legge di equo canone deve
essere modificata. Altrimenti si andrà
ihcontro a conseguenze molto serie per la
. valan.ga di sfratti è pfr l’aumCTto ver- |
' tiginoso degli affitti provocati'dàll'indi¬
cizzazione dei canoni. ' Per evitare ciò.
il SUNIA d’intesa con gli altri sindacati
ha lanciato la raccolta di céntomila
firme per presentare in Parlamento un
, progetto di legge popolare di tttodiflca
dell'equo canone'(stabilità del contratto,
indicizzàziòne. snellimento delie procedii-
! re per 11 fondo sbciale). Aprendo 1 la¬
vori . del Consiglio nazionale, .U presi-
, dente del SUNIA onorevole Pietro Amen-
.dola, oltre alle niódlflche all’^uo ca-'
none, ha illustrato le iniziàtivé in' atto
che riguardano lo scàglionatrtentò degli
sfratti, la ricos^uzione dellé zone ter-
, remptate. l'attuazione del piano decenna¬
le. per redillzia. la revisione della c Bu-
calossi ». la riforma degli lACP.
• Nel dibattito, concluso dal searetario
dell’organizzazione Antonio Bordieri —
che ha annunciato la proposta di utì-
- lizzare .circa duemila miliardi per r.edi-
lizta.' senza intaccare il ‘ bilancio dello
, Stàio;— sono Intérvenuti i deputati Toz-
zettl. della commissione lavori pubblici
dèlia Camera per il PCI. Querci della
direrione del PSI e Musacchio ■ per il
PdUP. - , , : . : . , - -
i .^aie la plattàfprmà elaborata ; dal
SUNIA? L’ha riassunta Amendola. Nel
1981. a partire da 'agosto, nel giro ’di
un anno, scadranno circa due .milioni
di contratti di locazione. Quindi, U 30 %
delle famiglie Italiane, che abitàho irt
_ case in .affitto, potreb^rp . ricévere. la
'disdetta,, Ih altei'natlvà' allò sfratto, '
dovranno sottostare al ricatto di ca¬
noni néri, al di sopra.di .quelli fissati
dàlia legge. Da qui la necessità .di Un
rinnovo automatico di tutti i contratti
per altri quattro anni.
Malgrado l'equo cahune. gli affitti sa ,
no aumentati di . più dei redditi da la¬
voro. Il SUNI/^ suggeriscè allora' una
modifica deh congegnò di dèterttiinaziP-
- ne dei prezzi delle ntiove costruzioni e
un raffreddamento (teU'aUùale. inèccè-
nismo di indicizzazione, che' non ; deve
scattare automaticamepte ogni'anno. Coti.
gli attuali parametri, un canone rad¬
doppia in quattro amd nel caso di una
svalutandone annua attorno al 20%. Ad
esemplo,- un affitto che nel novembre
• del '78. era 100.000 liré, è pà.ssatò que¬
st'anno a 128.000; arriverà ■ neU’8l a
150.000. nell’82 à 177.000 è'nell’83 a 209.000.
Nel quadro dei miftlioramèati all'equo
canone, il SUNIA reclama per gli inqui- ■
lini —. che sono piùy di sette inllitNii -r
il diritto a deliberare sulle Spèse condo-.
miniali. éd accessorie: la revisióne del
fondo sòcialé per/e famiglie meiio ab-
. bienti/C la règolàméntajiohe dejJè vèn-;'
- dite frazionate, .t^ ^ykmettendq.'^il rlla-
: scio deirabiterione prima di cinque anni.
daH’acquisto deirappariamento.
^er gli sfratti — un problema di scot¬
tante attualità — il SUNIA ripropone la
graduazione nell’esecuzione per consen¬
tire un alloggio a tutti gli sfrattati: una
complete utilizzazione di tutte le abita¬
zioni con un provvedimento legislativo,
anche attraverso un decreto, che obbli¬
ghi la proprietà ad affittare. Intanto,
per legge, si dovrà autorizzare la magi¬
stratura a graduare l’esecuzione delle
sentenze secondo la disfjonibilità di case
•per sistemare tutte le famiglie colpite. Si
tratta ^l dare disposizioni ai préfelU per¬
ché. su richiesta dei sindaci requisisca¬
no gli' alloggi ingiustamente tenuti sfitti
e non requisiscano, invece, quelli degli
lACP In corso di assegnazione, per Im¬
pedire che il dramma della casa si tra¬
sformi In guerra tra i pòveri,
‘ L’emergenza, tùttatda.' non si supe¬
rerà. secondo il sindacato unitario de¬
gli inquilini, se non si arriverà ad un
uso programmato dei finanziamenti pub¬
blici e, quindi, ad una programmazione
vera e propria della spesa per la casa
per soddisfare il fabbisogno abitativo, an¬
dando. incontro soprattutto alla domanda
dei ceti popolari a redditi bassi e me¬
dio-bassi tramite i canali dell'edilizia
sovvenzionata e agevolata e utilizzando
anche forme di risparmio-caéa. < . .
Claudio Notar!
Una interpellanza comunista
Quanto fruttano
ainNÌ»$
i soldi in banca?
‘ . I
RO.\L4 ~ U IN PS ha rischia¬
to di perdere ingenti somme
per il mancato accredito di
parte degli interessi sui de¬
positi. Il rischio è staio for¬
tunatamente evitato; ma- il
problema di cautelare ogni
ente (e anche lo Stato e le
amministrazioni locali) da
analogo pericolo resta in tut¬
ta ‘la sua serietà. E'. , anche
questa una ^questione ■. mo¬
rale»..'.. .
Vediamo t fatti, quali so¬
no con molta chiarezza indi¬
cati' in Una ' ihterpéllànzà' dèi
compagni Adriana Lodi, Ma¬
rio Pochetti e Giuseppe D’Ale¬
na al presidente del Consigliò
e ai ministri del Lavoro e
del Tesoro. >' ■
’ 1) La presidenza del Con¬
siglio di amministrazione del-
l'INPS rimasta in carica fino
a novembre, viene informata
dal facente funzioni di diret¬
tore generale, di < discordan¬
ze » tea gli interessi effetti¬
vamente pagati da alcune ban¬
che sui depositi di fondi del-
l’Istituto e gli interessi .< con¬
trattati negU anni 1978 e 1979
dall’allora direttore generale».
Le banche, in. parole povere,
per. , un biennio non hanno ac¬
creditato a .favore delVINPS
somme notevàlii dell'ordine di
ceiitinaìq di milioni. Il fatto
è stàio scoperto, sid pure in
extremis'. Le banche, colte in
fallo, hanno tiUte (o quasi tut¬
te) < pareggurto ». Ma ce ne
i voluto. Lecita la.domanda:
perché gli istituti di credito
hanno tentato U, « colpo ». e
perché ai vertici burocratici
delVINPS, non è riuscito di
evitare irregolarità?
2) La procedura attuata
per la < pattuizione dei sag¬
gi di- interesse» ha potuto
consentire che si verificasse¬
ro c differenze anche rilevan¬
ti fra i saggi praticati dai
vari istituti di credito ». Un
esempio: nel 1977 al 9,25 %
ufficiale praticato da banche
di interesse nazionale ha fat¬
to riscontrò' un saggio assai
più elevato (fino td 17 %) di
altre. : ■ -
Come fa una banca a pa¬
gare. per interessi, quasi U
doppio di un’altra? Questa
anomala realtà in campo cre¬
ditizio apre il discorso sul
terzo ^lesito dei deputati co¬
munisti. <le rUevanti diffe¬
renze dell’entità fra'i deposi¬
ti nelle varie banche nazio¬
nali » e U fatto che € tali dif¬
ferenze non sembrano trova¬
re giustificazione in reali esi¬
genze ftatzionedi ».
La domanda che ci si deve
porre, al riguardo, è se V
INPS abbia saputo. ' o potu¬
to. valersi delle migliori ban¬
che e deQé migliori possibi-
Hcrm» H •. MI «M
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lità nel ' funzionamento '• del
servizio .di credito. L'INPS,
di certo, per l’ampiezza- del
suo intervento finanziario de¬
ve avere a che fare con isti¬
tuti di credito di elevata ef¬
ficienza e di larga presenza
come numero e diffusione ter¬
ritoriale di .HporteUi..sul mér- '
cato: cidi s^ per rendere |nù
dgeVoljg^Ù ‘S^^^'jisjcqssiò-
ne dei dMtntfuU f^évidenzia-
U.^àssmenziaìi ? jicr medàttia, '
tubercolosi, assegni familia¬
ri, ecc.)i sia — una volta ri¬
dotto- all'essenziale - l’utilizzo-
delle poste — per il pagamen¬
to delle prestazioni. Ma le già’
cerne presso le banche corri¬
spondevano (e corrispondono)
a queste finalità? Cioè, i de¬
positi INPS erano direttamen¬
te proporzionali ai bisogni?
E — v’è da domandarsi an¬
cora — qualora vi siano sta¬
te (e vi siano) ' banche che
hanno usufruito di depositi su¬
periori alle'esigenze e alla
funzìonàlitd del' servìzio, han¬
no corrisposto almeno un tn-
teresse maggiore oppure no?
- L’INPS, nei suoi organi di
amministrazione democratica,
non è certo andato aUo sba¬
raglio. Si è mosso lungo una
linea indubbiamente corretta,
.t rapporti con le banche
sia per la riscossione contri¬
butiva che per il servizio ài
pàgamp Uo ' Ielle ' prestaziotà
— sono .--ìgolati da apposite
convenzioni, sottoposte d con¬
trollo degli organi di vigilan¬
za. Lo stesso avviene per le
operazioni di pagamento dtHe
attività correnti (quali le fge¬
niture. ecc.). Mentre con cia¬
scuna banca vengono defini¬
ti, dal direttore generale che
ha la competenza i tossi cB
interesse dovuti all’ente svi¬
le somme in giacenza.per ri¬
scossioni o per U pagamento
di prestazioni e fomUare.
Ci sono differenze anche
notevoli nella regolamentazio¬
ne dei compensi dovuti alle
banche, per la riscossione dei
contributi INPS come per quel¬
la deU’lRPEF per conto dèl¬
io Stato. Occorre peitento
che il governo dSea: 1) le ra¬
gioni ehe giustifìee^ tali dif¬
ferenze; 3) se. 0 <i orpani À
controllo sonò posti a cono¬
scenza dtìle pattuizioni fra
altri enti e banche per ope¬
razioni similari e se anche in
tali casi esistano difforense
sostanti rispetto ai casi
INPS e IRPEF; 3) quali nri-
zìative siano state assunte (o
si intendano assumere) aòo
scopo di umformarè ' ai uà
unico intirizzo sostanzkie t
rapporti’ tra te banche, io
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Tu .'MUNITA' /: ,14 dicembre 1980
Il sensio dèlie
nostre scelte
Tro /a fine del 1ST7 e il 1979 gli Editori Riuniti — non
diversamente dagli altri editori di sinisira — videro diminuire
i loro lettori. Il problema, di non facile decodificazione, non
ci si pose in termini di marketing ma di mutamento culturale:
avvertivamo la stanchezza dei lettori per gli ideologismi astrat¬
ti, la ripetitività os.<;essiva di talune proposte editoriali, Vin-
sofferenza per uno concezione limitativa dell'impegno. Cer¬
cammo allora di scrollarci di dosso il grigiore di una certa
produzione e di una certa grafica, di ritrovare un’identità
senza discusiarct dalla nostra tradizione e di ridare alla casa
editrice quell’immagine di capacità d’intervento in campi di¬
versi e di attenzione costante al nuovo pubblico, che rischiosa
ormai di appannarsi. Ci sembrò che dò che si definiva con
' molta approssimazione riflusso nel privato fosse in realtà tut-
: t'qltrq cosa da, quelle i tendenze regressive e qualunquiste
enfatizzate dai mass media:' si trattava invece — secondo la
nostra analisi — di una riflessione, di una presa di coscienza,
di una volontà di approfondimento che' faceva giustizia di
troppe facili illusioni. Fu proprio questa interpretazione del
< riflusso x> od evitarci di cadere nella pania di quella che con
una felice espressione Nello Afelio ha definito « industria della
, nostalgia », fatta quasi esclusivamente di revivals e di re-
■ caperì. ‘ i;.- » ■- i
Gli obiettivi che ci ponemmo allora e cHe sono alla base
delle nostre scelte attuali furono essenzialmente tre: affron¬
tare nuove tematiche (anche quelle per troppo tempo rimaste
tabù), dare un forte spazio alle discipline scientifiche e, insie¬
me, intervenire nel dibattito, politico e culturale con pamphlets
rigorosi e spregiudicati di analisi e di proposta; fare uscire
la saggistica da un'area troppo paludata e accademica, accen¬
tuandone il ecrattere stimolante e collocandola per una mag¬
giore diffusione nei paperbacks; affrontare con un’iniziativa
specifica quel potenziale pubblico di lettori che per ragioni
varie (di istruzione, di reddito, ecc.) era rimasto escluso dalla ;
pratica delle, lettura. Sta ai lettori giudicare se questi obiettivi
siano stati 0 meno raggiunti: possiamo solo dire che nel 1980
le tre nuove collane Tendenze, Universale, Libri di base —
gli strumenti per la realizzazione di tali obiettivi — hanno
avuto una forte risposta di pubblico: l'aumento della diffu¬
sione nelle librerie ha sfiorato nel 1980 il 50%. Accòlito a
queste collane abbiamo cercato di rinnovare e di vivificare
anche il resto della nostra produzione: le € strenne» di cui
diamo conto in queste pagine ne sono una testimonianza.
Nel nuovo anno andremo avanti su queste linee e cerche¬
remo di affinare la nostra proposta, di renderla più pun¬
tuale e rigorosa: daremo un nuovo impulso alla Biblioteca di
storia allargandone l’arco tematico, rinnoveremo la collana
Idee inserendole «elTUniversale e immettendovi, insieme con
i classici della cultura politica, quelli della cultura .scientifica,
economica e storica, svilupperemo il settore scientifico anche
a livelli divulgativi, continueremo, a dispetto dei nuovi filmici,
la nostra produzione scolastica e parascolastica. Una rapida
carrellata tra i titoli più significativi del 1981: l’autobiografia
di Indirà Gandhi, la ripresa de II tappeto verde di Pratolini.
• il Catalogo dell’universo di Murdin e Alien, il Dizionario delle
istituzioni curato da Luciano Violante, la conclusione della
Ontologia dell’essere sociale di Lukàcs, l’Epistolario ; di La¬
briola, la biografia del Che Guevara scritta dal padre, ricca
di numerosi inediti, l’Antologia della letteratura fantastica
curata da Borges, La mia avventura atomica del fisico au¬
striaco Otto Frtsch, l’Io fotografo del pioniere della fotografia
Nudar, inediti e riscoperte di Gianni Rodari. L’opera di mag¬
gior rilevanza del 1981 sarà la Storia fotografica del Pei, cu
rata da Paolo Spriano per la parte storica e da Paola Amen¬
dola per la ricerca iconografica, due volumi di complessive
ottocento. pàgine con 2500 fotografie, al OO’/o inedite, frutto
di lunghe ricerco negli archivi ’ pubblici e privati. Sarà il
maggiore - ma non unico — contributo degli Editori Riuniti
alla celebrazione del sessantesimo anniversario del nostro
La prima
biografia italiana
deir autore
di Senilità :
Schmìtz
partito.
Roberto Bonchio
Zeno
Storia della musica
f ‘«ì *• f
col permesso del disco
if
Tre domande al musicologo
Massimo Mila.
In che modo è possibile una
storia della musica: è storia di
note, di compositori, di orche¬
stre, di pubblico...?
La storia della musica è sto¬
ria di compositori e. di stili
(non direi di note, né — come
si è tanto a lungo creduto e
praticato — di forme). L’in¬
fatuazione sociologica a cui
soggiace la cultura mar.xista
avanza talvolta la richiesta
che la storia della musica di¬
venti invece storia_di orche¬
stre, di pubblico. Ma questo,
nella misura in cui è Utile, è
sempre stato fatto dalla sto^
riografia musicale degna di
questo nome. Non c’è storia
della musica che non registri,
leniamo, l’invenzione del vio¬
lino e la. costituzione'dell’or-
chestra moderna, con tutte le
conseguenze che questi fat¬
ti ebbero-sulla creazione nau-
sical’e. (La storia delle singole
orchèstre può "essere general¬
mente oggetto di cronaca lo¬
cale, ad opera degli interes¬
sati. Ma non c’è studioso di
Mozart .il quale trascuri l’im¬
portanza che ebbe per lui il
contatto con l’orchestra di
Mannheim, o la possibilità di
disporre di strumenti come il
.clarinetto e il corno di basset¬
to. che a Salisburgo non c’era¬
no e c’erano invecé a Man¬
nheim e a Vienna). Ugualmen¬
te non c’è studioso serio che
trascuri l’importanza determi-
nante che ha sulla creazione
■ artistica 'la sua destinazione:
' per la chiesa ó per il castello,
per la festa popolare in piaz¬
za o per la corte, per il teatro
o per il concerto. Non si po¬
trebbe dire neanche una paro¬
la sulla musica di Bach .se .si
; prescindesse dalla situazióne
sociale e .professionale in cui
egli si venne a trovare nelle
diverse sèdi di lavoro da lui
occupate. Quanto ad orchestre
e strumenti, la storia - degli
strumenti musicali è ujja bran¬
ca particolare della ' storia
della musica, ricca di opere
gloriose. Tuttavia non è, non
esaurisce, la storia della mu¬
sica. Serve, ed è necessaria,
alla stona della musica, che -
è disciplina piu vasta c più
comprensiva. ^
Quale rapporto' sussiste tra ]
storia editoriale della musica
e la storia editoriale (che or¬
mai si può tutta scrivere) del¬
le riproduzioni discografiche?
-Uh tèmpo, coth’è ovvio, la’
storia editoriale delle riprodu¬
zioni discografiche aveva fun¬
zione sussidiaria ed esemplifi-
catrice rispetto alla storja del¬
la musica. Esisteva, già^ al
; tempo dei dischi a 78 giri, una '
stòria della musica attraverso
il disco, che veniva umoristi¬
camente chiamata: «storia
della musica col permesso del
disco ». Oggi il rapporto si è
rovesciato: la produzione di¬
scografica. anche per le epo¬
che oscure e lontane della mu¬
sica, è divenuta così impetuo¬
sa, che spesso precède la sto¬
riografia libresca. Sii certi
aspètti della musica medioe- ■
vale e quattrocentesca, certi .
dischi, e le illustrazioni stori¬
che che li accompagnano, fan¬
no testo nel senso letterale
della parola, in attesa che 1’
editoria libraria sì decida a
mettersi al passo. Le ricerche
degli studiósi trovano a vol-
: te più fàcile e pronto sbocco
; nel disco che nel libro. ■ :
L’interesse del govani pet
la'musica (concerti rock ecc.).
Si è collegati ad una produ-
; rione editoriale: molto ampia,
c diffusa in tutte lé edicole: per
■ esempio, i libri dèlta « Lato Si¬
de » su Dalla, Bob Marley,
Guccini. E’ un fatto di costu-
' me 0 una parte reale di storia
della musica? ‘
' Non ne so niente.- L’interes¬
se dei giovani per la musica
va ben oltre la produzione e-
ditoriale diffusa nelle edicole.
; Investe tutti i settori della mu¬
sica. e questo è un fatto che
mi fa molto piacere. Ma non
amo la paternalistica distin¬
zione deU’umat)ità in giovani e
vecchi (forse perché nella pii-,
ma categoria non*ci posso più.
• entrare) ; e preferiscono con¬
statare che l’interesse per. la
- musica va crescendo, di que¬
sti tempi, presso persone d’o-
gni età e d’ogni ceto. ;
Ambra SomaschinI
ENRICO GHIDETTI, Itala
Svevo - La coscienza di un
borghese triestino. L. 10.000
Uno
invito
Una nuova edizióne del Decamerbne
ROLAND DE CANOE', storia universale della mùsica,
2 volumi in cofanetto, L, 60.000. ' '
« Non è assolutamente — dice Roland de Candé — l’espe¬
rienza di un lavoro scoilo in collaborazione. Fin dalle origini
— il progetto risale infatti a 7 o a 8 anni fa — né l’editore,
né io plogettammo na redazione collettiva delVopera. Credo
proprio che il vantaggio principale della nostra scelta sia
stato quello di aver evitato lo scoglio comune del lavoro col¬
lettivo: la sovrapposizione e le contraddizioni. Si potrà sem¬
pre rimproverarmi, nessuno è infallibile, di alcuni érrorì ma.
dopo tutto, perchè lo storico deve scompariré dietro quello
che scrive? E quindi poiché questa storia è firmata, è nor¬
male, anche se la mia pratica ' resta in qualche. modo. di
stampo enciclopedico, ritrovarmi nella, sua redazioneIl mu¬
sicologo come lo storico non sfugge olle^ sue preferenze e
alle sue avversioni. Questo problema si è posto anche per
Roland de Candé: < la soluzione si è creata da sola. Avevo
scelto di seguire l’ordine cronologico per la redazione del¬
l’opera. E’ vero che seguendo rigorosamente questa linea di
condotta lo storico non si fa sempre uà piacere. Tuitcria,
quando si inizia ad esplorare un’epoca o un uomo, è raro'che
non si finisca per essere catturati da quell’epoca o da quel¬
l'uomo. Si trovano comunque aspetti opposti al concetto che
si aveva precedentemente», ■
Ciò che rende importante quest’opera è precisamente la
sua € soggettività »: il suo essere una miniera di infòrmazionì,
di segni di riferimento anche per quelli che non la condivi¬
deranno. la Storia della musica di Roland de Candé non
aspira affatto all'obbìetliciià totale. QiU o là considerazioni,
o giudizi fortemente personalizzati. ■ ne fanno . un ; libro che
vive, suscettìbile talvolta di generare passioni o discussioni,
chi tutti i modi — aggiunge Roland de Candé — non è ne¬
cessario. quando si fa opera da storico, cercare di soddisfare
tutti. E' evidente che questo libro, se si vuole evitare la dè-
magógia, ’ non è : indirizzato a tutti. I bambini al di sotto
dei 12 o 13 anni non potrebbero leggerlo. Un’assenza totale
di cultura — non solo musicale — d^ lettore avrebbe come
presupposto, ugualmente, uno sforzo troppo, grande. D’altra
parte t professionisti della musica non ne sarebbero soddisfatti.
Tra questi tre estremi, comunque, mi sembra che esista un.
pubbìicà molto vasto: quél pubblico che ama la musica, che
la scopre dai dischi 0 dalla radio, o anche che la pratica da
amatore e che desidera, senza necessariamente sapere tutto,
conpscerne un po’ di più ». : ' ^ ‘ ■
De questo punto di vista l’autore dà prova di una splen¬
dida lucidità. Né oscura, né povera, la sua opera —di cui
bisogna sottolineare la ricchezza iconografica e l’intelligenza
dell’impaginazione — ha un vasto « auditorio ». Preoccupato
dell’essenziale, dalle tradizioni antiche alla più scottante at¬
tualità passando per luoghi extra europèi, è concretamente
uno dei più begli inviti alla musica che, dopo molto tempo,
ci offre la bibliografia musicale francese. . ov
t , GIOVANNI BOCCACCIO,
Decameron - Tre volumi in
Un classico
/ -.■* •'* "v',' i, V ’
'■» - ./X _ :
cofanetto, L. 21.000.
(da Noucelles Litteraires)
Trent’anni or sono, verso la -
fine di agosto, usciva nella *
milanese « Universale Econo¬
mica ». con il numero ^ ai ,
pre^o di lire 100. a quella .
inségna del « Canguro > die
era diventata in breve fami¬
liare a tanti, -cwi i suoi ta¬
scabili settimanali^ la prima
gkmata dd Decameron. Cu¬
ratore dell’edizione, che. a re¬
golari interv^.' si Completò
rapidamente, volumetto dopo ■
volumetto (e molti ne ricor¬
deranno' ancora la ' gialla
copertina), era Mario ' rubi¬
ni. U quale, riservando a sè
la quinta giomata. aveva di¬
stribuito le altre tra studiosi -
dì diverso , gusto e diversa.
formazione, da Cecchi a Pe¬
tronio., da Alleata a Muscet-
ta, affinchè introducessero li-
e noi
beramente il fruitore, ■ sezio¬
ne per sezione, a una lettura
'agevole di questo capolavoro,
! ed èra riuscito a collocare,
l’uno a fianco dell’altro. Mon¬
tale prefatore della - settima.
: e Baldini dell’ottava giomata.
Nasceva cod, in ,1 qualche
modo, Ja « lectura Boccac-
eli », destinata., con simile ta¬
glio. A singolare fortuna ulte¬
riore. Nasceva soprattutto, vo¬
glio dire, mediante sìmile
[U’assi ' ' editoriale, inconsueta
ma felicemente popolare, una
più netta percerione della
struttura significante dell’ope-
-ra. resa sensibile e come mia:
terìalizzata nella stessa distri¬
buzione in fascicoli. Era sug-
^gerita.’e rilevata. ’ di fatto,
per quella relativa autonomia
delle partì. • dei corrispon¬
denti Scorsi critìci'-prelimi¬
nari. quella -immiaginè di un
Boccaccio narratologo, e non
soltanto narratore, che esplo¬
ra le fórme possibili del rac-.
conto. Je catégorie tematiche
e formali dd novdiare. in¬
nalzando defìmtivaipente, a.
dignità di consapevole e ri¬
flessa operazione., letteraria,
la pratica, sino allona emi¬
nentemente orale, .della fabu-
lazimie breve, realisticamente
tipica ed esemplare — un'im¬
magine mmai meditatamente
acquisita.,--
- > n rìtmTio di questa edizio¬
ne (integrata ora da una pre¬
fazione del nuovo curatore.
' Mirko Bevilacqua^ die afCron-
fa il problema deQa cornice e
della prima giomata) non ce¬
lebra dunque »ltantó un ca¬
so memorabile delia fortuna
moderna del Decameron, ma
lo ripropone, ■ con ' debito re¬
stauro critico dei testo, in tut¬
ta là suà ancora attiva fecon¬
dità. Dopo un trentennio-che
fu folto come altri pochi di
’ indagini intorno a questo clas¬
sico, e di studi boccaccescdii
in^genere, l’accesso alla « lun¬
ga galleria di caratteri uma¬
ni. di ambienti, di vicende»
— per ritmendere le parole
conclusive di Salinari — e ai
«mille toni che fanno pas»-
re il lettore dalla comicità
più sboccata alla tragedia più
alta », quali' si armonizzano e
si ordinano nel* Decameron,
. rimane aperto e agevolato es-
■ senzialmente, - per noi, sem¬
pre da queste pagine, in cnii si
impegnò la nostra più matura
cniltura interiKetativa. proprio
nel giusto mezzo del cammino
' di questo nostro secolo. .
Edoardo Sanguineti
Un Bulgakoy
per la televisione
fortebraccio
ì saggi di'Gior^ò Aulendola
MICHAIL BULGAKOV -
Feuilletons. L. 5.600.
Ugo Gregoretti. che ha cni-
rato la regia televisiva cte
Le uova fatali, ha « un vec¬
chio amore per Bulgakov »
e lo preferisce a Majakovskji.
perché, nel « borrisse un po'
scettico» (come lo definisce)
trova una « pietà, sia pur ir¬
ridente, nei confronti di quei
népmani un po’ squallidi e
un po’ miseri; Majakovskij
resta, invece, l’utopista casti¬
gatore... ».
Quel che conta in Bulgakov
è U rapporto tra le pagine e
la loro spettacolarità: «la
pnxligiosità. rinverosimile.
la magia e. infine, il duali¬
smo insenndibile deH'elemento
comico e di quello ironico in¬
sieme». Questa ironia toma
nei Feuilletons attraverso
« l’osservazione diretta dei
costumi e delle psicologie dei
personaggi: il mondo conta¬
dino e l’ambiente burocrati¬
co servono al grande russo
quasi per smorzare la voglia
irresi.stibile di prendere in
giro i connazionali ».
Feuilleton significa scenet¬
ta satirica e. come tale,
forse rimaneggiandola un po’
« potrebbe essere .trasportata
in ’iV. pothé -basata sulla
quotidianità, sulle cose minu¬
scole e, soprattutto, perché
' ambientata in esterni: la sta¬
zione. gli uffici, le strade: sa¬
rebbe troppo difficile, insom-
, ma, ricavarne una rappre¬
sentazione teatrale ». Da re¬
gista televisivo e teatrale
Gregoreiti. ’ quindi, propone
un - Bulgakov da televisione.
Va considerata O feuilleton
marginale rispetto alla produ¬
zione complessiva dell’autore
! «anche, se meno impegnati¬
va ». dove i grandi fenomeni
« soprannaturali, demoniaci e
grotteschi presentì in Cuore
di cane come ne II Maestro
e Margherita (il vero miraco¬
lo!). nelle scalette diventano
satira del frammento della
giornata e, a voWe. irrealtà,
nella descrizìane' della morte
d» appare..^. E Tìmniedesi-
mazione completa tra fl regi¬
sta e l’autore ani v eretbe
chissà dove < non accantonan¬
do l’idea di proporre, per il
piccolo o il ^ande schermo,
n Maestro e Margherita, di
nuovo e. ex novo. Il romanzo
teatrale. ^ --
tézióm di
mmm
CIpflCiO AfNENDOLA, Gli
H apab U i c a, L. 4500; Lattóra
L. 12.600; Starla dal Partita
nMmm mi-IMI, L. 7500 ,
ni dalla
MIImm^
Giorgio Amendola politico a Storico tn-
- sìeme; storicista in politica, fortemente
interìessato a cavare le lezioni poUtiche
dd passato, dalla sm rivisitazione. -Il
' suo lavoro di riflessione critica a ànto-
,. biografica resterà come una traccia non
caduca sìa aeOa st o riogr a fìa Uaiiana sia
’ neOa « memoria storica » : dei mUiUmtu I
ì rofatmi che ara gli Edtari Hmnrti er i pr o -
i . pongono » — come si dice — sono come
j . un’esemplificazione di tutte lé dmensìoni
^ e le proiezioni degli interessi culturaU a
l dell'impegno attivo di quél grande com-
bàttente. B del laro intreccio.
Detto tra noi
latradnziana di TalNa Da Maara. ll l a iIrait ai H di Attaa
L. 4.500 . . „
n consueto appuntamento con gli appassionati della
satira politica quest’anno sarà ancora più emowonanta.
I corsivi scritti sull'Unitd da Fortebraccio nel 1900 banoe
trovato in Altan un insuperabile illustratore. Nulla sfugge
agli occhi attenti c arguti dei due grandi usnorisU- Tra
una battuta e una vignetta essi delineano con tratto
rapido ma inconfondibile caratteri a vicende della scena
politica italiana. ,
ì .’oN'» C>'. ** *•
( Diciamo anzitutto della sm Storia de)
r. Partilo co mu nis t a italiano, aa grande di-
i : segno s m i e tie o che Vamtore rìaaci a trac-
per Terco storico che va détta fon-
t dazione sino ^le soglie della Resistenza
: e che la morta gli tiapodi di ceatlaaars
^ .'fAmendola stava lavorando propria tregli
^ alfiniì alesi al p r im a eaphelà dd eaeonéa
|ioohnac>. La ddaoe di lettara di faeOa
l: Storia é sempiica, la si r i hwa aaOo slasso
t^fìrtoa dai capitoli; pwHa di partama, ottl-
f. cé prirttegiata. seno godìi dd Parsa; Tia-
l'serimento e la ilautoaa dpi caai aaiirt nd-
*^'10 étmie inolia.' della seeielé ItaHarra.
delle sue classi lavoratrici, nella dialetti¬
ca ài.scontro tra e antifascismo.
In quésta visione Amenósia inserisce tutti
gli spunti peculiari di una poleoùca solle-
cffonre; resame dette responsaMità degli
eintdiettmdi» italiani néWawento e nd
' trionfo dd regime fascista; il « ritardo ».
- sforico ddrantifascismo mUHgnie; la ton
tìnuità Gramscì-Togliatti nétto svSuppo
ideale e pratico M PCI.
Le lettere a Milano sono già un testo
classìcg nétta storiografia deùa guerra ds
Liberaztoae e al tempo stesso un racconto
pi^ di concreta drammaticUà sui dSbat
liti mtemi ai gruppi dirìgenti comunisti,
sulle sedie che si o p èr a rong nei fuoco
détta latta. Ma bisogna non meno segna¬
lare Vimportanza dei terzo volume. Gli
anni della Repubblica nei qaale sono rac¬
colti, ottre a una suggestiva proposta di
periodizzazicme ddle storia . contempora¬
nea dal I9t4 al alcwit dei sappi
storico-politici più tnaooatori; tpteUo sulla
€ rottura i del 1917* ad esempio. ' parilo
sul «balzo aei Mezzopiorao». paeB o saBa
classe operena itdkma nel primo renten-
aio dd secondo dopoguerra. Ci, ta questo
volume, come Vanticipazione dei tenti e
ddrinterpretazìone di una storia generale
dell’esperienza vissuta dal movimetào ope¬
raio. détte sue generazioni <S miitanH ta
tétte mn trentennio dd quale Giorgio Amen-
dda non fu solo attento studioso ma prò
tagonista di prima fila.
Sarà una vecchia ubbia, ma
noi conlinuiaino a credere
che Italo Svevo non abbia, qui
da noi, il pubblico ' che do¬
vrebbe - avere. Da un po’ di
tempo, i suoi libri sono nel¬
le classifiche dei c più Tenda¬
ti»: ma si sa che queste clas¬
sifiche ser^’ono soltanto all*
industria editoriale. 11 segno
più cospicuo di una cèrta, per¬
durante indifferenza era la
mancanza di una biografia
dello scrittore triestino. La
lacuna viene colmata ora con
questo Italo Svevo, La coscien~
za di un borghese triestino,
scrìtta da Enrico Gbìdelti. La
noncuranza delia letteratura
ufficiale si spiega: non si em¬
pisce Svevo se non si ha aria
coscienza europea. E le no¬
stre lettere, ih tutti i loro trave¬
stimenti, neorealisti, rieoavan-
giiardisti -e ora neonatnralisti
(gira e rigira, scherzando o fa¬
cendo finta di scherzare, il no¬
stro letterato si rivela pur sern-
pre per un appassionato ammi-
, ratore di tutto ciò che, in fat¬
to.di romanzi, può essere in¬
cluso . una linea ideale .Wai-
.ter ScòU-Sho'ópy: a spuntarla
è sempre quel micidiale attàé-
co: c Era nna notte buia •
tempestosa ». Robert Mnsil
aveva già rovemato il luogo
comune, Mahler zi era giù pre¬
so giòco di Ha^dn in an cè¬
lebre attacco musicale...) si to¬
no tenute, sempre, nei pressi
del focolare. D’altronde, la via
dello humonr appare imprati¬
cabile: alla fine, Taforisma dir
venta predica e richiamo all*
ordine, la scrittura anà sacra
BcrìUura, l*epigramma ria mat¬
tinale dei carabinieri, e via di
segnilo. Se le cose atanno to¬
si,-come capire Svevo?
-/.Le .biografìa scrìtta da Enri¬
co Ghidetti ci dà anche le spie¬
gazione della perdurante non-
enranza nei confronti di Svevé
da parte delle nostre lettere
officiali. Perché è la primi
che viene scrìtta a più di cin¬
quantanni . dalla morte - dello
scrittore e perché affronta . il
«caso Svevo» (è ancora «■
« caso ») da nn angolo visna-
lè europeo. ' II borghese trie¬
stino vi appare per quello che
era: nn indrvìduo nntrìto dèl¬
ia grande coltura del suo tem¬
po, da Schopenhauer a Nietz¬
sche, dalle idee socialiste alla
psicoanalisi. Svevo, come De
Sanctis (ma a questo De Sanr-
tis viene sempre proibito di
rivelare il suo volto, che poi
è qwllo vero), è an ber^iese
che sa di essere borghese. Ha
la sua coscienza di classe, e
da questo eeservatorio serata
se stesso, la propria. scissura
(il commerciante e lo scrìllo-
re) e la metamorfesi che ne
deriva. Ettore Schmila, bor¬
ghese di nascita, impiegato per
necessità, di nuovo borgbeeo
in seguito a nn ricco matri¬
monio, a poco a poco dìvenla
Italo Svevo (swà Italo Svevo
solo quando gli amici Iettan¬
ti, da Jojce a Moniale, da
Baalen a Crémìenx lo ric e no
sceranno con questo nom dm
piume) ; ma nel m om c u l o ataa-
so in cui egli riesco a esame
Svevo si identifica in Zenq:
Zeno guarda Svevo godere del
snccesso, ma alle spalle di
inni e due c'è, o vi rimane,
riroako eoonncirianle Etiece
Schmita. NeH'ampio sgu a rdo
snlTEnropa, 'sulla cultura te¬
desca, austrìaca e triestina,
elùdetti ha taaccìato questo
ìtineraio: cho poi è ritinera-
rio di dee solitodint, quella
dell'uomo o quella deÓo scrit¬
tore.
Sembra superfloo aggmui»-.
re cho una iHOgrafìa come
questa diventa imìucdìalamen-
le una guida alla lettura di
Svevo: della sua vita e dello
tue opere.
P«*l* Spriano 6i«a,
Pél 'M
io Cocchi
t. *•-
V* ^ ’ *11 ^ r ■* ' -
I l* ■
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li.
« •» «
EDITORI RIUNITI/fteposte <* lettu«
Vf
I - ».■■
L'UNITA' / .14 dicembre 1980
Ricordi, gusti, giudizi delVautore di Ulisse
■ i -. -
A passeggiò
con
ARTHUR POWER, ConvtrsailonI con Joyce, L. 3800 .
Dopo la fondamentale biografia di Richard Ellmann, e
dopo gli studi innumerèvoli comparsi negli ultimi decenni,
sembrava impossibile aggiungere nuovi tocchi al ritratto di
James Joyce. E tuttavia l’esile libro in cui un ' modesto
pittore e critico irlandese, Arthur Power, ha trascritto, dopo
cinquant’anni, le sue Conversazioni con Joyce, non costituisce
soltanto una lettura gradevole e fresca, nonché una garbata
rievocazione della vita artistica della Parigi degli Anni Venti,
ma esercita appunto la funzione di arricchire e perfezio¬
nare quel ritratto, di ampliare e approfondire la. nostra cono¬
scenza dello scrittore irlandese. E* il Joyce che ha appena
completato TUlissc, quello che il giovane Power incontra a
Parigi nel 1921 • (il romanzo uscirà, com’è noto, nel 1922),
e non stupisce quindi che il gran libro — al quale Power
guarda con perplessità, configurandosi come la « proiezione
fin troppo rassicurante di qualche imbarazzato lettore », scri¬
ve Franca Ruggieri, davvero eccellente curatrice dell’opera —
stia al centro delle « conversazioni » e che su di esso Joyce
(un Joyce rappresentato qui anche nella sua più domestica
condizione) esprima giudizi, non sempre noti, che da un lato
illuminano la comprensione dell’opera (e per esempio: < Ulisse
è un’opera fondamentalmente umoristica, e quando verrà meno
tutta la confusione della critica attuale in proposito, la gente
lo vedrà per quello che è») dall’altro rivelano la sua piena
consapevolezza del ruolo che il romanzo sta assumendo (« Ulisse
h^ cambiato tutto, perché con Ulisse io ho aperto una nuova
strada ... ho liberato la letteratura da ceppi secolari»).
Ma non soltanto queste osservazioni rèndono ^ il libro di
. Power una testimonianza preziosa. Sollecitato. da Power.
.,,,,
i .. ■
, -
4
A colloquio con Renato Nicolìni
L ^immagiharìo
a strìsce
LA SCOPERTA DEL MON¬
DO A FUMETTI, Voi. 1 :
Ulisse, Alessandro Magno,
I Vichinghi, Marco Polo,
L. 10.000: Voi. 2: Colombo,
Balboà, Cartés, De Cote,
. Vasco de Gama, Albuquer-
. que, L- 10.000.
le manifestazioni in merito
sono quelle dei collezionisti
che spesso restringono la di¬
scussione ». ,
Le vecchie tavole
di « Yellow Kid »
■ Renato Nicolini ha nel cas¬
setto un programma di * mo¬
stra sull’immaginario tecno¬
logico: l’immaginario che na¬
sce dallo sviluppo deila tec¬
nologia e come tale dà un
ruolo rilevante ai fumetti ».
£ così, come ha socializzato
le altre forme espressive di
massa, questa volta lo fa con
i fumetti anche se gli sembra
€un po’ difficile, perchè il
loro "'consumo reale” è quel¬
lo dei centomila lettori ame-
■ ricani delle strisce domeni¬
cali dei giornali, dove ognu¬
no legge per confo proprio:
. Il tentativo della mostra di
€ entrare heU’universo imma¬
ginativo* si collegOi natural¬
mente, al fumetto come for-
i ma più antica dell’immagina-
- rio: sii montaggio (elemento
■ fondamentale del linguaggio
cinematografico e teìeTrìsivo)
■ nasce proprio con le vecchie
tavole di ” Yellow Kid"*. Si
■ mostra cosi nel suo rapporto
con il mercato delle imma¬
gini: € Guerre Stellari* che
da fUm diventa fumetto o
€ Superman * che da fumetto
diventa personaggio cinema-
\ tografico. Il nqècioJo del fu .
metUi, ■■ C’jni,iìiqàe, - non
. tanto nel commento della si¬
tuazione politico-sociale (pen¬
so alle vignette di Alton, Fp-
rattini, Bucchi), « ma nell’in¬
tervento indiretto, della situa¬
zione ideologico-suciale: ■ la
crisi déll’erore "Superman"
che produce personaggi come
ì' ” Uomo ■ Ragno " divéntato
eroe perdente, che non vìnce
■ più*. - . <-;■ W-" '■
La preoccupazione di Nico^
lini è quella, però. « di re-
■ dere l’uso dei fumetti come
• possibile riduzione del libro.
lo stesso processo che pre-
- cede la visione del ■ telero¬
manzo in TV alla lettura del
lesto*. Nella < Storia del
mondo a fumetti*, el’enor-
. me fascino sta. invece, nella
scoperta del mondo che rac¬
chiude, amalgamandolo. Véle-
m
Luigi
Yerpnesi
maestro
d’arte
LUIGI VERONESI, a Cora
dì Glatico Viazzi. il SO.OOIK
n teatrino di casa mia
UGO GREGORETTI, Il teatrifie « casa mia. L. t.OOO
Il teista Ugo Orcgorelti per due anni ha raccontato a
milioni (li a.scoltatcri radiofenici le cronache tenere e burrascose
delia sua vita in famiglia. In questo libro le ha trascritte e
piacevolmente illustrate con disegni a colorì. Si tratta quindi (S
< scritture orali * o anche di « cinema invisìbile » come k>
dc.lniscc l'autore. Ritroviamo in queste pagine la diflicoltà
di essere padri, madri, figli; l’ansia che si nasconde in un
sorriso. I padri del nostro tempo si riconosceranno, i figli sco¬
priranno un ritratto che non li tradisce.
I..uigi Veronesi (Milano
1906) rappresenta una ddle
personalità artistiche più com¬
plesse del *900 italiano. La
sua opera di pittore. graHco.
maestro d'arte attraversa i
movimenti d'avanguardia più
significativi del nostro tem¬
po: dal suprematismo al
Bauhaus. da Kandisfcij a Ma-
levic. La sua però è una scel¬
ta materialista, che si inse¬
risce nel campo operativo di
Tatlin, Rodeenko. Lisitskij.
Moholy-Nagy. Fondamental¬
mente • costruttivìsta. la sua
concezione dello spazio si ri-
fà alle geometrie non eucli¬
dee. alle suggestioni del più
avanzato pensiero logk»ma-
tematico.
Le Immagini del Veronesi
— come precisa il critico
Glauco Viazzi. curatore del
volume — costruiscono un
modo di invenzione e di fe¬
sta, dicono il piacere dello
esistere, del pensare, del sen¬
tire, del fare.
e disposto nei dieci anni della loro frequentazione, a con¬
fidarsi col giovane e un ’ po* sprovveduto amico assai più
che con 1, critici ufficiali, Joyce parla liberamente di molte
cose, dell'amata-odiata Irlanda, di politica, di religione: còn^
fessa le pròprie avversioni (singolare quella per la conteniv
poranea pittura dei Braque e dei Pièasso): e sOfN'attutto
esprimé con. franchezza opinioni su scrittori del passato e
del presente che in certo modo coinpletano oralmente ' una
attività critica che il durissimo lavoro, creativo aveva inter¬
rotto. E se esse sono sempre interessanti (si vedano'quelle '
su Shakespeare e Swift, Stendhal. Ibsen, Cecov, Gide, Heming-'
way) e spesso acutissime e suggestive (e > penso a certe frasi
su John Donne: «... con Donne si entra in un labirinto di
pensiero e sentimento. La sua poesia è un’avventura, in cui
non sai dove andrai a finire, ed è quello che -jla pagina
scritta deve essere. Nella vita non sai dove ti porta un’espe
rienza, ed è quello che la pagina scritta deve essere »: su
Prbiist: « E’ nostro obiettivo creare un nuovo rapporto di
fusione : tra il mondo esterno e la nostra identità contem
‘ ixiranea ' ed inoltre, come ha ' fatto Proust, il ' vocatelarlo
del nostro subconscio»; su DostoievskI: «E‘ l’uomo che più
di chiunque altro ha creato la prosa pioderna »; su quel T. S.
Eliot della cui importanza e della cui affinità col suo lavorò
-7 non a caso anche La Terra Desolata è del 1922 — Joyce
sùbito s’avvede: « La Terra Desolata è l’espressione del no
stro tempo »). il dato più interessante sta nel loro com¬
porsi a formare la linea della « tradizione » di Joyce. La
linea degli artisti che nella loro ricerca di verità, nel lorò
scavare • sempre più ■ a fondo nel rèale (« noi ora ' siamio
ansiosi di esplorare il mondo nascosto»), nel loro rifiuto di
ogni illusione, sia essa « classica » o « romantica », nella. loro
accettazione del presente (« bisogna ' essere coinvolti dallo
spirito del proprio tempo ». « tutto tende o.ggiginrno al flusso
e al mutamento e la letteratura moderna, per essere valida,
deve esprimere questo flusso ») portano al realismo totale
deU’Uiisse e di quel Finnegan’s Wake di cui registriamo,
in queste paginette, la nascita.
-Quelle opinioni, allora, finiscono con l’apparire, anche ■ e
sonrattutto come una dichiarazione di noetica, come il ma¬
nifesto della vera e propria rivoluziwie che il distinto, appar¬
tato, riservato signore frequentato da Power, amante della
« vita ordinata » e della buona tavola, stava mettendo in atto.
'■mm'-xv-. hcMcm ct-t* >Anm ph* i i ft.nc
(A > < ' ' -_ 1
4t rSt-GenttàM-rAutcrreii, rsm< {t
CMqiM poH*} ; 949-47.'
PfWK* «t 9 wéiv à 99 it
: 9 «1^, 9»: fr,7 è aoi*!, 9} fr.( t» imI*^ m» Ir.
>,'W' VJ
Discussion
sur le rapport du camarade Ercoli
l« ragfort eamsrsd* Utenti
Trente<inquième séaii
Agostino Lombardo
compagno
Ercoli
PAOLO SPRIANO, Il compagno Ercoli,
Togliatti segretario deirinternazionale,
L. 8.000.
« Spriano è l’autore della più im^rtante
storia del Pei. Questo studio su Togliatti se¬
gretario dell’Internazionale comunista gli
consente di ripercorrere il terreno da lui già
ampiamente arato (...) ». « Spriano mette in
luce, senza ambiguità, come il "filo rosso”
dell’opera di Togliatti nel d^cnnio 1934-44 sia
rappresentato dall’"identificazione assoluta *
con l’Urss, dall’adegùamento ” ad ogni pie¬
ga. ad ogni zig-zag della situazione, ad ogni
svolta deila poiitica estera (ma anche inter¬
na) sovietica”. Bisogna dire che, a lettula
ultimata del libro, si esce con un'immagine
piena di Togliatti "animale politico”. Un uo¬
mo razionale, straordinariamente intelligente
nell'elaborare mezzi efficaci per portare avan¬
ti la sua strategia nei limiti definiti e piena¬
mente accettati e difesi di quella staliniana.
Le sue qualità furono insieme la ■ prudenza,
•: la sottigliezza. la decisione, la brutalità, fat¬
te valere a seconda deU'utile. Sempre calco¬
lo alla luce dei rapporti di forza. Questo es-
u sere permanentemente calcolatore e "reali¬
sta” fu lo "stile togiiattiano” per eccellenza »...
(Massimo L. Salvadori da Tuttolibri).
.MA LASCIAI ìN ,
LACAim.MUA
SPlAGCtlA... r
i'ACOUA DlèfSA
OtL RAitt
O/^IMtAVA.r.
Un romanzo ebe sarà discusso
-, »-. - >. / \
ero bella,
di uria carnefice
PAVEL KOHOUT, La car-
' neflca, L. 8.600.
' Qualcuno^ avrà' visto, in
Friidi, nel ’77, al Teatro sta¬
bile, Roulette, testo r.càvato
dai racconto Oscurità ■ di
Leohid Andreev. Si tratta del
Payel • KòlMHit «teatrale»,
rappresentato in Italia come .
nel rèsto dell'Occidente (par-
tii-olarmente nella Repubblica ■
Federale Tedesca) dove tutte
le sue opCTe vengono pubbli
cate dM 1969, : anno In cui -
l’aùtore viene • espulso dai
Partito Comunista Cecoslo¬
vacco. . ■ ■ . ■ , ’ -
«Kohout è destinato a di¬
ventare — ‘scrive^il- Neio
York Times — - il regista
teatrale dell’est europeo, ns-
siunendo, così, un posto d’a-
vangu.'ìrdia - n'alio ir^'- 'ione
dèi teatro». E non solo in
questa. ; Prima - della parteci¬
pazione attiva alla primavera
Praghe^, e della sua espul¬
sione dai partito, infatti, .si
occuoava di poesia e; p ù di¬
rettamente. di giornalismo
(reporter e speaka, atta ivi
ricoprcndò in poco tepo la
carica di addetto culturale
pre^ l'ambasciata cecoslo-
\-acca di Mosca. Il «sociali¬
smo dal volto umano» costi¬
tuisce ■ la trama della sua
prima novèlla, il Libro bton-.
co., fritta dopo Tinvasione
sovicòca. ’ «Comicità e - pro¬
fondità d’animo — scrive del ■
mes Review — si intrecciano
ciane elementi che ogni ce- ■
coslovacco possiede, e vengo¬
no presentati da Kohout co¬
me qualità fondamentali».
' Siamo quindi alle . prèse
con uno «le» unmi firmatari
della «Charta ’TÌ * che é-
sprime. la sua dissidenza in
senso poliedrico: teatro, pòe-
/' sia, letteratura; in modo an¬
cora più incisivo (gli verrà
tolta la cittadinanrò, attual¬
mente vìve a Vienna) con la
pubblicaziohe. due anni fa. in
Cìermania, di Die ■ Benerìn,
(La carnefice). La violenza
del titolo prosegue e si in¬
grossa, di pagina m nagina: è
il messaggio che Kóbòut vùò-
• le dare , del '■ «regtoe». - dd-
: l’uomo . .ridotto a numerò. La
storia.di Lizinka: là protago:
’ nistà, è storia déri'évanescen-
za di una figura femminile
priva di sessualità nella qua¬
le si., sintetizzano beOez^ e
malvagità insieme.
H romanzo è mfatti la pro-
, gressipne mortale, di im'in^a-
' rijone ché i perwagirivruota]^
ti intorno a Uzinkà, creano.'
iHento dèil’immàgiìuizione mi¬
tica ' legato alVallarganiento
dei confini reali del lettore».
Il disegno
come pensiero
- ' E* questa l’originalità ‘ del
tutto. *Chi legge, in questo
caso ' il < ragazzo, scopre il
mondo attraversò le strisce,
anche se queste possono sem¬
brare un impoverimento del¬
la ' immaginazione, piuttosto
che una sua espansione men¬
tale (il disegno è già la de¬
finizione di un eventuale pen¬
siero). Ma anche se U proces¬
so può sembrare quello del-
Vìmmaginazione riatta (co¬
struiamo un nostro "Ulisse"
in mente e ne vediamo, nel
fumetto, s>ibito un altro, o
non abbiamo proprio U tem¬
po di immaginarlo) la veico-
lazione della conoscenza,, in
; questo caso deUa scoperta dizi
mondo, . si. espande comun-
■ que*. L’dvventurq. è il .dato
fondamentale, ciò che conduce
alla scoperta del tutto. Per.
esempio « l’itinerario di Ulis¬
se che, in una tavola ■specifi-
; ca del libro, viene confronta¬
to con un disegno fatto sulla
sabbia e una ipotetica carta,
apre una serie infinita di pos¬
sibilità nel gioco . mentale;
contemporaneamente assomi¬
glia alla geografia intesa co¬
me scienza sperimentale*, a
■ Insamma, questa t soprat¬
tutto è una forma nuova- di
fumetto che sicuramente pia¬
cerà ai genitori... c!è da au¬
gurarsi che piaccia, nello
stesso modo, al ragazzi »., .
. (a cura di Ambra Soroasebioi)
AMEDEO GIGLI, Fara per
capire, 10 volumi a L. 4000
ciascuno. " - - ; -
- 'Ogni tanto andavo a casa
di 'Amedeo Gigli a discutere
del libro che aveva in prepa; 1
ra^pne; e mi imbattevo nè
gli « aggeggi » che aveva co¬
struito Erano quelli, le vére
bone. Amedeo, scettico, cre¬
deva e crede làù' nei fatti •
che néUe parole: gli si atta-
gUà - il mottò del Ciménto,
« provando e ' riprovando ».
Per quésto, ha costruito tutto
o quasi tutto quello che ha de¬
scritto. « per vedere se è ve¬
ro». Molte delle sue soluzio¬
ni sono Ingegnose e, nàturel-
mehté, non richiedono mate-,
riali pregiati: carta, colia, le¬
gno, spaghL .
' Ma là capacità di progetta¬
re e disegnare non è di tutti:
cosicché in 'questi'libri Fare
per capire si' affronta soprat. -
tutto questo problema, visto
che un volume non può con-
La scuola
del
bricolage
tenere materialmente gli og¬
getti che descrive. E’ molto:
1 ragazzi, che non hanno per¬
so l’uso delle mani (a diffe-
- renza de^i adulti) imparano
qui come si fa a volere una
cosa, precisandola in ogiii suo
dettaglio. Quando c < voluta »
nel modo giusto, la cosa ap¬
pare realizzabile e la tenta¬
zione di cmnperarla a caro
prèzzo può cedere il passo a
quella di costruirla con gran¬
de soddisfazione.
- L’indicazione d’obbligo è
che i libri di Amedeo Gigli
sono dedicati ai ragazzi dai
7 ai 13 anni. Certamente, so¬
no soprattutto per loro: ma
.come siamo formaltstil Cono¬
sco tanti adulti a cui farebbe¬
ro im buon servizio. E poi.
piendlanx)' il caso degU Inse¬
gnanti della scuoia dèlTobbli-
go: ce ne sono di bntvissi-
mi ed ingegnosissimi; mà ce
ne sono tanti che vanno alla'
ricerca disperata di una ispi-
razìmie per quanto riguarda
la costruzione, di macchine e
struznehU significativi Oe ne
. sono ■ tanti che si rifugia¬
no nelle. parole perchè non
sanno più « fare »; non sanno
più pensàiè che ogni casa è
un magazzinOL Ci sono cose,
n^i appartamenti di oggL
che Tabile artigiano rinàSci-
mentale nemmeno si sarebbe
sognato. Ma non ci sono làù
rimmàginazione è le nùùìL
E*' per farcele , tomaie che
Amedeo Gi^ con paziente
umiltà, ha provato di 'perso¬
na a «capirò e farò»; per
poi offrire là sua esperienza
di sapiente èstrovèrzo ed en¬
tusiasta.
Cario BernardinL
Le opere complete idi Marx e Eogels
■ ; ^ ' ì ' ' .
PHYLLIS ROSE, Virginia
Woolf, L. 7.000.
Una leiieiM M Luigi Varanest a Brara
un occasione di analisi
MARX ENGELS, Opere -
Kart Mara ' (UM^ISO).
L. S.OOO. ,
Tròdiemila e 509 pagine di
Marx e dt Engels nei ventun
polafai finora in ogni
volume, olire d centinaia di
note Mustrative per ognuno
àegH zcrìtti degli autori, an¬
che ana serie di àttri stru
nienti (documenti ddTepoca.
elenca dettaglialo del mate
fiele biblioaìafito che Marx
ed Engelz anep B w o ntiizzato.
indice, ragi ona l o dei nomi ci
tati) non meno indtspensabilì ■
allo studioso: potreb^ essere
la prima réjMa ' desaUhne
del pento cui i érrivatd •igOi
l’edmone dèlie Opere com¬
plete di Marx ed Engels che
gli Editori Riuniti hanno co
mmeiato a pubUìeore ne ■
1973 e che. quando sarà con
elusa, conterà cinquanta va
lumi di testi e en volvme d
imrict.
ne con gli Istituti per il
marxismo-teninismo di Mósca
e Berlino ha potuto accoglie¬
re moltissimi testi finora t-
nediti — sono confUàti i ri-
sultati di un cinquantennh di
eccezionale lavoro fBologico,
dalla vecchia ' MEGA degli
anni ’39 (la gloriosa c Gesam-
tausgdbe* o raccòlta comple¬
ta degli scritti .di Marx ed
Engels) fino alla nuova MS-
GA avviatasi pochi anni fa.
Ma rispetto a queste si pre-
ienta, dir^ pìft comparto c.
:ert6, pìù manieggevole.
Segnalo, a ragion veduta, la
^ èrta^ kèzìone. le « Lettere *
Credo però che si debbo
subito aggiungere qualcosa di
pii. In quest’edizione — che
gióvànàosl dèOà coBabotutio
'km^rénde U carteggio tra
Marx ed Engels, e le lettere
fa loro inviate ad àUri, I va
.'unti finora uscHi
XXXVÌIl - XLIII e Lì copra
IO gli anni dal 1844 al IMO e
hi 1893 al 1895. Cé da otigà
'orsi che stmòlino lo stndh
M càrteggh. che è un do¬
cumento msosHtuibile per
penetrare a fondo nel patri¬
monio teorico e pratico di
Marx ed Engéls. Battano in
proposito due esempi. Non si
può capire la coneesioie ma¬
terialistica éeHa storia se
non tenendo presenti le co¬
siddette € lettere sul materia¬
lismo storico * deU’Engels
degli anni 1890-94. E proprio
n^’epistolario ■ l’ultimo En¬
gels ebbe a confrontarsi, t-
noltre, con fatti e problemi
spettacolarmente nuovi: ti
capìtoiismo monopolistico
avviato sulla strada delTrm-
perialismo, la crescita impe¬
tuosa dà, mocimento operaio
e dà suoi partiti, la questio¬
ne detta transizione al socia-
, lismo in an assetto di capita¬
lismo avansato. Era una real¬
tà che preannónciava, fòrte¬
mente, buona parte di quàla
del nostro secolo. Non è
dunque authe Tepistolario
OTi’occortone per T6lg,ire alle
posixioid deWìdttmo Engàs
un’attemkme ài enotisi mag¬
giore di quella che gH stedf
dì marxismo teorico vi hamio
/inora dedicato?
Nkolao Marlcér
. «Ed eccoci a una delle dlf- .
ficoltà derio ;l scrittore di
memorié. che spièga come
mai, deùe tante che leggo, ’
tante skùiò dei fallimenti. La
persona a cui sono accadute
le cose • non ’ compare. ' E
questo' perchè è cosi dìhicile
déscrivere im essere umano.
Perdò dicono: "Ecco qudlo
che è accaduto ma non di¬
cono oom’on la persona a
cui è accaduto. E gii eventi
Significano molto poco, se
già non conosciamo la per¬
sona a cui sono occorsi. Chi
ero io? Adeiìne Virginia Ste¬
phen.' secràda figlia di Lesile
e Julia Prìnsep Stephen, nata
fi 25 gennaio 1882, disc^a da
una numerosa ascendenza, in
parte famosa, in parte oscu¬
ra; nata in una famiglia'md-
to ramificata, nata da genito¬
ri non ricchi ma agiati.. nata
in un mondo fine secalo die
amava comunicare idee, .seri:
vere lettere, farsi visita, con*
versare, elaborare idee; sic¬
ché.'potrd se volessi scrìvere
a lungo ' non ' solo ■ di mia
madre e mio padre, ma di
zie. e zìi. di cugini e amici.
Mà io non so quanto di tutto
questo, nè quale aspetto di
tutto questo, mi fece provare
quella sensaziope neUa stanza
dei bambini a Si Ivès. Non
so quanto io sia diversa da'- ;
gli altri. Questa è un'altra
difficoltà per chi scrive me¬
morie. Pise, per descrivere
se stessi in modo vaiiiero
bist^na avere un criterio di
paragone: ero intelligente.
stuiMda. befia. brutta, appas-.
sionata. fredda...?
«E tuttavia è per tali in¬
visibili presenze che ”il «og- ■
getto dì queste memorie” è ■
spinto ora in cuesta ora in
quefia direzìane ogni giorno
sua v^ita; sono che
gli conferiscono stabilità. Si
pensi a quali immense forze
la sodetà mette in gioco su-
ciascuno di noi. e come la
sodetà cambi da un decennio
afi’altro; e anche da una
dasse all'altra; ebbene, se
non sappiamo analizzare
qtiest e presenze Inivisibìli, sa- '
premo ben poco dei .soggetto
deite memorie; e allora, che
rirtile attività diventa scrivere '
biografie, lifi vedo come un
pesce nella corrente; .sospinto
Altrove; trattenuto: ma non
ao descrìvere la corrente»,
fd» Virginia Woolf, Momen¬
ti di essere. Milano 1977).
'ITA-; - '--i-,- ... •<
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EDITORI RIUNITI /Proposte dì lettura
\ jVi}mA' / 14 dicembre 1980
- k-
' ^ ; Som già dodici i Libri di bf^
Cóntro la denutrizione
Abbiamo cominciato a discutere l’idea
dei Libri di base nel 1976. Nel progetto
abbiamo coinvolto decine è decine di
cialisti. che di solito non si incontrano,
fisici e archeologi, medici, storici, filo¬
sofi ecc. E persone che lavorano nel-.
la casa editrice e librai e insegnanti.
E ancora, amici e compagni che lavo¬
rano nell’editoria, che dirigono case
editrici. La Makno di Milano ci ha fat¬
to una piccola inchiesta su qualità e
attese di lettori e non lettori. E’ diffici¬
le raggiungerli i non lettori (il 51% del¬
la popolaziwie adulta), e anche i letto¬
ri: il 28% delle persone che dice di leg¬
gere almeno un libro l’anno. E’ diffi¬
cile con sistemi bibliotecari allo sfa- .
scio o. più radicalmente, inesistenti
e con sole 850 « vere > librerie. • .• , -
Non è stato facile. Ma alla fine, gra-
rie al coraggio dei dirigenti degli Edi- •'
tori Riunti, e anche alla capacità di la^
voro e invenzione dei redattori, e gra¬
zie alla risposta positiva di moltissimi
autori il progetto è partito. I Libri di :
base sono da giugno non in 800, ma in
1200 librerie (dunque anriie in piccole
cartolerie). Agli autori e alle autrici,
gente che per esperienza di studio o di ^
lavoro in un settore conosce a fondo un
argomento, chiediamo di scavare nella
loro esperienza fino a trovare gli eie- '
menti essenziali d’ogni questione e fino ,
a far capire perdié un argomento oggi
è vitale nella nostra cultura e società.
E come conviene che se ne diventi pa¬
droni sulla lunga via che porta verso
una maggióre eguaglianza tra le classi,
le regioni del paese, le generazioni. '
‘ Agli autori, abbiamo chiesto e chie¬
diamo di rinunziare a gerghi e ammic¬
camenti: attraverso - le parole d’ogni
giorno (oMnedogici e filosofi hanno in¬
segnato che si può fare) vogliamo por¬
tare in pubblico i termini e le cono¬
scenze del sapere critico e scientifico
che .servono a tutti.' Come Gramsci
sperava, vorremmo che la nostra so¬
cietà guarisse della sua secolare < de¬
nutrizione scientifica ».
Tullio De Mauro
SINC£^flM£Ur£' U £!/££/ CONC£P/T/
INtìLWOMOÒO - 0^
a
Molti l’hanno voluto ridur¬
re a uno formula: argomento
difficile + seimila parole
(ovverosia il famoso vocabo¬
lario dì base) = libro di
base. Oppure a un gioco di
enigmistica: ' tutto su un ar¬
gomento, in seimila parole.
Oppure . una - sfida: datemi
seimila parole e vi spiegheìrò '
il 'mondo. E molti (sempre ■
gli stessi) si sorui scandaliz¬
zati: il vocabolario di base è
una camicia di forza iti cui si .
vuol costringere \intetièttuale '
(colui che scrive) e popolo
(Hi dovrebbe leggere) umi¬
liando reananti e plebe \ m ;
nome della dea sragione^ Di¬
vulgare è diventata una paro- :
la oscena, peggio che imbomr,
re, imbrogliare, truffare. Dèi '
resto perchè meravigliarsi? .
Viviamo in ' un paese in cui '
parlar chiaro è sempre più
in. odore di sospetto. Rubare
non è rubare. Rubare è se¬
greto di Stato. Nascondere la
verità- non è nascondere la
verità. Diventa un omìssis. E
così via. esémjilificandó. ^ &
Ma anche cominciare con
una polemica significa scan¬
tonare. Meglio soprassedere e
rispiegare con pazienza che
cosa significa un libro di ba¬
se. Scrivere e produrre un
Enigma^ sfida?
No, divulgazione
libro di base, vi dirò, è u-
n'avventura affascinante.
Riuscirà il nostro eroe — che .
sarebbe poi l’autore — a su¬
perare i sette scogli di una
scritta semplice chiara diver-
r tenie coerente problematica
esauriente breve? Riuscirà a . :
farlo senza ^cadere nei sette
I trdbàcchetti di una trdttazio -.
■ ne ' setnplicisiicd, banale, . i
' gròssoland, "schematica,'' /li¬
mosa, dispersiva, ■ approssi¬
mativa? C’è da sudare le soli¬
te (fatidiche, preferirebbe di- '
re qualcuno) sette camicie. Il
vocabolario di base non è
\^che un oiuto, una base, ap-
’ punto, di partenza;' una bus¬
sola, un termometro. Non
basta la bussola per arrivare ,
al nord e non basta U ter-
mometro per guarire la feb-X
bre. . v - - ■ ' ■ "
n nostro eroe, il nostro au- '
tore è - un ' esperto dell'argo¬
mento che deve trattare. Co¬
nóscere tutto ò quasi tutto-di'
un ‘determinato argomento è
per lui un fatto già acquisito.
Spiegarlo, farsi capire, da tut¬
ti è, invece, un fatto ancora
da acquisire, un’altra eporida
da raggiungere. Molti si fer¬
mano a metà del guado: è il
momento più pericoloso. Si
diventa bersagli facili di un
fuoco di critiche. Da ' una
parte, da una riva del fiume
altri autori, altri esperti o
tuttologhi sparano sul malca¬
pitato collega una serie di a-
biezioni sulla complessità
della materia, sulla necessità
di wn divulgare poi troppò»^.
di non scadere a bassi lipelli.
Accanio à giuste preoccupa- '
zioni, c’è un pizzico di gelosa
conservazione, di una vecchia
scienza che non vuol farsi
nuova. -, .
Dall’altra ' sponda, lettori
impazienti, curiosi alle prime
armi — chè per costoro do-,
vrebbe essere scritto un libro
di base — diventano clienti
esigenti, vogliono là semplici¬
tà a tutti ì. costi, aprono il
libro a mezzo, - scoprono la
parola difficile e inorridisco¬
no. Insistpno che si è ancora
troppo astrusi, troppo com-
plìcati. Nessuno dì. loro sì
sognerebbe di capire un gial¬
lo televisivo accendendo il
video a metà: in questo caso
seguono con pazienza ' dalla
prima puntata, cercando di
inttire o di prevedere. Nella
lettura sono invece impazien¬
ti, disabituati. Anche qui c’è
del giusto, ma c’è anche del
populismo, un farsi più inge¬
nui di quel che non si sia:
che vuoi da me, dicono', io
sono ignorante e tu devi
farmi capire. E se ti colgo
ad adoperare una parola che
non capisco, sei fritto.
■Bisogna dare atto del co¬
raggio: nessun autore, finóra,.
s’è fermato a mezzo il guado.
Anzi, à quel pùnto’, cóà fio-"
ché-'bràctiàte ha'Xìà^ eèfii^-
prè-tìiggtunió' WdèHne
va. quasi che il.fuoco di cri¬
tiche fosse tino sprone, una
sfida . da ' vincere. ' Ridurre
questioni complicate a solu¬
zioni sémplici è statò sèmpre
alla, base di grandi progressi.
E, accanto a questo, in ogni
■ esperio, in ogni conoscitore
dei più astrusi problemi c’è
Una voglia di divulgare, una
passione di farsi capire che
alla fine vìen fuori prepoten¬
te. come un amore troppo a/
lungo soffocato. La volontà
di far partecipi tutti, più
gente che si può. delle pro¬
prie esperienze e del proprio
sapere è dura a morire. E'
' su questo che conia chi
s’imbarca nell’avventura di
un libro di base.
Elisabetta Bonuccì
sono
tutti
r?
Un buon anno, il 1980, per
gli Editori Riunili, anche sul
fruiile dei premi. Gli addii di
Juan Carlos Onetli (collana I
David) ha vinto il premio in¬
ternazionale Mondello; Il sor¬
riso di Giulia di Luca Canali
(I David) il Comisso; La sto¬
ria della letteratura italiana
tra le due guerre (1919-1943)
di Giuliano Manacorda il pre¬
mio Città di Tagliacozzo; il
romanzo per ragazzi La città
era un fiume di Mario Sah-
hieli la sezione narrativa del
premio Monza e Due più due
non fa quattro di Maria Gra¬
zia Cancrini e Lieta Harrison
(il primo a manuale pratico
di psicologia per adolescenti »)
la sezione divulgativa dello
stesso. ' • >
: Forse non è del tutto un ca¬
so che i libri degli Editori
Riunili abbiano vinto questi
premi. I premi son tutti ugua¬
li, si dirà. Ed è in parte vero,
àia al a Monza », ad esempio,
g'c un inter>'Onto diretto e ori¬
ginale dei lettori nella scelta fi¬
nale. Un gruppo di adolescen¬
ti provenienti da . tutta Italia
ba sottoposto a un serrato in-
terrògalorio, per un'intera mat¬
tina, gli autori delle opere a
suo tempo scelte per la fina¬
le. E ha decretato il successo
della collana nella quale sono
usciti i due libri: la Bibliote¬
ca Giovani. '
Nel a Comisso » la rosa scelta
da una giuria composta da nu¬
merosi critici c scrittori (da
Fernando Bandini a Piero
Chiara, da Silvio - Guamieri,
Nico Naldini, Giancarlo Vigo-
relli a Andrea Zanzotto) vie¬
ne poi discussa con trenta fra
studenti é amici di Comisso:
' persone di lutti i celi intellet¬
tuali e sociali, legate al gran¬
de autore di 'Treviso. Per ras¬
segnazione: del premio a Ca¬
nali e’è stala battaglia: una
componente moderata guidata
’ da (fiancarlo VIgorelIi si è op¬
posta alla vittoria del candi¬
dato degli Editori Riuniti. IT
dibattito è ..stato ampio « ’ vi¬
vace, coinvolgendo forze gio¬
vaci è aliente al rinnovamen-
!to, culturale, che hanno finito
per decretare la vittoria del'
Sorriso di Giuiié.' , j ’
Nessun próbiema, ^ Invece,
per gU Adii di Onetli al nono
premio internazionale Mondel¬
lo. La vittoria del grande sérit-
tore ' lìruguayano si ' inseriscè
nella scelta della - giuria di
. premiare ogni anno uno degli
autori stranieri più prestigio¬
si della letteratura contempo¬
ranea. . Anche a Tagliacoazo,
3 infine, dovè si assegna an-
: nualmente un premiò dedica-
. lo alla poesia e alla critica, la
novità della ' manifestazione
consiste neirintervento diret¬
to dei lettori, in questo caso
gli abitanti della cittadina a-
; bruzzese. E il, loro . favore .è
andato a Manacorda, e al suo
impegno di studioso della lel-
' leratura italiana contempora¬
nea.
Alberto Cadioll
Il libro-intervista di Bruno Trentin
La fatica
del sì
:I1 sindacato dei consigli rischia di rappresentare all’in¬
terno della storia del movimento operaio uno di quei simboli
che, se da un lato danno alimento e spessore a una grande
tradizione, dall’altro finiscono per allontanare nella prospet¬
tiva lunga dell’utopia gli obiettivi';di emancipazione e di tra¬
sformazione della realtà dei grandi movimenti di massa. Come .
può essere interpretato e concepito il sindacato dei consigli,
nella teoria e nella storia: lo striimento con cili la classe
c^eraia risolve la fatica di Sisifo del sindacato, di cui par¬
lava Rosa Luxemburg? La forma polìtica con cui, prome¬
teicamente. la classe operaia sancisce Tautogovemo dei
produttori? E che cosa può essere oggi, negli Stati minwi,
U sindacato dei consigli, d(^ i fallimenti della Seconda In-
temazicnale e le sconfitte dei tentativi rivoluzionari, ctmsilia-
nsti, compiuti sull’tmda della riyoluzioné d’ottobre? Bruno
Trentin, nel suo librointervi^, è tutto dentro questa di¬
mensione e questo liveUo del problema e Trentin, si sa. è
uno dei dirigenti del movimento operaio ìtaliam più sensi-,
bili alle questioni dell’autogoverno ed, è tra quelli che più
hanno agito politicamente perchè il sindacato con la sua azione
e la sua organizzazione fosse all’altezza déUa coropl'essità dei
sistemi póUtici moderni, divenisse soggètto politico, protago¬
nista dei processi di formazione delle decisióni e quindi della
solidità stessa di una democrazia.
E’ un approccio, questo, che fa l conti non solo col dis¬
sensi e i rifiuti degli avversari, polìtici e di classe, ma con
le valutazioni diverse presenti sul piano politico e teorico nel
movimento operaio. Infatti le 'risposte di Trentin assumono
spesso il carattere del pamphlet: tanto per cominciare quando
difende non solo il «biennio’ rosso», il ’68-’69, ma le caratte¬
ristiche fondamentali del movimento di lotta del decennio
successivo, come un. processo formidabile che ha posto le
condizioni per un rinnovamento dello Stato e delle sue isti¬
tuzioni; e poi quando respinge le tesi < spontaneiste ». una
volta abbastanza diffuse in quegli ambienti sociali e politici r
che nel «grande caos» del ’68-’^ individuavano una scoia
di catarsi, operaia sulle cènéri. del rif<Hinismo comunista:
infine quando respinge le tesi operaiste, responsabili di rin¬
chiudere in concezioni subalterne e settarie il ruolo ddla
operaia in .z^pporto allo Stato e aUe istituriotd. . ‘-
Le elaborazioni di Trentin; naturalmente, per questi motivi,
si prestano alle discussiom e alle pol^idte. e Ù .libro-inter¬
vista rappresenta la fase più complessiva della sua rifks-
sione^ come studioso è cóme dirigente della Cgil, sulle tra-
sformazioni avvenute nel sindacato a partire dall’autunno
caldo e su dò che ba significato Tingresso del sindacato dd
consigli ndia società e «dio Stato.
• -J .•
Fabrizio D'Agostmt
La 'collana di nairativà-V-^^-^^:-^^^'
f ■- : V
: Cinquantaael • - titoH,'
quattro anni e mezzo di
vita, uno spazio editoriale
epecifico, aìcune - grandi
voci della narrativa italia¬
na e straniera contempo¬
ranea: con questo bilancio,
la collana dei David si
presenta atte soglie del
1981 dopo un anno che ha
segnato la seconda fase
del suo sviluppo. Dall’apri¬
le 1980. infatti, la collana
si è completamente rinno¬
vata nella veste grafica, e
ulteriormente definita nel¬
la sua fisionomia comples¬
siva.
Se la sua fase preceden¬
te era stata caratterizzata
da opere narrative di Gar¬
da . Mórquez e Brandys,
. •• ‘I i It / M / r'. ' X
Trifonov. e. -Laura - Conti,
V Vargas Uosa e Amado, O-
netti e Canali e da opere
€ diaristiche » o < polemi¬
che » come il classico 16
ottobre 1943 — Otto ebrei
di Debenedetti e i pubblid
« dialoghi » di Pasolini, in
questi ultimi mesi essa ha
presentato la prima edi¬
zione mondiale di un ecce¬
zionale .carteggio Paster-
nak-Rilke-Cvetaeva, ha eia-
sciato» in Italia due autori
in diverso modo rilevanti
come it cinese Pa Kin e il
. cecoslovacco Kohout, ha
riproposto Zoscenko e
l’eccezionale coppia Bor-
ges-Biojt Casarez e ha
pubblicato ‘ Ufi XUbro . di
racconti rari é sconósciuti :
di Bulgakov (autori, questi
ultimi, già presenti nel ca-
talogo degli anni sàprtì)^'
ì Una cottanà. tìi.sostanza, '
che si confenha-priva di s
pregiudiziali e di' schema-
tismi, tdeologid o letterari
o di genere. e\ aperta atte
esperienze e anche tenden¬
ze più diverse: Una collana
< aperta » ma non una col¬
lana « antologica ». eclet¬
tica o disponibile. ■ Nel
senso particolare che le
sue scelte e i suoi prO‘
grammi (almeno nette tm
tensioni di chi la dirige e
dei consulenti che vi coh
laborano) non si ispirano
soliunto a precisi criteri
di rigoT.e critico, ma per¬
seguono anche lo sforzo di
costruire un discorso cri¬
ticò e problematico sulla
: realtà, considerata in tutte
le sue implicazioni è inte¬
razioni individuali e collet¬
tive, sociali e private, dn-
che per Timmediàto futuro
i titoli confermano questa
impostazione, con iin ro¬
manzo di Aksenov e il re¬
cupero di uno straordina¬
rio pratolini giovanile, \
Gian Carlo Ferretti
; V V*
U succèsso détta cottana € Tendenze »
Tempo di
S’.
.V
n lavoro, la pdittea. £’ un.
caso se, deBa fortimata col¬
lana « 'i.=ndraze » degli Edi¬
tori Riuniti, proprio il libro
di Mario Tronti. (Il Temrto
della politica) e qudlo di Fi¬
lippo Battaglia L Allergia ai
lavoro) abbiamo avuto suc¬
cesso? Si deve pensare di no- .
molte strade della società di
<^gi cassano da queste due .
svìncoli. Quello dì Mario
Tironti, come fu Operai e ca¬
pitale, è un pamplet di acuta
critica ài capitalismo, che ne
costituisce al tempo stesso
anche una apologia. 'Tronti si
fa erede dell’espressìoaisino
nella teoria politica. L’e-
spressìoniszno piace, sbalza
Tinunagine e U concetto, e il
suo liteo piace, infatti. La
tesi dominante è che, dopo il
«Tempo» dello Stato) anni
trenta), e la successiva crisi
delle tecniche di intervento,
siamo entrati in un altro
tempo, quello della politica.
Tramonta l'autonomìa dell'e-
conomico. ne subentra un'al¬
tra. Gli strumaiti vengono
sostituiti dai giochi, nel re¬
gno delle relazioni formali
sofisticate. Tronti accoglie
parte delle tematiche deci-
sionistiche di Luhman. Ma
non il tema della morte dei
soggetti. Salva infatti il sog¬
getto classe operaia i « nuovi
soggetti » con una particolare
accentuata attenzione ai già
vani e. sia pure riformulan¬
done i caratteri, il soggetto
partito. Ma. risnetto a quin¬
dici anni prima, ^wsta
completamente il baricentro:
non è il capitale che produce
politicamente la classe, ma
« il politico stesso ». ■
'
La questione è ««pie¬
rai e Stato». Che cosa è la
classe: « L’erede della politica
n^’epoca della sua riprodu-
ciMità tecnica». A me pare
che Tronti ci porti avanti su
un punto e indietro su un
altro. H punto su cui ci por¬
ta avanti: la donocrazia non
può essere solo mediazione
statale e partecipazione di
base alle, ^ocedure, demo¬
crazia è decisione; e nessuno
nuo\'a decisione è possibile
sta.ndo sotto il liveUo della
complessità .sodale data: le
parallele della lotta di. classe
e deDa storia della politica
devono incontrarsi, dunque
uno non pt^, nella teoria e
nella prassi, restare arretra¬
ta. n punto su cui ci porta
indietro: ; del « Tempo della
politica » viene dichiarato
Tawento forse proprio nel
momento in cui, su scala in¬
ternazionale. la politica sta
cedendo alla pura - forza;
«manovrare le pratiche del
nemico» ~ come indica
Tronti —- vuol dire anche a-
'dattarsi a manovrare prati¬
che di pura forza? Coaì la
proapcttiva democratica si
annebbia. Preferisco il'modo
in cui. .sotto la teoria dell’e¬
gemonia. Gramsci ha indicato
la possibilità di cambiar pra¬
tiche. Altrimenti diventa irre¬
versibile la tendenza autori-
taria.-
In TAIIerpia al lavoro in¬
tanto Battala, come inette in
evidenza anche Aris - Acconte¬
rò nell’introduzione. coropie-J
proprio questa ops^azione: •
da « disaffezione » ad « aller¬
gia ». Non è una medattìa del¬
lo spirito, nià una reàzìohe
del corpo. L’autore analizza
le cause dì demotivazione in¬
terna. aziendale, ed esterna,
sodato. Ne trova molte: 1) |
nei caratteri, parziali distarti
limitati, della innovazione
tecnologica; 2) ndDa manovra
sulla forza lavoro in relazio¬
ne all’economia < sommer¬
sa»; 3) negli stessi carattm
del management aziendale.
La crisi dei « valori » nasce
co^ essenzialmente dalla cri¬
si dei fatti. La conclusione è
pessimistica, e infatti alla fi¬
ne riaffiora fl TManic, ormai
generoso dìspensatore delle
simbolo^ da affondaniento.
Che fare? «La semplice ma¬
nutenzione periodica del si¬
stema capitalistico' tante vol¬
te rimandata — dice Batta¬
glia — non è più sufficienlc:
ormai si chiede la modificà
di una parte dei risultati fi¬
nali del sistema e quindi dei
suol meccanismi interni», E
con questo risiamo alla pòli-
tioa, tema del precedente li¬
bro.
Fabio Mussi
; AGNES HELLER > Teoria
. dei aontimonti. L.-10.000.
AD’allieva ■ di Lukacs. di
di passaggio a Roma; abbia*
mo chiesto:
Che impressione hai delle
accoglienze riservate in Ita¬
lia al tuo uìfimo libro. Teoria
dei sentimenti?:
E’ steano: U IìImx» è appena
arrivato in libreria e ho tro- -
vato già un’infinità dì perso¬
ne che lo hanno letto. Evì-
, dentemente il suo argomento
corrisponde a un bisogno (se
mi è p«inesso parlare di bi¬
sogni!). 11 fatto è che. mi
sembra, la coìte di sinistra
in Italia (io qui conosco solo
gente di sinistra) oggi si sta
aprendo ai problemi del « mi-
cromondó». e il mondo dei
sentimenti è appunto centrato
in questa ottica. Tanto più
che nella sinistra ci si è sem- \
pre mossi sul piano « ma-
CTO».. ■ dimenticando , questi
aspetti essenziali. Ricordo che.
Vìdtimo Uhro di Agnes Hetter T
Sì parla di nuovo di felicità
quando usci il mio Sociologìa
della vita ■ quotidiana, tutti
mi dicevano che avevo sba¬
gliato tema, che biso^iava di- '
scutere della lotta di classe.
Oggi, invece, si guarda agli
aspetti « micro ». .4nché tròp¬
po. direi. In realtà, ancora
Una volta ìó non sono d’ac¬
cordo: qui • o^i cosa viene
fatta diventato « crìài». C’è la
crisi dello Stato, dell’econo-
mia. della politica, della ra¬
gione. della conoscenza, della
personalitàt e via dioendo..,-
Ma forse si tratta di feno¬
meni reoILu . - ,v -, : .
Solo in parte. Al fondo di
tutto c’è che non ci sì aspetta
più Q cambiamento da una
rìvohizione, da -un « riscatto »
in un futuro prossìinò. La stèa-
’-T - > ;
sa strategìa della sinistra, ba¬
sata sulla «trasformazione»
e non più sulla « rivoluzione ».
contribuisce a far d che gli
individui si pongano nella pro¬
spettiva di una felicità da rea¬
lizzare ora, ' qui, in questo
mondo. Og^ sì parla di nuo¬
vo. e giustamente, di felicità.
Ed è in questo senso chè il
tema dei Pentimenti viene in
primo piano. L’uomo non è
solo intelletto e « razìanalìtà ».
ha anche un mondo emotivo
che pone i suoì problemi.
^ Questo significa che là Teo¬
ria dei sattimentì si inserisce
in una consideraz i one genera¬
le déiruomo, in una antropo¬
logia filosofica?
Sì. certo. E la mia antropo-.
logia fUosofica vuole reagire g
i K j,-. .V.#
al relativismo culturale dif¬
fuso proprio dalle antropolo¬
gie scientifiche. Secondo me.
al contrario, c’è una universa¬
lità nell'u<»iK>. ci sono elemen¬
ti comuni. Ma non sono quel¬
li biologicL E’ nella storia
che gli utHnini conquistano la
coscienza di appartenere tut¬
ti allo stesso genere umano,
che conqiBstano il loro «ès¬
sere piar sé », E questo è un
portatore ddla civiltà. Fèr
questo la mia antropologia —
di coi sarà chiara Timposta-
zioDe quando 'verrà puÙlica-
fa anche la seconda parte, die
ho intitolato Teoria della sto¬
ria — s’interessa uomi¬
ni quali si sono formati negli
ultM duecento anni, facendo
oeatro sdl’Etenpa e gB USA.
iù ^ - vi -. .i
E’ un discorso forse Jfiscu-
tìbile. ma interessante. Coùte
,_.vìene accolto in Europa?
Per ora non so. Po^ dira
. soltanto' che la Teoria-d^
^ sentimenti è stata Toocastoot
nella RFT perché mi
. assegnato il «Prendo
. sing ». dì cui sono motto lie¬
ta. non solo per il fatto che
è tm riconoscimento fra i più
: importanti in Germania, ma
softoattutto perché nd 1961.
quando in fibrato il prendo
mi verrà consegnalo nf firiaU
mente ad Amburgo, rioOiTe-
rà il secondo centenario «telto
morte di questo grande auto-
' re europeo. ... -
w l Alberto Scarponi
y.
I tìtoli
più
anno
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li 1900 è statò eariitterizxàto tla un grosso sforzo pronta
zinnale di rilancio delTttranagìne della casa editrice, e com¬
merciale per la pubblicazione di tre nuove collane. «Ten
dense», saggi spregiudicati e di ixoposta che si inseriscono
nel dibattito più vivo e nei problemi più attuali. Tra ! titoL
pubblicati particolare' successo hanno avuto II tempo della'
politica di Uario TrontL L’tttlergia al lavoro di FiUppo Bat¬
taglia e Copie nasce un conformista di Alberto Oliveria
«Universale nuova serie», collana stiutturata nelle sezioni
di Letteratura, Sciense aodaU, idee. Scienza e 'fenica, ^let
taoolo e comunicazione; che na visto un largo consenso pei
titoli quali Leopardi progressivo di Cesare Luporini, Stalin
sconosciutó di Boy Medvedev, Il milione di Marco P 3 lo con
la prefazione di Otorgio Manganelli, La madre di Gorkij con
la prefazione di Gian Carlo Paletta. Il mondo ellenistico d:
Piene Lévèque. I «Libri di base », collana che si articola in
otto sezioni e che si pone Tobiettlvo di aiutare la compren¬
sione a la conoscenza del diversi linguaggi delle tecniche,
delle sclenm « delle varie posizioni politiche c cultotalt, con
■ una eBXsiiione sempilice e piana, curata da esperti italiani
e itranierl. Nei 1000 sórto smti pubblicati dodici titoli che
hanno tutti avuto ampia dtifuskme (nonostante le classifl-
ohe afnetàli). speclalmenie nel Sud, fra l quali la OaMa ai-
ruso dtìls parole di Tullio De Mauro, VUso dsil’emergia solare
di Vittorio SilvestrinL il Saper leggere dì Lkmcl Bellcrten.
i due voltimi della Guida aU'tuimentazlone di E. Djahna Vitali,
Handleap di Maatimo Ammaniti, L’economia mliina dal
dopoguefrm a oggi di Bugierò Op weo. Alcuni tltott, tra «ui
Le tiberiò delTuomo dì Demetrio NSrL sono stati spontaiiea-
mente adottati nelle scuole.'
Oltre a queste nuove collane, nel 1900 haimo avuto un buon
andamento anche le collane ptu tradizionali della ecu.
trìce, con il sucoemo di titoli quali la ristampa delle Lettere
a Milano di Giorgio Amendola, 1 saggi di Agnes Htiler Per
cambiare la vita e Teoria dei sentimenti; n sindacato dai
Consigli di Bruno Trentin e Vroere a Torino di Diego Novelli;
Nascere meglio di Lorenao e Paride BnUbanti; il continuo fa¬
vore di tutu i titoli a carattere scientifico; nei «David», Il
saioacondotto di Pastemak. Tepistolaiio di PaMernaje. RUfee
e Cvetaeva II settimo sogno, il romanao di Loca Canali II sor¬
riso di Giulia, Il giardino del riposo di Pa Kin; nelle «Ko-
grafie » partioolate soeaesnd ha riscossò VAutotriògrafia di su
fisico di Max Bora; la ooetante vendite de / miei sette ftaU
di Cervi-Niot^aL ristampato .nel 1800, con la ptefaxkme di
Sandro PertinL nella « Biblioteca giovani », che ha visto nre-
miara due titall, Doe ptk due non fa quattro di Maria Grazia
Cancrini • Lieta Harrteon e La città era un filane di Mario
Sabbioti. con il Prendo Monza della letteratura per ntgam.
Accanto a queste novità continua Tinteieeee del lettoiu
per i testi fondamenteli della letteratura marxista, dal Ma¬
nifesto al COpttaZr di Marx ai Quodenii di OramscL &saa
Atti dei convegni pteracael dalTMltuto Oinnnci al
ne Scienaa e storia di Critica warxirta,
; fine ratdMlto
y V *prflLVir^ -''*. * ^ ^ V i-i'-levV / • > <<-■*'
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EDITORI RIUNITI/noposte di tettufQ
: f-, ■ aV.V .
1 II 1 ll%^l vi II». . -m -WB
Marsala, 21 settembre 1920. Comizio a Porta Nuova
La Storia Fotografica del PCI
Una sequenza
di 60 anni
La Storia fotografica del PCI, che viene annunciata
per la primavera, è un’impresa editoriale unica. Per
la prima volta si è tentato di ricostruire il cammino
del comunisti italiani utilizzando retoriche, simbolismi,
condizionamenti propri della fotografia. La ricerca ha
permesso di riscoprire fotografie di fatti, personaggi,
situazioni censurati o dimenticati nel tempo; anche di
quegli avvenimenti il cui ricordo sembrava ormai legato
per sempre a poche Immàgini canoniche, come il con¬
gresso di Livorno o il VII deU’Internazionale. Vedremo
le immagini. € private* scattate perché siano soltanto
ricordo di un momento esemplare di lotta, di f^ta,
d: vita quotidiana, che ci verranno restituite accanto
alle rappresentazioni della storia più < solenne > e
celebrata. In questo modo le testimonianze del confino,
deiremigrazionè, delle riunioni, del lavoro politico, delle
battaglie di massa si incontrano con le prove del vis¬
suto indlvlduaie e collettivo raccolte per più. di 60
anni nelle pieghe o alle spalle della cronaca, della
retorica, deH’ideologia ufficiali. L’opera — curata da
Èva Paola Amendola, con una introduzione di Paolo
Spriano — sarà divisa- in due volumi di complessive
mille pagine. Raccoglierà circa 2.500 fotografie sele¬
zionate fra le molte inviate dai militanti che hanno
risposto agli appelli lanciati dalla stampa comunista
e,quelle reperite presso archivi pubblici e privati, istituti
storici, fotoreporters e agenzie.
UnMmmagine inedita di Togliatti a Mosca nef 1935
ià&lji'
1959 Kippero Fiat: D'Amico, Farnex a Novaili fermati dalla PS € W la classe del 1902»; cosi commentavano >• foto questi giovani della FGS di ritorno dal congresso di Livorno
di ana storia
Ammazzare le persone in pace e in guerra viene consi-
derato da secoli un bisogno talmente eterno che ci si è abi¬
tuati. Ma registriamo questo di incredibile: che si può par¬
lare e scrivere, come di fatto avviene, contro tale comporta¬
mento dell’uomo (da vita è sacra*) ma senza tuttavìa compiere
le azioni che logicamente e organizzativamente dovrebberoX
discéndere dalla predetta affermazione che è purtroppo sol- ’
tardo moralistica nel senso peggiore.
Mi è sembrato opportuno tornare su questo vecchio tema
proprio nei presente lugubre 1980 non perdié sperì in im¬
provvise leggi o in marce pubbliche e private capaci di cam¬
biare la nostra psicologia. Mi pare però di vedere dei ba¬
gliori • positivi, all'orizzonte. : dei segnali che si è messo in
moto qualche cosa di meno criminale per l’avvenire degli
uomini. E non mi riferisco atta scoperta o all’uso di congegni
elettronici, mi riferisco atta fotografia, neppure quelle di
autore, che abbiamo tanto venerato, da Cartier Bresson a
Avedon, a Berengo Gardin e a altri. No, mi riferisco sola¬
mente òlle fotografié da due sòldi, queXle riprese con macchi-'
nette da due soì^, dove c'è un neonato, una cena tra. amici,
un matrimonio, un funeraletto,- un corteo di partito, e cose
del gènere, finite domesticamente nei cassetti, in soffitta, netta
cantina, o nel portafoglio di un emigrato. Immagini straca¬
riche di provvisorie letizie quotidiane che si mostrano sol¬
tanto ai parenti, agli amici; magari ce n’è una che ha pro¬
vocato tante risate (la zio colto mentre urina) e un’altra
tante lacrime, con gente che alza le braccia al cielo, e si
tratta di un lutto (i dolori della povera gente, che fa da com¬
parsa netta nostra società, sono dolori da primari‘come nelle
tragedie greche).
Ma vengo al nocciolo. Sta avvenendo^ un vero rivólta-
mento, secondo me, tramite queste foiografiuzze da niente. Si
comincia a dare importanza cioè a tutte le persone che
contengono, ancftc a quelle prese solo di schiena. Chi le va
a cercare le fotògrafiuzze? Dei professionisti dell’infornw-
zione, che le adoperano quali componenti di un mosaico
grandioso, storico, infatti poi esce un servizio, un libro, e
chi fino a quel momento era niente, non aveva mai acuto
il coraggio di presumersi qualche cosa nella .società mo¬
derna, comincia a sentirsene nazionalmente un ingranaggio.
Assumersi responsabilmente scoperte del genere non è fa¬
cile, infatti per adesso la massa vi si sta soltanto allenando.
Noi intellettuali invece ci stiamo allenando a una operazione
'che ha dei punti di contatto con questa. Stiamo rifiutando
l’archivio, U suo concetto tradizionale, non lo consideriamo
più come una delle funzioni più polverose del tempo. I mate-
riali che contiene — ci riferiamo ancora alle foto •— non ne
vogliono sapere di appartenere al passato. Sono di oggi.
Infatti sono di oggi gli occhi che li guardano, e allora che
cosa c’è da aspettare per intervenire a cambiare la situazione
dentro la quale quegli anonimi personaggi sono stati collocati
in ordine affinché muoiano una seconda volta? E’ finita, l’ar¬
chivio significava ciò che era succeduto, e adesso invece ciò
che sta succedendo. Ogni cosa sta succedendo, perciò è: in
atto Vannullamento dette tre classiche categorie del tempo,
per affrontarne solo una. Chi avrebbe mai supposto che il
passato e il futuro erano, netta pratica, suddivisioni gerar¬
chiche, convenienti soltanto al potere? Il potere da secoli li
usa per distrarre i sudditi dal presente e non solo nella
nostra amata e cariata Italia. Le voci di implorazione che
venivano dalle macerìè irpine erano, in quell’istante, voci
non so di che classe. Era possìbile udirle più tempestiva-
. mente se la coscienza del presente fosse più allarmata, più
organizzcda? Lungo il filo dei sessant’aimì di questo volume
si arriva a domandarcelo con una tensione nuova.
Cesarie Zavattini
La vita della grande leader indiana
Indirà Gandhi racconta la sua verità
INDIRÀ GANDHI, La mìa
verità, intervista di Ein-
, manici Pouchpadass, in li¬
breria nd 1981.
Ricordo perfettamente, il
giorno In cui cominciam¬
mo a bruciare i nostri abiti
occidentali. Ho ancora vì¬
va nella memoria Teccita-
zione di queU'episodlo e
rivedo la grande terrazza
disseminata di vesti — che
stoffe sontuose, che ric¬
chezza di colori! E quale
fortuna per un bambino
sgambettare e giocare a
nascondino tra mucchi di
velluti e di rasi, di sete e
di mussoline! Quel giorno
presi coscienza del mio
potere sui miei genitori.
■Tutti si preparavano ad
assistere al grande falò,
ma io ero troppo piccola
per partecipare alla festa
e decisero di mandarmi a
letto. Allora mi rivolsi al
nonno che prese le mie di¬
fese, come avrebbe sempre
fatto in seguito. Però mi
addormentai quasi subito
ed ebbi solo il tempo di
vedere gettare 1 ramoscelli
accesi sulla montagna di
-vestiti che il fuoco comin¬
ciava a, divorate.
Poco tempo dopo, ebbi
la mia prima crisi di co¬
scienza. Essendo figlia u-
nlca, mi piaceva giocare
da sola, ma dovevo avere
mia madre sempre a por¬
tata di mano e di voce.
Una sera mia madre rlc-
cevette la visita di una pa¬
rente che tornava da Pari¬
gi e che mi aveva portato
un bellissimo vestitino tut¬
to ricamato. Mamma rifiu¬
tò il regalo con un sorriso
-spiegandole che usavamo
soltanto stoffe filate e tes¬
sute a mano (khadi)...
c Inda, vieni a vedere —
chiamò mia madre — Ta-
tie U ha pòrtalo un vesti¬
tino ■ straniero. E molto
carino e se vuoi puoi met¬
terlo. Ma prima ricordati
il grande falò nel quale
abbiamo bruciato tutti i
nostri abiti occidentali. Ti
piacerebbe andare in giro
con questo abitino delicato
e morbido mentre noi por¬
tiamo il kìiabi? ».
La tentazione era gran¬
de: con gli occhi sfavillan¬
ti dì desideriò, tesi la ma¬
no verso quel delizioso
capo; ma prima che le mie
dita sfiorassero quella
stoffa squisita, mi sentii
rispondere: « Può ripren¬
derselo. Non lo metterò
mai». «E perché? Non tl
piacciono le cose belle?»,
insistè la nostra ospite p^
punzecchiarmi. « Si... si,.,
ma...», e tirai fuori tutti
gli argomenti orecchiaU
dai discorsi dei grandi. Al¬
lora ella mi disse: «E
giusto, mia ragazzina mo¬
dello, ma allora come si
concilia il fatto che hai li¬
na bambola occidentale? ».
SI trattava di una sempli¬
ce osservazione, mossa
sensa alcuno scopo ag¬
gressivo. Gli adulti tendo¬
no molto spesso a consi¬
derare 1 bambini dei gio¬
cattoli, ' senza capire ciò
che si nasconde dietro la
loro difficoltà di espres¬
sione. Avevo una vera a-
dorazione per la mia
bambola e mi rifiutavo di
vedere in essa uh oggetto
inanimato. Per me. ogni
cosa aveva un nome e
possedeva una ' proprta
personalità: la bambola e-
ra la mia amica, la mia
creatura.
Per giorni, settimane —
un'eten^tà per la bambina
che ero a quel tempo. —
vi^i come scbiacclaita dal
peso del dilemma, tormen¬
tata tra l'attaccamento al¬
la bambola, rorgoglio che
provavo nel possedere una
cosa tanto bella e ciò ebe
consideravo il mio dovere
verso il paese. Ero per na¬
tura svegliata nel mangia¬
re e ora l’obbligo dei pasti
mi pesava più ebe, mM e
la sera mi addormentavo
soltanto quando ero sfini¬
ta dalla stanchezza. Mia
madre pensò che fossi
' ammalaita. e in effetti lo
ero. Alla fine presi la mia
decisione e, tremante d’e-
mozioné, portai la bambo¬
la in terrazn, c lassù la
; bruciai. Dopò ho pianto,
pianto come se le lacrime
non dovessero più smet^•
re di colare e per diveial
giorni ebbi la febbre! An-
• cora oggi mi fa paura ac¬
cendere un fiammifero.
Uesordioìnarràtivoi deU^auiore di Metello
quasi
VASCO PRATOLINI, Il tap-
palò verde, con un’intervU
,, sta all'autore di F. P.
' , Metnnio; in libreria nel
: 1981. , ' •
■ ^ Ar
La ristampa, a quarànt’an-
ni esatti dalla prima appari¬
zione, de €11 tappeto verde *
di Vasco Pratolinì costitiUsce. ,
a mio avviso, un avvénimén¬
to editoriale di grande im -,
portanza: e non soltanto per¬
chè il libro era, ormai da
molti anni, introvabììe persi
no nelle biblioteche, ma an
che e soprattutto perchè una
sua lettura (o rileùtira) atten¬
ta e aggiornata può contri- ■
buire a una nuova valnia- i
zione di tutta la complessa I
opera dello scrittore fiorenti--
no. € Il tappeto verde ». rap -
presentò l’esordio narrativo dì
Pratolini, già noto, nel ‘41.
'per le sue prose liriche o po¬
lemiche sparsamente pubbli¬
cate e per aver dato vita,
insieme ad Alfonso Gatto, a '
quell'esperienza tuttora . fon-
. damentale che fu t Campo di
/ Mòrte *. -
• Un esordio che stupì i cri¬
tici sia per la maturità sfili
iStìcq .che loscrittore dhno-
, strava di avere raggiunto, sia
per le-'promesse che conte¬
neva. E davvero in ' jiudla
settantina di pagine si affol¬
lavano, sìa pure alto stato
embrionale, tutti i temi e i
motivi più tipici e le sra¬
gioni * stesse del sttcce.^.'iivo
, lavoro di Pratolini: il tema
dell’adolescenza, ad esempio,
e dell’amore; ma anche quel¬
lo della morte, connesso ad
una non superficiale medita¬
zione sul dolore pubblico e
privato: l’esigenza, sempre
così profondamente ribadita,
di allargare lo sguardo dal
chiuso ambito familiare e au¬
tobiografico alla più vasta
realtà esterna. € E’ dall’orto
di casa che ci si incammina
per il mondo ». dirà infatti
Bruno, il protagonista di un
romanzo di molto posteriore,
€ La costanza della ragione ».
c li tappeto verde * si con¬
figura in tal modo non già
come documento di una
« preistoria * (affidata sem¬
mài ad altri testi), sì invece
come la prima tappa di un
itinerario narrativo tra i più ^
fecondi del nostro Novecento.
. . f
Francesco P. Memmo
Guida labirinti ministeriali
r- -, } . ' À ■ ' A . • ^ l' A.: ■ ;
GIANFRANCO BIANCHI, L'Italia dei
.PJlnlsieri: lo sfascio guidalo; . in libre-
’ • .' ria nell’81. '.v ., a :
■ NeÙ’òpìnioné pubblica fermenta un . generi¬
co qualunquismo verso. la burocrauà. alimen¬
tato da una altrettanta generica 'còhóscenza
del modo di essere deiramministrazione pub¬
blica,, su come è gesU.ta, su cosa essa fa.Asù
chi favorisce e su chi fa pèrdere. L’opiniònè
pubblica è convinta "che la nostra àmmini-
strazione statale sia ' immersa in una notte
buia, della quale ignora la durata, i contorni
e l’origine, a tratti rischiarata soltanto dai
lampi tempestosi costituiti dagli scandali, dai
ricorrenti episodi di corruzione assurti a sim¬
boli di uno sfacelo perenne. Le cose stanno
proprio in questo modo? Che cosa si sa ve¬
ramente sulla pubblica amministrazione, - su
come è organizzato uh ministero, che cosa
fa e che cosa non fa, come vengono scelti i
ministri^ ccane si muovono, a chi rispondono
del loro operato? E’ vero ciò che la ^nte
pensa e cioè che ramniinistrazionè pubblica ■
è formata da inetti e da fannulloni, da tardi¬
gradi e da cultori di formalismi, come ha.
scritto un. ex ministro? Come si è formato.
, come si articola nella sua azione di tutti i
giorni il sistema di potere democristiano, in¬
trecciatosi profondamente con l’organizzazio-
, i^e mmisteriale? Insomma. lo sfascio della
^ rì03trà'\ pubblica amministrazione, del quale
' si ha una costante riprova ad ogni scandalo,
ad ogni terremoto, ad ogni alluvione, è do¬
vuto ad una maledizione divina o non è piut¬
tosto il risultato di un sistema che si muove
obbedendo a proprie leggi e con una sua vi¬
talità e perfino una sua efficenza?. E quali
sono queste leggi? • :
A queste domande risfwnde questo viaggio
nel sottosuolo dell’organizzazione ministeria¬
le. una indagine sul campo compiuta interro¬
gando decine e decine di impiegati statali,
funzionari e dù*igenti della pubblica ammini¬
strazióne. raccontando la loro' vita di dipen¬
denti dello Stato. L’autore ha cvisitato» ad
uno ad uno tutti i ministeri e la presidenza
del consiglio alla ricerca delle sorgenti di
uno sfascio che appare ."sempre più guidato,
voluto e testardamente perpetuato.
g. b.
La storia deirésiliato Goldstiicker
come
EDUARD GOLDSTUCKER,
Da Praga a Danzka, in-
teridsta di Franco Berto-
- ne, in libreria. neU’81: j
Eduard GoìdstUcker, in¬
tellettuale prestigioso, lea--.
der poUtico e dirigente del
gruppo dubcekkmo che. ha. ,
guidato- la « primavera di '' '
Praga» del 1968, ha rac¬
contato, to un lìbro-ìnter- iv
vista la sua lunga: awen-
tura pezscmale e politica. >
La storia comincia negligi'
anni Trenta e con sino al-
resino provocato dall’in- ..
tervento . sovietico dell’a-.
gosto 1968 sino ai Tatti di :
Danzlca: questa storia
GoldsttickeT la trasforma
in una sua tragica « con- -
Cessione». '
- Giovane comunista'e poi
esiliato ; una prima volta '
durante la guerra, profes- '
sore universitario, amba¬
sciatore e poi vittima del
processi staliniani -, degli
anni Cinquanta insieme
con Slansky, a Arthur
Londòn, Eduard Goldstii¬
cker è certo abilitato — .
: còme fece London con la
sua celebre Confessione —
a parlare «dal di dentro»
' degli anni di ferro del do-
, poguerra, ma. Goldstiicker r
pin ^ che ’ ’ raccontare ’
< smonta >: affronta rana-
lisi e smonta il tenibile
^ noieccanismo dell-illegalHà'
staliniana ma non sòltahto
■ in - rapporto ai 'pròceisi: -
egli affronta la questione
. cosi come si poneva. in ’•
tutta la società, nella vita
culturale e in quella priva¬
ta, nel partito, nella scuo-
là. nella diplomazia.
- Nella sua intervista
Goldstiicker. fa sfilare una -
lunga gallérià '. di perso¬
naggi della politica e della
cultura dei paesi dell*Ea- '
ropa (Xientàle. Singolari e '
di alto interesse sono le
sue 'riflessioni' e i suoi
commenti sui momenti
centrali del < nuovo cor¬
so» cecoslovacco: il suoi
incontri con Dubeek, il
racconto delle trattative di
Mosca, la lunga battaglia
che ha condotto - come
presidente dell'Unione de¬
gli scrittori a fianco di
Dubeek. di Smrkovski, di
Hiisak, tutti personaggi di
cuir TÒTOisce profili di
grande' iócislvltà. -
l^; Ma.doIdstiicker. Intellet¬
tuale comunista ‘ di alta
statura, germanista e stu¬
dioso finissimo' dell’opera
di Kafka racconta soprat¬
tutto con fine e indomabi¬
le ironia, sicché il raccon¬
to già tragiò) se viene a
ogni frase come illumina¬
to. più finemente scolpito,
alleggerito ne • viene reso
cosi, se possibile; ancora
più tragico e àwìncehte.
b.
. RANUCCK) BIANCHI BAN-
i OINELU, La pRtora aaH-
; ca, L. 2.000L •;
Proporre oggi, a cinque
anni dalla sua scomparsa,
là pubbUcazlone di tutte le
Opere di Ranuccio Bianchi ^
Bandinelli' (anche degli
aeriti - IneditL . anche . dei
suoi appunti di coltura e
di vita politica) significa
proporre la storia di una
cultura, la storia della
tormefntata formàsiotte di
iiominl che, in quel soffer¬
to modo di pensare, hanno
ciascuno nel proprio cam¬
po.' profondamente opera¬
to. modificando manière
di pensare ed agire: essi
hanno modificato maniere
di - considerare la. storia,'
antica • meno, attoaverso
il suo costituirei in'mol¬
teplici ' appetti ed 'espres¬
sioni, e preparato, • nella
discuMooc. aperta c libe¬
ra. nuovi modi di pensare,
una 'divena coneesione
della «euKura»; hanno
preparato la noetra attua¬
le maniera di concepire.
3aiidiiiellì:
pensare con
via storia I
hanno delineato la nostra
storta. '
Di Bianchi Bandinelli,
quindi, ' non si fa uno
strumento .per una «con¬
servazione » . dì : posizioni
raggiunte: « Considero la
capacità di pensare stori¬
camente — diceva paca¬
tamente^ — la più impor¬
tante conquista della civll-.
tà europea e quella ^ che
Iriù di ogni altra caratte¬
rizza e distingue tale civil¬
tà (alla quale tuttora mi
onoro di appartenere) da -
ogni altra». -
Convlhtr che rópera di
Bianchi - Bandinelli v va
' « pensata storlcam^te.» a
che non possiamo essere
uomini di cultura nel
' nostro tempo se non rifa¬
cendo la « storia » . di noi
stessi, cioè la . «stola»
delle culture (oggettlvan-
dole in un rigoroso esame
storico filologico) per
questo riteniamo che oggi
sia utile storicamente e fi¬
lologicamente presentare
la sua « opera ». L’inten¬
zione, quindi, è quella di
proporre un disegno della
cruciale e -. mossa storta
della cultura europea tra il
1920 e il 1970. riflessa in
un uomo che studiando le
origini e la priina forma¬
zione del pensièro ' euro¬
peo, attraverso i vari mo¬
menti deH’arte antica, ha
saputo non essere prof^
sore In cattedra ma «cit¬
tadino» che civilmente, e-
ticamente. ossia « polifl-
caroente » ha vissuto la vi¬
cenda umana. « Politica,
vita morale — scriveva -r-
e vita culturale sono cosà
inscindibili». > ..
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MAIONESE KRAFT OLIO EXTRAVERGINE
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TONNO RIO MAM
2 confezioni da f17Ó ,
;■ .-= • . Ir ■ “ i
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Dopo uh anno di lavoro,
tutti hanno diritto a far festa
a Natale; E per fendere '
la festa ancora più belia, "
là Coppi ti piropòhe una ricca
offerta di prodotti a prezzi .
: vanta^;iOsi.; A
C’é anche quache piccolo
lusso, ma certamente
nessuna follia. '
SPUMANTE
LA VALLE
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ANANAS FRESCO
COSTA D’AVORIO
' ^ \-.-iiKg.;
OLIVE SACLA
SNOCCIOLATE
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HLETTIFINDUS
AL NATURALE
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m im 750 2X0
BAROLO**MARCHESI
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■■■ ;cl.75-
CLEMENTTNI SICILIA
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FRUTTA SECCA MISTA
(noci Sorrento, mandorle, nocciole e nod brasfliam)
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PAG. 16 runiu
ROMA-REGIONE
Doindnka 14 dicembre 1980
La riunione del Comitato federdié dal PCI e del cohidà|id provindàlé della Fgd
Una
,ì ■
j'
rìtlÉiàno a ca^?
«Siamo ancora indiètro nell'analisi dei fenomeni che invéstòno le nuove generazioni » - La relazióne di Canullo
e gii interventi nel dibattito - Cosa sono i « progetti' speciali » - Aumentare l'indennità di.disoccupeziohe
V-- V'V. ,
Si dice che aìmeìw il ' 30.
per cento di loro alle ultime
elezioni si sia « astenuto >,
eppure sono in piazza nei
momenti decisivi, si dice che
sono « rifluiti », e che è pas~
salo il disimpegno, eppure a
migliaia sono parliti per le
zone terremotate. C'è chi li
descrive come subalterni alla
€ cultura della droga », ma,
solo in città, hanno dato vita
a più di trenta circoli t al¬
ternativi*. 1 giovani a Roma
sono tutto questo, e molte,
molte altre cose ancora. A-
spetti, fenomeni ancora da
scoprire, da studiare. Si è in
ritardo nell'analisi, ina si
vuole recuperare al più pre¬
sto. <Sono anni che gli or¬
ganismi dirigenti del parlilo
non si ritrovano per discute¬
re la questione giovanile. Alle
simile di questa riunione ab¬
biamo un enorme lavoro di
indagine e di approfondimen¬
to. Ma nella conoscenza del
fenomeno abbiamo molte la¬
cune. Il perché è semplice:
nella condizione giovanile e-
siste una varietà di aspira¬
zioni, di modi di vita, di
comportamenti che è diffici¬
le. e sbagliato, tentare di in¬
casellare in schemi precosti¬
tuiti ». Così Taltro giorno in
federazione, il compagno Leo
Cannilo, del direttivo, ha in¬
trodotto la riunione congiun¬
ta del comitato federale del
PCI e del consiglio provincia-■
le della FOCI dedicata alle
nuove generazioni. L’incontro
è servito a discutere la « boz¬
za di piattaforma », elaborata
da una « équipe » di compa¬
gni, che contiene un'analisi e
una serie di proposte per
affrontare i problemi della
condizione delle nuove gene¬
razioni a Roma.
Il dibattito ha, preso il via
dalle novità, dai * segnali»,
come hanno ..detto molti, che
arrivano da qué^’universo^
Un segnale è venuto proprio
dalla vicenda del tehremoto.
Da Roma sonó j pàtiiti fnfe
gliaia^di giovani'per^igccòt;^'--
■ J. ■■ V A , 'f ‘vV -
' 1* .'u':-
‘iw- * 7t:‘Z. ^ •
r* V' . - • .
Jl,-!! J : • tm.g. . V • «
Ecco le proposte contenute
nella sbozza di piattaforma>
elaborata dal PCI e dalla '
FOCI ■! sulla condizione giova¬
nile a Rdnàa:
LAvpRò:^" y: "
Alla fine dell'anno scade il
periodo di validità della leg¬
ge « 285 ». 1 risultati sono
stati più che deludenti. Che
fare? li documento del PCI e ■
della Ft^I'^dice cte va svi¬
luppata ^ima riD^siime su
quelle < poÉ^ ;esperienze po¬
sitive che 'si sono fatte con
la legge ». 11 documento si
riferisce, alle cooperative,
qu^lé agrìcole e quelle dei
servizi. ■ La = proposta - è: che
vari enti, o'c ^getti istitu¬
zionali » elaborino . c progetti
speci^ » per interventi so¬
cialmente utili: Le ammini¬
strazioni potrebbero disegna¬
re ima jv vera ^ e • propria
« mappa dèi bisogni » della
città, in nìodOi che. le. coope¬
rativa possàhò ' specialióiùsi
e coordinarsi.
NelTaffrontare i problemi
dell’occupazione giovanile il ^
partito non vuole comunque
ignorareTimpàlto. talvolta
traumatico, dei Rovani con
le strutture che regolano le
assunzioni nei settori pubbli¬
ci e {Hìvati. Si tratta quindi
di riformare completamente'
Tufficio-di collocamento, chc^
dovrà' occuparsi di tutta la'
« politica del lavoro » (dal-
Favviamento alla mobilità,
fino alla qualificazione e rì-
qualificazione)^ > di - creare,
presso là' Regione fl < centro '
di osservazione e ' {vi^am-
mazione del mercato», di ri¬
vedere 1 metodi di assun¬
zione nel pubblico impiego,
di limitare: Fuso delle diia-
mate c nominative », n parti-
-■i^T
re le popolazioni del Sud, tan¬
tissimi altri si sono impegna¬
ti nella raccolta di materiale
e di fondi, t E" un'esperienza
che lascia il segno — ha det¬
to Canullo — le nuove gene¬
razioni hanno potuto toccare
con mano cosa sia lo sfasciò
delle istituzioni, hanno tocca¬
to con mano cosa vogliano
dire 30 anni di potere de, di
sottogoverno, di compromis¬
sione del potere ».
€ Il moto di solidarietà -r-
aggiunge Carni Leoni, segre¬
tario della . FOCI., romana —
non "'ha'-.'' avuto " precedenti,
neanche dopo il sima che
coipì, il vFriuli. ' E , questo ci
dimostra che i nostri discor¬
si,-le nostre battàglie pìer il
Sud e con il Sud hanno fatto
breccia nei giovani, sono
"passate" ». Insamma, le vi¬
cende del terremoto hanno
dimostrato — hanno sottoli¬
neato molti — che è tempo
di accantonare 'facili slogan’
e di capire che tra i giovahi
esistono . enormi ■ potenzialità.
Potenzialità ' • che possono
.'esprimersi' -, solo se ci .sono
proposte, T: obiettivi - ' chiari
(€come quelli contenuti net-
l'ultimo documento della di¬
rezione», ha aggiunto Carlo
Leoni). ,
35 mila gli iscritti alle liste di collocamento
Un’enorme domanda è un’offerta limitata
Insamma, c'è la possibilità
di ricostruire il < movimén¬
to», di riunire quello che og¬
gi è disperso. Su cosa? Su
che obiettivi? La relazione di
Canullo e la- piattaforma
hanno indicato alcuni punti.
Primo fra tutti il lavoro. In
città oggi alte liste di collo¬
camento sono iscriité 135 mi¬
la persone. Di queste, ^ il 60
per cento (81 mila), sono
giovani sotto t 29 anni. Poi .ci
sono le liste speciali, quelle
della € 285 ». Si sono iscritti
in 73 mila, di' cui- 37. mila
ragazze. Un’enorme dómdnàa
a cui corrisponde tui'offerta
limitatissima. Un’offerta che
non si è esaurita con la legge_
per l'occupazione gtovànÙe,
In tutto con là €285» ih Ita¬
lia sono stati occupati 13.800
giovani nel settore privato e
44 mila in quello pubblico.
Le ragioni? La mancanza di
una politica - di ; interventi
globali in economia, è la ri¬
sposta di Canullo. e non,
come vorrebbe qualcuno, la
scelta del < posto facile » in
gualche ministero. Allora che
fare? Una r^isposta è venuta
dal convegno della F(}CI ■ a
Napoli. Una proposta- che è
valida anche per la riostra
città. Gli enti locali, l’ammi¬
nistrazione pubblica, gli . ap¬
parati- dello Stato, coordi¬
nandosi tra loro, potrebbero
elaborare alcuni progetti spe¬
ciali di validità sociale. Un'
esempio: per le terre incolte
del Santo Spirito il Comune
(per le aree), la Regione (per
la formasene professionale),
il CNR ) fper i progetti),
VERSAR (per le macchine e
Vassistenza) potrebbero elq-
bofàre ùn. e progetto specia¬
le» da àf fidare alle coopera--
Uve. Ancora, un’altra propo¬
sta venuta dal dibàttito: per¬
ché non.-utilizzare anche nel¬
l’opera'' 'di . ricostruzione dei
paesi tefremotàti, di cut si è.
assunta Votieré Vamminisira-
zione capiiatmai ^le migliaia
di giovani che già hanno fat¬
to utVesperiéhza al Sud. ih
questi \gkrni? ' Perché, non
ereari Svaghi
-— un € servizio civile » a
Roma?
Ancora, altre proposte per
U lavoro. 1^ creazione di, un
sevizio , riàziònate che regoli ■
il € paii-tme ». affidandone il
controllo alte Regioni, la bat¬
taglia per modificare le nor¬
me dei concorsi (te su que¬
sto — è ancora Canullo
dobbiamo operare 'una torté-^
zione della nostra' Uneà ») 'e
l’aumento dell’indennità di
disoccupazione. Su quest’ul¬
timo . punto- .si: è siAluppato
un acceso'RibdttHo. n ' com¬
pagno Leoni ha detto ’ che
non si tratta di una nuova
assistenza perché il contribu¬
to (che dovrebbe essere ele¬
vato a 5 mila lire) è regolato
da criteri ‘ rigorosi ■ e viene
sospeso se un giovane, anche
per Una volta sola, rifiuta un
lavoro, sia pure temporaneo.
Per cHri compagni, come Co-
taiàcómo. .^deUa -VI circoscri¬
zione, questa ■ proposta, ■ se
trasformata in legge, sottrar¬
rebbe agli investimenti centi¬
naia di miliardi e non cree¬
rebbe posti ma solo <sussi¬
di». ■' V.
■ Altri spunti ~ polemici:' , U
rapporto col idndacóio. E qui
si iammina su uh € terreno
niinató». L’esperienza dette
€Ìeghé », fallita, scotta anco¬
rò.: .èli -sindàcato; anche- a'
cauàa di divisioni ideologiche,
non ha saputo cogliere la no¬
vità, e il movimento è inade¬
guato alla riunificazione^ fra
occupati e, disoccupati », ha
detto. Stefano . Btrtìl, della
FGCJ. ' ■' • • ■•■''-fc- .'-.s-f
Dalla discussione sono ve¬
nuti molti altri contributi che
è difficile sintetizzare. Una
cosa però vale per tutti: ne¬
gli. iniérvehti horf c'c stato
solo il tentativo di definire il
'Toblema, di comprenderlo.
Tutti, chi più, chi meno, han¬
no soilècìtato U partito e , la
FGCl à tradurre subito in i-
niziative, in battaglie questa
discusnopé ,...: ...., 3 ; \
. Le proposte , del 'docùmentp df PCI e FG^
* - • ' ' * ‘ ‘ ■
Da dove é dà cói^a ripartii
per ricostruire il movimento
to e la FOCI propongono an¬
che di aumentare Findeonità
di disoccupaziime (5 mila, li-,
re al giorno) che dovrà esse¬
re assegnata con crìt^ rigo¬
rosi e selettivi. - —
= Un paragrafo a parte è de¬
dicato ai raiH>orti dei giovani
col sindacato. Il documento
lancia- la proposta di aprire
un dibattito di massa e senza
pregiudiziali, con i lavoratori
e con i consi^ di fabbrica,
con l'obiettivo di far, contare
nel sindacato, i molto di più
che ili passato, i giovani: in -
cerca di occuDàzione ».
CULTURA E SPORT
n documento - PCI •
della FOCI {n'opone di avvia-,
re un'indagine ■ conincitiva
sulla condizione giovanile a
Roma. La ricerca dovrebbe
essere condotta dagli enti lo-
calL assieme al.CT^. ali’unì-
versità. all’ufficìp centrale di
statistica e ad alcune asso¬
ciazioni di massa.
Per le striitture culturali e
sportive si propone di repe¬
rire nuovi spazi e di control¬
lare la'realizzazione'del pia¬
no per i cóltri polivalenti. In
particolare si chiedé là tra¬
sformazione di sale dnema-
togra fiche chiuse in luoghi
destinati a più attività, di
aprire una vertenza col Coni
per l’uso di. alcune stottùre
' •• .'T'
(Palasport. VdodrtKDo, Sta¬
dio dei Marmi.T Olimpico), di.
acquistare il < Tèatro Olimpi¬
co». di individuare , nuovi
spazi per le esposizioni.' di
costruiré - un ,3 i^yo ostdlo
della gioTentùù di poter - uti¬
lizzare le yOlé (^i .moltf; par¬
chi romani. .
Il documento insiste anche
sulla necessità del decentra¬
mento. . La prc^o^ è di fi¬
nanziare ogni drcOacrbdohe
con 100 mìfioài, parte .dei
quali dovrà èssere" ' gèstita
. dalle ctHisulte gióvanìtL Soi£
ebe dovrebbero essere" spesi
in base a progetti
DROGA- ^
' docuinento elèncé'lé ne-'
•cessaiiè modifiche àllà legge
€ 685 dalla neoessitè .di; in¬
erirci i anche' la lotta all’al-
còol al ' ruolo che devono
svolgerfe le regioni ail'aggkv-
namento t^e- tabule,. in
modo die si^no ihaggiorinen-
te sottolineaté .differenze
fra i derivati della' cànapa e
le dro^W; pericolose. & esi-
.stono numerosi punti dì con¬
tatto tra-il partito e-la FOCI
foomè : sull'ut sperimentale
di sostanze sostitutive per 0.
trattamento terapeutico dei
tossicodipendenti, e suITau-
roento - delle pene per gli
.spaqciatMi). .^esistono anche
differenti valótatìoai auQa 1i-
bo-aboazione ddla , canapa,
cosi come è'préyi^ dalla
proposta di lige dèi mòèi-
menti giovanili e sull’inclu¬
sione dell’eroina odia farma¬
copea uffidale.. : ,— :
Sulle « organióRzioni ^ dei
territorio» il documento er
tenme un giudizio . positivo
ma, critico sulle ctx^ràtive
Bravettà > e Magliana '80.
cOccore estèndere queste , e-
^>erienze — è àcHtto .nd do¬
cumento •— - incéntivàndiaie
l'aspetto - sociale. :: facendo
svòlgere hwo Un ruolo di
sensibilizzazione, mfòrtnazioile
e ag^egazione è ridimensio¬
nando i’aspetto ter a peu ti co».
H documéntò ^ inrita tutto il
partito a mobffitard . per
creare -comitati di lotta alia
droga, coinvolgendo le fami¬
glie e i cfùartieri, e chiede
agli enti locdi di-.promuove¬
re una «ópÌKulta' cittadina
per la lotta^ pH’réurgmazhine
• alla devianza».'^' ^ “ '
SCUOIA E ONiVBISfTA'
A Roma i lied - classici,
^ientifici e artistici, dal *75
al *78 hanno registrate un
netto calo di iscrìziom. SÒno
aumentati, e ' dì pa re cchio,
invece gli studenti delle scuo¬
le che forniscono una c pro¬
fessionalità per s er vi zi » (re-
gionierì. dirigenti e-via-èB-
rèndo). In forte aómento an-
issèoaipiMza
E Jo stesso i f metodo » è.
vàlsó anche per l'àltro gran¬
de temadiscusso;, la droga.^
Leo Cdnifilo non ha avuto pe¬
li sutla- lingua: dobbiamo ri¬
muovere un atteggiamento '
psicologico che investe tanta
parte del partito e del mo¬
vimento operaio. C’è qugsi
un senso di fastidio a occu¬
parsi di queste cose, io si
liquida come una questione
€ estranea » ai nostri proble¬
mi. E invece a Roma, solo
quest’anno, , sono morti 43
giovani d’eroina, intere fa¬
miglie sono distrutte. E allo¬
ra dobbiamo avere il corag¬
gio di sporcarci le mani an¬
che su questo. Sporcarsi le
mani vuol dire aprire un di¬
battito, un confronto, e, anche
una battaglia cóntro i traffi¬
canti della € morie », vuol di¬
re impegnarsi sulle cause so¬
ciali che spingono mtgltato di
ragazzi verso la droga. Si
tratta, insamma, di trasfor¬
mare là rìptdsa della città in
lottò', in iniziativa, te '.espe¬
riènze /affé, comé-le cóppera-
tiVé Brevetta '80 è Màgliana
'80, aóno. positive, ma bisogna
andare.al:di, là del semplice
aspettp^, terapeutico, bisogna, j
er^rè ' comitati per sensibi-
lizzòre.ila ciìià, /n
- Voltttàfàenìe, nella sua
lozione,' U compagno Carnàio,
ha tralasciato - alciini settori
di iniziativa come la scuola e
l’università, dóve ha detto
— € l’elaborazione da sempre
è più approfondita» (per al¬
tro proposte su questo teina
sono nella piattaforma). Al¬
cuni compagni, tra cui Gian-
nantqni hanno \ approfondito
.questi temi, ricordando ' che
alla ‘ ripresa dell’anno acca¬
demico si assiste a fenomeni
nuovi nell’univérsitò (ad e-
senipio U ritàimd >-atto stù¬
dio), altri, * cgmè Éhhiò Co-
labria, hanno messo l’accento
stilla «risi (fi ^valori che m-
veste le nuove gen^àziòni,
std ruolo che dévono avere
giti fatdlettyili in que^ bàt-i
^ ,6-^/ . I
— ' :' >-Ì * - ■ -'v.^ .
^ . C.* • . iT'., A* ' ■
che: gli! allièvirdeìte^^ècubre
inec^óidie. mdù>-
ristiché.’odonto^nichB .e cod
via. Durante'lo stesso perìo¬
do è "cresciuto notevolmente
' il tassò di' 'sc<>Uuizzaziosiè:
nelle scuole statali prima era
del 54 per cento, nell’80-81 è
arrivato al 66 per cento. In
crescita andie le scuole pri¬
vate: prima ci andava ^o
'l’il per* cento, «a sono frè-
quentate dal. IS*. per, cento. ;
Che significa/qùìtetot «IM
dati — si legge’nei dócumèn-
to — emergono akunè'ten¬
denze: si privilegiB la ricerca
di 'indirizri più teevi, c’è ri¬
cerca di istituti. che abbiano
un rapporto col mercato dd
lav<}ro».* Di fronte a questa
situazione, di fronte al disin¬
teresse del governo pèr' la.
scuola, che ormai è arrivata
a uno stato grave, £1 d(^
mento afferma 'che c’è lo
spazio per una battaglia; dd
Invanì tesa al riscatto del-
l’istituzioDe scolastica, - Nd
dettaglio, oltre all’obietti v o
cenale della rifama, il P(?I
e’ia IXXH dnedono al mim-
^•teró: il diritto -ad avere hi-
segnanU qualificati.-ad avere
occasioni reali di alternanza
studio-lavoro di speriinenta-
doDe. Alla Regione e agli en-'
ti locali chiedoii6 .il. supera¬
mento graduale ddl'interven-
to >< monetizzato » in materia
di diritto allo studio.
All’Università è dedicato un
capitolo a porte. Ci sono ri-
diieste per la democrazia Oa
FGCI ha deciso di presentar¬
si solo pò- i consigli (il am-
ministzazione}. per la speri-
mentazàone. per il diritto allo
studio, per la politica delle
ooTvenzioni (servizi colturali,
sport. trasp(ìrti c turismo).
Fuga, voti sottobanco: la DC ha oauràdella sfiducia
Dì fronte ai gravi problemi del centro storico una gestióne clientelare
e svuotato^-. Assemblea interrotta davanti alla maggioraBza dei ruo» .-
* f.
Una fuga ingloriosa, persi¬
no la richiesta dei voti mis¬
sini sotto banco: al consiglio
della I circoscrizione Valtra
sera è successo di tutto. Pro¬
tagonisti i dieci consiglieri
democristiani, aggiunto Spi¬
nelli tn testa. Proprio Valtra
sera, infatti, si doveva discu¬
tere ~ e si era cominciato a
tarlo — un ordine del giorno
dì sfiducia nei confronti del
presidente deìVassemblea
firmato da tutti i partiti del¬
la sinistra e sostenuto anche
dai radicali. Malgrado le in¬
terruzioni improvvise e le
« riunioni » segrete tra de¬
mocristiani.^ dal consialio u-
scica jénèf^ fhagfioranza
favorome rnnn sfiimeiu aà nn
isolamento totale deità DC.
Ma prima di arrioare al noto,
i democristiani haUno gìòeato
la carta del rinvio: prima si
sono iscritti tutti a patUtré'
poi Spinetti (s visto che R
dibattito i lungo ») ha deciso
di sospendere la riunione. Di
corsa la pattuglia àcudocro-
data ha lasciato Vauta di via
TomacelU. Ma rinviare a
quando? Questo non si sà,
visto anche che raggiunto ha
comunicato di essere ricove¬
rato in clinica.
Un comportamento scanda¬
loso, al quale ieri mattina i
partiti di sinistra hanno re-
plicaio con una conferenaa
stampa tn cui hanno annun¬
cialo la rtehmta di ama eoii-
_ tmUUdiata dèi eon-
siptla 'circosólMonale. B vo-
gitamo tiedera — hanno detto
ieri — se la DC riuscirà an-
.eora a sfuggire. La sfiducia è
aperta. Mala nel metodo e
nel merito delta gestione
(tutt^ targata de) di guasta 1
cireoscrUiouai 'A questo pun¬
tò—è tm Ttehmta di nati —
SptnetH te ne deve andare,
ma evidentemente quella
poitnma è importante (te
non nitro, a scopi clientèlan
adesso spedatmente che ti
avvicinano le Meeloni). Per
non essere eoètretti a farlo i
demòcTistkmi hanno chieste
addirittura — come dicevamo
T-^ f Ép u o fi i u 'dèf pori m Ui i wt .
È. m-,>mrd-4n èsìa rldiietla cf
si è messo anche nn espo¬
nente da comitato romano,
sembra - Bacchetti, • che di
quOtorganismo è vteesegre-
tarlo. Sta, Voperaziona è stata
talmente maldestra che per¬
sino t neofascisti hanno cer¬
cato (dennneiandota in con-
stglio comunale) di passare
per € maraUaatéri » ad à
to dire.
I motta di
e dei completò
democris t iano sono staH am¬
piamente tìtnstmti na corso
Saia eonferenòa stampa. La
g esti o ne Spmollf -> i stati
detta — si segnala per inca-
capacità, perfM pieeolo gioco
. che rha
i’-^tÌ)eòh àMIU a a la sua
Un consiglio paràHziiita
óe ne deve andài^»
ccTfTifRlSfioiii sono siate mes¬
se da tempo in condizione di
non funzionare, in qutdeha
caso di non' rinntrsi affatto.
Tutto questo mentre i pro¬
blemi del centro sono tanti e
gravissimi Solo per averne
un’idea ■ pérssiamo ’ a qudlo
del commercio. dMte insegne
dei negoei. A rgome ntò di òri
al consiglio è statò imposòL
htta esprimersi,’-Par la tosa-
gneeene sono Ttf'iTJaiiW da
damòUre, ma al pesto dt psa-
lama in assemblòa SpinéIH
si è tneontruto con gnalchò
commsretatMs: così — è stato
dottò — st gestisca fosse
.fuicimansn. non ài
pà: mesi:sonò sènza compensi
{Martedì iiplsciopóro"
gli animatori dei
servizi
Chiedono alla Provincia di approvare la
delibera per i centri di igiene mentale
In sciopero, dopodomani,, gli animatori • del servizi psl-
; chiatrlcl della Provincia. Senza còntratto. pagati con gettoni
. di presenza dall’amminlstrèzione provinciale per le presta^
zlonf nei centri di igiene .mentale, gli animatori rischiano-|
ora di non vedersi retribuiti gli . ultimi mesi , di lavoro. , In
: tutto questi lavoratori. la maggior parte dei quali, giovani
nslcóiogi,- sono circa trecento. Per pagare loro il lavoro,
svolto la Provìncia ha approvato una deliberà, che ha
permesso, a hòvembre scorso, a'circa 150 di loro di ottehefé'
le, retribuzioni-relative al mesi estivi. ;
Sono rìmàstL tagliati fuòri però tutti gli altri, che hanno
svolto -lo. stesso tipo di lavoro nei servizi psichiatrici. E se
non ci si affretta a trovare una soluzione anche per loro
si creerebbe una ingiusta e incomprenslbllé descriminazlone.
Nel documento i lavoratori chiedono un nuovo rapporto
di convenzione più organico con la Regione Lazio - e con
le USL, anche per garantire la continuità al servizi fino
ad oggi prestati. Dal primo gennaio infatti tutte le compe¬
tenze passeranno alle Unità sanitarie. -
Sere fa gli animatori hanno chiesto un incontro, in
consiglio provinciale, al caplgrupp» dei partiti pwr esporre
1 loro problemi. Dopodomani manifesteranno in massa nel
corso della riunione della giunta provinciale, per sollecitarla
ad approvare la delibera che consentirebbe loro di ricevere
1 compensi dovuti. . ;
ì " Flàiano: autori italiàni
iVìóbili
augura alla geritile clietitela
BUONE FESTE
0 tollèratì?
‘ L’uitima replica romandi
quest’oggi, della commedia di
Manlio Santanelli Uscita di
emergenza, al Fiatano, lascia
dietro di sè l’orfna' di una
polemica tra Srùno Cirino,
regista dello si^ttacólo (e
suo.- interprete, còri / Netto
Móscia) è il Teatro di Roma,
che ospita nella soletta di via
Santo Stefgnq.del ’Cocco una
' rassegnò. : di : àutori Ataiiàrii
eóhterhpqrànei, pattócinatà
daiesfL Cirino ha lamentato
lo.r scórso'. o Tiuiio sostegno
pròmoziotiale del teatro di
Roma all’allestimento da lui
curato; giungendo, in segno-
di protesta, a sospendere la
prima :■ replica della', rappre-
.iéntaz(one,.:il venerdì -della'
scórsa sèttinìana. Là repliché
successive, del resto, avreb¬
bero registrato un discreto
concorso di pubblico, anche
in conseguenza di favorevoli
recetiiionì giornalistiche..
: IL-.featró; di ■ Rorna^ per.
bocca del suo amministratore
delegato,' Diego Gullo, ha ri¬
battuto > alle. critiche, argo¬
mentando che, per. contratto,
la pubblicità degli spOlaàOli
in cartellone al Plaìanp è di
'pértinénta dette copuiógnie: a'
ché, comunque, Votiéntarrien-
to'di vaste masse di svetta-:
tori verso t classici, antichi "é
moderni, piuttosto che verso
le '« novità » dì còsa nòstró. è
iUn datò che non può nìo-
dificafe con eventiiaU fe pa¬
radossali). misure r coercitive.
' ' Cóntrofispóstà ■ : di ^ Bruno
.Cirino, in una lettera indiriz¬
zata al nostro'giornale: egli
^precisa di ritenere « qùalifL
cote e .mólto capaci profù-
■ siónalméiité» diverse pérsoHe.
che -lavorano al Teatro- di
Roma, ma conferma la sua
denuncia di un «disinteresse
organizzativo» dell’ente capi-
. Mino ■' nei confronti della
Rassegna del Ftaiano. Non\si
chiede ad -esso, égli dice, .uh
impegno pubblicitario, ma u-
na doverosa « informazione
culturale». '
Al di là delle reciproche
messe;a;:pii«fo; su dettàgli a
volte sécOndurt, sta di fatto,
■che péìr diffusa opinione del¬
l’ambiente teatrale, la pro¬
grammazione del Flaianó
sembra . abbàndonata ^ a se
stessa, o atta,- buona volontà
dei singoli, sino a figurare
softo te-piwerbialt . vesti di
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VI A DE]
ROMA
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Domenica 14 dkambra ^19801
.-;''■{ •> ,>
ROMA-REGIONE
.=^ i-'i w '•' -■'- f' *
l’UnlU^ PAG. 17
Mentre le BR si rifanno Vive, PL continua a subire colpi
• V
U Mwva |N«|Nl«tà (hi n«t 9 locale di vl« VMWtd IleMBla metà dipendenti
t •■
-i
I due terreristi di Prima Linea
: , 5 ■ • . • 1 ■ . ■ ■ ■. . ‘ -
Hei covo di Ostia un piano d'evasione
In carcere Anna Maria Gabrielli di 22 anni ed Enzo Ferruzzi di 25 — Tra le carte trovate ali Udo di'Roma
un progetto di fuga del .carcere di'Pianota a un assalto a Fotsombrona — Un «manuale della guerriglia»
ieri CI Fiumicino
«Corrieri arrestati» >
' con eroina e cocaina i
per -quattro miliardi
' Una quantità di droga che sul mercato clandestino avrebbe
fruttato piu di quattro, miliardi è. stata sequestrate ieri al-
l'aeroporto di Fiumicino, S<mo stati 'arrestati ànchè i ,due
€ corrieri!, dei quali però nqn si conosce il'nome perchè là
polizia spera di risalire ai destinateri della merce. Si tratta
di quattro chiU di cocaina e di due chili e secento ìp'amml di
eroina, trovali in due diverse valigie. Entrambi gli uomini
arrestati avevano usato lo stesso espediente: il doppiofondo
del i^oprio bagaglio.
n primo fermato è un cittadino (argentino, proveniente da
Rio de Janeiro. Dopo uno scalo a Lisbona, il corriere si pre¬
parava a sbarcare nella capitale italiana, dove, evidentemente
doveva consegnare la merce. Quando la valigia con la cocaina
è passata sul nastro trasportatore i finanzieri hanno deciso di
darle un'occhiata. Sono bastati pochf mlnuU-per scoprire il
trucco del doppiofondo e quando l'ate^utinò'si è presentato,
per ritirare il bagaglio si è trovato' ammanettato..
n secondo «trasportatore» è. di origine .turcè.‘Piweniente
da Istanbul era diretto a Milano.‘A Roma èra sóèso dal¬
l’aereo per prendere una coincidenza nazionale. Stesso stra¬
tagemma e stessa tecnica per tràsportare etòina'. 'ArK^é lui
è stato fermato dopo im veloce controUp del bagaglio. '
L'operazione condotta dalla guardia di'flnàiiza in collabe-
razione con 'i funzionari della dogana dell'aeroporto, ha evi- '
tato che circa sei chili e mezzo di « roba » andassero à flnire
sul mercato clandestino della capitale. Un altro colpo sferrato
ai < portatori di morte », e la polizia non dispera di mettere
le mani sugli spacciatori nostrani che erano in attesa del
Mentre le Brigate rosse
colpiscono di nuovo (quasi a
dimostrare la loro eliicienza
« militare ») Prima Linea
continua à subire colpi. Gli
ultimi, ad opera della Dlgos
romana, sono gli arresti .di
due « militanti » io provincia
di Roma e la scoperta di un
altro covo ad Assisi. Gli ar¬
restati si chiamano Anna Ma¬
ria Gabrielli, di 22 anni ed
Enzo Ferruzzi. 25 anni. La
priiba studentessa di Rocca
di Papa, il secondo studente
di Genzano. Sono poi emersi
molti particolari interessanti
dall'esame 'del materiale
trovato nel covo di Ostia,
scoperto quando vennero ar¬
restati Roberto Rosso « gli
altri del gruppo. <•. i
Com'è noto venne rinvenu¬
to nell'appartamento il car¬
teggio . rubato all'architetto
Lenoi, ferito allà nuca ' lo
scoreo anno. I documenti ri¬
guardavano l progetti di Len-
ci per le carceri di Spoleto,
Reblbbia ed un altro com¬
plesso penitenziario ancora
allò itudlo. Dille alèrA narfa
scoperte dalla polizia risulte¬
rebbe che il gruppo^di Rosso
stava preparando una grossa
evasione da Pianosa ed un
assalto al carcere speciale di
Fossombrone. Ed ancora, nel¬
lo stesso covo di Ostia, sono
saltati fuori addirittura gli o-
riginall del ciclostilati c^ ri¬
vendicarono gli assassinii del
dirigente Icmesa di Milano,
Paolo Paoletii. avvenuto il 5
febbraio di quest'anno e di
William Vaccher, avvenuto
sempre a Milano due giorni
dopo. . • ■
' ’ Sempre nell'lmportantisst-
mo covo di Ostia infine, c'era
un documento scritto a mano
con le istruzioni per i «mili¬
tari » di Prima Linea, capi e
sottocapi. SI spiegava il tipo
di addestramento ottimale
per ogni « compagno » che
consisteva in almeno 500 col¬
pi sparati in ogni addestra¬
mento. Venivano poi specifi¬
cate le caratteristiche « tecni¬
che » per ogni arma In dota¬
zione, soprattutto per quelle
che dovevano essere usate
negli agguati, cioè le « pistole
operative ».
E' evidente da questi parti¬
colari che il covo di Ostia di
Prima Linea è stato frequen¬
tato dai « Cervelli » dell'orga-
nizzazione. O te non altro, da
li partivano rivendicazioni e
pregiami. Il particolare degli
appunti sulle armi scritti a
mano e fotocopiati potrebbe
far supporre che • U : abbia
scritti qualche frequentatore
del « covo » forse lo stesso
Rosso, ritenuto uno dei re¬
sponsabili del gruppo roma¬
no. V . * -V
T L’elenco delle armi parla di ‘
una 4 santabarbara > ‘ molto
consistente, soltanto in parte
recuperata durante le varie
operazioni dalla polizia. C'è
di tutto, mitra, pistòle di tut-
ti i calibri, bombe a mano.
Per ogni arma gli appunti
spiegano li numero minimo
di colpi da sparare. 500 per 11
mitra. 150 per la « Magnum »,
mentre le « pistole operative »
devono èvere sparato almeno
100 colpi. •' v; . • 1
Tra gli appunti cl sono
poi • alcuni disegni iiicom-
prensibili. Incfwnprensibili per
ora: la polizia sta cercando
di decifrarli e venirne a ca¬
po. Il materiale più interes¬
sante sembra proprio questo,
oltre ai vari carteggi di Lene!
e gli originali delle rivendica*,
zioni fatte a ; Milano.
Dopo la scoperta di questo
covo, tra raltro, venne ab¬
bandonato ■ immediatamente
anciie quello di Assisi. Evi¬
dentemente potevano esserci
del riferimenti ' compromet¬
tenti. Dal covo umbro sono
così fuggiti in cinque. i
Della ■ stessa ■ organizzazio-,
ne di Prima Linea, ma pro¬
babilmente ' meno importan¬
ti .del gruppo di Rosso,,
sono i due giovani arrestati
nsi psssi doi Csstdii roiTjfin?.
Anna Maria Gabrielli e Enzo
Ferrlizzi erano già conosciuti
per appartenere al < colletti¬
vo autonomo dei Castelli ».
In particolare la ragazza, sa¬
rebbe stata legata a Roberto
Vitelli, coinvolto nella san¬
guinosa rapina di Viterbo,
quando morirono due cara¬
binieri. Avrebbe frequentato
il liceo artistico di Marino.
' r. \ ' 1 ‘
non sa
€ose
: - r ; . ^ i r f ■ ,
A,colloquio con i lavoratorrln lotta Il vecchioi regno dalla «(dolce vita »! arti¬
sti, : scrittori e paparazzi — I titolari vogliono colpire fondamentali diritti sindacali
Intitolato
0 Amendola
lo sezione
Ostiense
La 'sezione Ostiense del
Pel si chiama dairalira sera
« Giorgio Amendola ». L'han¬
no inaugurata i compagni du¬
rante un’affollata assemblea
alia quale erano presenti il
segretario della Federazione
Sandro Morèlli, il presidente
nazionale dell’Anpl, Arrigo
Boldrlnl ,e Dom Pmnzonl.
Non è stata soltanto una
cerimonia. Nel ricordare Tim-
pegno politico e civile di
Amendola, tutti hanno sotto-
lineato 11 suo contributo al-
ranalisl del maggiori feno¬
meni che investono oggi la
società. Oltre al. dramma del
terremoto e 16 sue consegueh
ze politiche, agli scandali,
gli Interventi hanno dedica¬
lo inolia allèn 2 lortè «tìa ri¬
correnza del 12 dicembre, ad
undici anni dalla strage di
piazza Fontana.
L'inaugurazione è servita
anche a fare 11 punto sulla
situazione politica, sulle de¬
cisioni del Partito di propor¬
si come'punto di liférimento
per un reale cambiamento di
rotta che faccia uscire 11 Pae¬
se da una crisi altrimenti ir¬
reversibile. r-’
il 1" ^ t . * -
Le hanno messe tutte lì, vecchia latteria e lanciò la
una sotto l’altra. Venti lette, sua creatura. Il boom durò
re di licenziamento, attacca- fino al 1973.
te alla porta del locale, E Quei tempi noti Ci sono più.
poi ■ manifesti, cartelli fatti Quei clienti neppure. E’ catn-
a mano, slogan disegnati col biata la proprietà due volte.
{ pennarello rosso: accanto ài- Prima una multinazionale in.
'ingresso, sui vetri delle tre glete, la stessa dell’albergo
verande di stoffa arancione. Savoia (U dietro, in via Lu-
Eon basta. Ci sono comunica- dovisi) e adesso l’ultima: il
ti di solidarietà arrivati an- clahslCo padrone vecchio
òhe da Torino insieme a sem- stampo. Stile: « Qua dentro
plioi, brevi biglietti scritti in decido tutto io, l lavóratori
fretta da una vecchia cliente devono stare sempre a mia
di. passaggio nella capitale, disposizione, il sindacato lo
da un turista. metto in riga e zitti n. Dallo
Il Cafè de Paris, in questi il ^padrone»
giorni, ha cambiato faccia, l
lavoratori di urto dei locali /roteili sMliani, Rosario e
più antichi e più noti di Ro¬
ma sono do quasi tre settima¬
ne in assemblea permanente,
SI danno il turno e stanno
sempre lì, anche la notte. So.
no scesi in lotta. La proprie¬
tà vuote mandar via ben
venti dipendenti su 45, quan¬
ti ne sono , rimasti in totale
dai tempi dorati degli anni
’60. ,Con la, edolQe. vita» il
Cafè de Paris era diventato
il salotto della gente che
conta: artisti, scrittori di
rango, nobili, miliardari, sta¬
tisti, tutti avevano fatto di
^UC3» LUt/Uttni StFCAtH
ti alla lunga parete e. dei di¬
vani-dàl velluto-rosso una
specie di seconda casa .pub¬
blica. Fra i gelati serviti sul¬
le . verande (stanno là da
14 anni) sulla centralissima
via Veneto, per anni e anni,
lo stuolo dei « paparazzi » ro-
TTionf trovava facce e argo¬
menti per foto piccantL Vic¬
tor Tombolini, allora, nel ‘56,
comprò , gli stanzoni di una
Giuseppe Ciccazzo, e Paolo
Vplentini. Hanno comprato
l’azienda e hanno idee chia¬
re. Vogliono seppellire — spie¬
gano t dipendenti in lotta —
quello che finora, anche fini¬
ta la a dolce vita ». siamo sem¬
pre stati Di ciò che il locale
rappresenta nella vita della
città, per il turismo, non san¬
no cosa farsene. . -
f nero. Basta leggere i no¬
mi dei licenziati. La proprie¬
tà taglia di netto metà del
posti di lavoro e chiudé uno
dopo l’altro: il bar interno,
la pasticceria, il guardaro¬
ba, mezza cucina. E le ve¬
rande. Con una scusa ■ che
ò una bugia. Jl Comune —
dicono — non ci ha rinno^
vaio il permesso. Solo che
l’arnministrazione capitolina
di sinistra vuole, in verità,
mettere un po’ d’ordine, con
nuovi eriterii nelle conàessio-
ni è nel frattempo i vigili
non faranno multe. Il servi¬
zio ai tavolini su via Vene¬
to può continuare, per noi
come per gli altri, dicono f
lavoratori. Quella del padro¬
ne è solo una scusa. Il suo
vero desiderio Ò cancellare
diritti sindacali
La proprietà — continuano
i dipendenti — non si pre¬
senta alle riunioni - aU'ispet-
torato del lavoro, conduce
una gestione caotica: abbia¬
mo da recuperdre 600 giorni
di ferie. Non cl perdona di
aver lottato contro Vaumento
del prezzi Finge di non sa¬
pere che qui c'è un perso¬
nale altamente qualificato,
con perfino ventanni daneia-
nità. Molti parlano due, tre
lingue per trattare coi tu¬
risti Niente — racconta una
dei più anziani — loro pen¬
sano solo a licenziare con
razioni inesistenti Non sarà
come una volta, d’accordo,
ma la clientela non manca
davvero. Gente dt passaggio,
impiegati, commessi, il su¬
perlavoro d’estate con gli
stranieri.- Oli stessi commer¬
cianti della via sono allar¬
mati. Il padrone aiuole can¬
cellare il Café de Faris, met¬
tendo sulla strada i lavora¬
tori. E pensare che una vol¬
ta, qui, eravamo addUritturd
149. Era un ritrovo. Vedevi
pontecorvo, Moravia, FellinL
Kennedy, Frank Sinatra coi
e gorilla», che net '66 prese¬
ro a schiaffi i fotògrafi. Pai
Panagulis, un amico nostro:
per UU facemmo sciopero alt
epoca del processo. Più tar¬
di: gli arabi, Kissinger, i
maf/natl alloggiati all’Excet-
sior. Tutti finito, scompar¬
so. Mts U Cafè de Paris re¬
sta, i licenziamenti sono in-
giuitifiódtl
i. .V
> j:' .‘fi-
Iniziano i lavori in via dello Consolozione
Dalla strada
ì moniunéntì
L'appuntamento coti là ruspa è por le >10
L'avvio dell'operazione Fori - L'isolo pedo¬
nale al Colosseo - Anche il «Tìnies» ne parla
Sarà una nispa domattina a far saltare la zolla d'asfalto
di via della Consolazione. Non ci vorrà molto per dissei-
Giare tutta là strada che spezza (ormai da quasi un secolo)
i Fori .dal (x>lle del Campidoglio cbii una frattura Innaturale.
Tolto di mezzo il grosso però le’ Mie meccaniche si riti¬
reranno In buon ordine lasciando U posto a pàté e bàdUl,
Ijerché due metri sotto 11 manto stradale si nascondono
alctme parti di due templi . ■ ■ ,
L'appuntamento — la chiameremmo una festa più che
una cerimonia — è fissato per domattina alle 10 e a vedere
l'avvio dei lavori ci saranno in molti. ammlnistratorL archeo¬
logi ma si può dire fin d’ora che l’aw«iImento attiretà
anche molta gente. Con rellmlnazione di via della (Conso¬
lazione si apre l'operazione Fori. Le prossime tap pe, _ come
abbiamo già scrìtto, sono la creazione di un'isola pedonale
nella zona del Colosseo, la nomina di una commissione per
stabilire le forme mi^iori per cancellare vìa dei Fori.
Ma in tempi strettissimi si pbtrà già iniziare a lavorare
col piccone nelle parti che sono oggi occupate dai giardi¬
netti e dalle « bretelle » laterali.
Sotto il grande stradone, voluto nei '30 per celebrare
i fasti « imperiali » del fascismo, sono nascosti parti intere
della Roma antica come il Foro transitorio (noto anche
come Foro di Nerva). quello di Traiano, di Augusto, di
(Cesare. Una zona archeologica di grandi dimensioni che
prima dei grandi sventramenti faceva da fondamenta ad
un pezzo delia Roma medievale. Le case furono abbaUute,
ì monumenti riportati alla luce ma poi al decise che era
meglio farci sopra una grande strada di scorrimento e con •
si tornò a coprire tutto con la massicciata e l’asfalto, un
rettifilo tra piazza Venezia e n Colosseo. La scomparsa, di
via dei Fori Imperiali è allora una invertione di tendenaa,
un fatto storico che non riguarda solo Roma, E non è
un caso allora che di questo piano del Campidoglio si
occuDi anche il Times.
Nelle foto: accanto al titolo, f tecnici del Campidoglio
ieri al lavoro per xprendere le misure» a via deUn Conso¬
lazione. Domattina entreranno in funzione le ruspe, poi
torneranno alla luce i monumentL In basso. Varticoìo del
Times: s Mussolini espulso dal Fori».
u*- - ^
Ssx. .mSCm
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F ea.lv. K.«il z-r Kov n ^**00 rte» ds ’» e*é ral-
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Tee Vsvvr V rv Ken si rPe r.^emsd Cpe, sg«ir* af 149 «to« Sto
a«àed. ;Se a« s^- .n tSe F^rasa. r«ie- su laas ito taaraed
v*d -.pi'* ^-9s r»4 rà# wrereS feraeag, fdef um >f Ci tot» allM
Ts dr-f?-T’—re a--.. r'r rvd «te»-# ^ ito ct j e T to i ito CapAel
re»-* Pvre j* *rto fsrem «to 4iBpE
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Wsc» tto *,** W Tto mav ea r-p- Viertto. ptoWt tof
I-—-e. TeeTwK ere mera •toraa.va.
il Cofflime vuole graduolmenlg recuperare i 12 chilometri di . mura Aureliase
.-vi t /
.1 problemi urbanistici deità
Roma Imperiale, che_ sé-\
cqndo alcune fondate | ipotest ;
vantava quasi uh ‘milione
e mezzo di ■ abitanti, ' nonché
una divisione per « zone » ia
ben quattordici regioni, dove¬
vano essere . per molti versi
legati ad una generale condi-,
zione di grande metropoli,
con tutti i suoi pregi e : suoi '
difetti, e, proprio per que¬
sto. }ión troppo lontani dal¬
l'intricata - rete di questioni
urbanistiche di questa nostra '
Roma moderna. Per di - più
la città non era stala taglia¬
ta perpendicolarmente da
strade e violi perfettamente
squadrati e orni .da ciò
nacque — e sopravvive — d
fùscinq di iin agglomerato Ur¬
bano per nulla « razionate >
a geometricamente perfetto,
ha stessa suddivisione in re¬
gioni, assai diverse per esten¬
sione tra loro, conferma tale
bizzarra e lucida anomalia
urbanistica di Roma.
E* da qualche tempo nelle
librerie una carta iconografi¬
ca particolarmente interes¬
sante per due aspetti diversi.
La < Roma Urbs Imperato-
rum Astate» ~ cosi si chia-
1 ma quest'opera —, firmata
da Francesco Scagnetttì e Giu¬
seppe Grande, riesce a dare
tma esatta eaóocazione a edi¬
fìci é monttmenli prima dub¬
biosamente riportati nelle
corta topografiche, ma colpi¬
sce ttndie perché riporta V
estensione della Roma Antica
•ovmimpressa a quella della
Roma di oggi. Un documento.
■ fnsómmà. prezioso perchè
aiuta a leggere Ut disposizio¬
ne e lo sviluppo urbanistico
della città dtùTetà Imperiale
; Una riiapiHi
per confrontare
Roma antica ^
con quella ’
moderna
oi nostri giorni.' " ' ' -
Anche ad una lettura par-,
ticolarmente prófana. dunque,
risalta^ fl fatto òhe Vodierna
disposizione di vie, piazze'ed
edifici offra a rictdeare, co¬
me è ovvio, alcune strutture
tuttora esìstenti, riprende un
gran numero di temi urbani¬
stici già • sperimentati molti
secoli fa: Se ciò, da una par¬
te, non dovrebbe impressio¬
nare, vista la straafdinarus
filiazione della nostra metro¬
poli da quella così simile di
.aUora, su aa offro versante,
of confrorio, colpisce per la
fedeltà con la quale certe Ih
nee architettoniche sono ri¬
maste intatte a dispe^ dei
temoi. e certe altre risultino
la diretta a precisa ripropó-
sizione di quelle tegole che
i horiri antichi predecessori
avevano fin da tdlara codifi¬
cato. . . f
La sRoma Urbs Imperato-
rum Aetate», disegnata in
scala 1:5.999, rappresenta il
frutto di un lunghissimo la¬
voro compiute negli anni dai
due curatori, anche attraver¬
so meticolose misarozioiii sul
posto; ne scaturisce un sog-
I getto» prezioso, mm sdo per
gli addetti al lavori, ma an¬
che per òhi. come noi, Vha
avvicinata mosso solo da eu-
riosifd estemporanea. E- in .
mo-ario di ' corte topografi-
; che antiche questo è in qual¬
che' modo una novità: sem¬
bra infatti una caratteristica
aobastanza ricorrente in tut¬
te le opere^ di tale genere,
presentarsi solo come lino "
strumentò àltdmente specià- '
lizzato. Ma nonostante ciò l'o- '
pero in questione rivela an-'
che secreti che per anni era- -
no, rimòsti' prattcamenle ha- '
scosti. La grande « Forma ’
Urbis. Severiùna », per ese'm- '
pU}', ' viene qui per la prima '
colta ^riprodotta nella sua tn-
terà complessità - di iconogra- ■
fio marmoera della città, rea¬
lizzata sotto Vimperaiare Set-
thhìo- Sevèro, agli inizi ’ dal ‘*
III secolo d.C., e stupisce U ■■
rigore con il gitale !’« oggla^ ■ ■
merato» -di edifici’sia stato-
situato'e disegnato. • :
E ancora un dato partteu- ■
larmente ' interessante: ' quel ■
vasto numero di abitanti
< riempiva» la sola zona cu-
tadina compresa entro le an- .
fiche mura (vale a dire quel- ■
la zona che oggi viene appun¬
to considerata centro storico), ■
cioè la densità demografica
e. conseguentemente, urbani¬
stica raggiungeva già allora
livelli, perfettamente corri¬
spondenti a quelli ottmdL la'
«a travatdioto periodo di con¬
tinui adeguamenti urbanistici
- é ìB questi giorni il dibat¬
tito tuOu chiusura di vìa dei
Fori imperiali — ronolisi di
qàéde strutture cittadine po- .
tràbbe essere di non poco '
interesse.
. i.-*
n. fa:-
Un programma di itinerari e visite guidate promosso doll'Oporo universitaria
In giro per
, alla riscoperta delle «due città>
Alla riscoperta elei monu¬
menti. dei musèi cittadini,
ma anche del vasto e prezio¬
so patrimonio artistico. anc<^
ra poco conosciuto, che è
racchiuso neiriinhiersità. E’
questo, per grandi linee, k)
scopo deH'iniziativa promossa
dall'opera universitaria e rea¬
lizzata dalla «cooperativa in-
terdiscinlinare per 1 beni, cu!-
turali e ambientali», dal tito¬
lo «Le due città».
n projgraimui delle attivitk,
deificate agli studenti e al
fuorisede, ha preso fl via ieri
e si concluderà neU'aprlie
dell’anno proasimo. E* aitioo-.
lato in due grossi momenti,'
ofueUo delle viete gtidaile •
oe^ bicontri. GH « ittoorari >
sono dì tre tipi:' cittadini,'
«cnusMU» • unimsltarl.
Ciàeaiao earà preceduto de
un I ncontro durante il qtMte.
mediante pro l c r kin l di dàepte
attive c ricostruzioni caxto-
pafidie. gli operatori oitu-
rali kitrodurrànno i conoat-
ti-guida la lettura dri
zMoutnento o dei peroono
proposto; daranoo una ri-
costhÀione stoefeé diBe fasi
. ttfienli dote vita del reperto
tf<d)cologico e forniranno In-
dio aEl qni au tementi non
tenKdtatannnte visualizzabi-
B. QoesU incontri, che si ter-
Tunfò a scadenxa seUlmanalt
si svolgeranno in genere il
sabato pomeriggio (it gion»
è stato scelto per pennetiore
la pertecipazienc degU - stu¬
denti neUa sala teatro del
prastaiato <8 via Dt Lollb
».
Le visite guidate (previste
per la mattina della domeni¬
ca a uocasetva ad ogni incon¬
tro me tter ann o i’acoanlo
SQgU aspetti amtafentaM e aCi-
listid. ^ qperatori ateunÉtt
delia cooperativa (ptetodo;
gi. archeoiogi, a rc hi t e tti , sto¬
rici deH’arte. antropologl e
naturalfsU) fomiraivio intere
ai p arte ci panti matólate di¬
dattico per gli Htotari
(schede > rinteUebe dei .temi
tràttati con relativa bHite-
graTia: il tutta appoatemen-
te Mmllatò e pr^i ar ato per
permettere una' conosoena
approfondita di Roma a ( Hte
•torta doil'Universitè
£ pensare Che ai. tempi
dell’impero era vietato per¬
fino ai generali avvicinarsi
fumati alle mura di Romcu
Le léggi punivano con ia
morte quello che veniva
considerato un oltraggio
gravissimo, un attentato al¬
la . sicureasa della dilà è
. del, « clvM », pomerio, io
spàlelo cf^prèsò tra le. case =
- e le mura, dentro 'la' òKtà;'
tra queete e i oampl. al-
Festemo, era dunque sacro,
invlolabUa Ma quelle leggi
, non potevano durare in
eterno f . le invasdasil' boir-
bariche ' finirono per cari-
ceUame anche il ricordo.
Cominciò coai. sotto U do¬
minio della chieea, un as¬
salto più lento, senza spsr-
gimentl di sangue, zna iion
meno devastante. Gli spe¬
culatori amici dei «piemon¬
tesi ». gli 'Urbanisti di Mus¬
solini e infine i « clientes »
demoorietlani noh furono da
■ meno, li risultato ' è che
- adesso quelle mura, le mu-
. la Auiellane, sono pratica-
. niente affogate nella, città.
Esistono ancora, sono inte¬
gre per gran parte dei 12
chilometri, ma per lunghi
tratti è quasi impoesiblie
scoprirne la presenza. Nel
migliore dei casi sono state
- incorporata in . ville, patil-
, zie. nel peggiore sotto sUte
spazzate via 6 sottoposte a
incredibili maltrattamenti:
' e così 1 mattoni romani so¬
no stati. rio(q>ertl con pia-
atreile maioacate (il bagno
di Am bar) con uno strato
di cernito (un deposito di
: bus dell’Atac). di calce (una
rimessa).
Sé non si può tornare m-
> r dietro nei sei»!!, bisogna àl-
> meno salvate il ■ salvabile.
I riconsegnando le mura ai
: loro legitumi ptoprietari;- i
I romani: gli usi poteebbero
I esser» divem. ma u mù
I adatto poiretee es e ere un
' museo Itinerante che 'darli
della Città; a Porta Pia del¬
la storica « breccia », a Por¬
ta Pinciana della distnuio-
ne della villa Lodovisi. a
Porta San Paolo della bart
taglia contro l nazisti
Più (li un anno fa, il Co¬
mune ba avviato un censi-
! mento dei sue patrimonio,
un patrimonio inesUmabiie
e del qdàle però non esiste
quasi documentaziane: In¬
teri edifici botteghe, ter¬
reni e, appunto, le mura
. Aur rli a ne . Una volta finita
quella, rtraraa, m deeUerà
«« teile smgele por-
tem « lyopnetà. M- deci-
I àeià su rtentiarae m pos-
Un grande museo
al nòte di bar
In gran parte sono integre, malgrado la
. devastazione ' portata avanti per secoli
Il censimento di un gruppo di stùdenti
no ai co
«rfRtòart
goeti al
ter le
cn«> U ea
a sa ira
nari o agii
affitti, ade-
(In questo
to, aoMato
atudcntL.di
tetiarpro-
I, a terttU-
aèflà pre¬
sa. In una delibera appro¬
vata nèU’agosto scoiso, il
consiglio comunale ha sta¬
bilito di «aprire al pubbli¬
co i locali ubicati nel com-
plcsao aonumentole deile -
mura urbane, net rispètto >
del valore storico e docu¬
mentale da essi rappresen- ^
tato». Qùesto^ Bignlfieherà '
che-dovrà-osere «abotita
la presenza di studi di ar-.
lisu, alloggi di scrvisto^ oa> ’ì
Mne : olottziehe. eerbàtrt •
ogni altra aov Apposizione».
E* evidente: si tratta di
onlmpresa non certo faci¬
le e dal tempi eenz'àltro
lunghi, ma (luteo che conta
t rlìfi si ris nomlnrlsta. che
una letidenùa < eterica » sia
stata invertita. Il ponto sul¬
la sitoazioRe A stato fatto
Ieri Utottina la una confe-
renat stampa !a Campido¬
glio dall'aasessore aL patri-
: monto o deU’égate di stu¬
denti cte ha eondoUo la
I « beni » del Campidoallo
iUjr ^ py ol^OoaNNMMim - ■
ricerca.
Delle 187 toni <U avvista¬
mento originarie (da piaz¬
zala Ftomiiiió a Testacio,
passando intorno alla città
imperlale) ne sono rimasto
integre, o quasi, 78: 16, di-
; ce la ilcecca^ «oono In ma-
: no stranliua» (Accademia
:dl Francia a^vlUa MedicL
' ambSMiata preseo la Santa
' -sede;^' àtebaedate’' Inglese),
M sono in mano al mivati
(via Cammmla o via Tlbitr-
tina), » acoo tornate al
Comune, ma - aoio 21. tra
Porta Mélronia e la Cristo-
foro Colombo, - sono già
aperto al pubblico.
Brevissimo è and» ' Il
tratto di eamminamento
aperto al pubblioo. tra Por¬
ta Metronia e 11 Bastiona
del Sangailo. H pomerio to-
. terno (la sona di rispetto)
è - ooempeto da manufatti
: vari per il 60H quaa^ quello
esterno per 11 »%.
E* Impossibile dare mil R
, quadro completo dei (Uversl
usi che ven gon o fatti di
questi qiari «rubati» dtiUa
specUlaztone privata e anche
da enti pobblici c ministeri.
. Bolo ».iftun( esempL A piaa^
za nume le mura aono di*
ventate le pareti di un vD-
lino fàlso-medioevale <x>-
Btrulto negu anni trenta. VI
abituo te eredi della fa*
tnltee che lo oosiru), 1 Fer¬
rai! D .^canonlnamento > è
stalo tnofonnaito in hun».
toto.diterVBBgi)»»-^ 1
panni da aàctùgare. Accanto
al villiào uii 'bar, dJsoréto
anche nella scritta, ma pur.
sempre in contrasto contle
mura. Un altro bar al trova
in via Montebelto, proprio
nel pomerio che dii^eva tm
tempo lé mura dal liceo
Plinto Seniore. A Santa Cto*
oe in Getusalemma, i fiati
hanno trasformato In orto
privato rAnfiteatro Castren¬
se. l 4 > scultore Ruffinl st
è Invece-installato nel Ba-
sUone dri Ssngalto o ha
anche fatto un buco nd
soffitto per farci passare la
canna fumarla del suo ci^
mino.
Come utillsmn questo
patrimonio? La propo sta di
chi ha condotto la ricerca, -
to sMteno accennato, è xm
musco Itinerante del quale
ogni slngoto tratto illustra
una fSM dtea storia urba¬
nistica di Roma, n «Museo
della città», cori, sarà hin*
go p iù di 12 chilometr! Na>
turalUMttte mn dovrà araa-
re visitato tutto In una volta
perchè rarà dlvleo per «po-
u» di interesse. V"»*""»»,.
ogni pane della città avrà
in consegna un tratto di
mura • un peactto di sto
ria.
Olmii Palma
NELLA FÓTO: Il bar
si «appeggle» >te R
a piena FhmM.
iimranils yrwFw a (piai * , um e arà aperte una tràt- ele nertte a i
m luijwwq mjwa ail^gge; regate «f« te « an n dal aue tsMvu aan gN aWI tt u a ri a *• aflWte pra
I iBaaiii l e n a d intenalana la aaaupaate
a oj, rii i ijyjywraH eawiro yidgte avanti. Il aaw e bwan- dal C tedWi A appNsara P ta diMate «
frìStSi^naT” •dfeu aonana a tolte la aM- m i j Oarapi i
y ai^ apoeftaiwao- taataol di aoa prapriali (ow te a Mlliiidn
^ **•*••??*♦*) * »• 9um pa rm alte anaha di ii ana dal
wa y teòlte dalta aMtarianl a dai fava flpaiaal aha qualaha af- wtia aartlaal
^ semm dawa awtaaani a dai tara npiloal aha qaalaha af-
Snaaha^^wTmr? «£ fju_ ^
^ jgy **y**« ’ re da t lampa) qoallo"d5 iT s a tora^iteSaa'aM d?una
aai«aami-te nanaa NI pias- terreni. - caaa aaaalaro -ha davaora
ta tei Fapa^ te mw a Wra E daga àaaa au rt edir à t Oli WYoownSToZrm fSSSTìI
y y. —y Pg ww * Jm mte WI di, p art k ol ara to - aaaa dal laeÉll.' dallahatto-
aMte* fl WNteb la tte(w aailato a arOteaa gha a dal rtateraat l I wiam
ma* aaah
la afrutla.
Oria» * I
nana di
Ltedaghid aa
alate ptedl uh
ìrnmsAm p a rt ls alan In aate^dal la«dl.7MÌa ^
aate» a a rtedia a . gha a del rlatera n t l Iwidm ara
- ddrtanna temdra al Oato g ma.' 'mudi
S TT. qaaara mèaal a ditea- La Ma paé quatte ripa ' all*
fa dal altlana dii (dttedhiL par gir « ImmaMa nan ateMPaaa llaa
di ahi
^w» *’*/«% SA*' t^'*«h» >ri.‘.‘>i£itii!i**jii'*ix'-P^^
,'K/^i;s;;C.’l:.v*it,;i:
^^4vcrvi.c^
‘ -.;i'r . »-,
•’^*»** '^* tw •V» A'
•l- .-À-. v*'' '--i ^j-./ a.■.■!•.*v :.-j i>:y>inV, 'U,iii •>-• i.
FA0.18T^nitA
ROMA-REGIONE
.■* t
» - -' ■• • •• ^ :ì^ w .• i'-
* t.* i f ; V,* z >
Z)i dove in quando
- ' ' . '■ - '- ■■'• n '"'V:' ■'^'v^ f-: .-••■: ■' l'j:- <■ ;■ -s*'^ ■'.
Nuova Consonanza ; ,
Coro di S. Cecilia
. Con due concerti — splen¬
didi — deU'Orchestra sinfo¬
nica siciliana, venuta da ì^i-
termo a inserirsi nella ma¬
nifestazione con molti musi¬
cisti che avevano parteci¬
pato, vent’anni fa, alle Set¬
timane di Nuova Musica
(Palermo si poneva in con¬
correnza o, piuttosto, in coh-
testazione con Darmstadt),
si è concluso, venerdì, al Po¬
ro Italico (Auditorium del¬
la Rai) il Festival di Nuova
Consonanza.
Uno per tutti, citiamo il
flautista Angelo Paja, tut¬
tora un pilastro di quella
compagine orchestrale, cui
già vent’anni fa — era un
ragazzo — riconoscemmo
temperamento e genialità
che 11 tempo ha affinato e
scaltrito. Tant’è, questo glo¬
rioso flauto siciliano ‘ si è
tramutato in bacchetta di¬
rettoriale, presentando con
un nucleo strumentale, enu¬
cleato dall’orchestra gran¬
de, pagine eseguite a Pa¬
lermo nelle « Settimane »
del 1960 e 1961: Ideogrammi
di Aldo Clementi: Movimon*
to di Donatoni, Un Iter se¬
gnato di Guaccero, Pluxus
di Gerolamo Arrigo, Com*
J ' •' V
:U,
Uno dei fratelli ; Celam-
' baioni : : ' '
DI famiglia e tradizio¬
ne circense, Romano-e
Mario CToIombaioni sono
al Giulio Cesare, in questi
giorni, con La coppia
bulla, uno spettacolo di
clown senza facce infa-
: rinàte, cappelli à pan di
■zucchero, costumi rigom
fi, scarpacce- deformi. Ve-
stono - nomataehte, o
quasi, e semmai assumo¬
no,, còh ironia, le pose az*
Musica
danza e
gesto: il
fascino
indiano
fìTASERA .
iPOVE
^ CINEMA — Oggi, a meno
' che non .si yoglUmo inse-
. gùire i'titoli ..più recenti, è
quasi obblijp^torìo ftnize In
una eala parrocchiale: alle
^ Bèlle Arti e al Casaletto si
. programma' infatti. Sporta-
ali, .0 kolossal sulla rivolta
degli'schiavi contro rdomi-
: lUktorl ■ romani dirètto mol¬
ti. molti anni fa dà Stan¬
ley Kubrick. Un fflm dì tuu
to rispetto, prodotto e in-
' terpretato da KIrfc Douglas.
' AlVAvila per chi non abbia
modo di seguire la maxi-
rassegna televisiva dedica¬
ta a TotÒ, ce n’è una ana-
; Ioga • ridotta: t upeiMI*.
ovvero una macedonia di
' materiale arclnoto t rari re-
Da Palermo con bel^
suono per concludere
un grande Festival
••• V /♦; /- Tv** ’ A'
posizione t di Eglsto Mao-
chi.
Gabriele Ferro, con l’or,
chestra al completo, ha sug¬
gellato Il Pestiyàl, aggiun¬
gendo al paesaggio musica¬
le. riempito da Franco Evan-
gelisti, il timbro e 11 peso
d’una musica affidata, ol¬
tre che alla qualità, anche
alla quantità del suono. ~
. Sera per sera, rppere
omnia di Franco Evangeli¬
sti, ha ripreso a vivere. Tut¬
to un mondo ricco di sor¬
prese è venuto in primo pia¬
no. .
A conclusione del concer¬
to, una densa> pagina d! Lui¬
gi Nono. Canti di vita e
d'amorè, metteva in eviden-
: za 1 due mondi sonori; quel¬
lo di Franco Elvangellstl,
non estraniato, ma andato ,
oltre certi confini terrestri
(e si capisce come null’al-
tro che il. silenzio potesse,
dopo, rappresentare per
Evangelisti il solo modo di
far musica) ;. l’altro, quello '
di Nono, radicato nella reai- .
tà e bisognoso di ben quat¬
tro timpanisti per dare uno
scossone ella dura crosta
terrestre. ■
- Vedremo meglio dopo la
riflessione che un Festival
come questo impone quale
sla oggi il giro della nuova
musica. •
' Preme ora indicare ' alla
riconoscenza per una mani¬
festazione di cosi alto pre¬
gio gli organizzatori di Nuo¬
va Consonanza (Macchi.
Guaccero, Sbordoni, Mari¬
nelli e Piazza), gli enti che
hanno collaborato fAssesso¬
rato alla cultura del Comu¬
ne, di Roma. Rai-Tv di Ro-
ma, Goethe Instltut), gli
amici della Nuova Musica,
accorsi numerosi, nonché
quelle persone che hanno
anch’esse sopportato dop¬
pie e triple fatiche per 11
Festival: la moglie di Evan¬
gelisti (« la mia cara Irme-
la j>, come diceva Franco),
che ha organizzato un’ariosa
,e felice mostra di foto^a-
fle, manoscritti e documen
• ti; 11 padre del composito¬
re, Enea, vicino al novanta,
che fortemente ha accetta¬
to il capovolgimento’ della
tradizione, per cui è lui.
Enea, a portare .ora sulle
spalle, in salvo, la memoria
del figlio.
Erasmo Valente
Dal confuso presepe
di Respighi alla netta
di Braihhs
Siamo ormai inesorabilmente. entrati In clima natalizio.
D’ora in poi per circa un mese saremo circondati da pe¬
corelle, pastpri, zampegne e buoni prt^sitl. Non c'è niente
da faré, bisogna rassegnarsi. Le prime avvisaglie musi¬
cali del Natale incipiente sono, venute da Santa Cecilia, che
ha riproposto, , venerdì, la. Lauda. per la Natività dal Sh
gnore, di Ottorino Respighi, una composizione per sopra¬
no. mezzosoprano, coro e < istrumenti pastorali ». ' che uti¬
lizza il bel testo di Jacopone da Todi.
La Lauda (1929) appartiene al periodo «gregoriano», di
Respighi, quello cioè ip cui il sue interesse per la riioda-
lità antica si risolse in . un tentativo di connubio anacro¬
nistico con la tonalità: un atteggiamento in cui non si può
vedere né ironia verso il passato, né rigore filologico, e
che lascia quindi il tempo che trova. A nulla è valso l’im-'
pegno profuso da Giulio Bertela, direttore del Coro del-
rAccademia, dai coristi e dai .solisti. ' ’ ^ !
Ben altro risultato, si era avuto, nella prima parte .del
programma, che comprendeva musiche di Brahms ' e di
Mendeissohn. Di questo abbiamo ascoltato l’inno « Hoèr,
mein BItfen, Herr», per soprano, coro e organo, che Clar-
men Lavani ha interpretato in maniera intensa e pura.
La spiritualità che emana da questo brano è di un valore
completamente diverso da quello del prerèpe respighiàno.
In apertura si erano' ascóltàti i Quattro canti op.' 17 per
coro femminile, . due corni c arpa di Brahms: quattrè ■
brevi esempi di -come un musicista del calibro di Brahms
poteva esprimere U pregno inondo poetico, squisitamente
romantico, attingendo alla fonte, del patrimonio popolare.
assirtiUato in maniera personale e convintissima. -.. . '
■ • ‘ "e.er. ■
Dà ieri al Giulio Cesare
zimate del vecchi intrat¬
tenitori di varietà, di caf-,
fé concerto. Lavorano sul
repertorio: piccole acro¬
bazie, giochi, di prestigio,
gap di .conio antico e va-
riartoni parodistiche. Sve¬
lano/anche, 1 tracchi del
mestiere,' a beneficio so¬
prattutto del bambini; al¬
cuni dei quall,^ nella.
conda fase della rappre-
eentaìEione, sono chiamar
tl alla ribalta per appren-
dere, ad esenipio, come
tirare uno schiaffo senza
far male (mentre il «col¬
pito > produce lui reffet-
to sonòro) o coinè tenére
in equilibrio sulla fronte,
appena piegata all’lndie-
tro, un bicchier d’acqua.
•' SI. parla tanto di parte-
cipaziòne dello spettatore
'(non più passivo, come si
dice) all’evento teatrale.
'Per quanto riguarda il
pubblico ■ Infantile, noi
non sapremmo immagi¬
nare niente di meglio d’un
. tale coinvolgimento, che
consente di scoprire, nel-
;jle meravlgUè della « sire¬
na povera », le semplici
risorse dell’Ingegno uma¬
no, e il potenziale di de-
■ strezzà ' d’ogni membro
del corpo. . • -
, .I.Colombaloni, che .van?
t taxìo. 'neÌ Idra precedenti
Jtnmediati, direttori .P .Un:
presari di ìustrò (F^ilini
nel cinema, Dario IV» nel
teatrò) dichiàrano di rial¬
lacciarsi alla Commedia
deirArte, piò come a- im
titolo di nobiltà che per le
tecniche specifiche adot-
, tate. Connessioni si pos¬
sono pure ' trovare con
esperienze recenti ed in¬
signi del tempu nostro,, da
' ChapUn a Eduardo. 'Tut¬
to, del resto, s’impernia
qui sulTecu^ro’di un ba¬
gaglio espressivo che non
conosce cbnflhi, anche
perchè là parola vi svolge
una funzione' sussidiaria,
strumentale rispetto alla
' mlmiéa e. ài movimento.
Vi sono sketch più co¬
struiti. come la caricatu¬
ra del dramma shake¬
speariano; e levitazioni
vagamente surreali, come
la partita di golf disputa¬
ta con una pallina Invisi¬
bile. A noi son piaciute.
In modo' pàrticolare.' cer-
te cose che paiono dul-
la* riflessi e barbagli d’juna
eterna nevrosi quotidia¬
na: Romano che cerca di
raccogliere il- cappello, e
quello gli scappa di con¬
tinuo. finché lui ci si get¬
ta sopra come il porUere
di calcio sulla sfera con¬
tesa.: -. ... . ’ .
C’é poi, a chiusura, un
pezzo splendido, che può
evocare perfino gli Atti
senza parole di Beckett.
I-due sonò abbigliati, óra^
da suonatori ambulanti; e
si aggirano furtivi, spau¬
riti, incorniciati da un co¬
no' di luce, sbirciando la
platea come una presen¬
za ostile. Quindi, 11 « nù¬
mero». L’uno, schiena a
- i
** ‘
-• - t
La daasafrfca Sanjakfa
' - A condoslonè dalla rassagna/41 teatro^ musTca a dareta
dairindla del Itord, si è asibila al Taatro Argantbia ;la
famosa danzatrìta Sanjukta Panigridii ’
. L'asselirta padronanza dal carpe, la mòbilitè dal yèlfair
la meitaplica.eapacifà dì coerdinamanta daliùrnmansa.patri-
monie dl -gasti a di attaffgiamanti flssàtt, ma non cristal¬
lizzati, in un rigorosa codka aspres^a'a descrittiva kaó¬
ne ^ ancora ana volta sorprèso a àffasclnata II piAfcItca
chi si riconosca sampro mano estraneo a un H n gaa g g l a
che. un tempo si prasonfòva' salto la iaca^ di un g g nar lca
asotismo a cha ora. caniribaisca éllx. conoscanza di una
civiHi densa di aiti valori ^estètici o spiritiiali.
Ma il fascina non basta a p an oi r ar a Faioquonn Inizia¬
tica di Sanjukta ' Panigrahi,'a quaicha aiuta viono ,tetta
sfossa danzatrica con I suol fntorvonti esplicativi, dai qa^.
trasj^ra srprattiitta ana di msnsi on a emana, cha sfagte
allo spettatora rapita dalla grazia, • Paltganza, In rafll-
nafazza, ■ Kabilitè. - Oiciama dalla fafka a dalFaftamia^
del posa dallo sforza fbka sampra acculfata dktra la :vlr
tala incarnaziono di milk lm'"*fi>d cakbrata dail Hc ana
grafia indiano.
' Al successo della aerata — a toatra gramila camo-aam-
pra noila occasioni offorta dall* rasségna indiana ko
data il proprk apporta la vaca dal Pandit Pag h ana t k-Po-
nigrahi, marita dalla danzatricar cui .facavana cara H aitar, ,
il flauto a la parcassiana di tra accollanti caNabaratari.
Film per ragazzi
otto ^li ottantanni
Kemp : ultima serata
perti dell’arte dri. cóinico
napoletana * Al -Virtòs, JJn
americano a Parigi: il deli-
. zioso classico interpretato e
danzÉÙo da Gene Kelly su
musiche di- Qeishwin^ Sono
. tutti titoli adatti anche ai
' ragazzi, ma per lora'In par¬
ticolare, va ricordate inol¬
tre la rassegna di cartoni
animati óanadesi che si con¬
clùda stamatUnà all’ Archi-
. Doede (l’ingrèsao è libero;
, ma arriva te. prima delle die¬
ci e trénia perché Inizia
i oempra lii anticipo).
Avete tempo oggi e doroa-
.nL invece, per vede?®
Pilinstudio Agukra furore
- di Dk, un benissimo' film
sulla eonqolsta del Patù. fra
f primi dell’oggi famosissi¬
mo Womor Harzag. *
MUSICA — miziaUva tutte
particolare quella in pro¬
gramma per domani all’Al¬
tra Tonda (via Casal San
Basilio): una glonwte a'ba-
se di lirica (si comincia al¬
le 15) tutte dedicate agli
anzianL VerraniK) èaeguita
le romanie più faroooe: da
« Un bai di vadrama > q « Ca¬
sta dlvq». da «Vkol d’érta»
.a « Parigi a aara ». L’tngrea-
so è Ubera . ;
TEATNO — Sa avete il prò-
blema dcITIiraaoblUimo do-
menkak, vi conalgnaàM di
superarlo angUendo fra* le
saguenil poèslMlità.
- ApprofMteta dalle ùrima
. repliche den’Oroola di .yit-.
torio Alfieri al P iecs i e Éll-
eae: la regia è di Okioappa
1 Patroni O^i e ^ Jnter-
prcU sono Edmonda AldinL
Rema Girone, Paola Baod
, e Franco Acampora. n te¬
sto plassicò si avvale di una.
interpretexiane < psieaaalitl-.
ca » e attenta id 'teaoaiia •
famUlare. . >
Non lasciarsi zfmiìrt. so
già non lo si è fatto, al Nuo¬
vo Parioli una della due ul-
, timo repliche (previste am-
- bedue par ogiDcdi D a mi e.
il «poma faateaUaa» cha
Lfndeay Kémp hà «teratto
sulla vite di. O èrcla. t a re a;
. si ri p ercarropa in parte i fa¬
sti te Pl ewaia L il-
Di Mattia a Jh l a iia a tet a
RoaséDa Or, .Xarla
QiàskBa.Biaai
Ica v14 dicQmbrQ 1980
LkNfsay-Kamp
hèna' e gambe in aria,
funga. da ' leggio; l’altro
comfde una serie di assur¬
de manovre, finché dal-
.Tasttmeio : del violino
estrae una banana, la
sbuccia, la divora con la
golosità _dl una. scimmia,
o di un. uomo affamato;
AUa «prima», un caldo
. successo, che' le repliche,
crediainò. conferinerannò.
-ag. sa-
a tutVoggI del
sta inglesà
Astistere, all’ Aurora. - al-
Tennesima reidioa di Plooa
la dan n a un muelaa l , k rl-
scrittuia In chiave
musicéle dei fai
co di Louise Alcott opè r s te
da Pa<da PasoolinL Tonino
Pulci a . Stefano'M bzcudcI
(per le mnslche).
Un a acenn o anche a da
mani aera: al Tavdindné da-
butte La ffuéte te Tmwour,
«put-potoTi». dt dialogM a-,
morqst tratti, da fUm piò a
meno noti, aerttta^
Xeffefc ,
alla crònaca
L’adèhda chiède
pazienza...
Cari compagni, i' *' /'
éuguràtevl di non Avere
mài fughe di gas in casa
Non c’è solo 11 pericolo di
saltare in aria per un’esplo-
sioné o quello di morire per
Intosslcamento. Può succede-
dervl -quello che è successo
a noi. niente di tragico, ma
d| intollerabile sé.
:1A storia è cominciate mar¬
tedì alle 16,30 quando uno di
noi — siamo cinque famiglie
di uno stabile di via delle
Agavi .9, àli’Ale^andrino —
si è accorto che dal conta¬
tore della cucina c’era una
fuga di-gas. Naturalmente ha
sùbito chiamato il pronto In¬
tervento . della Romana Gas.
Ripetiamo, la chiamata è sta¬
te. fatta alle. 16,30. Sapete
quando sono venuti gli operài
della, società? Allè 11 di sera.
Ma non è finità; constatata
la'perdita, non hanno fatto
altro che scendere le scale
e chiudere 11 rubinetto gene¬
rale; quello che regola l’ero¬
gazione a cinque famiglie,
un’lntejra colonna del palazzo.
« Tòmlamo . domani » hanno
detto andandosene, e Invece
11 glonio dopò niente.
Sono passati due giorni e
slamo, ancora nella stessa, si¬
tuazione, nessuno di noi ha
potuto. cucinare . qualcosa di
caldo e le telefonate che ab¬
biamo fatto alla società per
sóllècitare un IntervCTito non
sono servite a liiente. « Sla¬
mò In quattro per gli Intèr-
ventl .urgenti in tutta la cit¬
tà'» ci' rispondono sempre,
« dovete avere pazienza ». -
< Lettera firmata
•; vOGGI
^ V'.:'
.Assemblee — cesira fiorù
»ll« 9 (Spcrénia); QUÀDRARO
alla 10 (Vitala); NUOVO SALA-
.RIOs all» 10 (lambo); CINE¬
CITTÀ' • SUBAuGÙSTA; aHa
10,30 comizio (Borgi\a); TORRE-
VECCHIA, all» 940 (Mlcuccl);
SETTECAMINI «Ila 10 (Laoni);
MDENE alla 9,30. (O. Mancini);
VlLtANOVA all» 10 (M. Amati);
QkOTTAFERRATA «H» 10 manlf^
atisien» ;(Rtnzi).
- ' FROSIN(>NB
CASTROCIÉLO alla 10 C.D.
' (Vaoia); SANTANGELO aUa 10
AaéàmWa» (Mazzocchi); SANTAN-
.' DREA' all» 10 Cemizie (D« Gi«-
•bH^i-TREVI NEL LAZIO «ite 10
■•ÌUITINA
bi.-(‘adarazionf él«. 10 Attive
;Ml. comnérelo (tertl):. IPÙZE àlk
li)--ManlfaatazieiM mi aHuadóm
Mitica (Imbailona); MINTURNO
•n»; 940 ìCD. t.(Valkte)r ARItl.
' LIA ■H«-:9.30-'AaÉunbb* (haco);
'TEKIIACINA «II» 9.30 Asa«i»bt«i
Rum ‘
-BORGOROSE alla 10 Aaaaró hl a»
ROMA '
■ BBIONB AGRARIA All» 17
ikniofMi d»{. comuniiti M »»tto;«
asrfeele (Spcranaa-Stnitaldi)...
,ASRRMetSI- — VILLALBA ali»
- IR.attivo .erènlo fOttaviano). .
COMITATI DI ZONA — CASI-
LINA: 'à)I« 1B a Tonenoya*. riu-
< nlona- In prcpaieaiona Mmióario
(W. Vetroni); CASSIA-FLAMI-
NIAs alI» 19,30 Cd-Z. (G. Roda¬
no) ; TiBURT1NA^aII«. 17:30 fa ■ Pi»-
lr»lte «òSaribiémanto; agnltà - (Loo-
carini);'ARPIA alla 19,'30'aaaaiii-
- Mai fùnt elèa (Da Ntàil).-
.ggZIOMI . A OaUKE AXtlN-
tiAU' STATALI ' Nk 17’. Ili
tad.n» attivo (Fosco-Vttala); . ' >
• Alla .17 fn Itd.na rìunlooa aa-
•raMrT dt'sBMvdaXa (CttlA ;a datla
p to' v filda '■ (Baócertttàvtawo). -
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OSTIENSE titiOMBO SUL GO-
.VIRliD iÓCAU ^ Ont a'^dem*.
ni alla-'1740.'htifa mieva aada'dl
'ONtanià (V. Giacomo . Bovo 24)
•aminario dalla Zona Ósliaina » Co-
lómbe ani ' 90 v«nw Votela. .Intro-
doea g g amp a g h o Agdatind Ottavi.
Pattadpane 1 compagni Enzo' Prèiat-
tl • Lti}^ Pmn». Cendiid» H eoo»-
pagno .Lflcmardo *l«mbo.
Oivanizzato dal Coe idto a-
.. mante Nézienola di «oUdaricth
; "per il Sahradòr a dal Clicele
PàWe Nani da, oggi alla 10,30
naI-tocaH dai drcalè Pa M o'.Na-
- rude In vk Bievatt», 60. dl-
. battito Mila situazien^ in Sal-
*’ vadpr. Part w cipane : Tullle Vao-
' dilani, dàlia Diraslana dal pa,
- - 'Albarto Bàn z én l , - dal CC dai
..PSI .a aaponantt ■ dal :ceotdl-
namanto nazionaia di aoKda-
.' 'riatb par H Salvador a dal Cn-
: ; «olo PoMo Natùda.
• FOCI. ■
oggi ■-
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di Via dal Oraci) .
Alla 17,30 (domani alla 21 a mirtad) alla 19,30)
« Coarto dirotto da Wolfgang Sawallitch » (tagi.
n. 7^*.*'* programma: Straust, sollatit Vincanxo
Marlotzl o Farrtando Zodinl; (planoforta tollita;
Wolfgang SawalliKh). Bigllattl in vendita all'Au¬
ditorio oggi dalla 16,30 In poi (domani a mar-
tadì daRa 17 in poi).
ACCADEMIA BAROCCA (Via dalla Tarma Oaclana
n. 15 - Tal. 572.166) . ■
Alla 21,15 : ■ 'v.iii/j
Chiaia dl 5. Agnesa (Plaira Navona): Concerto
atromantola. Muaicha di Leo. Durante, Scarlatti.
Porpora, Pergotesi. Solisti: Felle Ayo (violino),
Fulvio Leofireddi (violino), Jody Severa (violot>-
' callo), Wanda Anaelmi (clavicembalo). Informa-
lionl praaao la Segreteria deirAccademia, telefo¬
no 572.166.
CIRCOLO ARCI bela BARTOK (Via di Vermlclno
n. 40 • Tal. 616.15.52)
Alla 17,30
« Il Pianoforte dall'800 al 900 i. Pianista: Ni¬
colò lucolano. (Centro 8, Via di Vermlclno n. 40,
Quart. Borghatiana).
ICTITUZIONE UNIVERSITARIA DEI CONCERTI
. (Via Fmcaaatnl n. 46 - Tel. 361 00 51)
. Martedì alla 21
' Presso l'Auditorio 9. Leone Magno (Via Boti*-
■ no n. 38, Tel. 853.216). Oleg Kryssa (violino)
:a Tatiana Cekina i (pianoforte). Musiche di Bea-
thOven^ Bartok, Debussy a Paganini. Prenotarioni
tvlefonicha alla Istituzione. Vendita al botteghino
. deirAuditorio un'ora prima del concerto.
rONTIFlCIO ISTITUTO DI MUSICA SACRA (Pial¬
li Agostino li. 20/a - Tal. 654.04.22)
Domani elle 17 ■ ’
• ’ « Musica e pittura >, concerto del violoncellista
/ Guido MaKellini e della clavicembalista Maria
j. . 'Clotilde Sieni. In programma: G. Sammartinl, F. 5.
Gcminiani, J. Ph. Rameau, J. S. Bech, G. Grazioli,
F. M. Varacinl. Esposizione dal ‘ pittore Amilcare
, • : Achilli Inaugurata da S. E. Moni. G. Fallanl. In-
’ grasso libero.
TEATRO OLIMPICO (Via Flaminia n. 118 - Tela-
• fono 360.17.52)
• Domani e martedì alla 21 '
La Cooperativa Unicorno presentai « Lalla a la
fanciulla fiori • balletto tratto da i La Mille e
‘ una notte s di Manfredo BlancardI. Biglietti in
vendita al botteghino del Teatro)
' CHIESA VALDESE (P.zza Cavour)
• Alla 21 • • .
Concerto straordinario prò terremotati. Musiche
;• di ■ .Vivaldi, Telemann, Couperln. Charpentlar. Or¬
chestro barocca del C.I.M.A. Direttore: Sergio Si-
minovlch.
BASILICA DI SANTA FRANCESCA ROMANA (al
Foro Romàno)
AHa 18
Concerto deII'ore5r>'st« J, B. Goettsche. Musiche di
Bach. HIndemIth, Vltallnl, Duruflà. Biglietti all'ln-
gresso.
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Alle 18 - -
L’ATA Teatro In collaborailona con l'ETI presen¬
ta: a Delirio a, novità assoluta di Giuseppa Fava
. con Carlo Alighiero, Fernando Cajati, Laura Tan-
liant. Regia di Marco Gagliardo.
IL BACAGLINO (Via Due Macelli, 75 - Tcta-
.fon! 6791439 - 6798269)
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BELLI (P.ia 5. Apollonia. 11/a - Tel. 5894875)
Alla 77 .
La Coop. Il Grantaatro Pazzo presenta: a il vl-
•conta dlmeziatoa di Cecilia Calvi. Regia di Lo-
ramo Alessandri con Piatro De Silva. Gaetano Mo^
sca. Rosa DI Brigida, Guido Fiori.
BORGO S. SPIRITO (Via dal Panitanzlarl, 11 •
Tal. 8452674) . , . . , r
Alia i? " . ■
La Compagnia O'OrIglla-Palmr rappresenta: e La
namlio », commedia In tra alti di Dario Nlccodeml.
Ragia di A. Palmi.
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Alle 16,15 a alla 19,15
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sca •• commedia In due tempi di Pippp Franco.
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G.' Loiodica. G. M. Spina a la partecipuiona di
- PmI 8 Borboni. Regia-di L. Saivcti.
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. fono 6565352)
Alfa 17,30
La Coop. C.T.I. presenta: a Llmpertanza di esse-
' za— Emaste » di Oscar Wilde. Regia di Paolo
Paeloni. Con: F. Dominici, T. Sciarra, S. Dorìa,
L. -Franci, M. Bosco.
DE' SERVI (Via dei Mortaro 22 - Tel. 679.51.30)
Alle 21,15
. li;^ClBn del 100 dirette da Nino ScardlM im
. a Svolta pericolosa » di J. B. Priestley. .'Regio di
. Nino Scardina. Con N. Scardina. I_ Sestili,'«A. M.
Ròtoli, F, Flamini. (Ultima replica). ■- . -
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Style scritto e diretto da Mario Moretti. Musiche
originali di Stefano Marcucci.
ELISEO (Vie Nazionale, 183 • Tal. 462114)
Alle 17
La Comp. Teatro La Maschera presenta Paolo
Steppa in: « Il mercante di Venezia > di W. Shake¬
speare'. Regia di Memè Periini, con A. Buonaiuto,
E. Sirravo. T. Accolla. S. CÙteilitto, L. Monta¬
nari, E. Fantastichinl...
PICCOLO ELISEO (Via NazIeiMle, 183 • Tela- -
fono 465095) • \ ^ - =. -
Alle 17.30 ^ " :
La Compagnia di Prosa del Piccole Eliseo prasan-
ta: « Oraste a di Vittorio Altieri. - Con: Franco
Acampora, Edmonda Aldini, Paola Bacci, Ncstor
. Garay, Remo Girone. Regia di Giuseppa Patron]
Griffi.
; BTI-QUIRINO (Via M. Minghettl, 1 - Tela-
feno 679.4585)
Alla 17
Il Teatro di Eduardo presenta: * La acorzetta iB
timone ». « Dolore setto chiave », ■ Tra i pari
a i dispari Edoardo legga la sua poesia ». Regia
di Eduardo.
ETI-VALLE (Via del Teatro Valle. 23,^i - Tele¬
fono 6543794)
' Alte 17,30 (uirima replica).
La Compagnia della Loggetta (Centro Tootralo Bio-
sciano) presenta; ■ Cosi è sa vi paro », di Luigi
Pirandello. Con Luisa Rossi. Virginio Gazzele. R^
già dì Massimo Castri.
GIULIO CESARE (Viste Giulio Casaro. 229 •
Tal, 353360)
Alle 18 ^
Romano a Mario Co'ombaienl. ■ I Cowns dalia
Commedia dell'Arte » pres.; c La coppia beffa »,
RA MADDALENA (Via delie Steiictta B. 1B - Tale-
. fono 656.94.24) ,j.,
AHa 18,30 (ultima replica) ■ ^ -
Il Teatro Lucemaire di Parigi In cellaborazlono
con il Teatro La Maddalena p i e san t a no; • Lofan
da Scbyzophrenie ». Com Ch. Cbils. Enrico Car^
• ne^o, Paola Pozzuoli.
MONGIOVINO (Via Genocchl, 115, tng. Via C. ■
Colombo - Tel. 5139405)
Alla 17.30 (ultima replica)
i a Dacitai per Gercia Lerce a New Yerk a lamaiitò
. par Imiacie » con studio suH’autora. 1980. Pre-
: notazioni ed informazioni dalle 16.
NUdvO PARIGLI (Via G. Sorsi, 20 • Tele¬
fono 803523)
Alla 17 e alle 20.45 (ultime gleme)
- Direzione c programmazione dei Gruppo Teatro
Libero RV diretto da Giorgio Da Lullo. • Und-
Bay Kemp Company a presenta e Doaoda a poame
■ fantastico per Federico Garcia Lorca.
PORTA PORTESE (Vie N. Bettonl. 7 - Telo-
fono 5810342)
Mmtedì. giovedì c sabato alle era 18-20,30 laso-
• ratorio prcparazonc profrssicnaic a: Teatro
ROSSINI (Piazza 5. Chiara. 14 - Tel. 7372630
6542770)
All# 16.30 c elle 19,30 (ultima replica)
La Compagnia Stabile dei Teatro di Roma c Chec-
CO ' Durante » in: « L’allegre comoiarì de... Tro-
■ a les erà », due tempi dì E. L'berti, de W. Shske-
Bpaara. Musiche dì L. Tega. Regio di E. Liberti.
NoSiti assoluta.
' ;
<vì
SISTINA (Via Sistina n. 129 - Tal. 475.68.41)
Atié 17 e alla 21
■ Garinei e Giovannini presentano Gino Bramifri
In: « Felici e contenti », due tempi di Terzoli e
Vaimc. Musiche di Berto Pisano, con Liana Trou-
chi, Daniela : Poggi a Orazio Orlando. Regia di
Pietro Carinci, ' .
TEATRO MAGENTA (Via Maganta 25 - T. 463.703)
Alle 18
La F.I.T.A. e la C.A.P.I.T., per il 1. Festive! del
Teatro Dialettale presentano, con il G.A.D. Picco¬
la Ribalte di Pesaro; < La notte della Vàrne »,
. . di Italo Alighiero Chiosano.
TEATRO AURORA (Via Flaminio Vecchia S20 •
Tel. 393269) ■ ' .
Alle 18 .. ' '
a Piccola donna », un musical di Paola Pascolinl.
Musiche di S. Marcucci. Regia di Tonino Pulci,
. Con V. D'Obici, C. Noci, G; Onorati, O. PiKtn-
' tini. , - '
-V teatro Di ROMA AL TBÀTRO ARGENTINA
(Via dai Barbari. 21 • Tal. 6544601-2-3)
Alla 17
La Compagnia di Teatro di Roma praianta: d Co-'
■ ta cuorinframo » di George Bernard Shaw. Regia
di Luigi Squarzina. Pr'oduzionai Teatro di Roma.
TEATRO DI ROMA AL TEATRO ENNIO FLAIANO
(Via Santo Stefano del Cecco n. 18 - Telefono
'679.85.69)
*’ Alle 17,30 (ultims replica) '
Il Teatro di Roma e l'Entt. Teatrata Italiano pra-
.. sentano la-Coop. Gli Ipocriti ini a Uteiia di emer--
( genia a di Manlio Santanelli. Regia di Bruno Cirino,
TEATRO TENDA (Piazza Mancini - Tel. 393969)
. Alia 18 ...
« I gatti di Vicolo Miracoli », nuòvo spettacolo.
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presenta: all canto del cigno» da. Anton Cechov
(riduzione di Franco Mè/on!) còn Franco Certe-
cìolo e Dimltri Temaròv. Regia di Dimitri Temarov.
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retto, con Carlotta Barilti. Gianni Da Feo, Daniela
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. Alle 17,30 ^ :
Spaziazero presenta: a Latitudine Nord ». ragia di
Lisi Natoli, musiche di Paolo Damiani. Con Fran¬
cesca Amato, Ivan Fodaro, Francesca Montasi, An¬
tonio Pettine, Pino Pugliese.
TORDINONA (Via degli Acquasparta n. 14 - Telo-'
fono 654.58.90) „ . ,
Domani elle 21,30 '
La Nuova Compagnia deH'Arcó pres.: a La rondo
. de l'ameur »- di Anna Brasi con Rosstlks (Óre
Maurizio Di Mattia. ’
LA COMUNITÀ (Via G. Zanazzo 1 - Tei. 5817413)
Martedì alle 21
Le Piramida Verde presente- a || ritratto di Do-
rian Cray • dì Oscar Wllde.
TEATRO IN TRASTEVERE (Vicolo Moronl, S -
Tel. 5895782} , .
,S.alo A T Alle 17,30 (ultima replica)
II Teatro dal Mimodramma presenti: a Hlaro# Ga-<
’ ■ mos ». Regia di IVIarihe Spraaflcò . <
■ -Saia- B i All# '18-'(ulfima replica)'' ^ '' ‘ ' i <
■La compagnia a Enterprisa film» presenta a FUU;
_ Fitti » di Rienrdo Fucks Regìa di W Moreira.:
Sara C e Sala Pozzo - Alla 18 (ultima replica)
I- Teatro ' Autonomo di Roma prcscnia. a mesta-
liaa • di e con Alida Giardino e Silvio Banadatte..
■Lo spettacolo # aelo por 20 persone a sere ò
. oe- orenotazione
PICCOLO DI ROMA (Via della Scafa. 67 - Tra¬
stevere - Tal. 5895172) . .
Alla 18
La Compagnia a Coop. teatro da poche» pre-
aenta • I fiori del male » di Baudeiaira Ragia
- di' Aiché Nana Scio per erudenti e operai In- '
. gròsso L 1.000
AVANCOMICI TEATRINO CLUB
Allo 18,30 (ultimo giorno)
' La Compagnia degli Avencomici presenta e ...Ma-
fkharas... »' da L. Andraiav. con P. Marinelli a
G. Zingona. Regia di Marcello Laurentis.
VI SEGNALIAMO
TEATRO
l'Due atti unici • po««lB di Eduar¬
do a (Quirino)
« Gasa Cuórinfranto » (Argantina)
e Goal A. (g« VI para) » (Valle) <
■ Duande » (Nuovo Parioll)
a Uscita di amtrgfnzà a (Fialano)
CINEMA
i'v
a La città della donne a (Aleyone)
a Kegemusha l'ombra del guerriero a
(America, Barberini, Cepitol)
c The Bluea Brothers » (Aritton,
Majettlc)
« Apocalypse now a (Beltito, Etrurla,
Diana, Apollo) '
a Ho fatto gpiaah s (Capraniea) .
• e Anil Véra » (Capranlehetta, Cuà>
dòlo)
• aio. Willy e PhII» (Hollday)
• a il Pap'eeehie » (Eden, Metropolitan)
• a Bentornato Picchiatello a (Eurcl-
ne. Europa, Oregory. King)
• a La morie In diretta » (PlBiumBita)
• a Quando chiama uno Bconoealuto s .
(NIr) -
• aBrubakers (Quattro Fontana.
Rita. Royal, Vittoria) '
• a Gloria, una nolto d'aatato e (Qui-
rinetta)
• a Bionda fragola » (Rivoli) . . .
• evoltati Eugenio» (Augugtue)
• a II piccolo grande uomo » (Novocine)
'• «Haràld e-Maude» (Trierton) •
• a Film sul Jazz» (L'Officina)
• e La stangata» (Il Labirinto)
• a Parsonale di De Sica » (Sadoul)
MUSIC-INN (L.go dai Florantlnl 3 • Tal. 654.49.34)
Mercoledì alle 21,30
Concerto del pianista Martin loseph.
MAGIA (Pitzia Trilutsa, 41 - Tei. 581.03.07)
Tutte le sere dalle 24: « Musica rock «.
MISSISSIPPI (Borgo Angelico, 16 - Piazza Risoti
manto - Tel. 6540348/6545652)
- Alla 17 e ella 21 « I Classici degli anni 20 e 30 »
presentati dalie Old Time iézz Band.
IL GIARDINO DEI TAROCCHI (Via Vaile Tram¬
pia, 54 - Mohtesacro)
Il lunedi, martedì a mercoledì dalla 21i M aecoF
' ta musica dal vivo, li giovedì, venerdì a sabato
a Discoteca rock». Ingresso L 2000 (Domeni¬
ca riposo).
SARAVA'-BAR NAVONA (Phuzs Navona. 67 -
. Ttlelono 6561402)
Dana 21: t Mus.c» orasiirant dai vivo e regi
strata » Spaetalita vere ' Betide
KING M6TAL X (Via Borgo Vittorie 34. S. Pietro)
Atte 22 < DìKoteca Rock ».
CLUB DEGLI ARTISTI (Via Agostino Bartanl, 22 •
Traitavcra • Tal. S8982S6)
Tutta la sera aii# 21 « Remo de* Roma % canta li
toiklore romano
CLUB * LA PARENTESI » ' (Via dalla Scala, ds .
■ Trastévere) . :
Alle 16,30 e DiKOteca ».
CENTRO JAZZ ST. LOUIS (Via del Cardetio 13/a-
Tel. 483.424) - -
Alla 17,30 a Jazzsamba ». trio di Michela Asce-
lesa, con M. Ascotesa (chitarra), E. Platropaoll
(contrabbasso), G. P. Ascolasa (batterla). ,
LUNEUR (Luna Park oarmahente Via della Tra
Fontana EUR' Tò« 59106 08 )
Il posto Ideala per trascorrerà una oiacevoi» tarata.
Cineclub
Cabarèt
BATACtAli (Via Trtònf«e 130. a) '
■ Alia 21.^0 « Musicat show» con I tad'a. clan trio
band è Angia Baboi. Incontri culturali organiz¬
zati con il club.
IL PUFF (Via G. Zanazzo n. 4 - Tal 581.0721 •
580 09.89)
- - Ore 22,30 .
Landò Flerihi In: ■ L'Infeme p«6 attande ra > di
: M. Amendola e B. Corbuod con O .01 Nardo, IL
Cortesi. M. Gatti. Mutlclie di M. Mattili.
VELtOW-nLAG GÌUB (Via dalia PunHòaziona 41 •
Tei. 465.951)
-Tutti i mercoledì e 1 giovòdl aiie 22 dito Oone-
. tene presenta • I frutta candita » in « EaHi a
' collant ».
INAHONA (Via Agostino Bartanl. B-1 Ptazz» San
■■'Cosimato' - Tal 5810462)
Riposo
LA CHANSON (Largo Brancaccio n. 82/a • Talafo¬
no 737.277)
Alle 21,30. Renato Carosone a 11 sue compitsso.
PARAOiiE (Via Mario da' Pion. 7 retatone
■ 67848381 .
~ Tutta la tare alla 22,30 a 0,30 auperspattacoio
. musicala e Lo pii- Balla alella dal nraÀao • di
Paco Bornik Apertura ora 20.30 > Pranotasioni
tal. 869.398 • 854.4S9.
TWTTAEOMA (Via dai Salumi 36 - Tal 589.46 87)
: Alle 21,15
OtMie BelardI In « Ee penneltelav lo.» », rad arai
' scritte da BelardI e FrabettI Musldw di Msurisie
Marcilli. Movimenti corengra Ti d di E. McOoHèll.
Costumi dì Ua D'InzilIo.
MANUIA (Vkoio del CiWue 58 • Tei. 581.70.18)
Ripose
Sperimentali
TEANSTSATEO 89/81 AL CO WVEWTO OCCUPATO
(Via dal Colosseo. 61 • Tei. 679J8.S8) . .
Martedì aHe 21 e Prima » ' . ,
■ 4 II Cardilo »
Jazz e folk
EJàSIN STEEET JAZZ 8AE fVls Auror». 27
fono 4837lE/4a3S86l
, Demani »■!• 22 « I Jazz Makers » di Enzo Scoppi,
con Palermo, Munari, Ooid a Donald Hirst.
CL TRAUCO iVi» Fonte 'Se<''U"e s re.'oaV3V38)
Alla 29. Aumitto Sento ad Ely Olìvaìra « Musica
. braallaira ». Calao Karan cn Fanrasis Bres'tair»
Raffaella Folklore sudamericano.
FOLK STUDIO (Via G. Secchi. 3 Tal. 5892374)
Alla 17,30. Folk Studio giovani programmo: di
folk happening con la partecipazione 'di numerosi
Ofpitf.
FOLK STUDIO RADIO TEE (Via G. SacchI n. 3 -
Tel. 589.23.741
Martedì ali» 15,30
< Un certo discorso » presenta e Moaica par gH
it e r mi Sia ». ....
AUSONIA (Via Padova, 92 - Tal. 426160/492334
« La cicala » con V. Lisi - Santimantala - VM 18
AFRICA (Via Galla a Sidama.' 20 - Tal. 8380718)
c Kramer òontro Kramar a con 0. Hotfman - San-
• timentale. . ■ '
; FILMSTUDIO (via.OrH.d'AUbert, 1/c ^ Tale-
•^lafono 6540464) ...
. Studio 1 - Alle 16,^0-16,30-20,30-22,30: « Agalr-
re, furore di Dio » 'di Htrzog
Studio 2 - * Rauegni Ctnt'ma canadese St elle
17,30: « Meurir a tue-tate s (Morire e equarcle-
' gola) ■ di A. C Pelreri alle 19: « Outrsgeeua-»
(Scandaloso) di R. Banner; >tlla 21:- « Incontro
Con gii - autori-*:.-M. Brault,'A. KInfl a.F.,.Ml>>*
klÒVVltZ.* -r-- t'c::';'
• L'OFFICINA--il.Via.Beliacot 9 .-«M
. --AUt 16:30-29,45 lEatreni di: e HollyàMNd'■teirno.
of ' 1929 »; • Gold diggetv :of .:1935 >ii « GèldJ
diggera of 1937.», « In caliantà»i 'élla 18,15^22,1(3
, .«Ziegfeld girl ('41) di. .R-Z. Laonard, con J.
. Stewart, e,L. .Turnar. . . ,
' CR.S. IL LABIRINTO (Via Pompeo Magno, 27 • ^
Tel. 312283)
Alle 16,30-23 « Le atangata » con P. Newman e
R,' Redfòrd Satìrico
SADOUL (vià Garibaldi'2/e. T r eataeeré, tele-.
tono sai 637») - ' • • ,
Alle 77,45-19,3001,15-23 «UmtartO De'di V1K
torio De Sica. ' .
cineclub politecnico (Vie G.D Tlepal a , 13/0
Tel 360.75.59k ' i , . t.. ,
• Al!» 17 e alle 23 (ultima TepUéa) -
- « Radio on > di Christopnar Pètn. ■ Muslctie A
David Bowia. (Ultima replica).
MIGNON (Via Viterbo, Il • Tei. 869493)
---Alia 16.30-22,30 «Il piccole Branda uomo» con
; O.- Hòfiraan - Avventuroso .
IL MONTAGGIO OELLL Al TRAZIONI (Via Cassie
0: 871 Tal 366 28 37)
Alle .17-19-21 «i cannibali » di Liliana Cavani.
SANZIBAE (Via da* Poiifaama, 8 Tal 589.59 35)
. Alle 21 nChl à denliB à daniro dd è f«aH à
''- fuori» dI-rF..GIiiItetti e I. Bruno. «Timo-duel
tempo » di Valeria Viganò; A Cecily aeting » di
R. Eveleigh; » Casa dolca casa > di Michela Caruso.
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. Tel. 879,378)
. Alla 16,30-22,30 m L’uome che cadde sulla Tat^
ra > con. D. Bowia - Drammetico - VM 14
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-Alle 20,30-22,30 e.TutlI flU nomini'dri pfM-
. v.dànto» di Alm J. Pofcu!a,.con R. Rodford oì O.
■ . .Méffnvifi-',
CIRCOLO ARCI FUORI .9EDE (Caéa ddlo.Studen-
- te - Via C Dà . Louis, 20)
Alle 20-22 e II dotm l gllon» • di a con Wy Allan'
Satirico . • - ' .
Prime visioni
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PoiUielto fupar pià con T. Hìll Avventuroso
(16-22.30) ^
iUXYONE (Via L. Lesina, 39 - Tei. 8380930}
L. 1500
La città dellé donna di F. Ftllini • Oraromatice -
VM 14
(16,30-22,30}
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Cruising con Al Pacino - Drammatico - VM 18
(16-22.30)
AMERICA (Vìa N. dai Grande. 9 • TeL S916168}
U 2500
Kagimaaàa, l’embru 9al g ns iiUi a « 'A. Kuro-
sawa - D i u mm ag i co '-'v-
(16-23.30} , •
ANIENR (Paa S aasp l w ia . 19 • TeL;E9QSl7) -
• ;... -■.:A. .i7oo ‘
ANTARIS (V.le Adi laH aa , ZI • Tel.- 890947}
lacaadlBÌ« Atamano'' -
ADDILA - (Via L'AdidIa. 74 - Tel. 7594951} >
' i... ■ sfc. 1200
ARCHIMEDE CESSAI (Vìa ArcMmadt. 71 - Tè-
lefono 875567}■ :»L. .2000
. Rassegna del cinema canadese: ■ CM àn- vàde R'.
vento? » ,
(16-22.30) .-
ARISTCM (Vìa Cicerone. 1» - TeL 353230}
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. luschi Musicale
(15-22.301 ;
ARISTON N. 3 «L Colonne • Tel. 6793267)
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L'eeree piè peoo del menda con R. Heys €»
mico
(16-22.30) . . .
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L. 1500
L'uome dalPatchle di vetre con Mora Tappart -
Giallo - VM 14 .
(16-22,30)
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L. 1500
Tha black boia (Il buco nero) • Fsntasclanza
(16-22.30)
AUSONIA (Via Padova, 92 - Tal. 426160 L 1200
La cicala con'V. Liei • Santlmantala - VM 19 '
AVOMIO EROTIK MOVIB (Via Macerata, 18 •
. HIauala Prenastino - Tal. 753.527) L. 1500
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mico VM 14
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K i ge mua ha, Vembre dal guarriam di A Kur»
aaws Drammatico . »■
(I6-22.90)
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L. 2000
. ApocelypM now cen M. Brando - Drammatico -
VM 14
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(16-22.30)
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, (16,30-22,30) ■ . .
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He Fatte apleah di e con M. NIchattI • Comtèo '
(16-22,30)
CAPRANICHETTA (Piazza Mentaeltorie, 125 • Ta-
• ItfonO 6796957) U 2500
Angl Vara con V. Papp ♦ Drammatico .
- (16-22.30)
-CASSIO (Via CaMle. 694)
' Araaricao GIgolà con R. Gara • Giallo
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. • Telafòno 350584) ' . L. 2500
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(15.30-22.301 ^
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.... — . . \ i, aooo .
, ZuoUiera,àÉ|Wa o .pepenpain» cen- R.- Fenech- *
Comico -TVSru.',,:
■'• '■
- DIAMANTE ’(Vie PrénèfHnV'23 » T«.' 29S60E): i
---y— - L.-1500V
FH» rittdis con R. PooMto ..Comico . •
IHANA (Via Appiè, 427 . Tal. 780146) L 1500
.a-Apooulypoo -now con M. Brando • Drammatico •
VM 14
DUE ALLOBl (Via CaaUlna, 909 • TaL 273207
L- 1000
Ln cicala con V. Ual • Santlmanlolo • VM 19
'BOSif (p. Cela di Rlénte 74, tal. 380188 L. 1800
Il Pap 'a tri l l a di R. Arbore, con Benigni . Satiideo
• (16-22.30) * ' ,
RMEASSY (Via SteppnnI.'T - Tal. 870245 L. 3000
; OBtu n glardiBO con P. SoUtrs . Drammatico
?■ (18,50-22.30}
EMPIRE (VJa R. Marghtitta. 2» • Tat 997719)
L, 3500
Fanietts centro tutti con P. Vlllaggin Camtm
(16-32,30) -
BTINLB (Poa In Ludna, 41 . TaL 6797556)
L. 3500 ■
Ow aolte il dhmo con W Mattnau Sant.mant
(16 22.30)
RTRURIA (Via Caaalo, 1972 • TÓL 999107»)
- L. 1900'
. ' A p ocal /ps a noar, con M. Brando > Drammatico •
VM 14 "
EURCINB (Via Uszt, 32 * Tal. 5910996} U 250
■antenato Pic d d a l a llo con Jarry Lawia • Ceniiee
(16,15-22,30) :
EUEOPA (C d’Italia, 107 . TaL 095739) L. 2500
■antornato PiccàlaMIo con Jerry Lawia • Comico
. (16-22.30)
FIAMMA (Via Biaselatl, 47 • TaL 4791100)
- L. 3000 .
- Mia meglio è uno attu^ eon E. GIorBi Senti-
montalo .
> (16:15-22.30)
- FIAMMETTA (Via S. H. da TolciiHno, 3 . Tala- -
fono 4750464). L. 2500
La morta la dbalta con R. Schnddar * Dnmiaatice
(15.50-22,30}
GARDEN-
Pessima aparturu - -
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Non ti connaco om ansato con M. VitH • Comico
(16-22)
GIOIELLO (Via Nemantana^ 43 • TaL B641496)
■ L. 3000
L u dw ig con H. Barfar • OranmwHco • VM 14
(16-2040)
GOLDEN (Via Tannio, 39 - TaL 799002) L. 2000
Flon ti cannaao pi9 amato con M. Vitti • Comico
(16-22.30) .
6RECORT (Vìa Gregorio VII, ISO • TaL 6390600)
■onionain PIccMaaoRo ^ ^ L. 2509
(16-2240) .
HOUDAY (Ugo R. Mareallo • ToL B9E328)
U 3000
lo. Rnny o PWI con M. KIddar • SaMamatuIo '
(16-2240)
KING (Vìa Feglitne. 37 . faL 8319941) L 2500
■nlaiaala PNcWaiallo con Jony Laaria - Comico
(16.15-22.30) .
iNOIfftO
PreosTma riap ai t u r a
- LE-GINESTRE (Cosalpaloeco ..ToL EOiStlE)
L. 2900
Airfvano I t — g B n ri gon U. Tò gnanl • .Satfricd
, (16-22.30)
MAESTOSO (Vìa Apolo FfOoaa, l79>Ta«. 7B9099)
- L. 3009
- aam mogHo 9 «m ÒNuga can 8 OÒrm • Saiirim.
. 16-22.30) .
• MAIESnc. SEXY CINt (Vàa 91 ApoMon, 20 -
. TeL 6794S08) L. 2500.
tba Mmu i n tài w (al Matn Kuaa») (ean J.. Ro-
■ lushi - Musicai# '
. (15-2249) ’> : . . " ' . ' .
MERCURY (Via P. taataiio, 94 • TaL 9941787)
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(18.15^22.30)- -
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Tel. 6090243)
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(16-22,30)
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(16-22.30)
REALE (p.za Sonnino, 7. tal. 5810234) L. 2500
Fanlotzl contro tutti eon P Vliiigglo ■ Comico
(16 22.30)
REX (corso Trlastt 113, tal. 864165) L. 1800
Arrivano i bcrsagllarl con U. Tognazzl • Satirico
( 16 - 2240 ) — . ■' • '
RITZ (via Somalia, 109. tal. 8374911) L. 2500
Brubaki» eon R. Rediord ■ Drammatico
(Ì5 22,30)
RIVOLI (via Lombardi», 23, tal. 460883) U 3000
Btendd Iragela con U. Orsini • Satirico • VM 14
(16.30-22,30) , . ' ,.
ROUQE ET NOiic (via Salaria, 91, tal. 864305)
L. 3000
.Odio/la. Monde con E. Mentaea n o • Comico :
(16-22.30)
BOYAL (Vie B. Filiberto 178 - Tel. 7974549)
L. 3000
trubekar eon A Radford • Drammatico
(15-22.30)
SAVOIA (via Bergamo. ZI. tal. 885023) L. 2500
Taglio di diamanir con 8. Raynotda - Ciaf io
(16-22.30)
6UPIRC1NEMA (via Viminale, HI. 485498)
L. 3000
Delitto a Porte Remene cen T MIlIen Gtaiio
(16.15 22,30)
. TIFFANY (via A. De PrtHa, HI. 462390) L. 2500
Il sogno di Laniu con BIbl Andersson • Dranuii^
Ileo - VM 18 . ^ . y.. ’
(16-22.30)
TRiOMPHE (p.be Annlbeliano, B. HI. 8380003)
, _ ■ - ■ L. 1800
BQH nellOmaoo con J. Rebarda • Drammatico .J
: .(16-22.30)
ULISSE (v. TlbUrtlna. 354. Hi. 4337444) L 1000 '
Il caaliiisH con P. Franco • Comico
UNIVERtAL (via Bari,, 18. HI. B56030) L. 2500
■ Politletto capar pl6 eoA T. Hill - Awantureao -
(1822.30)
VERSANO (p.ta Varbwio 9. HI tSIISS) L. 2000 ^
AimrKtan Glgelà cen A Gare • Giafio
VITTORIA (pja 5. M. LIbaratrIca, HI. STI 357)
L. 2500
Dmbakar con A Radford • Orammaticd
(15*22.30)
Sè’eó^ visioni
, 1 ( ... .
1
MuaicMo
L. 1800
AIRONE
Saranno-faaaoal di A.
AClUA (HI. 6030048)
; La aattimana Manca con A.M« Rlnoll • Comico
AFRICA D*E9BA1 (v. OaHlà • SMama. lE.-HMwto
•3B071B) U 1000
Rfamm lenirà IDamap ean O. i l o l lman • Eantim.
AFOLLO (vìe Catroll. 98 - Hi. 7313300) L. 800
Apataiypaa naw cen M. Brande * DrwnmaHco •
VM 14
ARIEL (via di Me n toreid» 48. Hi. 830921) -.
» IU09
la l am n d l w u cen A. CMcntano • Comico ' '
AUGUfTUS (cae V. Eimnuoio. 203, tri. 655455)
L. 1500 .
Voitell f aginia con S. Marconi • Orammatice
•GITO (via LàoncaVailo, 12-14, tri. B310198)
ta. •cao
Un i mam In. g rl am riam» 41 A Saropori - Comico
BRISTOL (via Tuacoiena, 950 • tri. 7615424)
»00
. Bacebarp. miala o pagmailaa' con. A Fanach -
Comico • VM 14-
■ROADWAY (via del Nmclsl, 24, Hi/2815740)"
Ceontdoam. ilm iaa ì ana aatp eon A Detigla * Av¬
venturoso
CLODIO (y. Riboty, 24, M. 8999657) U T.OOO
De ri derin coo 5. Soodrriii.i- Diaminatica.» VM 18
DEI PICCOU (Villo BerMwàe) • . L. 500
’ttDORADO (v.le driTEamaHu, 98,-ìri. 90106SS -
Urbea cowboy eon J. Travetta • Drammatico .
ESPERIA (p.za Sonnine. 37. HI. 5B2884) U 1500
A merira a GIgolà con A Cora — Girilo
ISPIRO • ■
. CMmà parchi capuano taMo d-am con A Spencer
"Comico-.
FARNESE D'ESSAI (piazza Campo da' Fiori. 56)
Fofit»»mra con M, P'»e'do - OrwnmMico
HARLEM (Vie dri Labaro.E4 • Tal e98.43.8S) .
Non porvunuto
HOlJ^YWOOO (Via dal Ptgato 108, tri. 290851)
' k iJu 6 ■
. Là megli» .In vacanza l'amante In città con E.
Fenech - 5ej(y - VM 18
JOLLY (Via L'. Lombirda 4. HI. 422898) L. 1000 ,
La ragazzina di buona famiglia
MADISON (Via G. Chiabrara, 121 • T. 512.69.26)
L'Impero colpisce ancora d. G. Lticss • Fantas -za
MISSOURI (Via BombellI 24, t. 5562344) L 1200
L'Impero colpisca ancora , di G. Lucas * r-sniitc r --a
MOULIN ROUGB (V.O.M. Corbino 23 t. 55622350)
, r, - , L 1200
La locandicra con A. Ceientano - Comico
NOV(KINE D’ESSAI (via Card. Mtrry dal Val 14, ,
r, tal. 5816235) L. 700 far, • L. 800 (astivi
■ Il piccolo grande uomo con D. Hoi'man - Awant.
NUOVO (Via Ascianghi 10, tal. 588116) L. 900 ,
Fico d'india con r< Pozzetto ■ Cnm'co
ODEON (p. d. Repubblica 4, tei. 464760) L. 869
Mia moalla, l'erollcisslma 1
FALLADIUM (piazza B. Romano 11, t. 5110203)
L. 800 ‘
Kramer contro Kramer con D. Hofiman - Santi-
mèntale
PRIMA PORTA (piazza Saxa Rubra 12-19. Hlo*
■ fono 6910136) L. 800
L'Impero colplsct ancora di G. Lucas - Pantaaclansa
RIALTO (Vis IV Novambra 156, Tel. 6790763)
u ' UUO
La clnain con V.'Lisi - Sènfimentéle VM 18
RUBINO D’ESSAI (Via S. Saba 24, tri. 570827)
■ La ctoila con V. Lisi • Sent’mentata - VM 18
SPLENDID (V. Piar dalle Vign» 4. tri. 620205)
Il castrtsls eon P.. Frnnco - Corn'co
TRI ANON (Via Muzto Scevoia 101 - T. 750,302)
Harold a Maude con B, Cort • Sentimental»
Cinema-leatri
AMBRA JOVINELLI (p.zza G. Pepa. fri. 7313306)
< L. 1000:
Sax aberraetlon .e Rivista di sponliarello
VOLTURNO (Via Volturno 37. t. 471557) L. 1009
Amori impuri a Rivista di spogllarallo
SISTO (via dei Romagnoli, tei 6610705) k JSOO '
The black hole (c l| buco nero ») • Fanlascitnao-
(16-22.30)
. CUCCIUkU (vie dei ><aiiortini. taietono 6603186) '
L >000
Angl Vera eon V. Papp - Drammatico ' /
Sii ivia 'Ma>>na '44 te, ooyoitiU) -L 7008 '
Delitto a Porta Romana con T. Millan * Gitilo
.(16,15-22,30) ■ > : ^ ^ ^
Fiumicino
TRAIANO (HI 6000775)
L» moglie in vacanza l'amànte In cittk con E. Fo-
nsch - » VM 18
Sale diocesane
-AVILA ■ ' ' / '
Supartetà • Comico ;
BELLI: arti 4 /
SparHciia con K. Douglas • Drammatico '"
CASALfiTTO ■■ . ! '-y/'-.' '•
Spartacua coq K. Douglas t Dremmatico
CINEFIORBLU (via. Terni 94, tal. 7578695)
bttr Trak con ' W. Shainer • Fantascienza ' ,
CINE SORGENTE
King Kong! L’Imparo dal draghi con G. Wllllom »,
'Avventuroso
DELLE PROVINCIE
ir laureato con A. Bancreft • Santlmantal»
DEL MARE (Acllis)
Pladona-d'Eghte con B. Spancar • Comico
DON BOSCO
DuaUo^ri sola con J. Jont» * Drammatico '
BRITREA-
Io zonibo'tu toinbl la) samba con D. Ori Prato
■ Cornice : • .
EUCUDE^ Dl Guidotiétdo,dal.Montò 94, t. B 02 Sn> i
- AibnH-^987 Moemrakad'apir NJ giM i -^lo aow ^R. ‘
Moora • Avventuroso . ■ : . .
GIRINI
L'iacradlblia Hulck • con B. Blxby • Ayva n l u raaa
GIOVANE TRASTEVERE
Fuga da Alcatraz eon C Eastwood • Awant ui oa»
GUADALUPE
^^«Mamavano Bulldoaor eon B. Spancar • Comico
Agania 007 Meontukar con R. Moora • Awantureao
MONTPORT
Candy Candy . D’animazlenà •
MONTE ZEtIO
Manbahan con W.. Allan- • BanHmanHia '
NOMENTANO ...
■ Star Trak con W. Shatner - Fantateianza
, NUOVO DONflA OLIMPIA
^ Uno scarifio a sti a l arra sir o con B. Spancar • Cemled
KURSAAL
Kramar contro Kramar con D. Heffman - Santim.
REDENTORE
Forza lo da Navàrooa con R. Show - Awantureao
REGINA PACIS
Giallo napoiatane con M. MastrolannI • Giallo
RIPOSO
Tha champ (Il camploné) con J.'Volght • San-ì
'■ timantria -
SALA VIGNOLI
Quali# atra»# caaa... di papà con D. Jonao •
Satirico ■'
Bl MARIA AUSILIATRICE
U mar a viglierò fnòfa di Sfadcanérò - SròtfmanMo
TIRUR (vie dagli Etruschi 40 rat... 41577651
Ubo aceriffo calialaiiaatia con B. Spancar - Comieo
TIZIANO
Graasa con J. Travoita Musicala
TRASPONTINA
Dottor JakytI o gaoHIa rigoero cen P. Villaggio
'•tomleo • : ; 7-: i.,. , - 1 .
trionfale -
CretM con J. Travolta - Musicala
VIRTUS
: U» aroarfcHM « Parigi con O. Kelly - Musicato
(U fona M iooo fisieo fiotti*
YA • Atiette - Arti Bom»-
U ^ Bocce * CUdo - CMI*
OimiMtioR
< FMlATOlO .
nuoto • l^lnBgilo • Rt»
Bel * TMUdE • Vola.
UIIM.. Vlàio Ok)tt 0k_ ì% U-
Mofw DMlnt • RTStM - 4
C Ow Hr BO Gl BONO II OlioB
oirMofio. Vìa RaMtIov 1.
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Gl EONG IV CtrOA*
VIA Monte 1^
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P Etete V OfroA-
VIaC.
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Vìa Buio G'IBtite,
9f. «oL amm
Al onéma
EUROPA-CRECORY
./BWV lEWIS VI ASPETTA PES UN'AITSA
- DÓMròlCA «PICCHIATEUA»
Ce h farèie à
m’ora è mèzza di àéguitò?
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f V» V • x.>* i ^ * ■i'>/-£* ^ ^ t nV/X'^y-<y^ '
PAG. 20 r Unità
SPORT
Domenica 14 dicembre 1980
c. Ji U t^-r
I viola non vìncono da sette turni, i giallorossi soffrono del «complesso soste» (ore 14,30)
Tra i « viola » rientra Bertoni (che ha scontato la squalificai), tra i giallorossi ^Falcàò, ‘ Conti : e
forse Turone - A Napoli rischia grosso il Torino - La giornata potrebbe favorire la Juventus che
gioca in casa contro la Pistoiese, mentre Tlnter è impegnata nella difficile trasferta di Brescia
^azzurro perde per un soffio la seconda piazza nello slalom di Pioncavollo
ROMA — Riprende la marcia
del campionato di a A ». L’e¬
lastico si allunga nuovamente
e. dopo la XH giornata, tor¬
nerà a rilassarsi. Si giocherà
il « Mundlalito » in Uruguay,
cosicché le ostilità in cam •
pionato si rinfocoleranno 11
18 gennaio, e cioè con l’anno
nuovo. Questo sorta di «tira
e molla » affievolisce l’inte¬
resse dei tifosi. Meno male
che durante il «Mundialito »
è stato organizzato il Torneo
di Capodanno altrimenti ci
sarebbe stato di che farsi
cadere le braccia. Intendia¬
moci, mica vogliamo mettere
contro campionato e naziona¬
le. Anzi., sono proprio gli az¬
zurri di Bearzot a tenere alta
la bandiera dell’interesse.
L’amico Enzo, tanto vitupera¬
to, si è presa la sua rivincita.
Sta facendo il suo dovere
come meglio non si potrebbe.
Sembra un conservatore ma
ogni anno Immette due gio¬
catori nuovi nel club. E’ la
sua prudenza che ha fatto
sorgere equivoci antipatici.
Però non slamo d’accordo
con l’anticipazione della par¬
tita del Mìlan con la Lazio
per permettere a Eranco Ba¬
resi e Coliovati di figurare
nella formazione del «Mun¬
dialito ». Cosi si favoriscono 1
rossoneri. Ma paiamo oltre.
L’ « undicesima » non pre¬
senta appuntamenti ghiotti,
ma forse Piorentina-Roma va¬
le tutte le altre messe assie¬
me. Potrebbe segnare una
svolta per entrambe • le
squadre. Stimiamo 1 due. al¬
lenatori Cerosi e Liedhalih e
anche le . nostre .• simpatie
varino alle due squadre. La
^ma dovrà dimostrare che
è una balla quella di risenti¬
re delle soste.'^ la Fiorentina
dovrà uscire dal tunnel del¬
l’anonimato. Oltretutto 1 viola
sono da ben sette turni che
non vincono. L’incontro po¬
trebbe dirci la verità sulle
due compagini. Se ci sembra
esagerato • sostenere, come
fanno alcuni, che in caso di
vittoria la Roma avrebbe già
messo una mano sullo scu¬
detto. è indubbio però che
avrebbe fatto un grosso pas-
so avanti. Per la Fiorentina
la vittoria darebbe im valore
nuovo alle sue prospettive,
anche perchè imia settimana
dopo giocherà ancora in casa
contro li Napoli. Insomma,
tanti malumori rientrerebbe
ro e il destino dell’cunico
Paolo Carosi . non verrebbe
messo in discussione come
sta accadendo per RabittL .
Nelle file viola rientra Ber¬
toni che ha scontato la squa¬
lifica mentre tra i giallorossi,
rispetto, alla partita con. l!U-
diriese, rientreranno Trirone,
(ma forse, resta Bonetti).
Falcao e Conti. L'infortunato
Rocca sarà sostituito da Mag¬
giora. Tutto considerato un
pareggio non sarebbe da but¬
tar via. Possibile però che
Liedholm voglia'stavolta sag¬
giare la determinazione dei
suol: cioè «se siete forti di¬
mostratelo » io svedese è
anche un ex, avendo allenato
la Fiorentina e avendo valo¬
rizzato Antognonl: allievo
contro maestro, quindi. Ad¬
dentrarci nel pronostlci non
ci è mai piaciuto, una cosa è
comimque certa: sarà una
partita al cardiopalmo, anche
per i quasi diecimila tifosi
che hanno-seguito la squadra
giallorossa. La seconda in
. classifica, l’Inter, dovrà an-
ch’essa stare molto attenta a
Brescia, Le « rondinelle » vo¬
lano in ba.'so, ma smaniano
di piazzare il colpo gobbo.
Hanno saputo imbrigliare il
Torino, perciò vorrebbero ri-
F>etersi, Il Cagliari ospita il
Bologna che sembra attraver¬
sare im periodo di appanna¬
mento, dopo la sconfitta su¬
bita in casa proprio ad oliera
di quel Brescia del quale ab¬
biamo pocanzi parlato. La
Juventus sta rincorrendo. • e
prima dello stop del campio¬
nato è intenzionata a ridiven¬
tare, grande. Ne ha le possi¬
bilità: oggi ospita la Pistoiese
e, quindi, emdrà ad Avellino.
Gli'altri confronti sono tutti
da roulette russa: il Catanza¬
ro se la vedrà con rAscoll. il
Como col Perugia, l’Udinese
con rAvelIlnó (scontro per la
salvezza).. Napoll-Torlno po¬
trebbe decidere anzitempo la
posizione del tecnico granata.
L’esclusione dalla Coppa UE-
A ai rigori ha assestato una
brutta both.% al prestigio e al¬
le ambizioni della ' squadra.
Eppure Rabitti non è conte¬
stato dal suol giocatori, fatta
eccezione per Pullcl. Certa¬
mente oggi il « Toro » rischia
grosso, perchè 1 partenopei
sono in ripresa. Stasera una
classifica sconvolta? Accades¬
se. ne guadagnerebbe d’inte¬
resse il campionato.
g. a.
*111 ; i
Rocca infortunato:
nuova operazione?
n solito ginocchio sinistro ha bloccato-nuovamente Francesco
Roo^ VeperdL ned corso deU'aUgi|i^po,;.jI- gkicàta^iìVi^a
accuf^to'nuovamente unìdolminOf ;ma''sembrava cosa di,p(^
conio, che al majssurió" pdfevà‘ lmpèto^^^
Firenze, - contro i -gigliati. Nella nottata di venerdì però il
ginotxdiio sì è notevol^nte gonfiato, tanto da costring^ Rocca
a recarsi subito ieri mattina in clinica.per sottoporsi.subito,
ad esame radiografico. Dagli.esami è .emerso che nell’arficola-
zione del giocatore c'è un corpo mobile, che gli procura dolore
e gonfiore. H dottor Alicicop'cbe .lo ha accOmpagnàto e yisiUtó
insieme ai dottori Èapua'e. Mariani;, non'ha ^lUso ìl .H^io
di' una nuova operazione (sarebbe la* quintà) ^r aspòrtarè
questo corpo mobile.'' Comuriqiia.urià decisione finale .verrà 'pre- •
sa soltanto domani mattina, dopo .che.Rocca sarà ..visitato
dal professor Perugia. A lui spetterà la decisione finalé.
Nella foto in alto: Rocca s’intrattiene in clinica con il laziale
Moscatelli^ carato ^ovedl scorso al tendine d’achilie , v >
Oggi (ore 14,30)
: •■i.
giocano cosi
Impeccabile la francese Serrai
; BRESCIA-INTER ^ ^
BRESCIAt Mtlgloelioi Podavlnl.
Calparalii De Blaal, Groppi, Ven¬
turi: Beraamatchl, SalvtonI, Ponzo,
lachini, Blagini. (12 Polllzzaro,
13 Giuda, 14 Sella, 1S Torretani,
16 Crialeil).
INTER:'Bordoni Bareti, Orlali: Mo*
rini. Canuti, Bini; Caso, Prohaska,
Altoballl, Beccalossi, Ambu. (12-Ci-
pollini, 13 Pancherl, 14 Mozzini,
15 Pasinato, 16 Muraro).
ARBITRO! Longhi
CAGLIARI-BÓLOGNA
CAGLIARI! Corti! Alzali, Longo-
buccot Tavola, tamagni, Brugnarai
Oiellame, Bellini, Piras, Marchetti,
Virdit. (12 Goletti. 13 DI Chia¬
ra, 14 Lol, 15. Ricci, 16 Selvaggi).
BOLOGNA! Zlnetth BenedeHi, Vul-
lo: Paris, Bochicchner, Sali (Zue-
cherl): Dossena, Garrltano, Fiorini,
Colomba. (12 Boschln, 13 Fabbri.
14 Zuccheri e Fileggi, 15 Gam-
berlni, 16 MorocchI).
ARBITROt Mattel
CATANZARO-ASCOLI
CATANZARO: Zaninellli Sabbadlnl,
Ranieri; Boscolo, Menichinl, Mor-
9 sntli Braglla, OrazI, Do Glorgls.
Mala, Palanco. (12 Mattollni, 13
Salvaderi, 14 Salsiccia, 15 Borghi,
16 Peceeninl), , ' .
ASCOLl! Muraro: Anzivino, Baldi¬
ni: Perico, Gasporinl, Scorsa; Trevi-
•anello. Moro. Plrcher; Bellotte,
Torrlsl. (12 Pullcl, 13 PooluccI,
14 Bellomo, 15 Stallone. 16 At¬
tili). • ■ ‘
ARBITRO! Redini . . . ,
1 COMO-PERUGIA
COMO! Glulidnli Wierehwood. Ri¬
va; Centi, Fontolan, Volpi; Manci¬
ni. Lombardi, Nicoletti. Poztoto,
Cavagnatto (Mondressl). (12 Bro¬
glia, 13'Maròzzl, 14 Ratti, 15 Gio>
vannelll, 16 Mandressl e Ungerò).
PERUGIA: Malizio (Mancini) t Nap¬
pi, CeccarinH Froslo, PIn, Dal Fhi-
mo; Bagni, Córettf; • Caaàroa,' DI
Dannare, Fortuna (Do Rota). (12
Maaclhi e Mallzta,-lY tacc^.r l*
UI1..15 Do Grwlt^ 16 PaatahWRiM}.
AMÌÌ(ROt. Lo gioite /
FIORENtlNAlROMA ;
FIORENTINA! ! OaUIi ^ Contralto
(Reali), Toodli GalblatI, Gaorrliti.
Cosagréndo; SaiccliottI, Ortaodlkl.
Doaolati. Antognonl, Bortoni. (12
PolllcanÒ,- 13 Fattori, 14 RoaU •
Contratto.. 15 Manzo, 16-Novol-
Unp). . > -
ROMAi Tancrèdl; SpIOMi, .Mag¬
giora; -Bonetti (Torono), .Falcao.
Santarlnl; Centi, Di ' Barteleóaci,
Pruzzo, Àncelotti, Scomecchla. (12
Superebi, 13 Do Nadal, 14 Bcnet-
tl, 15 Arnenta. 16 Glòvannolli),
ARBITRO: Cotarin ,
Serie B: i bionconurri dovranno vedersele cóntro vnn delle sqiìedre rivelezione
Per i laziali i pericoli arrivano anche dajle polemiche nate nel corso della settimana • Il Ce*
sena avversario ostico per il Milan in cerca di riabilitazione • LeccerPoggìa derby pugliese.
ROMA — All’Olimpico Oggi
si gioca ima partita di car¬
tello: Lazio-Pisa. ovvero, là
prima della classe contro-la
terza. Dunque le premesse di
uno gitacelo di prima qua*
lità ci sono tutte.
- I biancazzurri di Castagner.
oltre ad essere i primi della
classifica, sono anche ^ una
delle - poche ■ squadre . che
offrono un ' calcio ^ - piace¬
vole, ■ n Pisa del ' mifà-
coli — ce Io consenta il bravo
Toneatto di chiamare cosi la
sua giovane squadra —. non
è da meno. H suo terzo po¬
sto non è una cosa dovuta
al caso, ma è il frutto di
un lavoro svolto in profon¬
dità dal tecnico. Si^iratutto
Toneatto è stato abile nel
saper bruttare il materiale
a disposizione, privo di gran¬
di firme, nel migliore dei
modi, per qudlo che sa fare.
E i risultati si sono visti e
si vedono tuttora, perché U
p-isa può essere benissimo In¬
serita nel novero di quelle
squadre che hanno come pro¬
gramma finale la promoziore
in serie A. Per 11 momento
in casa nerazzurra se ne par¬
la velatamente. Ha è indub¬
bio che interionnente.il tra¬
guardo resta qutila
Per la Lazio perciò è in
arrivo* una domenica irta di
difficoltà. La vittoria, i ra¬
gazzi di Castagner. dovran¬
no veramente sodarsela, n
Pisa.^ di certo, non regalerà
nulla. Per la Lazio sarà dura
anche . perché i gloeatsft
blancaànuTl .hanno trascorso
una settimana abbastanza a-
gitata, con la mente quasi
sempre rivolta a risolvere i
loro pròblémi economici nei
confronti della ■ società che,
soltanto dopo aver corso il
rischio di essere messa <ln
mora, ha provveduto a pa¬
gare buona parte degli sti¬
pendi arretrati e dei premi
partita da pagare. Sono an¬
che irritati dall’ultima - ab-
surda decisione presa dal
presidente Aldo Lenzinl, In
maniera quanto mai arbitra¬
ria, di accettare la richiesta
della Lega di anticipare la
partita Lazio-Milan dal. «
gennaio al 28 dicembre. Un
cambiamento che ha scom¬
bussolato tutti i loro pro¬
grammi. - '- -—
Kù che il Pisa, pn^rlo
questi, fatti collaterali po¬
trebbero rivelarsi i maggio¬
ri nemici della Lazio. Sicu¬
ramente i giocatori non af¬
fronteranno -con iao mente-
tanto seteria il lóro inmecno;
domeiiicbe. A loiri; • Mìiiriò;
perfettairiente raglóbé,'^ Ha'
dato sopratutto, .fastidio il
oomportanìeiifio : deila' società
che. ancora una-voltà iiaènsi-
bile ai loro probleòil ha rairó
con i’aooettare incondizióiia-
tamente le richieste della Le¬
ga, che a sua volta- ha ba¬
dato esclusivamente a curare
più 1 prof^ Intoessi e qu^
del^l&an.-
Ud ^Có'*IriaDiTO^* che me-
TilÌL:1à-.più aiì^ìiiArdUi^ppró'
vin|ab|’-«-cl^'-iDettev« trado
ànìi»ar<ttifa,vvoltmle ’dencieh-'
zé ^dirigenz»li della Lazio.
cHi^.avrebbe dovuto opporsi
à^fàlè imposizione. I problemi
continuano ad accavallarsl;_a
gèttO'^ continuo, uno
;
- ....
contro ranticipo Uz|||^i|im?
R<XdA — L’aseociazlone cal¬
ciatori si opporrà all’anticipo
dì Lazio-Milan. La notizia è
stata ieri - armunciata dal-
rawocato Cavoni, fiduciario
dell’Ak: di Roma,, lo atesso
che ha fatto da ttsunfte tra
i giocatori M anc o mu i iI ri la
società nelel ultilM 'vfaetide
di carattere eeo n o nil WL. La
presa di p o s irt e nè dal atadBh
cato dei caìtìatmt è
DFBsa a
cisionl ddla
zuxra.
giocatórL L'Ale Infatti 'vuole."
con questa sua azione far
rispettare raccordo preso pri¬
ma deirinlzió del campionato
sui riposi da concedere du¬
rante le festività (la serie B
a Natale, la serie A a capo-
danno). Canovi ha anche (ge-
cisato che se ci sarà un im-
gidimento dà parte delia Le¬
ga, non è escluso che si ar¬
rivi a bhKcare i campionati,
per non tmrtn - il liachio dt^
caaceDàRu.'diritti Vaoiialiltt'
con anni di lotte.
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Taltro. E quando uno viene
felicemente risolto ci si sfor¬
za di crearne degti zfitri gra-
tuitammte. ■
Nei giorni scoisi avevamo
criticato 1 glocaUHi per ’ il
loro eccessivo fiscalismo nel
confronti della società. Que-
,sta volta però dobbiamo rim-
proveràre aframente chi ha
dato il placet .allo sposta¬
mento di Lazio-ldilan. Non
tanto per aver acconsentito
alla richiesta della Lega, che
sicuramènte avrà fatto va-^
lere le sue. buone ragioni, ma
soltanto pér il modo nel qùa-
Ue questo-fatto è stato por-
■ tato àvàritl. aU’oscuro dei di¬
retti interessatt cioè allena¬
tore e giocatoli ,
Se la Lazio è stata obbli¬
gata a far ciò. sicuramente
dietro Tangolo. ci sono state
le promesse di sanatòrie eco¬
nomiche o di dilazioni da
parte della Lega, visto Fin¬
gente. debito che la società
ha nel confronti dell’organo
calcistico. - . - - ^ •
■ Tornando al calcio gioca¬
to, . il progiairiraa prevede
inoltre anche un Mllan-C^
sena tutto da seguire. Dopò
lo scivolone di Taranto, i
rossoneri sono chiamati od
una pronta riabilitazione, ma
certamente oggi di fronte
non avranno avversari tanto
-teneit. Se - quello di Tà-
lantò è stato soltanto, un
episòdio Bfortùriato 1 rosso¬
neri dovranno dlmòstrmilo
nel mlgUors delm odi. «.per
giunta contro un avversario
che sa U fatto sua '
Per il resto- la giornata
non si presenta tanto age¬
vole
già,
ri casa e su cai
cali come quello
e di Lecce. Ne --
approfittare Oenoà e Spai
per Uberaist'Ói-pMt.compa-
emlUaàpa*:
versai^
JUVENTUS-PISTOIESE
JUVENTUS: Zolli Cuccureddu, Co-
brlnii Furino, Cantilo, Scireai Cau-
alò. Tardelll, Beltega, Brady, Fan-
na. (12 Bodinl, 13 Diti, 14 Pran-
dalli, 15 Vena, 16 Marocchino).
PISTOIESE: Mascella: Zogano, Bor¬
go; Benedetti, BernI, Ballugli Ba-
diani, Agostinelli, Rognoni, Frusta-
lupi. Chlmenti. (12 Pratesi, 13
Paganelli, 14 Llppl, 15 DI Lucia,
16 Calonact).
ARBITRO: Tarpin
NAPOLI-TORINO
NAPOLI:. Castellini; Bruscololtl, Ma-
rino; Farrarte, Krol. Marangoni Da-
mionl, Vinanani, Musello, Nlcollnl.
Pallogrlni. (12 Fiora, 13 Guidetti,
14 Capone, 15 Spagglorin, 16 Ca-
adone). '
TORINO! Temnao; Volpati. Salva-
dori; P. Sala, Van Da Korput,
Masi; D'Amloo, Pecd, Cradani,
Zaccaraill (Sciosa). Msrlsr.l. (12
Copporonl. 13 Sciosa e Zacearal-
ii, 14 Cuttono. 15 Pullcl, 16 Bar-
tonai).
ARBITRO! Benedetti
UDINESE-AVELLINO
UDINESE; Della Corna; FanesI,
Mianl; Sacci, Fatiat, Teaser; Mari-
toni, Pili. Zanona, Vric. Cinquetti.
(12 Pasagli, 13 Macuglla, 14 Koat-
ting. 15 Pradella, 16 Mlano).
AVELLINO: Tacconi; Baruatto, Ciò-
vonnona; Valente, Cattaneo, Di
Somma; Plga, RepeHo, UgoloHi, Cri-
sdmanni. Massa. (12 DI Lee, 13
Umide, .14 Ipsare, 15 Vignola,
16 Carnevale).
ARBITRO! Pieri
: €rli arbitri
di serie B ; '
Atalaoto-Monzo! Altoballl; Bari-
. Catania; Magni; Canea-Verena: To-
Rolint; Laoarossl Vicania-Varaam
Bargame; Lade-Pisa: MIcbalettI;
Locco-Fogglai Facchini Mllan-Ctsaniat
AngoMII; Palermo-Tarantet C, Co-
MAdlt 'RlnlBi-Sompderia! Parmoliilt :'
Milais, -
Maria Rosa ammette di aver provato timore dopo la caduta della Bieler
Oggi e domani le due discese libere in Val Gardena (TVI, ore 12;25]
: 1 .
Dal nostro inviato ,
PIANCAVALLO — « Sono ue-
ramente addolorato per loro.
Sono ragazze magnifiche e
meritano miglior. . fortuna.
Posso dire che c’è soto.da.rin*
graziarle ». Con quéste paro¬
le Daniele Cimlni, direttorà
agonistico dello.sci femmini¬
le azzurro, ha sintetizzato 1*.
amaro slalom di Piancavallo..
Nella prima manche è cadu¬
ta Claudia Giordani, a nove
porte dal. traguardo, era sce¬
sa per ■ prima. Dopo di lei
Daniela Zini è stata vittima
di un infortunio incredibile.
Aveva il secondo tempo inter¬
medio. sciava benissimo: leg¬
gera, agile, sicura. Ha man¬
cato l’ultima porta blu. uscen¬
do troppo arretrata dalla por¬
ta precedente, a. Niente sfot^
tuna », dirà con franchezza
dopo la gara, «ho semplice‘
mente commesso un errore ».
Brucia che quell’errore l’ab¬
bia fatto a gara quasi finita.
Nella prima discesa sono
saltate anche Wilma Gatta
e Cinzia Vali, ma nella clas¬
sifica c’erano cinque'azzurre
nelle priirie venti, con Maria
Rosa Quario seconda a 28
centesimi dalia splendida.
francese Pebienne Serrai e
con la sorridente Vanda Ble-
ler quarta a 70 centesiroL '
La seconda discesa ha com-'
pletato la strage. Per prima
è scesa la quinta della man¬
che d’apertura, la tedesca fe¬
derale Chrlsta Kinshofer, sal¬
tata dopo il rilevamento in¬
termedio. Dopo di lei toccava
a Vanda Bieler. La piccola
atleta ha sciato sul filo della
perfezione. E infatti a fine
gara 11 suo tempo intermedio,
27.87 risulterà il secondo, in¬
feriore solo a quelló della vin¬
citrice Fàbienne. Serrat (27”
e 71, centesimi). •
• A quattro porte dal tra-
sguardo ha agganciato im pa-
con lO 'Bcl destro ruzao-
lando nella neve, è rimasta
un po' a .terra e si tomeva
che si fosse fatta male. In¬
fatti li ginocchio aveva subì-’
to unà ' fortissima torsione.
Fortunatamente dopo un po’
si è ripresa ritrovando anche
il sorriso^ un sorriso un po’
triste. Le compagne di squa¬
dra l’hanno circondata per
consolarla. Le dicevano che
chi ha sciato còsi saprà ri¬
petersi, che era stata brava,
bravissima. Anche Daniele
Banco Roma sullo
Scovolini (96 o 87)
BANCO, ROMAi SoIvoisI . 2, De¬
via 21, Pelaaolle 4, Tomaeai 17,
Bini. 12, Htck 25. Coatolloao 15.
N4 .ì Papitto, RoMotti 0 Arto. ■
SCAVOLINI PESARO: Maoniflce
2, Penxonl 6, Bonovolll 9, Bovio
27, Helland 10, Roborte Torénii
6, Sylvoator 27. N.E.i Procaccini,
Ovini o Rodolfo Taronal.
■ - ». . • **’ ■ :
ROMA ' Il ' Banco Roma con
''una bolla vittoria aull’antlcipo di
Ieri tulle Scavelinl risolvè, élmo-
no provviaorlainenta; • i ^ problemi
di clestillea. Alla vigilia conforta¬
to dalla ■ bella acontitta » aubita a
Bologna contro la SInudyno l'alle-
natero Paratalo ai ora dette aicu-
ro di dato quantomeno apettecele
o eenz'altro di poter giocare alla
pari con i'marchigiani tarsi la dia-
allica. In roalth il Banco Rome'
ha dlmoftrate una ' quoti cottantt
'tupcrioriti culminata nel due mat¬
timi vantaggi di 12 a 13 punti
riipèttlvàmcntè nel primo o ~ tc-
condó, tèmpo.' ' '
Ero tenyo che .non ti ved.eva
tonto pubblico hi e Poloazettó *,
doto tono affluiti cimane’ 600 tl-
tOat deMa Scovolini.
Sonz'attre ba .avute ' rotleho Pa-
ratòré, ma ioprattùtto al '.è Impo-'
sto Tematal ' ll quale, con 17 pun¬
ti, è state -Il mattatore dalla par¬
tita toggérendequaal tutto lo odo-
Cimlni le ha detto che era
stata, brava. Lei lo ha guar¬
dato e gli ha risposto: « Già,
e nella classifica cosa ci met¬
to, brava?», r'-
■Dopo Vanda è scesa la gio¬
vinetta elvetica Erica Hess,
una biondina soiridente e ti-
mida capace di battersi con
buoni risultati nelle tre spe¬
cialità dello sci alpino. Eri¬
ca ha concluso . nel ■ tempo
complessivo di l’52”98. Maria -
Rosa Quario. In alto, dietro
li cancelletto di partenza, os¬
servava col cuore In gola. La
caduta di Vanda le a'veva
gelato l’anima. Avrebbe dovu¬
to ' attaccare, affrontare la
pista come un nemico da
sconfiggere. E invéce è scésa
impacciata, timorosa. Lo di¬
rà: « Sono scésa con timore,
quando sarebbe stato neces¬
sario venir giù con rabblé».
Al termine trà lei ed Erica
c’erand 60 centesimL E dove¬
va ancora scendere Fabien¬
ne Serràt, capofila della pri-,
ma manche.
-Mario Cotelll aveva detto
che le ariete che avevano
partecipato alla discesa libe¬
ra e cioè là Hess, là Serrat, la
Pelen. sarebbero stato svan-
togglate. E.’ andato esatta¬
mente al contrario: le prime
due in classifica sono infat¬
ti ariete che hanno gareggia¬
to sul pendio della « libera ».
L’annotazione più Interessan¬
te di questa gara, cosi ama-
ra per le nostre'— nonostan¬
te Il podio di Maria Rosa —
sto proprio nel fatto che non
è vero che cl si complichi la
vita a frequentare le piste
della 'disceto. libera.
E’ interessante anche 11
quarto posto della ventunen¬
ne studentessa sovietica Na-
dezhda Patrakeeva, .seconda
Fanno scorso a waterville,
quarta a Wysoke Tat^T e se¬
sto al giochi olimpici, Anche
qui vengono, smentiti giUdM ■
tecnici e previsioni. SI dice¬
va infatti che sovetiche e so¬
vietici rendano sulle nevi te¬
nere. Bene a Piancavallo si
è sciato su una lastra - di
ghiaccio. •
Fabienne Serrat ha detto
cose molto belle deilé azzur¬
re. Ha detto che sono 'inòlto
forti e che si gettonò dal can¬
celletto di partenza con de¬
terminazione straordinaria,
« Per noi francesi che pun¬
tiamo alla Coppa del Mon¬
do», ha detto, «sui tracciati
degli slalom e dei "gigante
le italiane sono le avversarie
più temibili ». '
. L’amara giornata era co-
minclato nei sole e si è con¬
clusa nel sole. Nel sorrisò tri¬
ste di Vanda Bielér brilla
ima luce di rivincita. Danie¬
la Zini evita di addebitare la
sconfitta alla sfortuna Clau¬
dia Giordani spiega con cal¬
ma 11 ruzzolone. C’è una squa¬
dra vera, di gente vera, al¬
lenata - e guidata da gente
altrettanto vera, Daniele Ci-
riiini ammette che bisognerà
azzardare anche 1 pendU dèl¬
ia discesa libera, come fan¬
no le francesi, le tedesche e
le svizzere.' Maria Teresa Na-
dig vincerà sicuramente la
Coppa del Mondo, ma ci sa¬
rà ugualmente da divertirsi, ’
Oggi e domani le due Ubere
in Val Gardena (TVl, ore
1245).
, Remo Muàumeci
L^ordtne d'arrivo
1) FoblMiiiò ' Somt - (Fronclo)
1.51.85; 2). Erlfco Non (Sviso-
rè) 1.52.58; 3) Morii Re» Qua. -,
rio (Italia) 1.53.26; 4) NaUoahdo
Palrakoova (Urta). 143.50: 5)
Oiririln Ceepor Uia) 1.53.77; 6)
Pirrino Palan (Fronda) 1.53.30;
7) Boiana Demlg (lugotlavla)
1.54.77; S) An]a Zavadial fJuge.
alavla) 1.55.04; 5) Unula Kon-
aatt . (Uochataiii) 145.14; 10)
Abigail Flahor (Un) 1.55,32.
Classifica mondfalo
1. Mario-ThèrEn Katflf (Svi»,
tara) punti-136; 3L FablaiuM Sor-
rat (Francia) p. tir 3. Eric* Hot*
, (Svlzaoro).. p.’ 65; 4. P o r r t ao Po-
Im (Francia) p. 64; 5. Irono Ep»
pio (RFT) p. 60; 6. Kattgr Kroi-
nor (CaniEa) o Chritta Kmhetàr
(RFT) p. 36; B- 2eo Hnao (Svla-
lara) p.'45| B.- ChrMlBo-Ceepop
(Stari Uniti) p. 30; 10. Ut SeoUt-
nor (Austria) o Danialn Zini (tha-
na) p. 28; 12. Mario Rmo gm-
rip (IMlo) p. 37. . ..
I
t
liV-.- /iv-r vrv t ■'■-xw.n.S x .».•( / 'j'f't r •••••»; V. ,it' « •>.>./ ' - *,'•.< >sv.' ,y i j ' —i / •;!•••' •.’**.•> r.'^j Vv. j-'.v v.' jJy » •■ ■.•*• ; .i> \i - * •.!
Pomenica 14 dicembre 198Q
SPORT
: ■ 1 ■-■*
l’Unità PAG. 21
Londra ed ì pugili britanpici ancora una volta fatali al nostro pugilato
Convegno o Veneiin su « illecito penalo e sportivo
Bloccati Mattioli/Salvemini, Antupfermo e Zqnpn
ib boxo italiana si affida a Nati % d M
Il superleggero affronterà mercoledì a Senigallia, titolo europeo in palio, lo spagnolo Guinaldo - Il portoricano Carios Santos, impegnato a
Torino il 20 dicembre, «punta» ai mondiaie dei superweiter - li medio barlettano ha ceduto quasi senza combattere contro Sibson
Prudenti gli
Tùffi invocano provvedimenti salomonici, ma mancano le propo¬
ste - Conclusioni del procuratore generale delia Corte d'appello
. Nella ‘ torrida ' « Wembley
* arena » l’ardimentoso Vito
- Arituoferino è stato tramu¬
tato iti una fontana di 6an-
. gue dal Jàb destro preciso,
inesorabile, tagliente come
J una lama da rasoio, di Alan
, Miiitèr 11 gelido mancino d’
’ oltre Manica, ti’lncredlblle
errore di Vito fu quello di
aver lasciato a casa, a New
' York, il vecchio Freddie
, Brown ' for^e. il migliore
.. « cout-man », diciamo il più
abile curatore di ferite .di
. oltre opeaho. In compenso
Antuofermo si portò a Lon-
. dra la famiglia: padre, ma¬
dre, fratello, moglie, cuglnL
Nessuno’ gli ha potuto da¬
re una mano per chiùdere
. le profonde, crudeli ferite
. prodotte dal guantoni mali¬
gni di Mlpter. ; .
Éntro relegante, felpato
«Wembley conference cen¬
tra » ecco. Invece, Rocky
, Mattioli l'abruzzese emigra-
■ to . bambina in Australia o
.'tornato adulto a Milano.
■ Al suo arrivo nel maggio
1975, Rocky era un tipo ar-
. cigno, chiuso, aspro, diffi-
.. dente, un- guerriero, fiero,
rozzo, feroce-come, una bel-
. va sul sentiero di guerra..
Sembrava una forza della
• natura. Cinque anni di vita .
italiana, ! milioni guadagna¬
ti in «cflght» spesso dranà-,
matici. la fama di campione '
' ■ del mondo. Io hanno fatto
diventare un lupetto da sa¬
lotto. Cosi è apparso ai lon¬
dinesi quando, lo scorso 12 ;
luglio, si' misurò con Mau-
^ rice Hope il. «southpaw» di
. Antica ■ che deve sempre
.temere per-il suo occhio de¬
stro oprato alla retina.
■ ' Non ' è-’ uh campióne dèi
mondo imbattibile Hppe, lo
5 ha dimostrato anche davan¬
ti aH’argentino Carlos Ma¬
ria ■ Del Valle Herrera. al-
tro mancino. Ne potremmo ‘
avere la riconferma li gior¬
no che affronterà l’ugande-
se Ayub Kalule. pure lui un ;
« southpaw » per la riunì-. !
ficazlone della «cintura»
delle « 154 libbre », o, ma¬
gari, se concederà una par- ■
tita al barbuto Carlos San¬
tos il portoricano importa^
to dall’America dal ' mana¬
ger Umberto Branchini. Si
dice che il felino e potente
Sàntos, che « boxa » man¬
cino e quindi qon 11 «jab»
destro in avanti anche se
si tratta di un «southpaw»
piuttosto, frontale, avrebbe
in allenamento malmenato
Rocky Mattioli e Matteo
Balvemlnl. Questo interes¬
sante . portoricano ha in
programma per il 20 dicem¬
bre, a Torino, uno scontro
con Alfonso Hainnan di Phi-
ladelphia che ricordiamo ■
duro avversario di Mattioli
nel - «palazzone» di San
Siro. ... . .
.. Nella minuscola arena di
^Campione d'Italia Lorenzo
Zanon, considerato Un mae¬
stro del gioco difensivo,’si
è fatto incocciare e stende¬
re brutalmente dalle randel¬
late del ruvido e . violento
John L. Gardner di Hack-
ney, Inghilteira, un ribaldo
che si trovava in libertà
provvisoria. Puglllstlcamen-
te Gardner. campione d'Eu- :
ropa dei massimi, non vale
certo il grande Henry
«Twin» Cooper e neppure
altri giganti britannici del
dopo guerra da Johnny
Williams a Joe Bugner.
Di nuovo a Londra, ma
nella « Royal Albert Hall »,
rTx.. i - 5 -.,- '
^ ^ '''i ' '•
...i h-* 1 à
, <. - ' V ' ' ' I
• MATTEO SALVEMINI/ qui Impegnato nell'Incontro
perso contro II britannico TONY SIB^N : '
è venuto infine l’amaro tur¬
no di Matteo Salvemini; T’
ennesimo «southpaw», che
ha ceduto quasi senza com¬
battere la sua «cintura
europea»-del-medi a Tony
Sibson di 22 anni appena.-
un giovanotto, di Leicester,
un « flghtèr »’ rudirrientale
che per il momento pòssle-’
de soltanto 159 libbre di ag¬
gressività e di muscoli, di
coraggio e-durezza, di «sta¬
mina» in una parola.
La storia dei pesi medi
britannici è piena di «star»
Per lo Federciclismo è il momento delle ossemblee regionoli
Ferrini/ Grossi e Spadoni
saranno iivice> di
La situdaóiié"'ànèèra^mÒlto7ijScéttà"- Posiziotii'é
re e xoerenti della Toscana e dell’Emìlia-Roinagiia
ROMA — In seguito alla pre¬
sa di posizione dei presidenti
dei ' comitati : regionali della
Federcalcio — se costoro han¬
no davvero Interpretato la vo¬
lontà delle società sportive —
sembra ormai certo che Ago¬
stino Omini, attuale presiden¬
te dei: comitato regionale lom¬
bardo. debba essere il succes¬
sore di Adriano Rodonl alla
presidenza della PCL L’unica
opposizione, che aveva saputo
in qualche modo presentare
prospettive diverse, era venu¬
ta in^ sostanza soltanto dalla
Toscana e dall’Emilia-Roma¬
gna, che appoggiavano l’at¬
tuale vicepresidente naziona¬
le Osvaldo PetrinL un candi¬
dato sul quale tutti hanno
espresso positivi apprezzamen¬
ti. ma che. per quelle miste¬
riose (ma non troppo) ragio¬
ni, che determinano la for¬
mazione di maggioranze in.
questi casi, non ha potuto rag¬
giungere prospettive di suc¬
cesso.
’ Al contrario. Intorno alla
potenza dei voti di cui dispo¬
ne, si sono coagulati anche
1 peggiori denigratori di O-
mini, aprendo alla sua candi¬
datura prospettive di vittoria.
Quanti haimo seguito da vi¬
cino l’evolversi della situazio¬
ne hanno potuto, con sbigotti¬
mento, prendere atto di cla¬
morosi voltafaccia. In manie¬
ra particolare si metteva in
evidenza — dicendo. di non
poterla accettare —: ■ l’aùto-
candldatura del presidente
della Lombardia, che in quei
modo — si diceva impe¬
gnava slealmente le società
della sua regione, senza con¬
cedere loro la possibilità di
rma scelta unitaria, condizio¬
nandole ad accettare la sua
. candidatura oppure a deczer
Pallamano femminile à Roma
In Norditalia-Sportist
promessa dì spettacolo
ROMA — Onest» raattin» (inhie
or» 10) »! Palme»» dell» Sport
di Viai» Tiziano si svolgcrè i»
partita di ritorno degli on»»i di
{inalo della Coppo dello Copo» di
pallamano femminile tra la
dra romana della Norditalla Aasl-
cùr ai l o al o ««ella bolsara «Mio
Sportisi di Soiia. Per la sfóva-
nissiroo ragazze capitoline si trat¬
ta di on i m palo alquanto severo,
aanche se in viltà del risaltato del¬
l’andata (31-6 per le àolgare), la
a vre iiluia la Coppo poò dirsi vhw
tnalmente ceadasa. Troppa bifad-
ti la disparità di vrierì tra le doo
m scaol» >, ma soprattotto tr«>ppo
Botta è il divaria di iipi rl i an
che aap ara la dae coaipagiBL Oa-
fti peasara che. mcatra Potà a»^
'dia della Nordifana si aggira la¬
toma ri diciassette aahl. Bello Spor-
tlst la amdia à aiofio a^eriora.
Pn^ cuman q u a , far tasto l’età dal¬
la portiera àea 3S anal, del qiia-
H àaa voaU « aperi • arila paHa-
La prima.
a faaora
H ilsaaalo
spettacotara a sKaiameata aoa pm-
Irà càa fata àaoa alla propaga»
da di qa ast a ^evaaa apor t, càa
ha gii an gran noaicro di proaa.
im tra I giovanL L'iagraaao è
• ARCI-CACCIA — Si à amlto
a Vttarào il dìrettiro dalla gaardia
volontarie. Il vicepresidente nazio¬
nale datl’ARCI-Caccia. avv. Piatta
Senadatti ha tannto una ptolarioaa
agli oBio 30 coavcnati. a bs tor¬
nito cbiarìmanti in matoria riori-
dlca. Il pms. Cavolo ha dato no¬
tizia che a Vìterào le gaar^ volo»-
larie dcII’Asforiazioiie rìdeveranno
quanto prima on dacomanto danna
eia che, in caso di indiscriminato
lagno dai hoschi. varrà tatto parvo-
nira alia aotorità competenti.
• SLITTINO — Dominio azzarra
rana piste di Igls in Aastria aalla
prima gara dalla stagiona vanda
par la Coppa dal mondo di slìttiao.
La prima doa prova dot stagàlo
maschile si tono caaclasa eoa Ir»
Italiani ai primi tra posth Haspin-
ger, HiWgartnar a Ininnar. Nel sia-
yolo famminìia la »«u ?rB Aaar a
Rainer si sono piazzata ri qaarta
e ri aaeto posto. Oggi «< dispa-
terà la gara di simiao d app i è a
ai caaciadaià gonna di riaga l a.
Sandy Lyla eaa 1M «alpi, Daart
è qoiato. La Cappa dal Mando ri
sta avo l g an do a Dogotà.
• CALCIO — L’Alim l a ha àrit at o
il Sadaa 2-6 (1-6) aail’ l a t ia ti a
d’aadata dal s ac o ado tarao d^
zona africana dalla' qvMificaileri
ai campiaaatf mond ial i del IfOl.
Hanno aaìsHto alla partita, evaltaai
a Coataatia». in Algariav 56 arila
apattaterL
• PlfCILATO —
Pranoseo Leon difai
Da àW aa caatro il
lia Naah.
• AUTO — LUriloM l aa lr s M»
nari sa Rat I2l Aàarth ri trova
ri vasto poeto, ad oltro doa ora
dal hatt lrii ad». la avadaaa Hanaa
Mikfcofa aa Mar va da » , dopa 566
Ina. dalla tam tappa dal rrilr
daHa Coata d’Avario, oRhaa prova
• COL» — Il Canada à ri to mra
do daRa C appa d^ Monda ^po
doa giornata eoa n? colpi (Nal-
lord 143 0 H ri doTVOa 144) 4»
vanti a C l appaa» a I r landa (2M).
DldoHariaM l’Italia caa 305 (Re¬
nato tompagnoll 160 o Raldovino
Dzssà 145). Ntlla gradontoria |a-
divtdogla 'gaidMa daHa tmmm»
• TtNNfS — Rlaaltrii dri fcatU
m Haata dri l amp I en aH opaa faa»-
kar (60) àdHa Rarid (ROM)
0-7 0-3 0>4t PM I mava (CIO Ootta
Toàta (AUSO 0-2 2-0 0-St itova
(OD àalta Khada (RFT) 64 64|
Mandllkova (CfC) batta Raaga
(UOA) 60 6-7 6-0.
Thg- tare una spaccatura in sede
sue- regionale. •
' ' Al contràrio, apprezzamenti
alla positivi erano stati fatti per
la candidatura di Ferrini, che
aveva il pregio di non essere
' ^ stata presentata dali'interes-
sato, bensì da una regione e
61 ^ discussa ed approvata da or-
ganismi dei quali l’interessa*
to non faceva parte, appunto
;oui- y comitato regionale toscano;
apprezzamenti mai smentiti,
anphe se al tavolo della tràt-
tativa—.dove con sòoisó Gen-
so della oórrettezrà, era pré-
sente Uno dei candidati e non
l’altro — sonò stati dimèntl-
catL > ■ ■ , ■
' Prima die TAssembÌM na-
con- zionale sia chiamata a decre-
X di tare in maniera definitiva il
lizio- nuovo assetto della dirigen-
su. za nazionale sì svolgeranno,
ecze- ^ partire da oggi, le assem¬
blee per il.rinnovo delle ca¬
riche regkinaU, dóve il cicll-
■— ■ smo'ha molti nodi da sdoglie-
■ ! re che potrebbero ■ Co m p l ica r e
- le prospettive. La .Toscana,
ancora una volta con grande
chiarezza e lealtà (anche per
non ingannare e coinvdgere
t quanti ne avevano asseconda¬
to le proposte) ha già detto
chiaramente che, epr evitare
lacerazioni destinate In defi-
O nitiva a danneggiare l’attiyità
ciclistica e rimmagine di que¬
sto sport nel suo' insieme, non
fa della candidatura di Fer-
• *•* rini alla presidenza una que-
' "JT stione di principio e accetta
iJr anehe l’ipotesi che esso venga
rieletto soltanto vicepresìden-
b M- te. così oom'ò attualmente.
4 *»' Con identico chiarissimo
»•••• comportamento l'Emilia-Ró-
magna, che aveva appoggiato
la candidatura FRrrinL fa sa-
pere che in sede nazionale in-
n P 9 . tende sostenere anche Lauro
mga» GrnssL ln questo quadro vìe-
, càa ne a determinarsi la prospet-
•roaa. tlva Che ooh Omini (L omb a r -
•o 5 dia) presidente vengano elf^ti.
• ■ vlcejwesidentl Perrlnl fToécA-'
' na). Orami (EmlUà-Ilaina'
gna). i^iadqnl .(Lado). visto
che rattualè presidente della
Commissione nazionale giudi¬
ci di garé goda delTappoggio
e della candidatura di pa^.
Dmbì delle società del Lazla a que-
4# ri sta maggioranza darrtibe U
suo aav-nao anche il Fìemon-'
gitolo -te, U cui presidente regionale
ggiom dovrrtibe subentrare a Spado-
Salto ni alla presidenza nazionale
ariàai del idudki di gara. Nell'am¬
istà. bito -di un quadro unitario
Mtari appare veraaiinile che consl-
"■ita gu^ nazkmaU vengano elet¬
ti un lombardo, due veneti,
~ un pugliese, un piemontese c
- T forse im laziale oppure un
I aggi • RMmAlffràno o un umbra.
Omp- Tuttavia prima che il qua¬
dro abbia una verosimiglian-
sa sarà prudente attondece I
oongreBSl regionali' «, per
quanto ie riguarda, le società
* ^lortlve. per evitare errori e
non perdere di vista 1 pro-
■iTji bleml veil, faranno In ogni
caso bene a tenere in eviden¬
za la bozza di programma sti¬
lata unitariamente vermean-
fnrti done giorno per giorno la prà-
I taa»- tleà attuazione. Sarà quello
un autentico banco di prorà
dell’impegno di ciascuna oom-
ponente e della vera volontà
del singoli dirigenti
; EugGiiio Bomboni
autentiche. Senza tirare in
ballo il grande Ted Kid Le¬
wis che era un peso welters
naturale anche se affrontò
medi e mediomassiml. ci so¬
no stati artisti come Roland
Todd e Ted Moore, come
Len Johnson, Len Harvey
e Jack Hood il vincitore di
Bruno FTattinL
Inoltre guerrieri ’ come
TOmmy Mllligan (altro vin¬
citore di Pratiinl), Frank
Moody e Jock Me Avey, co¬
me Randl Turpln, Terry
Downes e Alan Minter. Eb-
' bene • Tony ■ Sibson non ‘ è
neppure loro lontano paren¬
te.
• • n triestino Mitri, brillan¬
te schermitore sebbene pri¬
vo di potenza, valeva però
. almeno due volte Matteo
Salvemini che è pur arri¬
vato al titolo continentale
malgrado la scarsa espe¬
rienza, 11 repertorio tecnico
limitato ed una certa fra¬
gilità neU’lncassare se pen¬
siamo • al due « knock-
downs» subiti a Roma da
Nicola CirelU, ai due. di
Londra ai piedi di Sibràn,
ad un altro fugace nella
palestra «Dorla» di Mila-
- no contro Roberto Manonl.
A parziale scusa della di-
. sfatta londinese, 11 dottor
Montemàgno deU’istltuto
milanese «Bioclinic» ha
■ diagnosticata, per Salvemi¬
ni, « il distacco della por-
' zione distale dell’arco co-
; stale destro di origine trau-
. malica ». n doloroso gua¬
sto sarebbe stato accusato
da Matteo dopo una pesan¬
te bordata, a due mani, di
Tony Sibson.
Si tratta,'naturalmente, di
un piccolo alibi, il mede-
simo che. magali, poteva
sventolare (e non lo fece)
Vito Antuofermo che en¬
trò nel ring di Wembley già
’’ ferito (dal naso alla fron-
'' te) in allenamento. Alan
Minter. freddamente, colpi
' subito la visibile cicatrice
e per Vito la partita fu su¬
bito persa. Quel sanguino-
. so scontro mondiale conti¬
nuò sino al 9. roimd per
motivi televisivi, gli stéssi
che impedirono il rinvio del
' combattimento che avreb¬
be permesso a Vito An¬
tuofermo di guarire, quin¬
di di battersi alla pari con
Minter. Tutto lo 6fa.scio del
pugilato italiano, da Lon-
' ara a Campione d'Italia, lo
. abbiamo registrato ' nel
. 1980, di conseguenza siamo ..
ruzzolati In cantina in cam-
po internazionale.
Dlfattl anche Camputaro ^
(mosca), Melluzzò (piuma),
Usai (leggeri), infine Lisca- .
pade e Pizzo nel leggeri jr.
sono stati bocciati in cam- .
po europeo mentre Damla-.
no Lassandro ha perso una.
•• favorevole occasione contro ”
lo Jugoslavo Benes per la .
«cintura» continentale del-',
le «154 llbbrè». Ci rlman- >
gono - due ' titoli europei, :
quello del romagnolo Vale- ■
• rio Nati nel gallo e l’altro
- dei welter jr. detenuto dal
pugliese Giuseppe Martine- '
se. Mentre Nati sembra àn¬
cora troppo acerbo, Marti- ‘
nese emigrata In Francia .
• dalla natia Gallipoli poi
tornato per stabilirsi a Se-
; ' nigallia. destò perplessità .
nel dicembre 1978 a Bilbao
nel tentativo- fallito contro
lo spagnolo Fernando San- >
chez. In quell’occasione '
Martlnese apparve incerto.
Intimidito e . l’allora tren-
■ tenne Sanchez rimase cam-
- pione - d’Europa delle « 140
libbre ». . . ' ; v
Mercoledì 17 dicembre, ’ "
nella casalinga Senigallia,'j
' martlnese subirà l’assalto '
dello sfidante Antonio Oul- .
naldo di Salamanca, Spa¬
gna, pugile esperto ma non .
.. trascendentale, n nostro
campione dovrebbe farcela,
' purtroppo 11 futuro della
«boxe» italiana sembra -per¬
sino peggiore del presente.
Giuseppe Signori
! t ' f : V , ’r, V ^
^ balta nostra reclazìone
VENEJ5IA — Una partita gio¬
cata con molta correttezza e
farplay da ambedue le parti,
giudici sportivi e giudici del¬
lo Stato. Questa fino a ieri
l’atmosfera che si respirava
al convegno In corso a Ve¬
nezia, all’Isola di San Gior¬
gio. organizzato dal CONI
veneto e dalla Camera Pe¬
nale Veneziana sul tema « II-
leóito penale e illecito spor¬
tivo ».
' Terreno di scontro resta la
definizione degli ambiti e dèi
confini tra 1 due ordinamen¬
ti. sempre più labili e con¬
fusi. La ricerca di mediazio¬
ne è invocata da tutti gli
interventi ma senza che si
esca allò scoperto con pro¬
posti chiare. Forse è proprio
U riferimento présente, an¬
che se non esplicito, allo
scandalo deH’Italscommesse
a rendere prudente la discus¬
sione.
Oggi le conclusioni verran¬
no tenute da Ennio Fortuna,
sostituto procuratore genera¬
le della Corta d’Appello di
Venezia. Certo l'esigenza di
mediazione c’è, e tutti l'av¬
vertono. «La Federcalcio —
dice Piergiorgio Bertotto.
presidente del CONI veneto
— sollecitata dallo sconcerto
del pubblico di fronte allò
scandalo . delle partite trac
caie, ha costituito una com¬
missione per rivedere le nor¬
me dell’ordinamento sporti¬
vo».-. ^ .
Una ’ certa difficoltà alla
mediazione limane in ambe¬
due le sponde. « L'organo di¬
sciplinare sportivo non è una
pubblica autorità, pertanto
va esclusa l’efficacia vinco¬
lante del giudizio penale ri¬
spettò a quello disciplinare »
— ha detto Campana, pre
sldente dell'Associazione Cal¬
ciatori, esprimendo altresì
una profonda critica al siste¬
ma attuale dell’ordinamento
giudiziario sportivo. L’ogget-
tività e la imparzialità net
criteri d’istruzione - ha det¬
to _sono affidate all’onestà
dèi giudici anziché a criteri
e à norme. "
Non è definito quali prove
si possano prendere In con¬
siderazione per emettere un
verdetto e quali no, inoltre
l’ufficio di inchiesta della Pe-
dercalcio non dà comunica¬
zione dell’avvio di - procedi¬
mento air« imputato » prima
di procèdere all’attività in¬
quisitoria — ha continuato
— agisce quindi a sua Inrà-
puta. « Gli arbitri — ha sót-
torneato Enzo Fileno Ca-.
rabba, procuratore generale
presso la Corte di Appello
di Firenze — non sono putK
blicl ufficiali nelle competi¬
zioni sportive, cosi 1 dirigen¬
ti delle federazioni, delle as¬
sociazioni sportive e i tesse¬
rati. Pertanto rilleclto spor¬
tivo non può dare vita al
7AI sovietico Beliaev
la ,15 km. di fondò
DAVOS Satta nisri tra I pri¬
mi diaci arila 15 chllómatri di
fondo con cui tori a Davea al è
aparta la Coppa dal Mondo dalla
apaclalltà mondlalL Ha vinto II
ruase Evgàny Baltaav Ih 40.54'2S’*
davanti ri ilnlandaaa Klrvananleml
è' al connarienato - Atoxandar
.Tchaiko. -
La 5 ehtiomètri femminile è
stata vinta dalla nérveg e i e Berti,
davanti alla aovletica Smetanna, ed
all'altra.nonregese Nyrnad. _
delitto di corruzione di pub¬
blico ufficiale, può Invece ve-
ricarsi truffa». Sullo stesso
avviso Pietro Nuvolone, ordì- '
nàrio di diritto penale al¬
l’università di Milano. «Per¬
ché sussista la truffa — ha
sottolineato — 'occorre ac¬
certare la falsiflcazlohe del
risultato attraverso U quale
si sia indotto In errore U
"banco" ufficiale (totocal-.
cio) o clandestino (allibra¬
tori) facendo sì che venga¬
no ingiustamente favoriti con
vincite non dovute alciml ,
scommettitori al danni di
altri ». Per l’autonomia fra .
le due magistrature si ò e-
spresso 11 presidente della
commissione giudicante na¬
zionale della Federazione Pal¬
lacanestro, Antonio Miarto-
ne; «Un coordinamento può
porsi dòlo in .casi margina-.,
li »..Un caso marginale e iso¬
lalo — ha detto — è Tepl-’
sodio , delle scommesse tnuv
cale di calcio. Tenendo pre¬
sente che la maggior parte
dell’attività sportiva si è svol¬
ta sul piano dilettantesco.
Possono coesistere due sen¬
tenze, della , magistratura,
sportirà e penale senza che
ci sla contraddizione o ne- '
cessità di « revoca » per Mu-
linaZzi. redattore della Gas*
zella dello Sport.
Sarebbe un segno di debo¬
lezza dell'ordinamento spor¬
tivo chiedere aU’oqrdlnamento
'statuale aiuti per d quali
verrebbe chiesto un corrispet¬
tivo. Là giustizia spòrtiva non
può dlvèntare' kmgs ihariua’
del giudice ordinario, questo
11 parere di Giuseppe Prisco
mèmbro della Corte federale
della FGCL .
Luciana Anzaipna
—*«-^« V'*«^ «.«ir •,'W.^ H > % • *^'
.n V
• • '•n • ^ ^ «
j I
T:
f- 1
PAG. 22 l’Unita
DALMONDO
Domenica 14 dicembre ; 1980
POtnPj SolidariiÒsc e Ghiésà preparano la cerimònia di* màitedì
{.■:■
.v-;a
« Politika »: le orìgini delle nostre crisi vanno ricercate nelle limitazioni della; dem^razia e
non negli errori dei dirigenti -1 vescovi fanno appello a « responsabilità e saggezza » - « Try-
buna Ludu »: Tallarme creato in Occidente rende più difficile la soluzione dei nostri problemi
Rubbh « Fi¬
ducia nei
poiacchi »
Documento
della CGIL
ROMA — La posizione del
PCI sui pericoli che grava*
no altorno alla crisi polac*
ca è ripresa da Antonio
Rubbi, responsabile della
sezione esteri comunista,
in un’intervista che appa¬
re sul a Resto del Carli¬
no e sulla « Nazione * al
termine di una settimana
in cui anche nel dibattito di
politica interna hanno pe¬
sato le tensioni internazio¬
nali. ■
Rubbi — riferendosi al¬
le iniziative del PCI, qua¬
li, i passi presso ì parliti '
comunisti dei ' paesi del
Patto, di. Varsavia — dice
che « non pretendiamo ce ^.
to che tutti condividano
le nostre posizioni. Quel¬
lo che ci premeva era di
farle conoscere con. la dei .
..terminazione-e la chiarez¬
za con cui te abbiamo as¬
sunte. Naturalmehte spe¬
riamo-se ne tenga anche
conto, certo, nel modo co¬
me la situazione polacca è
stata rappresentata in alcu¬
ni articoli apparsi sulla
stampa di altri paesi socia¬
listi, e in alcune dichiara¬
zioni di un portavoce uf¬
ficiale del POUF, si sono
colti elementi che • hanno
fatto temere la possibilità
di un intervento e sono
potuti apparire una minac¬
cia di intervento z.
Rubbi aggiunge; e Posti
di fronte agli elementi che
hg sopra ricordati,'abbia¬
mo affermato, come era
nostro dovere, che, una
ipotesi che si riferisse al¬
la possibilità di un inter¬
vento, noi la avremmo giu¬
dicata inaccettabile. Però
rint~'‘vento non c'è e bi¬
sogna fare in modo che
non ci sia. Occorre lascia¬
re ai polacchi di risolvere
da loro stessi la grave cri¬
si che attraversano. A que¬
sto fine sono necessari an¬
che aiuti, il maggiore dei
quali, io penso, sia quello
di creare attorno a loro
un clima in cui possano
operare senza indebite
pressioni e senza esaspe¬
ranti allarmismi ».
Soffermandosi - poi sulle
garanzie della NATO, Rnb-
bi giudica che a lo scudo
della NATO non ha impe¬
dito che in Turchia, appena
qualche mese fa, fosse
cancellata ogni libertà, e
fossero liquidate le istitu¬
zioni democratiche. Lo sca¬
do maggiore della nostra
libertà in Italia penso sia
ancora nella presenza e
nella salvezza di quelle
forze che. questa libertà
hanno conquistato nella vit¬
toria sul fascismo e nella
sua strenua difesa e svi¬
luppo in tutti questi anni ».
Della Polonia è tomaia
ad occuparsi anche la
CGIL in un documento
che è stato approvato nel
corso di una riunione del
direttivo. « / tentativi in
corso tesi a mettere in di¬
scussione il grande proces¬
so di rinnovamento demo¬
cratico in corso nella so¬
cietà e neireconomia so¬
cialista polacca — vi si di¬
ce — trovano nella CGIL
la più viva preoccupazio¬
ne e la più netta contra¬
rietà ».
c Quel processo di rifor¬
ma — aggiunge il docu¬
mento — Thannu voluto i
polacchi che sono in grado
con le responsabili e ne¬
cessarie intese — che pur
nella dialettica si sono
realizzale fra sindacalo in¬
dipendente e governo —
di sostenerlo nel rispetto
delle compatibilità econo¬
miche, ma con la intransi.
gente volontà di sperimen¬
tare una propria via di
sviluppo della democrazia
socialista ».
Di Polonia si è parlato
anche nel corso di un di*
battilo organizzato a Mi*
lano dal Slovimento fede¬
ralista europeo sul tema:
c Lo sinistra e il ruolo in¬
temazionale deir Europa »,
Vi hanno partecipato gli
esponenti comunisti Cer-
velti e Bonaccini. il socia¬
lista Pelikan. il social-
democratico Orsello, il
socialdemocratico tedesco
Timmermann, il socialista
francese Barthalay, il co¬
munista belga De Brawe-
re.
DANZICA -7- il monumento.al lavoratori vittima della repres¬
sione di dieci anni fa davanti ai cantieri Lenin -
Dal nostro inviato
VARSAVIA - La Polonia sì
prepara a ricordare il deci¬
mo anniversario di una sua
tragedia, nazionale in uno spi¬
rito di unità e di concordia.
Martedì a Danzica e mercole¬
dì nella vicina Gdynìa ver¬
ranno inaugurati i monumen¬
ti dedicàti alle uiltime della
sanguinosa repressione con la
qucdé si decise, il 17 dicembre
1970, di domare una ! rivolta
operaia contro Verrata politi¬
ca economica di un governo
che pure affermava di dirige¬
re Ù paese nel nome della
classe operala. Dieci anni non
sono passati invano. Quando,
per la seconda volta a Danzi¬
ca. lo scorso agosto, esplose
una'protesta operaia', il pote¬
re politico dimostrò di avere
compreso'la lezione del 1970.
Il rìstdtato furono gli ormai
famosi accordi di. Danzica
Che hanno aperto una strada
nuova al ; socialismo in Po¬
lonia. • - ■■
' Meditando sul passato e sul
presente, un collàboratore del¬
l’autorevole i settimanale Po-
litikà, Mieczyslato Mieszczan-
howski, ha scritto: c Le .cau¬
se di tutte le crisi non sotto¬
state soltanto gli erróri dei di¬
rigenti... La ragione più pro-
fonda-è da ricercare nelle for-.
lite del- nostro sistema sociale
è politico, che consentivano
una limitazione della-democra¬
zia socialista, frenavano il
suo sviluppo ■ e liquidavano
ogni tentativo di ravvivarla »^
Abbiamo parlato di unità e
di concordia. Non a caso, alle
cerimonie di inaugurazione c^i
monumenti si troveranno in¬
sieme i ' rappresentanti dèi
nuovi sindacati Solidarnosc di¬
retti da Lech Walesa e quelli
del potere- politico e ' dalla
Chiesa cattolica. 'La delegazio¬
ne dei governo, secondo infor-.
mozioni non ancora conferma¬
te ufficialmente, dovrebbe es¬
sere diretta' dal presidente del
Consiglio di Stato (presidenza
della repubblica) Henrtjk Ja-
blonslci. dal «ice prìmo mini¬
stro Jerzy Ózdoivski (espo¬
nente cattolico) e dal ministro
della Cultura Jozef Tejchma.
Jablónski è anche mèmbro dèi-
l’Ufficio politico del POUF.
Accanto a loro saranno Td-
A congresso
ILPartì^
^ ^ contadino
VARSAVIA — E*, cominciato
ieri a -Varsavia e durerA- per
tre giorni l'ottavo congresso
del Partito dei contadini. Al-
la apertura dei • lavorj erano
presenti li primo - segretario
del POUF Kania' e il presi¬
dente del Partito democrati.
co Wltold Mlynczak. ■
n leader imgherese iiitervieiié 8l 'cori£^^so dei sm^ - c^L’ho
già detto a Mosca » -1 Parlare di ormai parlare del futuro dèlia di¬
stensione » - Affrontare con francìiez za le difficoltà economiche del paese
' - ; Nostro servizio
BUDAPEST — Ancora una
; volta al coDiBpresso dei
■ ' sìndàc^ti ftÉ^iéresi, i pro-
' blemi - biféréaziODali e la Po¬
lonia sono stati al centro dei
lavori, E Jànos Kàdàr, il se¬
gretario del POSU (partito
operaio socialista ungherese),
non si è certo sottratto, mter-
venendo alla ripresa dei la¬
vori nella mattinata, all'at¬
tesa degli osservatori. "
t Non ho certo invidiato —
ha cominciato a dire Kàdàr
affrontando nel suo interven¬
to il tema della Polonia — U
compagno polacco che ha par¬
lato ieri séra*..€La situazio¬
ne polacca è davvero com¬
plicata e difficile, cosi come
difficile — ha aggiunto ac¬
cennando ad un 'disguido tec¬
nico, che aveva messo in for¬
se la traduzione simultanea
dell'intervoito dd polacco —
è a quanto pare parlarne z.
c Ma parlare della Polonia or¬
mai, — ha detto n leader un-
^terese — equivcde a parla¬
re dei problema del futuro
della distensione e della pa¬
ce*. *Noi siamo interessati
a ché la classe operaia e U
popolo polacco trovino una
soluzione socialista ai ' pro¬
blemi del paese, e desideriti
mo che la trovino da sóli.
Il nostro punto di vista è
conosciuto e raWnamo ripe¬
tuto anche a Mosca nel ver¬
tice di qualche giorno fa —
ha concluso Kàdàr —, Noi di¬
ciamo che t ptAacchi hanno
la possibilità di farlo». .
Ma ccm la sua tradiz i o n ale
sicurezza e sem^cità di espo¬
sizione. Kàdàr. che anche que¬
sta volta parlava senza testo
scritto né appunti, ha affron¬
tato anche i tèmi delle pro¬
spettive .économìdte interne
andando diritto al nocciolo dd
problemi. cGIi obiettivi più
limitati che ci siamo propo¬
sti per ì prossimi anni — ha
detto Kàdàr — sono comun¬
que di tutto rispetto anche in
confronto con le prospettive
economiche di tanti paesi M-
cidentali più svÙuppatì*.
c Dobbiamo renderci conto
però — ha aggiunto Kàdàr —
che ^ raggiungere questi
obiettivi più limitati sarà ne¬
cessario una maggiore dina¬
mica e differenziazione inter¬
na e un impegno accrescitdo.
E benché l’obiettivo per i
prossimi anni sia quello di
difèndere M livello di vita
raggiunto ^ ha detto .Kàdàr
M tùognerà comunqne'Xer-'
■càrè di risolvere t probÌèm\'\
isàciali- più urgenti,, coma .gb
alloggi per i-giovani, la sa¬
nità, la situazione .dell'istru¬
zione e quella dei. pensùmoti
più anziani ». e Del resto — ha
concluso — non ci nascondia¬
mo che : certamente esistono
vetrine migliori i^Ua un¬
gherese, ma che hanno èèrta-
tnenie anche U lorpr costo >• ' >
. Un intdvento difficile, se¬
condo la definizione di Kàdàr.
e non solo per disguidi tecni¬
ci, è stato quello del-del^ato
polacco. zOggi in Polonia —
ha detto Albin Siska. presi¬
dente del comitato dì :mordi-
namento dei sindacati di cate¬
goria polacdii (subentra al
posto della vecchia centrale
sindacale disciolta) — l’obiet-'
tivo prioritario è trovare una
soluzione politica alla crisi
del paese. Purtroppo bisogna
prendere atto di una profonda
divisione del movimento' sin¬
dacale del nostro paese: Og¬
gi non sono presenti qui -r-
ha poi affermato Siskà — >
rappresentanti di, SoUdqrietà
che è in Polonta. un reale mo¬
vimento della classe operaia,
ma che non ha voluto accet¬
tare di discutere assieme una
rappresentanza comune a qus^
sto congresso».
■ Un interesse assai vìvo
hanno suscitato gtf interven¬
ti 'dd ddegatì di base, che
neppure lo spazio e l'atten-
zione'dedicata ai leader più
importanti ha offuscato. Va¬
le la pena. quàidL di accen¬
nare almeno al tema dei-più
i n t er e s s anti fra di essL
Occorre riuscire a garanti¬
re ai. lavmatorì un aumento
salariale che compensi alnìe-
DO fl rincaro dei prezzi (in
altre parole. una spe^ di
scala motole che qui in Un¬
gheria non esiste), ha chie¬
sto il spretarlo di un sìnda-
calo settoriale. '
La maDcanza di ìa v òr a tori.
ha denunciato un sndacalista
dei ferrovierL pr^iadica non
solo le condizioai di lavoro
dei ferrovieri stessL oostrin-
géndoli-a un sovraccarico dì
lavoro stressante, ma lo stes¬
so normale funzionamento deL
rintero sistema ferroviario
ungherese. ..
^ Luigi Marcoiungo
al PCI sulla Polonia
PAIUGI -r Georges Mardiaìs,
s^retario generale del parti¬
to comuni:^ francese, hà
criticatb in tm’intervìsta
radkrfonica la posizìOTé pre¬
sa dal PCI sulla questione p(^
lacca, secondo quanto riferi¬
sce l’agenzia ANSA da Pari¬
gi.
' Marchais, sempre secondo
l’agenria. ha deìto che con
la loro posizione nei confron-
. U dril'iniSS. i comunls^ ita*
lianif non hanno fatto altro
che' contribuire «ad aecredi-
tare l'idea che una minaccia
estetna pesi: sulla Polonia ».
In questo modo i comunisti
italiani notf farebbero dié ren-
. dere .« più complicata, più
dìfficRè la necessaria attua¬
zione did rinnovamento demo-
cra^o è socialista in Polo¬
nia».-
Per qwmto riguarda il par¬
tito ooitoinlsta frahoese. se-^
ooodo quanto l'agèozia attri¬
buisce a Mardìaìs.'esso si rì-
fhda di partedare a quella
die co ori d eca \ «iaia' cam-
pòipai'd’mtossicoztoaé» d'ori-
^nè am érì ca na è rimp ro vera
al PCI di non facilitare con le
sue prese di posizkme .U com¬
pito dèi diri g ent i e del popofo
pdtocdii die — avrdibe detto
Mimcfaais — si trovano di
fronte al dupUce compito di
vi nce r e «i resti éH éhgméitìr
smo» e^dì emettere in {scac¬
co qadli <dte vorr^bero ap¬
profittare d’ano sitùadone di/-
fìcùe».
Chiunque Mna lètto e va¬
lutato le pòsirioni assunte dal
[..PCI salto, vicènda polacca,
sa^ bene che i.cpmum^i ita¬
liani non hàitno partecipqto
— né si sono prestati — a
campagne - di ' edcun tipo. In
tutte le occasioni, e in tutte
le sue prese di posizione, 9
PCI ha espresso sòlidàrietà. e
appoggio ai comunisti polac¬
chi. al POUF e al suo gruppo
dirigente, nella loro diffìcSe
opera di rinnovaniento e nel¬
la loro battaglia per impedire
il prevalere di fenomeni disgre¬
ganti nel paese. ? Crediamo,
donile, che la nostra pori-
zioné sia stata — e sio —
improntata a’grmdè sènw di
responsabUiià e di equ^tbrìo.
In questo senso. Tanarme e
la preoccupatone che abbia¬
mo espresso - 7 - e i conseguen¬
ti passi Capresi — appaio¬
no più che legittimi 'e fonda¬
ti dinanzi agli attaecM e ai
toni e da campagna» appar¬
ti soprattutto tuUa stampa
eeeotovacca e delta RUT, è
panMmente ripresi da gk>r-
Wml MCtCtlCU rTCOCCmpaZÌOWf
e ànarme. inoltre, ancor più
topitthai ifiaoszi td fatto che
TiptÀem (fi un intervento ester-.
no n> Polonia non è mm 'sbh
fa Tapb^ da parte di dd
dooreÙe ' farlo; né, (foffra
porte, ci sono stati p ronu n eìa-
menti cfi prmeiph cm rtrar s ot¬
to sala ipotesi tUT ù der u e nt ó.
Accerti Rimi dellf «Tfss» $« MifhvMSc
MOSCA ~ Un dd-
ragenzia Toss dlffiisb Imi,
contiene per la prima -votu
. —r insieme alle eonsoete cri-
Uche a coloro che «ostoco-
lono la normo Nsms ione »—
anche alcune fram drea gii
aspetti posi^ del rlnnova-
raentò sindacale in atto in
Folonia^ •
L'agesia sorietloa aemtnà
accettare l’idea che in PoRv
nia possa esistere un sindaca,
to indipende n te oome «Soll-
danicEc ». a patto che esso ri¬
spetti «le basi costitusionaU
.del sodàlismo, le oOeonze e
gU tnteressi nazkmaU».
Ceousescu e GrUdiUv r
fiducia nel POUF
BUCAREST - D Partito co¬
munista romeno e la L^a
dei (^munisti ji^oslavì esfai-
OMOO < la propria fiducia nel¬
la forza dei Partito operaio
ani/icoto polacco, ddla clas-
' se lavoratrice e deU’intero
popolo polacco di trovare so-
lozioni potìtkdte.odeguate ^
superare le ottuoli difficoltà
ed assicurare U contimu
avanzamento ddla Polonia
svila strada del socialismo e
dei benessere dei lavoratori ».
Lo afferma un comunicato
pubblicato dall’organo dd PC.
romeno « Scinteià » suU’inoon-
tró che U presidente romene
Ceausescu ha avuto ieri cton
Aleksandsr Grlìcfcov, mèmbro
dd presidiuro dd CC (Mia
Lega dì comonisU jugoslavi
Nel corso ddl’ihoontró, so¬
no stati affrontati i tènif dd
rapporti bilaterali^ per i qpa-
li si è espressa la co n vlwfch*
ne che esd continueranno ad
essere « di stretta amiciiia .
1; C o lou d ie
distnuie di
MOSCA — Ut un _
to all'appena eon dw od oon-
sigttò (Mia NATO di Bruxel¬
les apparso ieri sai petnetpa-
H quothUaitt di Itaca, la
«TASB» ha affermato' che
li ministre degli Esteri Ita¬
liano Bmillo Colombo ha pre¬
so le dtstanae dagli UBA
« esp on end o (1 paesi deL
raOsana) a^ium p roede are
aemenU fa Nb tonfa
•o df cn wdtoia In
_ sòdopoUUóa'éeOa
-T-s è usi i i nvec e prò-
nundito per fi mantentmen-
io deUo status quo in Eu¬
ropa ».
Da parte sua. però, la' Far¬
nesina ha definito— in una.
nota uffickea ^.«gtaufonf»
le valutazioni ddla «TAB 8 ».
«n ministro Cetotao — si
sottolinea — Ita sosfeaitfo,
aJTunisono con gli nitri mi¬
nistri degù Esteri, che la po¬
sizione di fronte alla situa¬
zione pokuxm doveva essere
ferma ma non provocatoria;
non tale, cioè, da aggiungere
un alibi ai eventuaU tnts ia-
tive sovietiche a
Preoccupànte ilòta dell'Eliseo
- V
!.. ; »
un nuovo
militare nel Giad ?
Il premier lìbico Jallud non esclude una intesa con Parigi
deusz Fiszbaeh, . segretario del
partito a Danzica e oU’ultimo
cornitato centrale eletto mem¬
bro candidato dcU’Vfficio po¬
litico, e il «oiroda.di Danzica,
Kolodziejski. La Chiesa cat¬
tolica, come abbiamo già pre¬
annunciato ieri, sarà rappre¬
sentata dal cardinale Franci-
szek Màchafski, arcivescovo
di ’ Cracovia, da monsignor
Brontslaw Dabrowski, segre¬
tario dell’episcopato polacco,
e dei véscovi delle diocesi lo¬
cali. :
■ li significato di questa uni¬
tà è di questa concordia non è
soltanto morale. Nel momento
in cui to Polonia affronta il
processo di rinnovàmmto; es-.
se sono anche unairisposta al¬
la diffidenza e alla' ipsoffe-
retiza che dominane i nicini
paesl.dèlji socialismo, reale».
Le ire forze — POUF, Ohiésa
cattolica e'Solidarnosc che
esprimono il pluralismo socia¬
le affamatosi in Polonia, han¬
no in questi giorni mostrato di
auére.uno chiara cpsclerwq dèi
limiti ■ inriiperqbili neà 'quali,.9
rinnovamento, può réalizzqrsL
11 POUF ha rìaffemato con
forza è più-voliè die « to.Pó-
lohia da, è e. ^à un paése
socialista, ' un ,ané^O:' sicuro
della famiglia dèi paesi socia¬
listi». Solidarnosc, nel comu¬
nicato Affuso mércoledl, ha
ribadito' c^ « l’ordine sociale
del paese e il sistema politico
non 'sono• ìhjperiròlo » è * la
realfrzàaone degli impegni de¬
rivanti dalie alleanze della
Polonia;., è pienamente ga¬
rantita». • ■ • . • . - ■ • •
Dal canto suo ' l’episcopato
polacco, dopo U comunicato
suUà sua recente conferenza
reso noto tnonedi, farà legge¬
re oggi domenica, in tutte le
chiese del paese, una lettera
pastorale nella quale si ricor¬
da che « attualnirote non c’è
una sovranità astoluta delle
Uazumì legate in blocchi ed
tdleonze» e. si sottolinea che
«la necessità del momen^ è
di unire tutti gli èfmrzi per às^
^skmrìm 'e protèggere Tistì^
■ zipoe. k> Stato è la sovranità
toviòbita della pàtria ».
«n prezzo che abbiamo pa¬
gato la libertà della Peo¬
nia — .dichtora to lettera pa^
storiò — fa ri che la sua
skutezza e sovranità noa pos-
sano essere messe in pmcòlo
da dedskxù sconsiderate, ché
crezmo i rischi di una nuova
perdita drila nostra libertà ».
Dopo aver rùévatò che U pro¬
cesso di rinnovamento esige
« respònsabilità. equilibrio: e
saggezza ». 9 documento sol¬
lécita « uno sforzo comune di
tutti gli strati sociali» per
«ritrovare la stabilità, tanto
necessaria a tutto 9 paese e
per ritornare alla vita iMnma-
le sia sodale ed economica
die politica ». • 4 . ■
Ar riflessi - intemazionali
delle vicende polacche hà de¬
dicato ieri wt polemico artico-
ìo Ttybuna Ludu. L’organo
centrale dei POUF accusa T
Occideute di aver creato un
dima di oBarme intorno alla
Polonia * per colpire l'URSS
e. la comunità socialista ».
« Didre ta aùtìna. fumogena
ddla p robi wn a t i c a polacca e
del-pericolo, «ivietico — af¬
ferma il quotidiano del par¬
tito alto sessione dì dicem'
bré deDa NATO à Bruxelles
si à^ posto ilprbldema del di-
slocamento Ddl’Europa oed-
doitale di nuove armi nudea-
rì americane; i “falchi” atton-
tad spingono per una nuova
corsa agli.’ armamenti »: a
Madrid non ha frocato ade-
guata risposta la proposta po¬
lacca (fi tenere ndTautunno
dd. USI a Varsavia una con¬
ferenza sulla distensione mSi-
tarè; Washington ha respinto
la proposta di Breznev per
Una smUitariszadone dd Gol¬
fo Persico; alcnnt circOU amer
TÌeaitt propongono la enarro-
ne un triangolo Pedtìno-
Toldo-WaslùngUm pir accer¬
chiare rUttìone Sovietica; si
mìnaeda un congdamento dd
commercio est-ovest; si raf¬
forza infine la e disciplina»
alTintemo dd blocco ddla
Nàto:
In reatià, afferma Trybaon
Ludo. < la nostra appartenen¬
za alla comunità socialista è la
g a r a nz ia della nostra sicurez¬
za e defl’intangWìlà ddle no¬
stre frootàfre è lo scudo per
realizzare eoa catoui il pro¬
cesso di rinoavamento soda-
lista». Dopo aver richi osm-
to 9 documento dd vertice (fi
Mósca che «ha espresso la
certezza » che càmunistL clas¬
se o p er a i a e la v or a t o r i pdac-
èht sapranno superare da soli
te laro ^ffkdtà, Tartìcolo
conclude:' «I tamAara del-
nstorto antisovktica dte sen-
fteii» pervenire dall’Occklen-
te doMnsono vahiterli come
ito tentativo creare una
fffiitora trii noi e i nostri al-
teoO e di I n tred ar re nervosi¬
smo netto aatariOM dd nostri
difflcSi proble mi e nd proce s -.
so di rtonovamenio».
Romòlù CMCfivifo
: ...
I Dal nostro corrlstx>nderìte |
PARIGI - La i Francia . èì
appresta ad intervenire nuo¬
vamente nel Ciad approfit¬
tando ■ della presenza sem¬
pre ’ più • massiccia di forze
libiche in appoggio alle trup¬
pe del presidente Gukuni Wed-
dei e della sua coalizione go¬
vernativa che si battono da
mesi contro quelle dell’ex pri¬
mo ministro Hissene Habre?
.' Dì una nuova «impresa a-
f ricatta » di Giscard si parla
con insistenza in queste ore
a Parigi e secondo alcune In¬
discrezioni attribuite ad am¬
bienti militari tre ^ battaglió¬
ni di paracadutisti sarebbero
già in stato ■ dì allarme in
tre, basi diverse a Mayolte
nelle Comóré. a Gibuti e a
Bpuat nel (^ntrafrica. 1
La ; Republilicà :.,Centrafri¬
cana,' il Càmerùn, U Niger,
il. Sudan e TEgìtto non sa¬
rebbero i verosimilmente . .del
tolto contrari — sempre se-
condp, queste fonti: a .un
.intervento, francese che do
vrebbe; » - toro avviso • « mel-
tere fine al caos che regna
nel Ciad ». ■ Nella, tarda mat¬
tinato' di ' ieri la presidenza
della -Repubblica francese ha
preso ( fonnalmerite: ^ posizione
cóntro 1 -intervento libico con
una dichiarazione che viene
definito una: seria < messo in
guardia contro ■: il prosegui¬
mento d> quésto intervento
che è contrario agli accordi
conclusi tra gli Stati africani
e le diverse parti del Ciad e
. minaccia la - stabilità - della
regione». . ■ 4 ' .
‘ L'eliseo non parla ovvia¬
mente (b un . pc^ì^ìle inter-
_ ICENTRO-AFRIOf^
vènto fremeese' (Parigi, si
dice, ha mostrato il suó ri¬
spetto per l’accordo di La¬
gos ritirando' le • suè ‘ forre
dal'Ciad),, dichiara però che
* la Francia, ^rà il suo ap- (
poggio: a > tutti gii sforzi col¬
lettivi die ■ xntràprenderanno
gli Stati africani .per risiabt-
lire.la pàcp nel Ciad.'preser¬
varne ■ Tunità - e . mantenerne
l’indipendenza»: L'esperienza
del p£msato d’altra parte (i
ripetuti interventi^ nel Ciad
come quelli nello >Z^e. nel
Centrafrica e in. Mauritania)
permette di . meglio com¬
prèndere cosa di solito signi¬
fichino ' dichiarazioni del ge¬
nere.' Ltinedi ■ scade - la dato
limite-fissata da Hissene Ha¬
bre per- sottoscrìvere- il ces¬
sate il fuoco che il suo av¬
versario Gukimi ha già pa¬
rafato a Lomè ; 8 - 28 novem¬
bre scorso. Sempre lunedì do¬
vrebbe iniziare la terza con- ,
ferenza di Lagos in Nigèria
sulla questione del Ciad. . .
L’ avvertimento : francese ’
non è dunque un fatto estem¬
poraneo. Già ' due giorni fa
l’uomo di fiducia di Giscard
per la politica • africana, il
ministro per la coopérazione
Robert Galley, in sede di com¬
missione esteri alla assemblèa
nazionale aveva detto che fa
presenza libica al'fianco di
Gukuhì nel Ciad € è 'oggetto
di riprovazione quasi genera- ^
le dà parte dei capi di Stato '
africani e provoca un senti- '
mento di sospetto tra i par- .
tigiani-di Gukuni». La Fran- :
eia. aveva detto, € deplora f '
combattimenti frairicidì e at¬
tende che i capi africani e-
sprimano il modo , migliore ■■
per far giocare: la loro so- .
■ lidarietà ». .- ‘..ti: . . - ^0 . ■
■ Galley aveva anche smèn-
tito informazioni ^ di' stampa
secondo cui la Libia avrebbe
tooposto a Parigi ùna « spàr
tizione» del Ciad, fórse pròiHìó
per - il timore di Gheddafi
dinnanzi a un non' imo’-obàbile
intervento francése. Ma oggi
ili una mterinsfa a Le monde
il primo 'ministro libico Jàl-
lud ; spiega che pur; non es- ;
sendovi ; un ' accordo segreto
tra Tripoli e Parigi sul Ciad, -
la Libia.'da tempo ' prevede
una cooperazione franco-!ibi-
-ca in Africa jb che a propo¬
sito del Ciad « la ■ compren¬
sione- e gli. accomodamenti
sono possibili dòn la Francia.
. : Franco Fabiani
\nsita-ìampp - tjèl ministro cubano
Incontri con Mijatoyìc e Vrhovec - AI cèntro dei col¬
loqui il tentativo di mediaziotte dei paesi non allineati
BEILGRADO.*^ L'improWisa
visito-lampp* dì veirenfi a.
Belgrado , del ministrò d^li
esteri cùbauó Iridoró Malmkr-
ca. é stola (leccato fx'eva-
lentomente -al .-'tentativo -<8
mediariooe : che - i Paesi non-
alliiteati stonito] 'condùóendó
pel cdnflitto tra: Iran ‘e Irèk.
La mìsripoe ^ rapprèsèn-
tante cubano è un .nuovo pas¬
so sulla via di un impegno,
che ha. ipcootrato sincHra seri
ostoo(9L Proprio nella - capi¬
tole ^goslava sì era svolto
all’inìzìp di ' novembre una
conferenza dei ministri degli
esteri <8 Jugoslavia, Cub^
India. Pakistani ytombia. è
del capo del (ilpóriìmento poK
lìtioo dell’OLP per esanima-
re to costìtuzìiMie dì un «co-
Thitaio di buona volontà » div
— se gradito a Teheran e a
Baghdad t- avrebbe dovuto
svolgere una attività (8 mé-
(bazione per la cèssaznoe del
(jonflitto nel Golfo.
Venenfi BlalmierCa ha im
ennfràto Cvijètin Mljatovìc.
presidente della. Presidenza
della Repubblica.: e 8 mini¬
stro degù esteri Josìp Vrix^
vec. Nel corso deH’incootre
9 rappre s entante cubano ha
riferito sui colloqui' avuti a
. nome movixàoito dei noo-
allineati nelle capitab ira-
, niana. irakena e di altri Pae¬
si dri Medio Oiriente a dèi
mondo arabo. -
Nessuna indiscreziooe sugb
incontri:-pfer quanto si a^xen-
de. eia ima nota déU’agenzia
.sTanjug», Mabnierca ha
oonfèsutoto che si- è KX»ra
alto stàdio tkgh .i sforzi suOe
póssibilitd di riunione ài tm
comitato di buòna vOlOntà ».
L’iniziativa incontra dunque
evidenti, diffìocrità per le resi¬
stenze opposte dai due ante.'
gonisti. Vrhovec e Malmierca
hanno anche (brèusso deUa
, pròssima riuntone dri ministri
-degU èsteri del noovìmento dei
nòn-aUineati a New Delhi e
degù ultinn svbuppà della si¬
tuatone in Polonia, to sera¬
te 9 ministro degb esteri cu-
bano'ha lasciato Belgrado per
una (testfiùizfene che non è
stato resa nota.
Per quanto riguarda le no¬
tizie die provehgoòo ■ dalla
«zona calda» dd conflitto
sul Golfo. l’Aralria Saudita ha
smentito ieri - infonnaziani
(sxnpai^ salto stampa occi-
dentolé secondo te (juali-
rUinooe Sovietica sta trasiMr-
tandò aiuti militari destinati
ab^frak attraverso fl porto
saudita : <8 Yanou. - sol Mar
Rosso, e ha precisato che
rirak non ha mai -presoitoto
richieste (8 questo genoe. ,.
a
Tu^
i militàii : ^
goyerneraimo :
a « tempo "1
indeterminato »
ANKARA ll' Consìglio na¬
zionale di sicurezza turco
« continuerà a svolggre le sue
funzioni fino alla formazione
del Parlamento' Tuuionale,
che si rittnirà dopo cha intrà
approvata la nuova Costitu-
zUmè », afferma una legge.
pubblicata ieri ...dalla « Gaz¬
zetta Ufficiale ».'■ ^
' La legge in questione, che
non fissa alcuna scadenza per
ciò che concerne l’iqqinovazio.
ne della nuorè Costituzione o
l’organizzazione dèlie elezioni
legislative, dà, cod. una forma -
lè^ato alla formazkme dd
'Consiglio nazionale di sicu¬
rezza scaturito dal colpo di
.Stato militare dd 12 settda*-
bre Scorso..
Polémiche di
sul piano
per il Golfo
BELDBADO — Il piano
la sicaicsa ddla regioiie dd
gdfo proposto da Breznev
nd emso ddte sua riatta In
fridia onntinuà’^ad essere al
cenilo di contrastanti roaaio-
nL
Nella capitale Jugoslava H
piano è stato accolto con In-,
tenaae ma anche con un eer^
to scettidano per quante rl-
guardà le possibilità di ima
sua applicazione L'agenzia
« TanJug ». in una analisi dd¬
la inaiattra sovietica, scrive
dm. «rawenire di questo
piano dipende «sclusivameat»
dal gtudo di atncerltà di col
daranno prova le grandi po-
tenae Ma si.piiò dlffieUmen-
te ettaàdad . die'te aoperpo-
tenae - J ece itli io di 'ri nun ciare
alle loro nwMéÉlum biooco
per permettere un accordo
sudi obblighi téclprocl non
foes’aRio che nèl Golfo».
Reazioni apèrtamente nega¬
tive eooo girate ieri dalla
Giordania e daite 'Cina. Un
po^vooe dd goveiho dì
Amman ha ieri dichiarato
dm la ateorcani dd Golfo
dovrebbe eseete- lasdata ai
soli paesi (Urettamóite Inte- -
ressatì « senza interfermae
da oarte deUe grandi potei»-/
àe ». L’ageniia « Nuova Ci¬
na». in un oommèhto pabbU- ;
cato ieri ^ mattina, affanna ^
che le propeete di Breznev
sono una manifestazione di
« cinismo > ed un tentativo di
distrarre Topinlone pubblica '-
daHa tensione ai confini con
la Polonia. « Nuova Cina » '
aggiunge che « la cosa mi¬
gliore che l’URSS potrebbe
fare è 'di • ritirare le sua
truppe dall’Afghan ìstan ».
Due gìoraalìstì dèi ludeh
ih Iran da un commando iracheno
TEHERAN - B giornale del
partito Todeh (PC iraniano),
< Mankwn ». hà lanciàto un
appello a tutte le organizza-
akinl deoMMuatichè per la U-
berulóne di due suoi gtorna
lis|i. BUan e Badathto-Hamid
rapiti 0 2 ottobre aoorsò dà
cmenenart del partito Boatti
iraehenò » mentre si trovava*
rio come iiivtott nd Khial-
stan per dei reportage sulla
guta j|i. !Ba>aD. . Ne)I'ataillo
•I (tenonela «quest’atto dd
g ofotao lra(9)eno' che Vtola
ogni accorto Internazionale,
c om p r esa ilmmonità - dei
giarnalistt».
- «n raptaénto degù toriati
del gloiTiale Mardom — rt
affema nell’appello -r è una
ultènore dUtatranone del-
l’eglgn«riiità del regime d!
B adda à» H àz sel n contro rin-
dlpendenia della mtabbnea
ialamlea ddrtran ed è inoltre
un nuovo segno dUle aalont
fatetete del Teglme dltutorla-
ìé e antldciaoclntleo (M
irachenoa.
«Invitiamo quindi — con¬
clude rappeIJo di Mardom —
tutte le organlmarionl inter-,
naztonali e la opinione pub.
Mic a a proteetare duramente
contro, tali adoni criminah
regime traeheno ehieden-
TO rire il governo ireeheno-
rivell la lo calità dove t noetii
due flornallstt sono detenutt
e 11 tiberino immediatamente ‘
• «ensa condizioni ».
Ftoota li,governo traeheno*
non ha fatto sapere nulla sul’
rapimento del due gknnalisU.
1
- * f*—•» « y-t » *
-J-AV» V '-V- r- :AYi--,. ?;
, 1 /
•/»< Tii % M »—ti-»: » «M/ « V- t i,VAi.*.* #--*,V-- -r.v/.»
» r , * ■ ’ . 'i--»; %» —M^—KV4*.««, *, , / *
•— - t^r c,v'•-f •.'••;•{ v'"-
V ’V . r *r ^ . ,..
Domenica .14 dicembro J 980
CONTINUAZIONI
r - - f '
l’UnttA PAG. 23
x\
\
\
Il dopo-terremoto
no costruire e non procla¬
mare.
Sembra che Zamberletti
intenda • saltare * la secon-,
da jase delVemergema: quel¬
la, per intenderci, dei pre¬
fabbricati leggeri e mobili
per passare immediatamen¬
te (nel periodo gennaio-giu¬
gno) alVinizio operativo del¬
la ricostruzione, che dovreb¬
be essere completata in 18
mesi, cioè entro il 1982. Tu
che ne pensi?
$alvo situazioni partico¬
lari — perché non esiste
una ricetta valida per tutti
gli usi — penso che si trat¬
ti di una tragica sciocchez¬
za. In iinea generale, non si
può < saltare > la seconda
fase dell’emergenza, che pre¬
vede strutture di ricovero
leggere e transitorie, le qua¬
li potranno poi essere rimos¬
se in tempi ragionevoli e
messe a disposizione di un
valido servizio nazionale di
protezione civile. Tra l’altro
< .saltare • questa fase signi¬
ficherebbe bloccare le atti¬
vità turistico-alberghiere e
l’uso delle seconde case non
per qualche mese ma per
qualche anno, con : conse¬
guenze economiche e sociali
facilmente intuibili. Parlare
di avvio operativo della rico¬
struzione per iniziativa del
commissariato straordinario,
€ di completamento della ri-
costruzione stessa entro .18
mesi, significa non avere il
senso della realtà, dei tempi
operativi, delle procedure
che la pianificazione esìge.
Significa concepire il risa¬
namento, il rinnovamento e
10 sviluppo delle zone terre¬
motate in termini ««tratti e
verticistì, con una mentalità
neo colonialista e specu¬
lativa.
Perché, in particolare, usi
11 termine speculativa?
Perché quando lo Stato
pretende di intervenire dal¬
l’alto, burocraticamente, con
pseudo tecno-strutture oen-
Iraiizzate, dilaga l’inefficlen-
xa e trionfa la speculazione.
; n Belice insegna.., •
- Nel Belice l’Alto Ispetto¬
rato delle zone terremotate
doveva provedere ■ a tutto,
espropriando i comuni e ri¬
correndo ad enti ed istituti
vari. Dopo anni di inerzia, di
scempi e di scandali, le cose
hanno cominciato lentamen¬
te a muoversi solo quando
i poteri locali sono stati par¬
zialmente reintegrati nel lo¬
ro ruolo di programmazione
€ di controllo. C’è qualcuno
che vuole rirétere ' quella
esperienza? C’è chi pensa di
trasformare il commissaria¬
to straordinario in una spe¬
cie di ispettorato per la rico¬
struzione tipo Belice? Se c’è
esca allo scoperto. E ci dica
anche quali funzioni si in¬
tendono affidare a macro¬
agenzie in via di costituzione,
che già offrono l’ideazione
e la ricostruzione di ■ interi
paesi «chiavi in mano».
Insamma, nel commissaria¬
to c’è qualcosa che non va...
Certo. Nei primi giorni sul
commissario si agitavano e
premevano * notabili » dei
vari « feudi » locali, che mal
sopportavano l’intervento di
una autorità unica di coordi¬
namento e di sìntesi dell’ini¬
ziativa di emergenza sul ter-
ritorio. Ora invece gli uffici
del commissariato sono sta¬
bilmente presidiati da mini¬
stri, sottosegretari, segrete¬
rie tecniche d’interdicastero,
e così via. Questa invasione,
dopo la vergognosa omissio¬
ne di aiuti delle prime ore,
ha in parte placato l’insof¬
ferenza dei. gruppi di potere
locali. Perché? Perché a mio .
avviso essi sì sentono pie¬
namente garantiti da chi,
dentro il governo nazionale,
ha sempre promosso e tute¬
lato quel complesso e perver¬
so arcip^ago di interessi
particoiaristki e localistid
. che costituisce, specie nel
Mezzogiorno, il trentennale
siatetna di potere de. •
. E‘ una analisi preoccu¬
pante.
Sono i fatti che devono
preoccupare e che vanno
chiariti. Perché se i poteri
etraordinari del commissario
dovessero essere svuotati,
deviati e gestiti da altri per
interposta persona, sottraen¬
do per altro i singoli atti ai
quolidiatiib controllo delle as¬
semblee locali, del Parla¬
mento e dei partiti politici,,
allora' bisognerebbe fare il
punto con pacatezza ma con
chiarezza, sui ruoli, le com¬
petenze e le responsabilità di
. ciascuno. =
' frt queste ultime ore si ac¬
cavallano « voci > diverse e
disparate intorno a « dimis-
sionamenti » o a dimissioni
dell’onorevole - ■ Zamberletti
oppure ad una sua rapida so¬
stituzione con personaggi po¬
litici ed ex-ministri dèi qua¬
li si fa già qualche nome.
Qual è la tua opinione in
proposito?
Noi siamo contro 1 « pol¬
veroni » e non ci presteremo
a campagne indifferenziate,
generiche e strumentali, co¬
sì come non accetteremo de¬
cisioni nervose, affrettate e
pericolose. 'Tutto quanto ab¬
biamo finora fatto e detto
dimostra chiaramente che
siamo impegnati sino in fon¬
do sui fatti, sulla dramma¬
tica emergenza ancora tut¬
ta aperta a cominciare dal¬
le zone interne, avanzando
proposte precise e puntuali,
apprezzando francamente
quelle misure che ci sem¬
brano- necessarie giuste, e
criticando con altrettanta
chiarezza e fermezza il me¬
rito di auelle iniziative e dì
auei metodi che giudichiamo
sbagliati.
n nuovo ricatto delle BR
cessore di "Girolamo Minervi¬
ni. il giudice ucciso a Roma
proprio tredici mesi fa dalle
Br. non aveva scorta. L’ave¬
va avuta, fino a venti giorni
fa. Poi, secondo quanto ha af¬
fermato la moglie, lui stesso
aveva cominciato a rifiutarla,
< perché la considerava inuti¬
le». Se le cose stanno vera¬
mente cosi, è legittimo chie¬
dere come mai è stato comun¬
que consentito che un magi¬
strato sicuramente nel mirino
dei terroristi girasse senza al¬
cuna protezione. La scor^ è
forse un privilegio? Òvviamen¬
te no. E allora, di fronte ad
una situazione di pCToirfp'tal--n
mente evidMte. il rifiuto del-'K
Tinteressatò non può solleva¬
re gli organi di polizia dalla
respoi^l^tà di tutelare la
sua vita.
H primo comunicato, fatto
trovare dalle Br a R<xna da¬
vanti al cinema < Ambassa-
de» (all’EUR) con una tele¬
fonata a Repubblica, come
accennavamo, pur contenendo
im riferimento chiaro alla ri¬
chiesta di chiusura dell’Asi¬
nara, non prospetta alcun ter¬
mine preciso. E' facile preve¬
dere che i terroristi vorranno
centellinare le loro mosse, per
realizzare una gestione poliii-
ca dell’operazione criminale.
€ Venerdì 12 dicembre — si
legge all'inizio del comunica¬
to — un nucleo armato delle
Brigate rosse ha catturato e
rinchiuso in un carcere del
popolo il boia aguzzino di mi¬
gliaia di proletari Giovanni
D’Urso. magistrato di Cassa¬
zione, direttore dell’ufftcio ter¬
zo della direzione generale de¬
gli istituti di prevenzione e
pena del ministero di Grazia
e Giustizia ». Le Br scrivono
che D’Urso « ora è in un car¬
cere del popolo e verrà sot¬
toposto al giudizio del prole¬
tariato, che U porco credeva
di poter massacrare impune¬
mente ».
H comijnicato continua con
la solita' rozza e delirante
analisi della < crisi struttura¬
le delfo stato imperialista del¬
le multinaziortali ». quindi
contiene alcuni passi della
€ Risoluzione della Direzione
strategica » dell’ottobre scor¬
so, riproposti in riferimento
esplicito al 'noto scontèo in¬
terno tra il massimo livello
delle Br e la «colonna Wal¬
ter Alasia », le cui azioni ven¬
gono nuovamente tacciate di
« avventurismo » e di « oppor¬
tunismo».
Il comimicato contiene in¬
fine una serie di parole d’or¬
dine, (riprodotte anche nel
cartello dietro il quale è sta¬
to fotografato D’Urso) che
rappresentano ùn indiretto
ma chiaro riferimento alle ri¬
chieste che stanno alla base
del ricatto: * Organizzare la
liberazione dei proletari pri¬
gionieri: smantellare il cir¬
cuito della • differenziazione:
costruire e rafforzare i comi¬
tati di lotta; chiudere imme¬
diatamente r Asinara».
H nome del giudice D’Urso.
a quanto sì è saputo da in¬
discrezioni, era da tempo nel¬
le « liste » delle Br: sarebbe
stato trovato, tra l’altro, in
imo . dei più importanti Mvi
Ritentano una carta «
fatti nella risoluzione di ot¬
tobre, e in un altro documen¬
to preparato nel carcere di
Perugia e firmato anche da
Cnrcio, viene indicato come
compito primario quello di
c ottenere la liberazione dei
compagni prigionieri » e l’abo¬
lizione delle supercarceri.
l’esplicito riferimento alle ur-
ceri speciali è stato fatto fin
dall’altra sera dal brigatuta
che ha telefonato ad nn quo¬
tidiano per rivendicare il ra¬
pimento di Roma, cosi
come nelle altre telefonate di
rivendicazione.
Questo nnovo sequestro la¬
scia pensare che negli ultimi
mesi le Br abbiano attivato
tutti i loro sforzi per ricom¬
porre le file deH’organizzazio-
ne nella capitale, dopo l’on¬
data di arresti e la scoperta
di importantissimi covi — pro¬
prio a Roma — del maggio
scorso.
Nonostante le spaccature,
nonostante la « frana » dei
pentiti, nonostante i risultali
senza precedenti ottenuti qae>
st’anno dalle forze di polizia,
insonima, il sequestro dell’al¬
tra sera è la prova più dram¬
matica del grande pericolo che
reversione organizzata conti¬
nua a rappresentare, sia di fat¬
to che in potenza. _
Ancòr» una volta, ad esem¬
pio, aleggia il sospetto di nna
infiltrazione terroristica in de¬
licati affici dello Stalo: è dif¬
ficile pensare'che i rapitori di
Giovanni D’tJrso abbiano po¬
talo agire in modo tanto silen¬
zioso quanto efficace senza av¬
valersi dell’opera di nna c tal¬
pa ». in grado di controllare
le attività e i movimenti del
dirìgente del minuterò della
Cinstizia.
' Ora si intrecciano le ipote¬
si sulle conseguenze e sui pos¬
sibili sbocchi di quésta nuova
impresa criminale. Gli inqui¬
renti si dicono convinti che
le Brigale rosse - perseguiran¬
no nna lattica diversa da quel¬
la usata durante il rapimento
di Moro, n ricatto, dicono.
scoperti à Roma nel maggio
scorso (quello di via Silvani).
E’ dunque evidente che i ter¬
roristi seguivano il magistra¬
to da tempo; H rapimento, se¬
condo la ricostruzKOe ^gU
inquirenti, è avvenuto intor¬
no. alle 20,30. dell’altra sera
in un punto isolato di via Leo¬
ne Xni, nel quartiere Aure¬
lio. Qui sono stati ritrovati a
terra gli occhiali spezzati di
Giovanni D’Urso. La sua au¬
to era parcheggiata a poche
decine di metti di distanza,
regolarmente chiusa. Non so¬
no stati rintracciati testimo¬
ni oculari. L’aggressione, pre¬
sumibilmente, è avvenuta su¬
bito dopo ^ die il màiB^tràlfo
aveva parcheggiato la mac¬
china . e mentre si avviava
verso casa. C’è stata i sicu¬
ramente una violenta collut¬
tazione. anche se noti ci sono
tracce di sangue.
Giovanni D'Urso è nato a
Catania* 47 anni fa. Sposato,
due figlie (Lorena, dì 19 anni,
e Giada, di 9). è entrato in
magistratura nel ’59 ed ha co¬
minciato la carriera proprio
in Sicilia. E’ stato trasferito
nel *70 al Ministero della Giu¬
stizia, dove ha sempre svolto
mansioni ' tecniooorganizzati-
ve. Ieri la moglie. Franca
Manolo, in un’intervista alla
radio ha affermato die il ma¬
rito, a quanto le risultava,
non aveva ricevuto minacce.
< Sono in casa — ha poi det¬
to — mi debbono telefonare,
debbono dire cosa vogliono,
perchè noi trattiamo, perchè
c’è in ballo la vita di un uo¬
mo che è padre di due figlie ».
»
•Uvoita potrebbe essere gioca¬
to ad «n livello < pt« buso s,
ma proprio per qnesto potreb¬
be risultare più sottile, piò in¬
sidiose, Dopo l’esperìeiua del¬
la vicenda ' Moro, insomma e
nonostanM gli slogan - della
m Risolnsìone Strategica a, dif-
. ficiimente le Br ora si propor¬
rebbero di chiedere una libe¬
razione di deteaoti; è invece
probabile che si" accingano a
fare richieste molto specifiche
riguardanti una struttura —
cpiella delle carceri speciali —
che del resto à già da tempo
al centro di ducnisioni e pe-
lemicbe. Con 1’obiettÌTS^ inol¬
tre, di ricreare nna spat^inra
Ira il cosiddetto c partito del¬
la trattativa a a chi aastìena
invece che — fermo lestan-,
do che occorra fare tetta fl
posaflùle per difendere la vi¬
ta del magistrato Giovanni
D’Ureo — non potranno esae-
ra accolm richieste che pra-
Boppoogeno ona violaaiooe del¬
la legalità.
Sì chiedono soldi al buio
intende muoversi, le linee cbe-|
vnol seguire, gli investinteòli
che decide di fare,, in relazio¬
ne alla ricostruzione e allo
sviluppo. Si chiedono soldi al
Grave lutto di ^
- - • r * -
Angelo Scaglìarìni
BOLOGNA — Un gravissimo
lutto ha colpito il nostro
compagno di lavoro Angelo
Scagliarini, della redazione di
Bologna dell’Unità per Tim-
prowlsa perdita del padre Ai-
fedo di 79 anni avvenuta Ieri
a Bologna.
Al caro oompagno Saagim-
rini e alla aua famiglia in
questo triste momento a UU- ‘
nità » esprime le più aenUte
condoglianze.
•buio. Già la gente nutre una
sacrosanta diffidensa anche
quando appare più o meno
chiara, almeno nelle diebiara-
zìonì, là dèstinasieéa dei fen¬
di: ed è una diffidenn basala
sa tante amare esperienae del
passato. Ftgnriamaeì qnando
■1 diìédono soldi al baio. Ma
cosa credono nomini corno An¬
dreatta a Reviglin, dw la
gente dovrebbe affidarsi alla
loro parole? Ma non sì rendo¬
no conto che, agendo cosi, con
improvvisazione,- scperficialt-
là, palese'irigilstiria, rendono
ancora più Targhe e profonde
le sene di diffidenza a dì Mi-
dneiof ; . . . ;V
.< Per- qneMn, fondamonlal-
menia, eOprimiamo nn gi>*
' disio negativo sopra le mlsora
governative: non solo gnardan-
do ai provve d imenti in quan¬
to tali, ma riflenendo anche
sa altri aspetti più di fondo.
Ripetiamo: soerifiei o
•aserci. E ei
ignobili — o
nasiMa ~ la
lira il Meu na gi e vn a a i
ara rù ii o na U eba nomini
Indro MoalaaeUi vanni
landò avanti in qu esti fiorai.
Siamo noi I primi • lottalo,
nel Mezzogiorno, contro la ca¬
morra e la mafia, e contro il
sistema di potere della DC
(anche se dì qneat’nltimo pro¬
blema Indro Montànelli non
parla), asa nea p esala m a con-,
sentito èhm h gimta deànnsin
di eamorra o mafia M t raif ar
mi, nello oolauno del Giarmt*
di Milano, in qualcosa di as¬
sai diverso o profonda'menlo
dannoso alla stessa unità della
nasione. C'è bisogno, più che
mai, delTunilà fra Nord a
Sud, e fra gli operai del Nord
e le popolazioni del àlezio-
giorno. E c’è bisogno di ano
sforio grande, e di tutti. Ma
questo sforzo deve essere so¬
cialmente giusto: non debbo¬
no pagare solo i lavoratori. E
soprattutto il grande sforzo
nazionale che bisogna compie¬
re deve tendere a evitare che
l'economia italiana abbia, nel
1981, uno sviluppo ' aero: se
cosi fosse, i problemi posti
dal terremoto e l’intéra que¬
stione meridionale non potreb¬
bero essere affrontati con se¬
rietà, A il lutto ai ridurrebbe
a una diminuzione drastica
del livello di’vita di tiitli gli’
italiani (in un modo social¬
mente ingiusto e anche awar-
do). Le misura del governò
tendono Invece a far parte di
una più generale tendensa de-
flasionUlica, che se si affer¬
masse definitivamente sarebbe
assai dennosa, in primo luo¬
go per il Messoglorno e per
le sue sene terremotate., Non
sottovalutiamo I gravi proble¬
mi - posti . dairinflaglooe, né
pensiamo che sia un obiettivo
da perseguire l'aumento del
deficit del settore, pubblico el-
largato: ma non possiamo nèm-
meno restare : abbacinati da
quésto piir grave ' problema,
tanto più che Tésperiensa di
questi anni cl ha dimostralo
che il deficit è diminuito sen¬
za che per questo diminuisse
il tasso deirinflatione.
Della stessa linea sono le
misure, annunciale da An¬
dreatta, sulle Regioni e gli
enti" locali:'anche quéste mi¬
sure noi le consideriamo in¬
giuste e nocive, e riteniamo
che debbono essere sostituite
con altre indicazioni che, fa¬
cendo . salva raulonomia re¬
gionale, provinciale ’e comu¬
nale, e non bloccando l’atti¬
vità normale di qiiesti enti,,
consenta a Regioni, Province
e Comuni di contribuire, con
uno sforzo finanziario anche
maggiore di quello che il go¬
verno vorrebbe loro Imporre,
alla éicoslruzione e allo avi-
luppo delle zone colpite.
I provvedimenti adottati dal
Consiglio dei ministri sono
un'altra prova, in definitiva,
dell'inrap.ii'ilà dei gruppi che
attualmente dirigono il paese.
Governo senza 1 partiti
dato su questo assioma, non
potrebbe essere più lampan¬
te. E le ripercussioni non po¬
trebbero essere più pròfondp
e decisive, come dimostra una
clamorosa proposta avanzato
Ieri dal presidente del PRÌ,
Bruno Visentini.
Offerto un appoggio condi¬
zionato (pef il più lungo tem¬
po < possibile ») al quadripar¬
tito. Visentini ha pronunciato
subito dopo una dura requisi¬
toria contro. la DC. un par¬
tito che < occupa dia 35 anni
i ministeri chiave. Questo
avrebbe richiesto uomini di
elevate capacità professionali-
e morali, scelte competenti,
un effettivo ricambio». Inve¬
ce. c’è stata « una cristalliz¬
zazione ■ dei poteri ». Occorre
perciò che la DC si rigeneri e
trasformi sostanzialmente i
suoi modi di operare: mentre
al PCI si richiede «una re¬
visione più sostanziale e assai
più rapida in direzione delle
scelte occidentalt ».
Non si tratta — spiega Vi¬
sentini. . riferendosi alT ipote¬
si di « polo socialista » — di
« creare nuove “centralità” ».
ma di € modificare consape¬
volmente il metodo ». risultato
fin qui * deleterio». ■
Per favorire questo proces¬
so — ecco la nroposta del
pre.sidente del PRT — sarebbe
utile « una fase di rimedita-
rione forse di mialrhe anno ».
in cui fosse possibile realiz¬
zare « un governo omogeneo
e compatto, non espressione
dei partiti ». Ciò non esclude¬
rebbe la presenza nell’esecu- >
tivo di uomini dei partiti, ma
non in quanto « delegazioni »
delle diverse forze politiche,
bensì solo « per il loro diretto
impegno politico, morale, prò-
fessionale».
Quest'uscita di Visentini
(che è tra, l’altro anche pre- *
sidente della Olivetti) era sta¬
ta preceduta di poche ore da
un’intervista alTÉuropéo di
Carlo De Benedetti, uno dei
manager dei settori capitali¬
stici di punta, nonché vice-
presidente della stessa Olivet¬
ti. Un’intervista nella quale
Quella parte di borghesìa delusa
gli orientamenti ai quali ab-
tbiamo fatto cenno, sono quel¬
li dissettori consolidati, che
a una esperienza imprendi¬
toriale e manageriale più lun¬
ga, assommano una più atten¬
ta consapevolezza dei mecca¬
nismi soc,iali e politici com¬
plessivi.
Ma anche I sommersi, se
avviano attività ■ non mera¬
mente occasionali e di rapi¬
na, se si stabilizzano, sono
obbligati a foro i conti con
le storture dello stato e con
l'inefficienza dei governi, im¬
parano a capire che non è ,
possibile € difendere i propri
interessi» ignorando le eon-
nessionì con a contesto so¬
ciale e pubblico. QnantU fra
costoro, si affacciano - stiUa
àcena della politica, non si af'
frettano certo a saldarsi con
il sistema di potere deptocrl-
stiano di cui avvertono la vó-
racità e- la precarptà. Stqn-
pl^. cpi^tqtti, ma
ro è molto ferie lo Isémièismò
suQa possibilità e : opportuni-.
(à di accostare a wa fbrza
che non dà tUweaà e . tìte.
non è neppure sicttrà ài zd. \|
Un sintomo sculturale», di que¬
sto stato (fanimo tono le. tan¬
te TV private. (B^lusconi in
testa con U suo * canale S»)
nient’affatta decise — alme¬
no per il momento — a /or¬
si irreggimentare in una rete
a disposizione della DC. nel¬
la, versione attuale o in. ipo¬
tetica versione. « straussiaha».
Il qugdro ; arutlUico si -può
estendere .e arricchire. Ci so¬
no anche apparati dello Sta¬
to. anche vertici di questi ap¬
parati. ■ in particolare quelli
impegnati da anni nella lotta
contro il (errortsma che
hanno acquistato, con livelli
di efficienza che U collocano
molto più in alto della media
delle strutture pubbliche, an¬
che la consapevolezza della
distanza che passa fra lo Sta¬
to di cui VItalìa avr ebbe bi-.
sogno e quello di eoi i inve¬
ce dotata. E. per questa via.
avvertano tutto il peso nega¬
tivo di un governo privo di
nerbo e incapaee di raecoglia
re e tdìmentare fidndà.
Ad aggravare VimbaTaaa
della DC come partito di ga-
verno e la ^ffidensa a pro¬
posito della sna capacità di
continuare ad esserlo, entra
anche la geografia dri pote¬
re locale. In motti enti, a eo-
mmeiare dai comune di Mi¬
lano, è inàiato B secondo
quinqnennio con la DC aO’op-
posizione, fuori detTeseeutivo.
Una ìegìtitatura, per un parti¬
to come la DC, è già pesan¬
te: la replico può scatenare
meccanismi che ne intaccano
il tessuto connettivo. Sintomi
di disgregazione sono infatti
evidenti.. La suddivisione in
correnti e gruppi, senza il ma¬
stice fornito dall’esercizio —
e dalla lottizzazione — del po¬
tere provoca' uno sparpaglia¬
mento di forze- e di idee, una
casualità . di . comportamenti
che appannano, fino a farlo
sporire, Ù punto di aggrega¬
zione e di unificazione che di¬
stingue ■ appunto un partito
da un mero agglomerato di
forze e di interessi. Laddove,
come nel ConsigUo regionale,
e in molti comuni della Lom¬
bardia, Ut DC continua ad e-
sereUare U potere esecutivo,
questi sintomi sono meno cla¬
morosi, sono il riflesso di un
disagio più generate, nazio¬
nale. Ma dove questo eserci¬
zio è stato interrotto, la « cor-
j)òrativixzatiqp»».M%4^àà^:^
la tendenza^GSntrifuga'dei éh
versi gruppi. Ut difficoltà non
dico a unificarsi, ma a coor-
■.dinarsi, hanno spesso manife-
staziom sorprendenti Si m-
trawede un problema nuovo:
nel connubio DC-potere, non
è più Ut OC a garantire la
stabilià del potere, quanto il
potere a garantire l’identità
della DC come partilo. -
Anche per questi molivi « lo¬
cali» a Milano cresce e si
diffonde fin dentro Vestablish-
meni Ut convinzione, che è or-
meà giunto S momento, se non
proprio di cercare, cèrto pe¬
rò £ prevedere una attemati-
va à un pcten democristiano
(o a una garanzia democri¬
stiana del potere) U cui decli¬
no. anziché arrestarsi, ti ac¬
celera. '
AumenUzM, insamma, quel¬
li che vedono nella DC non
la garanzia, della pouernoM-
IHà, ma Ut minaccio di tnpo-
vemabUUà è temono di et-
seme coinvolti.
Sé Flaminio Piccoli «i uc-
contenfo (fi etordtxare tutto
ciò parlando di mastoaeria,
padmuitsìmo iS fario; certo
è. però, che in tal «ed» te
De dà una pr ova di pii della
propria bièapaeUà a iMte
propria erW.
Còca rignifica, per quatti
gruppi, attaruatìva? Ritpotta
prerite ancora uou te me col-
QQua; ma i powteBt befipùtee
re dot tendenze, la prìmu
guarda nteuri a lmtnlà tOa
forte potìririte; eia para eoa
riferùMati dìo er ri fpM atteu-
tiome, aotfi, (d porfito
fista) ripoliai pèr t ega ìk
'bra reta dbooiterti «oHe da
quella formulata e poi aborti¬
ta a metà degli anni ‘70: raf¬
forzare un altro polo a fianco
e in concorrenza con la DC,
in modo da « recuperarne » la
crisi, da un lato approfittan¬
done e dalValtro fornendole
— come alleati — un punto di
appoggio: riequilibrare, in¬
samma, dentro un quadro di
continuità del blocco di go¬
verno, i rapporti di forza fra
democristiani e laici-sociali¬
sti.
La seconda, invece, sembra
propensa a credere che la
consunzione del controllo de¬
mocristiano sul governo pone
problemi tali da rendere il¬
lusoria la ricerca di una so¬
luzione che si limiti a una ;
redistribuzione di pesi e di
responsabilità dentro l’attua¬
le sistema , politico e in pre¬
senza degli stessi attori; sia
perché in tal modo sarebbe
molto improbabile un effetti-
à di
efficienza,,^ permè. dqto Io
attuale sHulàzioiné'Uàliàna, il
(Ussolvimento della centralità
democristiana ■ costringerebbe
a un rapporto — non voluto
— con il Partito comunista.
Prende cosi corpo una ipo¬
tesi di alternativa che consi-
E vescovo
di Ivrea:
difendere
N i terremotati '
dallo sfruttamento
IVREA — U vescovo di Ivrea,
mona. Bettazzt, ba lanciato
un aocomto appello c ai poli¬
tici a, in un articolo sul ^or¬
nale diocesano II risveglio
popolare perché intervengar
no a «difendere i terremo¬
tati dalle violenze e dallo
sfruttamento che hanno re¬
gistrato nell’uccisione del sin-
daoo di Pagani, una delle
vittime coraggiose, un avver¬
timento allarmante».
Ifons. Bettezsl chiede che
sla affrontata «con coraggio
(jaella moralìzzazl(me della
Vita pubblica che si impone
come Impegno primario in
questo momento della nostra
storia sociale». «E* un ap-
prilo urgente — è scritto nel-
raitleolo — che rivolgiamo
al politici, a tutu 1 politici,
non solo (fi imb(xxare seria¬
mente cosi come hanno pro-
mmso di fare, la via del-
roneilù, ma di difendere oon-
oietamente questi poveri fra¬
telli dal terremoto, dalla vlo- :
lenaa e dallo sfruttamento
che snTraggla le stesse Inizla-
ttve di soccorso e di rinascita
eocnomicaa.
n servizia sanitario c’è
mente ri sentono te
ne e fl clientriismo del eiate-
ma di potete ddla DC.
Qualche esempio. Stano or¬
mai a podte settimane dalla
scadena del 31 (fioembie en¬
tro la quale tutte le mutue
de b bono cessare e lé USL en¬
trare pienamente in finzio¬
ne. Ebbene te Sidlte i nuovi
organianii A base 'fwn sono
stotì an cora creati meabu la
ghuita e l’assesaore de alla
sanità mteaodaaò di sposta¬
re a dopo le riexteid Tegteoa-
li il trasferimento (M serri-
zL Cosi 5 milioid di steOiani
saranno cos tf e tU . a raeooman-
da.*ai M potenUti looMi per
esscra curati. Sempre te Si¬
cilia la spesa saoRarte
rista firocàpitc è ormai
perkae a (jucila deOa Lonv
bardfa, te Sardegna superiate
a (pidla del Piemonte. Ma il
Uvello dell’assistenza non è
migliorato come dimostrano
i «viaggi.della sofferenu a
della aperaam a dtt i malati
di quelle iaile ctanpiooo verso
axrà legioal o all’èsteTo (gU
ospedaH tOKanl hipno offer¬
to in un anno 600.000 gfonutta
di degenza a questi malati;
! dalla
uri là per amu aD’c
amnudati a olbe 000
quest'anno).
In rompente,
(Prosterna dri
tarde nrirepcra di
so iti è ag ghaA o ti
tardo di troppi
piicaziane defia rifarma e
k (Bs tartieti di moitt
neOe soeìte
tarte. A NapoR — to
rìovdalo Gtevaati
ntila
zinne ~ vi
■ AvcMa la
ierii MIaf
il piccolo
seriale solo perché
strato dalla sìnistxe.
Antonio -Bassultaa.
rio ri _
fia paristo aD’ aswmbl sa ^
psr leale grave ohe, rteMna fl
eomidesM» di cetea, rattuàle
filtrò
i
dd schemi; fl perielio che ti
ripeto un niarvo Bclioe. Biso¬
gna rompete 11 veoeddo siste¬
ma ti potere, suscitare una
grande lotto ti massa attor¬
no aBldea di un grande pìa-
U9 nazKNude e unitario di
basato so nópea for¬
ti democrazia a ti par¬
ti alenac RcgienL Ma contem¬
poraneamente. con una ur¬
genza maggkne, i Huovi or
gantami mnRatI ti barn deb-;
beno stobiliie un rapporto dl-
latto cea la piginlatiini, con
candu la necessaria otià'con
i compégal tsrteHtii ’c 'ron
tutte le altre forti riforma-
trid, evitando ogni oontnp-
e in primo luogo della DC,
di «ffronlare i più drammaliei
problemi,’ con giuslizis, con
serietà, con ròbiellivo di con¬
quistare un minimo di fidu¬
cia della gente. Ma noi non
possiamo attendere che il pae¬
se riesca ad avere, come pure
sarebbe neéèssariò’ èd urgepte,
un’altra direzionò politica. Nei
prossimi giornLé nelle prossi¬
me settimane ci impegneremo,
con tutte le forze nostre, in
parlamento, per cercare dì im¬
porre ili relazione alla légge
finanziaria, al bilancio dello
Statò, e agl! stéssi ' provvedi¬
menti ; di urgenza annunciali
dal governò, una linea giusta
ed efficace a favore del Mez-
zogiomo, ■ delle ‘ zone terreroo-
late, e di tutto il Paese,
si avanzava In pratica la stes¬
sa proposto, e in più si indi¬
cava come candidato ottima¬
le alla guida di un governo
siffatto lo stesso Visentini. , ■
Cosa concluderne? Anzitutto
che la profondità della crisi
del regime democristiano ne
,sta staccando blocchi impor¬
tanti del'capitalismo più avan¬
zato. che si mostrano.persua¬
si dèlTimoossibilità idi < anda¬
re aranti . cò.sl ». Ma da qui
nascono - interrogativi: ' quali
orientamenti stanno maturan¬
do in settori co.sl importanti
della borghesia italiana? In -
quale direzione essi pensano
che il Paese no.'sa trovarè la
via d’uscita dalla crisi?
dera necessàri cambiamenti,
più ó meno radicàlì, nel qua¬
dro istituzionale e nei mecca-
numi- sanciti dallà Costitu¬
zione. ‘ 'i'' : , ' ■
.La . distinzione fra - queste
due tendenze è mólto labile e
instabile: di tutto ciò si par¬
la. con meno titubanza e re¬
ticenza del passato, ma è dif¬
ficile valutare se siano già in
atto facessi di aggregazione,
nuclei di organizzazione in
funzione deU’una b dell’altra
linea. Per quanto si può ca¬
pire siamo ancora in una fa¬
se di chiarimento e di discus¬
sione, ma non si può esclude¬
re che l’accelerazione delta
crisi dia luogo anche ad una
accelerazione nelle scelte e
'pelle inaiatìve. ' •
• Sarebbe superficiale e fllu-
sorio sulla base della comune
convinzione che sia matura
(e obbligatoria) là indicazio¬
ne di una alternativa al go¬
verna della DCrdareperscon-
tóf4'''°da"‘1)artèJ’ttoiàrd, ùnd'’
comyèrgèhzà con qujMfi g^p^ '
pi che ci sono.' m mólti òa¬
si, fieramente avversi, per in¬
teressi e per orientamento.
Ma. se la loro attuale tnsfa-
baìtà politica pone ^ anche a
noi dei problemi, nop c'è dub¬
bio che su di loro iiiflùisce la
nostra proposta di altematir
va democratica; se non altro
pmhé sottolinea con forza la
discriminante democratica. E*
importante far pesare nella
loro ricerca questa: discrimi¬
nante: fare emergere non so¬
lo H valore di pHneipto, ma
anche la conveniensa di una
scélta che assuma come vin¬
colo la difesa e la continuità
del quadro costituzionale.
B* un problema òhe ei ri¬
guarda. ma che invèste anche
Poltra forza di sinistra, il PSI,
e i partiti laici itùnori che
potrebbero invece essere ten¬
tati di raccogliere in modo in¬
differenziato queste \ spìnte
senza rSevame e approfon¬
dirne le ambiguità su questo
punto vitale.
Nello stesso tempo bisogna
fare uno sforzo per offrire, al-
r interno della alternativa de¬
mocratica da noi perseouita.
tutte le possibili garanzie al¬
le quali questi gruppi sono
interessati, in particolare sul
terreno della efficienza, détta
chiarezza degli óhiettM, dri-
1a limpidezza nétta condotta
détta mano pubblica, dett’ap-
prezzamento détte eomneten-
ze e detta professionalità.
A certe condizioni, sul ter¬
reno concreto e programma¬
tico. non appare impossìbile
definire nree di enPabormio-
ne e vìncere ostilità precon¬
cette.
poririoae tr» USL e CoraonL
A proposito del «ticket»
. zolle roedictee, fl retotoro hu
ribadito roppotizìone (iti PCI
ti pennaoere di qiuesto teo-
t% peso sai (dttodiiii. che doq
aiuto certo a (]ualificare l’assì-
stenza. e ti è prooonciato de-
dsamento oootro le voci ti
nuovi « tkdut a suDe visito
medxte e aoi ricoveri oqie-
dalìeri. urne tevece aostein)-
to apertamente dai ministtì
Andreatta e La -Malfa. -
E* auspìeabOt — ba detto
G. Berlliròuti — d« fl gover¬
no e il ateitirf della Sani¬
tà, che è socialista, ten¬
gano conto ti «adite nostre
oitkdie. E fl ministro Anioai,
portando fl propria aalpto all*
assemtdea. ti è dkManto di-
aponibila ad un pstitìvo oon-
fronto.' a tipic a nd o che la coF
laboratione ooatnittiva che ba
atiméto « sodali-
aU otite hmga a tormeototo
tati di latta pti la legge di
riforma, ifinaaga tale ora net¬
te MB meno teipagnaHia la-
CAMPAONA
ABBO NAàPBWTI 198 1
QUALCUNO PBN5A
CHE UN BRANDE QUO¬
TIDIANO DI PARTITO NON
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COMUNE DI MARMIROLO
^ PR OVIWCIA DI hIAirrO VA
AVVISO Dì GARA
81 rende noto che sarà indetta gara d’appalto me¬
diante licitazione privata ai senzi della Ic^ 2-2-1973
n. 14 per l lavori di costruzione della fognatura ntila
frazi<}ne di Postilo dellTmptnto a base d’asta di lire
335(100000.
BventuaU d om a n de di Invito alla gara dovranno
essere redatte in oempetente bollo e pervenire ti Co¬
mune entro 15 giorni dalla data di pubblicazione del
' pwlti tal boUètUno ufficiale della RegloM.
.IL SINDACO Ondino Zangroati
ovvisi tCOMMici I
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PAG. 24 ruiìità
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DAL MONDO
i V#.*’
Domenica '14 clicemWe 1980
Smentita la rìmozìohéy^ma non appare in pubblico
ster
A Pechino hanno detto: « E’ sempre presidente del partito » - Non ha però ri¬
cevuto un’importante delegazione governativa giapponese, né il segretario
del PC greco (dell’interno) - Lunga riunione della CCC - Slitta il congresso?
Dal nostro corrispondente
PECHINO — Naturalmente
tra i giornalisti a Pechino non
si parla quasi d’altro. Da qual¬
che giorno delle voci, rimbal¬
zate da Tokio, sull’arresto di
Ulta Guofeng e della sua ri¬
mozione dalla carica di pre¬
sidente del partito; da prima
del suo destino politico in vi¬
sta delle scadenze congressua¬
li. Sui primi due fatti ci sono
delle smentite, ma non nette
e categoriche come sarebbe
stato lecito aspettarsi. Sulla
seconda questione va registra¬
ta invece una serie di confer¬
me indirette del fatto che, se
non altro, il problema esiste.
Se ne è parlato anche ieri
nel corso di un incontro col
vice-ministro degli esteri Han
Nienlong, anche se l’interlo¬
cutore ha tenuto a chiarire
che parlava per il « back¬
ground » dei giornalisti pre¬
senti e non per essere « ci-
tato ».
■ Gli è stato chiesto dov’è in
questo momento Bua Guofeng.
■cA Pechino lui risposto ri¬
dendo. Si è insistito sulle « vo¬
ci che corrono ». < Cosa inten¬
dete dire? . Le voci sull’arre¬
sto e la rimozione di Bua
Guofeng. < Pure voci. Purè
fabbricazioni. Hua Guofeng è
smpre il presidente del no¬
stro partito »...
Ma la risposta ad un'altra
domanda, sul perché, nella sua
recente visita in Cina, una de¬
legazione a livello governati¬
vo giapponese — visita che ri¬
cambia quella dello stesso Bua-
Guofeng in Giappone — non
H de Duarte
^ . . . .
£ presidente
della giunta
ì del Salvador, ;
* fi <
BAN SALVADOR — H demo-
cristiano Napoleon Duarte,
raggiunto un accordo con i
militari oltranzisti di E1 Sal¬
vador, è stato nominato pre¬
sidente della giunta di go¬
verno. La decisione è stata
prese nella notte di ieri al
termine di una settimana di
consultazioni tra la DC e i
militari al termine delle qua¬
li è stato allontanato dalla
gixmta il colonnello Adolfo
Majano, il leader degli uffi¬
ciali progressisti che diedero
vita al colpo di stato dell'ot¬
tobre 1979 contro il dittatore
Carlos Humberto Romero. H
colonnello Majano. a quanto
si apprende, ha rifiutato l’in-
carico propostogli di addetto
militare in Spagna. ■
Alla vicepresidenza della
giunta è stato nominato U
coloimello Gutierrez. che con¬
serva .il comando in capo
dell’esercito ed è ’uno dei
principali responsàbili della
repressione che ha provoca¬
to quest’anno la morte di
oltre novemlla persone nel
jjdesé.
H a Pronte Parabundo Mar¬
ti di liberazione nazionale»,
che raggruppa le principali
formazioni di guerriglia del
paese, annuncia intanto Vini-
rio di «azioni mQitari deci¬
sive » contro la nuova giunta.
Chiesto in Senato
il richiamo
dell’ambasciatore
italiano -
.. '
ROMA — n sen. Giuliano
Procacci ha presentato ieri
una interrogazione urgente
al ministro degli esteri per
sapere «in quali modi U go¬
verno intenda farsi interpre¬
te ' dei sentimenti di indi-
ffMoione e condanna thè le
seatguinose ed indiscriminate
repressioni in atto ntl Sàl-
vmdor ad opera deOa giuntà
ài potere suscitano in ' lar¬
ghissimi settori detropinione
pubblica italiana ». Nell’inter¬
rogazione si chiede anche la
convocazione in patria del-
l’arobasciatore italiano - in
Salvador al fine di coordi¬
nare il nostro atteggi®™®*'^®
con buello di altri paesi del¬
la CEE che hanno già ces¬
sato le relazioni diplomatiche
con il Salvador. Analoga in-
terrc^zione ha presentato
Il senatore Granelli della DC.
Mercoledì
; commemorazione
; di Lelio Basso
ROMA — Mercoledì 17 di-
• cambre alle ore 18 una ma¬
nifestazione dì solidarietà
con E1 Salvador e una com-
incinorarione di Lello Basso
avranno luogo presso la Lega
del Popoli (Fondazione Bas¬
so). in via della Dogma Vec¬
chia 5. Partecipano l’on. Co-
drlgnani. rappresentanti del
FDR del Salvador e U pre-
I mio Nobel per la pace pe^. '
1900 , rargentlno Adolfo Pe-
fosse stata ricevuta dal presi¬
dente del partito, è stata più.
imbarazzata: « Si trattava del
ministro degli esteri, e c’era
il nostro ministro degli este|i.
Gli obiettivi ‘ della missione
erano prevalentemente com¬
merciali, sono stati ricevuti
dal vice-presidente del parti¬
to Deng Xiaoping e dal pre¬
mier ». ' _ ]
■ ' Sta di fatto che Bua Guo¬
feng non riceve più delegazio¬
ni da qualche tempo a que¬
sta parte. E — benché sia co¬
sa abbastanza usuale e sia
stata a suo tempo prospetta¬
ta — non avrà un incontro
con la delegazione del Partito
comunista (dell’interno)^ gre¬
co, guidata dal segretario ge¬
nerale Drakopoulos, che si tro¬
va in Cina sin dalla settima¬
na scorsa. Questioni protocol-
lari a parte, c’è poi il fatto
che se la smentita a propo¬
sito della faccenda dell’arre¬
sto è abbastanza netta, e an¬
che se ora viene smentito pu¬
re che sia già avvenuta la
rimozione dalla presidenza, le
smentite sono molto prudenti
per quanto riguarda la stia
posizione politica: «Sono que-
sticHii — è stato detto — che
investono il Comitato centrale
in preparazione ». ■ . - ' .
Quél che ad ogni modo non
è in dubbio è che vi sta uno
accesa discussione politica in
corso. I - termini nel cui am¬
bito essa si muove sono per
un verso U giudizio sul pas¬
sato, suUa rivoluzione cultu¬
rale, sull’ereditò .di Mao, sul¬
l’intero periodo n nero » segui¬
to al fallimento del * grande
balzo in avanti » e, in una cer¬
ta misura anche' sul perìodo
che ne costituisce la premes¬
sa cronologica, dal 1949 in pài;
per un altro verso i -proble¬
mi nuovi che la Cina deve af¬
frontare. le dijficaltà che in¬
contra il nuovo corso econo¬
mico, le contraddizioni che
Vaccelerazione imposta al rin-
novamento'ha fatto emergere^
e ha accentuato. E pii esiti di
questa - discussione, e della
batfàglia politica che essa sot¬
tende. non 'sonò àjfattò scon¬
tati. . ,s .
J Non si sa ancora quan^ si
terrà la preannunciata riunio¬
ne plenaria del Comitato cen¬
trale. Tende invece a sfumar¬
si sempre più la dola di con¬
vocazione ■ del XII Congresso,
che in un primo tempo era
stato previsto per la fine di
quest'anno, poi per la prossi¬
ma primavera. Corre voce nel
frattempo però che una riu¬
nione €^‘lavoro», e quimH
non uh ’« plenum » del CC sia
imminente, forse addirittura
già in corso. Sta di fatto che
dal 14 al 29 novembn ma
la notìzia è stato ri/erifo, con
rilievo, dal giomaU : soltanto
in questi giorni — H è-svoUa
una riunione del e comitato dì
disciplina» (una sorta della
nostra Commissione centràle
di controllo), conclusa dal se¬
gretario del partito Bu Yao-
bang. .
■ A questa riunione, la discus¬
sione — stando a quanto ri¬
ferisce 2 Quòtìdiano 'del po¬
polo — «è stata vivace*, 2
che in cinese .signi/Ica che ^
no emersi pareri diversL L'àr-
gomento era costituito dalle
«radici storiche e sociali.del¬
le deviazìom », cioè quanto ha
«leso il rapporto tra partito
e masse, danneggiato 2 pre^
stigìo del partito. indeb<2ito la
sua capacità di lotta, intro¬
dotto elementi negativi sul pia¬
no del costume sociale». Co¬
sa di cui —- dice Bu Yaobang
nelle conclusioni — «non po¬
chi compagni ■ non hanno an¬
cora coscienza,», l.resoconti
ufficiali si concmtrano soprat¬
tutto sulla ' questione dello
e stile di lavoro», cm era de¬
dicata Vintrodilzione'£ Oten
Yun, segretario del amùtàto
e l'unico dei vìce-prenéeàti
dei partito di cui si dice cJu
abbia partecipato alla rimmo-
ne, e l'unico ad essere ripe¬
tutamente citato da Bu Yao¬
bang nelle conclusioni. Ma è
evidente che al centro del di-
baltUo ci sono questiom poli¬
tiche molto grosse, tali da
investire non solo l’organizza¬
zione e la disciplina ma le
ragioni di fondo del perché
della crisi di credibilità dèi
partito di cui ormai si parla
con stroordinaria franchezza.
Entrare nel merito dèi temi
in discussione è molto diffi¬
cile. Se gli aspetti, per co^
dire, « di potere » del conflit¬
to sono quelli che colpiscono
di più Vimmaginazione degli
osservatori, rton vi sono ele¬
menti sufficienti che consen¬
tano di cogliere le ffioergen-
ze sitila sostanza dei contenu¬
ti di linea. Certo una parte
dei gruppo dirìgenie — quel¬
la a proposito detto quale nel-
le settimane scorse sì i in¬
sìstito nella stampa suOe e re-
sistense » — si • psesta oUa
crìtica di non essere stata im-
rea EsqulveU
le vicende detta rivoluzione
culturale. E un'altra parte,
quella che più si è impegnata
nelle * modernizzazioni», non
è immune dalla critica di aver
voluto fare troppo in fretta.
Il fatto oggettivo poi che sul
piano economico il nuovo cor¬
so. a due anni di distanza, non
abbia operato nessun « mira¬
colo», che una serie di pro¬
getti debbano essere ridimen¬
sionati, che il cattivo anda¬
mento della scorsa annata
agricola — su cui hanno pe¬
sato siccità, inondazioni, ne¬
vicate precoci in alcune re¬
gioni dove la mietitura non
era stata portata a termine,
ma anche, probabilmente, fat¬
ti non « naturali » — rende
meno scontato di quanto po¬
tesse sembrare l'esito della,
battagila politica.
Forse è sitftomatico il fatto
che mentre un editoriale di
Bandiera rossa, agli inizi di
novembre, parlava della ne¬
cessità di riconsiderare non
solo guasti della rivoluzione
culturale ed errori dal « gran¬
de balzo » in poi, ma anche
i € quattordici anni preceden¬
ti » la rivoluzione culturale, in
cui erano i germi delle dege¬
nerazioni successive, ora si
tenda a parlare — come- ha
fatto Hu Yaobang — soprat¬
tutto del « buono stile » di Ye-
nan (anni '30 e ’40) accomu¬
nato a quello « dei primi anni
successivi alla fondazione del¬
la Repubblica popolare ». Così
come è sintomatico che sulla
Hiia Guofeng ' ", ' , .
J l * • I t , r i • . t » 1 . • < 1 » , t ‘
* . (• . , . • . . ' I ' « i.
stampa di partito si facciane^ zione del tentativo di organiz-
frequenti espressioni del tipo:. zare una « ribellione armata *
«Non cadere nell’eccesso op- a Shanghai, è stata annuncia-
posto nel superare gli eccessi ta la fine dell’esame delle ac-
del passato», lì che potrebbe' cuse contro Wang Bongwen e
indicare là tendenza a preva- Zhang Chunqiao, sempre te¬
iere di una t linea di ■ mez- talmente muto in aula — coin-
za», prudente e cauta. • cidei con' l’accelerazione dei
: Non estranea a questa di- tempi della discussione politi-
scussione è evidentemente la co più.^enerale di cui forse
vicenda del processo. Ci è sfa- le « » sulla sorte politica
to detto che la discussione de- ' di Bua Guofeng sono uno dei
gli terrori di linea» che qel sitami. Non è detto che fine
processo viene affogata^'nella del processo significhi simulta-
discussione dèi é'erimini pe- ' nea comunicazione delle sen-
nalì» degli imputati, sarà af- teme, né tantomeno una loro
frontata dal Comitato centra- esecuzione. 'Ma potrebbe con¬
te. Ma il fatto che il proces- sentire di rivolgere finalmen-
so stesso subisca un’accele- ie. l’attenzione al sodo delle
razione — è già terminata la questioni. ‘
parte preliminare relativa ai
militari, ieri, con la contesta- biegmund uinzberg
Torna al potere a 10 anni dal golpe di Amin
Milton Obote ho vinto
« *1
le elezioni in Ugnnda
Dei 110 seggi,' su 126^ finora assegnati, 65 all’UPC,
44 ai Partito democratico e 1 al Movimento patriottico
KAMPALA — Radio Rampala sarebbe stato eletto,
ha annqnciato che- il Partito Secondo le leggi elettorali
del Congresso del popolo ugàn-.. ugandesi U partito che ottìe-
dese CUPC) capeggiato dal¬
l’ex presidente Milton Obote
ha vinto le elezioni generali.
‘ Milton Obote presterà giu¬
ramento come presidente del¬
la, repubblica ugandese lune¬
di . tornando al potere dieci
anni d(^ il colpo di stato
di Amin. • > ^ ,
• Secondo i risultati finora re¬
si-noti, il suo partito il Con¬
gresso • del popolo ugandese
(UPC) ha ottenuto 65 dei 126
seggi deU’assemblea, contro
i 44 del Partito democratico
(DP), di Paul Semogerere e
uno dei Movimento patriotti¬
co ugàndese (UPM) il cui pre¬
sidente, Yoweri Museveni, non
ne la maggioranza dei seggi
pomina automaticamente il
presidente della Repubblica.
diffusione dei risultati
elettorali ’ è cominciata dopo
24 ore\di silenzio, in quanto la
commisrione militare, favore¬
vole airyPC, sarebbe stata
colta dal panico giovedì, quan¬
do il DP ha annunciato di'
aver ottenuto la maggioran¬
za, anche se i risultati non
potevano essere noti a causa
dal cattivo funzionamento del¬
le comunicazioni. Dopo es¬
sersi accertata che l'UPC era
ben lontano dalla sconfitta, la
commissione ha autorizzato la
pubblicazione dei risultati.
Finto Balsamao
nuovo premier
portoghese?
LISBONA — Il Partito social¬
democratico ha ■' proposto
Francisco Josè Pereira Finto
Balsamao, 44 anni, avvoca¬
to e giornalista, quale nuo.
vo primo ministro del Por¬
togallo. La scelta è stata fat¬
ta dalla commissione politi¬
ca. formata da diciassette
membri, e ratificata dai set¬
tanta componenti del Consi¬
glio nazionale. Successiva-
mente sono cominciate le pri¬
me riunioni con gli altri due
partiti della coalizione di
maggioranza di Alleanza de¬
mocratica per la formazione
del nuovo governo.
mima dal èoinvdgimànfo noi-
- — - -X
fi-.. ' ••;;'•••
N'. $>■
Segui , ■
marchio,
troverai il ■ ' . . l ■ "■
regalo di Natale.'Iìovenu la possìl^tà di scegliere
fra 45 cassette e mobUetti con i Uqucni imi femosi
d’fralìà.'lroverai il prestiino di unà erande marca.
gioverai in tutte,la'
w tradizione e Tat-
mosfera di Na
B8^tale. S^m^<q |ue
troverai
il regalo di Natale.
, .1. .. .1 ..
• «a .
'i- N <^^-r X.* A -,
. .i .A .A .
PAG. 16 l'Unità
LE REGIONI
Domenica 14 dicembre 1980
I compiti del PCI in una delicata fase politica
( s
e i rìschi dì un nuovo '70
REGGIO CALABRIA — L’an¬
nullamento delle elezioni per
Il Consiglio comunale di Reg¬
gio Calabria è un fatto gra¬
vissimo che non ha preceden¬
ti nella storia delle istituzio¬
ni democratiche della Cala¬
bria. Gli illeciti denunciati ri¬
chiedono immediata chiarez¬
za a livello della magistratu¬
ra penale; i responsabili van¬
no puniti con severità; gli uf¬
fici inquinati devono essere
bonificati. La città è turba¬
ta e la dimensione della vi¬
cenda è tale da colpire la
coscienza dei cittadini, dei de¬
mocratici sinceri, delle perso¬
ne oneste. Il PCI deve racco¬
gliere un diffuso sentimento
di ripulsa per svilup|iarlo sul
terreno deiravanzaniento de¬
mocratico. '
Per questo il PCI si h fat¬
to promotore di una campa¬
gna per racccrtamcnto della
verità: niente ricorso al Con¬
siglio di Stato, niente riebie-
sta di sospensione della sen¬
tenza del TAR, subito l'inter¬
vento della Procura della Re¬
pubblica. Sono necessarie subi¬
to verità e giustizia. Questa è
la prima condizione per bat¬
tere il tentativo di alcune for¬
ze, che hanno nel MSI un
punto di forza ma che vanno
anche oltre, di rcinserirsi nel¬
la dinamica politica e sociale
per ripetere, a dieci anni dal
1970, il disegno di aggrega¬
re una sua cultura diversa,
un senso comune moderato e
reazionario rivolto contro tut¬
ti i partiti e contro il siste¬
ma democratica.
La questione più di fondo,
però, che emerge dalla vicen¬
da è la crisi organica, il fal¬
limento delle classi dirigenti
ahe hanno governato in passa- i
to e lungo gli anni 70 la cit¬
tà di Reggio, Un sistema di
potere dominato dalla DC, e-
steso ad altri partiti, inqui¬
nato da rapporti con la ma¬
fia; una serie di « famiglie a
politiche che hanno condotto
affari decidendo le sorti delle
istituzioni e, spesso, svuotan¬
dole di contenuti - è poteri;
costoro hanno ridotto lo Sta¬
te a cosa privata, a, terreno
per faide individuali. i‘ “ '-cr'
Di questa situazione la DG
ha dato numerosi esempi nel
corso della campagna eletto¬
rale e, subito dopo, con P
elezione delle nuove giunte:
cannibalismo, lotta spietata
per impadronirsi delle leve di
comando, la politica ridotta a
sofisticata arte . dell’intrigo.
Per questo il problema di
fondo è quello della sostitu¬
zione e del rinnovamento del¬
ie classi dirigenti, la promo¬
zione di nuovi interessi collet¬
tivi e di nuovi governanti, la
costruzione di una democrazia
pulita e trasparente in cui ogni
cittadino si riconosca
Questo problèma riguarda,
in primo luogo, il PCI a Reg¬
gio. Ancora una volta il PCI
deve riproporsi come polo po¬
sitivo per l’aggregazione di un
fronte per il rinnovamento e
la moralizzazione: tocca al PCI
una • discussione capillare di
massa nei quartieri, nei po¬
sti di lavoro, negli uffici, per
le strade per chiarire ed in¬
dicare i responsabili " del ma¬
laffare politico, .la soluzione
dei problemi e la linea per
costruire una alternativa per
la città. Ma questo problema
riguarda anche le forze socia¬
liste ed i sinceri democratici.
Costruire a Reggio una al¬
ternativa di governo significa
fare i conti con la DC reggi¬
na, con il centro sinistra, con
il sistema di potere costruito
in questi anni. lì PSI reggi¬
no si ritrova davanti ad un
nodo che ‘ non ha voluto af¬
frontare dopo le elezioni: 1’
ambivalenza della sua politica
ed il tipo di alleanza con la
DC. Il PSI si deve liberare
dal giogo democristiano e la
prossima occasione è martedì
alla Provìncia. Il PSI conti¬
nua a rivendicare una esigen¬
za di governabilità per giu¬
stificare il rapporto politico
con la DC.
Questa linea h discutibile e,
tra l’altro, la prova pìù 'im-
mediata è lo scioglimento del
Consiglio comunale ed il pro¬
babile commissariamento del-
rUSL. La governabilità può
essere garontita da un pro¬
getto di maggiore spazio per
il PSI e di alternanza all’in¬
terno del ' sistema di potere
Immutabile; ma essa è garan¬
tita daU’eccezione del consen¬
so sociale e dalla capacità del¬
le istituzioni -di affrontare i
problemi della gente e di sal¬
vaguardare ed estendere la de¬
mocrazia. Non ci possono es¬
sere ' indugi ' nel ^I per la
rottura di un equivoco rap¬
porto con la DC e la costitu¬
zione , alla Provincia di una
giunta democratica e di sini¬
stra. •
Mantenere ancora la Pro¬
vincia in ' una situazione di
non governo significa alimèn-
tare ulteriormente il sospetto
politico, il - qualunquismo, il
distacco delle masse dalle isti¬
tuzioni dei-parliti. I mesi che
ci attendono saranno duri. Il
vuoto di governo democrati¬
co, conseguenza della lotta per
bande che -si srolge aH’inter-
no della DC e del sistema di
potere, peserà negativamente
in uno dei momenti tra i
più delicati della vita della
città.
Problemi drammatici sono
venuti ' a ' maturazione dopo
lunghi mesi di inattività: 20
miliardi della legge 23, i fon¬
di per ‘ l’edilizia, il risana¬
mento dei quartieri « minimi z,
i trasporti e l’AMA, le seno-.,
le, metano, rUnivèreità, e co¬
si via. Un elenco intermina¬
bile di scelte da cui dipende
lo sviluppa urbano. Su ogni
aspetto occorrerà una inizia¬
tiva del partito e del movi¬
mento. Coi consigli di circo-
scrizione dovranno operare
con maggiore efficacia e ga¬
rantire seppure parzialmente
un controllo democratico dei
cittadini sulle sctlte da fare.
Bisogna respingere il tentati¬
vo di annullare le elezioni del
consigli'di circoscrizione; bi¬
sogna sottrarre, questi stru¬
menti di partecipazione alle
lagiche aberranti del sistema
di jotere; bisogna sviluppa¬
re al massimo i rapporti di
massa e di quelli politici con
la formazione di giunte di si¬
nistra aperte alla collabora¬
zione delle persone, oneste. V
■■ Più, in generale, nelle pros¬
sime settimane, si rende ur¬
gente il rilancio di un proget¬
to ' generale della democrazia
e lo sviluppa attorno al quale
mobilitare forze ed energie per
affrontare la a questione mo¬
rale », acuta a Reggio per^ la
sua storia politica e costruire'
uh processo di profondo rin¬
novamento delle classi diri¬
genti.
Aeone Pàngallo
La SOCIMl protagonista di ana sconcertante itoria di finanziamenti
Reggio: un potare in agonìa #er la moki -fàlitiìca fantasma
tanti
La storia di tre capannoni e di pochi lavorato^ Utilizzati come fumò negli occhi per disattendere
gii impegni - La promessa costruzione ^ materiale ferroviario - I seguaci di Rovelli in azione
' ♦ \ V ^ ^ ■» I
I capannoni presi in affitto dalia SOCIMI Sarda
La disastrosa « politica sanitaria » del governo siciliano
_ T- - ----- _- ii^^i s—i I I — —->11 I ■■■I—iTrM-m—l■lMa■^^l-
> lln sistema che arricchisce
ii'iadustria del maldU»
j". —. —
PALERMO Altri cinque casi di tifo a Piazza Àrnie-
rina, il comune in provincia di Enna divenuto .11 nuovo,
epicentro dello sfascio egienico e sanitario delia SIcIlii.
La statistica della grave epidemia, che fino all'ultimo il
governo regionale ha cercato, con una irresponsabile
soRovalutazione, di nascondere, ha ormai superato II cen¬
tinaio. In uno dei quartieri .della cittadina, nel rione
Monte, si registra il record delle infezioni, che colpiscono
A Piazza
Armerina
i altre
. >
cinque
persone
soprattùtfo la popolaziena Infantile. Qìif 4 su '-101 del
2 mila abitanti — un Indice elevatissimo — jwnó ricorsi alle
cure dei medici e agli esami' ospedalieri per accèrtare Rin-.
fazione. La situazione di Piazza Armerina che, oltre allà
vicende del tifo, ha soffarto con una rovinosa frana gli
effetti delle mancata politica di difesa del suolo, sarà
nei prossimi giorni discussa - a Sala d'Èrcole, per Inizie-
tlv* del gruppo comunista.
•K *
' Finalmente TAssessora-
to regionale alla sanità ha
sco^rto che a Piazza Àr-
inerìnà'il tifo e le affezio¬
ni tifoidee sono di casa, ò
Ha scoperto che i germi '
delle malattìe infettive a
diffusione oro-fecale uti¬
lizzano come veicolò prin¬
cipale l’acqua e che, come
avviene Ih tutto il territo¬
rio urbano della regione, -
le condutture dell’acqua
potabile scorrono vicino
alla rete fognante. ;■
• Tra i due sistemi insom¬
ma vi è un contìnuo scam¬
bio che consente il costan¬
te arricchimento dell’ac¬
qua < potabile > con vere
e proprie colture, di collba-
cillf Si è accertato ancora
che gli orti vengono irri¬
gati con i liquami di fo-
nuovi ammalati da spedi¬
re in ospedale, consente
di chiedere lo stanziamen¬
to di nuovi e più consl-
gna e che le case abusive, "i stenti fondi per. costruire
sorte a centinaia, non so¬
no allacciate alla rete
idrica e fognante. :
Accertata tale realtà
obiettiva, alla Giunta di
governo della nostra Re¬
gione è data la possibilità
di operare in due diversi
modi.
Il primo, quello tradizio¬
nale, consiste nel provve¬
dere alla superclorazione
dell’acqua compiacendosi
dello espandersi di una pa¬
tologia che, producendo
nuovi : ospedali-lager da
appaltare agli «Spatola»
di turno, da riempire con
le attrezzature più costo¬
se e meno utili — da ac-.
quistare ‘ al doppio del
prezzo di mercato — e nel
quali sistemare primari ed
aiuti che occupino i pri¬
mi posti nella graduatoria
del grandi elettori demo-
cristiani.
H secondo modo di ope¬
rare consiste in un deciso
Intervento volto ad elimi¬
nare 11 fenomeno di quella
che 1 tecnici chiamano
< fecalizzazione d^ Aerri-
torio» e. quindL la caùsa
della malattia,- tutelando
cosi la salute dei cittadini i
anziché attendere o fare
in modo che si ammalino
per poi curarli tardi e ma¬
le. Questo secondò model¬
lo di intervento è un
esemplo concreto di quel¬
la prevenzione primaria
della quale tanto si parla
senza nulla fare p^ at¬
tuarla.
dalla
epidemia
di tifò
loro fortune la DC e le
Aorze ad essa subalterne
punta, ed è ovvio, sulla
espansione deU'c industria
dell’ammalato», piuttosto
che sùU’implànto < della
nuova industria della sa-'
Iute. Perché i cittadini si
ammalino meno, è neces¬
sario un sen^o sanitario
decentrato e gestito demo¬
craticamente, capace di
eliminare speculàzioni e
sprechi, che trovi U suo
punto di forza nèlla me¬
dicina di base e che si svi¬
li groviglio di Interessi ' luppiesi altré^nelqua-
mafiosi, economici e cUen-, dro di una rigorosa pro-
telail sul quale Jianno co- grammazione,
stTulto buona parte delle AU’< industria dell'am-
Poche
strutture
per ; ;
. difendere
I la òalùté:
• — - * i • i-* i'-».?-.. .
- SI Muisee
; nelle móni
di privati
sènza scrupbli
malato» serve il vecchio
sistema - accentrato ed
Inefficiente che abbia la
possibilità. di sviluppa^ ’
c secondo logiche cUéntelàrl '
per il cohsegùMehto di il-,
leciti emcchimentl' ed lì ’
soddisfacimento di priva¬
ti interessi e qiiindl slega¬
to da qualsivoglia Indlrlz-^
zo programmatico e non
suscettibile di controlli de¬
mocratici.
Ecco perché la DC ed i
vari cohiltatl d’affari ad '
essa organicamente colle.
potàbile
■■COn:;:vi:
colibacilli
e prti
annàffiàù
\^f';C0n'-j^'.'WV.;
liquami
W !. -
zazìone ^ 'degli interessi
. dell'ammalato » -si con-
tràppòngà rorganizzazio-
ryh de^i; Interessi delle
masse lavoratrici e dei ciV
ta(Uiii.>L’organizzazipne di;
* tali interessi compete, per
legge, àgli ammlnlstxàtori
: comunali,;
E’ anche questa, insom-
mà, una pagina della più :
vasta «questione morale»;:
gli amministratori locali
siciliani sono, cosi, ebdà-'
mati ad affrontarla, nella
\ pratica. Ih una situazione
gatl sabotano l’attuazione - di gravissimi guasti Igieni-
delia riforma sanitaria in ciesanìtarL
Sicilia. Ecco perché è ne- :
cessarlo che alla organiz¬
sa verio. Madoni a
Venerdì prossimo o Catanzaro conferenza del PCI suirossociazionismo
Quella cooperativa ha un
non ci mette le mani la
Nel settore la Calabria ha una lunga fradìzi one - Quanto è cresciuto il movimento in que¬
sti ultimi anni - I limiti e le difficoltà posti dalle giunte di centrosinistra e dai poteri locali
CATANZARO — Il proget¬
to politico ■ ed un movi¬
mento unitario, autonomo
e di massa per lo sviluppo
e II ■ cooperativismo: ne
discuteremo venerdì 19 a
Catanzaro nella conferenza
regionale del PCI sulla
cooperazione. E parleremo
di cooperativismo nella
sua accezione più comples¬
sa: di un movimento cioè
che si organizzi e incida
non solo negli aspetti pro¬
duttivi ma anche nella
stratificazione sociale nella
cultura e nel costume del
nostro popolo.
Diciamo subito che tutto
ciò che è cresciuto nella
cooperazione in questi an¬
ni costituisce una novità
di rilievo. Aggiungiamo pe¬
rò che tale novità rischia
di rimanere costretta e
vincolata dal caratteri de¬
teriori Impressi nei pro¬
cessi economico sociali del
sistema di potere domi¬
nante In Calabria. SI ri¬
chiede perciò un Impegno
straordinario di tutte le
forze :aan« per sostenere e
raffed^aité^^ un > movimento
che rivela qualità e poten-
ziaUtà vistose, r . v-r.-?
Per avviare una discus¬
sione occorre chiarire al¬
cuni punti: 1 ) si sente dire
spesso che la Calabria non
è TEmilia e che sarebbe il¬
lusoria una crescita del
cooperativismo data la dif¬
fidenza tradizionale dei ca¬
labresi verso le forme di
aggregazioni. Ciò. forse, è
vero solo in parte. Pos¬
siamo ritrovare viceversa
un filo rosso che, al di là
delle alterne vicende, lega
l’esperienza, cooperativa in
Calabria dalle Iniziative di
ispirazione socialista del
primi del ’900 a quelle del
secondo ' dopoguerra ’ con
l’occupazione delle terre fi¬
no aH’ultima ondata di
massa delle leghe del gio¬
vani del ’77-’78. Lungò
questo filo rosso che Inte¬
ressa 1 due termini — ter¬
ra e lavoro — si sono ricol¬
locate in questi ultimi an¬
ni nello scontro sociale e
politico enormi energie.
SI sono battute per lo
sviluppo e la irasfonna*
zlone produttiva; > bannò
subito sconfitte ed accu¬
mulato delusioni ma non
sono defluite. Ancora In
questi giorni in diverse zo¬
ne della Calabria si pro¬
muovono cooperative di gio¬
vani, certo >cori maggiore
cautela, ma con rinnovato
impegno 'per l’utilizzo di
terre demaniali o per la
gestione di impianti pro¬
duttivi; 2 ) c'è inoltre qual¬
cosa di nuovo e di diverso
che re^te e cresce nono¬
stante ' gli - ostacoli della
DC. nnsensibilltà di forze
interne anche alla sinistra,
la » scarsa ^ attenzione del
movimento sindacale: una
rete.diffusa di cooperative
aderenti alla lega e alle
altre associazioni di ispi¬
razione laica o cattolica
Non el lasciamo abbaglia¬
re dalla quantità (anche se
non^ sono pochi oltre 32
mila soci aderenti alla sola
lega). Ci attrae la qualità
di questa aggregazione in
tutti 1 settori produttivi,
daH’agrlcoItura al turismo.
- Cé una nuova colloca-
itohe di fon* aoelàU emer¬
genti femminili e glovanUl
che intendono svolgere un
ruolo originale sul merca¬
to e sollecitano un rappor¬
to politico costruttivo con
le istituzioni democratiche;
si pensi a come la coope-
razlone incombicia a
scomporre alcuni equilibri
economico sociali negli
aggregati urbani.,
Non vogliamo enfatizsa-
re queste peculiarità; ^ ci
sono nel movimento coo¬
perativo, limiti e difficoltà
che sarebbe errato sotta¬
cere. Ad esempio sulla vi¬
cenda di Rosamo abbiamo
parlato chiaramente nei
giorni scorsi. Ci Interessa
però ora rilevare tutti gU
ostacoli eretti dalla DC e
dalle giunte di centro-si¬
nistra contro la prospetti¬
va di un movlmente coo¬
perativo forte ed autono¬
mo. Da una parte l'aasetuni
idi programmazione e di
ritardi su provvedimenti
importanti (centro alla
vionatl. iMiantl Bsae, me-
taxM), dalraltro Q eolnvol-
gtnieiito di realtà ooopifàr
Uve e le operazioni cliente-
lari dell’Esac o gli uomini
politici. «disinvolti».
La mafia ha tratto fio-:
vammto daU’in^nsibUità.
dei pubblici poteri ed ha
tentato di neutralizzare o
di piegare 11 movimento
cooperativo.. Un sostegno
diverso e cdraggloaO delle
tre centrali «cooperative
nazionali, dhe saperi ogni
logica colonteatrioe. imò
estendere un forte movi¬
mento di massa che inter¬
venga come soggetto auto¬
nomo nella programma¬
zione regionale delle risorse
e eohtrlbulseat ooti le sue
>fonne di .
ad arricchire la dialetti^
democratica e a scOnflgiis-
rev.! poteri occulti
(^iprlmono la Calabria.
Avanzeremo nostre
poste il 19 sulle poBttéìie
regionali di promoziòM e
di sosU^o tecnico ;é fi¬
nanziario alle inuKeee
cooperative.
nÙ segretario della DC da
una parte firma nel pés
gramma alcuni ImpejpU
verso la cooperailone è
contemporaneamente, w4
suo ruolo di presidenis:
deU'Bsae, tende a svuotali
scelta slgnlfleaib-'
va per l’assegnazione deg^t
isq^iaati alle coopeimttvs
-di pcudnitone. Non è forse
qaeste uno degù esempi
ebe ci.lnducono ad Indica-
ré quesu glunU regionale,
e q uadro poUtiee die
esprime, cerne dannool per^
le popoiaikml calabresi? Il
movliMnto ^cooperativo
deve cootilbiiire a soonfig-
gen quésta logka
epa le erfanlwarlrni sin-
pano Ira le fono éd.la-
Proprio cosL. non esistono,
a meno che non si vogliano
definire Insediamenti indu-
sitlaU 3 capannoni che la
SCXJEUI ha affittato daUa
ditta Miìltineddu a «Zentu
ngghi> presso Sassari dove
10 operai svòlgono imo stra¬
no' còrso di qualificazione
professionale per inesistenti
treni' da spedire addirittun
In America, da costruirsi con
«che cosa non si sa» visto
che dentro i'caparmonL pres¬
soché vuotL non d sono al¬
tro che pochi e banali tdal da
montaggio! Altro che stabili¬
mento pronto ad entrare in
produzione fin dal ”78 e c<m
100 operai occupatil '
Sebbene a «Zentu Finhi»
per salvare la faccia la SO-
CZMI ha affittato tre capan¬
noni per 3400 mq n<m utillz-
aabili per la costruziaDe di
rotabili ferroviari, a Chflivani
sui 300 mila mq acquistati
rum è smto proprio niente a
parte una piccola centrale di
betonaggio, un pollaio e i la¬
vori di mancamento della
costtuenda superstrada Ol-
biaOMiiari! Inutile aggiun¬
gere ohe j 900 occupati sonò
una pura fantasia.
Ma non è tutto: sin dal "M
la SOCIMI dava per èffettua-
to l’ampUainento delio staU-
Umento di Btnasoo per un
totale di 400 óecupafi e di 30
mila mq oopeitL Anche que-
sta un’altra invenzione per-
ebè n BInasco la SOdMl ha
auso soltanto 293 occupati
m entre ■ di coperto ci sono
apfMBn'S ntila mqi
Uba hrila storia non
die dire, simile a quelle che ■
a decine si sono consumate
jnima e dopo la calata dei
vari RovelIL D meocanlsino è
diventato persino troiaio, no¬
to: dare per esistenti un Oer-
to tipo di strutture produtti¬
ve per avete finansiamentl
pubUicl o in questo caso
cwnme a re pubbliche, che
questa volta si armonciarw
succose come 1 12 mila mi- ‘
Hardt .ptevisti dal plano de-
cenìiale per le ferrovie. Salvo
poi non tener fede agli, im- ,
pegni ansi e Involati dopo
aver dichi a re t o fallimento e
ehliiso bsnoòa e burettlru.
Con un tasegnaaNnt» m più
qnmta volta: bi poco d sm»
1 saldi pubblid e U
dd tmmertt m fi
La farmacia
non rispetta
il fisco :
e la multa
la paga
Ja gente
GARAGUSO (MT) — Una
farmacia, quella di Gara-
guso, porta una contabili¬
tà di gestione in cui per
anni non sono rispettate
le norme fiscali vigenti; .
la Guardia di Finanza
compie un sopralluogo, ri¬
leva l’infrazione che d ai- '
tronde è palese ed eleva
una forte multa. Fin qui
tutto normale: le Fiamme
Gialle hanno fatto il loro
dovere, Tlnflizione della
multa è sacrosanta. Ma,
se, come in questo caso,
la formacia è comunale
il discorso cambia perché
a pagare è un’intera co- ^
munita e non i diretti
réspohsabili dell‘iBeclto. ■
Questo è almeno quanto :
ha .deciso con un voto di -
maggioranza. 11 Consiglio
Comunale di Garaguso de¬
liberando il. pagamento
della multa a carico del¬
l'Ente locale. La richiesta
avanzata . daU’opposizione
perché fosse caricata al
reali responsabili l’adde¬
bito è stata respinta, stra¬
niente l'Organo di Con¬
cilo non ha avuto nulla
da ridire sul fatto che la
I^nte multa sia stata
elevata perché- per anni
non si è provveduto alla
tenuta dei registri conta¬
bili e aBa relativa dichia-
iiazione annuale deRiVA,
e .quindi sulla eventualità
igj^^alàre alla Frocura
.®®netale dtìla Corte del
V<mti la responsabilità
amministrativa.'
- Ad abuso segue abuso;
n sindaco di Garagi^ al
è perfino rifiutato di rila-
sriare ai consiglieri dell’
opposizione che ne face¬
vano richiesta copia , di
q^Io e di altri atti deli¬
bativi.; terrorlzrato dal-
ndea che ri potessero oòm-
plere azioni «ispettive»
nei suoi riguardi n tutto
ffn p alese violazione della
legge Comunale e Provin-
efaJe e delle disposizloiù
previste ; dal DJPJt n. «42
del 20-10-1972 che garanti¬
scono ai consiglieri oomu-
Mli ne^ademplmento del
loro compito di ottenere
le deliberazioni.
Un atteggiamento, quel¬
lo del sindacò 'democri¬
stiano di Garaguso. che
oltre ad essere intoppo
al corretto funzionamento
delle Istituzioni democra¬
tiche rasenta la violazio¬
ne delle norme del codice
penale relativamente alia
oinisrione degli àtri d*ùf-
fida i
m. M.
CAGLIARI — Inediti Rovelli « formato tabloid » ritentano l'ei-
salto alla Sardegna. Uno di questi sembra essere la SOCIMI
sarda, affiliata alla sorella SOCIMI 'con sede a BInasco; In
provincia di Milano. L’azienda produce materiali ferroviari e
la suà storia'è rimbalzata nei mesi scorsi sùlle pagine di
alcuni [^iodici e quotidiani sai'di. Vàie la pena dare una oc¬
chiata alla sarabanda di ih-
traUazzl che stanno per scat¬
tare in occasione della di¬
scussióne e dei varo, del pla¬
no pluriennale di Investimen¬
ti per il settore ferroviario
(che dovrebbe beneficiare in
modo- particolare il ' Mezzo¬
giorno). . '
Dunque della SOCIMI, so¬
cietà costruzioni industriali,
si comincia a parlare in Sar¬
degna nel 1977, quando si
iscrive al Tribunale e alla
Camera di Commercio di
Sassari. In realtà si tratta di
due società, una con sede a
Sassai't e con capitale sociale
di un miliardo-6 200 nhlloni
di lire e. l’altra, denominata
SOCIMI sàxda S.p.A., con se¬
de a Ozieri, presso il consor¬
zio area industriale di inte¬
resse regionale di Chilivani,
con capitale sociale di 15 mi-
Uoni di lire.
A ChlUvàni la SOCIMI sar¬
da acquista anche un lotto di
terreno per la sómma di Ure
5.240.000. Fin qui niente da
eccepire. Ma si arriva al 1978,
cioè appena'tm anno dopò la
costituziohè deUe due società,
e la SOCIMI in‘.un documen¬
to diramato la vigilia delle
assegnazioni deUe commesse
del plànp; integrativo per ma¬
teriale xòtabilè, quello per in¬
tenderci delia legge 503 e del
1605'miliardL fa una serie,di
stupefacenti -r*-.dichiarazioni
circa lo stato delle strutture
produttive, delle previsioni di
espansione e di occuiÀzìohe.
GU 'stabilimenti dichiarati
come realmente esistenti a
quella data erano tre: uno a
Rinasco con 40 nUIa mq, di
cui la metà coperti, e 300 oc¬
cupati: uno a Sassari con 6
mila mq «pronto ad entrare
in produzione» e con una oc¬
cupazióne prevista in 100 uni¬
tà, e, per ultimo, uno stabi¬
limento a ChlUvanl, impor¬
tante nodo ferroviario sardo,
comprèndente un’area com¬
plessiva di beh 300 mila mq,
di cui 100 coperti ad inse¬
diamento completato,'^200 di¬
pendenti Iniziali ed una oo-
cupazione definitiva 'prevista
Sùperflùo conslderere die
il - carro trainante di tutta
l'operazione SOCIMI secondo
quanto messo hmro su'blaACP
dalla SOCIMI stessa era la
SOCIMI di ChiUvanL .
Si arriva al 1969, al feb¬
braio per 1» pi^isionè, 'e ' la '
commissione edilizia' di Prie- :
ri approva . U progetto esecu¬
tivo .deUà .SCXàMI sarda per
l’insediaihénto della zona in-
dustritde ; di ChlUvàni. Una
crènistòria di ^ atti ^ successivi
che' di per aè, tntt’al più con¬
siderato «U'-nórinale». anda¬
mento di questo: genere di
cose, può' stupire per la inso-
Uta rapidità degU awenimeh- :
ti.- Con Ili più un piccolo par¬
ticolare e cioè che la SOCI-
MI sarda'e la SCOIMI di
Sassari. non esistono.
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. f > >
LÉ REGIONI
J:-
ritaìtA PAG. 17
Dai terribili terremoti del possàto una lézioiié che i nostri governanti non hanno imparato
La storia, ■ per 1 nostri
governanti, non ; insegna.
E non insegna nemmeno la
saggezza non scritta del
contadini campani o luca¬
ni abituati nella loro esi¬
stenza a convivere con il
«tremuoto>, a fronteg¬
giarlo con 1 pòchi mezzi a
disposizione, a trasformar¬
lo in personaggio ed esor¬
cizzarlo In molti riti della
tradizione popolare. Eppu¬
re molti del paesi oggi di¬
strutti portavano ancora 1
segni del terremoti del
passato, - e non soltanto
per la mancata ricostru¬
zione del governi del cen¬
trosinistra. v' > : .V -
' Un cronista del tempo,
lo storico De ■ Sivo, nella
sua Storia delle Due Sici¬
lie dal 1847 al 1861 cosi
descrive la catastrofe del-
rinverno dell’SST: Tre¬
menda notte! A Potenza
nessun edificio salvo: chi
potè fuggire alle macerie...
vedea la patria e i suol
cari in un’iihnrovvisn tom-
ha inghiottiti... Da i rap¬
porti ufficiali veggo verifi¬
cati 1213 morti nel Saler¬
nitano e 9237 morti in Ba-
siltcata^. ^
Scorrere l'elenco del pae¬
si colpiti da^ queste scosse,.
ma soprattutto, di quelli in¬
vestiti dal sisma di due se¬
coli prima, nel 1694, è dav¬
vero impressionante; sem¬
bra di vedere 1 filmati del- '
le zone colpite tre settima¬
ne fa. Eppure non è stato
.fatto nulla. Il dubbio che
può venire è quello della
Inutilità di osservare gli
eventi sismici del passato
ai fini della prevenzione.
Lo abbiamo riproposto a
Giuseppe Luongo, docente
di fisica del Vulcanismo
all’Università di Napoli ed
attuale coordlnàtore . del
progetto geodinamica del
CNR^ seguendolo nel cor¬
ridoi del ONR di Roma
mentre è impegnato nel
lavoro deU’équfpe che coor-
•dlna l geologi sulle zone
terremotate. Si ' parla di
«camper* attrezzati da far
partire, di notti insonni,
di persone da calmare..
« Il primo ‘ problema è
Tassistenza al nostri colle-
ghl che stanno ormai da
settimane sul luogo per os¬
servare lo svolgimento del
fenomeno sismico. Tra 11
freddo e le scosse continue
tornano con una vera e
propria sindrome da terre¬
moto. D’altra parte biso¬
gnerà pur decidere In qua¬
le ^ posto - ricostruirei ; Alle
volte —oltre al metodi di
riedificazione — basta spo¬
stare di poco un paese per¬
ché 1 danni siano più che
dimezzati ». ' ~
Ma tnsomma. Il terre-
moto è proprio-casuale ed
Imprevedibile o l'cespérlen-
za stóricas serva a qual-
. cosa? ■ ■ ■'.
«La storia aervé, e mol¬
to. Intanto ci permette di
stabilire dove avviene il
térremoto. Ed inoltre si può
ricavare un elenco della dl-
,8trlbuzlone del danni In
una certa area e da questa
avere un'idea di dove si è
verificato l^picentro in
modo da poter individuare
la struttura geologica che
si è mossa >. •
■ In parole più povera cosa,
si riesca a vedere? >
< In pratica riusciamo ad
avere • una Informazione
sul meccanismo deU’even-
to tellurico e sulla sua. in¬
tensità, e questo cl permet¬
te di stabilire dei modelli
da confrontare con 1 terre¬
moti di oggi, soprattutto
riguardo ad un elemento
di cui hanno parlato mol¬
to i giornalisti: la profon¬
dità della spaccatura nella
crosta terrestre >. , .. ,
' Allora sorge la domanda ^
; classica: se A:cesi perché
non si rièsce s prèvedere?.
. Quanta affidabtitté possono
' dare queste osseryailonl? i
' « E’ evidente che c’è .un
marche di indecisione, ma
non è tale da falsare com¬
pletamente 11 dato stòri¬
co*. ,.
' Però per I terremòti dot
passato si potrebbe quasi
dire che sembrane meno
' ; gravi, perché nessuno ne
parla, c'è quasi un tenta¬
tivo di rimozione nelle fon¬
ti- .
£a eiro/iaca del sisma
di novembre era sfata
scritta 300 anni prima
«Precipitò la cattedrale
mentre circa séttànta per¬
sone ascoltavano la; ines- •
sa; di queste SO rimasero
cadaveri ed altré 23 più
o meno ferite ».
Non è una cronaca di
questi giorni. E là difesa
non è quella di Baivano:
siamo a Gonza, nel terre¬
moto del 1732.
Sf<^iando i libri custo¬
diti dall’Istituto geologico
nazionale sembra di tro¬
varsi in presenza di una
sorprendente, ripetizione
fotografica, éd appare qua- .
si inutile rifare degli elen-
è sufficiente /iggior- -
narlì. ^ ,■ ■ .
Le crcmache dei sismi :
del 1561. 1688, 1694. 1732,
1793. 1857 indicano gh stes¬
si ' luoghi e rifXopoDgono -
le stesse dranunatiche im-
, magini di oggi. Quella che
segue è una lettera auto¬
grafa scritta a Napoli nel
1694.
*Al Signor Abate Francesco Batti-
stinì, in Roma.. Tremato in Napoli a
puntino spiegaià^ ^i ’ *
€„.Ma il daniio fuo^ cioè ih que¬
sta. Promneia di Terra di Lavoro, fu
sopra le memorie più dolorose...
«... In Auellino, Salerno e nelle lor ■
Vicinanze son te lagrime negli occhi ■
di ciascuno. Nel Principato Citeriore
il terreno poco discosto da Ricigliano
ha seppellito quasi tutti i 250 Abitan¬
ti; in Baluano (Balvàno hdr) con i
70 morti son caduti il castello e due ’
terzi degli edifizi... in San Gregorio
parimente, ove tre morti., fuggendo
o cessando di vivere quei di CoUlano,
Lauiano. Romigliano, - Sala e altre...
distrutto è Santo Rufo... ‘‘ ' ^ ‘ -
« Passando quindi nel Principato
Ulteriore a ragione crescono le do¬
glianze: spogliato quasi del gregge
(di fedeli ndr) Monsignor Caraccio¬
lo. arcivescovo di Gonza: sendo ami
subissata che caduta con 1200 perso¬
ne Calitri (dal momento che Calitrt
è più sprofondata che caduta avendo
perso la vita milledu^entó persone, .
ndr), con le case, Monideri (monaste¬
ri ndr) e chiese, e subUme castqUo, A
Palazzo...
* Pescopagano è diventata orribll
fossa di dugento abitanti, e- di 50
SanVAndrea, Terra diMO^ San Men¬
na (Santomenna ndr) non è più con
la morte di 300... pi son sepolti simil¬
mente i grani, e le baracche fan
prevedere fredda starna nel verno, .
*...Leuni mostra (di Lioni rimane
ndr) uria semplice è sprovveduta ho¬
staria... Gesualdo m povero avanzo
del castello... e molta p^ case (ha
avuto distrutte ndr) SénVAngelo dei
Lombardi, thè a stento è salvo il ve¬
scovo...
. <...Grotta Mainarda (Grottaminar-
da) salva con la morte dt 10... Quasi
a mille calcolato (( morti ndr) per
la Provincia di Bùsflieata. gli estinti
in Muro (Muro lucano ndr) città in
tutto disfatta, son 1300.
- *,..lo vivo e mi ritffermo ed solito.
* Abate Glovan Battista Pacichelli
Napoli, li settembre 1694 *.
Uno studio
sui movimenti
contadini
in Paglià
11.
bari — Gli ani 1949^50 e 51
furono caratterizzati in .Pu¬
glia coinè nel mezzo^omo da
un grande ornvicnènto conta¬
dino e popolare per l’occupa¬
zione delle terre ponendo con
forza il tema oodide della ri-
fdnha agraria. In coinciden¬
za 30. annlvoraarfc) di quel
movimento il gruppo regiona¬
le comunista ha chiesto, con
una moziane, che il consiglio
regionale . predisponga una
aerìe di iniziative per stimola¬
re Io altiÀo a ranéBM di qod
movimento per la tèrra con i
suoi limiti e con gli insegna¬
menti ancora «■Mi nel mo-
mentc in col ^ paria di ce>
mlità dell’agncoltura.’
Si tratta di impegnare la
univerritè rpmlM, r-i ^ainda-
cati e gU stèsri
ad un'azione di ricerca, di
documentazione anche al fi¬
ne di una riflessione sul pre¬
sente c sul futuro deUa.cam-
pagne pugliesi
«Questo è vero. Ma vale
sopratutto per i periodi
precedenti all’Introduzione
della stampa. Da allora In
poi possiamo dire che si
è quasi costretti a scrive¬
re le cronache, anche quel¬
le tragiche >.
Allora e'é II malerisis
psr tsntsrs un'elsncazlons?
« Infatti. L’altra Infor¬
mazione essenziale che cl
dà li dato storico è la pos¬
sibilità di fare un catalogo
dei terremoti, della loro
successione ed Intensità».
Nftssun aiuto por la pro-
vlslona?
« Non proprio. L’analisi
statistica può , dare una
idea, certo non esatta, del
lassi di tempo nel quali si
può verificare un evento
sismico ».
. 'E por quanto riguarda II
' ‘ Mezzogiorno?
«tossiamo dire che si
avvertono scosse sismiche
di grado elevato — anche
intorno al 9., io. grado —
ogni 30 anni. Sempre con
grossi. margini di Incer-
.tezza*. ; , . .. , .
^ ' Non por fare della faette
' Ironia, ma petrammé diro:
, tanto leotoe poche dIfoM.
«In effetti • è vero. A
frónte di una ciclicità al¬
ta bisognerebbe quanto
meno costruire case In gra¬
do di sopportare le scos¬
se... *. .
: Ma qui non al tratta «ot-
> tanto di un fatto «fatlatlco.
€ No. Dove 11 rischio è
maggiore crescono anche
le spese. C’è anche uha và-
lutarione ecònomlea.->.
■ E politica...
«Cèrtamente, anche po¬
litica. Bisogna decidere di
costruire sttuttore non sog¬
getto facili crolli e dove
costriilrle. E, biscia tener
conto anche dei problèmi
flodall legati al centri sto¬
rici delle cittadine, al mo¬
delli di vita dellè popola¬
zioni. E* Insommà una scel¬
ta' politica ed economica
sulle spese: attualmente il
bilancio tra una ipotetica
spèsa pet.'la prevenzlona
ed 1 costi pagati pèr le ri¬
costruzioni è in perfetto
pareggio; si poteva spen¬
dere prima e niegllo. evi¬
tando tante catastrofi»..^
, Ma l'aspartanza dal pas¬
sate nai Mazzogiome^ coaa
lasagna?
« Sembra un > paradosso,
ma interventi antisismici
sono stati fatti nel periodo
tKtt^nico, soprattutto con
strutture di rinforzo., Do-
<po uno del terremoti che
investì la Calabria (oltre
che Campania e Basilica¬
ta) nel 1783, si ricostruiro¬
no le case con delle stmt-
ture di supporto ' al muri
maestri capaci di assorbi¬
re le scòsse ondulatorie,
che sono quelle che provo¬
cano i crolli ».
Rhnndl ullll? .
«In parte ri. Anche se
erano tecniche molto pri¬
mitive. n dato dt fondo,
però, è che le società di
due secoli fa vivevano te¬
nendo costantemente pre¬
sente il pericolo. B conta¬
dino ~ che ri costruiva la
casa da solo — pensava a
difendersi anche tn modo
rudimentale dal terremoto,
che prima o poi sarebbe
vènuto. Oggi c’è Invece
xma separazione netta tra
ehi costruisce una casa e
chi ne usufruisce. Ma que¬
sto è un altro discorso ».
Avqvsme portate di vol»>
téitaol ecetwmtaho o poli-
mM
^ « Io sono convinto che
dalla reazione delle cla s si
dirigenti e dal tempi e mo¬
di della rioostruzlone ri
possa abbozzare un giudi¬
zio ' sulla vitalità di una
società e del suo governo.
81 tenga preMnte che a
tutti 1 sismi dri *800 e del
"700 sono segidte delle pro¬
fonde modifiche dell’SBsetr
to politico. In particolare
cl seno stati interventi im¬
mediati per tentare d*. mi-
nimteare U potere dei Ba¬
roni locali».
del
gawltil elefell pe rtf er fct
hielflcleiiH. Ufi ps7
gembéitaWl cen I
«In qualche modo...».
Dal tempi e modi della
ricostruzione, dunque, un
flndizló sulle claari diri¬
genti. B* nnlpotesl del pro¬
fessor Luongo — ma sug¬
gestiva xw Puntato soUio-
pera del goverhl di onl
c'è anche rocchio deOa
storia.
Miiyviv ffivwvnv
A colloquio con
Giusepe Luongo,
docente di fìsica
del vulcanismo
all’università di
Napoli e attuale
coordinatore
del progetto
geodinamica
del CNR - « I
tempi e i modi
della riedificazione
' forniscono
un giudizio sulle
classi dirigenti»
Nella società:
attuale
è svanita
/Fabitudine
, a convivere
con i fenomeni
naturali
e a prevenirli
Mi 16 dicembre del 1857 un violentissimo terremoto scosse
quasi tutta rifalla meridionale. Le zone maggiormente interea-
tate furono, anche allora, la provincia di Napoli, di Salamo
a la Basilicata. La vittime furono più dt dlécimila. Il grafica
a ottanuto ridisegnando fedelmente una cartina dell'epoca. Le
lettere dalla A alla G indicano le zone di intensità del sisma
allontanandosi progressivamente déli'eptcentro (A). Non c'è
bisogno di ulteriori commenti. Luoghi a paesi sono gli stessi
di oggi.
Deluse le aspettative di morollzzazione con l'ingresso del PSI allo giunta di Traponi
E il ^ bpongovoriiii
Le stesse delibere a cui { .socialisti si opponevano dai. banchi ' dell'opposizione oggi vengono rese esecutive
Le indagini della magistratura sulle vicende dell'appalto per la pubblicità e là costruzione dell'autoparco
Dal nòstro corrispondente
.r TRAPANI ~ UnivoTtice di acaodàU,
'' di indafdni giudiziarie, di inchieste
della procura della repubblica, ha
' investito l’amministrazione comuna-
, le di Trapani. Sembrano tornati
gli anni p^giori del centrosinistra.
L'iinpegno dèi socialisti a con-:
durre U comune sulla via della mo-
rallzzazlone e del buongoverno, suo¬
na ora come una misera giustifica¬
zione per il suo Ingresso in riunta
oem la IX: dopo il voto del ■ riu-
. gno che aveva visto crescere li suo,
^ gruppo ' oonslliare r proprio ' per ' la
ferma opposizione, svolta con tutte
le forze di sinistra e laiche, elio
strapotere . della DC, che Isolata
non aveva esitato un momento nel-
> ralleafsi con i fascisti e i Uberatt.
La giunta di ieri non differisce
minimamente da quella di oggL
Que^ atti
sospetti
B sindaco socialista della città
che ieri dai banchi della opposU^
. oe si opponeva alle deliberazioni
della maggioranza, ora le firma c
le repde esecutive e alcuni di que¬
sti atti amministrativi sono tanto
poco chiari da provocare l’inter¬
vento della magistratura, cosi co¬
me è successo per l’appalto per la
gestione della pubblicità, cosi come
• è stato, sempre In questi giorni,
per l’appaito concoiso per la eo-
ttruzione dell’autoparoa
LMngarbogilata e scandaloea vi¬
cenda drila gestione del servizio di
accertamento e di riscossione del-
l'impo^-sulla pubblicità, dei-dl-
; zittì '! suUé .pubbliche V àfflssloni e
sulla Occupazione temporànea dèl¬
ie aree comunali, comincia nell'a¬
prile dell’80, quando la giunta de-
; hberalfascista cerca di dlmostiare
al consìglio comunale che il servi-
rio pubbUcità è passivo'per il co^
•.móne dal momento che negli anni
*78 e ’79 ha fatto registrare un in¬
casso di 127 milioni mentre le spe¬
se sostenute dal Comuife sono di
gran lunga ■ superiori ? e > che per-
'.tanto' è conveniente:, beuidire una
' gara di appalto per darlo In ge¬
stione.
• Allora 11 relatore di maggioran¬
za disse che bastava assicurare al
Comune un minimo guimtlto an¬
nuo- di 25 milioni ‘ per consènhre
un ottimo affare nella gestione del
servìzio. Socialisti, comunistL re-
pubblicani e socialdemoctaticl al¬
lora si opposero a tale progetto
poiché ritennero ■ poco attendibili
> i dati ' fomiti dalla maggioranza
sugli Introiti dal momento che non
tenevano conto della morosità degli
■ utentL di un cattivo otmtzoUo «li
tempi d’uso da parte dei privati
delle aree pubbliche, di - un man¬
cato accertamento e censimento de¬
gli spari occupati dalle insegne pub¬
blicitarie dei negocL
Le osservazioni dell’opposizione
iKri veniien) pr e s e In considerazio¬
ne e l^amministraziane ' decise di
bandire la gara d’appalto. 'Vennero
invitate due ditte palermitane, la
~ Publlstudio e la Agiqi e altre sei
ditte del nord Italia (figniianioci
che interesse potevano avere in
questa gara), mentre venne esclusa
dalla gaia la PubUenóme, SpA che
aveva chiesto di parteciparvi e che
-. offriva un minimo garantito per
il Comune di 120 miUonL ■. - •
Malgrado che il gruppo comuni¬
sta avesse chiesto al sindaco di
.'bloccare la gara perché nella con-
'venrione prerista etm la ditta rin-
citricè. sarebbero stèri lesi gli in-
' teressl - del comune, la gara ebbe
luogo ugualmente e fu vinta dalla
, Agap pubblicità che stranamente
con' la SUB offerta del aveva
centrato In piCDo la ' percentuale
segreta prerista come base per l’ag-
giudlcarione.
■> • • - < *
; ; n contratto
con FAgap
In questi glonil 11 socialista Bar¬
bera, sindaco della città, ha fir¬
mato il contratto con l’Agap e Im-
: mediatamente diH» 1 carabinieri
hanno sequestrata su disposizione
del sostituto piocurators della Re-
■ pubUlea dr. Frahoescò Garofalo,
tutti rii riti relatiri all'appalto.
In una conferenza stampa tenu¬
ta venerdì sera 11 PCI ha denun¬
ciato, con dati alla mano che
questa operasione nasconde una
truffa di oltoe un miliardo al dan¬
ni del comune e a tutto vantaggio,
naturalmente, dèlia società che si
è aggiudicata la gestkme.
Altro affare su col il p roc ur atore
capo della RepubUica prof. Giusep¬
pe Lumia ha «U^xisto una accu¬
rata inchiesta gtoòlriaila è qurifo
dell’appalto concorso per la costru¬
zione dell’autoparca Le ditta che
si è aggiudicata la realizzazione
dell'opera ha aiKhe l’obbligo di
fornire Tarea ediflcaUle: questa a-
rea è nel cuore della salinea tra¬
panese, in una zona soggetta a vln-
' colo paesaggistica Alla giunta di
Ieri questa scelta è andata benissi¬
mo. la giunta di oggi non si pone
il problema, intanto circola con in¬
sistenza la voce che dietro questo
primo insediamento autorizzato si
celi una grossa maiiovra speculati¬
va che prevede un progetto di ur-
banizzarione ripetendo qurilo che
si è fatto sul lago Cepeo e lascian¬
do sempre più in balia delle alluvio¬
ni la città. Da qui l’Inchiesta.
Béa non è tutto. E’ di ieri la
notizia che il prof, architetto Ca¬
rezzi incaricato a redigere il plano
regolatore delia città, incaricato
non lo è affatta Dietro le sotertl
insistenze del sindaco per la pre¬
sentazione del progetto, U prof. Cv
rozzi ha comunicato da VenKia
che nessun rincolo lo lega al co¬
mune dal momento che rinczuieo A
stato dato ad uno studio di pro¬
gettazione di Roma di cui lui non
ne è il tltolBze ma solo U consu¬
lente. Sullo studio che ha avuto
ocm tanta l^gerezsa rincarlco di
una progettazione tanto delicata si
dice che gravi l’ombra di xm noto
ingegne r e trapanese che tanto peso
ha avuto nello scempio nrbanlsttoo
della città.
Chi è? H nome lo fornirà sieoia-
mente la magistratura.
Giovanni Ingoglii
n problema del risanamento delle acque nell’alta valle dell’Atemo
Niente soldi per il fiume se non sta nej feudo de
La priorità d'intervento contro Finquinamento è stata accordata a 54 comuni della provincia di Rieti e appena
a 16 dell'Aquila — Iniziative del Consiglio comunale di Pizzeli contro le inadempienze della Regione
Dal nostro comspondente
L'AQUILA — U Consiglio
comunale di Plzzoli. riuni¬
tosi in. seduta siraordina-
na con la partecipazione
degli amministratori co¬
munali di Barete, Cagna-
cfe. Campotoeto, Capiti-
gnano e Montereale, ha
ixòmosso un’importante
iniziativa poUUca volta a
creare un vaato movimen¬
ta popriare attorno ai
problemi più urgenti del¬
l’alta valle dell’Atema In
una loro rieoluzione, gli
anunintotratori degli enti
locali di questa vasta zona
interna — in gran parte
governata dalie einistre —
chiamano le popolazioni
all’unità e alla lotta ' ao-
pratttttto zui temi dram¬
matici deU'occupazione,
delio efruttamento delle
rleorae. ktriebe g dello svi¬
luppo del vari settori pro¬
duttivi (dz quelli rtcehi di
potenzialità espansive co¬
me l'artlgianato e la picco¬
la industria).
Come li è giunti a que¬
sta iniziaUva? < La Regione
Abruzzo — ci ziriegà. U
compagno Vittorio Giorgi
vice presidente della cò-
munKà montana amlteral-
na — ha dato , in questi
anni la dimostrazione di
cosa significa il non-go-
vemo del territorio, attra¬
verso una gestione cllehte-
lare e sorda al reali |xo-
blemi delle popolazioni
abruzzesi ». E* questo un
giudizio certamente non
pregiudiziale, ma fondato
sul gravi ritardi accumula¬
ti In nartlcòlare durante
gli ultimi sei mesi, dedica¬
ti dalla DO al consueto la¬
vorio delle spartizioni ed
anche airapprovarione
semiclandestlna di pro¬
grammi di finanziamento
ispirati a critèri clientelarl
• dlserlmlnatorL
« La Regione, per esem¬
pio — continua il compa¬
gno Giorgi —ha elargito
finanziamenti per U risa-
'^mentó delle acque con la
copèrriira. dello stesso mi¬
nistero, dando corso ad
una delibera in netto con¬
trasto con quanto previsto
dall’articolo 1 della legge
650 per la tutela delle ac¬
que dairinqulnamento ».
Infatti a norma di legge
la Regione dopo aver sen¬
titi i comuni interessati
deve predisporre e inviare
al comitato Interministe¬
riale un primo programma
per il risanamento delle
acque, contenente obiettivi
e priorità. Ma la regione,
scavalcando di fatto lì
momento itartecipatlvo t
consultivo degli enU, ha
predisposto per suo conto
il programma con le rela¬
tive zone dt Intervento.
- Tale pro c e di mento een-
tro legge ha scopertamente
lo scopo di rendere legale
la priorità accordata al 54
comuni della provincia di
RietL contro gU appena 16
dell'AquUa. Al riguardo ò
necessario aprire una pa¬
rentesi: la provincia di Rie¬
ti ha il privilegio e l’onore
di comprendere il comune
di Gissi, che conta appena
3 mila abltantt ma che ha
dato niente meno che 1 na¬
tali aU'onorevole Remo
GssparL.. Evento questo
che consente al comune di
Gissi di beneficiare di sva¬
riati e ^esso sproporzio¬
nati finanzia menti reglo-
nalL
In tal modo I comuni
deU’alta valle dsil’Atemo si
sono visti eoelQsl dal pro¬
gramma regionale, nono¬
stante n gravo e preoccu-
panto inquinamento del
fiume, e aoprattuttto por
avendo la comunità mon¬
tana amltemlna già pre¬
sentato li « plano per il ri-
sanameirio del fiume Ater-
no » plano scientemente
ignorato dalla Regione. An¬
che per questo gli ammi¬
nistratori riuniti a Pozzoli,
facendosi promotori di un
movimento che parta dalla
base della società e dalle
f<mdainentaU Istituzioni
democratiche, hanno inte¬
so tn tetta nis dare mag¬
gior forza alia voce del
cittadini, troppo a lungo
ignorata da quei partiti
che, nella strenua difesa
del proprio logoro sistema
di Dotere, hanno messo a
nudo come anche In A-
bruzzo esista, a livello re¬
gionale una « queettone
morale » non ptù aostenlM-
le.
Rita CtiitofinH
tv • v‘■-'M-
•>> • - > * - • - ■ * / 4 *^ V ‘.'•9 f V V- ^ . 4.1
i*.' I
f t »«► C',*- I» l-’t •
PAG. 18 r Unità
>! V >
LE REGIONI
l'ultimo scandalo del governo siciliano
Un bilancio senza
zeppo di clientele
Dopo la vergognosa vicenda delle nomine negli
enti il nodo cruciale della spesa della Regione
PALERMO — Usciti con le
ossa politicamente rotte
dal confronto a Sala d’Èr¬
cole sulle nomine degli en¬
ti, Il governo D’Acquisto e
la maggioranza affronta¬
no In queste ore un altro
nodo cruciale, quello dei
bilanci della Regione. Il
POI ha preannunclato la
presentazione di numero¬
si emendamenti al docu¬
mento preventivo di spe¬
sa annuale. ed ha sottoll-
nato la necessità di bloc¬
care il tentativo, che appa¬
re evidente nel documenti
presentati dal governo, al¬
l’esame delle commissioni,
, di utilizzare la scadenza
del bilanci per allargare 1
margini di discrezionalità
clientelare nella spesa del
fondi della Regione.
La presentazione, inoltre,
di un documento finanzia¬
rlo poliennale slegato dal |
piano di sviluppo che. pu¬
re, D’Acquisto era impe¬
gnato per legge a presen¬
tare entro lo scorso otto¬
bre, e di una legge calde¬
rone improntata al vecchio
stile della pioggia dì man¬
ce (900 miliardi) comple¬
ta il quadro. •
: La battaglia per una nuo¬
va Regione non si svolge
soltanto sul piano parla¬
mentare: ieri mattina mi¬
gliaia di coltivatori che si
ostinano a produrre vino,
fatto con l’uva, concentra¬
tisi a Santa Ninfa, nella
valle del Bellce.'si sono in¬
caricati di denunciare, con
una massiccia manifesta¬
zione • indetta dalla Conf-
coltlvatorl, che fa seguito
ad altri, acuti, episodi di
lotta, l’inadeguatezza ed 11
danno di una politica che
contraddice ogni esigenza
di ‘ programmazione e di
sviluppo. '
Si tratta di un episodio
di lotta esemplare: i col¬
pevoli ritardi della Regio¬
ne in materia di agricol¬
tura. infatti, sono intima¬
mente connessi agli «affa-,
ri» del vècchio-sistema di
potere, ché il rèi è tortìa-v
tò à denunciare in questi
giórni con fermezza a Sa¬
la d’Èrcole. L’istituto . del¬
la vite e del vino, i 22 con¬
sorzi di bonifica, la banca
delle cooperative (IRCAC)
sono, infatti, solo alcimi
del 155 « sceiccati » grandi
e piccoli che — in nome di
esigenze di lóttizzajione —
il governò ha preteso, con
Una scandàlasa mozione,
di congelare nella loro si¬
tuazione «abusiva*.
Consigli di. amministra¬
zione scaduti e mantenuti
ben óltre ì limiti fissati da
195 leggi della Regione,
commissail straordinari a
vita, assunzioni clientela¬
li. miliardi sneroerati in
una pioggia di mance. Ia
' marroa del sottogoverno
illustrata dal PCI all’APS
parla chiaro, quindi, sulle
ragioni che hanno spinto
la ' DC- a sabotare la' pro¬
grammazione e la riforma
della Regione, con una po¬
litica . di cui l’attuale go¬
verno trinartito sembra
rànpresentare il compen¬
dio.- ' ' : - • ? V
Del'bilanci abbiamo det¬
to. Per gli enti basterà
ricordare come — con una
Inaudita • nrevarirawinne
deU’assemblea legislativa
—. il governo abbia voluto
concedere a se, stesso, ri¬
córrendo per una ennesima
volta al voto di f’ducia;
una.precaria «cambiale in
bianco » circa la possibili¬
tà di anplicare. o no. le
leggi della Regione, pur di
lasciare aperto il varco.a
nuove e più estese - lottiz¬
zazioni. '
E’ una risposta grave ed
arrogante, che nasconde
crescenti difficoltà ed Im-
barazzJ. d»»! quali molti de¬
putati della maggioranza
non hanno fatto mistero,
financo nel corso di una
.caduta della Ccmmisctone
Finanze, oltre che in pub¬
bliche « conto.'=inni ♦ alla
bouvette del Palazzo dei
Normanni. - .
Ed è una r1.sposta che
conferma la necessità di
dar batt-j^lia. con una for¬
te iniziativa di massa che
trovi il suo Tìnn^o d* rl-
fer^mento neP’onU^ d^’^a
sinistra, per dare alia Si-
riua un governo che go¬
verni
Chìaromonte
a Palermo:
superare
la Cassa
per il
Mezzogiorno
PALERMO — Il Mezzogiorno
ha bisogno di un programma
nazionale di rinnovamento
economico e sociale. D’accor¬
do su questa analisi, i ' due
maggiori partiti della sinistra
discutono, però, sul piano no¬
dale degli strumenti, e in
primo luogo della cassa del
Mezzogiorno. .
In una tavola rotonda-di¬
battito organizzata dall’Isti¬
tuto Gramsci siciliano nella
aula magna della facoltà di
economia e commercio del¬
l’Ateneo palermitano, Gerar¬
do Chìaromonte, della, dire¬
zione comunista, e Nicola'Ca-
pria, ministro socialista per
il Mezzogiorno, hanno dibat¬
tuto le rispettive posizioni
del due partiti. .
Chiaromonte ha . ribadito
come la questione meridio¬
nale tomi ad investire, con
sempre più drammatica evi- '
denza dopo il terremoto. • i
problemi generali deH’awe-
nlre del paese, li' suo svilup¬
po economico, la politica in¬
dustriale e agricola nazio¬
nale, l’avvenire delle parteci¬
pazioni statali, una riforma
dello stato che congiunga ef¬
ficienza e democrazia.
Domani incontro sindocatMndustrialr per Pei1uso|q e Monted
è al bivio:
crisi e
Tra le richieste l’attuazione del progetto Crotone punto di fò^zà per la cré
produttiva dell’area industriale della città - L’impegno ; di Iqti^ dei l^vóràtori
I
X \ X I
Quindi ' il dibattito sulta
Cassa che divide le forze del¬
la sinistra (Capila ha lllu- :
strato.-Infatti, il disegno dì
legge col quale 11 governo pro¬
roga . ristltùtó) non riveste
affatto carattere di astrattez¬
za ò di Ideologismo. La bat¬
taglia intrapresa dal PCI
per liouidare la cassa del
Mezzogiorno tocca infatti la
caratteristica centrale deirin-’
tervento straòtdinàrió ' helr
sud e'del suo principale erga-,
nlsmo. una vera e propria ar- '
chitràvè. del sistema di ^ po- ‘
tere. • - ' • ’ -
''‘1
CROTONE ^ I problemi del-
rindustria a Crotone éd - il
suo futuro sono al cen^o dèl-
Taitenzione del mondo politi¬
co-sindacale della. città in
questi giorni.
Lo sguardo, come è d’ob-
bligo. scorre sulle due real¬
tà industriali più consistenti
di Crotone: la Pertusola e
' la Montedison. Due fabbriche
le cui direzioni si accingono
per vie diverse a svolgere
una ' politica industriale con
poche - certezze . ; .
Per quanto riguarda la Per-
tusoia c’è da sottolineare la
vittoria ' dèi moviménto òpe-
raio e sindacale che lion-ha
permesso. l’attuazipne . della
messa in cassa irité^àziòne
delle maestranze che avrebbe
posto un férmo incondiziòrià- ’
to all’attività produttiva. H
provvedimento che doveva
andare in vigore dal primo'
di questo mese non è arri¬
vato per una serie di motiva¬
zioni. La prima, come è sta¬
to già dettò, dovuta alla tno-
bilitàrione di ..tutti i iavòra-/j
tori di Crotoné e del Cróto-
nese culminata con lo scio-
péro generale del 30 settem-
Iwè scorso. ' / ' - ’
■ ' Furono i giorni ■ dello ' slo¬
gan « Là Pertusola è la no¬
stra Fiat ». dal momento che
coincidenze abbastanza signi¬
ficative ponevano in atto a
nord e a sud l’attacco indi-
scriminato del padrcHiato.
Per la Pertusola la vicen¬
da-si è, per il momento,
chiusa; l’azienda sta.«goden¬
do» delle agevolazioni tarif¬
farie per il consumo - delia
energia elettrica (molto ele¬
vata per Ja lavorazione di
questa azienda) in .base ad
una decisicHie del governo
Fórlàni. '
Oggi. ' ih fabbrica, ma an¬
che fuori, consiglio di fabbri¬
ca .e organizzazioni sindacali
guardano con sospetto ad una
operazione finanziària che di
fatto ha deciso lo scòrporo
delia Pertusola di Ootone dal
:gruppo con capitale francese
e' tedesco'. ^
- La realtà produttiva di (Pro¬
tone è stata affidata ad una
società sudamericana 01 nuo-
rvo nome à Crotone sarà Per-
:.hisola Sud) attualmente mag-
• ^oro' fórtrttrice della ‘materia
prima necessiula" per la pro-
: duzìqne dello zinco, che è la
Blenda. Lo scorporo ha fat¬
to sorgere, giustamente, del¬
le serie preoccupazioni dal
momento che ci sono pericoli
di un trasferimento della fab¬
brica. «E* una grande preoc¬
cupazione per noi questa —
ci ha detto il compagno Sa-
mà. segretario della Camera
del Lavoro di Crotone — che
arriva subito dopo la batta¬
glia per la ripresa produtti¬
va della fabWica. Nell’incon¬
tro di domani in sede di As-
sindustria a Catanzaro, chie¬
deremo garanzie per il futu¬
ro e Tattuazìone del progetto
Crotone 30 che da anni non
vediamo roalizzatò e che rap¬
presenta un pùnto di. forza
per lo sviluppo produttivo del-
. l’area industriale della cit¬
tà ». '
Sul ' problema Pertusola si
riaprono tutte le questioni e
la vertenza va avanti, non
dì meno la contingente situa¬
zione della Montedison preoc¬
cupa in modo serio. lÀ già
tanto agitata decisione padro¬
nale ^lla chiusura del re-
parth .’déll’acido fosforico, è
orma! un dato di fatto certo
ed ii re v er s ibile e si rischia
in questo modo di lascive
senza làvoio 80 lavoratori.
:snio»;-
';. i t • . i •r’.-x.i' •
À confronto due
è là
a Cagliari vìnce il
n € Ballet Theatre di Nancy » ha dato un esempio ben diverso daU’esperiméntp che ha por¬
tato nel capolnogo la danzatrice con nn inconclùdènte spettacolo in nome dell’ c etnia sarda »
Dalla nostra redazione
CAGLIARI — n vero balletto .è
' arrivato a Cagliari dopo tanti annL
E* il Ballet Theatre di Nancy, che
- rappresenta quell'ecoezionale feno-
.meno.-chiamato' in Francia «la .ri-
"^nascita delle periferie >■ Cioè U bal¬
letto-classico non è solo a Parigi,
■ma vive anche in .altre città fran¬
cesi e la sua esistenza è gìùstifi-
. cala essenzialmente dalla ricerca
e dalla concGcenza delle tiadirioni.
locali, e non solo quelle. Una le-
- zio'ne,_certò. per nrt italiani, e per.
' l’Italia delle Regioni in partioòlare.
. Qui in Sardegna, per esempio, esi-
. ste in embrione un teatro rionale,
ina le scuole di ballo (che.pure ci
sono) stentato a prendere corpo e
sostanza, vengono bòicottate «d
ignorate dagli organismi pubblici,
in primo luogo dair Ammini stra-
zione regionale.
n balletto sarda non esiste (ep>
. pure ci sarebbe tanto da fare, «
molto, da realizzare, se pm^aino
ai gruppi foUdoristici, al balli bar-
. baricini o galluiesi). ecco allora
che si importa là cMnpagnia con-,
tinentale con la grande stella Cod
abbiamo avuto ancóra qnèst’anno
Carla Praocl. che ha rappresenUtc
per cinque sere a Cagliari il bai--
letto «La Péri», miscuglio inco¬
lore tra «Belle epoque» • «Le
mille e una notte».
La Pracci è brava, ha fatto del
suo meglio, ha trascinato anche al-
l’entusiasroo 11 pubblico, che non
era soltanto quello aollto delle :
«pellioce» ma U - f<dto -pubblico - '
popolare dei . giovani, de^ impie-:
gali, dei professionisti, del ceti ;
medi e de^ operai, tanta per in-
tendetcL Pròprio un tale pabbliqo, .
accorso sempre-luunezoso, però tot- .*
t’altro che ignorante è quindi non
disposto ad essere Indulgente, hà
riservato aoroglienae idnttosto fred- ;
de alle romànticherie della Silfide '
orientaleggiante, c o s t r etta a de- :
stregglmi : tra ùn: opri» di ballo ..
. laccòglìUock) e seenòg ia fle pie» ^
in prestito daU’avanspettacolo del
.dopoguerra. •
«La Péri» noif può areie nes-
. sim valore culturale, né artistico: -
infatti, difficilmente sarà - visto a .
Milano o à Roma, ma appena nelle :
« province dcU’inqiero ». In questo ’
senso la-sua «trasferta» a Cagliari -
puzza come una «operatone cola
xUale » E dire cbe quelli che hanno -
preso riniriatlva — in. larga parte -,
parvenu 'del sottog o v e rno democri-
cristiano _ si lavano spesso la boc¬
ca con frasi tipo « riappropria^
moci deirantonooda» o «valori»
siamo iC'ixistre tiadizIofiL storico- -
. culturali ». Se per , berta-gente la
«etnia sarda» è.quésta, aOorm bl--.
sogna diffidare davvero di «rtvóhi-
. Kionarie» dlehiarationi di principia
Con là compagnia pravenlentè dà
Nancy siamo naturalmente .su un '
altro piana Qui animatori sono
di varia estiarione e prorenienza
— Felià Blaska e Louis Falco, ad
esempio — ma la traffislaiie. sfa
cbe venga attinta da modelli clas¬
sici o abbia riferimenti moderni
ed attuali, ha un valoie'centrale
ed é elemento strutturale della stes¬
sa fonna di ogni singolo spettacolo.
Attraverso 11 gesto, la musica, un
guizzo mimioa danzatori e coreò¬
grafi ri coUegano agli elementi più
sotterranei e «produttivi» della
tiadizioiie dri balletta Una rifles¬
sione è suggerita pr op ri o dàf quadri
di «Co(Adng. fienoe»: evocano le
grandi periferie urtMute il popolo
e 11 lavoro degli umili, gli àxnori
e. le passoni del giovani e delle
lagazae inoletari. il; lungoBenna,
la sesBoalttà-e la vita.
'Anche nel «Tamtam et perccs-'
slon » si individuano le connessioni
sotterranee dettate da una coltura
antropologioa tra le più vitali: la
. serrata. simboiogia sessuale. come
forma di liberatone ctel minatori
neri confinati nei ghetti e nel cam¬
pi di lavoro del Sud Africa. Se-
gnendo quoato perc órso siidbollco,
to ramiresentaziaDe della festa di¬
venta desiderio ilei «fantastico re¬
presso 9 incatenato», motivo di ri-
beinone c di lotta, liberazione o(A-
lettiva, . - - ' ■ .
' Un W s cgno di Ubertà e di indi¬
pendenza che non può. malgrado
tutta aiiooca e^Mndjosi, che trova
la sua rnaarima apertura nella pri¬
ma .parte, per poi dissolversi in
insoddisfazione e malessere. E* cer¬
tamente uno dei mmnentl più alti
deil’tntero epettacoto, clie compren¬
de altre tre . parti: «Petruska - va-
' rlations > di. Igor Stravlnsky (il
burattino che acquista sentimenti
. umani gràrie ed un incantesimo,
ed é una pietoa miliaro dell’este¬
tismo russò);' cTfaufna'», 'did tede- -
’ SCO Haiald Genszner (sognò imi-
. rico tra un danzatore.e iqia bai-,
. ; lerlria che può essere- c rlcóidó' dèi
- Vissuto», o «fantasia», nui .che
. evoca e comunica l’angoecta e 1 fan-
. tàsmi di un rapporto pecdUtp' liei :
' dramma , di un evento ctilefàivo (11
Vietnam o rAngòlà?); «Le Cór-:
saire» di Riccardo Drigo (una pa-
, rentesi imipriamente elassica. con
la vecrtiia coreografia Ai Uariù '
. - Fètita. immersa nel su gges ti v o mon¬
do della danza Bolsciol di Mo-
' : écà' con l’inimitabile Vasrillev, - o
del Kiiov di Leningrado con il pri¬
mo Nureiev).' ,
indubùamente U Ballet ’iiieatre
di Nancy (cinque serate piene, con
accoglienze caknoee e applausi sin-
' ceri ed oggi domenica c’è rulUma
recita popolare straordinaria) è ser¬
vito a fare ascile la Sardegna dal
« triplice e quadruplice mondo pro-
-vineiale », jper aprirla.' nella espces-
;. siòoe e nelm comunkasaione. a quel
denso e complesso tessuto colta--
rale .moderno attraverso il quale
T gli "nomini, e péielò énche 1 sardi,
possono ^nlglonaTe nel concreto la
- loro-vera identità. L’autooomia si
rinnova anche oosL - . r -
Attirio Getto
Sbarca in
a L’Aquila
. concerto per
i terremotati
L’AQUTLA — Organizzato
dalla società aouilana de!
concerti avrà luoqo o«»c1 alle
ore 17.30. oresso Taudltorium
del Castello, un concerto del¬
la pianista campana Laura
De ' Fusco. •
Gli incassi del concerto (oAl
abbonati sono invitati a non
usufruire della tessera) seno
Interamente devoluti a favo¬
re delle pojwlazlonl meridio¬
nali colpite dal sisma.
: CAGLIARI — H teatro torna in Sardegna con le '
compagnie professionali del continente. Contìnua '
infatti là < Rassegna del Circoìto Teatrale Rio¬
nale* organizzata dalla Cooperativa Teatro Sar*
.degna, con « Il divorzio » di Vittorio Alfieri.
Là commedia àlfierìana è approdata in ^r-
^gna appena dopo la prima a Città di Castèllo.
Si tratta quasi di una « verifica » per a regista
Gabriele Lavia. e la pctitagoniste Bia^a Tocca¬
fondi, che hanno trovato un pubblico isolano as¬
sai ben disposto, quasi ijuanto quello toscano.
« E’ una prova che non solo in Sardegna c’é
fame dì teatro, ma che la nos^ isola è ape^
a tutte le espressioni dell’arte moderna, pronta
a recepire i messaggi culturali lancnati da un
teatro cbe non è affatto accademia ma ha rife¬
rimenti con la nostra attuaHtà. a patto che i testi
classici,vengano .interpretati in modo moderno e
non aimacqù^ oontenutl boa deìineatt»: Borita¬
ne rassessore rila Pubblica istnizioae del coanme
di (>lbùi. czanpagno fianco Sionis. _
Non a caso la prima sarda de «n dìverrio» è
awriiuta ad (Ebia. In ipiri comune, passato ori¬
le ritìBBe tkiàaii ad una maggiaranzB di sinistra
e laica, gk awaninìriratori vanno cercando un
rapporto div erso con to genie, e con i giovani
in paitiootaic. Ed il teatro è un modo di sapere
come comoaicarr col pubblico, rappreserta un
ptmèo di rifcrbnanto per to culttra. Si oltrepassa
to banteru drito raantferiariooi fokderistkhe e
ci si lascia alle spalto iaia aorta di < separatisiDo
bucriksrpasterale. ferma nel tempo», per en¬
trare nel vivo de&a storto tootona.
OBita, cMtà ttetotica a oonnerdale, desttoata
ad an com ple to . svOappA *• fl piana di rinascita
de c ette r A ari seria, offra to misura di coma poè
una.Sardegna fiorente di inkiative non
«tevria rotonda»^ I
spettacoli teatrali sono stati visti da alcui^ nd-
^aia di persone; i biglietti venduti hanno an-
perato di gran lunga i posti dispontoOL E* un
dato cbe fa riflettere. _ • . '
Con qfuesto precedente. « n divorzio > è appro¬
dato qiuindi ad Osierì. Alghero e Fólto Toma
mentre oggi sarà rappresentàto a llàóiDer, do¬
mani a Nuoro, fl 15 è Ù 16 a Sassari, il 1 a Càrtia-
nto. a 18 a S. Antioco, per arrivare tofine a Ca¬
gliari a 19 e 0 38.
L’ultiina opera teatrale di Alfieri, toiitota nel
settembre e finito ndl’ottobre dd 1880. non rae-
oonto. come s embre r ebbe dal titola, di una scpih
razioae, bene! del sub esàtie opposlo: runkme in
matriroonb drito gtovàna e brila «iMcreiina»
con a. veodiia e gottosa Stoa M Oo n i. Orione to%
menta stridente; «abbiigHto» da una aocirià oorw
rotto a ipocrita, da farla deamnÉrin
toonto, per faBBaoto, « divorzia ».
Ppmdnka 14 dicembre 1980
n tutto in un’ottica da parte
della ' direzione Montedison ,
che va verso un ridimensio¬
namento dello stabilimento di
Crotone. v' '
Si ; torna al vecchio, tema
che ; ormai : è ■ aH'ordine del
giorno da tanti anni. L’azien¬
da crotonese, infatti, ha sem¬
pre ignoralo le piattaforme
del consiglio di fabbrica che
sottolineavano la precarietà
degli impianti, la necessità
di una loro ristrutturazione,
una diversificazione produt¬
tiva. . . . ^
^ Oggi, davanti al collasso, la
direzione prende le vie più
corte. Certo, il quadro nazio¬
nale del settore non'è felice,
ma è altresi vero che gli
sforzi produttivi della chimi- '|
ca stanno marciando in dire¬
zione della detergenza e dei
fertilizzanti. - ■ .. . .
:Pr^rio per questo per la
realtà industriale Montedison
di Crotone c’è la ■ necessità,
come si evince dai documenti
delle organizzazioni sindacali,
di andare verso una ristrut-.
turazione del tripoHfosfato cd
uno sviluppo del fertilizzanti.
Anche per quésti problèmi 1-
nerenti la MontediscmT le or¬
ganizzazioni sindacali avran¬
no un incontro con le parti
domani all’Associazione in--
dustriali di Catanzaro ; per
mettere hi chiaro ciò che si
vuole fare dell’azienda croto¬
nese. legata al colosso italia¬
no della chimica.
-Come si può notare, la si¬
tuazione industriale" di Cro¬
tone denuncia dunque gravi
punti di crisi. Certo è che
-non si può restare inunobili
in una realtà come quella del
, Crotonese, che ha sempre
espresso validi e significativi
momenti di . mobiiitàzione e
di lott^ .
«Non' si ' illudano 1 nostri
governanti — ci ha detto un
vecchio compagno., ex lavora¬
tore della Pertusola — ed i
padroni. Lotteremo con più
insistenza ^oggi. cori come ab-
biainO -fatto negli anni idù
terribUi .. delljMitisindacali-
■■■V'
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sono disponibili queste combinazioni I
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bonitnicÉf4 'dicembre 1980
LE REGIONI
1 Unità PAG.Ì9
Cooperatori a convegno in Puglia
di acque interne
che aspettano solo
di essere « coltivate »
Il tema della aéqylcolfura tra i più dibattuti
I 4.000 miliardi della legge quadrifoglio
CGIL, CISL o UIL chiedono di chiudere di più presto lo crisi ‘ '
intervento del sindacato
«Un governo unitanÒ ;
(e subito) per la Sardegna
Rais presenterà mercoledì la giunta al consiglio comunale — La DC
ha annunciato che scioglierà entro martedì i dubbi sulla partecipazione ^
CAGLIARIUn governo unitario, eorrelto da una mobliitaziono straordinaria dal lavo¬
ratori' 0 dolio popolazioni di tutta l'isola, si ronde necessario, soprattutto in un momento
corno' rattuàle, caràtteriuato dalla caduto precipitosa dolio situazione < ocenomico, questa
richiesta è stata avanzata ancora una volta dalla federazione sindacale sarda al presidente
della giunta onorevole Franco Rais. Nella riunione è stata posta la questione dell'accordo
tra 1 partiti autonomistici, che va difeso e salvaguardato perché apre una reale prospet¬
tiva di cambiahienito. ■
cLa federazione regionale,
come d'altronde ha. più volte
affermato, ritiene che nell’at¬
tuale situazione solo uno stor^
zo ed un impegno straordinari
delle forze politiche autono¬
mistiche isolane, senza preclu¬
sioni ideologiche di schiera¬
mento. meschini interessi di
parte, può esprimere un ese¬
cutivo in grado di rendere go¬
vernabile la Regione ». •
A questo passo nel documen¬
to della CGILrCISLr-UIL si so¬
no rifatti i tre segretari re¬
gionali Saba. Lai e Conti, sol¬
lecitando il presidente Rais a
fare quanto è In suo potere
per chiudere la crisi con una
giunta di unità autonomistioa.
< Le l^te dei lavoratori sar¬
di per la difesa del posto di
lavoro rischiano di essere va¬
nificate — sostengono I tre
segretari •— per la gestione fl-
nm'a insufficiente dei governi
regionali. E' pertanto indispen¬
sabile un superamento imme¬
diato ddla crisi. Individuando
i problemi da affrontare e ri¬
solverà prioritariamente: cas¬
sa integrazione, disoccupazio¬
ne. sottoccupazione, condizio¬
ne dei giovani è delle donne.
Oltre alle questioni generali.
neUa riunione tra R^ e. la
delegazione dei sindacati sono
stati affrontati alcuni pimti
indilazionabili, da definire en¬
tro l’aiuK). € Tra l’altro^ —
hanno ricordato i tre segre¬
tari dei sindacati confedera¬
li — le conseguenze disastrose
dd terremoto nel Mezzogior¬
no possono detennkiare una
riduzione degU investimenti
pubblici in Sardegna e nelle
altre Regioni. Si toatta di un
fatto inaspettato die iiende più
difficile la sttuazionè. e perciò
àncora più urgente la soluzio¬
ne della crisi.
« Con i sindacati ~ ha sot¬
tolineato il presidente Rais A
èhiusura dell'incantro — la
discussione non finisce certo
qui. Le proposte della federa-,
rione unitaria saranno tenute i
nella dovuta considerazione. I
lavoratori e le loro organiz-
zazioni sono chiamate a svol- I
gere un nudo sempre crescen¬
te uscire dall’emergenza,
avviare le leggi della rinasci¬
ta. ricuperare Tattenzione au¬
tonomistica. rendendo davvero
governabile la Sardegna >.
Rais presenterà mercole<fi
aUe ore 19 la nuova giunta
davanti «1 Consiglio Regiona-
ie. La DC ha reoiò notò ebe
acioelierA 1 suoi Aibbi «dia
partiecipariQDe o meno idl'ese-
cutivo entro mazteA^ doi» la
riimione del comitato regio¬
nale.
Tutti i akunall sardi non
possono fare a meno di rile¬
vare che il rinvìo chiesto da
Rais è stato prorocato dalle
indeciskini ddia DC. La diré-
riooe regionale di questo par¬
tito appare infatti spóocàta in
due tronco ni : da una parto
Tarea zaccagnmi disposta a ri¬
prendere il fdo del discorso
con gli altri partiti laici e di
sinistra per la creazione della
giunta autonomistica; sull'al¬
tro versante sono trincerati t
forzanovistL i fanfaniani e i
doroteL Questi uttimi rappre¬
sentano Tòro della bilancia:
dopo un primo proniaxaaiDen'
to A cliiusuia néi oonfronli
unitaria, ci sono
finltiva. ■
E' evidente che non si può
a ttendet e a lungo ebe la DC
risolva le sue oaatraddizàoni
interne: bisogna soeidioe per¬
ché la Sardegna — come han¬
no detto con fona i tre se¬
gretari d^ rederariooe
dacale unitaria al
Rais — non può i
poetare un vóole A
che doro da tre moA.
' n chAUs dei PCI è dttaro.
e riguarda resigenn A non
concedere pià tfaiioni. cin
zelaziane aDe ragi^ che han-
ou indotto il prosidenla Baio
a chiedoe il rinvio òAa rm-
nione del Consigliò regionale
per la presentazione d^la
giunta — si legge in una nota
stampa della segreteria regio¬
nale — il PCI ribadisce il suo
impecio per la oostituzìane A
una giunta A unità autonomi-
sticà. n PCI HI questi giorni
ha assunto tutte le possibili
iniziative, sia sul piano poli¬
tico. sia in Trazione alla strut¬
tura della guata, per garao-
tiie la fonnaziane Ai gover¬
no regionale. La DC aivece
non ha deciso circa la sua
adesione a questa aoluziane.
Nessuna polemica pretestuosa
pub cancÀlue i fatU. Di fron¬
te ad ima attuashme die ri¬
schia A diventare, estrema-
niente grave òondude fl
: Dalla nostra redazione
BARI — Ventimila ettari A ac¬
que interne, tanti ne sono stati
inAviduati in Puglia, rappre¬
sentano una notevole potenzia¬
lità A sviluppo per l'acquacul-
tura. Un settore questo per lo
sviluppo del pescato quasi dd
tutto inesplorato se si fa ecce¬
zione A due iniziative . della
Sopai a Ugente e Lecce e di
quella, cooperativa. A Fasano,
(iniziati^ in fase di'studio so¬
no in COTSO a.T^anto e a Man-
fredonià). Quello cche .occorre
anche per questo ciwnparto
produttivo (su cui la CEIE sta
mostrando ' sempre--maggiore
attenzione tanto da pceAspor-
re fmanziamenti.Rno: aL'50%) ■
è una politica A interventi prò-
grammatL
: . L’occasione per questi inter¬
venti è rappresentata dalla
legge quadrifoglio che assegna
alla R^one ^glia per l'ac-
quaoultura 4 miliarA e 700 mi¬
lioni per quattro anni. Non è
una ^ossa somma ma prà es¬
sere utilizzata insieme ai fon-
A regionali per avviare una
politica nuova e programmata
con inAcazioni precise A uti¬
lizzo A questi fondi. Per poter
fare questo concretamente oc¬
corre predisporre un progrsm-
ma A settore e, dato che l’ac-
quacultura è inserita nella lég¬
ge quadrifoglio (cioè come at¬
tività agricola), la Regione ne
ha piena competenza.
Nei piam A settore della leg¬
ge quadrifoglio jnedisposti d^
la Giunta (ed ora all’esame
delle organizzazioni prAessio-
nali dei contadini e dei sinda¬
cati) ci si limita a parlare ge¬
nericamente di necessità di in¬
centivare studi e ricerdie.
Quello che invece occorre, an-
ri» per superare ritarA. è im
plano preciso di interventi nel
settore che indichi le linee A,
tendenza, la collocazione pre¬
cisa degli interventi e una nor¬
mativa legislativa A attua¬
zione.
Questo è quanto ha «hiesto
n movimento cooperativo ddla
pesca in un recente incontro
con la commissione agricoltura
del consiglio regionale in at¬
tuazione della decisione presa
ikl primo convegno unitario del¬
la coopcrazione della pesca
che ti è temrto a livello re¬
gionale nd mese scorso a Mo¬
la A Bari. La cooperazione
della pesca — d>e per la pri-
nia volta al convegno di Mola
ha Amostrato A volersi muo¬
vere in modo unitario, supe¬
rando particolarismi che . han¬
no nociuto all’obiéttlvo prìi^-
pale che è quello A porre al-
ràttenziooe dei governi na¬
zionali e regionali fl problema
pesca — ha iniziato cosi un
nuovo metodo di lavoro pren¬
dendo contatto attraverso la
commissione agricoltura con
l 'Tr-nr^
' I'
Riprende Martedì il processo per la lAP-HONDA di Lanciano
... ... .; *
b 's ' * à
/ ''#y
Uno degli imputati si stupisce che si sia giunti iu tribunale • Nella fabbrica
venivano « costruite » motociclette ebe in realtà giungevano quasi ultimate
dal Giappone- Fatture false, contrabbando ed evasioni fiscali tra le accuse
Nostro servizio
' LANC3ANO — Riprenderà martedì prossi¬
mo il processo per lo scandalo della lAP-
! Honda di Val dì Sangro. Ma la prima setti¬
mana A dibattimento si è già addentrata
■ nel cuòre della vicenda, n traffico era con-
.gegnato in modo semplice e redAtlzio. v*'
Il materiale acquistato presso fabbriche
del nord veAva fatturato da compiacenti
industrie meridionali, consentendo quinA
alla azienda del Sangro A ricevere un con¬
tributo maggiorato dalla CASMEZ é dall*
ISVEIMER. Parte di questo materiale, inol¬
tre. veniva fatturato due volte: una prima
volta per la lAP-Honda, una seconda per
una fabbrica sorta accanto a questa, la CM
che per lungo tempo è stata inattiva e ser¬
viva probabilmente solo da copertura per
ricevere due volte 11 contributo dello Stato.
A Suffragare questa interpretazione con¬
corrono due fatti: il primo è che il princi- •
pale imputato del processo, i’ing. Livio Bla-,
gini, tuttora latitante (alcune indiscrezioni lo
segnalano in Venezuela), era contempora- :
neamente amministratore unico della CM
e direttore generale dell’attiguo stabilimen¬
to Honda, n secondo è che nrila CM figu¬
ravano assunti 32 operai 4 magazzinieri a .
ben 31 impiegati, per cui non si vede pro¬
prio a quale criterio A produttività potes¬
se rispondere questa pianta del personale.
Ma ringegner Blaglni pare avesse trova-
' to anche altro modo A avere denaro ;
pubblico rapido e abbondante. Nel richie¬
dere i mutui e i contributi allo ISVEIMER
■ e alla CASMEZ (che nel processo figurano i-
fra le parti offese) esibiva fatture false,
'cioè relative a merce mai acquistata e mai .
pagata. Grazie ad esse (c inducendo in er¬
rore » 1 funzionari dei due Istituti, dice 1’
accusa), intascava denaro pubblico che so¬
lo in un secondo tempo veniva usato. ' .
Nella sua deposizione tra i c non so » ed
1 «non ricordo». GiovanA Baserga. «nu¬
mero due» a piede libero tra gli imputati
(aU'epoca. dei fatti « incriròlnati » amminl-
nistratore unico della lAP-Honda), ha mo¬
strato perrino A stupirsi che questi fatti
vengano rievocati In un’aula di tribunale,
poiché questa sarebbe la prassi che. più o
meno; ^an parte degli induslriali adotte-
rAìbe nel sud.
I solA. dui^ue, sarebbero stati ottenuti :
con procedura discutibile (oltre che in mi¬
sura maggiore a quella stabilita dalla leg- I
ge) e con l'aiuto A un nugolo A società che ' '
avrebbero compiacentemente offerto allo
spregiuAcato .industriale latitante (« face¬
va tutto lA » dicono gli altri in^putati, che
non si eraho mai preoccupati, p^ché sicu¬
ri della copertura della multinazionale Hon¬
da) le necessarie .« pezze d'appoggio ».
Alcune società erano anche fittiziamente
costituite in Svizzera e servivano ad impor¬
tare dal Giapponi pezzi già fiAti da mon¬
tare in percentuale superiore a cuella (23%
del prodotto finito) concessa alla fabbrica
del Sangro. Questi pezzi, ché < risAtava¬
no « grezzi » (per i qiiali in certa misura si
evadevano perciò anche l’iVA e lé tasse
doganali) venivano poi « punzonati » con
' marchio italiano ed « assemblati » in ' uno
stabilimento die risultava esijere nato (e
perciò era stato finanziato dAIp Stato) per
produrre quei pezzi in Italia. S«nbra addi¬
rittura che qualche volta la fase finale del
montaggio della moto avvenisse presso i
concessionari delle moto Honda. ;
Contrabbando. ■ ei’aaioni fiscali, fatture
false, soldi pubblici ottenuti m misura supe¬
riore A consentito: ma dovè finivano poi
questi soldi? Baserga non ha dubbi: veniva¬
no investiti hello stabilimento. Qualche dub¬
bio sembra invece averlo la procAa della
Repul^Uca di Lanciano, che ha imputato
al Biàgini; al Baserga e ad altri ex dirigen¬
ti della Honda anche false inAcazioni ne-'
gli atti sociali relativamente all’acqAsto A
una Rolls Royce e dell' < Adventure », l’ìnl-
barcazione usata dal famoso navigatore so¬
litario Ambrogio Fogar, che nel suo libro :
, < L’Atima leggenda » ringrazia . l’ingegner
Biagini A avergliela messa a disposizione.
Secondo la magistratura, in sostanza. Il
< mecenate » avrebbe Amosirato la sua U-
berAità con i soldi degli altri, cioè delia
lAP e. in definitiva, anche con il d«iaro
pubblico ricevuto dalla CASMEZ e dall'.
Isvéimer. I funzionari A questi enti, dun¬
que, sono stati tratti A errore. _ , ;
Ma alcune domande circolai'©, senza ri¬
sposta, nel corridoi del Palazzo ^ Giustizia
e fra l'opinione pubblica: è possibile che
: enti pubblici eroghino denaro pubblico solo
sulla base della lettura di fatture? Nessun
controllo sA posto deve essere messo in at¬
to verso le industrie fmanziate? Dovere dA
potere statale era solo quello A esibire i
suoi esponenti originari dell’Abruzzo in oc¬
casione deU’inauguraziwie (msieme al sot¬
topotere degli enti, e dei carrozzoni lo¬
cali)? " ; ... ,, t . . . ^
Domande die sinora non trovano Acuna
risonanza nAl’aAa, dove gli avvocati della
difesa sono impegnati a restare sAdamen-
V te ancorati A terreno strettamente « tecA-
' co » ed evitano accuratamente A chiamar*
in causa i granA protettori politici dell’in-
dustrializzazione, in parte fallita, in parte
tniffAdAd. che nel Sangro ebbe luogo nel¬
la prima metà degU anA 70.
Nando Cianci
Le lagune sarde assediot e da vecchi diritti feudali e veleni delle industrie
Un progetto per
salvare dal
i 'i. 'r ■
« coma » lo stagno
di Maléntargius
H grande polmone verde di CagUaH
. èòmprbmesso d^ìnqàìnam^^ '
industriale - A colloqmo con^^^ ;
il professor Selienk
!
il CfmsigUo regionAe, cAeden-
do un intervento preciso e
programmato per i'acquacA*
tura.
. Non si è trattato A un A-
scorso solo A principi (sep¬
pure vaiiAssimil, ma A prò- i ore
poste precise quale queue uei-
l'utiiìzzo del fonA per un pro¬
getto A acquacAiura a Fa¬
sano. un’iniziativa' della Re¬
gione Puglia verso il governo
e le part^pazioA statali per
la fattibAtà A un impianto
A trasformazione del pesce
azzurro (sull’esempio A una
anAoga iniziativa sorta ad
Ancora con capitale misto, del¬
la r^oflie, delle PP.SS. é dA
movimeoto cooperativo), una
iegge organica per il séttorà
ittico che preveda tra l’ahro
la possibilità A incentivare la
fiHtnaziooe dA p^sonAe A-
rigente e tecAco della pesca.
C’è la volontà da parte dA
movimento cooperativo A la¬
vorare a fondo in questo nuo¬
vo comparto {xtMiuttivo: per
il quAe un errore sareMie far¬
ri eccessive illusioA o pro-
:spettare soluzioA miracdlsti-
che, ma nello stésso tempo al¬
tro grave errore sarebbe con¬
tinuare nelle gravi aottovalU'
tazkmi dAle potenzialità dA
settore, della possibAtà che
c’è A utilizzare risorse ora
sprecate tenendo anebe conto
diella continua meno pescosi¬
tà dd mare (un impUmto a
prodihdone intensiva può pro¬
durre anche 350 qmntali A pe¬
sce per ettmo all'anno). Dal
ponto A vista occupazionale,
oltre alTaumento deiroocapa-
zione, l’attività A
rà inserita in un pi«no A
tóre potrebbe essere vista an¬
che <xHne possibilità A ledA-
to integraUvo per Al addetti
all’agrìcoltura. con aziende
Aie oohnnano con le acque
interne o salmastre.
.. R) Pt^a per l’acquacalhi-
ra non ri parte da zero. Ci
sono le prròiesse per affron¬
tare fl problema con buone
ìjrospettive. Il movimento
cooperativo aderente alla Le¬
na già opera in concreto a
Fasano ed In fase di proget¬
tazione di ìmpiaAi a Brìi^-
.ri. Lecce, Lesina e MaAre-
dnma. Giovani bioloA c toc-
ntei stanno dando prova A
impegno aerio e dì capacità.
Quello che manca ancora
sono i segnali da parte della
Resone PuAia di co m orende-
re appieno la validità del set¬
tore pesca in generale • A
queflo defl’acquacuìtura in
particolaTe. L e eTt ime-detihe-
raziòni della CEE. che giu-
' stamente accirnitda sempre la
nesca all’aericoltm'a, dovreb¬
bero IniVirre a comprendere
meAio 11 valore di tale set*
toro. ■
italo Pìlasciano
teaabtic* (nella foto rar*
cagllarltaii* è A c sA i»
A •sporti wuoi l wt*
Il progetto rocc og l lo lo
lo poaWittè A
; Dalia iiMtra redazione
CAGLIARI — Lo stagno A
MòienUttgius. una dAlè
« ione umide » ' protette
dàgii accordi intemaziona¬
li A Ramsar, muore. Oli
Inquinamenti ihdustxiall, i
veleA prodotti dagli scari¬
chi delle fabbriche, hanno
gravemente minato la « sa¬
lute » dell’oasi ambientale
e faunlstlcB sltiiatà- àùé
porte À Cagliari, anzi ad-
Arittura deptìro la città.
Occorre interveniro subito
con un:planò straordina¬
rio. B’ quanto ha dette* u-
na commlssiòné A esperti
nominata daU’asseesotre
regionale all’ambiente e al¬
la' ecologia, il compagno
socialista Franco Manncml.
La commissione ha''risolto
A costituire alle porte di
Cagliari un enorme pol¬
mone verde, im grande
parco naturale che dia
re^iro ai capoluògo e^*
do. In praitlca Aene' ripro¬
posto un progetto, che .t
comunisti vanno ^ fòrmu-
làndo da parecchio tempo.
' « Alle parole ^ dice il
professor Helmar Schenk.
zoologo tedesco, 'da seAA
anni In Sardegna bisor
gna far seguire l fatti, se
A vuole davvero salvare la
lagùna da una morte sicu¬
ra e veloce. Non bastano
le buone IntenAoA biso¬
gna agire subito perché lo
stagno è in condisioA A-
sastroee ed 11 suo depau¬
peramento è progressivo ».
' QaoUaono i pericótt rete
UT
: cLa sona lagunare mag-
glonnehtè in pericolò é
quella A Bellarosa minore»
uno stagno cosiddetto A
sbarramento, separato da
un grosso argine dalle sa¬
line A Quutu e dallo
stagno A Molentargius ve¬
ro e proprio. Ha una su¬
perficie A 118 ettari
(complessivamente l’eco¬
sistema ha una estenslohe
A • 1400 ettari). B* A ac¬
qua dolce. In origine fun¬
geva soltanto da bacino A
raccolta delle piene A tre
tòneritl e' nel periodo esti¬
vo si prosciugava. AU’ihi-
zio degli anni sèssaùfta A
trasformò In bacino perma¬
nente. con la Immlashme
delle acque bianche e nere
A. Quanu, Selargtns •
QuartucAu.
«Col passare degli anni
gli scarichi fognari hanno
arricchito 11 Bellarósa
minore A nna eccesAva
quantità'A sostanze nutri¬
tive. .Ciò ha eaxisato la in¬
terruzione parziale o tota¬
le A ' numerose vasche.
Questo processo ò pro-
gresAvo. La vegetaAone è
in costante aumento e sta
restringendo, sempre A
più la laguna. Nei Belltio-
sa minore vivono rarissi¬
me specie A uccelli acquà¬
tici, ma negli Alimi anni
nioltt eaenuDlari hanno
preso la via dell’emigra-,
zione». '. : j
Come fare per salvare
questo patrimonio?
eVer salvare Q Sellài^
minore bisogna InnanAtut
to garantire l-afflusso A
acque depurate.. Queste
possono venire benissimo
dai depuratore fognario
che sarà realizzato a Is A-
; renaa. Anche se A sono
state poleinlAie in propo¬
sito. a mio avviso l’opera
non sarà dannosa. H de¬
puratore potrà però giova¬
re aolo se sarà costruito
con critèri tecnologi A a-
vanzafd. In attesa del de¬
puratore l’afflusso A ac¬
que pulite potrà eòsere ga¬
rantito non ' appena Ai!-
nuota la condotta A addu¬
zione delle acque del Flu-
mendosa all’invaso A
SlmbirizA \ .
E ìe altre parti \ deJto
stagno? '. '•
«In condiAonl decisa¬
mente mlgUori è 11 Bella-
rosa maggiore, ' la parte
rimanente A Molentargius.
dove Avono tutto l’anno
migliala A fenicotteri. I
danA causati in questi
ànA sono t comunque in¬
genti anche qA. mentre il
Bellaroea minore deve fare
1 conti con rinquinamArto
urbano, etm gli acaricA
soliA e UqAA dAle picco¬
le AdusCrle A viale Mar-
coA (che collega Cagliari
a Quartu), - U Bellarósa
maggiore risente soprat¬
tutto della majìcanza A
aarvegllahsa. GII aiti A
tvacconagglo sono nume-
rooioAml Db Atro atten¬
tato ano stagno è rag^uv-
sentato dalla rete elAtrica
A Atà tensione. DeAno.A
tralicci sono stati reaUzzar
tl proprio all’intemo deUa
laguna. Non sono pocA 1
fenicotteri ed Atri uocelU
ebe-muAono a causa dA-
l’Ata tenAone». ^
S^ndo gli esperti • la
prgànizzazioA A protezio¬
ne della natura, come Ite
Ila Nostra e il WWF, oo-
coirre dunque agire A più
presto per evitare nxM>
scempio totale, n datmo
per Cagliari sarebbe e-
nonne,- ed inoltre si per¬
derebbe un patrimonio na-
turAe chè la Atte pòsAe-
de, ma che non usa per
rincurla del potere pubtdl-
CO. J -
' Il WWF In oeeaAoho
della coAerenza intema-
zionAe sAle « zone umi¬
de». ha prodAto un pro¬
memoria dove A elencano
le AterazioA in atto nella
laguna e negli stegA A
Cagliari. Si fa preciso rife¬
rimento agli StegA A.San-
ta GUla. A Molentarglut •
A Capoterra, ed alle Sali
ne Atnate prèsso la città
capoluogo. A Santa GUla 1
danA s<»o stati provo ca ti
nel tratto tra l’Isola A Sèa
Simeone e La Plaja a cau¬
sa della costruAcne dA
primo lotto funAonala dA
pwto canale, con conse¬
guente distrnAone A nnn
importante zona geogcalV
ca.
Gìusoppa Podda
«
regionale dA nostro partito —
fl P(n riaffenna lo necessità
che A ponga fine tempestiva-
una j
guerra tra poveri che
fa felici ì «baroni»
. 3 ,
deile peschiere f
In un cliinà da privilegi medioeval
^ si tenta di innescare la tensione;
tra pescatori consorziati e indipendenti
OfUSTAIfO — La ofuorra .tim povoria è rt o op lo oa nagtt
atagnl A ManedA. Dopo appena S gtorA A tregua nA
oomprànaorlo Ittico A insTafta. fra 1 poacatori è soopp^
la tewAooa. ed è tornata la paura. La rottura tra pearólort
conaacAatt a poa c a t ori inApondanU ha d o t a naln s to pòtaml-
che a cc ese, aoontri ad altri atti cha potnbbero portala a
aboochl periooloA.
della linea già coocoedata tra
i potiti».
tori eooonaU A Antetra A Tèrralba cha A vanno prodigan-
• A
do per evitare U peggio e per Ttetabatre
eontondentL Una trègù Aie. sia Altero^ non può
tale, ma deve AUudeiA cori una rttoltiAoDo dAla
tkia vettenaa catmóe A aoddisfan cntranAi la parti
tranquilltearo gU animi e saa per m tl.
«La «guenm fra 1 poveri» è riesptoM quando tS pioc a -
tori dA Consorzio hanno invaso la valle A KaiceddL prò.
cedendo aHa rtmoatone ed A sequestro A tutte te attreuo
ture dA oUborl», circa SO imbarcsiaiOA. reti'od Atro.
Adesso 1 pescatori «Uberi» accusano i aoci del Conaorslo
di furto, e qutnA A aaià uno straseloo giudlAailo. «Neo
A può aceetiaze questo aasurdo oenfUtUx Non A poai
giupiA A p e ic a t o n plinti da Inttreari AverA e
trepposU. K* avidonto che c’è gente che pesca nA torbido,
I diui doUo eUentolo « degù AlariaU vogUooo bnpodire che
A .erri nA oooprensorto Ittleo, una volta riatrutturato •
éunc e a s D ad una ooaqiteta gesUone cooperativa, un dima A
eoUaboraAorM • di Unità fra tutti 1 paac at ori
• n disegno dA mestatml deve eswre comballtto •
spinto. AHriaMtl A ritorna A tempi bui quando wH-
vano 1 baroni deite peochlore. Non A dimentichi ebo a po¬
chi chUomAri da ManiodA. noOo stagno . A Cabra*, U m-
flino dA Armi feudali A pasca non è anoora flntlos.
Questo è rawertbnento dA Andana aoAalteta Italo-LA
Aie « sta battsnùoi con tutti gli altri aamtnistnAart A A-
nmrm,,per risUbWre 0 «ctimp re masao » firn
aorilau e pascatori HberL
e Boi con la m e Aa tto n e dalla Ragiono,
ad una tnteaa daniùttra. ad una pace stabUa,
dA poocatori Uberi dA Conaorilo.
oltaAirilBwnte la R ag ten e , . oltea eh* —arai •
non lo ha faùto, devo, portere avantt una p eil l Ai A
tappe dAla psM», A rinaactta dA cbupundi mkf, A
ooncielo. alla gente Aie vive A questo lavoiuu
n stndeco eoelAiste autttene setm uwAl termini Am
■te «stUità non hanno nemun sensoi non a mvono A
„ a cAoro Aie 1 pescatori haimo sempre Anittate eeun
sAilavL In tefta>l lontani e anche recenU».
NégU ultimi giorni A è arrivati aU’aanzdo A fare una
adeshMM dA futuri soA: gU anendevoU. quAU Aaaostt a
thmre n capo possono entrare nA cbosoRle; gU altri, i rfbsà
q^ ^ pòpolo e richiedono diritti (mn-
Att dalla CostltuAone, A baA bene) non possono «far parte
della eompagnla ». devono cambiare aria. La sA s Aone eas''
rivate ad escludere 12 pescattul da una rosa A A
•ori.jtpoppo rivoluzionari». U hanno deflniU.
«Dalla caccia aUe streghe» è nate la «guerra tra
ri». Comunisti e soAalisU, che sono maggiaranaa net s—
haiM lanriato un appello aUònltà. *Non c’è altra via
uscite — ci Ace il vice Andaoo AteA >-
una-gestione unitaria dA CoheorAo. Pescatori
e pescatori Uberi devono stare sullo Stesso fronte
tono entrambi vittime ddle sterne tenne A Anittenwniu ■
l peecatori UM non dovrs MiAu eeetritare la
•m neUa lómna A MarcedA, la virtù "
oAtto?». «La Regione deve dire una
ve pronunclarA eenm. tentennamenU:
aeatori SM o ri e t l in ooopetallva e quindi - »
ritte a tevocare laguna»; sosuene Antonio LoL mmdA
«rtvptaslonari», aHa teste della lotte per U lav^
. «tte p aò nareere, che dere uanere
ùafla hmré «lA, A tires fà in mano la epatite bollente»
di Marce dA. eOlare o corti — a dkhlerano oonvintl gli aui-
mtntetraieM uuuiun ah • eoAsUiU A TUrralba^^ ^
a ttt» Wte nte n on sarà riandate nella
k da ter finire te’^nena tra povrel”
la mm gtaate reglanale unitaria naeei,.
gtorni. suo compito prìinailo mià quoDo A
non di divMsrU, • mal eauB» oca I pean '
A Unttàl» ; i’;, ^ 1 ■ . I
^ Paolo iranco
rtù A quale
rea parole A
anche dA i
- .i. .
PAG. 16 r Unità
MARCHE
Domenica 14 dicambro 19$0
Conferenze stompo del coffluiilsti iM^iglnnl sul problema npniiiio
Uomini competeiitil|| non
Qui sta la vera questione morale
\ \ À\’' . y ■ . . ■ ? ' ^ ■ ' ■ . ■ ■ • ’ - ,
Nella nostra regione devono essere rinnovate numerose cariche di importanti
enti pubblici - Principi e orientamenti per superare là logica delle lottizzazioni
Dur sezioni del PCI nel hisoi^se ol 100 % degli Iscritti
V-;
ANCONA — Un programma
di profondo rinnovamento
per le Marche realizzato da¬
gli uomini giusti, professio¬
nalmente e moralmente inat¬
taccabili è stato al centro
della conferenza stampa che
si è svolta nella sede del
gruppo del Consiglio regionale
del nostro Partito presenetl 1
compagni Marceello Stefani-
, ni, Giacomo Mombello, ca¬
pogruppo ed 1 massimi diri¬
genti e del gruppo consiliare
comunista.
H programma che è stato
illustrato, è il risultato della
larga consultazione di massa
realizzata con organizzazioni
sindacali e di categoria di
massa realizzata con organiz¬
zazioni sindacali e di catego¬
ria durante la crisi regionale
ed era stato posto alla base
del confronto delle forze po¬
litiche che hanno poi firmato
l'accordo del 26 , settembre
successivamente «stracciato»
dalle imposizioni del vertice
romano.
Oltre che una puntuale a-
nalisi dello stato della nostra
economia il documento,. sul
quale ritorneremo ampiamen¬
te. individua una serie di ob¬
biettivi per accrescere l'occu-
pazione, realizzare l’effetth'a
parità uomo-donna, armoniz¬
zare qualità dell’occupazione
offerta ed esigenze delle im- |
prese, attuare una politica di
diritto alio studio, affermare
un governo realmente pro¬
grammato del mercato del
lavoro, garantire la ^tutela ed
il reinserimento qualificato
dei lavoratori emigrati, pro-
muov'ere la cooperazione.
Accanto ad una analisi
giusta della realtà e ad ob-
biettiri precisi è necessario
l’impegno di uomini in grado
di portare avanti il processo
di rinnovamento facendo
funzionare e rinvigorendo enti
e strutturò ' che s da " tempo
languono. ' *-
I consigli • le presidenze
della ; Società Finanziaria
Marcbe e dell’Ente di Svi¬
luppo.'- del quattro Entidel
turistiM e ddle Azladé di
soggiorno, dei ^ 5>'Conittàtl di
contrailo sugli atti degli Enti
Locali, dei cinque Istìtoti Au¬
tonomi delle Case Pòpolaiì.
nove ICasse di Risparmio,
quattro Camere di Commer¬
cio, debbono essere rinnovati e
molti di questi sono vacanti
da tempo ed - immobilizzati
da logiche lotUzzatrici.
Di fronte a questo stato di
cose fl Comitato direttivo re¬
gionale ed - il gruppo consi¬
gliare comunista alla Regione
hanno diffuso un doemnento
nel quale si riassunKmo i
principi e ^i orientamenti
per superare la logica ddla
lottìzzàricKie.
«Si tratta di enti ed orga¬
nismi. è scritto nel documen¬
to. che possono e debbono
svolgere un ruolo importante
e delicato nell’opera di rin-
no\-amento economico e so¬
ciale delle'Marche, tanto più
in una fase cnt^ come qud-
la attuale».,
«Occorre .porre. fine ì alla
logica lottizzatrice che porta
a considerare questi istituti,
che debbono svòlgere un’im-
pOTtante funzione pubblica e
debbono operare secondo gli
interessi V-della ' collettività,
come feudi da assegnare a
questa o quella corrente, a
questo o quel partito del go¬
verno regionale o nazionale,
senza nessun rapporto cwi le
capacità degli amministratori
e con gli obbiettiri prò-/-
grammatici che vanno perse¬
guiti».
E’ il modo di essere del
sistema ; di potere della DC,
hanno sottolineato ì comoa-
gni nel corso delia conferen¬
za stampa, «spetta alle forze
politiche democratiche deci¬
dere se assecondare questo
sistema di potere o rompere
con esso, affermare una nuo¬
va moralità pùbblica basata
sulla correttezza amministra¬
tiva. ‘ sul rigoroso ' rispetto
delle incompatibilità. suU'ob-
biettività delle scelte, sulla
. trasparenza della gestione
pubblica e sul controllo de¬
mocratico di essa». • •
Quattro sono i punti sui
quali I comunisti si battono
per realizzare una svolta nel¬
le nomine.
Si propone che «le assem¬
blee elettive del livello terri¬
toriale corrispondente fissino
le Knee programmatiche po"
la gestione degli Enti cosi
che gli amministratori eletti
possano essere impegnati a
perseguire gli obbiettivi de¬
mocraticamente stabiliti».
Le scelte degli amministra¬
tori debbono av\’enire «con
il massimo di obiettività e
trasparenza» e debbono es¬
sere basate «sulla capacità,
sulla professionalità e sulle
garanzie di correttezza am¬
ministrativa che i candidati
debbono offrire».
I comunisti richiamano ?e
forze politiche democratiche
al dovere- del rispetto della
legge regionale n. 26 deil’ll
lugUo 1^7 che disciplina le
fH'ocedure per le ninnine di
competenza rionale. ' - -
Per alcuni Enti: enti pro¬
vine U del turismo, Aziende
di s..rigiomo si ribadisce l’e¬
sigenza di un rapido superar
mento delegando le -compe¬
tenze a Comuni e Province,
mentre per gli lACP occorre
provvedere alla loro riforma.
«Qualora si volesse proce¬
dere a rinnovare, provviso¬
riamente, i Consigli di Am¬
ministrazione di tali Enti, il
PCI propone che si deleghi
agli Enti locali territorial¬
mente competenti la designa¬
zione degli Amministratori di’
nomina reìgionale». Una par^
tkolare attenzione.' ha detto
il compagno Mombello. deve
essere posta nel rinnovo de¬
gli. incarichi nelle Casse di
Risparmiò e per coinvolgere
il sistema del credito neU’at¬
tuazione di un programma di
sviluppo econc^co ' > ;
«Occorre una iniziativa del¬
la Regione perchè le noinine
dei vertici bancari' siano ef¬
fettuate coinvolgendo assem¬
blee elettive, forze politiche e
sociali nella definizione della
rosa dei candidati». «Per
quanto riguarda le Camere di
Ó)mmercio, il Presidente del¬
la giimta regionale dovrà e-
sercitare pienamente il ruolo
che gli è assegnato dal DPR
616» è SCTltto nel documento.
< ^ comunisti noii si limitano
però à- defilare critèri e mò-
todologie ma «darspno il .lo^.
ro contributo individuane
candidature ' corrispondenti
alle esigenze degli enti e or¬
ganismi e facendo in modo
che le migliori energie intel¬
lettuali e morali, persone di
provata competenza, indipen¬
dentemente dalla milizia di
partito,, possano essere im¬
pegnate nel governo degli en¬
ti ed istituzioni marchigiane,
nell’interesse della collettivi¬
tà*.
Non conosce
soste'^-',^' ,
la solidarietà :
delle
Marche
vèwo
le : popolazioni
del;Sud V
colpite ^
dal terremoto
. i ANCONA- A tare eettdmane di distanza dairinlzlo della
. tragedia, la solidairieta delle Marche verso le ■ popolazióni
terre ■.ì-'ìtate della. Campania, Basilicata e Puglia, continua
a manifèstarsi generosamente, anche ss forse in tnàniera.
' mcho appariscènte, attraverso i-canali oigcnizzatlvi'costi¬
tuiti dagli enti locali, dal elndacatl dai mòvlmehti giovanili.
'. folcendo seguito ad una decisione dèi glorili scòrsi, 11
I Comune di Ancona ha iniriato lo smantellamento dei piò-
~ fabbricati residenziali disseminati-per le campagne dopo
il sisma del ’i2. ed oggi in'larga parte inutilizzati: rusurs,
V del tèmpo n<m-permette un loro totale reimpiego, per cui
si pensa che. liassemblando parti di diversa provehienaa,
dei 60 originari al Sud ne verrarmo ihviati una tréntlna.
Domani mattina peirtirà invece-un nuovó’ gruppo di gio^
vani marchigiani, organizzati come volontari dal CONO
(Comitato - Organizzativo Nazionale - Giovanile) - dèi - quale
fanno parte anche i compagni della IGCI, diretto al Centro
. Operativo deU’Arci di Nocera Inferióre.. ^ ' ,-• * ' • ' '
Si fa -invece sempre.più pressante e preoccupante l’aspettò
del «coòzdlnamento» degli aiuti: se i Comuni si sono mòssi
. con pUntuàlità. e attenzione, altrettanto' nori può encorà
'dirsi, al 21'dicèmbre, per il Centro di coordinamento dtìlà
. Regione Marche, dal quale fungono Indicazione vaghe e
spjesso discontinue. Fra l’altro Massi ha inviato ieri un tele¬
gramma a sindaci è presidenti delle Province.' per vinco¬
lare ogni invio di aiuti ali'autorizzàzione della. Regione (ln ‘
contatto con il Centro operativo nel Meridione), chiedendo
altresì notizia dell’esatto cunmontare delle disponibilità'finan¬
ziarle e materiali e invitando a convogliare i finanziamenti
su obbiettivi unici fissati su scala regionale.
Un passo Importante, che richiede però tempestività ed
adeguatezza della struttura esecutiva regionale. Anche per¬
ché (ed l Comuni-hanno spesso già risposto affiggendo
manifesti dettagliati di « rendiconto»), si-sa che di questi
tempi 1 cittadini vogliono sapere esattamente dove va a fi¬
nire anche il loro ultimo soldo.
- La gente vuole, ripetlamoi chiarezza ed efficienza. E noi
slamo perfettamente d’accordo. -
In fabbrica o
(/poi casa per casà^ ètóà
il perché di tante tessere
Entramba intitolate a Guido Rossa, sono quella di fabbrica
della ;?CCL ;di "Mòndoifo e quella di Pozzo Bàssò di Pesaro
PESARO.-r^. Due sezioni del
Pezareae —.entrambe intito¬
late a ;Ouido ' Rossa — che
ragriUngono 11 cento per cen¬
to -degli, iscritti: quella di
-fabbri^ della CCL di Mon-
. dolfo ejquella di Pozzo Basso
di : ì*esarÓ. un « borgo » di
.circa duemila abitanti situato
hellà cintura del capoluogo.
Al di là della comunè deno¬
minazione, due realtà diverse
in cui differenziato si esprime
l’Impegno ,dei comunisti, da
un lato la fabbrica (la CCL è
il maggior complesso del
legno della provincia) a capi¬
tale pubblico ma con gravi
problemi gestionali, dall'altro
un centro operaio e agricolo
in espansione con una forte
tradizione di sinistra, un
centro « staccato » dalla cit-
ma autonomo per servizi e
vivacità culturale. ■ '
Cosa rappresenta il PCI In
queste due dimensioni? . Quale
il «segréto» dell'espandersi
della forza organizzata del
Partito? : •
Partiamò ' dalla CCL di
.Mondolfo. La compagna Pie¬
rina/ Corinaldesi. ^ segretario
dehà aezicne, cl ha notificato
con tempestività 1 risultati
de tesserainentA. ra era abi¬
tuati ai successi della sezione
comunista della CCL. dai da¬
to el^oirbsò del 1978 con 1
35 lòchitetl -al PCI, al cresce¬
re graduale degli iscritti. Per
quest/acho le preoccupazioni
di uhà 'p^iblle stasf poteva¬
no sembràré Teàlistlche. lega¬
te al calo (sia pure contenù--
to) numero degli addetti,
alle- difficoltà. - complessive .
deH’arienda. àUo stesso rap¬
porto numerico (davvero ec-
ceziònalmente positivo) tra
gli iscritti al PÒI e addetti.
Non al profilava facile l’ò-
bléttlto, raggiunto Invece cosi
rapidamente, di iritesserare il
45 per cento dei lavoratori
della CCL.
Ma 1 dati, incasellati metl-
Golosamente. sono li a con-
fennare che un impegno ra¬
zionale è ihtelUgente consente
di tróvarè nuovi spazi cuoche
in situazioni apparentemente
senza posriMUtà ulteriori di
espansione. ' • - -
Gli Iscritti sono 108, 1 re¬
clutati 4, le donne comuniste
32; la media tessera è di
13.379 - ire ' (non dice ‘ nulla
questo scrupolo di precisione
ai ' « inorializzatori » che vo¬
gliono mettere ordine nélla
vita di « tutti » 1 partiti?), la
spttoacFiziohe : della ' stampa
por li 1981 ha^glà raggiunto
le 220 mila- lire, 73 mila più
dell’anno passato, ma il dato
— come specifica li conteggio
del segretario di sezione — è
«provvisorio», riferito al 28
novembre.
Tralasciamo le percentuali
di minore interesse per chie¬
dere alla compagna Pierina
una valutazione politica del
risultato. «Quattro anni fa i
comunisti erano alla testa
delle lotte per la riapertura
della fabbrica; oggi, ma non
da oggi, lottiamo per il suo
risanamento e per contrasta¬
re la scelta « asslstffliziale »
che la Gepi sta attuando».
Poche parole (ma chiare) che
spiegano il ruolo dirigente
che 11 PCI ha saputo assume¬
re nella lotta e nella propo-
Comitato V
^ regionale 3
: : con Minttcci ;
ANCONA — H Comitato
regionale e 'la Commis¬
sione regionale di contiòl-
lò. séno oònvocate per glor '
vedi'18,' alle ore 940, preé-'
so la sede del Comitato
regionale del PCI ad An¬
cona, piazza Stamìra '5.
" AITondine - del- 'giórno
«Situazióne politica e ini-,
ziative del partito alla lu- ■
ce delle conclusioni del
CC». I lavori saranno
aperti da ima relazione di
Alberto Astolfl, della Se¬
greteria regionale, c con-,
elùsi dal compagno Adal¬
berto Minuoci, della Se¬
greteria nazionale del PCI.
sta per lo sviluppo dell’occu-
pazione < - - * -
A Pozzo Basso dì Pesaro 1
compagni sono ' occupati a
preparare la . festa del tesse¬
ramento che si svolge proprio
Oggi ^ nella casa < del popolo
•(interverrà il consigliere re¬
gionale Mario Fabbri che ha
« seguito » per la Pederazlònè,'
la campagna di tesseramento
nella sezione).
• Marcello Terenzl, 11 segre¬
tario, non nasconde la sod¬
disfazione per le 400 tessere
già consegnate al comitato di
zona e spiega che i reclutati
sonò 6 (3 le donne) senza
contare il « rientro » di due
comjjagni «andati in crisi
due anni fa ». Comunque il
lavoro non è terminato: In
gennaio, mese del 60. del
PCI, sarà dedicato al reclu¬
tamento.. <.•
' Gli iscritti al PCI costitui¬
scono la. qulntà parte della
pòpòlazlone di pozzo che, e-
lettoralmehte,. si esprime al
72 per .cento a favore del
nostro partito. Un lavoro col¬
lettivo :r- còme sottolinea più
■.volte il’ségrètarìo — ha con¬
sentito ànchè il risultato del
tesseram^to di quest’annò.
La' vècchia suddivisione òr-
^nizzatlva iii ceìlulè ' (10 in
tutto) è sempre valida quan¬
do si àWla il lavoro casa per
casa. Anchér.là diffusióne di
150 còpie dòdrienicali dell'Uni¬
tà costituisce 11 segno di una
presenza oòstiante é.j^fUsa
del partito tra la gent?. ‘ .
Tòrénzi non yuóle parlare
di sé stesso, .ma questo .Òpe-
- raiò;. metalmeccanico di; 43
anni'hà. alle' spalle una lun¬
ghissima'militanza: 28 anni
di impegno nel PCI. Ho as¬
saporato i successi e anche
Tamaro dei tempi duri, .ma
non ha pèrdùtó un briciolo ,
di queU’entusiàfimo,e di quel- .1
la fiducia così necessari per
endcare avanti. Lo salutiamo
e si preoccupa perchè non ci
si dimentichi dei « comF>agni
che lavorano », ci ripete i
nomi. Paoluccl, Lucarini, Ni-
. codini, ' ■ Gèccaroli, Mazzoli,
Mancini, Riéci, Baldelli, Rug-
geii...
m.'
f
Là regolamentazione dell’esercizio dèU’nttività ittica tra Italia o Jugi^laxia i
serve lina
Ùn incontro tra le delegazioni dei due Paesi a Fano — L’entrata in vigore il prossimo anno
del nuovo diritto del mare ed i gravi ritardi del governo ^ La questione delle società miste
«Da Montevérdi
ai Beatles»:
un recital
. con Càthy
Barberian'
ANCONA — Si tiene ad An¬
cona marte(fi prossimo, alle
ore 21,15 al teatro Goldoni,
il 5oo. Concerto organizzato
dalla Società Amici della Mu¬
sica «G. Michelli», per l’oc¬
casione allestito in elabora¬
zione con la . cooperativa
«CTM Studio».
Ospite d’ecoezkme il sopra¬
no Cathy Barberian, accopn*
pagnata al pianoforte da Car¬
lo Levi Minzi. Tutto pas¬
colare anche il programma
della serata, intitolata «Da
Monteverdi ai Beatles», com¬
prendente ; Ivani di: Monte-
verdi , Caklar. Purcell. De¬
bussy. Offenbadi. Weill, Stra¬
winsky. Cagc. Berio (affian¬
cato ' dalla lettura dei brani
deiruiisse di Joyce, osati dal¬
lo stesso Berio in «Thema»),
Barberian, Bassotti, MeCart-
ney, L»um.
I prezzi oscQleranno, se¬
condo gii ordini di posti, dal¬
ie 2.500 alle 8.000 lire.
Ad Ancona
0 ^ bis per
«GILuccelU»
versione
Periiini
AN(X>NA — Dopo il tutto
esaurito ed il successo di
ieri-sera, nuovo appunta¬
mento teatrale, nell’ambi¬
to della stagione organiz¬
zata dalTAmministrazione
comtinale, con Memé Per-
Unl e la Cooperativa. tea¬
trale « Nuòva Scena » che
presentano, per la regìa
dello atesso ^ Periini e la
acenogiifia - di Antonello
Agitoti. * « Oli ' uccelli * di
Aristofane, . una gustosa
satira . tutta giocata sullo
thtreccloeoontro fra real¬
tà ed utopia.
1 « Ospiti » d’eccezione sa¬
ranno gli « Area > il grup¬
po rock d'avanguardia' ita¬
liano. che — come spiega
un ciclostilato della com¬
pagnia — darà « vita ritmi¬
ca e.musicale alla repub¬
blica degli hccelli».
Settimmav^
in musica:
4 canlaatori >
per tre^/;
“ concerti
-àNCON-à — Due grossi con¬
cert! si terranno ad Ancona,
ambedue al Cìnetna Teatro
Metropolitan ed ambedue .su
iniziativa di RacKo Sibilla, la
settimana pròsshna.
n primo, quello di Keran-
geb Bertoh. sì • svolgerà mcr-
co{e<fi 17 im r cm bre . alle ore
21. E' runico ooncoto che 11
cantautore «fi Saesoolo torrà
ndb Marche la questa tour¬
née ìnvèmab che lo ha visto
finora riscuotere ovunue un
successo senza p receden ti sul¬
la scia dd. clamo roso ahe in¬
dice di gr adim e nto del suo ul¬
timo LP «Certi momenti ».
- L’altro concerto non meno
importante che si terrà vener-
£ 19 «ficembre è «lueìlo che
velie tosieme Ivan Gratlani.
Ron e Goran Kuzminnc. Dri
<Q. Concerto» sona la pro¬
gramma addirittura Aie,a^-
tacoli: il nimo alto I6J0, il
secondo aHe 21,30. Andie per
questo conoeit e la tappa dì
Ancofw è Tunica mardiigiana.
I ANCONA — H. prossimo an-
' nò entrerà in'vigore il nuovo
«lirltto del mare. Aitoòìra 'pe¬
rò .si registra ' un viiòto di
strumenti diplmhàtici per re-'
golare la pesca tra Italia e
Jugoslavia, . tra. il nostro e
gli altri paesi livieràschi.
Non sono rari gli episodi
«li barehe italiane sequestrate
da motovedette una volta ju¬
goslave, un’altra volta libi¬
che, qualche volta timisine a
cosi via. ' y
La settimana scorsa a Fano
M sòno incontiràte una -dele¬
gazióne Italiana ed una Jugo¬
slava per discutere sulto posr
sibilità «li stabilire intese , per
TeseiGizio in <s>mune - della
pes(ui in Adriattoo cmnprésà
to costituzione di .una stxietà
aólsta -italo-jugoslava con se¬
de in Itilto, non escludendo,
Inflhé. la pràsibiùtà di uh in¬
vestimento di capitali italiani
in organizzazioni «li lavoro ju¬
goslave. ; '. ^
Ma questo è un iHoblema
che chiaramente non riguar¬
da solo le Marche.
H com p agno Faob Guerri-
ni intervenendo al Senato in
sedò'di ratifica ed esecuzione
dello Scambio di Note tra
ritalia e la Jugoslavia per
.la proR^ al 3l dicembre
1979 dell’Accordo «li pesca fir¬
mato a Belgrado il 15 giugno
1973, ha ricordato i ritardi
«lei governo &<àlecitandone un
impano serio in vista pro¬
prio dell’entrata in vigore del
.nuovo «liritto di mare.
■■i- vLe difficoltà a stipulare
nuovi trattati di pesca con
la Jugoslavia ma ancora di
plà. con altri patos! nwditer-
ranèi — ha sostenuto il com¬
pagno Guerrini — derivaim in
ultima. analisi dal manteni¬
ménto. delto'-vecchia 'bgkà
«lei trattati '’lneguair per cui
i trattati devono stabilire le
zone di pesca da acquistare
e Tentità del pagamento, la¬
sciando poi via libera ad uno
sfruttamento indiscriminato.
Senza che ne ventow un van¬
taggio durevob al paesi ter-
M».
Andw in consideratooiie dd
nuié o • «llri tto di mare - che
InUòdurià il principio ddb
«aooe economiche» a* posto
«li .«lueUo di «ac(|ue temto-
rtoli», « è-neeesaario* proce¬
dere — ha sóstenuto sempre
il compagno Guerrini — àd
accordi su basi paritarie fi-
naltootti alla coopcrazione tra
p a esi ad elevato sviluppo tec¬
nologico e paesi dalie grandi
risorse naturali. lacUKaMo la
eosUtasione étt aoeletà mi¬
sto». ■>-
.«8e to- LUiiipiiihto eoi trat¬
toti di pBKa —' ha detto-an-,
dora U compagno Paolo Guer-
rint — è oca ddla CEE. il
goffumoi, tuttavia, non può ri¬
manere indifferente a tale
questione, tanto .^più che la
provincia «li Ancona ha rea¬
lizzato uno stù«llò sulla fatti¬
bilità tecnica e giuridica del¬
le società miste. A fronte pe- ■'
rò di tale impegno, dell’Ani- '
minìstrazipne provinciale di ’
Ancóna, di «luella «li Tbsaro
e «iella Regione siciliana e
del movimento cooperativo,
brilla per assenza il governo
che dovrebbe invece impe- .
gnarsi iier dotare il nostro '•
Paese di una politica estera '
prop«)6itiva nel settore della '
pésca». > . ì
-; n mtoistro d^ll Estorl Co¬
lombo ? presento alla disctts-
slone si è limitato a «farsi '
carico delb pxeoccùpazimil e
«lei suggerimenti «lei. senatore
Guerrini » ed a rilevare che ,
«ie società miste spesso non '
si possono realizzare per il '- ,
mancato consènso di quanti'
ad esse dovrebbero essere in¬
teressati ». ‘ ^‘ ■
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Intervista di Ezio Mauro
Prefulone di Adalberto Mlnucxl.
Il sindaco come croniàta di
: una città che anticipa i processi
della società italiana.
.-Interventi'». L 3.0(X). '
lan Steedman
MARX ‘
Dorò SRAFFA
.Traduzione, di Antonia Catnpu».
Una rivakitaziona eietematica
di Marx alta luca «falla critica |
di Sraffa ai dogmi - .
deiretronomia marxista.
■ Nu<}va biblioteca di cultura ».
L- 6500. ; -
C. Smuraglia.
C. Assanti, F. Galgano,
G. Ghezzi
lA democrazia ì
industriale. j
IL »tSO ITALIANO
Ruoto defl’toip tas a . . ■
partecipazkma oparata a
funzione dal. sàntocatOL
• Politica ..-t. 4JQ0: ~
Venerdì 1
Consulta
degli Entì { ~
locali :
ANCONA — Venerdì 19.
alle 1550. rhinione «lelto
Consulta degU Enti tooaU
presso la sede «lei Comi¬
tato regìonàle del PCI ad
Ancona, piaaaa Sùmira 5,
per « L’impostaaitme dei
Mlan«d annuali e «lei pèà-
-ni triennali». La relaido-,
he sarà.tonuta dal oomìto
gno senatóre Gtoi^ De
Sabbata.
I pròginniiiii
di Telepesain
12,30: CandM .Cèmia: 13: .
Film; .14,30: Sotto caneatra^
notizie «ial mondo «M ba- .
aket; . 15,30: Superclaaalfioa .
atMur; 16,15: Cartoni aniiwa-. \
tt; 16,40: TriefUro; 17,39:;
Spario concerto; 18,15:' Cro-, .
naca di un avvenimento apor- ;
tivo; 19,15: Telefilm; 29.10:
Cronache del cinema; 39.35: '
Telepesaro gi«)nude; 21: Film'
fwrtto
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e'i
^
REOAZidNE MARCHKRÀNA DE L'UNdA^t VM M 9^^
^ lElfFONÓ SÌ.7M
:UFFICIO OHTIHIONEt;
Domenica 14 dicembre 1980
i- V,
rfinità PAG. 17
Là decisione annunciata ieri durante riricòiiitrò ài miriisterÒ del Lavoro "^^
i l licenziamenti alla IBF
Primo importante risultato della mobilitazione dei lavoratori e degli Enti locali - La risoluzione
della vertenza appare però ancora lontana - Martedì nuova riunione a Roma - Durante lo stesso
giorno manifestazione davanti al centro direzionale di Fontivegge e uno sciopero di quattro ore
.. A v;
PERUGIA “ E* stato comu¬
nicato ieri ' ufficiaiòiente
sottosegretario Zito: le proce¬
dure per 659 licenziamenti al¬
la IBP sono state sospese.
In apertura deH'incontro .al
Ministero del lavoro, la dire¬
zione del gruppo multinaziona¬
le ha dato ufficialmente que¬
sta informazione a tutti i pre-
.senti. La riunione di ; ieri ' è
iniziata intorno alle 10 di
mattina, ed è proseguita fino
al pomeriggio. Sono stati af¬
frontati tutti i problemi che
pone la crisi finanziaria e.
produttiva dell'lBP. Non sem¬
bra che si sia arrivati però ad
alcuna decisione definitiva e
l’accordo appare ancora lon¬
tano.
Resta il fatto .che i licen¬
ziamenti sono stati sospesi e
questo costituisce un • primo
importante risultato della lot¬
ta operaia dei giorni. scorsi..
nell’intervento delle istituzioni
e delle forze politiche. Là bat¬
taglia dei lavoratori e il di¬
battito proseguirà quindi sen¬
za la spada di Damocle dei
licenziamenti. Anche se questa
nuova sospensione delle pro¬
cedure non fornisce di per se
grandi garanzie; la IBP infat¬
ti ci ha abituato negli ultimi
giorni a queste decisioni oscil¬
lanti, a cambiare nel giro di
poche ore. improvAdsamente.
i propri orientamenti,
Intanto al centro direzio¬
nale IBP di; Fòntivegge gli
operai e impiegati erano se¬
duti in * assemblea permanen¬
te Nella mattinata una de¬
legazione d.ella" giunta tnunici-
pale di Perugia,, guidata dal
sindaco Giorgio CasOlf ha
espresso la propria solidarie¬
tà ai lavoratori annunciando
le iniziative decìse nella con¬
ferenza dei capi gruppi e dei
partiti democratici di palazzo
dei Priori: l’invio di un tele¬
gramma al presidente,del con¬
siglio dei ministri Forlani nel
quale si sollecita la soluzione
della vertenza secondo le, in¬
dicazioni feigK obiettivi dei la¬
voratori e delle forze sindaca¬
li. in accordo con le ' altre
istituzioni, locali. Ieri pointtigr
gio anche una del^azìone'^
parlamentari' comunisti ■ si è
recata presso jl centro dire¬
zionale di Fontivegge,.
Presele dunque la mobili¬
tazione delle istituzioni locali
delle forze politiche attorno a
questa vertenza IBP. che da
domani presenta altri appun¬
tamenti e altre scadenze di
lotta. Domani mattina a mez¬
zogiorno i lavoratori si incon¬
treranno con l’assessore re¬
gionale, allq syiiùpife.economi-_
co Alberto ProvàriUni,' il* qua¬
le riconfermerà la posizione
della giunta regionale del-
rUmbria che è quella dì una
richiesta urgente al ministero
dell’industria per un incontro
fra le parti firmatarie del-
raccordo del 23 febbraio 71.
■ Come si sa, questa posizio¬
ne è stata poi ribadita anche
dalle altre due regioni. La¬
zio e Toscana, che hanno sot¬
toscritto quell’accordo. Marte^
di è previsto un altro incontro
al ministero del lavoro ma
questa volta direttamente con,
Ù ministro Foschi. Semjwe
marteifi è stata promossa una
manifestazione di quattro ore
di tutti i lavoratori IBP da¬
vanti al centro dfreziwrie di
Fontivegge dopo quéste quat¬
tro ore di sciopero; sono pre¬
viste altre ed articolare ini¬
ziative sindacali per tutta la
settimana.
«Nuove tecnologie ■
ristrutturazione e
riconversione produttiva »
Una dichiarazione del compagno Francesco
Mandarmi segretario provinciale del PCI
PERUGIA — Al termine det¬
rattivo degli operai comunisti
della IBP perugina 11 com¬
pagno Francesco Mandarini
segretario della Federazione
provinciale, che ha concluso
il dibattito, ha rilasciato la
seguente dichiarazione.
«Innanzitutto voglio mette¬
re in evidenza la forte con¬
sapevolezza del comunisti sul¬
la gravità della crisi IBP
che non è riconducibile sol¬
tanto alla questione dei licen¬
ziamenti. La strada dei tagli
occupazionali già perseguita
negli' ultimi tre anni dalla
azienda,, non solo non ha ri¬
sanato l’azienda dal punto di
vista finanziario, ma non ha
nemmeno migliorato le sue
prospettive. Per questo. 1 co¬
munisti respingono Timposta^
zione dellà lBP che dice pri¬
ma risaniamo e poi parliamo
di investimenti, Non soltan¬
to perché non è tollerabile
per la città di Perugia , un
ulteriore taglio occupàzionale,
ma perché su questa stra¬
da- la IBP perugina tende¬
rà.sempre più. a ridimensio¬
nare rassetto produttivo. Non-
ci hascóndiamo comùnque la.
gravità del problemi finanzla-
‘ ri é dèi costi fissi deirazlenda.
«Una costante dell’Iniziati¬
va del PCI è stata, quella di
affrontare le questioni del
gruppo IBP con una anall.sl
oggettiva. La questione fon¬
damentale rimane quella dt
contrastare la -scelta della
azienda: rendere produttiva
ed efficiente la IBP perugina
soltanto sulla base delle prr»-
duzioni tradizionali, ciocco¬
lato e prodotti dolciari. Da
qui la necessità di nuovi inve¬
stimenti che allarehlno le ba¬
si produttive deU’azlenda rl-
ducehdo cosi .. i costi fissi.
In una fase di recessione,
come quella che abbiamo at¬
traversato n^ll ultimi tempi
In Italia, fase non conclusa
e aggravata anzi dalle scelte
economiche del governo, le
prodUÉloni tradizionali della
IBP non sono riuscite e non
riusciranno a risolvere la crisi
strutturale deU’azlenda.
«A meno che non si Imma¬
gini una IBP perugina in cui
Il padronato abbia riacquista¬
to completai mento un ”ubo
selvaggio" della mobilità In¬
terna ed esterna del perso¬
nale. Un -uso della stagiona¬
lità non contrattata con le
organizzazioni sindacali, ma
completamente condizionala
dalle scelte di mercato del¬
la aziènda. Il movimento sin¬
dacale. 1 comunisti, hanho
sempre rifiutato non là con¬
cezione del cioccolato come
prodotto stagionale che quin¬
di richiede "punte” produt¬
tive. ma il fatto che a San
Sisto si producessero soltanto
cioccolato e prodotti dolciari
legati a scadenze rigide. Si
pone quindi ancora più che
nel passato l’esigenza della
trasformazione dello stabili¬
mento di San Sisto. Non solo
tramite introduzione di nuo¬
ve tecnologie e tramite rlstrut-
, turazione; è altresì indispen¬
sabile una riconversione pro¬
duttiva che renda ITBP una
industria doìclarla-aUmen-
tare. :
«La politica del due tempi
non la rifiutiamo per una
questione di principio ma
perché rutlllzzazlone .della
manodopera ha un senso sol¬
tanto se sono chiarì gli obiet¬
tivi strategici della azienda.
Non ci interessa Infine conti¬
nuare una polemica sulla que¬
stione ministero del Lavoro
si. ministero del Lavoro no;
In consl.gllo regionale, all’una
nlmltà. tutte le forze politiche
democratiche infatti hanno
riconosciuto che il tavolo del¬
la trattativa deve rimanere
In ministero dell’Industria,
Ci auguriamo che gli Incontri
promossi dal ministero del
Lavoro servano esclusivamen¬
te a riportare il sindacato e
l’azienda, unitamente alle re¬
gioni interessate al tavolo del¬
la trattativa che non può
cambiare.
«Il dottor Pappalardo dice
che al ministero deH'Industrla
l’azienda confermà la scelta
della politica dei due tempi.
Sanpia l’azienda che noi co¬
munisti riteniamo serie ed
Impegnativo solo un accordo
che scaturirà dal superamento
di questa pregiudiziale».
Grave e preoccupante situazione a Terni
ricorso
cassa
Nelle prossime settimane il provvedimento dovrebbe coinvolge¬
re complessivamente 5.000 operai - Le proposte dei sindacati
TERNI — Sarà una giornata di mobilitazione, quella orga<-
nizzata dal PCI U 19, per richiamare rattenzioae della città
intorno ai pericoli che la nostra economia sta attraverscmdo.
« Una occasione che il nostro partito — dice Maurizio Ben¬
venuti della segreteria' provinciale — utilizzerà per fare ap¬
pello alle forze poliUché sodali affinchè si reinstauri un
corretto rapporto tra cittadini e Istituzioni ». - ■
E’ un giudizio ; preoccupato quello che 11 PCt dà della
situazione economica provinciale, sulla base del fatto che
nelle prossime settimane saranno oltre cinquemila 1 lavora¬
tori coinvolti nella càfisa integrazione. «Ciò che è Impor¬
tante ribadire — osserva II compagno Roberto Piermattl —
è che la crisi che cl-troviamo di fronte manca assolutamente
di prospettive. Non tóistbno proposte valide da parte di quel¬
le strutture, come,le partecipazioni statali, riguardo I futuri
programmi di aziènde che. come la 'Terni", sono in grado
di giocare un ruolo determinante nella produrione Italiana ».
Le situazioni più gravi, dal pfunto di vista della crisi
economica, si avvertono comunque nelle zone di Temi e di
NamJ dove si verificherà nelle settimane a venire II blocco
pressoché totale. della attività produttiva. Nello, specifico
della' situazione «Temi ». Inoltre, c’è da rilevare che la
cassa di questi giorni non rappresenta un fatto a se stante.
Secondo le disposizioni della CEE 11 provvedimento del
« contlngentamerito » verrà applicato anche entro i primi .«^I
mesi del 1981. Non è escluso Infatti che anche In auel pe¬
riodo la direzicne faccia nuovamente richiesta del prov-
vedimento di «cassa». Va inoltre ribadito U giudizio che il
nostro partito esprime In merito alla crisi. . i
Non si tratta certo di una crisi congiunturale — come
cercherebbero di mo-rtrare le direzioni aziendali del magsdori
impianti — bensì di una crisi strutturale che coinvolge
comolessivamente roreanlzzazione delia produzione nel nostro
paese. DI qui la resìxnsabilità primaria per il governo
centrale che da sempre si è mostrato latitante al mom'entó
di affrontare 1 temi della programmazione e delio svilunoo
eccnomico italiano. Occorrono quindi al più presto risrxKté
df empio resnlro. nazionali, che più volte le organizzazioni
stridaceli e eli enti locali hanno sollecitato. ^ . i
' Ancora più greve anpere ellora 1» preeentartnne d<*n’''r-
rnei nolo «libro bianco» da oar*e del ministro De Mici'elis.
Un «libro» nei ouale la «Terni» rlsultà avere tm ruolo
m'arginale. subaHerno rl.snetto alle aPre e*ier>d»
del neese che fanno cj»oo alle t»ar*»-'irv»T’Anl Cori
cntre è Prave i***teggIaroento moetrato dalla Gepl nel con¬
fronti della «Bosco». ■ -
5 •• •
Numerose
iniziative
dei comunbti
■ Iniziative politictte sono
state organizzate per il 19 in
tutte le sezioni. Qué st o il ea-
tutte le sezioni. Ques t o li csr
lendario:
Ore 1G: Sezione Angelini, FI-
lippucci Sergio; 16: Colleetat-
te Plano. Paci Libero; 1«30:
Sezione Menni . Giacomo Por.
razznl; 16,30: Sezione ' Papi-
nio - Piermattl Roberto; 16,30:
Sezione' Papinio - Piermattl
Roberto; loàO: Sezione Mar¬
chesi • Paeetti Michele: 17:
Sezione Cesi * Benvenuti
Maurizio; 17: Sezione Guidi -
Valsènti Ahraro; 17: Sezione
proietti - Aeiaeea Vincenzo;
Ì7; Sezione Segrestall . Ge^
rizno Franoesconi; 20: Sezio¬
ne Gabelletta - Matteueei Or¬
tensio; 20,30: Sezione Sorgo*
bove • Agoetlni Mauro; 2àB>;
Sezione Celleec ip e l l • Ricci
Ciano; 20,30: Selene Colle-
statte Paeae - Rischia Ro¬
berto; 20,30: Se z ione Damie-
lil • Mauri Ferruccio; 20,30;
Sezione Pfodilugo • Bartollnl
Marie; 20,'0: Sezione Prisela-
no - Proietti Giulio Céaare;
21: Sezione CampItsIII - Pro-
vantinl Alberto; 21: Sezione
FarinI • Cipollone Maurizio;
21: sezione Gramsci - Pier,
matti Roberto; 21: eszlono
Rocce S. Zenone • Gianni Ip-
polite; 21: Sezione S. Venan*
zio • NsvonnI Enie.
. . Serviva da base logistica
Covo di terroristi
di «Prima linea»
èéiiiro dr Asàiéi
Abbandonato forse dopo : gli ultimi arresti
Ritrovati documénti ritenuti «interessanti»
PEIRUGIA — Sembra pro¬
prio vero: i terroristi usa-
..no «la .tranquilla» Um-
v bria come base. Là sco-.
perla della base terroristi¬
ca è da collegare con. la
vasta operazione antiterro- ■
. rìsmo che negli ultimi gior¬
ni ba pcKiato ali'artesto di
numerósi. militanti dellè
varie organizzazioni ever¬
sive. Probabilmente ad As' :
. sisi gli inquirenti sono ar-,
rivali dopo la scoperta del
covo di Òstia dove è stato
rinvenuto, oltre ad un vero
e proprio arsenale di armi,
anche rarchivio di « Prima
linea». Il covo di Assisi più
che altro aembra una ba¬
se logistica e di smista¬
mento. forse anche una ba¬
se di passaggio per I tanti '
terroristi che girano per’
l’Italia. C’è comunque mi
altro particolare non
sottovalutare.
Di tanto in tanto nella
provincia di Perugia av¬
vengono delle rapine a ri¬
petizione: una. due. tre in
un giorno. Molte volte i
rapinatori dimostrano pro¬
fessionalità e freddezza: >
poche volte il loro modo di
parlare viene individuato
. come umbro. In tutte que¬
ste occasioni gli it^uiren-
tì affermano che si.tratta
^ gente non del luogo.
.■*, - i -» > - ■ ^ • V ,• -j : ■
■' ^ - F -■ S > ..i
' Questo potrebbe dar cre¬
dito all’ipotesi che i terro¬
risti usavano l’apparta-
mento di Assisi come, base
; d’ai^)Oggìo per le varie ra- ' '
pine alle banche.-a'.scopo
di autofinanziamento per .
la lord attività terroristi¬
ca. In questa base» comim- > -
, que, non è stata ritrovata
' nessuna arma, ma .'solo do- '
cumenti ritenuti « estrema-
mente interessanti ». .
La casa .sembrava ab:
bandpnata di ! recente, for- ;
Se ili seguito proprio agli '
ultimi arresti. I terroristi
che Pabitavano erano an- ’ •
che steri visti di frequente "
dai vicini, che però li '
hanno sèmpre cohsideraù .
come due normali turisti.
D’altronde ad Assisi, città :
mete di migliaia di turisti,
è molto facile passare
inosservati. ' • ;
Le indagini, condotte dal- ■
la DIG06 perugina io col-
laboràzionè con quella' ro- ‘ •
manà, intento proseguono
€ non è escluso die nei ;
prossimi giorni d possano • '
. essere ultériori novità. Le
■ operazióni, come è possibi-
le immaginare, sono co-
' munque coperte dal mas.st-
’ mo riserbo.
f. •.
La squadra di Ulivieri oggi al Sìnìgallia di Como
Un Perugia prudente ma non rinunciatario
La squadra umbra toma sulle « antiche teorìe»: gioco corto e punzecchiare in contropiede Fav-
: versarìo - Una partita difficile - Si tenta disperatamente di lasciare l’nltimo gradino della classifica
PERUGIA — Un Perugia cor¬
saro ceron quest’oggi al Sinl-
gallia di Corno di rinverdire
quel ruòUno di marcia che si
era inteirotto a Pistola. At¬
tanagliata da fresche remore
psicologiche, l’ultimo p>osto
in classifica pesa e molto,- la
squadra di UUvietI torna a
darsi un assetto prudente,
rinnegando quel pressing a
tutto campo che aveva sod¬
disfatto i tifosi nella gara
con il Cagliari e nelle suc¬
cessive amichevolL ma che
-.aveva portato - Il Perugia n
subire ben dieci reti inèllé ul¬
time quattro partite. Ed Uli¬
vieri di questo tipo di gioco,
affascinante e. se ben appli¬
cato» ancbn produttivo, ha
panca « noa gli piace.
n tecnico perugino è ormai
solito ripetere la frase che
«il calcio è matematica», che
non gli pla e c i o n o. perchè rl-
schhkd. f II òttaèchi In massa.
Ed allora torna quest’oggi
sulle antiche teorie. Gioco
corto, prima non pnnderle, e
punaeoehlare la contropiede.
H gleéo finora gli è riuscito
e gli ha dato anche risalisti,
visto che in cinque tratferte
il Perugia ha raciamlato cin-
^ PèrTquònio ^ oggi • trovieri
schiererà Tacconi con la
maglia n. 10 nella non facile
sostituzione di Butti, l’attac¬
co sarà privo di Fortunato
(rimasto a frogia a .letto
con la febbre) e sarà sosti¬
tuito da De Rosa. Bagni tor¬
neai probabilmente a giocare
da unica «punta», il ruolo
che in questomomento mag¬
giormente predilige in pro¬
spettiva nazionale, Casarza
farà il trequartista con man¬
sioni offensive, e Ooretti co¬
prirà la fascia destra da
mezzala di spola.
Un Perugia prudente, ma
non per questo riniUKlatario.
«Como è un campo difficile
esoidisoe Dllvlerl — non
d scordiamo che la squadra
di Maichloro ha teRtuto ria
l’Inter che la Fiorentina.
Dovremo andarci cauti ».
Una partita diffieiUaslma
per 11 Perugia che cerca di¬
speratamente di lasciare l’ul¬
timo gradino della classifica.
VE’ chiaro che se ci sarà la
possibilità dt vincere — pro¬
segue il tecnico — non ce la
lasceremo scappare, te fondo
ce l’abbiamo fatta anche ad
Ascoli e a Catanzaro, ma un
punto sarebbe d’oros.
Dall’altra parte il Como si
presenterà al meglio. Unica
eccezione l’ asaen za di Vecchi
che verrà sostituito dal gio¬
vane GiuUanL Un Como che
presenta sc^rattutto due at-
taocanU perteolori quali Ca-
vagnetto e NlcolcttL Sul
primo molto probabilmente
Ullvlerl piazzerà CeecarbU,
mentre sul lungo attaccante
iariano andrà Celestino Pin, a
centro campo Dal Fiume se
la vedrà c(m Pozzato, Di
Gennaro con l'ex LombardL
Tacconi con Centi e Nappi
con Mancini.
A guardia della porta del
Perugia rientrerà Nello Mali¬
zia, il quale, negli ultimi al¬
lenamenti ha fugato 1 dubbi
che aveva sollevato dopo le
liKerte prestazioni di Pistola
e con il Cagliari..
StolafiQ Dottori
1 '-l'i
MotrImonI, nascite ' d! bambini/'divorzi in ' Umbria / 2
'e
giovani e
■ - ■ ...... , V,; .. ’ .y-
ma le separazioni aumentano
I ricorsi spesso presentati dalle donne - Molte mogli non riesco¬
no a trovare una consonanza di vita con: il marito in rapporto
alle proprie esigenze di libertà - Le statistiche degli ultimi anni
gono rispetto a quelli presen¬
tati dagli uomini ».
Còsa succède in Umbria, a
dieci anni dall’approvazione
delia legge sui divorzio?
Hanno tutti preso alla lettera
« Kramer contro Kramer », al
punto che Perugia e ìa nostra
Regione si sono popolate di
madri «snaturate e disattente»
che abbandonano i figli, in
cerca delia propria libertà e
di padri, al contrario, affet¬
tuosi e servizievoli? Natural¬
mente le cose non stanno in
questi termini e la spiegazio¬
ne del fenomeno è molto più
complessa che la trama di un
film. « Esistono numerosi ca¬
si di donne — osserva Gra¬
ziella Brutti — che non rie-,
scono a trovare una conso¬
nanza dì vita con il marito in
rapporto alle proprie esigen¬
ze di libertà: uscire, parteci¬
pare a riunioni. Esigenza che
il coniuge non riesce spesso
a tollerare, si arriva cosi a
punti grari di intollerabiiità
e si ricorre al magistrato».
Quando poi al numero dì
separazioni e di divorzi av¬
venuti in Umbria dal 1970 te
poi. la media non si discoste
da auelia nazionale, l’anda¬
mento è pressoché identico.
-Dopo imprimi anni dì. entrate
-te.’^gdre della legge-sul di-
. vorzio. quando si ebbe una
notevole domanda della ces¬
sazione d^li effetti civ^ del
matrimonio, viste le numero¬
se situazioni dì separazione
di fatto antecedenti aHa leg¬
ge, là dimianda si è stabilii
zata. Tutte le separazioni di
fatto, antecedenti al provve¬
dimento. che duravano inìn-
tenottaraente da almeno due
anni potevano ottenere il di¬
vorzio. Se nel periodo tra il
' 1 lugUo 1973 ed il 30 ^ugno
1974 ì casi .di apphcaziooe
érila legge 898. sono 109. di .
ctiì 48 presentati davanti al
tribunalè di Perugia:* 46 da¬
vanti a quello di Terni e le
domande di separazione per¬
sonale 'sono' 201, nel 1975''
queste ultime salgono a 278 è
le domande di -scióglimento '
del matrimonio a 147.
• Passato il ’lò. i divorzi co-
mteciand a stabilizzarsi, non
invece le separaziom. Le i-
stenze di separaziime preaen-
tate al distretto di Perugia ,
solo nei primi-dieci mesi del
1976 sono .263, mentre in tut¬
to il 1975 sono state 2^; i
divorai, invece sonò 105 nei
primi dieci mesi del 76. Nel
1977 le domande di. separa-
rione continuano ad aumoi-
tare, si stabilizza, invece, il
numero - delle domande di
scioglimento del matrimoDlo.
337 sono.le istanze di separa-
ripne tra coniugi e 120 quelle
di divorzio. Nel 1978 te aepa-
razioni , continuano la loro
asoe^, soprattutto si dice, di
coppie relativamente giovani.
C’e comunque, una netta
luevatenza di quelle consen¬
suali
L’andamento dei divrari è,
invece, sterionario. Lo stesso
nel 1979. « Oggi te coppie che
intendono separarsi — dice
l’aw. Brutti — preferiscono
r ico t r e i e alla legge, non es¬
sendo più la separarione di
fa^ aHa quale ricorrono di
più i giovanissimi, presup-
po^ dri dìvorrio, come nei
primi due anni di applicazio¬
ne della 896».
Questo non significa però
che in Umbria il matrimonio
noq sia più di moda. anzi. Si
potrebbe dire che il «matri¬
monio ultragiovane » vada
per la maggitue. Nel 1975
neiu primi dieci mesi del *76
i minori di 16 anni die han¬
no presentato domanda per
rammissione al matrimonio
sono stati 48; 106 sono state,
teveoe. te domande di dimor¬
ilo. • -
n fenomeno è In aumento,
al punto che qualdie giudice
di fronte alle numerose do¬
mande di matrimoni «in er¬
ba». pare, si sla visto co¬
stretto a respingerne alcune,
invitando la coppia a riflette¬
re. Perchè, poi non al sa
maL-
Paola Socchi
PERUGIA — < Non .ee la faccio più, voglio separarmi »: dice lei, 30 anni, Insegnante. < Non ca¬
pisco, Il matrimonio va benissimo »:, dice lui, un professionista della stessa età. « Voglio uscire,
vedere, pensare, parlare »; dice lei, < Va tutto bene, mia moglie può uscire quando crede >t
risponde lui all'aw'ocato. « Voglio separeumi »: dice con tenacia lei, « Mi oppongo »: risponde
lui. Lo fa per tre anni, a nulla valgono gli sforzi dell’avvocato a farlo desìstere dal suo
proposito, tanto che rannullamento ecdesiastlco del matrimonio arriva prima di quello civile.
E quando, invece, la legge
sul divorzio viene applicata,
lui cerca di riprendersi la
sua bella rivincita chiedendo
l’affidamento dei figli: « Io
non voglio altro che la pace
familiare, non sono ìo che ho
sfasciato il matrimonio».
Quindi; «Io sono più degno
di avere i figli ». Raggiunge
Pobìettivo ed ottiene da lei
anche un ' assegno mensile
« Casi di questo tipo me ne
sono capitati moltissimi —
dice l’avvocato Graziella Tossi
Brutti — il fenomeno è in¬
tendenziale aumento: i ricorsi
di separazione o divorzio
proposti dalle donne preval-
A proposito di una polemica
pretestuosa di Radio Norcia
E* proprio vero:
meglio
tardi che mai
TERNI — Meglio tardi che
mai: così esordiva la sera del
29 ottobre il giornale di Ra¬
dio Norcia riferendosi a un
incontro, svoltosi 11 - giorno
precedente a Perugia, tra li
sottoscritto, i sindaci di Nor¬
cia c OoSCia, gii aiiuiiiJiÌatr£-=
tori tecnici di Sellano e Pre¬
ci. Finalmente — diceva '• il
commentatore — la regione
si è convinta a unificare in
una sola procedura l’accerta¬
mento del danno e l’elabora¬
zione dei • progetti • esecutivi
nelle zone di recupero, affi¬
dando il tutto ai comuni e
quindi accelerando i tempi
della ricostruzione. « Final
mente e giustamente — pro¬
seguiva — la Regione ha cor¬
retto il tiro e dobbiamo dare
atto con molta tranquillità al-
. l'assessore ' regionale ' Giusti-
nelli della grande prova di
coraggio e di umiltà che ha
mostrato In rappresentanza
della giunta regionale»: l’at¬
to di resa comportava che la
: « nuova linea » fosse proposta
subito alla successiva riunio¬
ne della giunta del 4 novem¬
bre.
«Entro quel giorno — di¬
ceva ancora Radio Norcia —
,1 sindaci della Valnerina fa¬
ranno pervenire un documen¬
to di accordo su questa stessa
linea» Come è ovvio, dalla
parte del vincitori c’era gran-
7 de soddisfazione: «soprattut¬
to il sindacò-di :NoicIa Nova¬
li che da mesi' e spesso an¬
che senza l’aiuto degli altri
colleghi della Valnerina le
- proposte di ieri sera le anda-'
va facendo da mesi anche a
costo di sembrare noioso».
A' dire 11‘vero la ristretta
riunione di lavoro, alla quale
11 sindaco Novelli si presentò
con 1 redattori di Radio Nor¬
cia, era stata convocata con
grande urgenza perché aveva
appreso che gli schemi di
convenzione redatti da alcuni
comuni. ^ per 1 soli accerta¬
menti tecnici, avrebbero com¬
portato l’esborso di svariate
decine di miliardi. Di qui la
giusta preoccupazione di av-
vlaié un 'confronto sulla base
di una proposta alternativa,
elaborata dal secondo dipar¬
timento, che prevedeva oneri
ben più contenuti.
' 'rutto questo .'da Radio Nòr-
eia fu presenteto come ima
«debacle » della regione e il
ripudio.della legge ^ votata
aU'unahimltà dal consiglio
regionnle con il sostanziale
; assenso dei oomunL Giorni
fa. Radio Norcia, sdegnata,
è tornata suU’ergomento. i>as-
aando dalle blandizie ag^ in-
sultL « Da quella riunione u-
scl un impegno ben preciso
della regione Umbria;.un-im¬
pegno s dare nel più breve
tempo pcEsibile le nuove con¬
venzioni che 1 comuni dove¬
vano stabilire con 1 tecnici
per 1 plani di recupeio e 1
progetti esecutlvL Un impe¬
gno pres o fortunatamente da¬
vanti a decine di persone:
avvocati, funzionari e compa¬
gni della regione, sindaci e
amministratori dei comuni di
Norcia, PiecL Sellano e Ca¬
scia ». La finezza del « com¬
pagni della regione» non è
la s<^ Al mio indirizzo ven-
grnio rivolte 'le seguenti-e-
spreestonl: « chiacchiere, pro¬
messe al quattro ventL frasi
faziose e non veritiere». La¬
nciamo ^ insulti a Radio !
Norcia e. come sempre, oer- I
chiamo di stare ai fatti. ^
La causa di tanto rancore
(sarei tentato anche io di
parlare di faziorità) è nel
fatto che ho scritto un arti,
colo per il primo numero del
giornale del nostro partito,
intitolato « Valnerina ». in
esso mi si rimproverano in
particolare due frasL Nella
I irima ho affermato: «Tra
'altro sembra che i sindaci
democr i stiani non siai» d’ao-
oonSo su rdente. sulla proce¬
dure. sulle convenzioni con
gli studi tecnicL che In certi
casi flniraimo per assorbire
somme ingenti e su tonte al¬
tre questioni». BT la pura a
semplice verità, tanto è vero
che ad oggi (e non al 4 no¬
vembre) 1 sindaci non hanno
fatto pervenire alcun docu¬
mento d’accordo; e, d'altra
parte, è stata proprio Radio
Norcia a dire che Novelli
spesso è costretto a ni'acversl
« anche senza l’aiuto degli
altri colleghi ». -
Nella seconda, cosa ben più
grave della precedente, ho
scritto che, come comunisti,
«per questo obiettivo, e cioè
per raggiungere la ricostruzio¬
ne della VEunerina, continue¬
remo a batterci nella chiarez¬
za delle posizioni e senza ce.
dimenti, nella coh'vinzione
che la prima condizione per
ricostruire presto e bene sta
nella sconfitta dell'integrali¬
smo democristiano ». Apriti
cielo I I comunisti vogliono
sconfiggere la Democrazia
Cristiana e per questo non A
ricostruirà maL Sfugge a Ra¬
dio Norcia — e il suo com¬
mento è un ennesimo esem¬
pio dell’Integralismo di certa
DC — che un'effettiva solida¬
rietà (che noi consideriamo
Importante per gli interessi
di tutta la Valnerina) non
può mantenersi proseguendo
nel gioco delle piccole furbi¬
zie. Ignora Radio Norda che
qualche sindaco si è battuto
fino allo spasimo per esclu¬
dere ogni presenza anche tee.
nlea, non del PCI, ma del^
Tènte di sviluppo, in agrlcoL
tura» delle province e della
SvUuppumbria nella gestione
del programmi di rinascita
economica?
Questa è stata la vera bat¬
taglia che hanno condotto;
non quella per la delega di
funzioni e per la piena pote¬
stà programmatoria. perché
su questo terreno la regione
rossa, sin dall’ihizlo (cosa che
non è mal avvenute nelle re¬
gioni a direzione democristia¬
na) non ha avuto inceriozza»
Quello che ci sentiamo dun¬
que di respingere con forza è
una visione riduttiva della
collaborazione: ricorriamo al*.
la regione quando ci travia-.
mo te difficoltà, quando si
tratta di applicare leggi *'
procedure. Per il resto lascia- -
teci te pace perché sappiamo
fare tutto da solL - . . ■
In queste settimane la
giunta regionale si è sempre
occupata della Valnerina. a
proposito degli indirizzi che
sta per proporre al consiglio
regionale per Tattivltà di pia^
niflcazione territoriale, di
programmazione dello svilup¬
po economico e di gestione
delle deleghe; malgrado U ■
grosso impegno di coordina-
mento dei soccorsi nelle sv
ne terremotate del Balernita- '
.no. Foise Radio Ncnrcla do¬
vrebbe «stimolare» qualcun
altro: ad esempio quella-co- -
rounità montana, a dlreriane
democristiana che doveva —
per l^ge — adottare U piano
per la rinascita e Io sviluppo
econcmiico e sociale della Val- '
nertea, ' entro aetteml»* e
che. ad oggi, non ha ancora
ricostituito i propn organi.
Franco Giustinelli
Assessore r^ioDaie
Si sono sposati
ieri i compagni
Giovanna PetreDi
e Claudio Carnieri
Si sono spoeati lòf pome¬
riggio al comune di Terni 1
compagni Giovanna FetrrilL
re^)onsab{te deila oommisBle-
ne ecuola e cultura della F*
derazione comunista ternana
e Claudio Carnieri, segretaito
regionale del nastro partita
A Giovanna e CkuaUo van¬
no i migliori auguri del eo-
munisti umbri e della
zione dell’Unità.
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i
PAG. 16 l’Unità
FIRENZE - TOSCANA
Domenica 14 dicembre 1980
L ^architettura istituzionale toscana: dalla parte del cittadino
_ ; ' ________ 1^——*1^*—
Vorrebbero r ospedale sotto casa
ma poi vanno a curarsi altrove
La storia dei nosocomi di Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e San Gimignano - Dopo tanto discu¬
tere un progetto per razionalizzare strutture e servizi - Ridurre progressivamente Tincidenza
dei ricoveri per potenziare la prevenzione - Necessario un nuovo rapporto con la popolazione
‘ Tre ospedali in un fazzolet¬
to di terra, un’area di appena
15 chilometri: il primo a
Poggibonsi, che dista 7 chilo¬
metri da Colle Valdelsa dove
c’è il secondo, lontano a sua
volta 11 chilometri dal terzo,
a San Gimignano. In ognuno
si ripetono i servizi di chi¬
rurgia, di medicina generale,
di ostetricia che ci sono nel¬
l’altro. Solo per Yemodialisi e
Yemotrasfusione i servizi so¬
no unificati; a parte l’unica
amministrazione che ora e-
siste i«r i tre ospedali di
zona, finalmente riuniti in un
solo «Ente ospedaliero del¬
l’Alta Valdelsa».
Clnquecentottonta posti let¬
to, qualcuno dice gonfiati per
assicurare la prevalenza di
un ospedale sull’altro, in vi¬
sta della razionalizzazione
delle strutture e dei servizi
da unificare secondo un pro¬
getto. su cui è aperto il di¬
battito, che dovrebbe preve¬
dere la sezione chirurgia a
Poggibonsi, quella di medici¬
na a Colle Valdelsa e la ria¬
bilitazione a San Gimignano,
per un totale di 305 posti let¬
to secondo il rapporto stabi¬
lito dalla legge regionale. Un
progetto che smussa gli an¬
goli. stempera gli eccessi di
schematismo, assicurando
comunque in ognuno di que¬
sti ospedali anche una pre¬
senza delle altre sezioni con
uno scambio: una trentina di
posti letto per medicina a
Poggibonsi e San Gimignano
e un’altra trentina per chi¬
rurgia a Colle Valdelsa.
Un nuovo compromesso,
allora? Per il presidente del¬
l’associazione intercomunale
Pii, con questo progetto «ag¬
giustato». si è raggiunto un
punto positivo ed unitario, a
condizione di realizzare, in
ogni fase, un rapporto con 1
cittadini. E’ questa la strada
da battere per affrontare la
discussione anche sulla even¬
tualità di un’unica struttura
ospedaliera. Se farla — dice
Pii — lo vedremo dopo aver
giudicato i risultati dell’inda¬
gine di fattibilità affidata ad
im istituto specializzato per-
Proteguiamo con questo servizio la nostra indagine sulle
Istituzioni viste « dalla parte del cittadini >, affrontando le
situazioni più spinose e difficili, per poter meglio individuare
le difficoltà del compito che la Toscana si è assunto con
questa nuova « architettura istituzionale > che ora trova un
punto di riferimento complessivo nelle associazioni interco¬
munali. Questa volta sono di scena gli ospedali dell’alta
Valdelsa. ■ ;
L’ospedale va riportato al suol compiti Istituzionali con
un riequilibrio della sua presenza sul territorio. Un ospedale
è c ben governabile > — cl è stato detto dagli esperti — se
non scende al di sotto del 300 postiietto, dopo di che non è
più In grado di corrispondere alle esigenze di una efficien¬
te assistenza. Riequilibrio, allora per recuperare un suffi¬
ciente grado di validità tecnica; razionalizzazione, poiché un
ospedale può essere considerato valido so può sviluppare
tutta una serie di attività che ne fanno un corpo sanitario
Integrato, nel quadro della programmazione. Ospedale di zona
che oggi vuol dire, sostanzialmente, struttura della Unità
sanitaria locale, governato in modo unificato in tutti I suoi
settori, preventivo, curativo, specialistico, riabilitativo. ,
E’ da questi punti di vista che cl siamo preoccupati di af¬
frontare il discorso sull’alta Valdelsa, per capire II cammino
percorso, gli errori compiuti, ma anche le prospettive aperte.
chè esamini la questione in
rapporto al costo economico,'
aU’utilità per i cittadini ed
allo spirito della riforma.
Ma dove costruirla, questa
eventuale unica struttura o-
spedaliera: a Colle Valdelsa p
a Poggibonsi. oppure in una
sorta ' di terra di nessuno,
crocevia fra i paesi dell’alta
Valdelsa? Nessuno si pro¬
nuncia, per ore. r -
Ecco, forse è da qui che
bisogna partire per capire la
storia di queste tre struttile
ospedaliere unificate à metà,
insufficienti e nemmeno moi-
to qualificate, che esprimond
la contraddizione lampante di
chi l’ospedale lo vorirébbe
sotto casa ma che quando ha
da farsi curare sul • serio,
scappa a Siena o a Firenze.
Ci siamo andati nell’ospe¬
dale di Poggibonsi. col suo
nuovo padiglione e le came¬
rette a due e quattro letti.
«Sarebbe bello avere l’ospe¬
dale più vicino possibile — cl
dice im operaio ricoverato
per analisi al fegato — a
condizione che mi si curi be¬
ne. Vede, il mio compagno di
camera è dovuto andare a
farsi le analisi a Siena per¬
ché qui non e'erano gli
strumenti necessari». «Eppol
c’è la durata della degenza —
aggiunge un altro — mi sono
ricoverato per una colica e
devo rimanere due settimane
per gii accertamenti, franca¬
mente mi sembrano jnolte».
Un giovane in disparte sta
ascoltando e poi interviene:
«Mi devo operare di ernia,
con me sono stati abbastanza
rapidi. ' sono entrato ■ due
giorni' fa e domani mi opera¬
no. Ma l’ernia è un’operazio¬
ne abbastanza semplice e
posso farla qui. ma chi deve
avere interventi più compli¬
cati e .seri, non si fida e va
in città». Sono le stesse con¬
siderazioni che si fanno negli
ospedali di Colle Valdelsa e
S. Gimignano. L’interesse dei
cittadini! Ma se ne è tenuto
conto mentre si dipanavano
le interminabili discussioni
fra le forze politiche e socia¬
li, e le istituzioni del tre co¬
muni? Per capire — dice Ma-
robottl segretario del comita¬
to comunale del PCI a Pog-
glbonsi — bisognerebbe ri¬
farsi addirittura ai Guelfi ed
ai Ghibellini.
Non sembri un paradosso.
Sono rivalità storiche che
negli ultimi anni tono state
sostanziate anche dal nascere
e dal cadere di attività pro¬
duttive, dallo sviluppo o dal¬
la decadenza economica di
una zona piuttosto che di u-
n’altra, dallo spostarsi di uf¬
fici pubblici da ima paese'al¬
l’altro, da municipalismi che
riguardano tutti; ma anche
da interessi reali, più o meno
nobili a seconda dei partiti;
#Ia «pm « a 1
ad esempio, hanno caratteriz¬
zato la de; o dall’aver subito
spinte localistlche come tal¬
volta ha fatto anche il PCI.
•in una zona dove ha il 65-68
per cento dei voti. E intanto,
mentre il dibattito si pro¬
traeva, la Resone giustamen¬
te non consentiva nuove spe¬
se o ampliamenti degli orga¬
nici ed 1 servizi ospedalieri
certamente non miglioravano.
Come comunisti ci ' si è
posti il problema di uscire
da questa logica che offusca
anche la concezione della Ri¬
forma. «La nostra opinione
— dice ancora Pii — è che
biso^ia progressivamente
diminuire Tlncldenza dell’o¬
spedale nella vita della Val¬
delsa, nell’attività sanitaria,
per pimtare invece sulla pre¬
venzione primaria nei luoghi
di lavoro, nelle scuole, per
gii anziani, le donne, i bam¬
bini, con 1 consultori. Riso-
gna modificare una concezio¬
ne, storicamente ■ affermata,
che ' vedeva l’ospedale come
unico putito su cui scaricare
le tensioni delia sanità e del¬
la società, per fame Invece
uno dei punti di riferimento
importanti della sanità».
Se si vuole li coinvolgimento
del cittadino nella riforma,
se si vuole puntare sui di¬
stretti coine - strumento - di
{Kirtecipazione e di preven¬
zione,'se si vuole intervenire
con la medicina del lavoro
non si può farlo con gli o-
spedali come sonò. E d’altra'
parte, senza questo retroterra
culturale ogni intervento dì
razionalizzazione potrebbe
apparire punitivo, teso al ta¬
glio, invece che al migliora¬
mento dei seiTizL Ed eccoci
ai nodo. Non- si possono af¬
frontare problemi di questa
natura — cl è stato detto —
se non si è sostenuti da una
volontà popolare.
Ora questo punto qualifi¬
cante sembra sia stato trova¬
to ma ia discussione deve in¬
vestire tutti i citt^ini. Ciò è
necessario, si insiste, per far
crescere nella coscienza della
gente il valore e Tutllità m
queste nuove strutture che
non possono essere realizzate
in venti o trenta persone, ma
che ' per nascere e ' crescere
devono innanzitutto - vivere
dentro e fra la gente. In par¬
ticolare l’ospedale. La gente
va coinvolta in questo pro¬
getto e nel dibattito su un
eventuale ospedale unico. Fra
15-20 giorni dovrebbe essere
pronta la indagine di fattibi¬
lità, e la si vuol discutere
con la Regione, non per apri¬
re una disputa, ma per ten¬
tare di capire se le risorse
reperibili nella zona possono
consentire di reallzzire un’u¬
nica struttura, se questa sia
compatibile con le indicazioni
della riforma ed il fabbiso¬
gno nazionale, se un ospedale
unico, centralizzato nelle
strutture e nel personale, sia
socialmente ed economica¬
mente valido. Solo se saran¬
no soddisfatte queste pregiu¬
diziali si. potrà passare ai
progetti. .v<>? .-v\ . : ■ - !
Una proposta da non stru¬
mentalizzare. quindi, che non
è dettata dalla incapacità a
gestire, ristrutturare, tra¬
sformare il vecchio, ma dalla
riaffermazione coerente dello
s’^irito della riforma. Per
quésto si invitano fòrze poli¬
tiche, organimazionf sociali,
provoco a non farsi portatori
di ima visione deformata o
deformante .' della . proposta
che ■ viene ' dall’associazione
intercomunale, per - trovare
invece canali di discussione
con la gente. . ,
In sostanza, si rifiuta l’alibi
dell’ospedale unico, per non
far niente oggi, consapevoli
che avviando la ristruttura¬
zione si gettano le basi del¬
l’eventuale unica struttura.
Anche il Valdelsa sì sono
suscitate grandi attese nelle
popolazioni e te non sarà da¬
ta un risposta positiva — di¬
ce Pii — si potrebbe finire
per affossare l’idea stessa
della Riforma.
Renzo CassigoH
Come si è organizzato il;centrò òpératiyò
A Lioni fra ì toscani che
per là ricostruzipne
LIONI — Il centro storico di
Lioni è impercorribile. Ca-
mions dell’esercito tedesco e
dei vigili del fuoco stanno
trasferendo a ritmo continuo
le macerie su piazzali che
dovranno essere utilizzati per
l’istallazione di prefabbricati.
Al campo sportivo, dove fun¬
ziona fin dai primi giorni il
centro operativo del comune
di Lioni, il coordinamento
sindacale unitario e una
mensa della federazione ro¬
mana del PCI in grado di
fornire 200 pasti al giorno,
nel caos dei primi giorni si i
/atta strada una organizza¬
zione iti ordinata. A San
Bernardino c’è una unità o-
perativa della Regione To¬
scana, i volontari della pro¬
vincia di Arezzo e quelli delle
tre grandi aziende di Piom¬
bino, Acciaierie. Dalmine e
Magona, stanno facendo un
po’ tutto per alleviare i disa¬
gi della popolazione scampa¬
ta al terremoto.
Dopo giorni di condizioni
meteorologiche proibitive, fi¬
nalmente si è incominciato a
impianti di riscaldamento. Un
sto facilita enormemente tut¬
ta l’attività. A bordo di fuo¬
ristrada i volontari toscani di
San Bernardino percorrono
le strade del paese circondate
dàlie macerie. Si fermano ai
bordi delle strade o nei cam¬
pi dove sono state installate
le Toalottes. allacciano l’e¬
nergia elettrica e attivano gli
impianti di riscaldamento, n
lavoro che si è rivelato fin
dall’inizio estremamente utile
e che consente un contatto
diretto con questa gente, per
la quale si prepara un rigido
inverno. Si continua anche a
fare le perizie degli edifici
per decentrarne l’abbattimen¬
to o il risanaménto. Xa popo¬
lazione non è diffidente.
Qualche giovane, ira quelli
scampati all’emigrazione
prima e al terremoto dopo,
affianca i soccorritori nelle
varie attività. Anche qualche
attività artigianale ha ripreso
a funzionare ma U ritmo del¬
la ripresa appare sproporzio¬
nato rispetto alle esigenze.
- Nelle tende e nèlle roulotte
dove sono ospitati i centri di
distribuzione viveri e vestia¬
rio si continua a fare la fila
in attesa dell’autorizzazione
prelievL Altre lunghe file ai
pochi telefoni funzionanti uti¬
lizzati dai volontari per dorè
notizie ai familiari. Tra ■ i
paesi della zona, Lioni era
tra quelli che negli ' ultimi
tempi ■ aveva conosciuto U
maggiore ■ sviluppo edilizio,
reso possibile da una discre¬
ta attività commerciale e ar¬
tigianale. La ricostruzione,
qui come negli altri centri, è
il principale problema. Al
campo di San Bernardino,
per la strada, un intero
gruppo familiare si stava
preparando a partire dopo a-
ver caricato le cose rimaste
su un camion.
I più giovani erano al lavo¬
ro in Libia per conto di una
ditta di Vicenza, quando
hanno ricevuto notizia di ciò
che era accaduto. Ora stanno
trasferendo i genitori nella
casa di Vicenza, poi, hanno
detto, ritoméranno: non han¬
no intenzione di abbandonare
il paese. £* questa, del resto,
l’unica condizione per rico¬
struire davvero. <iGli altri —
ha detto un ragazzo di Lioni
— possono mandare giù rou¬
lotte, prefàbbricati; possono
collaborare alla ricostrurdone
delle case, degli ospedali, del¬
le scuole. Ma i protagonisti
della rinascita starno noi,
questa genten. uTroppo spes¬
so — dice un altro '— quando
si sparla di noi U giudizio è
falsato dalle notizie degli ac¬
caparramenti, dei’ furti di
roulotte, dell’attività della
camorra. Niente è più sba¬
gliato che fare di ogni erba
un /ascio».
Nei capannelli di gente si
parla del bisogrio di liberarsi
dalla conceziorle assistenziale
delio stato, da feudatari che
distribuiscono, insieme allo
sviluppo spesso irrasdonale
dei servizi, pósti di lavoro in
modo clientelare. Per questo
è importante anche la rico¬
struzione di forme di aggre-
gazione sociale e politica. A
Lioni ha ripreso a funzionare
rapidamente la sezione dei
PCI: Valtoparlante di uria
macchina avvertiva che alle
17 ci sarebbe stata una riu¬
nione. La FGCl nei giorni
scorsi 'ha distribuito un ap¬
pello ai giovani del paese. N
un invito a non smobilitare,
a rendersi protagonisti della
ricostruzione per non lasciare
campo libero agli speculatori.
Qualcuno diffida della politi¬
ca. '
• Per rnoUi non è stato facile
comprendere lo spirito che
animava i soccorritori volon¬
tari delle regioni: sono abi¬
tuati a vedere l’interessé an¬
che dietro gli «aiuti disinte-
ressatin. Ma anche questo e-
lemento di diffidenza nei
confronti dei soccorsi della
Toscana è ormai superato.
Oltre al lavoro utilissimo qui
in paese, il gruppo di San
Bernardino sta lavorando alia
realizzazione del nuovo cam¬
po base della Regione ai pie¬
di di Lione, lungo la strada
che porta a SanifAngelo. Lì
si è già iniziato a fare porta¬
re dai camion tedeschi le
macerie del centro storico di
Lioni. Il nuoììo campo è sta¬
to concepito secondo un’otti¬
ca di prospettiva che dovrà
servire ad assicurare il dopo
emergenza. Un gruppo ^di
Venezia sta organizzando il
campo per l’Unità Sanitaria
di Lioni. '
Gli operai déUe Acctaìérle
di Piombino ~ stanno prepa-
ranto i basamenti dei pre-
fabbricàti, i tecnici della
provincia di Arezzo il terre¬
no. Ma testano ancora da fa¬
re tante pìccole cose per im¬
pedire che la gente passi an¬
cora la notte al freddo. Nel
momento in cui scriviamo un
gióvane ragazzo veneto è ve¬
nuto fin qua. al campo di
San Bernardino per chiedere
un intervento urgente. Due
vecchi sono ■ ancora isolati
nella loro roulotte, manca
VaRacciamento del gas e deL
l'energia elettrica. Il gruppo
misto di gasisti di Arezzo e
di elettricisti di Piombino sta
partendo. . t , . .
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f
I
/
V
Domenica 14 dicembre ,1980
TOSCANA
runitd PAG. 17
i !
Stato di agitazione in Toscana
Scioperano gli insegnanti
va rispettato»
Iniziative dei sindacati - La settimana prossima asten^
sione dal lavoro a Firenze, Massa Carrara ed in altre città
Presi in giro dal governo
per Tennesima voita, gli in*
•egnanti quest’anno hanno
deciso di lar sentire le loro
ragioni per tempo. Oli accor¬
di di giugno (anzianità, pre¬
cariato, professionalità, orga¬
ni coneglaii. ecc.) vanno len¬
tamente dileguandosi in una
bolla di sapone. La categoria
è prossima alla esasperazio¬
ne; serpeggiano lo scorag.
giaraento e spesso un pro¬
fondo senso di frustrazione,
ma la voglia di dare battaglia
sembra ancora intatta.
I ' • sindacati confederali
hanno proclamato da domani
10 stato di agitazione di tutto
11 personale insegnante delle
scuole toscane. Mentre nella
provincia di Pisa si sono già
avute astensioni dal lavoro
alla fine di novembre, altri
scioperi sono in programma
nei prossimi giorni in altre
città. A Firenze gli insegnanti.
sciopereranno il 19 dicembre
per rivendicare le richieste
della loro piattaforma con¬
trattuale elaborata l’estate
scorsa a Riccione, per i pro¬
blemi del precariato e per
ottenere un miglioramento
dei rapporti con il provvedi¬
torato.
A Massa Carrara nei giorni
18, 19 e 20 prossimi si avran¬
no scioperi articolati per zo¬
ne; le stesse intenzioni si re¬
gistrano a Lucca e in altre
Provincie iniziative come
quelle toscane si ripetono ora
e nelle prossime settimane
anche in altre regioni. E’
molto probabile che già nel
primi mesi dell’anno prossi¬
mo la mobilitazione si esten¬
da massicciamente in tutto il
paese e si vada ad un’azione
sindacale di protesta a livello
nazionale.-
caiL, CISL e Um, dopo gli
stravolgimenti degli accordi
di giugno e dopo le inerzie
del governo e del parlamento
sono convinte che sarà neces¬
saria, e assai presto, la ri¬
presa della lotta su vasta
scala. Per l’acconto strappato
a giugno (quarantamila lire)
gli insegnanti hanno dovuto
fare un altro sciopero. Io
scorso settembre. Negli ulti¬
mi incontri al vertice il go¬
verno sembra si sla dimenti¬
cato di molte cose: nella ela¬
borazione di alcune leggi,
addirittura, come quella sul
precariato si ■ cerca di stra¬
volgere gli accordi raggiunti
con il sindacato. Si precede
ad esemplo per l docenti del¬
la scuola media l’obbligo di
sostituire i colleghi assenti
fino a venti giorni con sei
ore settimanali di straordina¬
rio ciascuno.
Serie modifiche si vorreb¬
bero apportare anche al di¬
segno di legge, sugli organi
collegiali. Ce n’è Insomma
per giustificare la ripresa in
grande stile della lotta sinda¬
cale. Grazia Gimmelli della
CGIL, Andrea Blso della
CISL e Parisio Capriotti della
UIL, responsabili regionali
dei sindacati scuola, hanno
sottolineato con ' preoccupa¬
zione il fatto che se non si
riconosce a breve scadenza il
diritto di questa categoria al¬
la contrattazione degli aspetti
economici e delle condizioni
di lavoro non solo si allarga
il malcontento e la frustra¬
zione ma continua inesora¬
bilmente il peggioramento di
tutto il servizio scolastico.
Con il congresso di Riccio¬
ne gli insegnanti si sono dati
una piattaforma rivendlcati-
va; su questa base, come
viene fuori anche dalle as¬
semblee di queste settimane,
gli insegnanti vogliono con¬
trattare. Il « contratto nega¬
to » è una definizione che si
addice bene alle condizioni di
questa categoria I governi
hanno sempre considerato gli
insegnanti come lavoratori
diversi dagli altri non aventi
diritto ad un contratto. Ma è
il problema più generale di
tutto il pubblico Impiego e
della tanto attesa legge qua¬
dro.
I. im.
Scioperi, manifestazipni ed 'assemblee in centinaia di fabbriche
Coro di proteste contro
la «stangata» del goveriio
Gli aumenti colpiscono ancora una volta i più deboli ~ I sacrifici per le zone terremo-
tate vanno finalizzati a precisi programmi — Un documento della FLM r fiorentina
«Diktat» neirazienda di Castiglione
La « Paoletti » vuole^ i
licenziare 45 operai i
GROSSETO — 45 licenziamenti e 108 lavoratori In Cassa in¬
tegrazione? Con questo «diktat» unilaterale la Paolétti di
Castiglione della Pescala, la più grande azienda tessile e abbi¬
gliamento della Maremma, vuole comunque procedere ad un
ridimensionamento delle capacità produttive, a causa di una
riduzione di un 15% delle commesse in conseguenza del ter¬
remoto che ha colpito la Campania e la Basilicata. Una posi¬
zione che le organizzazioni sindacali respingono con nettez¬
za perché « pretestuosa », Immotlvata e - inconsistente. •
Un momento di verifica, di confronto c 'di scontro sul- '
le prospettive > economico-occupazionali dell’azienda.. sulla
sorte delle 320 maestranze, si avrà domani mattina In occa¬
sione deU’incontro previsto presso l’ufficio provinciale del
Lavoro. In quella sede le oo.ss., oltre a respìngere qualsiasi
iwogetto di licenziamento, cosi come 11 provvedimento di cassa
Integrazione ordinaria o speciale, insisteranno sulla neces¬
sità che l’azieoda mantenga gli impegni sottoscritti nel 1978
concernenti gli investimenti produttivi, l’occupazione e un
processo di ristrutturazióne aziendale
Altri obbiettivi che l rappresentanti del lavoratori por¬
ranno con forza alla controparte è quella di far cessare il
ricorso diffuso al decentramento produttivo, al lavoro « nero »
c «sommerso». Su questo argomento la direzione aziendale
da tempo continua a fare « orecchi da mercante » respin¬
gendo stizzosamente tali accuse. Di fatto però, vi sono testi¬
monianze che documentano resistenza, per conto della Pao¬
letti di laboratori che svolgono commesse con l’impiego di
forza lavorò «clandestina».
La «stangata» decisa ' dal
governo è stata accolta da un
coro di proteste in tutta la
Toscana. Scioperi improvvisi
manifestazioni ed assemblee
seno stati effettuati dai lavo¬
ratori di centinaia di fabbri¬
che come la Breda di Pi¬
stoia. Cantieri navali di LI
vomo, la CP. le Acciaierie,
.la Dalmlne ed. altre aziende.
Documenti ed ordini del
giorno sono stati votati alla
Galileo, Longinotti, Matec-Sa-
vlo, eoe. - ;
' I lavoratori accusano 11 go¬
verno — lo stesso governo
che non è stato in grado di
intervenire subito per portare
soccorso alle popolazioni ter¬
remotate — di voler far pa¬
gare solo ai lavoratori ed alle
categorie a reddito fisso le
spese per la ricostruzione,
cirave preoccupazione è stata
espressa dalla FLM della
provincia di Firenze, la quale
giudica 1 provvedimenti go¬
vernativi contraddittori. Sotto
accusa anche il metodo del
governo: ancora una volta —
affeirma la FLM — è stata
Imboccata la strada deleteria
«di non consultare le forze
sociali e di esautorare il par¬
lamento da una discussione
di merito» .
Sul plano del contenuti, la
C’è la via per vincere la sete in Val di Chiana
Da un secolo aspettano
rirrigazione, mentre
la campagna si svuota
Discussa al consìglio provinciale di Arezzo
la politica agraria - Acciai: «un cambiamento radicale
della Regione - Gli impegni assunti e i lavori in atto
r '' ' ‘ -j. <f » ^
J' '♦ M
..l.,. .r.
. i.
‘-.J:
. 5 -
AREZZO — Primo comandamento della po¬
litica agraria ad Arezzo: irrigare la Valdi-
chiana. Alla svelta anche: i contadini aspet¬
tano da quasi un secolo. L’assesswre Va¬
sco Acciai, aprendo il consiglio provinciale
suragricoltura, ha indicato anche gli stru¬
menti per rispondere a questa aspettativa:
«il Tevere, TArno, i laghi Trasimeno, di
Chiusi e Montepulciano, con i rispettivi ba¬
cini, possono soddisfare le molteplici esi¬
genze e necessità delle province e regioni
interessate». Acciai ha esaminato un po’
tutti i problemi deU’agricoItura nella pro¬
vincia aretina, fornendo dati statistici e
indicando i diversi ruoli che devono assol¬
vere il governo, la Regione e la Provincia
di Arezzo. -
■ Partiamo dalle cifre. Nulla di nuovo: 1’ -
esodo dalla campagna continua. In sette an-,
ni (1971-1978) se ne sono andati 6mila colti¬
vatori diretti. Ornila mezzadri, mille brac¬
cianti. Nel 71 la precentuale della popola¬
zione attiva occupata in agricoltura era del
30 per cento, nel 78 è scesa al 19 per cento.
L’età media è elevatissima. Nel '74 era di
57 anni. < .Adesso sarà certamente aumenta¬
ta» ha detto Accim. Le statistiche sulla
provincia dì Arezzo diccmo che diminuisce
sia il numero dei contadini che delle azien¬
de. € Adesso si può temere, ha detto Acciai,
di aver raggiunto la soglia critica, oltre la
quale l’agricoltura aretina perde anche la
consistenza che, malgrado tutto, ha fino ad
oggi dimostrato ». .
Sul che fare per tamponare questa emor¬
ragìa. Acciai ha diviso i compiti di governo.
Regione e Provincia. Governo. « Un cambia¬
mento radicale, ha detto l’assessore provin¬
ciale. va fatto nella politica nazionale. Le
cose necessarie: superamento dei patti
' agrari e della mezzadria, leggi contro le
calamità naturali, disposizioni antisofisti-
cazioni e frodi, diversa politica fiscale in
agricoltura, immediata attuazione del piano
agricolo-alimentare, decentramento alle Re¬
gioni. n ruolo della Regione quindi. « In
Toscana, ha detto Acciai, una programma¬
zione economica non può prescindere dal
riequilibrio del reddito pro«;apite tra zone
litoranee, zone (fisamente industrializzate
e zone interne. Vanno dirottate su ({wste-
ultime gran parte delle risorse e dei finan¬
ziamenti disponibili, tenuto conto del peso
economico che in queste aree interne ^’a-
gricoltura, è verso questa che bisogna con- '
centrare rattenzioòe ». Provìncia. « Il com¬
pito più impegnativo che sta di fronte alla
nostra amministrazione in questa legislatu¬
ra è quello della Ixmifica. del riordino f<n-
diario e del piano irriguo».
Per quanto riguarda rirrigazione Acciai .
ha fatto il punto sui lavori ^ MontedogUo.
che dovrebbero portare finahnente l’acca
. in yMdìchiana: i lavori per la diga prose- ,
guim nMntre.,stanDÒ per riprendere qùd- '
li yer la gallaia interna che pmterà l’ac- .
qua-in Val Tiberina e stmo stati già appal¬
tati i lavori della gallerìa di Valico: fl con¬
tratto verrà firmato entro questo mese.'
«Tutto il conqilesso di Montedoglio, ha det- '
to Acciai, dovrebbe realizzarsi entro 3-5 an- ,
ni ». Sono stati anche appaltati lavori per
il bacino irriguo Valtiberìno e approvato è
il iffogetto dell’invaso della Chiasuccia.
Si spera quindi che entro 5 anni il proble¬
ma storico dell’irrigazione nella provincia
di Arezzo sia risolto. Le cose si pràsehtiuio
più complesse per la bonifica. Per dièci an¬
ni que^ problema è rimasto chiuso nel
cassetto^ E pensare che nella provincia ^
Aleso, c’è da gestire, tra canali e corsi
d’ac(iua. ‘ qualcosa come mille chilometri,
quasi la stessa lunghezza delle strade pro¬
vinciali. Accai ha proposto che si formi , un
nucleo operativo dì tecnici, coardinato dalla
provincia, per rispondere a tutti i bisogni
del caso.-
Nella parte finale della sua relazione 1’
assess or e all’àgfìcoltura ba delineato il rùò-J
lo politioo dèU’amministrazùme provinciale;
programmazione e cocH^inamento deUe ihi-
riative. Non solo sulle questioni centrali pri-’
ma ricordate, (irrigazione, bonifica, rior¬
dino fnxiiario). Ma anche sui settori trai¬
nante dril’a^coltura aretina: vitivinicol¬
tura. zootecnica, tabacchicoltura, olio.'*
Claudio Repec
FLM ritiene che gli aumenti
della benzina del bollo, delle
tariffe ENEL e del gas, non¬
ché il rinvio degli sgravi fi¬
scali, fanno parte di una naa-
novra recessiva effettuata
nella vana speranza di otte¬
nere, attraverso il taglieg¬
giamento del consiunl Interni,
unl’mprobabile ripresa delle
esportazioni. Tali prospettive.
Invece, non harmo un reale
fondamento, a causa della
speculazione intemazionale in
atto sulle monete (il dollaro
è già vicino a quota mille).
L’esecutivo della FLM, inol¬
tre. ritiene sbagliata la pro¬
posta del ministro del bilan¬
cio di restrbigere la capacità
di spesa degli enti locali per
stornare le risorse In Inter¬
venti straordinari nelle zone
terremotate . •
■ Una cosa — dice la FLM —
è definire im piano organico
di rinascita delle zone colpite
dal sisma e dell’intero Mez¬
zogiorno, mobilitando il Pae¬
se e le sue risorse, altra cosa
è Invece perseguire una linea
di riduzione dei consumi so¬
ciali e popolari per fini re¬
cessivi giustificandoli con la
tragedia del terremoto. A- tut-
t’oggl, infatti, non esiste un
quadro preciso delle necessi¬
tà finanziarie e ' dei pro¬
grammi di intervento.
' Patta questa premessa, 1
lavoratori non negano chie i
sacrifici per il Mezzogiorno
siano necessari, ma. essi de¬
vono essere selezionati e h-
nalizzati a precisi ' program¬
mi,:. sulla base anche di un
consenso generale da cóstnii-
re nel Paese. • a j ; ■
• Secondo la FLM, attucu:e In
una situazione del genere una
politica recessiva è un fatto
irresponsabile che non può
che portare ad un crollo del¬
l’attività produttiva e dell’oc¬
cupazione. '
Per questi motivi l’esecuti¬
vo della FLM di Firenze
chiede alle segreterie piorin-
ciall, regionali e nazionali
della Federazione imitg^a di
assumere immediatamente
precisi impegni per l’apertura
di un confronto serrato con
il governo anticipando (e a-
degnandoli alla nuova situa- '
rione) i contenuti - di una
p^att^orma generai^ : sulle,
hcèlfe di pofitìcd^ecohómlca'e”'
di politica iridùstriale senza i
’qlìall i lavoratori saranno
costretti a subire le scelte
recessive e l’attacco del pa¬
dronato. . .
«Tale iniziativa — conclude
la FLM — non può att^dere
1 tempi dèlia consultazione»
anche perchè su certi prò-:
blemi 11 sindacato non parte
da zero (fisco casa traspor'
ti partecipazioni statali poli¬
tica industriale). «Chiediamo
perciò Iniziative immediate
tese a riportare il governo ■
fuori dalla logica dei provve¬
dimenti straordinari e a dare
risposte serie ai problemi del
Paese. Se a questo, hon ri
dovesse andare a tempi rapi-
, di la categoria impegna¬
ta in prima persona a ri¬
chiamare ^ rattenzione nel ^
Paese rispetto alle priorità e
al segno da dare all’emergen¬
za. Non è possibile separare
ancora una volta lemergenza
dal risanamento e dal cam¬
biamento dei termini dello
sviluppo».
f.ga.
La procura
indaga
sulla giunta
provinciale
LU<XA — L’amministraziono
fvoviiKiale di Lucca ha com¬
messo irregolarità nelle pro¬
cedure dì assunzione di perso¬
nale. nell’affidamento degli
tocarìchi professionali, nelle
assunzioni a tempo indetermi¬
nato? La procura della Re¬
pubblica di Lucca ha dispo-
rio una indagine nei confron¬
ti dell’anuninistrazìone pro¬
prio per verificare la rispon¬
denza al vero di una serie di
denunce apparse sulla stampa
in questi ultimi mes».
La ristrutturazione dei ser-
▼Ì 2 i e Tapprovazione della
nuova pianta organica hanno
rawjresentato infatti Tocca-
■iràie per la sistemazione di
tutto quel personale recluw-
to in maniera clientelare, spes¬
so senza concorso, con il mec¬
canismo dei tre mesi
Montedison
domani in
consiglio
; comunale
M.ASS.A — Riunione straordi¬
naria del consiglio comunale,
domani a Massa. All’ordine
del giorno « la questione Mon-
tedisòo». H OMrsigUo dovrà
pronunciarsi sulla proposta di
mediazione avanzata dal mi¬
nistero del lavoro per risol¬
vere la vertenza che impegna
da 4 mesi, operai, sindacati,
enti locali e Montedison sul
futuro dello stabilimento Diag.
Ora. sulla base dei paren
espressi da vari esperti, si è
articolata una proposta del
sottosegretario al lavoro sena¬
tore Zito per la quale la pro¬
duzione dello stabilimento può
riprendere, purché siano fat¬
te salve certe garanzie. II
consiglio è dunque chiamato
ad esprimersi su questa Ipo¬
tesi di soluzMme presentata
dal sen. Zito.
Nuovi orari
per la SITA
A seguito della chiusura
del tratto Siena-Monterig-
gioni della Superstrada Sie-
na-Firenze, e conseguente
instradamento delle corse
lungo la S.S. 2 (Cassia), la
SITA, dal giorno 16 dicem¬
bre anticiprà di 10 minuti
le seguenti corse attual¬
mente in partenza da Siena
per Firenze (rapide alle ore
6,45, 7, 8, 8,15; dirette alle
ore 6,15, 6,35, 8,15). Firenze
per Siena (rapida alle ore
6,30; diretta alle ore 6.10).
lÀ SITA si riserva di dare
ttmpestivamente notizia di
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Il 1S dicembre del 1972
parva a compegno CIno C aia ar i li
della gerione Sod di Montecatini
Terme. Katoia. La fandslia nel ri¬
cordarle con inwmlalo affeUo a
peraoti, compagni c amici che ne
eppi ec erano le qoalìti sodali od
amane e n grande ettaccamoolo al '
partilo, fottescrive diedmìla llrs
per rUniti.
• e • e
Lee Patgpìni c lo rio ricordane
con tUma a affetta il caro Fosco
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\ •
r
‘.'i
PAGélS runitA TOSCANA Domenica 14 dicembre 1980
Concluso il convegno promosso dal ’ ^
Il porto dì Livorno sì qualifica
per rispondere alla sfida europea
Sostanzialmente accolta la proposta di un comitato di coordinamento portuale
Manca una strategia nazionale, ma esistono le possibilità di sviluppo per lo scalo
' LIVORNO — A febbraio la
' prima conferenza nazionale
• dell’economia marittima or-
! ganlzzata dal PCI a Geno-
! va, porrà ai lavoratori e al
paese un problema di enor¬
mi dimensioni: la necessità
di affeirnare il ruolo dell’Ita-
'lia nei rapporti fra Europa
e paesi emergenti. In prepa-
' razione della conferenza, si
■ è tenuto ieri e .venerdì il con-
:vegno sul ruolo del porto di
■Livorno in relazione alle at-
ituall correnti di traffico e
• alle prospettive di sviluppo
, e di integrazione dei tra-
/, sporti. ■
Il dibattito, stimolato dal-
,• la relazione di Tedeschi,
> della segreteria provinciale
■(del PCI (di cui abbiamo rl-
. portato ieri alcuni stralci) e
concluso da Lucio Libertini,
membro del comitato centra¬
le comunista e responsabile
■ della commissione nazionale
; trasporti -è stato ricco di
•punti interessanti. Purtroppo
■ — sta qui forse l’unica nota
■ ne^tiva — è mancato su
quéste problematiche di estre-
: ma importanza per la città,
; — e non solo per essa — un
i confronto aperto con gli
1 esponenti ’ di tutte le altre
,for 2 » politiche locali, invita¬
te ma in gran parte assenti.
-;Su un tema, in particolare
'c’è stato dibattito e dialet-
' tica: il comitato di coordina-
• mento portuale che il PCI
propone alle forze locali li-
;;.vomesi. ..- - .--k - v
■ - La proposta sostenuta da
.'-•Tedeschi e adaffermata. ■ da
i Libertini ha trovato-consen*
t so, sia pure coti alciine sfu*
(.mature, negli interventi del
console della compagnia Pic-
Cini e del segretario provin-
;Ciale del sindacato i^rtuali
' della CGIL Penco; è stata
* invece solo in parte condi-
; Visa dall’assessore regionale
Baugi. Piccini ha messo in
guàrdia di fronte agli attac¬
chi sferrati negli ultimi tem¬
pi ai lavoratori. « Per respin¬
gere questi attacchi — ha
detto — • difendere I risul¬
tati acquisiti dal nostro por-,
to, condivido la necessità di
andare alla costituzione di
un comitato che elimini il;
vuoto programmatico emerso,
intorno alla realtà portuale e;
saldi il momento di attività)
portuale con le esigenze del
tèrrltorid».
‘ E Penco « i modelli gestio- ?
nali degli altri porti sono da
scartare nel modo più assolu- ;
to » e inoltre « occorre scin¬
dere il momento della pro¬
grammazione e degli investi-,
menti' dal momento economi- ;
co e produttivo. La proposta,
del comitato è comunque ori¬
ginale e interessantè perché
im coordinamento è indispen-.
sabile. Ma deve essere appro- •
fondita». '
• L’assessore regionale -Rau-;
gi ha' accentuato / la distin-.
ziohe tra il movimento della
programmazione « per la qua¬
le esistono già strumenti isti¬
tuzionali, enti locali e. Re¬
gione, competenti » e il mo¬
mento gestionale per il qua¬
le è necessario uho strumen¬
to nuovo e moderno. « E’ pe¬
rò indispensabile una legisla¬
zione nazionale — ha conclu¬
so Raugi — al di fuori di es¬
sa, si possono solo proporre
soluzioni provvisorie ». Dopo
ima decina di .altri interven¬
ti estremamente interessan¬
ti e costruttivi. Libertini ha
riportato il dibattito alla « sfi¬
da» europea e al campanelli
di allarme' che il nostro pae¬
se non può non avvertire.
« Possiamo front^glare que¬
sta sfida con un allargamen¬
to dello sviluppo e un miglio¬
ramento della sua qualità, al¬
trimenti . saremo perdenti e
non ci resterà che un gros-
! so arretramento e l’emargi¬
nazione». ;■< ‘ .
■ « E’ essenziale modificare
! radicalmente le condizioni at¬
tuali e realizzare una strate¬
gia complessiva deU'ecònomia
marittima che il regime de¬
mocristiano basato sui . feu¬
di e sulle.corporazioni ha sin
qui n^ato ». Il quadro legl-
slativò .attùàie -'è costituito
dalia ihancanza di una -legi-.’
slàziohe e dalla conseguente
dispersióne dei mézzi;, dalla
frammentazione delle compe¬
tenze^ (su questi temi si è
soffermato il sindaco Nanni-
pieri), dalla crisi profonda
del sistema dei trasporti; dai
limiti e dalle carenze nelle
gestioni portuali.
« E’ perciò necessario —
ha continuato Libertini — un
grande processo di trasfor¬
mazione e riqualificazione
che renda competitivo il si¬
stema portuale italiano e nel
quale siano protagonisti i la¬
voratori ». All’interno di que¬
sto modello si collocano i pro¬
blemi di Livorno, il porto
che ha assimto rilievo na¬
zionale per le proprie carat¬
teristiche e per l’Iniziativa
dei lavoratori e del comunisti.
« Ma pèr manteiiere e raf¬
forzare questo ruolo — ha
sottolineato Libertini in una
situazione generale che cam¬
bia e di fronte al nuovi pro¬
blemi che emergono, sono ne¬
cessari nuovi interventi : e
nuove iniziative ». Dopo aver
ribadito le posizioni, già
espresse dal relatore Tedeschi
sul piano regolatore e sulle
soluzioni da adottare per il
canale del Navicelli e la pre¬
giudiziale nel confronti del
progetto ministeriale di una
^ grande diga. Libertini ha ana¬
lizzato le diverse soluzioni che
occorre urgentemente avvia¬
re: la costituzione di un co¬
mitato di coordinamento che
garantisca l’unità tìi Inter¬
venti In tutta l’area di inte¬
resse portuale; l’unificazio¬
ne di tutti ' i cicli operativi
del lavoro nella compagnia
portuale (su questo punto si
era soffermato in particola¬
re Cialandroni dell’agenda
Mezzi Meccanici): la realiz¬
zazione delle opere Importan¬
ti (tra l’altro la Pontremole-
sé e la Pirenze-Pisa) inseri¬
ta nel piano delle ferrovie
che da tre anni la DC tiene
bloccato Ih parlaménto; il,
raddoppio dell'Aimelia ■ (che-
non^uò esjsj^q assorbito-nel.
‘ progetto di'aUtòstraitte). V) i
Libertini ha condùsò So-‘
stehendo che la' battaglia per
uno sviluppo del porto di Li¬
vorno nel quale siano prota¬
gonisti 1 lavoratori è parte
della grande battaglia per II
rinnovamento del paese che,
in alternativa al corrotto si¬
stema di potere DC, sta con¬
ducendo il PCI sul piano na¬
zionale.
Stefania Fraddanni
Dibattito a Pistoia con Pajetta, Codignola e Baiestracci
f-' ’■ . \ V- > ^ ■: '
i j •!, J : ^ . i ’
Amenaoia, uomo e politico;
un esempio da tenere vivo
Ripercorse le tappe e le convinzioni del dirìgente comunista - Attivo provinciale sulla
situazione politica attuale - Come. reagir e alla crisi dello Stato - Il dopo terremoto
PISTOIA — Nella prima del¬
le sue iniziative, nelTlstituto
Storico della Resistenza si
è discusso di Giorgio Amen-
dolo, A questa prima analisi
seguiranno quelle su Pietro
Nenni, Aldo Moro,- Ugo Im
M alfa e Luigi Longo. Figure
diverse, che hanno giocato
un diverso ruolo nel nostro
paese e lasciato una traccia
profonda. E questa ■ eteroge¬
neità è forse il modo mi¬
gliore per fare la conoscen¬
za con la storia più recente
del nostro paese e con gli
uomini che l’hanno fatta. E
ad attraversare da diverse
prospettive la figura di A-
mendola sono stati chiamati
a Pistoia Gian Carlo Jafetta
(delta direzione del PCI),
Nello ^Balestracci (deputato
democristiano) e Tristano
Codignola (senatore sociali¬
sta). Ne è venuto fuori non
tanto un confronto, quanto
un mosaico di cui giudizi e
testimonianze sono state le
tessere.
Pajetta ha ripercorso le
tappe deUa vita di Amendo¬
la uomo e politico, fin dal
passaggio coraggioso dalla
eiUtura liberale — in cui si
era formato — a quella mar-
ttista, che rappresentò la sua
a scelta di vita ». Pajetta ha
sottolineato come egli si sia
confrontato ed abbia impa¬
rato dalla vita, come abbia
costruito le sue convinzioni
anche - sulle sue sconfitte.
Dopo la mòrte del padre, prò¬
prio l’essere stato avversario
(allora si diceva vfozioso v)
dei comunisti, fu la base per
la ricerca di una risposta,
fu lo stimolo per « cercare
coloro che erano disposti a
combattere — ha detto Pa¬
jetta — ed a resistere al
fascismo. E la risposta ìa
trovò net comunisti, venne,
come dicevamo allora, alla
scuola deUa classe operaia j>.
Pajetta ha poi delineato
la figura di grande dirigente
di partito, ha ricordato - le
sue battaglie, i suoi scontri
anche aspri, la sua grande
capacità di far discutere. E*
il tema che ha affrontato
anche Baiestracci. Al di là
di quello che è significato
per i comunisti, Amendola
ha vivacizzato la vicènda
politica in questi anni. Quello
che ha immesso in termini
di riflessione aU’iniemo del
movimento comunista, coin¬
volge tutte le forze politiche,
il Del suo rigore — ha detto
Baiestracci — della sua fran¬
chezza. tutti noi ce ne siamo
avvantaggiati ».
Codignola ha ricordato la'
sua vecchia amicizia con A-
mendola e si è detto con¬
vinto che l’articolo scritto :
dal dirigente comunista sulla
FIAT rappresenta il testa¬
mento spirituale di Amendo -,
la, il suo sforzo per licer- '
care le energie in grado di
cambiare e ' governare l'Ita¬
lia. ■ ^ - - - ,
Dalla stòria alla cronaca:
nel pomeriggio Pajetta ave- ;
va concluso un attivo prò-.
vinciale del PCI sulla situa¬
zione politica. Dopo il dibat¬
tito. nétte sue conclusioni ha
messo in rilievo come ci si
trovi di fronte — jn Italia e
nel resto del mondo — ad
una svolta ed alla possibili¬
tà di un deterioramento del¬
la situazione, che impone al
PCI di trovare nuove rispo¬
ste. Toccando il problema del
dopo terremoto. Pajetta ha
detto: e malia che si cono¬
sce dopo il 23 novembre è
sempre esistita. E* da tempo
che denunciamo ritardi 'e i-
nefficienze; e qualcuno ci
accusa di essere proprio il
partito della sciagura. Ma se
c’è in Italia il partito delle
sciagure, è quello che in 35
anni ha portato il paese in
Marzio Dolfi
Firmato il contratto di affitto per i nuovi impianti dell'Amiata
Dai soffioni energìa per le serre
; Per venti anni il calore sarà garantito per le. strutture che sorgerenno sulla montagna
; Primi passi per gli stabilimenti della Vài di Paglie - 1 lavori inizieranno neli'SI
PIANCASTAGNAIO — Un
oltio importante tassello è
stato inserito nel mosaico
della rinascita deU’Amiata
‘ anche se come dicono al
. Sindacato, «l'opera non è
stata ancora definita nei mi-
’ nimi particolari ». E* stato
’ firmato il contratto di affitto
• per circa 200 milioni annoi
fra ITndoii (la società del¬
l'un che si occupa della ri¬
conversione industriale) e il
; Consorzio dei Cornimi del-
, l’Amiata per dare energia
termica airunpianto di serre
' che sorgerà a breve termine
sulla Montagna Amialina.
■ 11 contratto ha una validità
, di venti anni e prevede un
flusso di energia termica da
ricavare dai soffioni dellA-
' miata pari e 125 milioni di
' «hllocalorie-ora. Il nuovo im-
' pianto serricolo, che piodur-
fà orchidee, fiori recisi, pian¬
ai» ornamentali, ortaggi, avrà
i.PMt superficie di 50 ettari
coperti che daranno luogo ad
un giro di affari ■ pari a
due-ire miliardi Tanno. . . -
A gestire le sen'e riscaldate
dal vaptore dei soffioni sarà
r < Amiata SpA », una società
composta al cinquanta per
cento dai privati e per il
rimanente 50 per cento dal-
l’ENL Al momento della sti¬
pula del ccmtratto per la for¬
nitura di energia termica che
comincerà ad essere erogata
tra quindici mesi (mentre la
costruzione delle serre co-
roincerà con i primi delTan-
no), il dottor Elidano Ada¬
mi. presidente doir« Amiata
SpA » ha fatto notare che u-
no dei problemi principali
per lo sviluppo Melle attività
industriali e la commercializ¬
zazione dei prodotti è costi¬
tuito dalla viabilità che at¬
tualmente dimostra gravi ca¬
renze. Spetta all’ANAS,
dunque compiere gli inter¬
venti opportuni.
Intanto suU’Amiata la mac¬
china della rinascita si sta
muovendo laitamente e non
senza ritardi e difficoltà. Nel
settembre scorso sono co¬
minciati i corsi di formazio¬
ne profes^onale per «ricon¬
vertire » i lavoratori a cui
partecipano circa duecento
peiscme fra col alcimi disoc¬
cupati .Circa 2M latocatori
sono anoma Inqiegnatl
miniere 'per la nuu^utenzio-
ne, ma proprio domani, lu¬
nedi 15 dicembre, scade rac¬
cordo semestrale a suo tem¬
po stipulato J^babilmente il
governo prorogherà l’incarico
a questi lavoratori, ma anco¬
ra non ci sono‘comunicazioni
nè Incontri ufficiali: 1 sinda¬
cati aspettano notizie.
In Val di Paglia la costru¬
zione degli insediamenti in¬
dustriali sta muovendo i
primi passL Sono oomlnctaU
1 lavori per la costruzione
degli stabilimenti « Amiagel a
(conservazione di prodotti a-
limentaii) e «Rivali» (pan¬
nelli truciolati). Per le Mire
si pensa che 1 lavori possano
cominciare nei primi mesi
del IMI.
«Le azioide in Val di bi¬
glia devono partire — affer¬
ma Vello Aressini della OQIL
di sona — e bisogna riuscire
a far coincidere i tempi dei
corsi di foimazione prol'es-
^onale con quelli della rea¬
lizzazione degli stabilimenti
per non restare spiazzati».
Tra Taltro l’ENI si è impe¬
gnato a presentare una rela¬
zione su questi temi entro la
fine di quest anno. «C’è poi
il problema dell’aspetto mi¬
nerario — afferma ancora A-
rezzini —: U minlirtre deve
convorère un inoniirè per
trattare sui livelli occupazio¬
nali e la produzione di mer¬
curio nelle ndntao».? ■
Sandro Rotti
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in tutti i settóri
una situazione in cui, se chie¬
dete perché c’è stato ritardo
nei soccorsi, i ministri ri¬
spondono che l’ufficio dei
sismografi era chiuso ed al
Ministero non c’era nessu- ì
no». -- • ■ - • :
■ i Ma ci dobdiamo domanda-
re, la società è soltanto gue-
sta? . ,
' « ATo — sostiene Pajetta —
se ha dormito Logorio, non
ha dormito tutta Vitalia. Gli
aiuti consistenti, soprattutto
dall’Emilia e dalla Toscana,
sono arrivati subito nelle zo¬
ne distrutte*.
E non siamo di fronte so-,
10 al dramma del terremoto,
ma al dramma ben più grave
che il ièrremoto ci ha rive¬
lato: quello delTItalia détto
scandalo, più grave di tanti:
altri — come diceva anche
11 compagno Dolce, segretario
detta Federazione, nélVintro-
dazione — perché coinvol¬
ge profondamente la questio¬
ne dello Stato, detta vita dei
cittadini e per questo occor¬
re evitare che alla crisi pro¬
vocata dal profitto si ag¬
giunga quella del privilegio,
detta corrùzkme e del paras¬
sitismo. ■
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POGGIBONSI (SI)
SORDITÀ* un fenomeno sempre più diffuso
SENTO U TUA voa
N CAPISCO LE PAROLE
Quando l'udito si «appanna» noti c'è tèmpo da perdere. Oggi un piccolissimo tìmpano
elettnU'ico può risolvere il problema senza ricorrere ai normali apparecchi acustìél.
Il primo segnale è proprio questo: > sentire la voce senza capire le parole >. Ci si
arrabbia con le persone perchè si pensa die borbottino invece di scandire bene la
parole, si dà la colpa alla TV perché è troppo bassa, si dice che il telefono è rotto,
ma... la vera causa purtroppo, è un'altra, sta nel nostro orecchio che comincia ad
indebolirsi. ó -. ..-
La voce infatti non giunge più nitida, ma è sfuocata, confusa ed è sempre più difficile
distingjF-rne le parole, li nostro orecchio è stanco, e deve essere aiutato altrimenti
peggiora sempre di più e senza possibilità di ritorno. Giorno dopo giorno, i sènza
' scampo, si arriva alla sordità. '
Si può lare qualcosa? Sì ed anche molto bene. Sino ad oggi l'unico rimedio era H
solito apparecchio acustico, che poteva avere un tubicino, un cordino ed un ricevitore
esterno Oggi invece è disponibile un piccolissimo timpano elettronico miniaturizzato
che amplifica fedelmente le voci e i suoni permettendo un ascolto naturale e-chiaro
e che ri.cu'ta invisibile perché tutto nascosto nel condotto uditivo..
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quasi tutte le perdite uditive ed è dì grande affidamento, perché. ha superato mesi
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Domenica 14 dicembre 1980
TOSCANA
runitd PAG. 19
Due conferenze nel Pistoiese
Più dentro alla
realtà, il PCI
punta sulle zone
Un nuovo modo di essere delle sezioni
Rilanciare la partecipazione attiva
• PISTOIA “ SI stanno svolgendo In tutta, la provincia di
Pistola le assemblee di seziotie. In preparazione delle due
conferenze di zona del PCI che porteranno al rinnovo de*
gli organismi del già esistente comitato di zona della Val
di Nlevole e alla costituzione di quello deU’area pistole*
se. Le due conferenze si terranno rispettivamente al clr*
colo Gramsci di Montecatini (domani e martedì) ed al ‘
"CRAL Breda di Pistola (19 e 20. dicembre). E’ questa
ruUima fase del decentramento politico del partito che
' ha le sue premesse nel forte sviluppo del tessuto demo¬
cratico. Una realtà nuova che chiede nuovi adeguamenti
che siano 11 frutto di una sintesi sempre più avanzata
fra dlrezlOTie e autonomia. E’ ormai chiaro che sólo svi¬
luppando momenti di valorizzazione di autonomia a ogni
livello si può rilanciare la partecipazione attiva e di
massa alla vita del partito.
iSu questi problemi abbiamo discusso con Gianfranco
Venturi, della segreteria provinciale e proposto come
responsabile per la zona pistoiese.
« In primo luogo — afferma Venturi ~ occorre rìlan-
clàre 11 ruolo delle nostre sezioni, facendone momenti
'.di forte intervento politico e punto di riferimento per
tutti 1 problemi della realtà su cui operano. Assieme al
ruolo delle sessioni deve essere rilanciato quello deH’iscrit-
to, chiamando ognuno ad una forte militanza politica e
sollecitandolo a dare il proprio contributo di idee ».
Per questo le zone del PCI debbono costituire « un
nuovo modo di essere delle sezioni», un nuovo modo di
aggregazione, perchè la sezione possa esercitare ed esal¬
tare la sua iniziativa ed il proprio ruolo politico. Al tem¬
po stesso la zona sarà un momento Importante di sintesi
per una direzione politica e per un Intervento sul go¬
verno locale. Ed anche un tramite ed una cerniera con
la più empia dimensione regionale. L’assemblea del se¬
gretari di sezione è destinata a costituire il momento
più signiflcatìvo e costante di verifica e raccordo fra se¬
zioni nel loro insieme direzione dèlia zona.
Talvolta si critica un appiattimento del partito sulle
istituzioni. Cosa si può dire in proposito? « Appiattimen¬
to :— dice Venturi. N non è sinonimo di Interessamento
ai problemi delle Istituzioni, che sono poi quelli delle
giunte. Credo si abbia appiattimento quando il rapporto
fra partito e istituzioni si svolge tutto o quasi al di
fuoTirdì un legame reale con la gente e con l’insieme del '
partito. Quando al contrario, esso st^so si pone come
veicolo di pu^bcìpazioné alla vita delle istituzioni, elle
scelte, di governo, come momento di sintesi del bisogni
reali, verificati assieme al cittadini, allora si dà un con¬
tributo reale non solo a governare meglio ma anche a
rinsaldare il legame fra cittadini e Istituzioni. Ed è anche
a questo che dovranno servire le zone ed il decentramen¬
to politico che come comunisti vogliamo attuare».
Attivo provinciale PCI sul movimento associativo
A
Nelle campagne pisane
la coopérazione sta
mutando Fagricoltura
' Gii organismi non hanno un peso pari aiia proprie forza - Il ruo- '
lo della Regione per lo sviluppo di questa realtà economica
^IS.\ ~ L'attualità politica
del movimento cooperativo è
l’oggetto di un’ampia rifles¬
sione avviata nel PCI in pre-
paraxione - della conferenza
'nazionale sulla cooi^razione.
Se ne è discusso ieri anche a
: Pisa tra gli arazzi della Sala
delle Baleari di Palazzo Gam-
\ bàcortì :nel corso dl ’un breve
convegno che ha visto riuniti
gli operatori delle più diver¬
se esperienze cooperative ope¬
ranti della provincia.
di movimento cooperativo
non possiede ancora un peso
pari alla propria forza ha
detto il responsabile del di¬
partimento economico della
federazione. Ardenze Felloni
—, e questo non solo per l’at-
teggiamento ostile dei governi
democristiani. Per lungo tem¬
po nel movimento operaio ita¬
liano e anche nel PCI ha pre¬
valso una visione riduttiva del
fenomeno al quale non veniva
riconosciuta, neirambito di un'
economia dì mercato, capaci¬
tà competitiva rispetto all'im¬
presa privata e pubblica ».
Le riflessioni più recenti sot¬
tolineano l’esigenza di una
piena valorizzazione deU'espe-
rienza cooperativa in un con¬
fronto critico con quelle posi¬
zioni che tendono ad asse¬
gnarle un ruolo marginale ed
assistenziale,'secondo un'otti-
: ca;ché.'di fatto mette il mo-
' violentò cooperativo in una
posizione del tutto subalterna
all’impresa privata.
•c Bisogna definire con ur¬
genza il ruolo delle coopera¬
zioni nel governo dell’econo-
;;tnia», ha aggiunto 11 compa¬
gno Felloni. « Questo compor¬
ta necessariamente un ade¬
guamento delle istituzioni sta-
^ tali per incorag^are le poten¬
zialità di sviluppo della coope¬
razione che ormai ha assunto
.una caratteristica sempi^ più
nazionale. Solo cosi il movi¬
mento cooperativo potrà ave¬
re un ruolo ligeneratore dell’
economia italiana in una fase
storica * caratterizzata dalla
crisi della grande impresa e
dalla disgregazione delle atti¬
vità produttive. Si tratta in¬
somma di fare in modo che
anche attraverso l'imprendi¬
torialità cooperativa le mas¬
se popolari, nella loro veste
di lavoratori, di produttori, di
consumatori possano far pesa¬
re sempre di più le loro esi¬
genze comuni ». - .
Il dibattito si è poi articola¬
to intorno a tre comunicazioni
su temi specifici con le quali
si è inteso vedere la coopera¬
zione come componente di un
ampio movimento di lotta su¬
gli obbiettivi che più diretta-
mente investono le condizioni
di vita delle masse popolari:
^organizz^lzione autonoma dei
consumatori, la lotta per la
casa. la forma cooperativa in
agricoltura. .
In questo ultimo settore che
ha visto fiorire intorno a Pi¬
sa numerose e interessanti ini¬
ziative, il PCI individua un
fattore determinante per un
processo dì riforma delle
strutture e per rallargamento
delle basi produttive, la rior¬
ganizzazione e regolazione del
mercato,' la necessità di un
nuovo rapporto con l’industria
di trasformazione e produttri¬
ce di mezzi tecnici nel quadro
della progranunazlone agrico-
lo-alimentare. v*:
. < Va fatto un salto di quali¬
tà nella verticalizzazione del
settore », è stato detto. € al¬
trimenti si rischia che lo svi-
lup^ proceda in maniera
equilibrata». Da questo pun¬
to di vista è necessario che
venga sostenuto Tintervento
della cooperazione agricola
nel settore industriale e nei
processi di commercializzazio¬
ne. aH’interno di un tessuto
associativo costruito su base
democratica, autonoma e
unitaria. .
Ma gli strumenti che lo Sta¬
to fornisce non sono più ade¬
guati a queste nuove esigenze
per la promozione e lo svilup¬
po della cooperazione: in par¬
ticolare occorre un intervento
delle Regioni sul terreno del¬
la programmazione, mentre
un ruolo specifico e più inci¬
sivo spetta alle centrali coo¬
perative che devono indirizza¬
re r<^ra di promozione so¬
prattutto verso il mezzogior¬
no e i giovani, espandendo la
cooperazione nel comparto in¬
dustriale e nel settore dei ser¬
vizi: nuove leggi e riforme si
, rendono indispensabili per li¬
berare quelle forze che posso¬
no concorrere alla crescita c
al consolidantento di nuove
iniziative.
Aldo Baàsoni
Cinema in Toscana
PISTOIA
OOP. FERROVIERI: Non
pervenuto
LUX: (cAlrport 'SO»
OL! .^cP^^tip^ntrò
tutti^^ .r ...... «
GLOBO: « Mia moglie è ima
strega »
EDEN: «Ben tornato pic¬
chiatello »
VIAREGGIO
CENTRALE: « Il fantasma
del palcoscenico »
EDEN: «La dottoressa cl
sta col colonnello »
EOLO: «Mia moglie è una
strega »
POLITEAMA: « Pantozzl con¬
tro tutti »
SUPERCINEMA: «Blue ero-
tlc climaw »
ODEON: «Taglio di dia¬
manti »
PISA
NUOVO: Non pervenuto
ARISTON: «Fantozzl contro
tutti»
MIGNON: i « Lia '' ninfòmane
pomo» '■
ASTRA: « Il pap’occhlo »
MODERNO: «1 ragazzi del
coro »
ODEON: « Candy Candy»
ITALIA: «La dottoressa ci
sta colcolonnello »
LIVORNO M
MODERNO: « Fico d’india »
LAZZERi: «Doppio sesso in¬
crociato » ■ '
4 MORI: Non pervenuto
GRANDE: « Fantozzi contro
tutti »
METROPOLITAN; «Mia mo¬
glie è una strega »
GRAN GUARDIA: «Aereo
più pazzo del mondo»
ODEON: «11 pap’occhlo»
AURORA: « Contdawn di¬
mensione zero »
= CAIVIAIOREÌv^
MODERNO: « La professo-
ressa di scenze naturali »
COMUNALE (Pietrasanta):
Non pervenuto
CARRARA
MARCONI: « Cruslng» * - •'
SUPERCINEMA: «La dotto¬
ressa cl sto col colonnello »
TEATRO SOLVAY (Rosigna-
no Solvay): Non pervenuto
MASSA
ASTOR: «Mia moglie è tma
strega»
LUCCA
ASTRA: « Mia moglie è una
strega»
MIGNON: ' c Gioia mocboea
-dd sesso»
PANTERA: « Fantozzl ooàteo '
tutti»
MODERNO:’ « Bmbaktt»- >
NAZIONALE: «Il buco nero»
SIENA
METROPOLITAN; « Bruba-
ker »
FIAMMA; «Mia moglie è
ima strega» --
PONTEDERA
ITALIA: « Brubeker » - • v-
MA8SIMO: < DeUtto a Porta
■: Romana» .
MONTECATINI
KURSAL; «Zucchero miele
e peperoncino»
EXCELSIOR: «L’Isola»
ADRIANO: «La liceale al
mare con l’amica di papà »
1 programmi delle TV locali
TELE ELEFANTE
Non trtsnMtt*.
CANALE 44
, I
Or« 10: Film - Ls fuaa;11,30: :
Faoui Super; MesB> Cartoons; 12:
- Il vangalo; t2,30; boneaÀo'^ dome- '
Ricala; 13: Oocumantarlo; 13,30: '
Film • Totò Fabriti ' • i giovani '
d’oggi; 15: Mazlnger - Cartoons;
15,30: Film - Il mare; 17: Pome¬
riggio musicale; 17,30: Splash -
Quasi un pomerìggio per i ra¬
gazzi - Fanta Super Mega > Me-
•zingér - Vickle il vlklngo,' Boyi ’
and Giris; 19.30: Vetrina Musi¬
cale; 19,45: Il Musìcuore; 20:
Spazio Redazionale; 20,30: Specia¬
le Sport; 21; Telefilm; 21,30; La
fattoria dei prati verdi; 22: Bel¬
la bellissima - moda a bellezza
con Italo Cirri; 23: Libreria;
23,20: Telefilm; 24; Film - San¬
gue sull'esfaito.
R,T.V. 3S
La sveglia dei ragazzi; 7: Film -
A cavallo della tigre; 8,30: Film -
.Totò. Lascia o Raddoppia; 10:
FÀni La ragazza con la valigia; -
pentolo rubrica di ge-
''ttronomla; 12,30: Gackeen - Car-
j^fogci»;^-^13: topo da lli|dA« Cat'-
t34à( MialWj (lliapò} 14: :
, Nakié - Nal^-^ Triàlp^^lS: Ga-
ckeen - Cartoons; 15,30: Mister
Magò - Cartoons; 16: Agente Spe¬
ciale - Telefilm; 17; Gackeen -
Certoons; 17,30: Lupe ùo lupi -
Cartoons; 18: Mister Magò - Car-
toons; 18,25: Nekie Nakia - Te¬
lefilm; 19,30: Gockoan • Car-’
tooiH; 20: Lupo do lupi • Cai^ -
toons; 20,40; FHm - La ragazza '
I dalla paHc di Inhà; 22,15: Agcn-
ta Spedala - Tctìlilih; 23,45: So-
gni Proibiti; 24; Film - Perversi
ad occhi chiusi; 1,30; RTV 30 no-
stop - Programmi per tutta la
notte.
TELE 37
Ore 10,30: L’incrodibile Hulk -
Taleiilm: 11,30: Una parola di
fade; 11,'45: incontri con Fio¬
rella Mazzel; 12: II ciuf club •
Cartoons; 13:.L*avama a Shirlay «
Talefilin: 13,30:‘Apà/Mtga> Car-
toons;. 14: Dite Jockey; 15: lì
cliia club - Cartoons; '15,30:
Film • Brogliaccio d’amort; 17:
Avvenimento agonistico; 18: Char-
lotta — Cartoons; 18,30: Il clan
di Mr. WAeela - Cartoons; 19:
Washington a porta chiuse; 20:
Charlotte • Cartoons; 20,30: Film
Brcczy; 22: Angie - Talifilm;
22,30: Film - Entrato senza bus-
eare - Talcfilm.
TELE LUUtA FIKINZE :,.rc
7,30; Ciao ' Ciao - Cartoons; ;
8,30: Palina Story • Cartoons;
9: Star trek - Taionil»; 10; Pe¬
line Story • 'C a rtoo ns; 10,30:
Ciao. Ciao •- Carlegns; 11,30:
Candy Candy • Cartoons; 12: Òió,
Cito - Cartoons: 13; Marameo -
Cartoons; 13,30: Pomerìggio In-
sianM-;- con Ciao Ciao. Candy
Adams; 19,30: .
Pèllnn Stoty^.'f.Cattòóiu; 20; Con-
vjiCailgoh^20,30: Fuor .
Ut an 'dl\ GÓggióU.'!* ;
idraiil; 2l5^vF{lny'’r
,dalÌB aia ;co«pagnto( 2^19: ^
GM.'Scrà; 0,T5i^FÌIm • La casa <
dell’amore: Polizia intcrviana.
TELE REGIONE TOSCANA
Ora 12: ' Cartoni ' animati;
12,15: La parola di Don Stefa¬
ni; 12,45: Grand Prìx; 13,45:
Telefilm; 14;45:, Ippica Certa al
trotto In dTmtta rIoU'ippodramo
Lo Mulina; 18: Cartoni- animo- ^
ti; 18,30: Pianeta diMÓia; 19.30: ,
Notidtrio dal Brivido : Sportivo; >
20: Il grande Click di Catherine
Spaak; 2Ò,45: Film - Il figlio
di Frankestein; 22,45: Oretocco:
La ribollita; 23,45: Arte Tosca¬
na oggi; 24: Film.
VIDEO FIRENZE
ta Ora 14,30: Film - il sanilo»
ro dal Sioux; 18: Gli antanoti -
Cartoons; 16,30: Stara en tea;
17: Film - Con ut» mano ti
rompo con duo piedi ti sposto;
: :18;30t Film:- Il trionfo di'King
Kong; 20: GII’ antenati - Car¬
toons: 21: Un'idaa per un roga¬
lo; 21,15: Film - L'uomo che vi.
de il suo cadavere; 22,30; Pros-
simamento; 22,40: Film -- La me.
" ta ordina.
.' , ’ .RETE.A ■„
Oro 13: Haiuió o Barirém*.
, Telefilm; 13,50: Don Chlavaed;
14,20: I gioielli dal VII conti-
nenie 14.50: Mondo spotticolb;
15,10: Film « WA II .'coraggi^
- so; 16,35: Vlvarn il. futuro; 17:
-Don Chuck Csiatere; 17,30: Ma-
;'’go Marllno; 18:’nccadiily; 18,25:
:-Rey music; 18,90: RomaiKa;
• 19.40: Gli animaiU 20,40: Film -
Tana Ipetos) au un;case di p^
fettas tratagia crimtnate; - 22.05;
Pctrocelli . Telefilm; 23,20: Film
Rotamunda non parla ... ma
::ra; 0,1: La carousai da Paris.
• •<>.
; : > R.T.l.; ;- v :
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: THÉ^TOSCANA UNO ,
- Ora |0: Aàimatad.daaslc - Car.'
: toons; 12: Pop Com > Musica¬
la; 13: Grizzly - Taiafilm; 14:
Tennis: Connors-FIcming; 15: La
avventura è il mìo mestiara: Ar¬
senio Lupin, Simon Tcmplar,
Sempre tra sempre infaliibili. Leu
GraiR. Hawai squadro cinque ze¬
ro; 13: Grizzly - Talcfilm; 20:
. Cartoni «nirooH; 20,30:. I semii
. noi rasia tf e - con Mike Eengior-
:ne; 21,30: Film • Craab lldolo
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Domenica 14 dicembre 1980
FIRENZE
l'Unità PAG; 17
Costituita una commissione tecnica paritetica
Università e
programmano
insieme il'C pòlo» centro storico
I risultati di un confronto politico sui problemi delFedilizia - Il piano verrà in¬
serito come stralcio della variante al PRG - Quattro scelte per Temergenza
SI Inaugura l’anno accade¬
mico. Fioriscono le polemi¬
che sulle elezioni universita¬
rie, sulle varie facoltà e la
loro «gestione», si ricomincia
a parltire della riforma, del
dipartimenti. Intanto gli stu¬
denti affollano segreterie, au¬
le e istituti, e continuano 11
loro pellegrinaggio alla ricer¬
ca di una sistemazione. Que¬
st’anno però c’è qualcuno che
ha l’Intenzione di partire con
il piede giusto e cominciare
ad affrontare alcuni nodi del¬
ia situazione universitaria in
città.
Una delegazione dell’ateneo,
guidata dal rettore Scara-
muz 2 Ù e dal presidente del-
roi>ei*a universitaria Molipari
si è incontrata con la giunta
comunale. Argomento, l pro¬
blemi deiredillzla universita¬
ria. nell’urgenza e nella
prospettiva. Risultato deU’in-
contro: verrà formato un
gruppo tecnico misto unlver-
sità-Comune incaricato di
studiare e di formulare ua
programma di massima per
gli insediamenti nel centro
storico, finalizzato alla ap¬
provazione di una variante
stralcio che farà parte del
processo di revisione del
Piano regolatore generale. Ne
hanno parlato ai rappresen¬
tanti della stampa il sindaco
Gabbuggionl. il vice sindaco
Morales e l’assessore all’urba-
nlstìca Franco Camarlinghi.
La decisione di costituire il
gruppo, e quindi di dare il
via ad im processo concreto
di esame delle prospettive e
delle possibilità di sviluppo
dell'ateneo in centro è segui¬
ta ad una serie di contatti
prevalentemente incentrati
sui problemi dell’emergenza.
La giunta comunale ci ha
pensato im po’ e ha proposto
di allargare il tema dell’ur¬
genza a un progetto più
complessivo, che interessa sia
l’univeiaità, in quanto pro¬
blema prioritario per la qua¬
lificazione della città, ma an¬
che l’intera gamma delle fun¬
zioni che devono trovare po¬
sto nel cuore di Firenze.
«L’università — ha com-
nìentato il vice sindaco Mo¬
rales non può limitarsi a
prospettare di volta in volte I
I
--
proprie necessità edilizie di
carattere urgente, ma deve
programmare il proprio svi¬
luppo complessivo, stabilendo
più precisamente la distribu¬
zione dei propri insediamenti
nel tre poli. Sesto Fiorentino.
Ca reggi e centro storico, te¬
nuto conto dei ■ mutamenti
introdotti dalla riforma con
il nuovo assetto per diparti¬
menti».
Tutto questo — ha aggiim-
to Camarlinghi — significhe¬
rà dare precisi orientamenti
sui temi della ricerca e della
didattica, del sistema biblio¬
tecario, della residenza,
mentre fa ’! suo relngresso
nel dibattito la questione, da
tempo bloccata, deH’utilizza-
zione del complesso di S. Or¬
sola. Questo «salto di quali¬
tà» di tipo programmatico
dovrà avere tempi brevi, per
quanto è possibile, e riferi-
m«iti chiari, in grado di ta¬
gliare l’annoso «nodo di gor-
dio» di proposte e contro¬
proposte che non si concilia¬
no p)oi mai in una prospetti¬
va certa. Mentre il confronto
politico e tecnico di grande
respiro si avvia, la giunta ha
però anche preso posizione
su alcuni problemi particola-
ri. ma non di poco conto.
Ecco in sintesi le sue posi-
' zionl. /
JJ Complesso di S. Afar/a.
E’ stato acquistato dall’uni¬
versità dopo lunghe e difficili
trattative. Il problema è po¬
terlo utilizzare al più presto
per Ingegneria. Il Còmùne
assicura che l'anno prossimo
verranno spostate nella nuo¬
va sede di viale Morgagni
anche le sei classi della me¬
dia Poliziano (150 alunni) che
ancora oggi svolgono qui la
loro attività ; . .
2) Pia Casa di Lavoro. Oli
organi di amministrazione di
Montedomlnl hanno deciso di
mettere a disposizione dell’u¬
niversità locali per circa 3600
metri quadrati, da destinare
ad attività scientifiche e bl-
bliotecarie a favore di Giu¬
risprudenza e della Scuola di
Servizio sociale. Ma il com¬
plesso ha l)lsogno di grandi
lavori di rlstrutturazlrme che
nè l’(?p9ra nè l’Università
possono realizzare. ;
Una prospettiva concreta si
aprirà con il F>assagglo delle
IPAB (proprietà e personale)
al Comune, di cui si discute¬
rà in tempi brevi in consiglio
regionale. A quel punto in- .
terverrà 11 Comune. Contem¬
poraneamente verranno rea- .
Uzzati anche l miniapparta- '
menti per anziani previsti
nell’ala prospiciente a viale :
Giovane Italia. - ^ ^ ^ V
3) Istituto degli Innocenti.
Su questo ' immobile presti¬
gioso di Piazza SS. Annunzia¬
ta l’università aveva da tem¬
po avanzato una opzione (già
operano qui strutture univer¬
sitarie dell’Istituto di storia
dell’Arte). Unanimemente la
giunta comunale ha dato 11
suo assenso a questa pro¬
spettiva. Il problema sarà tro¬
vare adeguate sistemazioni
per le altre attività che que- <
sto «contenitore» ospita, che ,
interessano l’assisténza alla .
maternità e all’Infanzia Cco- '
me la blbllovidcoludoteca). -
4) Residenza. Come sempre
un dramma. Ma intanto pro¬
cedono i lavori di ristruttu¬
razione nell’ex-albergo Nazio¬
ne di Piazza S. Maria Novel¬
la. in via Visconti Venasta e
in via S. Gallo (tre stabili
per circa 300 posti letto),
mentre l’Università ha ac¬
quistato due piani di uno
stabile in via Palazzo dei ,
Diavoli (60 posti letto) e il
comune dovrebbe acquistare ’
il Diano terra dà destinare ad
attività culturali e sociali.
Susanna Crossati
lifougurdzlone delPonno accademico
Intanto Tatenèo
vive un clima
di restaurazione
Interrogativi sull’organizzazione universitaria
Occorre un corretto rapporto tra le componenti
' .j . :
’ L’Università deve essere adeguata alle esigenze dello
sviluppo della nostra società ed agli studenti oppure
lo sviluppo della nostra società e chi frequenta l’uni¬
versità si deve adeguare ad essa? Questo dilemma è
per noi un antico problema, quanto antica ed ottusa
è la volontà di chi dentro il nostro ateneo intende.
riesumare con tutti 1 crismi e pomposità l’apertura .
ufficiale dell’anno accademico, previsto per lunedi nel¬
l’Aula Magna di Piazza S. Marco. Àvrémo quindi in
regalo questo ritorno air«Ancien Regime»,
Non cl meravigliamo:-gli atti o meglio 1 veri e propri .
colpi di mano stanno percorrendo il nostro ateneo in v
largo e in lungo, e c’è chi pensa fra l baroni che an-.
cora nessuno si sia accorto del tentativo di restaura- -
zione più generale In atto nelle facoltà, A queste forze, •
di cui non disconosciamo « l’acume politico »,. doman¬
diamo però .quale debba essere, secondo loro.' l’atleg-
glàmento degli studenti e più in generale delle forze
vive e democratiche della nostra università. Se queste .
forze credono che solamente co.\ un processo di re¬
staurazione si possa appesantire il rapporto di dipen¬
denza e di privilegio fra docenti e studenti, sappiano
che invece vogliamo delle risposte a una serie di .
quesiti.
Come si intende giustificare l’aumento delle tasse
universitarie, quale fine faranno qiiestl soldi? Quante
volte e in quali occasioni l’organismo di alta «democrazia
accademica » ha discusso delle condizioni materiali e
di vita degli studenti che sembra -stlanó particolar¬
mente a cuore a diversi presidi dell’ateneo fiorentino?
Perché non si spiega cosa si intende per sperimentazione.
dipartimentale e che cosa si sta facendo delle norme
delegate di riordino della docenza universitaria? Cosa
se ne pensa del rinnovaménto della didattica, deU’àc--
cesso alia ricerca, dell’esperienza .di studio lavorò? Ci
si è, mài posti iì problema di considerare superata
Tottica da «grande liceo» che si ha del corpo stu¬
dentesco. riconoscendo invece agli studenti stessi l’iden¬
tità di forza lavoro intellettuale informazione o • par¬
zialmente già occupata? Come si giudica la crisi to- :
tale di legittimità degli attuali organi di ^ governo'
dell’università, già evidenziata dalle ultime elezioni e '
ulteriormente aggravatasi nei due anni che ci separanò
da allora? Come si intende muoversi rispetto aUe mo¬
dificazioni avvenute con le norme delegate per la crea¬
zione dei corsi di laurea e di dipartimento, essendo
queste sedi gli strumenti di rinnovamento istituzionale? .
Una proposta: perchè non si promuove come univer¬
sità il superamento della vecchia e centraiisticà logica.
che ha affidato al senato accademico il potere politico
ed al consiglio di amministrazione dell’università quello ;
amministrativo, attraverso l’istituzione di un unico con- '■
sigilo di ateneo con rappresentanze paritetiche e con
uguale diritto di voto per il rettore?
Da troppi anni è attribuito agli studenti il solo (pre* ■
sunto) potere di partecipare a scelte già cwnplute da
altri. Credo sia giunto il momento di voltare capitolo
e di considerare che soltanto con il corretto rapporto '
tra governo deU’unlversità e sue componenti si possa
esercitare quel reale controllo e quella. gestione unita¬
ria. necessaria per una società migliore, come per
una cultura veramente autonoma.
Luigi Chicca
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DOMENICA 14 e 21 dicembre i| negozio rimane aperto tutto II giorno
Verso la conclusione il 24° congresso provinciale
La DC discute ma problemi
e proposte restano fuori
A BARBERINO DI MUGELLO
I NEGOZI DI ARREDAMENTO
Un discorso tutto interno i
quello che si sta svolgendo al j
ventiquattresimo congresso
provinciale della DC che ha
imboccato binari che non sem¬
brano toccare minimamen¬
te i grandi- problemi della
società, la crisi immane che
scrmvolge il paese che non
ha .per ora nessun punto di
riferimento con la realtà di
questa provincia fiorentina e
della città, vei^ la quale an¬
cora una volta non si formu¬
la una preposta. Un congres¬
so che potrebbe svolgersi sul¬
la luna se i temi che vengono
sfiorati lión fossero dramma¬
ticamente terrestri.
Interno, dunque, per gii In¬
terrogativi anche sofferti che
elctmi delegati si sono posti j
in rapporto alla questione mo- ;
relè e. interno, per lo scon¬
tro aperto sulla gestione del
partito.
Se c’era bisogno di una con¬
ferma questo primo scorcio di
dibattito ha ancora una vol¬
ta confermato le due anime
di una DC che non riesce più
a definire un suo ruolo (né
d! oppostone né. di gover¬
no) in questa fase travaglia¬
ta della vita del paese: l’ani¬
ma di chi punta al rinnova¬
mento del partito, al \’olto
nuovo; pulito da presentare
ai suoi stessi elettori, senza
riuscire però a abbandonare
la sua identificazione cchi lo
stato; contrapposta a quel¬
la espressa da Cecchi a no¬
me dei fanfaniani di Buli¬
ni che ha addirittura chiesto
di porre in votazione un or¬
dine del - giorno che esprime^
solidarietà a Dohat-Cattin, a
Bisaglia,.a Gioia; .
Una distanza chè api»re^ in¬
colmabile-rispetto'a posizio¬
ni. come quella espressa da
Matulli,. secondo cui ai mo¬
tivi strumentali della «cosid¬
dette questione morale », co-'
me l’ha definita, e^t<Mio an¬
che motivi reali dei quali la
DC deve farsi carico per le
responsabilità assunte in qué-.
stl trenta anni. S i motivi
strumentali non erano solo
esterni alla DC .ma anche (e
forse soprattutto) - interni al
partito per l’oso 'che dello
scandalo viene fatto «come
strumento di lotta politica ».
Ci sarebbe però anche uno
scandalismo cavallo di batta¬
glia di chi vuole creare una
alternativa alla DC.
E poi c’è la gestione del
partito (sta circolando anche
il nome del futuro sgelarlo,
nella persona di : Ca{H>ugi)
per la quale si delinca un
accordo fra sinistra, dorotei
€ «Liberi e forti » che esclu¬
de la componente andreottla-
na e quella di Bulini.'Un ac¬
cordo innaturale — secondo 11
butiniàno Checchi ^ chè ge¬
nera uno stata di confusione.
politica che rende difficile an¬
che una- risposa agli interro¬
gativi che Michele Ventura
pcHieva nel suo fondo . sul¬
l’Unità . - 7. . •
' Per MatuUI Invece, si auto-
esclude dall’accordo solo chi
non, è -in grado di cammi¬
nare con i tempi, chi mar¬
cia cioè secondo vecchi sche¬
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15-19). .
DMrfOwtorl A.C.f. aperti
Viale Redi: Via della Fon¬
deria; Via Campo d’Arriga
LUTTO
E’ deceduto In questi gior¬
ni il compagno Aiviero Pesci
della sezione Fallerò PuccL
Era -Iscritto’ al partito dal
1944. I compagni della sezio¬
ne sottoscrivendo diecimila
lire per la stampa comunista
rivolgono le più sentite con¬
doglianze alla famiglia.
RICORDO
A tre mesi dalla scompar¬
sa del compagno Rolando
1 Ponzccchl, ■ militante comu-
i nlsta e perseguitato politico
durante il fascismo, la fa- .
miglia ricordandolo con im- ;
mutato aifetto sottoscrive
centomila lire per la stam-
pa emnunista;
NOZZE D’ORO
Domenico Mazzi e Paimira
Galiorlni festeggiano cin- i
quanta anni di matrimonio. !
I figli e le figlie, i genitori |
e le nuore e tutti i nipoti, in
occasione della lieta ricorren¬
za sottoscrivono ventimila li¬
re per l’Unità- A Domenico
e a Palmìra le felicitazioni
più sincere da parte del com¬
pagni de l’Unità.
RINGRAZIAMENTO
La famiglia del compagno
Rutllio Pistoiesi, non poten¬
dolo fare personalmente rin¬
grazia tutti i compagni e ami¬
ti per la partecipazione al
dolore che l'ha colpita e sot¬
toscrive cinquantamila lire
I)er l’Unità.
SOTTOSCRIZIONE
I lavoratori soci delle coo-
pjeratlve Ceramiche Artisti¬
che « n Quadrifoglio » di Via
San Bartolo a Cintola, in
adesione alla sottoscrizione
nazionale i>er l'Unità, gior¬
nale che nel 1965. dopo la
chiusura dtila (Quadrifoglio,
ap>poggi6 in pieno razione de¬
gli ex dipendenti per la sal-
vetm della fabbrica e fino
alla ripresa dell’attività pro¬
duttiva con la gestione della
Cooperathra costituita dal la¬
voratori, hanno sottoscritto
! unitariamente nel corso di
I una assemblea sociale cen-
i toventlmlla lire per l'Unità,
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'•J.l
Domtnica 14 cUcembra 1980
Stato dì agitazione in tutta, la Toscana
Scioperano gli insegnanti
Il governo è inadempientè
Le iniziative annunciate dai sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil - La settimana prossi¬
ma astensioni dal lavoro a, Firenze, Massa Carrara e in altre città — Le richieste
Presi In giro dal governo
per l'ennesima volta, gli in¬
segnanti quest’anno hanno
deciso di far sentire le loro
ragioni per tempo. Oli accor¬
di di giugno (anzianità, pre¬
cariato, professionalità, orga¬
ni collegiali, tee.) vanno len¬
tamente dileguandosi in una
bolla di sapone. La categoria
è prossima alla esasperazio¬
ne; serpeggiano lo scorag-
giamento e spesso un pro¬
fondo senso di frustrazione,
ma la voglia di dare battaglia
sembra ancora intatta.
. I sindacati confederali
hanno proclamato da domani
10 stato di agitazione di tutto
11 personale insegnante delle
scuole toscane. Mentre nella
provincia di Pisa si sono già
avute astensioni dal lavoro
alla fine di novembre, altri
scioperi sono in programma
nei prossimi giorni in altre
città. A Firenze gli insegnanti
sciopereranno il 19 dicembre
per rivendicare le richieste
della loro piattaforma con¬
trattuale elaborata l’estate
scorsa a Riccione, per 1 pro¬
blemi del precariato e per
ottenere un miglioramento
del rapporti con il provvedi¬
torato. ■ . -
A Massa Carrara nei giorni
18, 19 e 20 prossimi si avran¬
no scioperi articolati per zo¬
ne; le stesse intenzioni si re¬
gistrano a Lucca e in altre
provincie - iniziative come
quelle toscane si ripetono ora
e nelle prossime settimane
anche in altre regioni. E'
molto probabile che già nei
primi mesi dell'anno prossi¬
mo la mobilitazione si esten¬
da massicciamente in tutto il
paese e si vada ad un’azione
sindacale di protesta a livello
nazionale.
CGIL, CISL e UIL, dopo gli
stravolgimenti degli accordi
di giugno e dopo le inerzie
del governo e del parlamento
sono convinte che sarà neces¬
saria, e assai presto, la ri¬
presa della lotta su vasta
scala. Per l’acconto strappato
a giugno (quarantamila lire)
gli insegnanti hanno dovuto
fare- un altro sciopero, lo
scorso settembre. Negli ulti¬
mi incontri al vertice il go¬
verno sembra si sia dimenti¬
cato di molte cose; nella ela¬
borazione di alcune leggi,
addirittura, come quella sul
precariato si cerca di stra¬
volgere gli accordi raggiunti
con il sindacato Si precede
ad esempio per 1 docenti del¬
la scuola media l’obbligo di
sostituire i colleghi assenti
fino a venti giorni con sei
ore settimanali di straordina¬
rio ciascuno.
Serie modifiche si vorreb¬
bero apportare anche al di¬
segno di legge sugli organi
collegiali. Ce n’è insomma
per giustificare ia ripresa in
grande stile della lotta sinda¬
cale. Grazia Gimmelli della
CGIL, Andrea Biso - della
CISL e Parisio Capriotti della
UIL, • responsabili regionali
dei sindacati scuola, h{mno
sottolineato con preoccupa¬
zione li fatto che se non si
‘, <1 -'li ‘i* ’
riconosce a breve scadenza il
diritto di questa categoria al¬
la contrattazione degli aspetti
economici e delie condizioni
di lavoro non solo si allarga
il malcontento e la frustra¬
zione ma continua inesora¬
bilmente il peggioramento di
tutto il servizio scolastico. '
Con il congresso di Riccio¬
ne gli insegnanti si sono dati
una piattaforma rlvendlcatl-
va; su questa base, come
viene fuori anche dalle as¬
semblee di queste settimane,
gli insegnanti vogliono con¬
trattare. Il « contratto nega¬
to » è una definizione che si
addice bene alle condizioni di
questa categoria. I governi
hanno sempre considerato gli
insegnanti come lavoratori
diversi dagli altri non aventi
diritto ad un contratto. Ma è
il problema più generale di
tutto il pubblico impiego e
della tanto attesa legge qua¬
dro.
I. Im.
Scioperi, manifestazioni e assemblee in centinaia di fabbriche
Coro di proteste contro
la stangata del governo
Gli aumenti colpiscono ancora una volta i più deboli -1 | sacrifici per le zone terre¬
motate vanno finalizzati a precisi programmi -- Un documénto della Firn fiorentina
La «stangata» decisa dal
governo è stata accolta da un
coro di proteste in tutta la
Toscana. Scioperi improvvisi
manifestazioni ed assemblee
sono stati effettuati dal lavo¬
ratori di centinaia di fabbri¬
che come la Breda dì Pi¬
stoia. Cantieri navali di Li
vomo, la CP. le Acciaierie,
la Dalmine ed altre aziende.
Documenti • ed ordini del
giorno sono-stati votati alla
Galileo, Longinotti, Matec-Sa-
vip. ‘ ecc. - ■
:I lavoratori accusano il go¬
verno — - lo stesso governo
che non è stato in grado di
intervenire subito per portare
soccorso alle popolazioni ter¬
remotate — di voler far pa-'
gare solo ai lavoratori ed alle
categorie a reddito fisso le
spese per la ricostruzione.
Grave preoccupazione è stata
espressa dalla FLM della
provincia di Firenze, la quale.
giudica l provvedimenti go¬
vernativi contraddittori. Sotto
accusa anche il metodo del
governo, ancora una volta —
afferma la rLM — è stata
imboccata la strada deleteria
«di non consultare le forze
sociali e di esautorare il par¬
lamento da una discussione
di merito»
sili piano dei contenuti, la
FLM ritiene che gli aumenti
della benzina del bollo, delle
tariffe ENEL e “del non¬
ché il rinvio degli'Sgravi-fi¬
scali.' fanno parte di una ma¬
novra recessiva effettuata
nella vana speranza di otte¬
nere. attraverso il taglieg¬
giamento dei consumi interni,
uni’mprobabile r ipresa delle
esportazioni. Tali prospettive,
invece, non hanno un reale
fondamento, a causa della
speculazione internazionale in
atto .sulle monete (il dollaro
è già vicino a quota mille).
L’esecutivo della FLM, inol¬
tre. ritiene sbagliata la pro¬
posta del ministro del bilan¬
cio di restringere la capacità ‘
di spesa d^li enti locali per
stornare le risorse in inter¬
venti straordinari nelle zone
terremotate .
Una cosa — dice la FLM —
è definire un piano organico
di rinascita delle zone colpite
dal sisma e dell’intero. Mez¬
zogiorno; mobilitando li Pae¬
se e le sue risorse, «Utra cosa
. è-invece perseguire una linea
di riduzione dei consumi so¬
ciali e popolari per fini re¬
cessivi giustificandoli con la
tragedia del terremoto. A tut-
foggi, infatti, non esiste un
quadro preciso delle necessi¬
tà finanziarie e del pro¬
grammi di intervento.
Fatta questa premessa,^-1
lavoratori non negano che i
sacrifici per li Mezzogiorno
»ano necessari, ma'essi de-
Accordo sui pagamenti
per la guardia medica
Un accordo tra amministrazione comunale
e rappresentanti sindacali dei medici risolve
il probleiM' delle retribuzioni degli operatori
della guardia medica. Gli assessori Bernabei
e Bassi hanno informato che i pagamenti sa¬
ranno organizzati cosi: ieri sono state pagate
le competenze di agosto e di settembre, mar¬
tedì quelle dì ottobre e sabato 20 quelle di
novembre.
' Se per i primi due mesi si registra un ri¬
tardo, questo viene compensato per i paga¬
menti di ottobre e novembre, anticipati rispet¬
to al termine dei 45 giorni concordato con i
sanitari.
Per quanto riguarda altri problemi sollevati
dai rappresentanti sindacaU dei medici, e con¬
cernenti il trasferimento totale della gesticme
del servizio alle Unità sanitarie loc^ e la
»ua riorganizzazione, è stata convocata una
riunione tra le partì che si terrà mercoledì 17.
Domani manifestazione
dei pensionati
Domani mattina, alle ore 9,30. all’Audito¬
rium del Palazzo dei Congressi, avrà luogo
una manifestazione regionale di pensionati
per porre al governo e al parlamento una
sollecita approvazione del disegno di legge,
all’esame della Camera dei deputati, sul
riordino prevideirziale e per procedere, dopo,
alla legge di riforma della previdenza.
Alla manifestazione, organizzata dalla
CGIDSPI, CISL-FNP e UIL-UILP, parteci¬
perà il segretario regicnale. .della CGIL,
Gianfranco Rastrelli. Saranno presenti an¬
che 1 consigli di fabbrica delle piu impor¬
tanti realtà produttive' della Toscana.'
In un documento, i sindacati di categoria
chiedono che al problema generale della
previdenza vengano aggiunte altre questioni
di immediata attuazione, come il problema
della trìmestiaiizzazione, l'aumento della
base pensionabile dei pensicnati dell’assi-
curazione generale obUigatorla, l’appiicazio-
ne del duplice congegno scala mobile-aggan¬
cio della dinamica salariale.
vono essere selezionati e fi¬
nalizzati a precisi program¬
mi, sulla base anche un
consenso generale da costrui¬
re nel Paese. - .
Secondo la FLM, attuare'In
una situazione del genere una
politica recessiva è un fatto
irresponsabile che i non • può
che portare ad un crollo del-
l’àttività produttiva e dell’oc¬
cupazione. 1 <
• Per questi motivi l’esecuti¬
vo della 'FLM di PiretUje
chiede alle segreterie tofovin-
ciall, regionali' e '' nazionali
delia Federazione unitaria di
assumere immediatamente
precisi impegni per Tapertura
di, un confronto serrato con
il governo anticipando (e a-
deguandoll alla nuova situa¬
zione) i contenuti di una
piattaforma • ' generale sulle
scelte di politica economica e
di politica industriale senza i
quali i ' lavoratori - saranno
costretti a subire le scelta
recessive e l’attacco del pa- ’
dronato. !
«Tale iniziativa — conclude
la FLM — non può attendere
i tempi delia consultazione»
anche perchè su certi pro¬
blemi il sindacato non parte
da zero (fisco casa traspor¬
ti partecipazioni statali poli¬
tica industriale). «Chiediamo
perciò iniziative Immediate
tese a riportare 11 governo
fuori dalla logica del'prowe-
dimentl straoidlnari e a dare
risposte serie ai problemi del
Paese. Se a questo non si
dovesse andare a tempi rapi¬
di la categoria sarà impegna¬
ta In ~ prima persona a ri¬
chiamare l’attenzione ’ nel
Paese rispetto alle priorità e
al segno da dare aU'emergen-
za Non è possibile separare
ancora una' volta 1 emergenza
dal risanamento e dai cam¬
biamento dei termini dello
sviluppo».
f. ga.
I programmi delle TV locali
I I 1.1 .
VILE ELEFANTI
Non trasmette.
CANALE 41
Ore IO: Film - La tuga;! 1,30:
. Fanta Super Mega - Cartoons; 12: '
Il 'vengeio; 12.30: Grnccrto doipc-
tiicaìe: 13; Documentario; 13.30;
Film - Totò Fabrìzi • i gloranì
d’o99<; 15: Mazinser - Cartoons;
15,30: Film - II mare; 17: Pome-
rigg-'o rous'cale; 17,30: Splash *
Ouasi un pomeriggio per i ra¬
gazzi - Fanta Super Mega - Ma-
zinger - Vickia il vikingo, Boys
and Gìris; 19,30: Vetrina Musi-
:a'e: 19,45: Il Musicuore; 20:
.Spazio Redazionale; 20.30: Speci»-
• le Spoft; 21; Telefilm; 21.30: La
fettoria dei prati verdi; 22: Bel-
■ la belliss ma - moda • bellezza
con Italo Cìrr:; 23: Librerìa;
23,20: Telefilm; 24: Film - San-
' sue sull'asfalto.
R.T.V. 3*
1
Le svcgl'a dei ragazzi; 7: Film -
A cavallo della tigre; 8,30: Film •
Teto Lascia o Raddoppia; 10:
Film - La ragazza con la valìgia;
' 11,30; La pentola rubrica dì ga¬
stronomia; 12.30: Gackeen - Car¬
toons: 13; Lupo da lupi - Car¬
toons; 13,30: Mister Magò; 14:
Nakia Nakia - Telefilm; 15: Ga¬
ckeen • Cartoons; 15.30: Mister
' Magò - Cartoons; 16: Agente Spe¬
ciale - Telefilm; 17: Geckeen -
Cirtoons; 17,30; Lupo de lupi -
Cartoons; 18: Mister Magò - Car-
toons; 18,25: Nekia Nakia - Te¬
lefilm; 19,30: Gackeen • Car¬
toons; 20: Lupo de lupi • Car¬
toons; 20,40: Film - La ragazza
dalla pelle dì luna; 22,15: Agen¬
te Speciale - Teìefilm; 23,45: So¬
gni Proibiti; 24: Hlm - Perversi
ed occhi chiusi; 1.30: RTV 30 no-
stop • Programmi per tutta la
notte. -
TELE 37
Ore 10,30: L’incredibile Hulk -
Telefilm; 11,30; Una parola dì
fede; 11.45: Incontri con Fio¬
rella Mazze!; 12: Il due club -
Cartoons; 13: L’aveme e Shirley -
Teìefiim; 13,30: Ape Maga - Car¬
toons; 14; Disc Jockey; 15: Il
due dub - Cartoons; 15,30:
Rim - Brogliacdo d’amore; 17:
Avvenimento agonistico; 18: Char¬
lotte - Cartoons; 18.30:' Il clan
di Mr. Wheelc - Cartoons; 19;
Washington a porte chiuse; 20:
Charlotte - Cartoons; 20,30; Film
Brcczy; 22: Angle - Telefilm;
22,30: Film - Entrate senza bus-
•era - Telefilm.
J
- • TELI LIBERA PIRENEI
7,30: Oso Ciao - Cartoons;
8.30; Peline Story - Cartoons;
9: Star trek - Telefilm: 10; Pe¬
line Stmy - Cartoons; 10.30;
□ao. Creo - Cartoons; 11.30:
Cendy Candy * Cartoons; 12: Ciao,
Ciao • Cartoons; 13; Marameo -
Cartoons; 13,30: Pomerìggio iiv
tieme - con Ciao Ciao. Candy
Candy, La famiglia Adains; 19,30:
Peline Story - Cartoons; 20: Can¬
dy Candy - Cartoons; 20,30: Fuo¬
rigioco - a cura dì Goggioii e
Sendreili; 21,30: Rtm - Il pia¬
cere .della sua compagnia; 23,15:
Gran' Sei»; 0.15: Film - Là casa'
dell’amore; Polizia interviarte. ,
TELE REGIONE TOSCANA
Ore 12: Cartoni enìmeti;
12.15; La parola di Don Stefa-
.ni; 12.45; Grand Prix; 13,45;
Telefilm; 14,45: Ippica Corse al
trotto in diretta dall’ippodromo
Le Mulina; 18. Cartoni anima-
ti; 18,30: Pianeta cinema; 19,30:
Notiziario del Brivido Sportivo;
20: li grande Click di Catherine
Spaak; 20,45: Film - Il figlio
di Frankestein; 22.45: Oretocco:
La ribollita; 23,45: Arte Tosca¬
na oggi; 24: Rlm. -
VIDEO FIRENZE
te Ore 14,30; Film - Il sentie¬
ro dei Sioux; 16: Gli «ntenatì -
Cartoons; 16,30: Star» on ice;
17: Rim • Con .una meno ti
rompo con due piedi ti spezzo;
18.30: Film • Il trionfo di King
Kong; 20; Gli antenati - Car¬
toons; 21: Un’idea per un rega¬
lo; 21,15: Film - L'uomo che vi¬
de il tuo cadavere; 2230: Pro^
eimamente; 22,40: Rlm - La m»
la ordina.
RETE A - - ^
Ore 13: Henna « Bart>tra -
Telefilm; 13,50: Don Chiavacci;
14,20: I gioielli del VII conti¬
nente 14.50: Mondo spettacolo;
15,10: Film • Web II coraggio¬
so; 16,35: Vivere il futuro; 17:
Don CfMtck Castoro; 1730; Ma¬
go Merlino; 18: PieeaCBy; 1835;
Boy music; 1830: Romanot;
19.40: Gli animali: E0.40; Rlm -
Terza ipotesi su un caso di per-
. fettas trategia criminale; 22.05:
Petrocelli - Telefilm; 2330: Film
Rosemunda non perla ... ma spa¬
ra; 0,1: Le carousci de Paris.
- R.T.L.
Non trasmetta.
i -
- - 1 ,-
TELE TOSCANA UNO ' *
' Ore 10: Animaied ciassic - Car¬
toons; 12: Pop Com - MusTca-
. le; 13; Grizzly - Telcfilnt; 14:
■ Tannis: Conners-FIeming; 15; La
avventura è il mio mestiere: Ar¬
senio Lupin, Simon Tempiar.
Sempre tre sempre infallibili, Lou
Grant. Howai squadra tinque sa¬
ro; 19; Grizzly • Telefilm; 20:
Cartoni animati; 20,30: I sogni
nel cassetto - con Mike Bongìor-
‘ no; 21,30: Film - Crash l’idoto
del more; 23,15: Speciale ore 11.
• ' TOSCANA TV
. Oro 18: -Rlm; 19.30: I eoa-
c^i di Toscena TV; 20,10; Dick
^ Pewall Thàatret 20,35: Speca Aa-
gel - Cartoons; 21,30: Film.
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1 M • I I p* I E p:
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Domenica 14 dicembre 1980
FIRENZE
runità PAG. 19
Fra un anno molte attività ih un cascinale vicino al nuovo stabilimento
Anche la
Un'oasi
La Fondazione della Galileo seguirà lo spostamento dei lavoratori — Idee e progetti per non
disperdere quel profondo rapporto che si è formato con il quartiere di Rifredi e Tintera città
Un documento sul lavora¬
tori delie Oilicme Galileo die
vedremo U prossimo febbraio
sul terzo cenale televisivo è
1 ultima delle inldative cultu¬
rali della FLOG. Si somma
alia vastissima attività che
questa associazione ha pro¬
mosso e realizzato nei suoi
irentaclnque anni di vita.
La FLOG (fondazione lavo¬
ratori officine Galileo) il
prossimo anno, piobabUmen-
te in autunno, lascerà la vec¬
chia sede di Rifredi per se¬
guire la nuova fabbrica nella
zona industriale tra l’Osman-
«oro e campi Bisenzio. Non
è esagerato affermare che si
tratta di un fatto storico per
tutta la città.
Firenze con il trasferimen¬
to dello stabilimento a Campi
è innegabile che ha perso un
tassello importante di quel
mosaico complesso e solido
di rapporti sociali di co¬
scienza civile. Per quasi ot¬
tanta anni si può dire che il
quartiere di Rifredi e gli ope¬
rai della Galileo sono stati
tuttuno, una simbiosi che ha
prodotto momenti emblema¬
tici nelle relazioni sociali e
nei valori culturaU di una in¬
tera città.
Con il trasferimento della
FLOG vogliamo ridurre la
perdita al minimo, anzi pos¬
siamo cogliere questa occa¬
sione per ampliare l’attività
dell’associazione e promuove¬
re iniziative rivolte non solo
a Firenze ma anche ai lavo¬
ratori della Galileo e a tutti
gli operai delle numerose
piccole fabbriche che si tro¬
vano nella zona industriale
vicino a Campi.
Ad illustrare queste inten¬
zioni e questi progetti futuri
è il presidente della FLOG,
Giancarlo Malavoltl.
La nostra ambizione è
quella di costituire un centrvo
culturale e ricreativo a Cam¬
pi vicino al nuovo stabili¬
mento, dice Malavoltl, e non
ci nascondiamo che è ,una
scommessa molto gròssa,
quasi una follia se pensiamo
alla situazione attuale di
quella zona. Decine e decine
di fabbriche, quasi tutte di
piccole dimensioni, luoghi di
lavoro assai separati l’uno
daU’altro. possibilità di po-
chl.ssiml contatti sociali,
trasporti e collegamenti con
la città non sempre comodi e
veloci. Un ambiente insomma
nel quale quando si entra la
mattina si rimane per quasi
tutto il giorno isolati.
Il trasferimento ' della
FLOG ha. fatto nascere l’idea
originale (e molto coraggiosa
anche), di dare vita ad un
punto prestigioso di aggrega¬
zione sociale, di vita cultura¬
le e* ricreativa. Nel cascinale
in via di restauro davanti al
nuovo stabilimento trayeran-
no posto la biblioteca, e molte
delle attività che ancora a-
desso ^ svolgono nella vec¬
chia sede di via Carlo Bini.
Il complesso del Pcggetto.
impianti sportivi, auditorium
ed attività musicali, resteran¬
no di proprietà della FLOG e
saranno sempre a disposizio¬
ne di tutta la città.
Migliorare la qualità della
vita In una zona piena di
fabbriche; cosi si potrebbe
condensare il programma
della FLOG. In altre paiole
rendere meno Isolata dalla
società l’attività di lavoro, ri¬
costruire anche là l'ambiente
umano. e quell’aggregazione
Sociale che permettano di
andare oltre il rapporto quo¬
tidiano con la fabbrica.
E’ un progetto apprezzabile
e la FLCXl da sola non può
farcela. Va da sè che un’ope¬
razione di questo tipo che
non. si può limitare ad un
trasferimento burocratico in¬
terno ai lavoratori della Gali¬
leo. deve vedere coinvolti in
primo luogo i Comuni e gli
altri enti pubblici. I dirigenti
della FLOG hanno già illu¬
strato il programma alle am¬
ministrazioni comunali di Fi¬
renze, Campi e Calenzano, al¬
la provincia e alla Regione.
Stanno preparando anche un
libro bianco su tutta l’attività
dell’associazione fin dalla sua
nascita che sarà presentato a
primavera nel corso di una
giornata di studio organizzata
par affrontare i problemi del
trasferimento.. . ..
■ L'impegno degli enti locali
non saerebbe affatto secon¬
darlo. Pensiamo ad esempio
al modo di utilizzare certe
aree che si trovano in quella
zona industriale e che il pla¬
no regolatore ha già previsto
come destinatarie dì impianti
sportivi. Oppure alla utilizza¬
zione di centri sociali vicini
o da promuovere sempre in
quella vasta area. . .
La FLOG ha rappresentato
uno stimolo significativo per
tutta la città. Nella bibliote¬
ca si conservano documenti
originali della storia del mo¬
vimento operalo fiorentino;
nell'archivio si possono con¬
sultare giornallnl di fabbrica
del periodo 1948-52 quando lo
stabilimento era autogestito
dagli operai. Dalla BTX5G,
negli anni della guerra fred¬
da, partirono molte iniziative
che portarono poi al conve¬
gno delle grandi città pro¬
mosso dal sindaco La Pira.
Fino ad arrivare al progetti
recenti, degli ultimi anni: il
centro per le tradizioni popo¬
lari (musica dei popoli, ras¬
segna di blues ecc,), la sala
per l'ascolto (mediateca) che,
ha detto il coordinatore, Gil¬
berto Gluntini. apriremo al
Poggetto nei prossimi mesi,
la sezione di ricerca sulla
cultura e i valori aU’lntemo
della fabbnca. l'archivio fo¬
tografico (5000 foto) e le se¬
zioni spedalizzate della bi¬
blioteca.
Luciano Imbasciati
Ciclo di film da domani all’Artigianelli
Rìvìsdtmda Oggi Weimar
tra speranza e
tiétla storia della cultura
occtientule Weimar è qualco¬
sa di più della cittadina della
Turingia che salutò nell ago¬
sto del 1919 la costituzione
della Repubblica tedesca ri¬
messa in piedi dalle sanzioni
di Versailles: è un periodo,
una stagione morale, la
summa di contraddizioni e
speranze di una nazione nella
drammatica svolta tra rivolu¬
zione, socialdemocrazia e na¬
zismo, l’appuntamento man¬
cato della democrazia occi¬
dentale.
Per questo l’ombra di
Weimar ricorre come una
maledizione non appena il
punto di rottura dei sistemi
sembra avvicinarsi, passibile
di qualsiasi direzionalità, sia
in senso progressista che in
senso reazionario. Il cancel¬
liere Hitler e l’incendio del
Reichstag (’33) fecero crolla¬
re definitivamente le speran¬
ze della traballante Reìnibbli-
ea, ma quei quindici anni
della storia tedesca resteran¬
no tra i più intensi, tra i più
rivoluzionari per le potenzia¬
lità individuali e collettive
che seppero esprimere, per il
fermento di idee e di crea¬
zioni artistiche, per la porta¬
ta intemazionale che seppero
emanare.
Il cinema, tra i protagoni¬
sti di quegli anni violenti,
proprio da Weimar traeva gli
impulsi a trasformarsi defini¬
tivamente in settima arte, a
coniare un linguaggio sno
proprio, a diffondersi tra le
masse. Non c’è circolo del
cinema che non programmi
almeno una volta l’anno un
ciclo sul cinema espressioni¬
sta tedesco, ma più spesso tl
' campo si allarga per abbrac¬
ciare tutta Fattività cinema¬
tografici fio'-ita in quel pe¬
riodo: ba^ti ricordare la mas¬
siccia rassegna organizzata
dal Comune di Firenze « Il
cinema della Repubblica di
Weimar* cl Parterre, due
anni fa.
Ma Weimar non ha ancora
esaurito il mo influsso: ne fa
fede la televisione che dedica
alla « Repubblica incantata »
una trasmissione in più pun¬
tate, ne fa fede il ciclo dt
film che parte da lunedì al
cinema Artigianelli organizza¬
to dal centro linguistico Koi¬
né in collaborazione, addirit¬
tura, con il Comune di No¬
rimberga, oltre quello di Fi¬
renze- e il Quartiere 3.
Parafrasando il titolo del
classico libro di Kracauer
«From Caligari to Hitler*, il
ciclo rivisita con pocfti, signi¬
ficativi esempi, il percorso
intemazionale suggerito dal
critico che inde nei fantasmi
dell’espressionismo i segni
premonitori, le fobie colletti¬
ve per l’ascesa di un nuovo,
incontrollabile homunculus
che avrebbe travolto il suo
creatore, la socialdemocrazia
Il cinema può essere,
anche nella rilettura storica
proposta dagli organizzatori e
sostenuta da incontri, semi¬
nari e tavole rotonde, un oc¬
chio dilatato che consente la
decodificazione dei segni con¬
fusi di un’epoca di trasfor¬
mazioni, colta attraverso le
inquetudini a i presagi di
Lang, gli appelli di Pab'st. la
disperazione di Mumau, pri¬
ma che il regime si im¬
padronisse anche . deU’arma
più forte,
Weimar oggi non è curiosi¬
tà archeologica, fi Golem può
ancora sopravvivere o dormi¬
re in qualche anfratto delle
democrazie. m m «
9* m. r.
Una rassegna allo Stensen
Passi di danza
a 35 millimetri
' Da ieri sino al 17 dicembre l’Ente Teatro Romano di Fiesole
organizza un ciclo di films sulla Danra Lkuitemporanea. L’ini¬
ziativa. résa' possile d^a o^imrazìone del Goethe Institute
di Roma, l’Associazipne Italia-UR3s di Roma* Tfastitut Fran-
9 ais de Florence e le ambasciate del Canada. Olanda, Francia
e Unione Sovietica, si svolgerà allTstituto Stensen di Firenze,
Viale Don Minzmii. 2S/A.
Scopo dell'iniziativa la rivalutazione di questo settore arti¬
stico, pressoché sconosciuto ed ingiustificatamente trascurato.
Fonneranno la Rassegna una serie di documenti e rappresenta¬
zioni Rimate nell’intento di soddisfare le esigenze di documen-
Uiztone e di verifica che vengcmo da parte degli allievi deUe
acròie di danza e de^ appassionati a questo genere di spet¬
tacolo.- V • ^ -
Nei cinque giorni di spettacolo passeranno dallo schermo
dello Stensen filmati. provenienti dalle principali scuole di
danza di tutto il mondo.
Succèsso al C APITOL
L'ultimo capojavoro di Stanley KRAMER,
il regista che può vantare 15 PREMI OSCAR
0<K VAN CrrXt KATHiffN OUmUkN
STANuiv licR AMER
UNOsniiNOGASoinoiiiuGni
MANZONI
UNA INAFFERRABILE VALANGA DI RISATE
COL PIU' IMBRANATO CASINISTA DEL SECOLO
FULVIO LUCISAf\IOv<=f-,t^ - .,
CASTELLACCI PIIVJGITORF
„ MjujttiM rtAnrro-,
• v TAJVW
VideoFirenzc
Con voi
ANCHC LA
Domenica
DALLI
14,3t
I PROGRAMMI
DI
VI DEOFI RENZI
OGNI GIORNO
SU
c L'UNITA' *
Successo al METROPOLITAN
LANDÒ BUZZANCA i*NfT «CREN
DANIELA POGGt CL ADDINE AUGE»
Prestami
tua %Ioglie
MASSIVO SOLDI
\
r 0( N70 MOK-'Jli/dNI
p;ppO FqflfVCO
IL CASINISTA
PEMZQ VIGMAGNAWl -, «
' ■ iV -SEPCIO LEOMARCH • SflL BORGESE
E\ZO CfllNi\flVaLE ■ - . PIER FRANCESCO PINGITOPE
•. - i. ; ■ alEssamdroni • raimonoo casteili ■ Hi- '
TA..ÌAN iMTEBAiATIOMAL FILV - COLORE DELLA telTCOLOC
SCHERMI E RIBALTE A FIRENZE
ODEO
RENATO POZZETTO • ELEONORA GIORGI
MI8
MOGLIE H
E’UNA mSL
STREGA K *
HELMUT BERCER if
.-..v A''Tf,,»M:i K pipoLo Br
VAkKJ t V(T ioghi I. Il 1. HI -
CINEMA
ARI8TON
Piazza Ottavlanl • TeL 287 833
(Ap. 15)
L'iMla di MIchiel Rltcha, In technicolor, con
James Caan, David Warner, Angela Punch
McGregor. ‘ . ..-i ■ '
(15,30, 17,55, 2Q.20, 22.45)-
ARLECCHINO SEXY MOVICS
Via del Bardi. 27 TeL 384.322
(Inizio «peli, ore 15,30)
Pernerolie anlholofy, in technicolor, con ' Btr-
flltta Almatrom, Roaamarle Bora. (VM 18)
CAPITOL
Via dei Castellani - Tei. 2)2 320
Eccezionale giallo misterioso: Uno strano case
di omicidio, a Colori, con Dick Vin Oljkt,
Kathieén Qulnlan, Maureeh Staplatdn, Batn
Bridgts. Regia di Stanley Krsmar. ,
(15,30, 18. 20.15, 22.45)
Corso
SUPERSEXV MOViES N. »
Borgo degli Alblzi - Tel. 282 687 -
(Ap. 15) :
Ragazzine di buona famiglia. In technicolor,
con Jessica Deme, Sylvia La Fontalne, Merla
George Pascal. (VM 18)
(15,25, 17.15. 19,05, 20,55, 22,45) ’
EDISON
Piazza delia Repubblic*. 5 - Tel. 23.110
(Ap. 15) 1
Il pap'occhio, di Renzo - Arbore, - In techni¬
color. con Roberto Benigni, Isabella RoesaF
Uni. Le sorelle Bandiera Renzo Arbore,
(15,15, 17,15, 19. 20,45, 22,45)
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Via Cerretani. 4 • Tel. 217.798
(Ap. 15)
Capitelo fecondo, diretto da Robart Moor, In
technicolor, con Jemet Caan, Manha Mason.
(15.15, 17,45, 20,10, 22,45)
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Faaclpatlon, In. tachnlcolor, con Franka Mal,
Brigltta Lahala. (VM 18)
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technicolor, con Robert Redlord. Yaphel Kotlo.
(15,10, 17,45, 20,10, 22,45)
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Renzo Montagnani, Bombolo, Enzo Cannavala.
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Buzzanea, Janel Agren, Rthzo Montagnani.
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Brubakar, diretto de Stuart Rosembatg, Hi
technicolor, con Robert Redlord, Yanette Cotto,
iene Alexander. '
(15.15, 17,45, 20,15, 22,45)
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(Ap. 15) •
Mia moglla è una etrega, di Castellane •
Pipaio, in technicolor, con Renato Pozzette.
Elp.ip-'ns L>» tgnzi e Helmut hergar.
(15,10, 17.05, 18.40. 20,40. 22.45)
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11- fUni e loperdivertenHsslmo *s L'eetee hlft
pazze del mende, diretto de Jlm Abrthems.
David - Zucker; Jerry Zucfcer. In technleoler,
con Rebert Hays'a Julle H a g e rty.
(15,30 17.20 19.10. 20,50. 22.49)
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mo: La vere tierle delle meneta di Mente,
e Colori, con Zera Kerove, Anthony Fremtn.
Un film, di Stefen Oblowsky; • (VM 18)' - -
(l8,30r^ 17,1S,-Ì9, 20.45, 22,45) •
VERDI -
Via GhlbelUna. - - ; '
L'iwenlnniMto più : «óttrotwneiito dlvérttntd
della etagionclll rentneii conire hrttt. a Celeri,
con Paolo Villeggio e Milena Vuketic
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ADRIANO ~~ ~
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con Edd'te Barrii. Irene Cara.
(15,20. 17.50. 20.30, 22,45)
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color. con Maximliian Schcll, Anthony Perkint,
Ernest Borgnìne. Robert Poster. Per tutti!
(15, 17. 19, 20.45. 22,45)
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le nuove divertenti avventure di: Candy Candy.
a Colorì, con Candy. Anthony, Tercnct, Archie,
Star e Klin.
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CAVOUR ■'1. • ;
Via Cavour • Tel- 5P7.700 '
(Ap. 15,30)
Zacchere, miele « pe p e r e w c l e n, in technicolor,
con Pippo Franco. Renato Pozzatto, Edwige
Fencch, Lino Banfi.
(16, 18.15. .20.30. 22.40)
COLUMBIA
Via Faenza - TeL 212.178., .
(Ap. 15,30)
Hard core rìgoresamante vietato minori 18
anni; in technicolor: - Le. aagrele eeeerienaa
di Lece e .Fanny, con Danlete Giordano, Fer-
rin Julia e Brìgitte Ven Meerhaegfw.
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Via della Fonderla ' Tel 22S 643
Un film tpatsoee e divertente; Odte le bl eede .
In teehnicoior, eoo Enrico Montetano, Jaan
Rochcfoet, Cerlnno Ocry, Ivan Desny. Per
tuttil
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CAp. 15)
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(Ap. 16)
in edizione integrele, R cepoltrore di Lecfilno
Vitconri: Ledwigi. in tedmlceior. con Helimit
Bergcr. Romy Setmeider. Trevar Howard. Ri¬
chard Wagner Per futtìt
(Seett. eie: 16,15, 20.30)
FIORELLA
Vi» D’hnnunzto • TeL 960.240
(Ap. 15,30)
Da un libro famose eh film- thipendo. In
technicolor: Jach Leedee alery, con Rod Stel-
ger, Angie Dldcnsen e Jeff East. Par tuttil
(15.30. 17.20. 19.10, 21, 22,40)
FLORA sala
Piazza Dalmazia • TeL 47ai0}
(Ap. 15)
He fatte iplaaa, scrine. d i rette e tnlerpretete
de Maurizio Nichetri. In fachnleelor Par fetta
(Ult. Speri.: 22,45)
FLORA SALONE
Piazza Dalmazia . TeL 470.101
(Ap. 15)
The Meca Hate (fi beco nere), dirette da
Gary Neiten, in technicoler, con Maximillan
Shell, Anthony Perttìnt. Emeit Borgnlne.
Par tatrit
(15. 17. 18,50, 20.40, 22,45)
GOLDONI
Via del SerrafU - TeL 222.437
(Ap 15.30) _
Palme d'oro ai Pes t i ^«^Cinnet
Kurosewe. in lechnlcalar.
(15.45 19. 22.15)
IDEALE
Via Plorenmola' Tel. 10706
CM ea peiead i tg Rt eg Mito a ow. di Michele
Lupo, in technicolor, con Bud Spencer. Par
tutta
ITALIA
Via Nazionale - TeL 311.069 . '
(Ap. ore 10 sntlm.)
Le zia di Monica, in technicolor, con Kerin
Wall, Magda Kenopkt. (VM 18)
NAZIONALE
Via Cimatori . Tei. 210.170
(Locale di ciefse per temigile)
Proseguimento orime visioni.
Il miglior Hlm dtil’annol Un eapeltvoro di
humor di grazia d’ironia: Oltre il giardino,
a Colori, con Peter Sellerà e Shirley Mac Laine.
(15,30, 18. 20.15. 22.45)
IL PORTICO
Via Capo del Mondo - TeL 675 930
(Ap. 15,30)
Ho fatto apItiM, scritto diretto e Interpre¬
tato da Maurizio NichettI, in technicolor.
Per tutti!
(Ult. Spett.i 22,30)
PUCCINI
Piazza Puccini Tel 363 067
Voltali Eugenio, di Luigi Comencinl, con Da¬
lila DI Lazzaro, Saverlo Marconi, Bernard
Bller, Francesco Bonelli, Carole André, Mcmé
Perllnl. A Colori per tuttil
(15,30. 17,15, 19. 20,45, 22,30)
VITTORIA
Via Paganini Tel. 480 37»
Due sotto il divano, diretto da Rontid Neo-
men. In technicolor, con Walter Maltheu e
Gienda lackton
(15. 17. 18,55, 20,40, 22,40)
CINEMA D’ESSAI
AB8TOR D'ESSAI
Via Romana. 113 Tel 222 386
Un film scritto e diretto da Giuseppa Berto¬
lucci: Oggetti smarriti (1980). con Marian*
gela Melato e Bruno Ganz. Colorì. L. 1500.
(15,30, 17,20, 19,10, 21. 22,45)
ALFIERI ATELIER
Via dell’Ulivo • Tel. 282.137
L'ultimo grande colpo delle « pantere grigie si
Vivere alla grande, di Martin Brest, con Robert
Burns, Art Carney, Lee Strasberg,
Ingresso L. 2500 (AGIS 1500)
(14. 17. 19. 21, 23)
UNIVERSALE D’ESSAI
Via Pisana. 17 • TeL 226.196
(Ap. 15,30)
Una feroce regulsltorla contro II poteer, una
satira della casta de! giudici... E giustizia per
tutti, con Al Pacino, Lea Strasberg. Colori.
L. 1200.
(Ult. Speri.: 22.30)
SPAZIOUNO
Via dei Soie. 10 - TeL 315.634
c Alfred Hitchcock »
(Ore 18,30): Notoriua. ramante perdura.
(Ore 20,30): Il ceso Paihdine.
Domani: ore 18,30 The secret egent. Ore
20,30 Sabotege. Ore 22,30 Neterfus, l’amen-
le perdute (replica).
ANDROMEDA ATELIER
Via Aretina
Omaggio al cowboy: Steve McQueen In: Tom
Hom, di William Wyard. Ingresso L. 1500.
(Speri, ore: 16,30. 18,30, 20,30. 22,30)
ALBA (RItradi)
Via F Vezzani - TeL 453.296
(Ap. 15)
Nadia Cassini è L’Infermiere nella corsie del
; militari, e colori, con Lino Banfi e A. Vitali.
Per tuttil ‘
(Ult. Speri.: 22.30)
OlOLIO (Galluzzo)
TeL 204.M.93
(Ap. 16)
L'ultimo cecclatere, in technicolor. Per tutti.
(Ùlt. Speri.: 22,45)
LA NAVE
Via VUlarriagna. Ili
Un film avventuroso: L’tsole mi si or i o e e • 6
capitane Nemo. con O. SheriH.
L. 900/700
(15, 17, 20,30, 22,30)
CIRCOLO L’UNIONE . .
Ponte a Ema «Bus 21 -,33)
(Ore 16, si ripeta 11 primo tempo)
Póntcrlggle clnemétogrhfiéo-del Regdssii C«s
telata Khn delta Walt. Disney ttint: Del pagè'
aef dae fami Una divattanM'-'comniedib di
' Walt Disney.■ '•
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Walt Disney presenta: La agade nelia rpeets.
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piazza S. Blmona -
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del conigli (Meraviglioso cartoneanlmate a
colori}. Dello ere 20,30 in poh iea — Cbrfat
i ug erst av (In engllah) con sott. in Italiano.
Shows Bt: 6.30 10.30
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Via D. Compagni Cure .
Hlm di fantascienza! 2001 ...e di aaa a neflg
apazie, in technicolor.
(Speri, ore: 14,30, 16.15 18)
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- Sergio Corbuccì, bi tectmicolorl Non 11
Éwace giù amonL Per tuttil -
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ROMITO
. Via del Rmnlto ■
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La commedie nel cinema: Ln geZnlaùeOanla
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Steghensen. (VM 14). Sole oggi.
(15,30. 17,15, 19, 20,45, 22,30)
MICHELANGELO
(Ban Casclano Val di PeM)
(Ap. 15,30)
Divertente a Colori: Una moglie 2 amici a 4
amenti, con Renzo Montagnani, Veronica Ml-
rlel a Luciano Salce. Per turili
TEATRI
1 -■
PG93
DANCING CINE DISCOTECA
i Rlae m o (EMFOLI) - TeL 8ni/998J8l
OGGI POMERIGGIO
LIGHT and SOUND
COR le iltiiiio Rovitìi della New Meco Meiic
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STASERA •
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TEATRO DELLA PERGOLA
Via della Percola - .
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straordinaria edizione italiana di un grande
successo londinese
Da martedì; Glauco Mauri In ■ Mecbeth a di
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TEATRO COLONNA
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Lungarno Ferrucci Tel 68.10.550
Bus; 3 • 8 - 23 • 31 • 32 33 .
Strepitoso successo, Ghigo Mesino t Tino
Vinci' presentano: a La para poppine delle
pippa s, con ’ Nella Barbieri,- Lina - Rovini,
Prenotazioni al 68.10.550
Spettacoli: giovedì, venerdì, sabato ora 21,30|
domenica e iestivi ore 16,30 a 21.30), -
(Strepitoso successoli!) ...
TEATRO AMICIZIA
Via n Prato Tel 218 820
Venerdì e Sabato alle ore 21,30, Domenica •
Festivi, alle ore 17 e, 21,30. Le Compagnie
del Teatro Fiorentino diretta da Wanoa Pa-
squlni presenta: LA NOVITÀ' ASSOLUTA:
• Se la moglie l’é molesta, si divorzia e ai
fa lesta ». Tre arii comicissimi di Marie Ma-
rotta. IL venerdì- sono valide tutti
LE RIDUZIONI AGIS.
TEATRO NICCOLINI
(già teatro del Cocomero)
Via Hicasoll 5 Tel 213 282
Ore 16,30 TEATRO STABILE DI TORINOs
Adriana Asti:. * Coma tu mi vuol », dt L.
Pirandello, regia di Susan Sontag, con Osval¬
do -Ruggeri, Maria Fabbri, José Quaglio. Gian¬
franco De Grassi.
(Ultima rappresentazione, pubblico normale)
CENTRO HUMOR SIDE
‘ Vl:-i V Emi-HH’hic tU3l Tei 48U.‘261
Stasera, ore 21,30: «Tra- notti prima* quin¬
dici eventi teatrali in tre sere con 14 attori
autori,, fiorentini. NOVITÀ' ASSOLUTA! (Ul¬
tima sera).
TEA1RO AFFRATELLAMENTO
•Via G.P Orsini. 73
'.Alla ore 17. La Comunitb Teariala itallaiw
oresenta: « Iliaci» ». di Giancarlo Sene. Pro¬
dotto dal Comune di -Firenze a dai Centro
. Teatrale Attraieiiamento ei Festival di Spoleto
1980. Prenotarsi ora 10,30-13 • 15-16,30.
Tel. 6812191.
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IL PROGRESSO
Via Vittorio Emanuele 135
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Da sabato 13 a domenica 28 dicembre (tutti
t saboti ora 21.15, domeniche e festivi ero
16,30) 3^:-'mesa di repliche delle Cooperativa
Teartale di Fiorino », con Giovanni Nannini
In « La trovata di •or’Orazio >, 3 atri bril¬
lantissimi di Giulio Svetoni. Pranotarel et
496670. Ultimo dell’anno In grande allegria
con Glomnnl Nannini ■ Casanova.». VHa Ng-
va ». SI accettano gib la orenotazionllll
CENACOLO DI SANTA CROCE
Martedì 16, ore 21: Orchestra Medicea Laurei»-
ziana. Musiche dii GORELLI, BACH, MOZART,
Violiniate: MASSIMO NESI. Dlreltoras PIER¬
RE ALAIN URISARl. Biglietti: Agenzia Ante,
P.zza degli OriavionI 7/r.
CIRCOLO ARCI e LE BAQNBBB»
Centro dell Arte Vito Frazzi) r
Concerto della plenisle SUSANNA SGRILLt.
pemehlca 14 Dicembre 1980; ore 11: ScuaMi
E lementare P. Calamandrei. Via Ciaaft
Bacnesc SCANDtCCI (Linea 27).
TEATRO CINEMA ARTIGIANELLI '
Via dèi Serragli
Domani 15 dicembre. Centro Kolnd Ccmfrg-
radlo, Firenze Spettacolo Volkaechuia di N«>
rimberga con la coUaberazione del Comune dt
Ffrenzé Consiglio , di Quartiere . 3, per la raa-
seghà: 4 Dal Óori. Caligari e Hitler », Ore Ifk
.-ll'.:BabiiMrie del Dori. Caligari, di R.
.Ora 20; I NlbriUhght dt F. Làng. Ori 22:
I Nibelunghi (seconde parte) - di F. Lans
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Ora 16,30; La Compagnia Anreboroa prasanMi
Giulia Round Giulia e algnarlaa Gtaftae» .di
- A. Strindberg. Regie a Spazio di KarillL
TEATRO METABTASIO
Via Cairoli. 61 - TeL 0674/33.047
Prato
Ore 16,30. la Compagnia - Tauri* .
Toaieeno. presenta: Qui' comtnda la
dai aigaor Bonaventura di Sergio Tefan*.
TEATRO ORIUOLO
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Teatro Regionale Toscane - Comune dt Flr
Pomani 15 dicembre, ore 21,15 * Prime na¬
zionale »: Alfredo Bienchi in ■ Univa Teeca-
na in becca fiorentina », recita, con G'useopa
Friceili pianista. (Informazioni a prevendita:
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•XCBLiNMIi Fantoati cantra
►I (
M Italia) __ _
Martam n. 8 • Talafa n it wn.lh • «lÀsi
ff.ru
/
\ ..
PAG* 16 l’Unità
V l
NAPOLI
\
Domenica. 14 dicembre 1980
Do oggi olla proea il Piago di
prmo elèil^ di senz^etto
ieri
Riguarda novemila persone ~ Sì renderà necessario un nuovo confrollo degli stabili lesionati?— Vommi-
nistrazione comunale non si oppone ma chiede tempi brevi — Firmata la convenzione Comùne-Università
ìito diretto con là PcffòiMi^
L'anno scorso, di questi
tempi, gli iscritti al PCI era¬
no 28.223. Quest’anno sono
14.702. Mancano dunque cir¬
ca 13.500 tessere.
Parte da qui. da questi da¬
ti, una discussione estrema-
mente franca con il compa¬
gno Salvatore Vozza, della se¬
greteria provinciale del PCI
e responsabile dell’organizza¬
zione.
La prima domanda è d’ob-
bligo: perchè questa flessio¬
ne? Vozza affronta il proble¬
ma di petto, si vede subito
che non ha alcuna intenzione
nè di minimizzare nè di cer¬
care inutili e superficiali giu¬
stificazioni. « Tanto per co¬
minciare — ris[X)nde infatti
— sarà bene chiarire che que¬
sta tendenza l’avevamo av¬
vertita anche prima del terre¬
moto, prima cioè che tutti gli
sforzi, tutte le energie dei
compagni si concentrassero
su questa ennesima e gravis¬
sima ^ emergenza >. Dunque,
perchè? « r;' innegabile —
continua — che quest’anno la
campagna di tesseramento
, è partita tra mille difficoltà,
sia politiche sia organizzati¬
ve. I tragici fatti di questi
giorni, poi, hanno accentuato
ancora da rinnovare
ritardi e limiti che già si era¬
no manifestati >.
. 'Detto - questo, però. Vozza
ci tiene ad operare alcyni di¬
stinguo e ad articolare me¬
glio il suo ragionamento. Le
sezioni — ecco uno dei punti
che per primo sottolinea —
stanno lavorando al meglio
delle loro possibilità. Dovun¬
que ci sono iniziative, dovun¬
que .1 comunisti sono in pri¬
ma fila per fronteggiare una
situazione che è poco defini¬
re drammatica. Ed è proprio
da qui che bisogna partire
per un rilancio del tessera¬
mento, per far fare alla cam¬
pagna di proselitismo quel
saltò di. qualità indispensa¬
bile. "
« In questi giorni —* dice —
i comunisti hanno coinvolto
intorno, alle loro'iniziative ce¬
ti' e soggetti con i quali non
sempre c'è stato un rapporto
cosi stretto e proficuo; han¬
no fatto leva su contributi
, nuovi ed originali; hanno
"scoperto" risorse e intelli¬
genze. Bene. - 'Ditto ' questo
non deve andar perduto. An¬
zi. bisogna ' consolidarlo, ed
estenderlo >. ^ -s . .. , - .
• E* un-discorso tanto più va¬
lido oggi, quando cioè si
aprono problemi e prospettive
di grande portata. « Dalla
emergenza dr questi giorni —
spiega Vozza — biso^erà
XMissare alla ' fase della rico¬
struzione e del risanam^to.
Avremo - allora : bisogno di
idee, di progetti, di'forze ca¬
paci di fare i conti con que¬
sta nuòva realtà». Non sono
còosidtfazioni astratte, piut-
t<»to ^ flessioni su esperien¬
ze* già realizzate. < Penso —
dice Vozza — al modo dfxae
stanno tevorando i compagni
di - CastéUamniaré, della zona
orientale di Napoli, di Stella,
tutte zone dove le conseguen¬
ze del terremoto sono state
particolarmente pesanti e do¬
ve. nonostante-: tutto, l’inizia*
Uva - politica non ha subito
cali o flesMonì
A- Sarebbe comunque sbaglia¬
to — ed è'lo'stesso Vo^ a
sostenerlo — appiattire tutta
la problematica idei tesserà-
mento e del ràfitn-zamento del
PCI sul fatU drammatici del
dopo-terrèmoto. Una nuova
fase politica si è aperta, sia
a livello locale che naziona¬
le. Le recenti posizioni del
PCI hanno rimesso tutto in
movimento. Non solo: si ripro¬
ne. con più forza che in pas¬
sato, la « questione morale >
e contemporaneamente la gen¬
te si interroga sul ruolo dei
partiU. 'v ^
;. Una prima scadenza devono
essere proprio quésti giorni
del periodo natalizio, che so¬
no sempre stati un'occasione
per discutere con la gente,
per riflettere interne.. .,r
• < Uno sfOTM parUcolare —
conclude Vozza — devono
compierlo i compagni impe¬
gnati nelle fablmcbe.' perché
è alla ‘dasse c^keraia. del re¬
sto come sempre;'che in que^
sU'^omi spé^ un ruolp de¬
cisivo di direzione e di inizia¬
tiva' politica». '
Cimiteri - Contro gli altri iiìdiziiàti iioh è emerso niillà '
_ _ ' / ■
Mandato di cattura per Barbato (Psdi) *
L'inchiesta $1 avvia alb conclusone £ :
L’ex assessore finora non è stato trovato —* Le : inda^ni svolte conferma¬
no^ la completa estraneità del compagno Luigi Imbimbo da ogni illecito
L'affare-dmiteri si avvia: alla concia- f. calcolo apprcjssimativo Tespemente re-
siorie. Il'sostituto procuratore Arcibaldo
Miller ha emesso un .-àltco.-ordine:! di-
cattura e la . vicenda ha mmai i 'con¬
torni più chiari. £
Le manette dove\'ano scattare cjuesta
volta intorno ai polsi dell’ex-assessore
socialdemocratico Vincenzo Barbato, 55
anni. . ;
« Dovevano i-. perché . l'ex-assessore j
non è stato trovato nella sua abitazione
in via Salvatore Gambardella, - e per
il momento il suo arresto è stato rin¬
viato a quando la polizia lo trove¬
rà. Il sostituto provuratore avrebbe e-
messo rordìne di cttmia dopo la con¬
fessione dèi segret^o di Barbato. Do¬
menico An^isàpo. il quale.— secondo
indiscu^oni — avrebbe raccontato che
tutte le tangenti da lui prese erano de¬
stinate al suo dirigente.
Come per il repubblicano Arpaia l’ac¬
cusa ^è di concussione;, vale a dire la
estorsione compiuta da un pubblico uf¬
ficiale. Secondo'il magistrato, che con¬
duce l’inchiesta coadiuvato dalla squa-.
dra mobile, i tre ex-assessori incrimi-.
nati (De Rosa. Arpaia é Barbato) o i
loro collaboratori a\’Tebbero. imposto il
versamento di somme di danaro a co¬
struttori di Ioaili e cappelle per la con¬
cessione di licenze--
Arpaia fu accusato'da did<^ costrut¬
tori che raccontarono al magistrato di
aver dovuto sborsare parecchi milioni
per ottenere di costruire; secondo un
pubblicano avrebbe intascato in questo
. mòdo centosessanta .milioni, v > • .
: Lo stesso ' mieccanìsmo doveva aver V
ùtilbxato Vincenzo - Barbato secondo
quanto avrebbe confessato il suo .se- ;
gretorio. • ' " ; .
Assolutamente nulla.— ctene già lui
stesso aveva pubblicamente dichiaurato
; — è stato invece scOpertp a carico dei :
' compagno ìaiigi Imbimbo. ■ che aveva
ricc^rto la carica di, assesscare ai-cimi¬
teri nel '75. all’inizio della giunta di
sinistra, e che aveva fin dal piiroo mo-,
mento decentrato ogni decisile in me-
; rito alla costruzione dei loculi ài con-.
Osigli di quartiere. - - .
'!) Il compagno Imbimbo aveva avuto !
' ima óxnunicazione giudiziaria da parte :
del giudice Miller cte indagava appunto
per ogni persona die si era interessata
l alla materia. Sono .stati interrogati còsi
decine e dédne di costruttori di . loculi '
e cappelle e nessuno di essi ha espresso
una qualsivoglia accusa contro il com- '
pagno Imbimlxi. Si spera solo che ora
ogni dubbio sulla sua attività di ammi¬
nistratore possa èsser al più presto can¬
cellata per evitare che i'opinione'pub-.
blica c<Mifonda. le^ responsabilità e non
' riesca a ' discemere i col^voU . dagli '
innoceiti. ^ • . . V .'
Per tOTnare ' alla vicenda di quello
che è stato definito il racket del «caro
, estinto » c'è da sottolineare die le in¬
dagini dei sostituto procuratore hanno
considerato iHi elemento molto bnpcnrr
tante per .le' indagini: il geometra San-
tagata, anche lui azre^tq nella prima
parte deU'mchiestà.' { :
n geometra comunale, ; accusato an¬
che lui di concussione-sécondo"^ il giUr.
dice, t^iéva le fila raffarè-cimiteri. 01- '
tre a fornire un parere tecqìco sui col¬
laudi-(<^^xKiunamente guidati) il dipen¬
dente comunale (lo derà' fin dal-’Sl)
' cohduceva le trattative con crii era di¬
sposto a pagare. Le indagini ora si
' avviano alla cradusidie: nove sono gli
arrestati, dieci le comunicazioni giudi¬
ziarie. I primi a Cadere nelle mani del¬
la poliria — lo rkKHrdìamo — furono
, quattro membri della , fanùglia 'fìoni-
' betta, noto clan di costruttóri ;è di ven¬
ditori di loculi e cappelle. Iinfiteme *a ’
' loro fu arrestato Salvatore De Rosa,
assessore sodaldempcratico della nuo-
. va giunta di sinistra per-pochi gioroì;
; U De Rora era 3 iximo assessore ac-
:CU5ato di aver ricevuto tangenti
' Pòi è stata la volta di Santagata. di
Arpaia e infine di An^sano e Barbato.
La vicenda ebbe inizio l'estate scorsa
quando il sostituto prociiratore M31er
decise di aprire un'incfaimte in seguito
alla gambizzazione di <ten D et t ene . 3.^
parroco di S. Giovanni a Cartxnaza. epL
: pito dal clan Trombetta pèrdié facendo
parte di airicotifratemite che ri occu¬
pano della gestióne di locidi senza fini
di lucro, ri «a trovato oggettivainente
- sulla loro strada. ; ^ ^ ^
Anche lui è accusato dì fiancheggiare Prima Linea
Terrorismo: ancoi*a|iin
E’ un infermiere ài Policlinico
Sono cinque ora le persone in carcere in seguito alle rìvelazioni dèi €
no » pentito Michele Viscardi - L’operazione dì carabinieri e IHgos Gontìima
Nuovo arresto r in. seguito
alle indagini che carabinieri e
Digos' conducono ' anche"; a
Napoli in segrato alle damo-
rose ri\dazioni ' del «pielli-
no» patito Michele Viscardi.
arrestato l’ottobre scotso a
Sorrento insieme con Anna¬
maria (tonti.
Un infermiere dd Primo
Polidinioo è stato arrestato
ieri da militi del gruppo Na¬
poli I. sotto l'accusa di in¬
surrezione contro i poteri del¬
lo Stato e partedpazkine a
banda armata. ' ^ '
Si tratta di Salvatore Gra¬
nata, ha ventisette anni, abita
in via Veterinaia. 81 e lavora
come paramedico al reparto
di semiotica del vecchio Po¬
liclinico.
n Granata è stato arrestato
ieri mentre era sul posto di
lavoro e farebbe parte — se¬
condo le forze dell’ordine —
del gruppo «operaio» delle
PL; il suo arresto doè è da
legare a quello dei due ope¬
rai. ddrAlfasud in carcere
già da qualche giorno, e Ae-
rìtalia più che a quello della
professoressa Saochettì ^-
rOrientale e della sua óMieva.
Anche per Tinfeimiere l'ac-'
cusa è quella di hancheggisffè
Itorganizzazione terroristica
. Suo compito doè doveva
essere quello di reperire
«basi» per TorganizziKione
clandestina; appartamenti o
qualunque posto dove i ter¬
roristi potKsero trasferire i
loro mezzi, appura I toro
uomini, per aver la possitefi-
tà di es^ndersi «icbe in aa-
ne non ancora toccate.
Suo compito inóltre doveva
essere — aenqsre a detta del¬
le forze deS’otdine — queOp
di reperire docianenU fidri u-
tili naturalmente aHo spo¬
stamento dei dandestini.ma
anche a dare atta toro vHa
un’apparente normalità.
. Salvatore Graiwta. et» '
cercato fin * dal ' primo dl-^
cembre
Le sue mete erano soprat¬
tutto Roma e Bologna e pare
che durante i suoi viaggi ab¬
bia conosduto Susahna Ron¬
coni. la ragazza arrestato à
Firenze in'Segoito s e mìae al¬
la confes^one di Michele
Viscardi. fosieme a Id fu ar-
restoto. Ciro Luongo. un na-
pdetano che abitava tre anni
fa neiia stessa strada dd.
Granato In via Vetoinaia ap¬
punto. Coincidetue?
L?e forze deH’cadìDe non ne
erano molto convMe ed in¬
fatti hanno scoperto che en¬
trambi i giovani parteciparo¬
no 3 primo -febbraio <fi
quest'anno ad una nfjna.a
PoazuolL aDd Banca Popoiare
di'Navàra. dre fruttò toro
quatantocìnque miliani; dia
raiiiha ' : avrebbe partecipato
aiMlie Masriao RomandH, di
22 anni, già fai gedera.
Le indagini sr^a presenza
di Priiàa Linea a Napoli co-
idndaroDO nd 17 quando fu
scoperto ;a Bagnoli, in via
Nuòva ^Ba^; 210 per la
pcécisiohè. un covo, e furono-
arrestati Rosario (torpen ti eri,
Stefano MSanesi. Raffaetta.
Pfaid e Loredana Biancame-
no. Ma solo un anno dopo
l'organizzazione terroristica
compare ndla dttà fai grande
con un. vero :e proprio
omiddi o . B Ù .attoime dd *3B
infatti viene oociBo.^.rand?;
ddio viene ri vendic a to da PL,
3 giudice Paoiefia. ammazza¬
to con colpi di pistola nd
garage deBa wa auto.-
Sembrava che raoicìdis
dd giudice però fosse 3 pròno
e l’ultiino atto.dd t e rrdr i scào
a Napoli: l’orgaoizzBziooe —
ri pensa va—.dovev
debole e non 'anoora
Se fai generato è
ra questo ip oto d , é
ro die M capitda
non ri è condoso con Paoid-
la n^ nostra dtti. Lo
stanno a dknostrare di v-
restì di questi gtogii « M
scoperto di ben quattro covi
(sena voler ripescare di ^
^sodi legati aU’amìcìdio A-
molo che pure aprirono di
occhi agli inqaircnti suHp
realtà m c ri tfonale) che nsn
dovrebbero lasciar Mi¬
la voiontA da ptote dd|e ar-
ganinaitoni darde Mlii e v di
volar aprire io scontro con k»
stato democratico anche ne^
nostra regione. '
: - y
* Alla' mezzanotte è scaduto
rultunaium di.2;amberletu ai
' proprietari' deile secon'ae ca¬
se ' (« O conse^i-iate sponta-
neamdite. 1 = vostri' apparta-
.miéiòtl '-.ó passeremo alle re¬
quisizióni »). Airinvito . ncki
hanno risposto in molti, 'ma
almeno buu appaxtamenti so¬
no stati messi a disposizione.
Contemporaneamente il co¬
mune — come è stato annun¬
ciato nella conferenza stam¬
pa di ieri — ha già fornito
un primo elenco di senzatet¬
to — circa 9.000 persone —
evacuati da stabili pericolan¬
ti. C’erano dunque le premes¬
se per far scattare almeno in '
parte il Piano-Napoli; ma
nessun senzatetto — oggi —
sarà trasferito sulla costa
Domitlana.
'' n motivo? Zamberletti, co¬
me diciamo anche in altra
pàite del gionirie, dopo aver
innescato un • meccanismo
aifftoUmente governabile ora
vuoi- ricominciare a contare
tutto daccapo. L’elenco for¬
nito 'dal -comune- controfir¬
mato - dai. skidaco e compren-
dènté: anche centinaia.'e cen-
' tinàia di certificati di fami-
'glia, non gli basta, anche se
riàpouue a L’ùlle iè caratteii*
stiche ■ rlóhléste. Adesso, 3
comaàssàriò^ Ordinerà ^ Un
nuovo, controllo. Ufficialmen¬
te dice di temere che tra i
9.000 cl sla qualche «furbo»;
qualche. « infiltrato » che ter¬
remotato non è.-Il Comune,
da parte sua. sollecita tutti
gli accertamenti ed i con¬
trollo necessàri; nel con-
tempo però chiede che si fac¬
cela presta e che si trovi Un
tetto a chi ancora non ce
l'ha. <-
; L’elenco presentato dal Co¬
mune si riferisce' al nuclei
. familiari sgomberati da 170
stabili, la cui ina^bilità è
stata confermata anche da
un controllo suppletivo. Pro¬
prio per evitare errori Tarn-
nànistrazicne ha evitato di
inserire, in queU’elencò;! sen¬
zatetto ■‘evacuati dagli altri
710 stabili già dichiarati ina-
bitablU ma per l quali non
è stata ancora emessa la re¬
golare ordinanza di- sgom¬
bero. Rigore e responsabili¬
tà ^vono dunque essere ri¬
ferimento essenziale per gli
Intuenti di questi gioaml a*i^
che perché-in città cresce a
.-dismisura-il '^disagio di cM
' da tre settbhMie. ormai,' e do-
stietto a vivere óéUe . scuò¬
le.' nei puUinan, nei vagoni
'ferTòviari e nelle case senza
servizi delllACP. D Comune
continua a-fare fino in fon¬
dò il suo dòv^, ina' uh. ugua¬
le Impegno, - uh - uguale sfor¬
zo non viene dagli altri or¬
gani e poteri dello Stato. -
II numerò dei periti a di¬
sposizione è leggermente au¬
mentato in queste ore. sono
volontà^ invtitti da altri co¬
muni; ma aiicréa-tantissime
— circa 30.0ÓÓ -^ .8<mò le ri¬
chieste di verifiche Inevase^
Sé si andrà avanti di'quésto
'passo ci - vorranno àncora
qtiindici-venti giorni per oom-
^etore la prima parte del lar
voto. E dopo? Zamberletti
insiste sulla nec^sità di ul-
tèrlort controlli' agli stabili
dichiarati inagibili. Un com¬
pito che sarà, affidato a ih-
'gegneri e tècnici deU’eseicito.
Anche su questo il comune
— è stato detto ieri —- non
ha nulla in oòntràrlo, anzi,
ma quando arrivèranno que¬
sti reparti specializzati? Elnò-
n, infatti, non ri è-visto un
solo ingenera in divisa; .< La
rituazione di Niqx>U è'dram-
matica». ha ripeta in pKk
di hh’ocasione. il T commirèa-
rio ZamberlettL Bene. Ora bi¬
sogna agire di oqnsegaenza.
Sempre ' nella' conferenza
stampa di ièri è statò annun-
ciató che è orma} operante la
convenzione tra comune ed
nniversttà. La flrisà hi calcé
ai documento è stata posta
pèigirio ieri mattina. «Si apre
cori una nuova fase nel rap¬
porti tra le due istituzioni»,
ha commentato U rettore Cuo-
mo. Oggetto della convenzio-
nè non è solo la ristrutturà-
stane di sedi o la locàllzza-
ttane di nuove strutt ure (Pri¬
mo RkUclinlcD. Monte S. An¬
gelo), ma anche una più
stretta collaborazione su te¬
mi specifici: gestione del ter¬
ritorio» actdo^a, traffica., in
ghetto quadro va inserita an-
cte la coUaboraztane della fa.
caltà di Ingegneria per le ve-
. riflbiie a^ stabili póicolantL
I Aperta lacampasnal
abbanamenti alla
stampa commiìsta
Si è aperta la campagna ab¬
bonamenti per 3 IMI att’Uni-
|à' a alla stompa camànhla.
Ltebiettivo della. FederatMie
capunfato iiapuhlsaa.— per
quest'anno è di 41 «Oiohi di
lire per ^ «tabonamenti al-
l’UnitA e di 22 nutioni per Ri-
nascRa». -
Lo scorso amo forom rag¬
giunti risuhati postivi neHa
canopagna di abbonamenti , per
3 nostro gtarnale; fu raggiun¬
to. infatti 0 102% degli abbo¬
namenti rispetta aS'ama pre¬
cedente. Occorto giiaMBcare è
rafforzare la : sxcMtota
l'Unità, fai paittoatote to
alo isomento poBÙéo
dove.tutto 3 partito è impe¬
gnato neQ'opera di ricoetru-
liSAe, ' '
U i Vito ?
•J
V'.'f'
marci In due o tre famiglie
per ogni aula. Viviamo cosi
in promiscuità giovani, don¬
ne, anziani, bambini, una'
quindicina di persone o o-
gnl aula. Dormiamo col vesti¬
ti addosso, arrangiandoci con
qualche materasso e poche '
masesrizie. Non c’è possibili¬
tà di cucinare e -mangiamo ;
cibi precotti. NèU’edificlb ' cl
sono due servizi igienici ma
imò.non è utilizzabile. Lascio '
perciò immaginare qual ' .è la
situazione . per le oiicà';130
péiaòhe.£ :;. : *,
r Non cl sono fontane utiliz¬
zabili per fate im minimo di
pulizia e le ■ condizioni Igieni¬
che peggiòrano. ogni tanto
• qualcuno rischia andando a
lav'arsl a òaàa nel palazzo pe¬
ricolante. Alcuni vecchi tra i
85 e 70 anni ed i bambini
che sono una quarantina
hanno tutti raffreddore, tosse
■ o bronchite a causa del fred-
'do e, delle correnti d'aria.
'Ecco brevemente descritte
lé sofferenze e le privazioni
degli sfollati che occupano le
j;^uole. Ma il peggio per
noi, che dopo tre settimane
dal terremoto nòn si apre
uno spiraglio e non cambia
nulla.
Distinti saluti
: Roberto Ouglislml
Nelle aule scoisstiche occupate dai senzatetto rinasce !'< econo¬
mia del vicolo »
Siamo
neUa scuola.
in condizipm
disumane
‘■• Gentile cronista, .‘i-,,;
mi rendo cotìto* che le condi¬
zióni dlsùmane : in - cui - da
venti glorhi si trova la mia
famiglia sono uguali per mi¬
gliala di altre famiglie colpite
dal tcrrciuoto. Ivla ne vogiio
parlare lò stesso-perchè può
servire a farsene una idea.
Abitavo a via S. Maria di
Costantinopoli alle Mosche
14 nella zona di via Giantur-
. co. Il palazzo gravemente le-
sionato dal terremoto venne
sgomberato dalle 43 famiglie,
la mia compresa. Dopo cin¬
que giorni trascorsi all’ad¬
diaccio 11 28 novembre una
parte -' delle ■- fàmiglle, 28
compresa ^ la : mia - composta
da me. mia móglie e tre
bambini. ' decidemmo di ' òcr
cupare la scuola professiona¬
le INAIP che si trova nella
stessa via ». Maria di Co¬
stantinopoli.
. . Qui abbiamo dovuto siste-
Trasferiti per il sisma ;
Ma il padrone esagera 1 : \
Cara Unità,
1 250 operai della Comind Sud SpA di Napoli trasferiti c/o
gli stabilimentL C.GJl. di Casalnuovo in seguito ài terremo¬
to che ha colpito la nostra regione e di conseguenza anche
lo stabilimento Comind Sud sito In via De Roberto 71 Na<-
poli denunciano quanto segue:
La direzione Comind Sud ha irasfèrito in poche ore la
lavorazione nel reparto cavi presso il suddetto stabilimento
di Casalnuòvo, pennettendo cosi il rientro Immediato di
- cirea 2S0 operai, òhifettendo però quali sono le esigenze del-
ropèraio stesso che insistentemente ha fatto rilevare ai
. TèspònsabUi la mancanza assoluta dell’ambiente di lavoro.
1). Mancanza assriuta di riscaldamenti (specialmente per
; l'turnisti). • - '
.-2) thesisteriza diclino spogliatoio costringendo l’operalo a
lavorare': ìBon : abiti-noà adatti a tale tipo di lavoro.
'3) Consumarionè del pasto neU’amblente di lavoro sog¬
getto airinquiiiamèhto:-
4) Ineài^hza .di-meari- di trasporto capaci di garantire
agli Operai la puntualità sul posto di lavoro.
5) Mancanza aBériuta .di servizi igienici e sanitari, basta
dire che vi sono solo 4'gabinetti ed una sola fontana di acqua
potabUè per 1 2S0Tavoratoii.
Gli operai Comind Sud
' : ^ ' ^ (seguono 92 Arme)
Ièri conferenza stampa
- J ^
modifiche
dillamberlétfi
Si è i^olta ieri nella sede dell’ASCOM una conferenza
stampa sui problemi del commercio a Napoli In seguito
-ri terremoto. Per quanto Napoli sia stata solo sfiorata
dal sifflim che ha-devastato Tlrpinla; la struttura econo¬
mica, delia città ha subito duri colpi. Per quello che ri¬
guarda il commercio; i danni che si latbentano sono quasi
tutti di natura economica, valutabili in termini di affari e
cUenti perduti più che come crolli di edlficL Alla prèvedl- *
bUe ridHziohe-delle vendite In una città dove migliaia di
cittadini sono oggi senza casa, riduzione che in adetmi set¬
tori raggiunge livelli. assai preoccupanti (per i ristoranti
60% di calo, secondo 1 dati fomiti daU’ASCOM), stanno
faceQ do^ adesso seguitò, altri fenòmeni che ^ rischiano di -ooin--
proinetteré' la stessa sòprawiveziza di mólte aziende. com-
.mtoriaH.
•per
'^mdle ^ horii iteeténdoÀò ,ò^
; pagamenti in contanti per le loro forniture nelle zone col¬
pite dal terremoto, H che, proprio, per il rallentamento del-
>le .VMjdlte. chè 'el è'verificato, è' una òondizioile ins^Ópèr-
tabile. -Vi grossisti che rifornivano l’irpinia e la Ba¬
silicata che hanno perso In un colpo solo Tintera clientela.
Proprio per questo I rappresentanti • dèll’ASCOM hanno
rivolto una serie di critiche al decreto di Zamberletti pér
le zone terreinotate, che non terrebbe sufficientemente con¬
tò dei prbblrihi della' categoria.' Sono state inoltre àvan-
rate alcune proposte in favore del commercio, fra cui la
fiscal izza zione degli oneri sociali per le aziende commer¬
ciali per almeno due anni, e una serie di agevolazicmi per
quanto riguarda R credito. ' • =. •
' ; A questo- proposito.' essi hanno elencato'/Una serie di
proposte; fra le altre r^qdlcazione da pòrte delle..banche'
di tassi d’interesse non superióri al 20,50%; -la crtolziorie;
di un fondo per. facilitare l’accesso- al credito delle 'àriénlde
commerciali'riiè dovranno effettuate'lavori di ricoetnizione,
ripristino e ristrutturazione; la possibilità di ricevere, in
dèroga alla honnatlva vigente, crediti al di sopra dei hor-
màU limiti di affidamento bancario.*
L’A^ÓM chiede inoltre che la disposizione del decretò
Zamberletti che blocca gù sfratti dalle abitazionii sia estesa
anche ai locali adibiti a negozL Su questi ponti sono state
richieste risposte concrete entro una settimana. Gli alba*-
gatori,-dal canto loro, hanno'messo a diaporiziane déi'aìùi-
' zàtetto 11 20% dei poeti delle loro aziende, chiedendo però
prectae garanzie per il futuro del turismò hèlia regione. - !
, L’ultimo punto^toccato è stato quello rriìAi^ò al racket e
alla cUDocra, che. lumostante la maniféatazione dèil’ll'no¬
vembre, scorso, sono, rimasti più aggressivi-riie-mai, e han-
^no anzi colto l’occasione del-terremoto, per .tentare di au-^
mentale ultertarinente 3 proprio poCeré.' A ■ questo pro¬
posito‘è stato chiesto ancora una volta n raffonamento
delia pollria e precise garanzie per le vittime dei ricatti-
che ooUaborano oom la giustizia.
spio] còiiirò - ;
lé secoiiìé:% ■ ^ ■
case? (
' C’è" stato irterrèmotol Per
chi? i_ teriemótatl, i poverini,-
sonò quelli'sènza casa, è ve-'
ro. E nói? Noi che 'sòldo do¬
po soldo, con sacrifici enor¬
mi abbiamo realizzato 3 so¬
gno di ottenere la casetta al
mare, perché dobbiamo pa¬
gare 3 tributo che ci si chie¬
de Inutilmente? Il-potére è
contro gli indifesi. Ctan la
forza e senza àlcuha'.àncÉlbi-
lità viene violata là tranquil¬
lità di tante famigliai- '
si, la mia è una seconda
casa, e con questo? Perché
non si requisiscono alberghi,
perehé rtan p^dòQo i
convènfi? ' S>péxchè?è • uno:
perché còsi F'tutto molto
facUe quindi più comoda E*
quel la legge? ; C
'I mUlardi che àrrivano allo
Stato non potrebbero- servire
per .costriiire. a. Napoli-.pié-
fabbricati é nel ; frattempo
ospitare I terremteàti aU’E-
xódsior dove di còmfórts
non ne mancano? y"
Lèttera non firinètè
' Sappiamo.bene che;le et^e
détte fai questo lettene tono
ih- inotti a pènsarlè; prapHo
per questo rispóndiài^', én-:
che sé è anonima é advvèra
non ci- spieghiamo fi pen^.
Intanto ima premessa. ',Le.
proposte atwàate'dal' ComiL-
ne erano motto più. ampie 'è
articoìate del piano pòi'para-
to da Zamberletti. L’ammi-
:histrazione aveva sdOecttatò
fuso di navi, di casèrme, tù
conventi e di altre strutture
ccteàci di .ospitare tempoftì'
nèarnente i sénaatetto.^ séno
sói^ però rnottè difficoltà: U
eàmrnissarto, ad esempi, ^ha
detto che nél porto non ef erg
spazio per altre nevi; efié-le.
casóTne bisognava terùnìé m-
disposisUnte détte mi^aim 'e
migliaia di soldati impu^ièti
nelle opere di soccorso: che .
molti conventi erano o già
utilizzati dalla curia o inagi-
bili. ■ - . -
- A questo punto Zamberletti
ha deciso di utilizzare le se¬
conde case disseminate lungo
la . costiera domitiana. Di
fronte .al dramma dei cin¬
quantamila senzatetto non
solo -il comune, ina i rappré-
séhtanti di tutti i partiti poli-
■ tici , ed anche del governo
hpnno preso atto di questa .
scelta. Il Comune, però, • ha
invitato il commissario a non
concentrate la sua attenzione
iolo su quella parte'del lito-
ratei e à tenere presente an-y
Che le case sfitte di Napoli e
' dei-comuni limitrofi non col-
pili dal sisma. Non sola: ha
anche chiesto che in caso di
requisiziohi si cominci dal
pàtrinionio: edilizio invenduto ;
é'dai.Compléisi di proprietà
àéttéf {rròfadf iocietà immobt- ‘ •
l^ri.- Tutto questo, naturai -1
ménte, per evitare laceranti
Conflitti sociali. - ■
• ; Nei confronti, dei proprie¬
tari, inoltre, il commissario .
.si è impegnato a pagare un
-regolare fitto anticipato, a -,
y 'Ximborsdrii di eventuali dan- .
ni e ad autorizzarli a portar
■iHa dalle rispettive case tutto ..
'.quanto .non è strettamente
necessario per vivere. Tutti
impegni che: dovranno essere
rigorosamente rispettatL E
siamo d’accordo con . quei
proprietari che a questo prò- :
pósifo sóHècitano tutte le ga-
' ranzia necessarie.
(Hò detto, però, siamo, dél-
Vttwiso che in un momento
yparticotaimente difficile co¬
inè questo tutti' sono chiama- .
ti in qualche modo a cotta- '
barare. Quando una città su¬
bisce un colpo durissimo
come questo terremòto,
quando migliaia e migliaia di
persone soffrono e Vivano tra
mitte disagi, nessuno può ti¬
rarsi indietro. L’intera città, :
del restò, risentirebbe ■ d^ .
dramma di quei senzatetto a
cUt non »rù garantita un’e-
'spitemà'-meno travagliata. E ■
in: parte già sta accadendo
baste pensare nOe 150 scuote .
àeemptOe: . .
f Numerose azioni di' te>l*zia e carabinieri
ima banda di eÉtorècra
Il « capo », Iricamur^, fungavi da
— .Arr«rtitì litri setta conimarcianti
che avevano maggieratò i prozìi - Rapina inr ima ^pizzeria ìA via CavaAaritza a CKiaia
Una banda di cstenori, che
operava nel Giuglianeac. a
Hugnaoo. e a Funri g otta, è
stata scoperta dai carabinieri
del gruppo Iterali I. Sono sta¬
te iarebate 5 per a oo e . bbcd-
tre altre 2 se sodò rese lati¬
tanti e veBÓsaa toCtara ricer¬
cate. HaiÉto tMtte peecèdenti
penali, menò 3.« og» », Raf¬
faele (SocarciL di 4t
abitaate -a:
merciante .M.
di ame-
diatore». IsMIi,'* iMniM .i
cemp i icì ai
«avvertire» vari
danti, teatondo esiorsioaf ^
ceaiplcisivi 7W milioni. 3 Òc-
carelfi, in un secondo maibeQ-
to. si presentava come 3-«pa¬
ciere»: «Eh. che volete
mettetevi d’accordo... ». ' '
Gli altri arrestati sorwi’Sih
vario Anioiuso. di 32: «mi,
« Napoli; ed 3 fratello Ma¬
ria, di 21 anfà. di Idc^tanoi*-
Giocoino Miglìaodo, di 21 ait¬
ai, «A Mugnanò e Giovanni
Bonadìes, db 34 anni, di' Na-
peli.
Le vìttime dei loro tentati-..
. ■ j:-'
Galdiero. di
del
£ via Napefi 91 ^ a
Mùgnana che. non cssendon
aottoposto al ricatta ha avolo
3 suo negecio prima dasmeg-
giato, - a tebbraìo. e poi dH
attutto nèn'ottobre di questo
Amo. Sempre col trìtolo sono
alati fatti aaltarè in aria ì
4 VllteHo Caserta, di
cui erano stali
100 milioni e quriìa.
MO di confezioni, di Al-
Maogiafrilì, cui erano
MrtriMiMmiUom. T.
• • • . '
Altri sette c o m ro eicianM so¬
no stati arrestati ieri per aver
aoracntoto i pressi dei denari
albuaiUri di^ aqaaén tari-
smo e tmfTioo defla
df Napefi, dto dii I
di'43 ami. titolala del nego-
aio di via Calatot Cnpodicfai'
na 217; Gfa in cctii no' Marina
di anni .4I,- t i l a lare del pedo-
siodi via Nervo,3i; Madda-
ieiMr Stliito. dt aniri 45. tito-
l«ó dei negosìo di vìa Mar¬
cila 4; ' Antoi^ FàrddiÉ. di
3r onai; peaprietorio del oo-
gocio M via Ptofiagamento
Cario Oa .Marca 35; Rodolfo
Fèa 36 smni. titolare del
nedocio di via Pim deUe Vi¬
gne 12; e AdHaide Parimto,
di 43 aoni. che gestiva m
n^oaio in via Napoli Càpodk
monte 51 Sonò stati, andee
denoqciatì 14 caagnoerciaatt
che non avevÉno. provveduto
a mettere 3 .cartoline faidt^
canto i pretti dei vari gè-'
neri.
Rapina raÉra sera al ri-'
storante-ptaeria « Gigfaio », di
pivprìrtà id Ciro Troise. fai
via CavaBifiaii a CMala.-
Versa le M hanno IMto ir-
oel locali 4
tré 3 praprietorìo. tre dienti,
ia cameriere e un ex dipéa-
dento. Francesco - Messo di
16 «fati. Sotto la mfaMocla
ddia pàrtola, i quattro hanno
asporiato denaro per com¬
plessive It inBa -^ lire e nn
orologio. Ttonodo la reazìo-
ae di òB ciiento, che avevi
fatto m gesto con la mona
fl giovane armato ha ^tara¬
to. ferendo ad un braccio fl
snocessìmmeale rico-
ai Loreto Pròno. I
si SODO dati alla
fuga inmgiiiti dai pr esam
n^ pitaeria. die sono rio-
adti a raggiangenie ano —
Cfaò (SrimafaS. di IS anni ^
e a oonsegmo-lò alla polizie.
la fwitaìa
^ ^ te m gara^
al loagu ddla rapina,
gli altri tre. die si sono ar¬
resi. Si tratta di Antonio Rus-
dl If ami. di Antonio
anch'egfi di li «mi,
Antonio Crispanl. di S.
Abnte, di 15. 'Tutti,
il pM giorane. erano
La refurtiva è
e. di'
REDAZKmE;’Vui CfOVAljlUS; ss • TCUFONÒ m.ril >Vra.n 3 .' DVWSlOta^UlÒ'ONÒ SriSM": 1 CROMStl RKEVONO ÌMUè
• t
..'X
>.. • . irv.
.Vivi ■
• «. > .vr-\.
\/
Domenica 14 dicembre 1980
NAPOU-CAMPANI A
runitaPAG.17
comunisti propongono di rinàscita pei* le zòne terrémotàte
Tre domeniche terre¬
moto. ‘A dls^nza ■di. venti
giorni^ la sltùàdone rimane
grave e drammatica. I dan¬
ni sono superiori anche ri* ■
spetto a quanto era apparso
nei primissimi giorni.
•Le Iriimag^hl TV. e le cro¬
nache dei quotidiani subito
dopo la scossa del SS no-
■ vembre hanno squarciato un
velo sul sistema di potére
della DC nel Mezzogiorno,
ma già ora in certi settóri
deirinformazione il Sud vie¬
ne descritto soltanto come
terra di mafia, racket e sfa¬
sciò. Si rischia che lo stes¬
so dibattito sulla ricostru¬
zione si sviluppi' in modo
astratto e inconcludente.
Invece il'tema della ri¬
costruzione è fondamentale,
per ravverilre dellé zone ter¬
remotate e delfiniera Cam¬
pania. Le idee, le proposte,
l'Impegno di lotta del co-,
munisti per la ricostruéloné
' e la rinascita sono state al
centro del comitato regiona¬
le campano del PCI riunì-,
tosi a Mercogllano. presenti
i compagni Antonio Basso-,
lino, segretario regionale e
della direzione e Adalberto
Minucci, della segreteria
nazionale.
■ . « Il terremotò — ha det¬
to Bassolino — solleva in
modo nuovo il tema del
Mezzogiorno come problema '
di tutta la società italiana».
La lotta per la ricostruzio¬
ne significa lotta per uno
sviluppo fondato su un’eco¬
nomìa integrata fatta di.
agricoltura moderna, ma an¬
che di una nuova industria
e di terziario qualificato.
Ma dove deve avviarsi la
ricostruzione, dal momento
che il terremoto ha provo¬
cato danni enormi su una
suoerfioie «ssai estesa? Il.
comitato regionale comuni¬
sta. ha indicato come prio¬
ritaria la scelta delle zone
interne.
L’« arretramento » propo¬
sto dal commissario Zam-
ricostruzione è uno
storica
nc»'cambiare il volto del
Riunito a Mercogliano il comitato regionale del PCI con
una più forte unità regionalista < L’opera di Zamberletti
morosa - Necessaria una svolta nel governo della Regione >
Bassolino e Minucci • Dopo il sisma
sta dimostrando una inefficienza cla>
Economia integrata per le zone interne
beirìettl non ha avuto suc¬
cesso: chi è andato via ha
Imboccato la strada della
emigrazione al nord o al¬
l'estero (dalla sola Alta Ir-
pinia sono emigrate circa
vaitimlla persóne) ed ora
la pressione si sta spostan¬
do sulle città e- i centri più
vicini ai comuni distrutti
creando ultertori ■ problemi
di sovraffollamento. «C'è
una perplessità - comprensi¬
bile della gente à trasferir¬
si — ha detto Bassolino —
per là poca credibilità dei
programmi del còmmlssario
straordinario ». -
Il commlssarlq sta ■ dimo¬
strando una irièfflcienza
claniorosa. Bi pètisi solo al¬
l’assurdo decreto' di requi¬
sizione degli alloggi lACP
già assegnati di Salerno; al
modo avventuristico con cui
è stata gestita Toperazione
di requisizione del Villaggio
Coppola: airihspiegabile no¬
mina del sindaco Di Vlcen- •
za a commissario del comu¬
ne di Teòra in Irplnia; in-
. fine alla decisione secondo
cui 1 prefabbricati leggeri
non servirebbero, mentre so¬
no decisivi per .chi non vuo¬
le abbandonare il proprio
paese .
«Nei confronti del com-
missario straordinàrio e del- ;
le strutture che da lui di-
pendono’ — ha detto Bas-
sollno. — si pone un pro¬
blema politico». Il PCI ha
chiesto un urgente incon¬
tro con Zamberletti nel
corso del qualéM comunisti
ripropórranno • e avanzeran¬
no proposte precise. Tutti
i compagni intervenuti nel
dibattito (tra gli altri Dal¬
li ' Carri, Gentile, Vendltto
hanno rilevato che Zam-
berlettl ha preferito siste¬
maticamente scavalcare 11
comitato. .
In questi giorni il partito
comunista ha dato vita ad
un impegno e ad uno sfor¬
zo eccezionale. Ma col pas¬
sare del tempo le tensioni
vanno àumentando e posso¬
no esplodere violentemen¬
te, In particolare nelle gran¬
di città come Napoli e Sa¬
lerno. Soltanto nel capoluo¬
go campano cl sono centi¬
naia di scuole occupate in •,
cui si vive in condizioni tre-.
mende, con II tentativo del -
MSI e di settori DC di in- .
nescare strumentàllzzazioni.,,
Diventa pertanto Indispen¬
sabile il rispetto dei tempi
entro cui realizzare gli in¬
terventi del dopo-terremoto:
per esempio, se le perizie
sugli ' stabili procedono col
•ritmo attuale, trascorreran-
ino mesi e mesi soltanto per
gli accertamenti.
Napoli, pur con i dram¬
matici problemi che deve
affrontare ha anche in que¬
sta fase un ruolo decisivo
per il destino delle zone in
terne dove alcune realtà ri¬
schiano di essere cancellate
definitivamente dalla carta
geografica e dall’economia
della regione. Dopo il terre¬
moto si fa ancora più evi¬
dente la necessità di una
più fo’le unità regionalista
(Donlse).
Cl sono infatti segnali
preoccupanti che tendono
ad affermare un'immagine
del Mezzogiorno anni 40-50,
un Sud dal quale non emer¬
ge il nuovo che pure c’è
stato in questi anni, e forse
che puntano alla liquidazio¬
ne del Mezzogiorno Interno.
Le migliala di volontari. ;
di compagni che dalie re¬
gioni settentrionali hanno
portato i soccorsi nelle zone
colpite possono ritornare
- nelle loro città portandosi
un’impressione negativa sul¬
le capacità di ripresa del
Mezzogiorno (Guarino) e lo
stesso rapporto Nord-Sud
potrà essere vissuto nel pros¬
simo futuro con difficoltà
e contraddittorietà.-
Contro questo indirizzo,
che viene rafforzato dalla
stessa azione dèi commissa¬
rio straordliìarlo, si oppon¬
gono 1 comunisti. La nostra
critica — ha detto Basso-
lino — deve essere tndin:*-
zata non solo verso la po¬
litica d’abbandono persegui¬
ta dalia DC, ma anche verso
il modo con cui si è proce¬
duto all’industrializzazione
del Sud: una modernità sen¬
za sviluppo, un’industrializ¬
zazione inserita In un tes¬
suto produttivo precario che
si è sbriciolato rapidamente.
I comunisti -lottano, dun¬
que, affinchè la ricostruzio¬
ne significhi anche sviluppo
di un’economia integrata
che assicuri la rinascita del¬
le zone - interne, di Napoli,
delle città e delle campagne.
Ma basta una semplice
legge-stralcio per realizzare
questo programma di rina¬
scita? Sarebbe un provvedi¬
mento del tutto Insufficien¬
te. Ci vuole una iegislazione
unitaria che. tenga conto di
tutti gii aspetti dèirinter-
vento dello stato a partire
dallo scioglimento della Cas¬
sa. Ma- bisogna anche rimet¬
tere in discussione problemi
e questioni generali dello
Stato.
• Spesso ' singoli comuni
. i (S. Antimo, Vlllarlcca,- ccc.)
' hanno risolto da soli e ra-
•. pldamente l problemi del ri¬
coveri per 1 terremotati.
■ SI tratta anche di mettere
In moto energie è Intelligen¬
ze che finora sono state
t estranee al diVattito sulla
ricostruzione; anzi bisogna
. evitare che. gli intelelttuall,
anche quelli di parte demo¬
cratica, si defilino dal prò-
: blemi • del dopo-terremoto
. (Marzano).
Vanno anche valorizzate
. forme nuove di democrazia
che in alcune realtà stanno
nascendo, l comitati popo¬
lari del terremotati, per un
controllo e una ilgenerazlo-
ne dal basso dèlie Istitu-
zlonL
Il ruolo istituzionale del--
la Regione Campania deve
assiunere una funzione di
primo plana La giunta re¬
gionale ha accumulato ri¬
tardi delittuosi, al pari del
’ governo, nell’organizzazione
' dei soccorsi. E anche i com-
' portamenti successivi rendo¬
no chiara la neèessità di
' una svolta nel governò del-
la . Càinpania. una svolta
che non può essere frutto
' di manovra politica '«con¬
giunturale i>, ma deve matu-
■ raré attraverso processi po¬
litici profondi che provo¬
chino una netta rottura del¬
la concezione,- del metodo,
degli obiettivi di governo
della DCi. nonché una pro¬
fonda riforma della mac¬
china regionale t ale da
'■ creare una nuova dialetti¬
ca tra DC e móndo cattoll-
co e riportino il PSI alla
conquista della autonomia
e di una forte capacità di
unità a sinistra (Morra).
Le giusto critiche alla
giunta regionale, tuttavia,
non sono critiche all’Istitu¬
to regionale in quanto tale.'
Tutt’altro, Li dove hanno
.funzionato le regioni hanno
rappresentato un . avveni¬
mento veramente'nuovo
ha detto nelle conclusioni
'■ Mlnuccl — e non è un ca¬
so che 1 primi soccorsi, in-
. vece che dà! governo, siano
venuti proprio dalle ammi¬
nistrazioni regionali del cen-
V tro nord.
■ La ricostruzione' è un’òpe-
- ra che dovrà rldlsegnare
. l’intero assetto della socie¬
tà. Ma non potrà esservi ri¬
lancio deU’autonomia del
Mezzogiorno se non c’è la
rifondazione dei poteri lo¬
cali meridionali.
L’attuale ■ giunta reglona-
. le dunque se ne deve ■ an-
. dare per lanciar posto ad un
governo che sia in grado di
■ dirigere un grande plano di
■ ricostruzióne e di rinàscita
con il protagonismo effetti-
. vo dei comuni e degli enti
locali.-
. ’ ■ Questa è la strada da se-.
guire anche a livello nazia
' naie. Infatti è irrinviablle
Vesigenzà di una nuova di¬
rezione politica del paese
capace' di istaurare ~ tra
- Taltro — un rapporto credi-
- bile con. le masse. Le vlcen.
; de di queste ultime settima¬
ne hanno fatto vedere che
è possibile governare sènza
la DC.
I.
V.
Come ricostruire e con chi: inchiesta sui drammatici problemi del dopo terremoto
macerie può
W-'
una nuova
À colloquio col compagno Francesco Barbagallo, storico e meridionalista - «Que¬
sto sisma deve costituire una grandeoccasionè di riscattò»-Gli ^ingredienti «per
avviare un processo rinnovatcnré ci sono - Capacità di pCOporte é di .controllare
Lò hanno sòritto i gìónia-
li, lo hanno confermato tan¬
tissimi testimoni oculari: nei
terribili - giorni immediata--
mente successivi al terremo^
to, tra le macerie è i morti
di decine di paesini distrutti
deU’Irpinià, del Salernitano,
in mezzo ai superstiti dispe¬
rati, c'erano le organlzzàzio-
ni di soccorso venute da ogni
parte del mondo; c’erano i
giovani: con tutte le loro ca¬
renze, ritardi e. disorganizza¬
zioni c’erano alcuni apparati
dello Stato, l’esercito, i vigili
del fuoco. Afe la Regióne
Campania nessuno l’ha vista,
nessuno l’ha sentita: un gran¬
de fantasma incapace e im¬
potente... .
Questo terremoto dice
il compagno Francesco Bar-
bagallo. direttore dell’Istitu¬
to di studi storico-politici àel-
Vuniversità di Balemo — ha
funzionato anche come una
immensa cartina di tornaso¬
le: oltre, a scoperchiare le
case di pietra tagliata delie
zone interne ha messo a nu¬
do tutta Vinconsistenza; del
tessuto politico istituzionale
della nostra regione, che. è
poi uno dei tratti tipici e
generalizzati della debolezza
dell’intero Mezzogiorno ».
Barbagallo avvia il filo del
ragionamento, partendo dal¬
la sua specifica esperienza di
storico ^meridiònallsta, coor-
din'atore_ tra l’altro delta pri¬
ma «Storta regionale delta
Campaniap,.per sottolineare
che non è un caso se l’iden¬
tità istituzionale di questa
regione a dieci anni dalla
sua nascita è ancora %utta
da costruire: «Predtìtnina
ancora la tradizionale non¬
volontà delle classi dominan¬
ti a consentire che nel Mez¬
zogiórno té, istituzioni espli¬
chino la - loro naturale fun¬
zione.^ programmazione del¬
l’economia e della società, di
direzione -politica, di demo¬
crazia. ■ Su. una concezione,
che rischia di diventare ideo¬
logica, del ” primato delta
politica",, finisce preva¬
lere la rozza pratica delta
lottizzazione, del clientelismo,
delle ■ mance. Un ." sistèma ”
anche Quésto^ ma un sistema
perverso, su cui la DC ha
saouto costruire un .suo con¬
senso ài massa nella difesa
più ostinata' dello "status
quo’’p. - '
La Regióne 'Còme ènte de¬
mocratico di programmazio¬
ne e di sviluppo non «devep
esistere in questa logica. Tut-
■ to. invece, va conformato al-
Tandazzo della spartizione
tra bande, correnti e.gruppi
d’interesse: ■ « Si spiega cosi
— osserva Barbagallo — che
i nostri amministratori regio¬
nali possono addirittura per¬
mettersi di non presentare i
bitahei, come oggi succede;
oppure possono tralasciare di
chiarire le singole voci di
spesa. Si arriva, non esito a
dirlo, a una gèstione camor¬
rista e mafioso del potere.
B allora non bisogna mera¬
vigliarsi se ,. nel corpo delta
società, la' camorra affonda
le sue radici, si fa ogni gior¬
no più tracotanté zittisce a
colpi di lupara_ come è suc¬
cesso l’altro .giorno a Paga¬
ni, chi tenia di opporsi alle
regole del gioco t». ; ■
Sono solo le risultanze più
dramtnatiche di scelte poli¬
tiche . che stanno a monte,
che puntano a inchiodare il
Mezzogiorno alle sue arretra¬
tezze, alle contraddizioni del
suo • sviluppo ^ distorto, alta
pratica coltaudata deU’assi-
steruialismo. Di tutto questo
il terremoto è stato la gran¬
de cartina di tornarle. Può
diventare questa stessa pur
dramiAatica vicenda un‘«oc-
cazione^ storica per avviare
il cambiamento? « Sta innan¬
zitutto a noi, alta sinistra
— dice Barbagallo — a tutte
le forze che veramente si
battono per U rizoatto del
Mezzogiorno, essere capaci di
realizzare - questa grande
scommessa, questa " ricostru¬
zione” e modernizzazione. Io
credo che gii "ingredienti”,
le forze economiche,-cultu¬
rali, sociali per avviare que^
sto processo rinnox?atore ' ci
stano nella nostra • regkme,
nel Mezzogiomo. .
Si tratta ^ e sta qui uno
dei compiti storici delta' si¬
nistra — di dar voce e rap¬
presentanza adeguata a que¬
ste forze, di dirigerle; di con-
gulstare, in una parola; la
■ necessaria egemonia perchè
tale progetto riformatóre di¬
venti vincente. Si ' trutta,
quindi, di spingere avanti tut¬
to ciò che di nuovo in. questi
ultimi anni è già emerso ne¬
gli atteggiamenti ■ culturali,
nei punti di riferimento ideò-
li delle'.masse meridionalL
Quel sommovimento profon¬
do che ha portato' aùa rea¬
lizzazione di esperienze come'
quella dsiVajnministtazionè
■ di sinistra al comune di l(d-
poli. alta vittoria nelle 'cam¬
pagne referendarie sul divori
zio 'e raborto ».
Barbagallo insiste sulla pe-
cessità di tenere tempre pre¬
sente il nesso inzeindibite tra
politica^ economia, cultura e
società: «E" illusorio — egli
dice agire per comparti
separati o. prediligere uno del.
piani rispetto alFaltro. Solo
cosi sarà possibile evitare fu¬
ghe in avanti; visioni .setto¬
riali, particoìaiismi o^provln-
cialismi sèmpre in agguato ».
«E poi. — aggiunge —, òe-
corre. aver r chiaro che '■ ùh
progètto realmente riforma¬
tore .' è "immediatamente”
alteinàtivo al eterna di po¬
tere oggi;dominante». L’oc¬
casione terremoto . può esse¬
re, allora, il banco di prova
per imporre il rinnovamento
dttraverso U confronto éi un
programma «concreto e mi¬
nutissimo»,, in tempi ravvi¬
cinati e definittJ «Non deb¬
biamo commettere terróre di
muderei che -■ il processo di
«ricostruzione» si svòlga in
■ manieru indolore. Le forze
del cambiamento, a mio av¬
viso, 'non possono isolarsi, o
: sottrarsi ■ al .^confronto.' Ma
nemmeno devono cadere nel¬
la possibile trappola' di’ «ap¬
piattire » ogni conflittualità
in 'generici solidarismi - ' tif
fronte alla tragèdia. Dobbia¬
mo mantenere, invece, la no¬
stra identità, ed essere nel
contempo capaci soprattutto
m proporre e di controllare».
Procolo Mirabèlla
Gcm il compagno Bassolino
i Ricostrùzioner stamane
'manifestazione a Eboli
Domani assemblea a Salerno con Forte e. Perrotta
S-àLESlMO — Manifestazione indetta dal PCI questa mattina
ad Eboli per la rìcostmzìaae- Si svolgerà alle ore 9,30 in
piazza "della Repubblica con la : partecipazione del sindaco
Antonio Cassese e di -àntonio Bassolino, segretàrio regitmale
del PCI e menteo tlella direzione nazionale,
«L'impegno e la lotta dei comunisti per la ricostruzione
, della Valle .del Seie e pw la realizzazione dì una nuova de¬
mocrazia; per organizzare la volontà dei terremotati, dei
giovani' e À tutti i cittadini; per ricostruire coti le popola¬
zioni contro le speculazitmi di colmro - che vogliono ricavare
profiUi dal terremoto sulla pelle della gente > è la parola d’or¬
dine al centro della manifestazione odierna del rci.
'La mobilitazione dei comunisti salernitani'si s:\iluppa .con
numerose altre'iniziative. Per domani; è stata' convocata a
Salerno un’assemblea popolare sul tema; «L^ proposta poli¬
tica e inogrammatica dti comunisti per fronteggiare le con-
v^guenze del terremoto ». All’assemblea — ' convocata hd
salone del palazzo d’igiene (in via Imo) per le ore 18 — in¬
terverranno l’on.. Salvatore Forte, capogruppo del PCI al
comune, e Giovanni Perrotta, ddla segreteria provinciale
dd PCL . -
Conferenza stampa del sindaco
Castellammare: la De
vuole fare tutto
nei suoi « corridoi »
Il PCI: « Resteremo nel coordinamento per
vigilare sulla corretta gestione dei fondi »
CASTELLAMMARE — SI ve movimentando to scenario poli¬
tico del post-terremoto. Il PSI ha lanciato con un manifeste
la proposta dell'Intesa di governo fra tutta la forze demo¬
cratiche. per affrontare con le necessarie garanzie di con¬
trollo ed efficienza la difficile fase della ricostruzione. Incontri '
bilaterali con gli altri partiti sono in corso II PCI, con una
dichiarazione del segretario
di zona Antonio De Martino,
ha ricordato di aver costan¬
temente premuto, fin dal vo¬
to amministrativo ' del 1977,
per una giunta, di solidarietà
comunale, e si è detto dispo¬
nibile oggd a verificare tale
ipotesi sul fatti concreti. Ma
di fatti ne sono emersi ben
pochi, durante la conferenza .
stampa convocata venerdì se¬
ra dal sindaco (il de Della
Mura) per trarre un primo
bilancio della gestione del¬
l’emergenza. Dopo aver forni¬
to uri sommario quadro della
situazione (2(X) edifici inagibl-
II, U 20 per Cento dei quali
da abbattere; 7000 senzatetto
ricoverati In tende, vagoni
ferroviari, strutture pubbli¬
che e alberghi; 30. incarichi
di perizie affidati alla trenti¬
na di tecnici disponibili. Del¬
la Mura ha polemizzato con
gli organi di iiifonnazlone
che,. a suó dire, ■ avrebbero
sottovalutato l’entità ■ - dei
danni sùbiti da Castellamma¬
re e con i comunisti che —
pur facendo parte del coor¬
dinamento - dei : capigruppo
consiliari — continuerebbero
a fomentare critiche e scon¬
tento tra la . popolazione. .
Sul primo punto gli è stato
fatto rilevare come egli stes¬
so abbia dichiarato — In u-
n’intervista al TG-3 — che la
città era autosufficiente ad
affrontare gli Iriterventl ne¬
cessari dopo il sisma; e come
sia stato proprio un tecnico
DC a sostenere presso 11 con- ■
sigilo dell’ordine ' degli inge¬
gneri, che i tecnici disponibili
in città bastavano al fabbi¬
sogno.
Si tratta ora non di recri¬
minare, ma di accelerate il
censimento del sinistrati ef¬
fettivi, che può fornire nel
minor tempo possibile il
quadro certo — sin d’ora al¬
larmante. ■
A quelli ricordati dal sin¬
dacato, infatti, vanno aggiun¬
te le migliala di persone che
coàbileTìo o hariftò abbando^
nato la città del senza^tto.
. Sulla qUèStloue deUe pratese
specuMuslont'politiche, il< pura,
to di vista del PCI è stato
chiaramente esposto dal con¬
sigliere Chiacchio.
■ « Noi ^ ha detto — sin
dall’inizio slamo stati al f iara
òo dèU’amministrazlbne; che
solò d^po quattro giorni si è,
decisa a formàre mi eooitU. '
namento dei capigruppo. In
questo < coordinamento ci
sismo e ci resteremo, per
vigilare sulla correltezzà del¬
la gèstione. E* chiaro che so¬
lidarietà non può ^gnlflcare
unanimismo; ' perciò conser¬
viamo tutta la nostra auto¬
nomia. Facciamo proposte: se
vengono accettate a parole e
non persegttltè nei fatti però,
la città questo deve saperlo,
e noi lo diciamo.»
E* il caso delle requisizioni
delle seconde case- e dell’ac¬
quisizione ai comune deU’edl-
lizia abusiva fiórita nella zo¬
na agricola. D principio fu
accettato dal sindaco - una
settimana fa per creare im
polmone abitativo che con¬
senta in brave di liberare gli
alberghi e riprendete le
vità scolastiche: ma nel cozso
della conferènza stampa egli
ha olsmorosamente amesso
che requisizioni non ne farà,
le lascerà fare a ZamberlettL
Una conferma eclatante dei
dubbi del PCI: che dietro la
solidarietà qualcuno cerchi di
far passare sotto silenzio le
proprie responsabilità di
amministratore in carica. Un
inammissibile gioco a scari¬
cabarile, ripetuto dai DC nel¬
l’incontro di Ieri tra forze
politiche e sindacati, per il
quale la città rischia di pa^
giare pesanti prezzi in termini
di condizioni di vita e crollo
del tessuto produttivo.
Una settimana fa
Un aereo ha
rischiato di
abbattersi
su piazza
Carlo ITT
i Poteva accadere una tra¬
gedia ma rabiUtà di un uo¬
mo e un pizzicò di fortu¬
na hanno permesso di evi¬
tarla. Il fatto è avvenuto
una settimana fa ma si è
saputo soltanto ade^ gra¬
zie anche alla denuncia del¬
la cdltda PCI dell’aero-
portò di Opodichino.
/ Il 6 dicembre scorso un
aereo DC-9 dell’ATI, volo
BM 137 dinoto a Roma ha
rischiato^ di abbattersi sm-
fabbricaù di piazza Carlo
in subito dopo il decollo,
awrauto alle are 11 circa
de]l’aer(^Tto dì CapodieW-
Do, L’aereo con 1^ pas¬
seggeri a bordo, appaia al¬
zatosi in volo si è imbat¬
tuto in uno stormo di gab¬
biani che proprio ìri quel
momento si è posto suRa
direttrice del velìvolo il qua¬
le, a causa dell’ingestione,
ha riporto un’avaria ad
uno dei due motori. B
comandante, con una ma¬
novra di emergaiza, ha
Immediatainente cambiato
rotta di volo ed è ritisdio
a riportare l'ateo con un
8(do motore in funzione,
sidla pista di atterraggio di
.Capodidiino. Grande spa-,
vento per-i passeggeri ma
per fortuna nessrm danno.
In ogni caso, giacchi è
impossìbile impedire a^
uccelli di volare dove gli
pere o abbattere i [uda^
per agevolare i voli di chic¬
chessìa. « questo episodio
ripropone in maniera im¬
prorogabile. la necessità,
per Napoli, di dotarsi di un
nuovo aen^iorto fuori dalr
Tarèa urbana — come af¬
ferma la celiala PCI dd-
r a croporto — dò non solo
per soddisfare le accre-
sdute esigane del traspor¬
to aereo ma anche per evi¬
tare uMeriori perioaii per
la cktà. Che ^ afi’aoo-
pocto di (3apodichino si sia¬
no d im entic a ti e. pare in-
giustiBcatamente. di instal¬
lare appositi di^o slUv i at-^
ti ad dkntanare ddia pi¬
sta i ”peticd 08 i’* volati
sign^ca die qoaldie re-
aponsahffità, per fepiso-
dk) dd 6 dicembre scorso,
quakimo pure ce Favrà».
Ora la Provincia di Avellino deVe dire la suo
per la gestione dell’IPAI
.■W’ELLINO — L’amministrazione prov'inciale
di Avellino deve ora soopiire le sue carte e
rendere chiaro fino a che punto è direttamen¬
te interessata a cacciare via l'UDI e la Ca-'
ritas dall’IPAI. il brefotrofio di Mercogliano,
dove, COI un gruppo ih volontari, hanno orga¬
nizzato un centro di raccolta di ragazzi ter¬
remotati dell'lrpinia. £' infatti, quanto mai
fondato il sospetto che la giunta di centro-
sini^ra (DC-PSI-PSDI) miri, dopo aver man¬
dato via i volontari, ad «istituzionalizzare»
il servizio che essi hanno creato per rastrel¬
lare centinaia di mili<^ di fondi. Ora, però,,
la Provincia, da cui dipende l’IPAI, si trova
di fronte a un documento —. (Innato dall’UpI
e dalla Regione .Lazio al termine di una riu¬
nione con il prefetto di Avellino — con cui
rUDI si impegna a coordinare il scrtàzto di.
assistenza agli 80 ragazzi terremotati che Iw
raccolto presso il brefotrofio, servendosi .di
personale volontario, tra-cui.spedaiisU for-,
niti dalla Regione Lazio.
Perché questo accordo divenga esecutivo è
necessaria la firma del pi^idente. fl social-
democratico Silvestro Petrillo. E’, quindi, ne¬
cessario e opportuno che l’inlera questione
torni in Consiglio provinciale, dove I comunisti'.
I hanno già sollevata ne. la scorsa seduta.
€ In questi giorni — dice uno dei voiontari
.Sandro Geremicca — hanno c-ntato in tutti
i nìodi di cacciarci via. Noi volontari, dal
canto nostro non abbiamo alcuna dUDcoltà
ad andarcene a patto però che là nostra ini¬
ziativa. in questa grave situazione di emer¬
genza. non venga smantellata o. peggio, di¬
venga un nuovo carrosaooe clientelare demo¬
cristiano». «All’lPAI — aggiunge Lucìa A-
campora.. un’altra volontaria, studentessa in
medicina — abbiamo. raccolto bambiiU che
ci sono stati affidati da famiglie alloggiate
in tendopoli da ospedali e da parroci.
■ < L’altra notte — racconta Eimeo Petruc-
d. un altro volontario — av^vanoo da poco
finito ima riuniane quando. aMiamq'aèììl^.
io e la compagna Cristina Florio, h pianto dì
un bimbo prov^iiente da jin piano superiore
-e un rumore sordo.' come di uno schiaffo.
Siamo saliti di corsa: nella stanza' una delle
vigilatiici continuavà a schiaff^giare dietro
la mica un b a mb in o di poco più di due anni
che piangeva a dirotto. A quella vista ho oó-
mindato ad urlare aD'indirizzo di quella sda-
gureta : - ; ' - . ^ ^
-1 bambini de! brefotrofio — tutti pallidi ira
-sicmi, .mabraiUti sono costretti a fare 34
.ere «u 24 in uno atanzone disadon» e privo
: di gioc a tto ii . Psf imporre il silenzio e il «tatti
a nanna » appena fa scuro, c’è un awtodo
ormai ben collaudato dalle vigflatrid: spen¬
gono la luce e cominciano ad urlare. I più
piccoli poi, trascorrono tutta la giornata aeDe
loro cullette: ne abbiamo visti tre di -€-7 mesi
che sembravano nati da poche seUiroafie .o
da qualche mese al massimo. Nell’istjtuto. di¬
retto ^1 dottar darlo Mottola, assessore de
al- Comune dì Avellino, S personale non si
spreca certo a lavorare: ancora qualche gior¬
no fa, come negM albi giorni del dopotore-
moto an un organica di 9è unttà si^sono pre¬
sentate solo M a tavorare / f
Olilo ^Aniilont
WILim hU!
oenjA
23-a/4-re H-S/àf
ABBUZZO
»StM e «•■141
a-a/4-i
M-Q/l-i
PUGLIA
«-S/H « m um
vunouaMEE
RnUMMMIMU
11
PICCOLA CRONACA
VOMEROnUIA-
■ V,.;
- t
. W A
IL OlORPIÒ
' Oggi Domenica 14 dicembre
1960. Onomastico Pompeo (do¬
mani Achille).
ABILITAZIONI
LtanivcisitA degli studi di
ItapoU cflmunlr.a agli interes¬
sati rtie le p rove scrìtte de¬
gù saaani èU Btreo per rabUi-
tarto ne arnmeliiu iWlc pto-
-fMBkml di retartnarto, dotto¬
re e ommet ela nsta. ingegnere
e architetto avranno luogo
nei fiomi di seguito indica¬
ti: medicina veterinaria 16
diècnbre. ore 8,80. prseso la
sede delia facoltà; economia
e.ooouMrcio. 22 dicembre ore
8 , presso la sede della facol¬
tà; Ingegnerta I e II commis-
staoe. 22 d t ee mt re. ore 8 pres¬
se la sede drtta facoltà in
piaamle Tecchio; aichitettu-
ra: 22 dicembre, ore 8 , nel¬
l’aula della facoltà di tngc-
fnecla in pisamls rsecfato.
LUTTO
r decaduta la madre del
compagno Mario Di Malo. In
qatrèe triste mowsnte ftora
gaz» al campagne a ala fa-
miftla tutta le cen degUa n ss
della serieoe «Otraaele» a-
detta redarione deinndtà. ■
n Praf. OMt. UJfGI aio
CMMuttattofU nw B l D iIrS i • essmOssm whU ww ita
V. Solila 4ia (Seirlt* MMe) - Tol. SIMM (laRi i i
Vi« g«iiw. 118 - Tol. 2a.7SSS (i
baldi 11. Al
71.
Carbonara B3
Calata Pente
Garìbal<« 218.
201; Tìa Mi
reaici
d 5. Cem AsàaSk Com
249. Vmmto • AimppM «(■ M. n-
»ciceUÌ 138;"«iè D. Fp«Nn« 37;
«a Mefàani 33.-
31.
174.
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PAG. ISruniu
Domenica 14 dicèmbre 198D
Ieri a Pagani manifestazione sindacale per. l’assassinio di iMarcello Torre
. (ttwmy ■ .
'‘Wl-
Ir
fiijfin NDEEniN0,iSflRNE5E
E.1M tfl lRriORRB - ^
roi-CISL- Ulj-,
Una lettera per la —
nel caso di un «brutto guaio
L'avrebbe consegnata a un magistrato di Salerno - Forse ricono¬
sciuto uno dei killer - Forte risposta popolare al barbaro omicidio
SAXJIRNO — Le indagini per romicidio di E
Marcelio Torre, il. sindaco di Pagani, vanno-
avanti, però non si .sa se gli inquirènti sia-,
no approdati o meno r a novità di illievo.
Sta di fatto che — secondo indiscrezióni — '
l’avvocato Torre aveva precisamente coscien- .
za dei pericoli cui andava incontro dal tnò- .
mento in cui avrebbe assunto. la carica di
sindaco: si dice addirittura che. egli abbia .
consegnato ad un ma^strato di Salerno, il
dottor Santacroce, una lettera . che ■ questi
avrebbe dovuto dare poi alla moglie nel caso
gli fosse capitato qualche « brutto guaio ».
Questa notizia, girata da ieri negli am*
bienti del tribunale sembra confermata; d' •
altra parte è perfettamente logico che Mar¬
cello Torre sapesse di quale peso e di quale -
rischio — ovviamente non solo politico —
fosse la carica di sindaco di. un Comune che
non a torto è considerato la «capitale della
camorra » nel Nocerino. Ed è proprio a Pa- .
gani, in una delle roccafortl della camorra,
che il sindacato ha organizzato l’imponente
manifestazione, a cui si riferisce la foto so¬
pra. Si è detto pure che Franco Bonaduce
rassis*^ente di Marcello Torre avesse ricono¬
sciuto uno del killer che hanno assassinato
il sindaco di Pagani. La rivelazione di que¬
sto particolare ha causato un vespaio. «Per
qualsiasi. informazioné riguardo alle indagi¬
ni, parlate con il dottor Nlcefero, ohe le dl-
>rige; io non dico niente» còsi ci ha rispósto
il cape della squadra mobile dóttor Vincen-
■ zo Ferrini, visibilmente contrariato per al¬
cune notizie pubblicate sui giornali locali in
questi giorni. •
In effetti l'incolumità di Franco Bonadu¬
ce può essere messa seriamente — ed Inutll-
■mente in discussione da alcune di queste no¬
tizie. Per il resto mentre si rafforza la ri¬
sposta popolare al barbaro assassinio e al
crescere dell’arroganza camorrista — come
Bcnviamo anche in altra parte del giornale
si continua il lavoro di ricerca sui possi¬
bili moventi e sulle responsabilità dell’ag¬
guato aU’awocato Torre. Si parla spesso. In
queste ore, del boss napoletano Raffaele
Culolo: si formulano le ipotesi più dt^>arate
— non ultima quella che fa risalire l’oniici.
dio al tentativo di eliminare dal gioco la
banda di «Cartuccia» colpendo il suo avvo¬
cato — a proposito degli Interessi che il
boss napoletano avrebbe avuto In questa
operazione. Ma ovviamente al punto in cui
si è. mentre si continuano a esaminare in¬
cartamenti e fascicoli nello studio dell’av¬
vocato Torre, ogni «idea» è buona e azzar¬
data al tempo stesso.
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Per le indagini stavolta
nàrtenza
La decisione di bloccare tutti gli appalti - Questo delitto
della camorra non sbuca dal nulla - Evitare polveroni
Suirassasslnlo di Marcello
Torre, sindaco di Pagani, c’è
un ragionamento piano, ele¬
mentare che deve essere fat¬
to e che — sui giornali di
ieri — in gran parte non si
fa. - V,
Si parla molto della banda
Cutolo e di Salvatore Serra,
detto « Cartuccia », che cl si
ostina a presentare come un
« grande boss », mentre si ha
più di una ragione per rite¬
nere che sia soltanto un ese¬
cutore materiale, più volte u-
tilizzato da altri e mandato
allo sbaraglio per conto terzi.
Ora .non sarà certo l'Unità
a negare questo retroterra, la
funzione e il peso — via via
crescente — che anche nel¬
l’Agro Nocerino hanno assun¬
to varie « potenze. oscure »
ma non troppo. -
' E. tuttavia, in questo modo
c’è il rischio che non si veda
il filo più semplice, più di¬
retto. ; : ■ V- -
Per una volta questo delit¬
to di camorra non sbuca dal
nulla; non emerge.da un In¬
treccio di mille mpventL .:
Chi scrive e dichiara que¬
sto non fa che dare copertu¬
ra e Alimentare,, volutamente
o meno. confusionL
Che cosa è accaduto & Fa-,
gemi? V .;' - - • ; . - - - '
E’ accaduto che> subito-do¬
po il terremoto c’è stato un
summit della camorra per
decidere il « che fare ».
E che subito dopo il sum¬
mit varia gente si è piazzata
sul comune per cercare In
tutti i mòdi di approfittare
della situEizione, di ottenere
apnalti, di forzare la mano e
allargare la propria influenza.
Ma questo-è stato visto e.
denunciato a tempo, dai cO:
munisti, dall Unità, dalla ra¬
dio. E a questo punto a fare
U sindaco. In quel comune,
non c’era il solito «culo di
pietra», quello che dice
« parlate, scrivete, tanto nulla
cambierà »; f ■ v,, iV - >
No. C’era un uomo sensibi¬
le alla questione morale, che
ci teneva alla sua dignità. E
# ;
Marcello Torre
che ha ’ bloccato' tutto. Tut¬
ta là spèculazione che' stava
partendo a velocità superso¬
nica. . ‘ ^ • ; > • ■ ■ .
À chi si era « inventato.» la
mensa, cercando di trasfor¬
marla in un appalto stabile
per ‘il comune, ha detto di
no. Ha mandato, anzi, i cara¬
binieri a controllare quanti
. pesti effettivamente venivano
serviti. -•■ , -,
' Alle imprese che volevano
' abbattere in fretta per ri-
costniire a modo loro ha fat-
. to sapere che nem c’era nulla
da fare: le perizie sarebbero
state rigorose e ha ritirato le
dimi^ioni. che - aveva dato,
assicurando che avrebbe ri¬
sposto «personalmente» del¬
la gestione dei fondi per la
ricostruzione, che garantiva
di « persona » . una ricostru-.
zione. one^. • ' y . - ;
J E —per rendere possibile
questa scelta — ha chiesto
l’aiuto di tutte le forze one¬
ste di Pagani: i comunisti e i
sòcialisfti in ' primo luogo. E
ha detto pubblicamente che 9
carabinieri in quel paèse e-
rano una quantità risibile.
Ecco, dunque, . come , •
- ..V • ...t » -,
quanto Marcello Torre si è
«esposto»: offrendo in ga¬
ranzia la sua persona, la sua
moralità contro le specula¬
zioni. :
C’è da meravigliarsi, allora,
se lo hanno tolto di mezzo?
Ed è tanto difficile — se
davvero lo sì vuole fare _
scoprire quali interessi sono
stati lesi a] punto da spinge¬
re al delitto? i , , ■ .
C’è — infine — una coinci¬
denza. che agli^lnquirenti non
può essere sfuggita; 11 com¬
pagno Antonio Elsposito Fer¬
raioli contestò la gestione
della mensa della PATME e
fu assassinato. . ' '
Ora, se non andiamo errati,
gli stessi gestori di quella
mensa stavano tentando un
nuovo colpo con i terremò-
tatl. '
E - Torre — spintovi dai
giornali e dai partiti di si¬
nistra — li ha bloccati • di¬
cendo che non avrebbe dato
aCT>alti- e mandando' i carabi¬
nieri a controllare 1 pasti ef¬
fettivamente ' fomiti ' e. solo
per l’emergenza di . questi
primi giorni. 'Ribadendo che
non sarebbe nata', insomnia,
una « mensaperpetua » ali¬
mentata con il danaro pub¬
blico. ; Anche . Torre è stato
subito ' dopo, assassinalo.
~ Soltanto una coincidenza?
Puq darsi. • Ma l’opinione
pubblica vorrebbe che su
queste, ed .altre coincidènze
si indagasse — per una volta
— fino in fondo. '
r. d. b.
Arzano « Sala - consiliare »,
ore 10, assemblea con Fran¬
cese. . . ,
f
r'.-W
lal!'
il*»®
anli
ciiP2
Pi
MliO
.
, , Dopo le seqtMzo ihilTar:» del csnsiglio di Stato
NqUa-ostauffi^^
cèménto tra le ville
vesuviane dèi ’700
Storia esemplate
^ del palazzo
«Edll Bellavista»
a Ercolano
Un fungo
assurdamente
estraneo
airambiente
circostante
XJn Soprintendente
male informato
La parola è ora
al magistrato
Un altro
crimine contro
Tambiente
La struttura dal. palazzo sul¬
l'antica via Catara, a pochi
passi dal parco o dalia roggia
di Portici
Ora, dopo il TAR ed il Con¬
siglio di Stato, sarà la ma¬
gistratura ordinaria ad occu¬
parsi dell’ultima controversia
edilizia ercolanese. Si * tratta
di lùi fabbricato che, secondo
l’opinióne ■ più diffusa, rap¬
presenta un vero e proprio
pugno : in un occhio, messo
oom’è nel bel mezzo di una
delle.:Zone più singolari della
provtocia per caràtteri am¬
bientali. storici e architetto¬
nici; ràntica via Cecere, oggi
via Roma, al limite tra Por¬
tici' .ed -Rrcolano. ’ 'i
L*ed{ficiò,‘ che già " svetta
'per quattro piani, è opera
ddla Società lldil Bellavista,
diet]::o i cui titolari Ciro Ot-
-tieri e Aldo Stwbor non è dif-
j^ficile scorgere glf^ipteressi di
noti persóDfigi r-i^4^faristi
DC. Le cpée, .bèninfti^, sono
apparenfennèntè ’ ìri ^;*bif^la.
C’è per esempio la Ucedzàye-
. <filizia n: ,33. rilasciata dal
c^unc: . dì -Ercolano il -.22
1977 età; conforto del
puere fav<x«vole della So-
pciiib^enza ai ; Monumenti.
: Là. lice^- era intestata al
" signor ' ‘Armando Senatore,
{uoprietario di ’ un suolo e di
un rudere : esistenti > a vìa
Roma, dal quale la società
Edil Bellavista la rilevò. -
' Quando comparve il cantie¬
re, un jicmso chiamò in
causa il Tribunale arranini-
stràtivo regionale (TAR) e
poi il Consiglio (B Stato. H
primo d^io aver sospeso i
lavori il 26 hj^io 1978 in at-
t^a di ptcnunciaÈsi^ ir.3 ot¬
tobre yscorso-, pronunciò: uiia
sentenra die. senza apfanfon-
dire ì motìvi dd^rìcorsò, àe
ne sbriga dìchiarràdeào bmnF-.'
missibiley e concludendo die
il nuovo edificio, sorgendo al
posto di . UDO vecchio, non of¬
fende Tambieofté' più di; quan-.
tò non. lo' fosse già.’ Ó Con¬
sìglio di Stato ha detto la
sua il 28 novembre scorso. Al
rifiuto di riconoscere il valo¬
re ambientale ddla zona ag¬
giunge che l’edifìcio è ormai
. quasi complèto per cui non
sonbra il caso di sospender-
ueJi lavoi^ ... .
Cosa dirà ora ii magistra¬
to? Intanto dovrà dirlo al
:più presto^; |»erclié coinè'
dice rarefaHetto RqmaneHo
dell’Ente ' ViOe Vesudane —
sarebbe'-strano che.il giudizio
venisse a cose fatte e: a case
vendutele abitate. Peraltro la
comróversia non è difficile
da chiarire, bèndiè le acque
appaiano confuse da dedÀ)-
ni affrettate, suptffichdità e
omissioni. , non sì capisce fino
a che ponto involontarie.
Cheóchè ne dicano o non
vedano il TAR e B .Cónsi^ìo
di Stato, fl palazzo deua. « E-
.x"
.X
' ? ■' .-r ^ ' f J,
'.1 •'
’ Fi!! r.l
)Yr
^ . .i- --<-4
dii Bellavista > spunta come
ùn.' lungo assùraaraente e-
straneo all’ambiente circo¬
stante. Ai luogm, cioè, dove a
17 ' secoli ;di distanza si in¬
contrarono due società otti-
miste e opulente: l’aristocra¬
zia delia Roma imperiale e
quella dei -Borioni del sette¬
cento che qui velcro a go¬
dere le loro rendite ed a cìr-
condarù di capolavori d’arte.
Dei qiiàlì.'j^ la verità, sia¬
mo stati (Attivi eredi e cu-
stòdL. - Chi^à -se dopo quer
st’altea prova- disastrosa del
terremoto, non riusciremo ad
avere pìù rìguardi per quello
che rimane del nostro pàlri-
mofiio ambienlàle. ' ’ ' '
Il 2 ■ Boaggio 1750 l’in-
gégoere. mìliti’; Jòadih) De
Al<mbieQ^TÌn.ccirica.to da; Cai’*,
lo di'-Bji^beneidi^alcuni :Scavi,.
ad Btecólano, si imbattè, sul'
fóndo di un ppzzo apèrto a
pochi passi ^ vìa Cecere,
nei : resti di . una splendida
vola suburbana, la « villa dei
Pisoni» più nota come <-vilÌa
dei Papiri k sontuosa dimora
di un patrìzio romano - con
ricché .’coll^ioni di. marnri «
bronzi ed làia ’ intera bibiio-
teca (B papiri con scritti' di
fOosofia ^curea.
Nulla esclude ' che - qui in-^
tomo possano esservi altre
dimore ’sUburbane . ^polte
daBe eruzioni del 'Vesuvio,
benchè,yconie dice 0 dottor
Giusepfw Maggi, direttore
degli scavi dì Ehcolano. eia
Soprintendenza- - non ^ ha . la
poss&flità di operare dtre il-
limite se^ato da via Róma ».
A partè ciò, sec(Mido 0 dottor
Ma^, a- indire molta cau¬
tela per qui^iàsi intérirento
edilizio: .nella' zona, rimane il
fateo che siamo a ‘ ridosso
della reggia di Portici e ac¬
canto alle |>iù-prestigìoee vil¬
le vesuviane dri settecènto. -
Cominciata nel 1738. : la
costruzioae della reggia del
Borbone, spinse raristocrazìa,
napcOetana a ricrearè' anche
qui mtomò al re ima picco¬
la -corte. Nacquero così quei
g^ìeOi df ! a^itetturà del
tardo barocro dovuti all'estro
Vaccàro, del Fugà, del
VanvitelH, del Sanfelice. n
,« migUo d’oro » ««ne ' è
ditello'fi tratto della strà--
da per la Calabria, dove sor¬
gono le più belle, comincia
proprio a questo punto con
villa Maltese che confina con
la r^gia e con villa De Li-
guoro all’angolo dì via Roma.
Dì fronte è villa Granito di
Belménte; lungo via Roma a
'metà strada è villa.Signorini.
Più avanti sf incontrano villa
Passàró e villa ConsigBo. .
Questo è l’ambiente cuHn-
ràle. storico e ntìutettónicD
die il Consiglio di-^Stato non
riescala scorgere ed il TAR :=
liquida sbrigativamente af- ■
fermando che si tratta di zó- '
pa definita « di completamen¬
to . del tessuto ■ urbano e di -
, sostituzione edilìzia ». Se non "
che, tanto la delibera comu- ’ !
naie del 7 febbraio 1977 che
delimita le zwie oggetto di r
piani particolareggiati a
colano, quanto la successiva .
modifica che definisce le.zo-- ; .
ne di completamento urbano,
avrebbero bisogno del parére "
di conformità della Regione ■.
per essere valido. Ma questo; •-
parere non c’è. Se ciò aU-- '• ■
menta dubbi sulla legittirhKà y..
dèllà Beenza, non minori.:,
periàessità desta > il parere
deila St^rintendenza. - •> , -■
' yll, professóri : Aldo'^'jGrilJpl '
. cbe, . àhbiamQ. hàmpell^ sui , •.
.:Critìtei di .quésto parere ri ha i ■
detto che'« dal punto di vista y
paesistico non , ci sono .prò-! ~
blcmi , visto;, che . ringombro -
volumètrico è il medesimo : di
un edificio preesistente.»,
«Ciò vale- anriie per l’altri-.’ .
za?», abbico sottolineato.;
« Certo, anche pct l’altezza » ■
ha ' confermato il soprintèn-. '.
dente. Ma le. c<Ke ntm stanno
cosi.. Dri progetto .depositato -
il fabbricato risulta alte rne- ‘
tri 17.60. In. più è prevista ’
una soi^elevazione a torret¬
ta: die misura almeno altri 3
metri. ' .
.- : Quanto al vecchio fabbri- - -
calo, tra le carte dell’archivio
comunale c’e una perizia die
il signor Armando Senatore
fece eseguire il’-17' maggio’
1977 dal géometeà Gennaro
Piezzo; In essa si legge che
l’edificio misura d^ll livello
stradale metri 16,15. Ma non.
è tutto.
La primitiva .costruzicoe.
per la quale n Senatore era
stato.- autorizzato, riguardava
un capannone indusMale alto
metri 3,60. In seguito, rag¬
giunse metri 8,10 con. un mu¬
ro - perimetrale che rimase
sènra copertura e, infili i ..
16,13 coi due piani adiacenti
edificati, abasivam«ite. a più .
riprràe e - in modo talmente
precario .che in breve la
fabbrica tninaedò di crollare
e vìa Roma rimase a hmgo.
transennata.
E’ quanto menò superfrciaie
perciò dire che dal pimto di !
vista paesistico non ci siano
problCTi.
: A questo iJunto il lettore
avrà capito che si sta con¬
sumando ‘ un altro criniine
.contro-rambiente, in cui me-
tódi e mec<^nismì concorro¬
no nel favorire la rapina del -
territmio da parte di privati. .
Cane abbiamo detto, la pa- -
rola è ora al magistrato.
Franco pwArcangèlis
: I
_ _ fàcàvM^ '
piu bela, rìc^
e
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Domenica ' 14 dicembre 1980
NAPOLI-CAMPANIA
» /'
runitd PAG. 19
DKimo concerto della stagione autunnale
liovitò di Roman VIad
e Bruno liflazzotta
all'Auditorium Rai
Con un* novità assoluta di Roman Viad ha avuto inizio/
Kaitra sera ail'autdiiorio RAi-TV, li decimo concerto deila sta*
flione autunnale. Viad ha posto in musica tre poesie di Montale/
uno dei rari tentativi di accostarsi ai testi del grande poeta
da parte d‘un musicista e pensiamo quello che ha 'dato gli
esiti migliori. Non v'è nessuna prevaficazicme di Viad rispetto
ai testi, nessun tentativo di
Pantomima
music-clown
al ««Babele
Theatre »
Con uni tosta di suoni, luci •
colori i ritornato in scena il Labo¬
ratorio Intrecci che ha presentato
in questi giorni el * Na Babele
Theatre > Il suo nuovo spettacolo
€ Pantomima music-clown ». Pro-
venienta dalla esperienza piuttosto
interlocutoria di c El Ter », il grup¬
po di Lino Vairetti e compagni
tenta con questa nuova operazione
di ricollocare e ridefinire l'interes¬
sante ed ambizioso progetto di to¬
tale c hjsion » tra I vari campi del-
l'cspressiona artistica.
Tanta musica Intatti, me anche
mimica e teatro equilibrati con auf-
ticientc gusto e choc continuo di
immagini e colori, vìtcnK sempre
col grande cnhisiasmo tipico del
c laboràtorìo ». Tutto k realizzato
dalia cooperativa, dalle coreografie
' (Cynthle Plumanò), alte musiche
(Lino Vairetti), da! costumi (Car¬
la Colarusso) alla regia (Armando
David e Lino Vairetti).
E la cosa, pur se in alcune fasi
dimostra qualche lacuna di profes¬
sionalità, recupera ampiamente sul
piano della verifica progressiva e
delta giusta scelta dì una ricerca
in sampre crescente divenire. La
storia vive dei continui e parados¬
sati conflitti che immartcaùimente
si determinano nelle quinte di un
circo, con H < padrone », il signor
Loyel, e i danzatori da una parte
e i « poveri clowms » dall'altra.
Si riproduce cosi una mlcroconflit-
tualifi sociale piuttosto ovvia, in¬
farcita però di gags e trovate con¬
tinue che mantengono alto il ritmo
dell'irifero narrato.
Rispetto ella precedente esptrien-
n ai nota una maggiore organicità,
legata in gran parte anche elle ridu¬
zione del numero degli attori, ed
alle ritrovata uniti di scena. Il fi-
naia, appartnfemenft tragico, stgne
ta matatoflea impiccagione di Leyal,
ma la successiva sarabande di com¬
miato el riporta alia lucidità di sem¬
pre, sgombrando H campo da supe¬
rate e contraddìttOTte conclusioni
di chiaro segno catartico. -
Per quanto riguarda. le musiche '
esse vivono le continua alternanza'
tra scelte di studio (Weather Ré- -
port e « Peacnes cn -Regalia »' di
Frank Zappa) t brani composti
dai laboratorio canlBti dal vivo su
basi prerégfstrate. ■ GII attori sonò
Lino Vairetti, Armando David, Fran¬
co Paoloantoni, Edgardo Visciola,
Rosarie De Cicco, 1 danzatori Cyn-
thla Piumenò, Elena Papulino ed
Enzo Castaldo. Si replica ancóra per
queicha giorno alla « Babele »,
mentre per il futuro è previsto
l'utitizao d! un grosso teatro Atte¬
dino a la realizzazione dì una tour¬
nee che dovrebbe toccare le zone
interne della Campana e la città
di Roma.
Stefano De Stefano
sovrapporsi ad essi, di for¬
zarne in qualche modo la
particolare cifra espressiva.
C’è. piuttosto, ■ l’intento pie¬
namente riuscito di prolun¬
gare col suono gli echi che la
. parola poetica suscita per la
sua intrinseca virtù.
; Lo stupore, il senso di so¬
spensione del tempo — limi¬
tandoci ad un solo esempio
— che una lirica degli « Ossi
di seppia * provoca in noi
' (forse un mattino andando in
un’aria di vetro) ci viene re¬
stituito intatto dalla musica
in una perfetta simbiosi tra
suono e parola.
Il mezzosoprano Rosina
Cavicchioli è stata una in¬
terprete delle liriche stilisti¬
camente attenta e misurata,
sostenuta dalla orchestra di¬
retta con sensibilità da Rena¬
to Piemontese.
il « concerto breve »per
pianoforte e orchestra di
Bruno Mazzetta, anch’esso in
prima esecuzione assoluta, è
una composizione che si di¬
stingue per sobrietà di taglio
ed essenzialità di svolgimen-
Aspetti, questi, che non
escludono una ' elaborazione
temàtica esaurientemente
compiuta. L’esecuzione del
pianista Carlo Lapegna ha a-
\'uto i pregi d’una Immediata
chiarezza, in virtù anche d’u¬
na puntuale tecnica pianisU-
ca. ■
Ancora il mezzosoprano
Rosina Cavicchioli si è fatta
applaudire eseguendo il
< Tramonto > . su testo di
Shelley, una composizione di
Respighi in cui le ben note
risorse di onchestratore del
musicista sonò appannate da ¬
nna certa prolissità e dal to-.
no complessivamente mono-
corde del soccorso.
Un personale successo ha
ottenuto, a conclusione del
concerto. Renato Piemontese
riaffermando le sue doti di
musicista nell’interpretare
cwi nitore formale — met¬
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martedì 16 a domenica 21.
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Ore 18: Luisa Conto o Nino
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